Cile: Aggiornamento sui compagni Nataly, Enrique e Juan [it]

Lunedì 11 dicembre è iniziato il processo di “replicas” del caso Bombas 2, che consiste nel discutere i più “solidi” argomenti dell’accusa contro i compagni, dove saranno messe a confronto le accuse e le rispettive difese.

E’ previsto che il processo duri la settimana tra l’11 fino e il 15 dicembre.

Una volta finiti i scossoni, i giudici hanno un massimo di 48 ore (giornate lavorative) per esporre il verdetto finale: di dichiarare colpevole o innocente (in termini di potere).

Viene lanciata una chiamata di fare attenzione alla data del verdetto, che dovrebbe essere tra lunedì, 18 dicembre, e martedì, 19 dicembre

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Chile : Update about the comrades Nataly, Enrique and Juan [en]

On Monday, December 11, the process of “replicas” of the Bombas 2 case begins, which consists of discussing the most “solid” arguments of the accusation against the comrades, where the accusations and respective defenses will be confronted.

It is estimated that this process lasts the week of December 11 to 15.

When the aftershocks are finished, there is a maximum period of 48 hours (working days) for the judges to call the final verdict: to declare guilt or innocence (in terms of power).

A call is made to be attentive to the date of the verdict, which is estimated to be between Monday, December 18 and Tuesday, December 19.

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Santiago del Cile: Rivendicazione di ordigni esplosivi al Partito Socialista e al Partito Radicale del Cile [it]

“Lo Stato è la negazione dell’umanità” – Michail Bakunin

“Nessuna raccolta firme porterà a distruggere il potere e l’ordine stabilito. Nemmeno nessuna azione legale lo farà, non possiamo sperare che i tribunali costruiti dagli sfruttatori affermino che lo sfruttamento è illegittimo e deve essere combattuto. Non otterremo nulla votando per un’alternativa, né facendo nottate di preghiera, né accendendo candele aromatiche durante le notti di preghiera, né cantando canzoni di protesta… non otterremo nulla facendo dichiarazioni roboanti, cambiando la nostra dieta o costruendo piste ciclabili. Bisogna dirlo chiaramente, questo potere, questa forza, quest’entità mostruosa chiamata Stato si mantiene con la forza fisica e si può combattere solo con i termini che esso stesso impone e comprende.” – Ward Churchill

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Visualizzare il nemico Alcuni contributi sulla violenza anarchica [it]

La violenza come strumento di lotta è stata utilizzata attraverso la storia da vari gruppi, tendenze e rivendicazioni. La violenza come tale non riguarda esclusivamente solo una posizione o visione politica. I materiali o gli strumenti utilizzati nelle sue espressioni non fanno perciò parte solo di una certa ideologia o visione.

Ance la violenza, come ogni altro strumento, acquista il suo colore, il suo significato, la sua legittimazione e la sua progettualità attraverso quelli che la realizzano. Il senso e il motivo della sua applicazione fanno ovviamente parte del corpo teorico e intenzioni di coloro che la utilizzano. E se la possono utilizzare, quindi, gruppi, visioni o tendenze diverse, inclusi gli antagonismi, allora diventa vitale far capire su quali idee si basa.

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Cile: Parole di Juan e Nataly prima della conclusione del processo per il csd. “Caso Bombas 2” [it]

Un nuovo avvicinamento agli individui in conflitto permanente con il potere e ai compagni solidali ovunque nel mondo.

A più di 3 anni della nostra prigionia e a più di 8 mesi del processo per il cosiddetto “caso bombas”.


Il tempo trascorso in carcere rimarca in ogni momento il significato della vita che abbiamo scelto in maniera consapevole, perché sentiamo il bisogno di combattere questa realtà di sterminio e devastazione con le sue relazioni di potere e sottomissione, per vivere veramente, ci stiamo avvicinando inevitabilmente ad una fine...

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Santiago del Cile: Incendiato l’autobus della Transantiago (17/11/2017) [it]

Attorno alle 22:00 di 17 novembre 2017, una dozzina di incappucciati anonimi decidono di erigere barricate davanti all’USACH [università di Santiago, ndt], bloccando il viale Alameda, circa all’altezza del vicino viale Matucana [centro città, ndt].

Grazie alle barricate incendiarie, gli incappucciati riescono a fermare un autobus della Transantiago [trasporto pubblico, ndt], linea I-17, e dopo averlo bloccato su entrambi i lati, fatto scendere i passeggeri e il conducente, lo cospargono di benzina e lo incendiano.

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Santiago [Cile]: Sabotaggio linea 4A della metropolitana (20/11/2017) [it]

All’alba di lunedì 20 novembre, le linee ferroviarie della linea 4A della metropolitana di Santiago, all’altezza della stazione della metropolitana La Granja, sono state sabotate. Non potevamo permettere che le cose seguissero il loro normale corso il giorno dopo la loro festività elettorale democratica. E non è sufficiente per noi semplicemente far appello a non votare, abbiamo deciso di posizionarci contro lo Stato e le sue logiche di controllo e dominio sulle nostre vite. Siamo contro lo stato una delle più alte espressioni dell’esercizio dell’autorità che tortura e reprime; siamo contro la loro democrazia con le illusioni di cambiamento sociale offerte ai potenti e assunte dai cittadini.

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Cile: Hans Niemeyer libero! (18/11/2917) [it]

Hans Niemeyer può finalmente uscire dal carcere. Dopo essere stato detenuto dal novembre 2011, quando anticipamene esplode un ordigno nella succursale della banca BCI, lasciandolo con il trauma acustica e in arresto.

Rapidamente, la procura costruisce un caso che lo coinvolge in altri attacchi, chiedendo quasi 19 anni di carcere in base alla legge antiterrorismo.

— In base al reato di “collocazione di artefatto esplosivo” (secondo la legge antiterrorismo) contro la banca BCI il 30 novembre 2011, azione rivendicata dal Gruppo di Combattimento Manuel Gutiérrez: 12 anni di carcere.

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Cile: Parole dei prigionieri anarchici Enrique Guzman, Nataly Casanova e Juan Flores (11/2017) [it]

Queste parole nascono e volano dalle celle del carcere di San Miguel, dell’unità speciale di alta sicurezza e dell’Ex Penitenciaria, per salutare quella complicità che ci esprimono i compagni che organizzano e danno vita al Convegno di Tatuaggi e Arte Corporale Solidarietà A Fior di Pelle...

Con queste parole nate dentro queste centri di tortura vogliamo salutare in maniera fraterna e complice coloro che con creatività ribelle e subordinata organizzano e partecipano a questa iniziativa anti-carceraria... Iniziativa solidale con chi sente quotidianamente il sapore amore del carcere, la rabbia, l’impotenza e l’indignazione per non poter materializzare la guerra perché circondati da sbarre, telecamere e guardie...

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Cile / Brasile: Solidarietà è Azione – Contro “Operazione Érebo” (26/10/2017) [it]

Su attacchi contro gli spazi anarchici in Brasile e sulla internazionalizzazione dell’attacco anarchico contro la repressione in Cono Sud

Come è già stato riportato in alcuni media della stampa e blog affini, all’alba di 25 ottobre in Brasile la polizia civile di Rio Grande do Sul ha invaso gli spazi e le case di anarchici nel contesto di un’indagine su attacchi contro banche, stazioni di polizia, concessionari macchine e sedi di partiti politici, realizzati da gruppi anarchici negli ultimi quattro anni a Porto Alegre.

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Cile: Sulla situazione legale del nostro compagno Marcelo Villaroel Sepulveda... o come si perpetua nel silenzio la vendetta dello Stato (10/2017) [it]

Il 4 settembre la procura militare di Santiago ha respinto la richiesta fatta alcuni mesi fa dal nostro compagno Marcelo per la prescrizione della pena.

Marcello ha fatto subito ricorso a questo rifiuto, lasciando la risoluzione dell’appello nelle mani della corte marziale, dove è stata riconfermata nei primi giorni di ottobre.

Queste condanne corrispondono ad alcune cause originate da azioni nel contesto della sua vecchia militanza in “Mapu-lautaro”, organizzazione [armata comunista, ndt] in cui il nostro compagno è stato un combattente attivo sin da giovanissimo, e dalla cui è stato espulso nel 1995, mentre era in carcere, per le sue “deviazioni anarchiche”.

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Santiago [Cile]: Incendiato autobus in solidarietà internazionale (02/10/2017) [it]

SOLIDARIETÀ ANARCHICA E INSURREZIONALE CON TUTTI I PRIGIONIERI DELLA GUERRA SOCIALE. INCENDIO DI UN AUTOBUS A SANTIAGO.

Come ieri, oggi, e anche domani, e che sia chiaro PER TUTTA LA VITA, siamo in guerra costante contro il potere, il suo sistema, il suo Stato e contro tutte le forme di autorità.

Nei dintorni del Liceo de Aplicación a Santiago, Cile, nella mattina di 2 ottobre, abbiamo deciso di esprimere la nostra solidarietà con tutti i prigionieri di Guerra Sociale in maniera attiva e conflittuale, chiarendo che le parole accompagnano l’azione. Intorno alle 8:15 siamo usciti in strada con un obiettivo chiaro, bruciare un autobus di trasporto pubblico, ignorando i controlli di polizia nella zona, e con questo dimostriamo che queste azioni possono essere realizzate, davanti al naso del potere, niente e nessuno può fermare l’avanzata dell’insurrezione anarchica e della Guerra Sociale.

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Cile / Argentina: Per compagno anarchico Santiago Maldonado – Facciamo scomparire la polizia e lo Stato (09/2017) [it]

Questo 1° settembre segna un mese dalla scomparsa del compagno anarchico Santiago Maldonado, per mano della polizia di Gendarmeria Nazionale argentina. Questo è avvenuto nel contesto della repressione di una manifestazione che consisteva in blocchi stradali effettuati dalla comunità Mapuche Pu Lof in Resistenza di Casahamen, nella provincia argentina di Chubut.

Mentre l’agitazione anarchica si propaga oltre le frontiere, i compagni in Argentina occupano le strade per diffondere atti di rivolta tramite propaganda e azione diretta. Con attacchi incendiari contro la polizia, barricate e molotov contro edifici governativi, i nostri compagni hanno scatenato la propria rabbia in una situazione quanto triste, tanto anche reale: i bastardi hanno arrestato e fatto scomparire un compagno anarchico.

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Cile: Lettera del prigioniero anarchico Marcelo Villarroel Sepúlveda sulla scomparsa dell’anarchico Santiago Maldonado (30/08/2017) [it]

Questo è una lettera del prigioniero anarchico Marcelo Villarroel sul caso del compagno anarchico Santiago Maldonado, ancora assente. È anche una chiamata all’azione. Le sue parole sono benvenute!!! Fuoco alle prigioni!!! Vogliamo il nostro compango Santiago Maldonado vivo adesso!!!

Lotta contro tutte le carceri, l’amnesia e la passività codarda!!!
Queste parole nascono e diventano necessarie nel momento quando è necessario abbracciare tutti coloro che si danno senza riserve quando cercano l’incontro con la liberazione totale.
Per l’espansione della rivolta, per l’inequivocabile confronto con il potere, per l’estensione di pratiche autonome nel rifiuto del dominio e di tutto ciò che rende possibile la sua esistenza.
Mentre scrivo, sono guidato dal disprezzo e dalla rabbia... Mentre ogni persona comprende la propria vita, c’è un caro amico che manca...
SANTIAGO MALDONADO – el “Lechu”, el “Brujo”, scomparso. E io non posso rimanere in silenzio o ignorare la sua assenza fisica.
Da quando abbiamo dovuto vivere il carcere nella regione dominata dallo Stato argentino, i nostri passi si sono incrociati. C’eravamo noi, i prigionieri nella provincia di Newken, e c’era Santiago, nella cità di La Plata, accanto ad universo di compagni attivi, condividendo complicità e rimanendo solidale...
Sono trascorsi più di
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Cile: Aggiornamento sul processo contro i prigionieri anarchici Nataly, Juan ed Enrique (07/2017) [it]

Il processo contro i compagni è iniziato il 24 marzo. Ci si aspettava che il processo sarebbe stato lungo ed estenuante, come lo è stato, dato che l’accusa aveva annunciato la presenza di 186 testimoni, 87 esperti, 231 documenti e 648 prove.
Come precedentemente riportato all’inizio del processo, le accuse e le condanne chieste dall’accusa sono le seguenti:

- Enrique Guzman: accusato di fabbricazione dell’ordigno esplosivo utilizzato alla stazione di polizia N°1 di Santiago Centro; questa accusa è stata formulata secondo la legge anti-terrorismo, e l’accusa sta chiedendo 10 anni di carcere.
- Nataly Casanova: accusata di fabbricazione dell’ordigno esplosivo utilizzato alla stazione di polizia N°1 di Santiago Centro, di collocazione dell’ordigno esplosivo nel vagone della metro alla fermata di Los Dominicos, e di possessione di materiale per la preparazione di esplosivi; le accuse sono state formulate secondo la legge anti-terrorismo e l’accusa sta chiedendo 20 anni di carcere.
- Juan Flores: accusato di fabbricazione dell’ordigno esplosivo utilizzato alla stazione di polizia N°1 di Santiago Centro, di collocazione dell’ordigno esplosivo nel vagone della metro alla fermata di Los Dominicos e di collocamento dell’ordigno esplosivo al Subcentro; le accuse sono state formulate secondo la legge anti-terrorismo e l’accusa sta chiedendo carcere a vita.

Attualmente i compagni stanno
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Cile: Progetto Nemesi – Attacco esplosivo-incendiario contro la Confederazione nazionale dei proprietari di camion (25/07/2017) [it]

Progetto Nemesi ATTO V
Nella notte di 25 luglio abbiamo attaccato con un ordigno esplosivo/incendiario l’edificio appartenente alla Confederazione Nazionale dei Proprietari di Camion, situato in via Almirante Barroso nel centro di Santiago.
La Confederazione Nazionale dei Proprietari di Camion del Cile rappresenta un anello strutturale nella catena di dominio e sfruttamento, svolgendo una parte attiva nel trasporto merci e nel saccheggio ambientale sul territorio cileno e in Wallmapu. Sono uno dei maggiori beneficiari del progetto IIRSA, che tra suoi obiettivi include anche il “miglioramento” delle infrastrutture stradali per trasporto merci nei paesi del Sud latinoamericano, e in prima linea nella collaborazione con lo Stato cileno nel tentativo di intensificare la repressione e il numero degli sbirri nel territorio Mapuche, e di fermare, senza successo, l’incendio dei camion, parte della sovversione autonoma Mapuche nella difesa del proprio territorio ancestrale.
Il nostro dispositivo ha funzionato perfettamente, danneggiando l’entrata dell’edificio. Anche se non è stato riportato dalla stampa, loro sanno che un attacco ha colpito l’entrata del loro covo, mentre noi sappiamo che la pericolosità dell’attacco anarchico non può essere misurata né dalla copertura mediatica né dai flash della stampa.
Speriamo che
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Santiago [Cile]: Attacco incendiario anti-elettorale (30/06/2017) [it]

Nella mattina di 3 giugno 2017, tre passeggeri sono saliti sull’autobus I-10 della Transantiago, alla prima fermata. Quando l’autobus è arrivato all’incrocio del viale 5 Aprile e Yelcho, nel quartiere di Villa Francia, uno dei passeggeri si è avvicinato al conducente, e puntandogli la pistola l’ha obbligato a scendere, mentre gli incapucciati sulla strada bloccavano il veicolo.
Il conducende dichiarò più tardi alla stampa e alla polizia: “Ero nervoso, ho fermato... mi hanno detto di fermarmi nel viale 5 Aprile. Quando la porta si è aperta, altri tre passeggeri sono scesi dall’autobus, uno di loro aveva una pistola e un contenitore di benzina. Poi hanno dato fuoco all’autobus”.
Infine, sia il conducente che i passegeri rimasti sono stati obbligati a scendere, illesi, mentre l’autobus della Tranantiago veniva completamente bruciato dagli incapucciati, che hanno lasciato
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Santiago [Cile]: Fissata data d’inizio processo contro l’anarchico Fabian Duran (24/04/2017) [it]

Il processo giudiziar-inquisitorio contro Fabian Duran ha fatto nuovi passi, l’accusa ha chiesto 5 anni di carcere per il porto e lancio di bomba molotov contro la polizia l’11 settembre 2015.
Altrettanto, la macchina amministrativa ha fissato per il 24 aprile 2017 l’inizio del processo a suo carico.
Solidarietà con i detenuti e i processati per la lotta di strada!

Santiago [Cile]: Riconfermata detenzione cautelare per anarchici Joaquin e Kevin (11/04/2017) [it]

11 aprile 2017 il potere giudiziario ha riesaminato la detenzione cautelare di Juaquin e Kevin, che da più di un anno si trovano in carcere accusati di vari attentati esplosivi.
Alla fine il tribunale penale ha deciso di riconfermare la detenzione cautelare. Joaquin sequestrato nella sezione di massima sicurezza e Kevin nel carcere Santiago 1.
Solidarietà con i detenuti di guerra sociale!

Cile: Solidarietà offensiva con Juan, Nataly ed Enrique [it]

All’alba del 18 settembre 2014 una vasta operazione di polizia si conclude con il fermo dei comagn* Nataly e Juan Flores, a entrambi viene formalizzata l’accusa, sotto la legge antiterrorismo, di aver collocato e fatto esplodere degli ordigni esplosivi in una stazione di metro, il Subcentro della stazione Escuela Militar, e in due commissariati.
Mesi dopo viene arrestato Enrique Guzman, indicato dalla miserabile Procura Sud come colui che collocò l’esplosivo contro la Primera Comisaria. Con questo arresto il Potere vuole attaccare la solidarietà e i legami di complicità che da questa sorgono, cercando di isolare i/le compagn* in prigione.
I/le compagn* fin dall’inizio hanno mostrato il loro atteggiamento di sfida contro il Potere, la stampa e i poliziotti, e in prigione sono rimaste intatte le loro convinzioni anarchiche, facendo del carcere uno spazio di combattimento, e annientando i suoi muri per mezzo di scritti, gesti di scontro ed uno sciopero della fame di piu di cinquanta giorni.
I/le compagn* sono stati espsti e diffamati da tutti gli apparati del Potere, osteggiati e messi in isolamento da parte della Gendarmeria e per mezzo della stampa sono stati condannati fin dall’inizio. Nonostante ciò mantengono acceso un fermo spirito anarchico che non concepisce pause né rinunce.
Oggi Nataly, Juan ed Enrique rischiano pesanti condanne da parte delle mafie inquisitrici, tuttavia persistono nello scontro anitautoritario dalle sezioni di isolamento.
CONTRO LO STATO DI POLIZIA
CONFRONTO ANARCHICO

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Cile: In Marzo e tutto l’anno – memoria, solidarietà e agitazione anarchica contro il potere [it]

Marzo è un mese particolarmente pieno di ricorrenze, che ci invitano con intensità particolare a riprenderci le strade e diffondere l’agitazione anarchica, con memoria e solidarietà come mezzi insurrezionali di azione.
Tra queste ricorrenze c’è anche la csd. “Giornata delle Donne” (8 marzo), una giornata come tante altre assimilata dal riformismo e dal mercato, offrendoci la possibilità di diffondere idee anti-patriarcali e collegarle alle critiche anti-statali e anti-autoritarie, sottolineando le nostre differenze con il femminismo social-democratico, di Sinistra e/o autoritario.
Un altro evento importante che ricorre in marzo è il “Massacro di Pampa Irigoin” (conosciuto anche come il Massacro di Puerto Montt), che ricorda il 9 marzo 1969, quando sotto il governo di Edurado Frei Montalva, su ordine del ministro degli Interni, Edmundo Pérez Zujovic, gli agenti di polizia assassinarono nove contadini che avevano illegalmente occupato un pezzo di terra per viverci assieme alle proprie famiglie, fuori dalla città. Per vendicare l’accaduto, Pérez Zujovic è stato ucciso nel giugno del 1971 dai membri del gruppo armato di Sinistra, Vanguardia Organizada del Pueblo (VOP).
Sempre in questo mese, il 10 marzo segna il sesto anniversario dell’assassinio del compagno Lambros Foundas, ucciso in Grecia durante una sparatoria con la polizia, dopo il tentativo
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Cile: Mónica Caballero Francisco Solar finalmente liberi! (08/03/2017) [it]

Santiago: Gli anarchici cileni Mónica Caballero e Francisco Solar sono arrivati questa mattina all’Aeroporto Internazionale di Santiago, dopo esser stati espulsi dalla custodia spagnola e deportati indietro al loro paese natale.
Mónica e Francisco sono stati accusati, secondo la legge spagnola anti-terrorismo, di aver collocato una bomba nella Basilica del Pilar a Saragozza, il 2 ottobre 2013, e arrestati un mese dopo l’incidente. La procura spagnola all’inizio chiedeva 44 anni di carcere, ma hanno invece ricevuto 12 anni ciascuno nel 2014. La difesa ha portato il caso di Mónica e Francisco alla Corte Suprema spagnola, dove la sentenza è stata ulteriormente ridotta a 4 anni e mezzo in dicembre, essendo caduta una delle accuse iniziali. In quel periodo la Corte Suprema spagnola aveva riconosciuto che l’intento della bomba era di causare danni strutturali ad un simbolo religioso, e perciò furono accusati di perdite e danni.
Come ultimo ricorso la difesa aveva presentato una richiesta in base alla legge del codice penale spagnolo n° 89, la quale dichiara che gli stranieri possono essere deportati nel loro paese d’origine dopo aver scontato un anno in carcere. La richiesta è stata venne accetta dalla corte con il risultato di espulsione di Mónica e Francisco indietro nel Cile, dove sarebbero stati rimessi in libertà, se non
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Santiago [Cile]: Attacco esplosivo contro un ristorante dell’estrema destra (27/02/2017) [it]

“Vi avvisiamo: state attenti. In ogni luogo che frequentate potrebbe esserci una bomba; nelle vostre case, nei vostri supermercati, palestre, negozi e ristoranti. In breve, i vostri giorni di quiete sono finiti. I vostri quartieri saranno trasformati in campi di battaglia, quindi state attenti di ogni passo che fate, perché potreste incontrare un ordigno esplosivo.”Caravanas Iconoclastas por el Libre Albedrío

Proprio come abbiamo fatto un paio di anni fa nel territorio dominato dallo Stato argentino con le bombe alle sue banche sacrificali (Palermo e Nación), alle succursali di due maggiori compagnie aree (American Airlines e Alitalia) e al Circolo degli Agenti ritirati di Polizia Federale, oggi abbiamo di nuovo attaccato gli interessi capitalisti. Questa volta toccava alla mafia politico-affarista del Cile, che si ostina a credere che i posti come questo visitato la notte scorse sono sicuri.
Il ristorante Cap Ducal, situato nel viale Suecia 281 nel comune borghese di Providencia, non era un obiettivo casuale. Qui si incontrano i più diversi gruppi fascisti. Personaggi loschi come gli ex-DINA (polizia segreta dell’epoca Pinochet), l’ex colonnello Cristian Labbe, attualmente indagato per vari crimini contro l’umanità, o la candidata presidenziale e figlia dell’ex comandate delle forza aeree e membro della Giunta Militare Fernando Matthei, Evelyn Matthei, la quale, come suo padre, svolse un ruolo importante durante la dittatura militare, essendo stata a capo dell’AFP (Amministrazione dei Fondi Pensione), tutti loro sono clienti abituali di questo posto. E’ da segnalare che il disastroso modello pensionistico, sul quale ha lavorato questa stronza, ancora oggi tormenta milioni di cileni. Come potete vedere, il frutto non cade mai lontano dall’albero, e in questo caso la sua piccola e spregevole figlia non è un’eccezione.
Ma non è indispensabile cercare i responsabili tra le pagine di storia dittatoriale di questo lercio paese per capire che questo posto ospita canaglie e sanguisughe di ogni specie. A tal proposito si potrebbero menzionare alcune delle innumerevoli provocazioni realizzate da qualcuno di questi personaggi funesti, ad esempio:
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Cile: Parole del prigioniero anarchico Joaquin Garcia (01/2017) [it]

Sono tascorsi cinque mesi da quando sono tornato ad abitare le celle della Sezione di Massima Sicurezza del C.A.S. e penso sia necessario fare un riferimento sia al personale che allo scenario carcerario. I motivi per cui non ho scrtto prima sono, ovviamente, personali; ma sono soprattutto dovuti alla convinzione – nonostante sia convinto che condividere esperienze crea legami inesauribili – che la piattaforma virtuale e suoi mezzi di comunicazione sono molto distaccati dalla realtà e rendano un’idea astratta del quotidiano carcerario e individuale. Irriducibile? Sì, l’esistenza o meno di un’altalena emotiva, né la convinzione né la mente che vacilla, però questa ripugnante idea del martire d’acciaio dietro le sbarre deve cadere. Con il suicidio dell’immagine e del feticcio, con la reale complicità distruttiva.

“Il pessimismo è l’oppio degli intellettuali, l’ottimismo appartiene agli imbecilli. Un realismo fanatico e sognatore, la consapevolezza che non siamo adatti a questo mondo, i valori che difenderemo in ogni momento, più il calore complice di coloro che amiamo e stimiamo.”

CINQUE MESI FA, UN PO’ SULLA DETENZIONE:
Il 7 settembre, verso le cinque di pomeriggio e dopo poco più di due mesi dalla violazione degli arresti domiciliari totali imposti dall’apparato giudiziario, sono stato arrestato mentre salivo su un autobus rurale in direzione di qualche luogo. Salgo, saluto il conducente, avanzo, un metro, una mano sul mio petto, “scendi”, “mani dietro la testa”, a terra, faccia contro il suolo; guardo a sinistra, il mare, la sua brezza, l’odore della terra e della vegetazione, un momento fugace, ma completamente consapevole di quello che sta succedendo, adesso sarà sostituito dall’odore di candeggina e cloro, dal giubbino giallo e dal sottile ma irritante odore di saliva del carcere. A parte il significato personale, l’arresto non aveva niente di spettacolare e non ne avrei scritto se non avessi voluto chiarire un punto; l’idea propagandista della stampa su un presunto “controllo preventivo”, come se fosse stato casuale! L’ossessione malata per la sorveglianza e il controllo deve riaffermarsi costantemente nel cittadino paranoico, e quale miglior momento della cattura di un “terrorista latitante”.
Ne è valsa la pena? Impossibile rispondere con un semplice “sì”, a volte così secco, vuoto e auto-compiacente, ci sono molte più cose da mettere sulla bilancia. Però, è innegabile che ne vale la pena di ogni esperienza in cerca di libertà; prendersi la responsabilità della vita con tutte le sue vittorie, le sue sconfitte, le sue allegrie e i suoi dolori, sono tutte esperienze che l’assoggettato non potrà mai conoscere. Non si tratta di chiedersi se ne è valsa la pena tentare, pensarlo in questo modo mi condannerebbe ad essere un eterno perdente, si tratta del primo passo verso qualsiasi azione di valore e che – forse più spiritualmente che materialmente – rappresenterà un guadagno.

“La penna e la pistola sono fatte di stesso metallo. La nuova guerriglia urbana dipende molto meno dai mezzi operativi e molto più dalla nostra decisione di attaccare il potere.”

ECO-ESTREMISMO E ANARCHIA
Condivido le parole espresse dei compagni della Cellula Rivoluzionaria Paulino Scarfò/FAI-FRI, l’attacco possiede morale e questo corrisponde, ovviamente, al codice dei valori e agli obiettivi che si pone ogni cellula rivoluzionaria, ai suoi motivi e al contributo nello sviluppo delle teorie e pratiche antagoniste. Da questo punto di vista io penso che la critica di altre correnti
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Cile: Emesse le condanne contro i compagni accusati per il Caso PDI (24/02/2017) [it]

Il 24 febbraio 2017, il terzo tribunale orale della sezione penale ha emesso la sentenza contro i compagni Felipe, Manuel e Amaru, condannati per attacco incendiario contro la Squadra Omicidi della PDI [polizia investigativa, ndt.] nel novembre del 2014.
Infine i compagni sono stati condannati a 5 anni di libertà vigilata intensa affidata agli agenti di gendarmeria, per il reato di tentao incendio in luogo abitato.
Manuel, Felipe e Amaru sono usciti alcune ore più tardi dal carcere Santiago 1, dove sono stati accolti da famigliari e compagni tra abbracci e saluti.
Si prevede che una delle parti ricorrerà in appello contro la sentenza, cercando di invertire il giudizio.
La caccia repressiva iniziata dopo l’attacco incendiario contro la squadra omicidi, l’utilizzo martellante del DNA in questo caso, l’ordine cronologico della repressione nel tentativo di individuare i responsabili ed i loro legami, oggi si è concluso con l’assoluzione delle due compagne e la condanna contro i di 3 compas (condanna infine, anche se possono accedere alla “libertà vigilata” e uscire dal carcere). Se comprendiamo questa prospettiva, diventa importante valutare, riflettere, considerare e conoscere la repressione e i suoi risultati.
Siamo contenti che Manuel, Amaru, Felipe, Natalia e Maria Paz sono per le strade. Ma non dimentichiamo tutti i detenuti rivoluzionari che si trovano in carcere, condannati o in attesa di giudizio: la lotta continua fino alla distruzione di tutte le gabbie.
In sintesi, i compagni sono:
Natalia Alvarado: Assolta da tutte le accuse
Maria Paz Vera: Assolta da tutte le accuse
Manuel Espinoza: 5 anni di libertà vigilata per il reato di tentato incendio in luogo abitato. Assolto dal reato di trasporto di ordigno incendiario e tentato omicidio.
Victor Zuñiga (Amaru): 5 anni di libertà vigilata per il reato di tentato incendio in luogo abitato. Assolto dal reato di trasporto di ordigno incendiario e tentato omicidio.
Felipe Roman: 5 anni di libertà vigilata per il reato di tentato incendio in luogo abitato. Assolto dal reato di trasporto di ordigno incendiario, di tentato omicidio e di traffico di piccole dosi.


ČILE: IZREČENA KAZNA PROTIV DRUGOVA IZ SLUČAJA PDI (24.02.2017.)
24. februara 2017. treći kazneni usmeni sud iznio je presudu protiv drugova Felipea, Manuela i Amara, osuđenih za atentat požarom na Odjel za ubojstva PDI-ja [istražna policija, nap.prev.] u novembru 2014.
Na koncu su drugovi osuđeni na 5 godina uvjetne slobode pod kontrolom službenika žandarmerije, za