Siamo malas y podemos ser peores Somos su peor pesadilla! [it]

“Provocazione” e “illegalità” sono tutte quelle azioni non realizzate dallo Stato e che vanno oltre le sue leggi e le sue norme; ed è per ciò che le autorità insistono a presentare la guerra anarchica contro il sistema di dominio come una “provocazione” che cerca di scatenare la repressione. Però, la realtà ci insegna che la repressione è qui e adesso, e viene messa in atto dal potere quotidianamente, o in maniera velata o nella forma brutale.

Lo Stato continua ad esercitare il monopolio sulla violenza, ed è disposto condividerlo solo con i gruppi del csd. “crimine organizzato”, e altri che condividono il suo stesso DNA, dimostrando che non c’è nulla di nuovo nella sua Quarta Trasformazione. Come abbiamo sempre detto: si tratta sempre degli stessi porci misogini, ma adesso con il collare di color ciliegio.

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Francia: Aggiornamento sulla situazione di Vincenzo (14/08/2019) [it]

A seguito dell’arresto dell’anarchico Vincenzo Vecchi, avvenuto in Francia in data 8/08/2019 grazie al lavoro congiunto delle polizie italiana e francese, stamattina (14 agosto) alle ore 11.00, presso la corte d’appello di Rennes, si è tenuta l’udienza riguardante l’estradizione in Italia. Stando alle scarse informazioni che è stato possibile apprendere fino ad ora, durante l’udienza i giudici non hanno deciso nulla in merito all’estradizione, poiché mancherebbero “diversi elementi” utili. E’ stata fissata una ulteriore udienza, per il 23 agosto. Quindi in tale lasso di tempo dovrebbe presumibilmente restare prigioniero del carcere di Rennes.

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Juan
Chi ha orecchie per intendere, intenda!!! [it]

Per lettera, Juan fa sapere che sta ricevendo tutte le parole che gli vengono scritte, anche se la censura è abbastanza dura. Ha invece difficoltà a spedire le sue risposte e chiede un po’ di pazienza nel riceverle e di non farsi scoraggiare dal silenzio. Per il resto dice che è sereno e sta bene. Scriviamogli!

Juan Antonio Solloche Fernandez
CC di Terni
Str. delle Campore, 32
05100 Terni (TR)


Chi ha orecchie per intendere, intenda!!!

Su su! Dannati della terra! Su! Derelitti e senza pan, la giustizia rugge sottoterra, il tracollo non è lontan. Il passato sepolto giaccia, folla di schiavi! Sorgi, or su!
Il mondo sta permutar faccia, tutto sarà chi nulla fu!
E’ la lotta finale! Tutti uniti, e sarà l’internazionale, l’intera umanità.
(-L’internazionale: canzone nata nel 1871 Francia- del poeta e anarchico Eugène Pottier)

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PierLeone Porcu
Il nemico e i suoi dintorni [it]

Non è compito facile, né è comodo il perseverare, quando tutto implica il sapere con se stessi di dover resistere quotidianamente alle piccole soddisfazioni allettatrici del vivere comodo e spensierato. È difficile lottare con costanza mantenendo intatta e incorrotta la propria volontà di non cedere ai compromessi.
La lotta è aspra, dura, aperta, violenta, procura dolore e indurisce i cuori. Molte volte non vi è nulla di piacevole né di soddisfacente, salvo il sapere con noi stessi, che su questa strada passa la nostra autoliberazione individuale e sociale.
Non dobbiamo mai dimenticare che ogni qualvolta si cerca il compromesso, la mediazione in cambio di un po’ di tregua, ci si confonde, ci si accosta al nemico che combattiamo, fino a divenire un suo utile supporto, simili in tutto e per tutto a quelle forze che giornalmente lo sostengono.
Come rivoluzionari anarchici, ad ogni momento sosteniamo che non sappiamo concepire soluzioni della questione sociale che non passino per la strada della diretta e radicale distruzione di tutte le istituzioni presenti, ma al di là dei limiti di vaghe promesse teoriche,sono ben pochi i compagni che vanno a verificarle nell’azione.

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Marco Bisesti
Contributo per un'assemblea anticarceraria Bologna, 9 giugno 2019 [it]

Ciao a tutti.
Ho ricevuto il resoconto dell’assemblea del 5 maggio sulle operazioni repressive contro gli anarchici e sui prigionieri. Ritengo gli incontri tra compagni un utile occasione per confrontarsi su ciò che avviene.

Un’analisi della repressione deve tener conto di vari fattori. La repressione, e con essa il carcere, non è mai del tutto preventiva, non è mai arbitraria, fintanto che l’anarchia resterà cosa viva. La mia non vuole essere vuota retorica. Intendo dire che il carcere va visto come prevenzione, ma anche come “cura”. Gridare ad un suo ingiustificato inasprimento vista la mancanza di una reale emergenza è riduttivo, se non falso. Lo stato ha più memoria di molti tra coloro i quali hanno scelto di combatterlo. Il suo lato preventivo esiste. Poggia su questa memoria e ragiona con lungimiranza. Per questo la prevenzione è cosa ben distinta dall’arbitrarietà. Lo Stato si aggiorna, mentre dalla nostra parte ci si interroga sui motivi di cotanto affanno.

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M.V.
Drugs [en]

I like drugs. How couldn’t I? Why should I give up something that makes me feel good, that can alter my state of consciousness at various levels as I abandon myself to a sense of psychological and physical well-being. After all, it is easy to feel weak and helpless once we realize that we are not living in the best of worlds but in an environment where we are continually absorbing the conditioning of our tastes, feelings, opinions and impulses and are even called upon to contribute to their constant redefining in one way or another.

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Mexico: Carta solidaria con Anna Beniamino (08/06/2019) [es]

Querida Anna, somos un grupo anárquico informal integrado por mujeres que acciona en México, motivadas por las tesis insurreccionalistas y la ilegalidad anarquista. Nos hemos conformado así por una cuestión de afinidad y no porque creamos que no debemos trabajar con compañeros hombres, de hecho, en diferentes ocasiones nos hemos coordinado con otros grupos de compañeros para accionar de manera más potente. Algunas somos lesbianas, bisexuales, poliamorosas, queers y otras somos tan putas que construiríamos un barco si renacieramos mañana en la Isla de Lesbos por tal de no renunciar a tener sexo con hombres. Lo que esperamos que deje en claro que nuestra “afinidad” no se fundamenta en las preferencias sexuales sino en las ideas que nos impulsan y en la confianza que nos tenemos una a otra en el momento del ataque.

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Carcere di L’Aquila [Italia]: Anna, Silvia, Nat – “Un coup de dés” Comunicato fine sciopero della fame [it]

Che la vita sia una partita a dadi contro il destino lo scrisse un poeta, che agli anarchici piaccia giocare lo sappiamo. Una prima partita l’abbiamo conclusa. Un mese per tastare il terreno ed annusare i confini della gabbia, un mese di sciopero della fame per far capire che siamo materiale difficile da inscatolare.

Al trentesimo giorno sospendiamo con il proposito di tornare con maggior forza. Un primo bilancio positivo è nella solidarietà viva, spontanea, immediata dentro e fuori le carceri, che ha sollevato chiaro e forte il problema.

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Spoleto [Italia]: Vandali per Anna e Silvia e contributo del sindaco e dell’assessore alla cultura [it]

Ogni anno a fine giugno Spoleto cambia volto. Tutte le scritte vengono ricoperte, le macerie del terremoto vengono nascoste da esposizioni artistiche, la gente smette di essere razzista... tutto per accogliere quel poco di élite culturale che è rimasta alla borghesia internazionale che viene ad assistere agli spettacoli del Festival dei Due Mondi, sopratutto dagli Stati Uniti dove si svolge l’altra metà di questo grande evento dell’opera, della danza e del teatro. Da quanto apprendiamo sul “Corriere dell’Umbria” e sul sito tuttoggi.info qualcuno c’è è rimasto molto male nello scoprire che il giorno di inizio delle danze (venerdì 28 giugno) i muri appena ripuliti erano di nuovo stati imbrattati da soggetti definiti “vandali” e che alcuni vetri erano stati rotti in città.
Scritte per Anna e Silvia, per la chiusura dell’AS2 dell’Aquila, per l’azione diretta, presso l’ex convitto femminile, presso il teatro romano e presso diversi pannelli di copertura delle macerie... qualche danno alle sedie e agli arredi.

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Gabriel Pombo da Silva
Eretici [it]

L’eretico, come il bandito, sa che la perdita della sua libertà lo porta irrimediabilmente al patibolo. Ciò che lo attende è un tribunale che gli chiederà le sue azioni. Una corte che eserciterà il suo potere e la sua ragione assoluta nel nome di Dio, del Popolo, del Regno o dello Stato. Potere e ragione sono atti di sincretismo autoritario sviluppati nel corso dei secoli dai proprietari della Terra, del Mare e del Cielo. Quindi, l’anarchico individualista – che è eretico e bandito alla volta – è consapevole che la sua convinzione del proprio potere e le sue ragioni lo portano al rogo. Come una falena, cerca la luce e soccombe. Come Icaro, vola in alto e il Sole scioglie le ali. Come Prometeo, ruba il fuoco degli dei per sé e per gli altri; come lui.

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Contro il pressapochismo oscurantista Qualche parola sull’arroganza squadrista “queer”, che a Torino va di moda [it]

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A inizio maggio, a Torino veniva organizzata una discussione intorno alla recente pubblicazione Critica al transumanesimo” (AA.VV., Edizioni Nautilus, 2019). Coinvolti – forse anche a causa del defilarsi di altr* soggett* – una compagna redattrice della trasmissione “Macerie su Macerie”, chiamata a intervenire in quanto singola per una critica al postmodernismo, e i redattori della rivista “L’urlo della terra”, tra i quali c’è chi da tempo costruisce la propria critica ecologista in modo estremamente problematico rispetto alle questioni di genere e sessualità.

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Alfredo Cospito
Contributo Per l’assemblea del 9 giugno 2019 a Bologna [it]

Ritengo importante che i compagne-i anarchiche-i con visioni e pratiche diverse si incontrino su questi temi. Per quanto limitato questo è il mio contributo, solo qualche spunto di riflessione critica.

Prima di affrontare dall’interno della “bestia” l’argomento per il quale vi siete riuniti e dire la mia sulle cose “positive” e negative di un AS2 e su come contrastare (secondo me) la repressione che ci sta colpendo bisognerebbe chiarire alcuni punti, farsi almeno due domande... La repressione sta realmente aumentando nei confronti degli anarchici-e? ...perché? Qual è la pratica che ha costretto il “potere” a diventare più aggressivo nei nostri confronti?

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Madrid [Spagna]: Giornate “Un mare di possibilità. Territorio, città e insurrezione” (14-16/06/2019) [it]

Invito per le giornate “Un mare di possibilità nel deserto di cemento. Territorio, città e insurrezione.” – Giugno 2019

Venerdì 14
La Emboscada C/Azucenas, 67
18:00 Chiacchierata: La città come strumento di dominio

Sabato 15
Local Anarquista Motín C/Matilde Hernández 47
18:00 Presentazione ed esperienze della Comunità degli occupanti di Koukaki, Atene
20:00 Chiacchierata: Occupazione e conflitto sociale.
22:00 Cena

Domenica 16
La Emboscada C/Azucenas 67
18:00 Presentazione ed esperienze del progetto Rigger 94, Berlino
20:00 Tavola rotonda: Progettualità e proposte di lotta in città, con vari progetti di Madrid
22:00 Cena

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Francia: Incendio di materiali e riflessioni contro quelli/e che li utilizzano [it]

Ci ricordiamo ancora di essere passati/e per tutte le assemblee, per le strade furiose, i blocchi, le piazze occupate. Ci ricordiamo di esserci buttati/e a capofitto nei manifesti, nei volantini, nei giornali. Eravamo candidi/e, nelle parole e negli incontri, avidi/e ed impazienti di dare battaglia a questo mondo che ci ha visti/e nascere e che ci fa crepare ogni giorno un po’ di più. Nutriti/e a morale di classe, eravamo andati/e all’incontro dei lavoratori e delle lavoratrici. Non erano forse ontologicamente nostri/e alleati/e? Sognavamo di Haymarket Square [piazza di Chicago in cui, il 1 maggio 1886, un presidio per chiedere le 8 ore di lavoro è finito con una sommossa – quattro anarchici vennero impiccati e uno si suicidò per evitare la forca. L’episodio è all’origine della festività del Primo maggio; NdT], mentre per la maggior parte di loro era questione di potere d’acquisto e di una buona pensione. Noi si voleva incendiare, loro volevano lavorare meglio. Eravamo troppo restii/e al lavoro per non stufarci, al contatto con gli/le sfruttati/e.

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Italia: Tre giornate contro le tecno-scienze – 26-27-28 Luglio 2019 Al Parco Tematico Capo di Ponte, località Prada – Capo di Ponte (BS) [it]

VENERDÌ 26

13.00 pranzo

14.30 Presentazione dell’incontro

15.00 Nel tempio di giano. Sul rapporto tra tecnologia, sfruttamento e razzismo
Per gli italici Giano aveva due facce: una barbuta che raffigurava il sole e una imberbe che raffigurava la luna. Per i Romani sole e luna divennero ben presto pace e guerra. Il tempio di Giano, nel Foro Romano, restava chiuso in tempo di pace e aperto in tempo di guerra. Oggi la porta di quel tempio è sempre chiusa perché la guerra e l’innominato del tempo presente. Incorporata nell’apparato tecnologico e nelle sue ingiunzioni mute, la guerra è il movimento planetario della democrazia digitale. Il razzismo è il suo “momento di verità”, in quanto afferma esplicitamente ciò che le sue macchine non hanno mai smesso di fare ai popoli coloniali. Il comando degli algoritmi prepara gli ordini del Capo. L’Astrazione dal corpo, dalla terra, dalla natura produce come contraccolpo il comodo baluardo dell’appartenenza nazionale e il desiderio di linciare il diverso. Quello che è stato sperimentato nelle colonie torna indietro.
Alcuni redattori della rivista anarchica “ I giorni e le notti” (Italia)

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Italy: Three days against the techno-sciences – 26-27-28 JULY 2019 “Capo di Ponte Theme Park” in Prada – Capo di Ponte (BS) [en]

FRIDAY 26TH

13.00 lunch

14.30 Presentation of the meeting

15.00 In the temple of Janus. About the relationship between technology, exploitation and racism
For the Italics Janus had two faces: a bearded one depicting the sun and a beardless one depicting the moon. For the Romans, the sun and the moon soon became peace and war. The temple of Janus, in the Roman Forum, was closed in time of peace and open in time of war. Today the door of that temple is always closed because of the war and the unnamed of the present time. Embodied in the technological apparatus and its silent injunctions, war is the planetary movement of digital democracy. Racism is its “moment of truth”, in that it explicitly affirms what its machines have never stopped doing to the colonial peoples. The algorithm command prepares the chief’s orders. The abstraction from the body, from the earth, from nature produces the comfortable bulwark of national belonging and the desire to lynch the different as a backlash. What was experienced in the colonies goes back.
Some of the editors of the anarchist magazine “I Giorni e le Notti” (Days and Nights) (Italy)

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Italia: Uno scritto di Stecco dal carcere di Tolmezzo [it]

Cari compagni e compagne,
è giunta l’ora di dire qualcosa riguardo a quello che è successo in febbraio.
Sono passati poco più di due mesi dal nostro arresto con l’operazione “Renata”, e posso dire di essere sereno e forte, sicuro come non mai che la lotta prosegue nonostante i colpi inferti dallo Stato.
Il mio arresto a Torino, nelle vicinanze di corso Giulio, è avvenuto intorno alle 17,00 in modo tranquillo. Mentre stavo lasciando il compagno con cui mi trovavo, avevo notato il tipico poliziotto in borghese davanti a me alla fermata del tram, pochi secondi dopo mi sono trovato circondato. Posso dire che tutto si è svolto con molta tranquillità, e mi vien da dire con una fastidiosa “gentilezza”, al contrario di come sono stati trattati i miei compagni e compagne in Trentino.

Cronache di viaggio e atterraggio nel Regno dell’Aquila [Italia] [it]

Sveglia anticipata sabato 6 aprile: trasferimento in 3 dall’AS2 di Roma Rebibbia con destinazione L’Aquila. In pratica la sezione AS2 a Rebibbia è stata chiusa nei giorni successivi al nostro trasferimento, e si può ipotizzare un suo cambio d’uso in AS3, visto il sopraffollamento in cui vivevano le detenute accusate e/o condannate per 416 c.p. (una cosa analoga era avvenutaa nel marzo 2017 quando l’intera AS2 femminile – comuniste e anarchiche – di Latina era stata spostata a Rebibbia, convertendola poi in AS3). Quella in cui ci troviamo ora l’AS2 abruzzese, che ha il triste primato di essere ormai l’unica sezione di Alta Sicurezza femminile, classificata AS2, sull’italico suolo. Si tratta di una microsezione di 4 celle singole, chiamata “sezione gialla”, uno spazio configurato e utilizzato in passato come 41bis femminile, e che ora ospita oltre a noi “nuove giunte” (mi si perdonino gli eccessi di terminologia galeotta, ma questo è), anche una prigioniera di religione musulmana classificata AS2: quest’ultima, dopo la liberazione a febbraio delle altre 2 recluse nella sezione, è stata più di 20 giorni in isolamento, per cui si può presumere che il nostro arrivo sia servito a togliere dall’imbarazzo il DAP per questa sua condizione. Sin dall’inizio è risultata evidente una gestione militaresca e demenziale da parte dei GOM (è loro, qui a L’Aquila, la gestione della sezione), che vorrebbero applicare il rigore e il controllo propri del 41bis. D’altra parte la galera aquilana ospita 41bis maschile e femminile (dove è murata viva da anni l’unica prigioniera comunista classificata in questo regime), una REMS, sezioni di AS3, la nostra di AS2 e una sezione di “comuni”, una ventina, che fungono da lavoranti visto che il resto del carcere è blindato.

Gioacchino Somma
Miserable wretches! [en]

Everything was ready from the morning: journalists and live TV on the national channel…

A miserable judge in Turin, Roberto Sparagna, left no stone unturned in putting pressure on a gang of equally miserable individuals (jury led by judge Alessandra Salvadori).

A poor madman in search of fame after having moved from the anti-mafia prosecution to the terrorism one, he succeeded where other miserable colleagues of his had failed for decades: subversive association for the purposes of terrorism.

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10 Anni: Chiamata internazionale per agitazione e azione – Per una memoria offensiva e un Maggio Nero in memoria di Mauricio Morales [it]

“Cercherò a rischio della mia vita, la migliore, l’autentica libertà...”- Punky Mauri

Dieci anni fa, il 22 maggio 2009, un ordigno esplosivo trasportato dal compagno anarchico Mauricio Morales esplodeva accidentalmente prima di essere stato collocato nella Scuola di Gendarmeria a Santiago, in Cile, facendosi sentire nei cuori neri. Ha reso questa istituzione e coloro che la compongono visibili come un obiettivo da colpire, generando così uno stretto rapporto di solidarietà tra prigionieri e azione. Ma quella volta il nemico non era stato colpito, quella volta il boato non aveva scosso l’infrastruttura dei carcerieri; quella volta, durante le prime ore del mattino, la potente esplosione aveva tolto la vita a Mauri.

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Capo di Ponte (BS) [Italy]: Three Day Against The Techno-Sciences 26-27-28 July 2019 [en]

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The program will come soon


Today more than ever, we feel the necessity to organize a meeting involving comrades from different countries already engaged in a critique and in opposition to developments of techno-sciences. An important moment to exchange and share analyses, reflections and experiences, to reinforce criticism and refine one’s thinking even more in confrontation with other groups and individualities that have been pursuing for a long time paths of opposition to the developments of techno-sciences.

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Costantino e Pierleone
L’Anarchia in tribunale? [it]

La gran parte dei processi a carico dei compagni hanno finora avuto come base imputazioni specifiche: rapine, imbrattazioni di edifici o altro, occupazioni abusive, manifestazioni spontanee, resistenza e oltraggio, furtarelli…

I compagni hanno risposto, quasi sempre, mobilitandosi su due livelli in certo qual modo simpatetici e complementari: da un lato la denuncia degli obiettivi e metodi di polizia, carabinieri e magistratura; dall’altro l’utilizzo degli avvocati che sul piano strettamente tecnico riuscissero a dimostrare l’estraneità dei compagni ai “delitti” loro attribuiti, nonché la pretestuosità ed artefazione delle “prove” a loro carico. All’occasione non si è mancato di ricorrere anche al rito abbreviato, o ad argomentazioni concilianti ed umanitarie, facendo leva, ad esempio, sulla giovane età dei compagni, sulle particolari circostanze, sulle attenuanti del caso…

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Alfredo Cospito
Quale internazionale? Intervista e dialogo dal carcere di Ferrara (1ª e 2ª parte) [it]

(English version: 325.nostate.net)


Il testo che segue sono le parti prima e seconda di “Quale internazionale? Intervista e dialogo con Alfredo Cospito dal carcere di Ferrara”, parti di un dibattito che alcuni compagni stanno intraprendendo con il compagno anarchico prigioniero Alfredo Cospito, pubblicate rispettivamente nei numeri 2 (autunno 2018) e 3 (inverno 2019) del giornale anarchico in lingua italiana “Vetriolo”. Complessivamente sono state elaborate otto domande, per la verità non proprio dei quesiti ma degli interventi, in qualche caso polemici, per discutere e dibattere con il compagno. Data la complessità e la vastità degli argomenti trattati tutto il testo non poteva e non può essere integralmente pubblicato sulle pagine di un solo numero del giornale. La pubblicazione dell’intervista/dialogo proseguirà, sempre suddivisa in parti, a partire dal prossimo numero e successivamente, quando verrà terminata la pubblicazione in “Vetriolo”, vi è l’intenzione di pubblicare integralmente tutte le domande e le risposte in un libretto o in un opuscolo. Nel frattempo, su richiesta di Alfredo, pubblichiamo anche tramite internet le parti prima e seconda, ovvero quelle fino ad ora uscite nel giornale e, con l’occasione, correggiamo dei refusi e degli errori di battitura presenti alle pagine 6 e 7 del numero 3, dei quali ci scusiamo con i lettori e che riportiamo anche qui di seguito.

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Grecia: Usare le idee come prove – Il laboratorio della repressione dello Stato greco Intervista al prigioniero anarchico Nikos Romanos [it]

Dopo diversi tentativi falliti in tutta Europa per incastrare gli anarchici e gli altri anti-autoritari con accuse di cospirazione e terrorismo, lo stato greco è in prima linea nello sviluppo di nuove strategie legali per attaccare i movimenti sociali. L’articolo 187A del codice penale greco esiste dal 2004, ma l’anno scorso i funzionari greci l’hanno usato in modo nuovo contro Nikos Romanos e altri prigionieri anarchici, condannandoli e sentenziandoli a molti anni di reclusione sulla base di una nuova interpretazione dell’articolo. Indipendentemente dal fatto che questi verdetti siano rovesciati nelle corti superiori, i processi indicano un importante spostamento strategico nel monitoraggio di movimenti sociali in Grecia. Offrono un importante segnale di avvertimento sulle nuove forme che la repressione può assumere in tutto il mondo mentre il conflitto sociale si intensifica.

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Putting Ideas on Trial: The Greek State’s Laboratory of Repression An Interview with Nikos Romanos, Imprisoned Anarchist [en]

After several failed attempts across Europe to frame anarchists and other anti-authoritarians with conspiracy and terrorism charges, the Greek state is at the forefront of developing new legal strategies to attack social movements. Article 187A of the Greek legal penal code has existed since 2004, but last year, Greek officials used it in a new way against Nikos Romanos and several other anarchist prisoners, convicting and sentencing them to many years in prison based on a new interpretation of the article. Regardless of whether these verdicts are overturned in higher courts, the trials indicate a major strategic shift in the policing of social movements in Greece. They offer an important warning sign about the new forms that repression may assume around the world as social conflict intensifies.

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