Titolo: Cile: Sulla situazione legale del nostro compagno Marcelo Villaroel Sepulveda... o come si perpetua nel silenzio la vendetta dello Stato (10/2017)
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Il 4 settembre la procura militare di Santiago ha respinto la richiesta fatta alcuni mesi fa dal nostro compagno Marcelo per la prescrizione della pena.

Marcello ha fatto subito ricorso a questo rifiuto, lasciando la risoluzione dell’appello nelle mani della corte marziale, dove è stata riconfermata nei primi giorni di ottobre.

Queste condanne corrispondono ad alcune cause originate da azioni nel contesto della sua vecchia militanza in “Mapu-lautaro”, organizzazione [armata comunista, ndt] in cui il nostro compagno è stato un combattente attivo sin da giovanissimo, e dalla cui è stato espulso nel 1995, mentre era in carcere, per le sue “deviazioni anarchiche”.

Marcelo ha scontato la sua condanna senza interruzioni per 11 anni, due mesi e quindici giorni, dal 13 ottobre 1992 fino al 28 dicembre 2003, rimanendo in carcere notturno sino a marzo 2005, quando gli è stata concessa la “libertà” condizionata, che lo obbligava a firmare un documento ogni settimana fino a completare i 20 anni di controllo penitenziario.

I primi giorni di novembre 2007 per Marcelo furono segnati dalla sua partecipazione alla rapina in Banca Segurity, assieme ad altri compagni, l’azione in cui morì uno sbirro e che provocò una risposta inaudita da parte dello Stato. Marcelo decise di passare in clandestinità, e nel febbraio 2008 fu revocata, in assenza, la sua “libertà” condizionata.

In marzo 2008 è detenuto in Argentina, e nel settembre 2014 viene condannato a 14 anni per due rapine in banca.

Nello stesso periodo, come le condanne relative a vecchie cause emanate dalla sempre inquietante “Giustizia Militare” venivano riesaminate, la condanna rimane come segue:

— associazione terrorista illegale: 10 anni e 1 giorno

— danneggiamento di una macchina degli sbirri con serie lesioni ai carabinieri: 3 anni + 541 giorni

— coautore di omicidio qualificato come terrorista: 15 anni e 1 giorno

— furto con intimidazioni, legge 18.314: 10 anni e 1 giorno

— attacco esplosivo contro l’ambasciata spagnola: 8 anni

In totale queste vecchie condanne fanno 46 anni, stabilendo la fine in febbraio 2056.

Esiste una serie di irregolarità in questi calcoli, e anche se le questioni legali non sono, e mai erano, il nostro punto nodale, crediamo che sta diventando urgente e necessario affrontare questa situazione che palesemente rappresenta una chiara vendetta contro un compagno che mantiene alte le sue convinzioni sovversive di tipo autonomo e libertario, un compagno che non ha mai abbandonato il confronto diretto per la liberazione totale, né ha mai rinunciato al suo passato combattivo – abbandonandolo come merce per libri o premi di storie prese in prestito, dietro le quali a centinaia di rinnegati si nascondono mentre vagano per vari spazi pseudo-radicali.

Facciamo appello a sbarazzarsi di parole vuote e falsi gesti di solidarietà per affrontare questa e ogni altra vendetta proveniente dallo Stato (come una costante politica contro tutti quelli che non rinnegano i propri legami e convinzioni).

E’ ora di agire, di concretizzare che nessun compagno in galera rimane da solo.

PER LA DISTRUZIONE DI TUTTE LE PRIGIONI!!!

FINCHÉ ESISTERÀ LA MISERIA CI SARÀ RIBELLIONE!!!


Alcuni vicini a Marcelo

Santiago-Valparaíso (Cile)

Ottobre 2017