Italia / Germania: Aggiornamenti sul processo contro il prigioniero anarchico Riccardo (05/10/2017) [it]

E’ stata fissata la data dell’udienza che vede imputato Riccardo di reati inerenti alle giornate di rivolta contro il G20 d’ Amburgo di luglio. Si terrà il 5 ottobre presso il Tribunale di Amburgo.
Invitiamo tutti/e a partecipare alla presenza solidale in aula (Riccardo sarà presente) e presso il Tribunale organizzata per quella data così come alle iniziative che verranno promosse a Genova in quei giorni di cui seguiranno aggiornamenti.

Incontro per discutere iniziative di solidarietà e aggiornamenti
MARTEDì 19 SETTEMBRE presso Il Mainasso,
Piazza Santa Maria in Passione 6, Genova

Salonicco [Grecia]: Attacco incendiario contro compagnia di telecomunicazioni (04/05/2017) [it]

Stiamo affrontando la tecnologia come strumento nelle mani dei padroni e del capitalismo, che ci toglie le nostre capacità, pratiche o meno. Il loro obiettivo è stabilire qualunque tipo di tecnologia come qualcosa di indispensabile per ognuno di noi, per sottomettere ogni mente e ogni corpo a questo o quello strumento tecnologico, che a prima vista rende le nostre vite più facili e più piacevoli.
La conseguenza reale dall’altra parte è la distruzione di relazioni sociali e umane, della terra e della natura. Tutto questo per lo sviluppo di un’efficace controllo sociale e per realizzare profitti.
Una parte interna del complesso tecnologico è rappresentata dalle telecomunicazioni, che causano alle persone molti sintomi nocivi.
Le telecomunicazioni fanno parte del piano totalitario di controllo, dove le comunicazioni registrate alimentano le banche dati degli Stati per motivi di sicurezza interna. Le compagnie nazionali e multinazionali, che detengono il monopolio su questi strumenti, collaborano con lo Stato raccogliendo dati e partecipando attivamente al sistema repressivo.
Inoltre, le telecomunicazioni odierne, con
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Montreal [Canada]: Incendio di due auto di lusso a Saint-Henri (13/07/2017) [it]

Nella notte del 13 luglio, ispirati/e dagli scontri di Amburgo, abbiamo bruciato due macchine di lusso, giusto a fianco di un palazzo in comproprietà [per ricchi; NdT] a Saint-Henri. In un quartiere in cui la gente deve scegliere fra comprare del cibo oppure pagare l’affitto, non siate sorpresi del fatto che diamo fuoco alle vostre sfrontate esibizioni di privilegio.
Abbiamo utilizzato un metodo abbastanza semplice: dei bastoncini accendi-fuoco che abbiamo ricoperto per metà con della pasta accendi-fuoco. Tutto il materiale necessario è stato trovato in un negozio di attrezzatura per campeggio. Abbiamo acceso l’estremità del bastoncino ricoperta con la pasta e poi lo abbiamo piazzato in un angolo della griglia della macchina, quella che si trova fra i fari. Abbiamo utilizzato due bastoncini per macchina. Il fuoco comincia ad essere visibile solo quando la plastica o l’olio del motore cominciano a bruciare, cosa che lascia abbastanza tempo per andarsene senza farsi notare. Bisogna fare attenzione: il fuoco può facilmente estendersi alle auto parcheggiate a fianco dell’obiettivo.
La polizia, che partecipa con
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Bagnolet (Seine-Saint-Denis) [Francia]: Incendio solidale (09/2017) [it]

Questa notte è stato incendiato un veicolo della Orange [compagnia di telecomunicazioni, ndt.] sul parcheggio delle Poste in via Sadi Carnot a Bagnolet. Macchine, cavi e fibra ottica bruciano benissimo... non è poi così difficile!
Un saluto agli incendiari di trasmettitori, a tutti a coloro che si mettono in gioco. Morte alla rassegnazione, morte alla politica!
Un pensiero solidale a Kara e Krème – e per gli anarchici italiani colpiti dalla repressione per il caso di Firenze e Scripta Manent.
Fuoco e fiamme contro questo mondo!

Distruggere l’Argentina [it]

Questo ci ha donato un sorriso di complicità con i nostri compagni che lottano nel territorio dominato dallo Stato argentino. Questo testo rivendica alcune azioni nel mese di agitazioni per Santiago Maldonado. C’è anche una dichiarazione su alcune menzogne lanciate contro di loro dalle masse. Ad esempio, alla manifestazione di 1° agosto sono stati accusati di essere degli “infiltrati” solo perché avevano deciso di spezzare la normalità, invece di comportarsi in modo pacifico. Questo è quello che succede quando lo Stato ci attacca. Restituiamo il colpo con tutta la nostra forza!!!
VOGLIAMO IL NOSTRO COMPAGNO INDIETRO, ADESSO!!!

Queste non sono solo parole: abbiamo raggiunto il “livello” di azione diretta e loro raccontano menzogne su di noi perché ci temono. Non tutto quello che succede colpisce i giornali del sistema! E neanche i nostri! E tutto avviene molto velocemente, compagni. Vertigine rivoluzionaria, che scuote il cuore: è ciò che volevamo, e infine lo abbiamo ottenuto. Non lusinghiamoci. Come i nostri meravigliosi compagni di Portogallo ci avvertirono, siate intelligenti: né “anarchismo libraio” né “punk auto-distruttivo”, va bene? Noi non ci inventiamo nulla. Abbiamo conosciuto el Lechu, ed è meglio che ci ascoltino bene quelli che oggi lo rivendicano come una figura pubblica... Lui è, sottolineiamo, uno di noi: ANARCHICO! Nemico dello Stato, del capitale e della merdosa “pace sociale” di coloro (... e che il fulmine possa cadere sulle teste di quelli che lo chiamano “tossico ayahuasca” [bevanda psicoattiva, ndt]) che adesso frignano per la sua scomparsa facendo politica con i nostri ideali. Noi non siamo degli “infiltrati”, come quei complici dello spettacolo che starnazzano ogni volta quando si infiamma la passione della rivolta anarchica.
Il 31 agosto è stato bruciato l’edificio di GEOF... l’edificio del Gruppo Speciale di Operazioni Speciali della Polizia Federale “anti-terrorismo” nel mezzo del quartiere borghese di Palermo... pieno centro di Buenos Aires, e i media merdosi non ne hanno parlato; hanno fatto la stessa cosa con tanti attacchi che
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Salonicco [Grecia]: Spazio occupato 111 – Solidarietà con i compagni detenuti in Italia [it]

Il 3 agosto 2017 gli sbirri hanno perquisito diverse case e spazi occupati a Firenze (sgombero della Riottosa), Roma e Lecce, con l’obiettivo di arrestare 8 compagni di Firenze. Questa operazione riguarda 2 attacchi. Il primo concerne il collocamento di un ordigno esplosivo in una libreria fascista legata a Casapound, il 1° gennaio 2017, che comportò il ferimento di un artificiere di polizia (che perse una mano e un occhio). Il secondo attacco era con molotov contro la caserma di carabinieri, il 4 aprile 2016. I due attacchi hanno avuto luogo a Firenze. Gli sbirri affermano di aver identificato le persone tramite intercettazioni e identificazioni delle tracce di DNA.
Le accuse sono: “tentato omicidio” per i 5 compagni nel primo caso, e “fabbricazione, detenzione e trasporto di ordigni esplosivi in spazio pubblico” per tutti i compagni, tutto questo nel contesto di “costituzione di un’organizzazione criminale”. Alcuni giorni dopo, 6 compagni vengono rilasciati, sebbene le accuse rimangono, e 2 compagni vengono imprigionati per l’attacco alla libreria fascista. A uno dei due compagni è stata imposta la censura sulla corrispondenza.
Nell’estate 2017 è stata messa in scena un’altra opera teatrale, con lo Stato italiano, la società e i mass media come registi. I protagonisti illustri erano lo sbirro “buono”, la vittima che eroicamente perse un occhio e una mano, la polizia e i fascisti, attaccati da protagonisti “cattivi”, gli anarchici. Il messaggio che questa opera cerca di promuovere è la punizione dei “cattivi”, utilizzandoli come esempio per ...

Italia: E’ uscito “Vetriolo” – numero 1 – autunno ‘17 [it]

Infine abbiamo pubblicato il numero 1 del giornale anarchico Vetriolo. In concomitanza abbiamo anche ristampato il numero 0, per coloro che recentemente ce ne hanno chiesto copie, siccome esaurito da tempo. Dopo svariati mesi di censura è arrivato il contributo che il compagno anarchico Alfredo Cospito scrisse nell’inverno scorso per l’uscita del precedente numero; lettera che venne bloccata e sequestrata per ordine del giudice inquisitore Sparagna, mandante dell’operazione “scripta manent”.
In questo nuovo numero c’è spazio per approfondimenti su questioni aperte nel precedente, in particolare sulla questione delle città, sul frontismo e l’internazionalismo, sulla storia del movimento degli sfruttati, e il proseguo del tentativo di analisi ed elaborazione di una teoria anarchica dello Stato. Inoltre, abbiamo analizzato anche altre questioni: una riflessione etica sul concetto di coerenza; un’altra sulla sopravvivenza negli spazi urbani e sulle modificazioni che in questi avvengono; un articolo di analisi della tecnologia e, in particolare, della robotica, sia da un punto di vista ecologico che da quello delle conseguenze sociali e anti-sociali. Uno spazio importante lo dedichiamo al tema della “guerra”. Con il nostro tono spesso aspro e con articoli polemici, auspichiamo
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Sulle ITS e minacce virtuali [it]

Questo testo non pretende essere né una risposta né intende disarmare qualche discorso, e tanto meno vuole essere una critica. È una risposta ad una serie di minacce ricevute via mail, con le quali, mi pare, queste persone abbiano definitivamente toccato il fondo e non possono diventare più ridicole.
Vari testi e riflessioni critiche da differenti parti del pianeta sono state mosse negli ultimi mesi contro le ITS in Messico e in generale contro tutta la tendenza autodenominata “eco-estremista”. Possiamo leggere i contributi di gruppi anarchici insurrezionali del Messico, come anche le critiche di altri compagni come Eat di Indonesia, la critica realizzata da uno dei gestori del blog It’s Going Down! di Nord America, o i due testi pubblicati nel Regno Unito, intitolati Eco-estremiso e l’attacco indiscriminato – La Chiesa di ITS Messico e Darko Mathers non era un eco-fascista. Era alquanto ovvio che questa “tendenza eco-estremista” avrebbe ricevuto una risposta.
Dopotutto, negli ultimi anni la dialettica tra i diversi gruppi di azione diretta contro il dominio (siano essi anarchici o meno) è stata una costante, sfruttando le azioni per stabilire un dialogo fruttuoso che affila sia la teoria che la pratica, migliorando i colpi di quelle persone che in maniera puntuale e strategica, o come parte già irrinunciabile delle loro vite, hanno scelto di passare all’attacco qui e adesso. E ovviamente, le risposte delle ITS (Individualità Tendenti al Selvaggio) non si sono fatte attendere, però devo dire che si sono dimostrate più deludenti di
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Basilea [Svizzera]: Due notti consecutive di incendio contro il mondo di autorità (03/09/2017) [it]

[Nel corso di due notti consecutive a Basilea, le fiamme hanno incendiato i veicoli di questo mondo di controllo e autorità. Nella notta tra sabato e domenica di 3 settembre, una macchina di sbirri in borghese è stata incendiata nella via General Guisan. L’attacco è stato rivendicato su Barrikade.info. Poi, nella notte tra domenica e lunedì 4 settembre nella via Johanniter, un veicolo dell’azienda, probabilmente della società Swisscom, è andato in fumo. Questo secondo incendio, per adesso, non è stato rivendicato].

Incendiata autocivetta della polizia Basilese
Questo incendio è legato anche alla lotta contro l’ingrandimento [del carcere] di Bässlergut. Secondo noi, il ruolo di polizia precede quello delle grosse aziende di costruzione: è questa che, con controlli razziali, dà la caccia alle persone per strade e riempie le carceri.
Niente più sbirri! Niente più controlli di polizia!
Pur un autunno caldo!

Berna [Svizzera]: Attacco di solidarietà contro l’ambasciata tedesca (29/08/2017) [it]

La notte scorsa [tra 28 e 29 agosto], abbiamo attaccato con la pittura l’ambasciata tedesca di Berna. Questa azione è stata eseguita in solidarietà con tutti le persone ferite, incarcerate, condannate e ribelli nelle manifestazioni contro il vertice di G20 ad Amburgo, e anche con quelle che si oppongono alla criminalizzazione e al divieto della piattaforma di Linksunten.indymedia. Le persone che non si lasciano pacificare con le condizioni esistenti vengono perseguite e punite con più grande fermezza.
Più di trenta persone si trovano ancora oggi in carcere, in parte per motivi inattendibili. Altri soffrono ancora oggi le conseguenze della repressione. Chi fisicamente per colpi di manganello, fratture, chi psicologicamente per l’atteggiamento barbarico degli sbirri. L’aggressione bestiale contro la manifestazione Welcome to Hell o le multiple lesioni gravi a Rodenbarg (in occasione del blocco di venerdì 7/07) sono solo qualche esempio.
Ieri una persona di 21 anni è stata condannata a 2 anni e 7 mesi di carcere, e ci saranno altri processi nei
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Amburgo [Germania]: Processati gli accusati dell’anti-vertice di G20 (08/2017) [it]

Da questo lunedì, 28 agosto, quasi due mesi dalla fine di G20, sono iniziati i processi contro le persone accusate, tutte in custodia cautelare ad Amburgo.
Due processi si sono già conclusi e i prossimi si aspettano nei giorni successivi.

Primo processo (28/08/2017): 2 anni e 7 mesi di carcere per un presunto manifestante. Danese, di 21 anni, accusato di aver lanciato 2 bottiglie contro uno sbirro durante la protesta “Welcome to Hell” di 6 luglio. Le accuse sono “aggressione con gravi lesioni personali a pubblico ufficiale”, “gravi disturbi di ordine pubblico” e “ribellione”. Il giudice ha colpito duro, infliggendo una pena detentiva di 2 anni e 7 mesi. Questa sentenza va oltre la richiesta del P.M., il quale aveva chiesto un anno e nove mesi. Il giudice ha giustificato la propria decisione con la nuova legge rivolta a rafforzare la protezione di agenti dello Stato durante il servizio, entrata in vigore il
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Messico: Due lettere del detenuto anarchico Fernando Bárcenas (31/08/2017) [it]

31/Agosto/2017
Ai compagni ribelli e a coloro che non capiscono il mondo che li circonda.
Ancora una volta mi ritrovo a scrivere in questo spazio di riflessione che mi permette a conoscermi un po’ di più e a comprendere che nonostante tutto sono libero.
E’ vero che per molti mesi mi ero imposto il silenzio, dato che il mio umore cambia come tutto nella vita, e ogni tanto mi piace la solitudine...
Però adesso che sento il bisogno di scrivere lo voglio fare soprattutto per due cose: primo per ribadire la mia posizione di guerra quotidiana, dato che certe volte alcune persone fanno finta di essersi scordate che viviamo in guerra. Secondo per chiarire alcune cose e questioni su come noi “dentro” percepiamo la solidarietà dei compagni “fuori”.
Comunque, per quelli che non conoscono molto questa questione, sarò breve e spigherò che sono prigioniero da 13 dicembre per aver osato attaccare e mettere in questione il modo di vita che ci viene imposto. Per questo la posizone
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Cévennes [Francia]: Audaci, si voleva incendiare il cielo (19/08/2017) [it]

qualche morso contro l’addomesticamento delle montagne (attorno al 19 agosto)

Se amiamo gli spazi di montagna, è per la loro vastità. Le loro forme caotiche, la loro potenza che rivela le forze differenti che le hanno forgiate. Le montagne rappresentano l’immaginario di selvaggio e di intensità, una sensazione rara e preziosa di sfuggire per un breve istante ad un mondo soffocante, artificiale, sotto controllo.
Le montagne ci arricchiscono per la sfida che rappresentano, per l’ostilità delle loro pendici ripide, per l’inaccessibilità originaria delle loro cime. Perché non offrono conforto, tracce, cammini tracciati, e perché obbligano chi vuole percorrerle a deviazioni, a mettersi in discussione, obbligano alla volontà, a rischiare, ma anche all’umiltà e alla pazienza.
Perché esiste un piccolo assaggio di imprevedibile, perché non esiste una linea dritta, una logica di profitto. Perché sono ancora un rifugio per molte specie viventi, perché non si adattano ad un mondo iper-veloce, di produttività, profitto e controllo. Ci piace che esse siano, se non un ostacolo, allora almeno un freno alla marcia di questo mondo. Che gli architetti non sappiano costruirvi città, che i loro rilievi blocchino le onde, qui i loro crepacci intrappolino gli escursionisti troppo abituati all’affidabilità dell’asfalto.
Quindi, chiaro, ci sono strade e tunnel. Le seggiovie e le piste attrezzate. Ci sono la segnaletica, sentieri ben tenuti, i rifugi confortevoli, i dati GPS. Antenne, piloni, cavi di alta tensione, pascoli riservati al bestiame, cave e miniere, foreste disboscate, l’agricoltura che arriva sempre più in alto. Evidentemente, la volontà di controllo e di profitto della specie umana non si ferma alle pianure e alle colline. E’ da molto tempo che queste montagne sono state studiate, mappate, colonizzate, rese sicure e redditizie. Che vi si gioca con gli esseri viventi come
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Francia: Viaggio a Nantes rivoltante (28/08/2017) [it]

azione diretta e lotta di classe
Nella notte dal 27 al 28 agosto, passeggiavo nel centro di Nantes, dove molte strade portano ancora i nomo di famosi commercianti di schiavi.
Deciso a fottere la borghesia, ho trovato un grosso fuoristrada di borghesi, in quartiere di borghesi, e l’ho incendiato con gioia. Il 99% di gentili cittadini contro l’1% di cattivi speculatori, il popolo
unito, sono tutte stronzate. Tutta la borghesia, la grande, la media, la piccola, e quelle e quelli che vogliono assomigliarle, devono essere attaccati.
Un pensiero per i sudanesi espulsi in questi ultimi giorni e per tutti gli altri.

(tradotto da guerresociale)

Argentina: 1° Settembre – Chiamata internazionale alla protesta per il ritorno di Santiago [it]

Chiamata internazionale alla protesta per il ritorno del compagno Santiago Maldonado. Fatto scomparire dallo Stato argentino durante la repressione nella comunità Mapuche il 1° agosto, nella resistenza a Lof di Cushamen (Chubut-Arg.). Questo fatto ci dimostra ancora una volta l’infamia dello Stato e dei suoi carnefici.
Il 1° settembre sarà trascorso UN MESE dalla scomparsa di “Lechu” “el Brujo”. Un mese durante il quale lo Stato e i suoi media di comunicazione in più occasioni hanno giustificato la scomparsa, e nelle altre modificato le informazioni, arrivando a incolpare la comunità Mapuche e la sua famiglia.
CHE LA RABBIA E LE AZIONI SI SCATENINO!
LA SOLIDARIETÀ NON SCOMPARE!
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GESTI DI SOLIDARIETÀ
La Paz, Bolivia: Attacco incendiario contro l’ambasciata argentina per Santiago Maldonado.
Porto Alegre, Brasile: Azioni simultanee contro il consolato argentino e sulle strade della borghese Porto Alegre. Santiago Maldonado è scomparso e noi non rimaniamo indifferenti.
In azioni simultanee è stato attaccato il consolato argentino a Porto Alegre con bottiglie di pittura, mentre il viale Goethe, un percorso regolare per la maggior parte delle borghesia e gli abitanti sfruttatori di Porto Alegre, è stato paralizzato da fiamme di disprezzo e rivolta delle barricate. Volantini e
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Grecia – Per i 13 anni di carcere a Irianna (14/06/2017) [it]

Comunicato di Konstantinos Papadopoulos, partner di Irianna B.L.:

14 marzo 2011. Squadre anti-terrorismo perquisiscono la casa che avevo affittato nel quartiere di Cholargos ad Atene, e mi arrestano come membro dell’organizzazione rivoluzionaria “Cospirazione delle Cellule di Fuoco”. Quella notte Irianna ha avuto la sfortuna di dormire da me. E’ stata portata in questura e interrogata, le sono state prelevate le impronte e il campione di DNA. Fu rilasciata lo stesso giorno.
Io sono stato rilasciato su cauzione tre giorni dopo.
10 novembre 2011. Secondo la ricostruzione di un “testimone”, che non fu mai più visto, neanche al processo, sono state trovate delle armi, mai usate, al Politecnico di Zografou ad Atene.
11 gennaio 2013. Irianna viene arrestata come membro della Cospirazione delle Cellule di Fuoco e per il trasporto illegale di armi, in base ad una minuscola traccia di DNA trovata in un magazzino, parte di
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Orbeil (Puy-de-Dôme) [Francia]: L’estate, barbecue di ripetitori (22/08/2017) [it]

Quando arrivi sulla cima del pendio, c’è l’Orsa maggiore dritto sopra la tua testa. E poi, in basso, vedi le luci di Issoire, che fanno la guerra alle stelle del cielo. E soprattutto, soprattutto, accanto a te c’è il ripetitore che ti ricorda che non sei venuto/a per recitare delle poesie. Accendi il fuoco…
Nelle prime ore del 22 agosto, abbiamo appiccato il fuoco, lassù sulla collina. A Moidias, due ripetitori che servono la rete telefonica da Issore a Brioude, oltre che la diffusione di numerose frequenze radio, sono bruciati. Non potendo spegnere le luci della città, abbiamo almeno staccato gli smartphone.
Perché questo mondo è troppo stretto, perché esso mira alla normalizzazione, al controllo, alla sterilizzazione e alla digitalizzazione di ogni individualità. Perché avevamo voglia di offrirci un respiro, di sentirci vivi/e piuttosto che di soffocare. È vero che questo desiderio di distruzione avrebbe potuto saziarsi con l‘attacco di un locale della Croce Rossa, di un allevamento o di un CPT. Attacchiamo per non essere più un/a architetto/a in più delle strutture del potere. Attaccare per il piacere immediato e non per degli ipotetici futuri radiosi.
Come hanno già sottolineato altre rivendicazioni, la tecnologia – che ci tiene al laccio e colonizza i nostri immaginari – è uno dei pilastri di questa civilizzazione. Se siamo d’accordo con questa constatazione, non ci soddisfiamo di una semplice condivisione di idee. Abbiamo allora cercato dei punti sensibili sui quali agire. Bruciando dei ripetitori, non miriamo soltanto ad infliggere il massimo danno ai promotori di protesi tecnologiche. È una maniera di comunicare, di interagire, di civilizzarsi quella che vogliamo sabotare. Per fare uscire dal seminato la routine degli
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Italia: Aggiornamento sugli arresti di Torino (18/08/2017) [it]

Da poche ore si è conclusa l’udienza davanti al tribunale del riesame per Kam, Fran, Antonio, Beppe e Lorenzo. In quella sede si è discussa l’imputazione che ha fatto catalpultare tra quattro mura i cinque compagni e messo al bando dalla città Monica e Michela, per valutare se modificare le misure affibiate loro in attesa del processo.
Nonostante l’udienza fosse a porte chiuse si è venuto a sapere che all’interno dell’aula si è incontrato un vasto assortimento di sbirraglia: i poliziotti in borghese del commissariato di Porta Palazzo, la Digos, i secondini, le guardie del corpo di Padalino e Rinaudo e un banco di carabinieri. Sono giunti a sottolineare con la loro presenza la potenza che detengono all’interno di un’aula tribunalizia. Una potenza traslitterata nelle carte giudiziarie e nella ricostruzione della storia di quella sera, come le storie di tante altre sere, giorni o momenti, vissute negli anfratti di qualche commissariato o lungo le strade durante un controllo. Il prima, il dopo, la causa e l’effetto sono mescolati per creare un racconto che renda di più sulle carte, nella valutazione del reato e nella misura della condanna.
Niente di cui stupirsi, alla violenza del controllo sbirresco in strada consegue quella della lingua di legno delle carte tribunalizie e della reclusione e della limitazione della libertà. Non ci dilungheremo nel mettere in ordine logico e
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Governo tedesco chiude Indymedia (25/08/2017) [it]

Se stanotte verranno per noi, puoi stare sicuro che domani mattina verranno anche per te.

Il governo tedesco ha chiuso il sito dell’Indiymedia tedesca, la più utilizzata piattaforma di lingua tedesca per organizzazione e politica radicale. Ci sono state perquisizioni a Friburgo per sequestrare computer e maltrattare coloro che accusano di essere i gestori del sito, giustificando assurdamente che i presunti gestori costituirebbero un’organizzazione illegale con finalità di distruggere la costituzione tedesca. Questo rappresenta un forte inasprimento di repressione statale contro ciò che le autorità chiamano “l’estremismo di estrema sinistra”, suggerendo ipocritamente un’equivalenza tra quelli che cercano di costruire delle comunità fuori dalla portata della violenza statale e i neo-nazi che si organizzano per realizzare attacchi e omicidi come quelli a Charlottesville la settimana scorsa.
Indymedia viene fondata in Germania nel 2001 come de.indymedia.org; una seconda versione appare nel 2008 come linksunten.indymedia.org. Quest’ultima è fu fondata per focalizzarsi sulle politiche radicali nella Germania meridionale, ma ben presto diventò il sito più usato per gli attivisti di lingua tedesca. Come l’originale pagina di Indymedia tedesca diventava tecnicamente sempre più obsoleta e sommersa da troll, così sempre più persone passavano su linksunten.indymedia.org. Nel 2013 de.indymedia.org viene quasi chiusa a causa di pochissime persone coinvolte.
Negli ultimi anni sempre più attenzione è venuta a concentrarsi intorno a linksunten, che offre uno spazio alle persone per pubblicare in modo anonimo. Ad esempio, nel 2011 apparve sulla piattaforma un comunicato che rivendicava un sabotaggio politicamente motivato dell’infrastruttura della metro berlinese. Il sito era utilizzato anche per diffondere informazioni su fascisti e neo-nazi. Nel 2016 un articolo su linskunten presentava dati completi su ogni partecipante alla convenzione del partito nazionalista di estrema destra “Alternativa per la Germania” (Alternative für Deutschland, o AfD), per un totale di 3000 nomi. Questo ulteriormente attrasse attenzioni ostili dei
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Radiofragmata
Grecia: Dichiarazione per la Settimana internazionale di Solidarietà con i prigionieri anarchici (23/08/2017) [it]

Sulla settimana internazionale di solidarietà per i detenuti anarchici, 23-30 agostoRadiofragmata

Ormai da anni le varie agenzie statali di repressione ordinano nuove indagini basate sul solo criterio delle posizioni politiche dei sospetti. E questo sono le posizioni degli anarchici, soprattutto quelli che trasformano le proprie idee in azioni, quelli che armano i propri desideri e attaccano l’autorità statale. Perciò, ogni indagine è legata ad un possibile procedimento giudiziario contro i compagni, secondo le leggi della loro “democrazia”. Il procedimento di polizia che inizia con i testi per poi estendersi a tutte le possibili azioni, non un fatto nuovo negli ambienti anarchici. Al contrario, come dimostra il passato ci sono già stati simili procedimenti in paesi come Italia, Cile ecc, là dove esiste una forte presenza dei compagni, che promuovono l’azione diretta e l’intervento.
L’obiettivo comune dell’odierna polizia internazionale è la prevenzione della propaganda anarchica, dell’azione diretta e della diffusione di idee. Per questo motivo, in molti casi nemmeno esitano a lasciar da parte l’affinata maschera di “democrazia” che in teoria consente “libertà di parola e idee”. E così, ogni illusione che qualcuno magari poteva ancora serbare viene disciolta. Le cose diventano chiare: “l’azione anarchica o la parola è o illegale o assolutamente nulla!”. La nuova forma di repressione viene attualmente esercitata contro molti dei nostri detenuti che si trovano in carcere con accuse basate sulla loro identità politica e avendo rivendicato politicamente le proprie azioni e le proprie organizzazioni. E’ indubbio che nel futuro questa strategia di repressione preventiva, di processi con massimo della pena, e rapidi, come gli sforzi di isolare e mettere a tacere saranno implementati ovunque, o almeno ci sarà il tentativo – oltre i nostri detenuti essa cercherà di raggiungere gli spazi anarchici e i luoghi auto-organizzati che difendono e diffondono i valori anarchici.
Assieme con le pesanti, devastanti sentenze contro i
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Germania: Amburgo, estate 2017 – Ci sono, ci resto! (14/08/2017) [it]

Lettera di un detenuto del G20 del giorno 14.08.2017, dal carcere di Billwerder ad Amburgo.

È passato quasi un mese e mezzo da quando sono stato arrestato durante il dodicesimo vertice del G20, ad Amburgo, in una città assediata e presa in ostaggio dalle forze dell’ordine, ma che ha anche visto nascere per l’occasione una contestazione locale e popolare molto importante.
Decine di migliaia di persone, se non di più, affluendo da tutta l’Europa, se non da più lontano, si sono incontrate, organizzate e si sono trovate insieme a discutere, sfilare per più giorni in un grande slancio di solidarietà e coscienti di poter subire in ogni momento la violenza e la repressione della polizia. Per l’occasione è stato costruito, addirittura, un immenso tribunale di polizia, in un prefabbricato, allo scopo di sanzionare nel più breve tempo possibile ogni tipo di contestazione contro questo vertice internazionale.
Il mio arresto, come quello di molti/e compagni/e, si basa solo sulla sacrosanta parola della polizia, quella di una brigata addestrata per infiltrarsi, osservare e pedinare «le sue prede» (quarantacinque minuti nel mio caso, per un presupposto lancio di oggetti..), finché una volta isolate, trovano la possibilità di arrestarle mandando colleghi che intervengono velocemente, violentemente, senza lasciare nessuna scappatoia.
Eccomi quindi rinchiuso in questo luogo primordiale per il buon funzionamento di un ordine sociale globale, utilizzato come strumento di controllo e di gestione della miseria, essenziale per il mantenimento della loro «pace sociale». Il carcere agisce come spada di Damocle al di sopra di ogni individuo cosicché sia pietrificato davanti all’idea di trasgredire le regole e al diktat di
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Basilea / Zurigo [Svizzera]: Sabotaggi incendiari contro i collaborazionisti del futuro maxi-carcere di Bässlergut (08/2017) [it]

Zurigo: I macchinari sul cantiere dell’azienda Implenia sono stati incendiati all’alba di giovedì 17 agosto 2017. Poco prima delle 5, le fiamme sono divampate nel cantiere di “Greencity” a Leimbach, Zurigo. Due escavatori di questa azioneda che collabora alla ristrutturazione del carcere di Bässlergut sono stati completamente distrutti dalla fiamme, mentre un altro macchinario è stato danneggiato. Gli sbirri e la stampa locale sono formali: “i macchinari non hanno preso fuoco a causa di un guasto tecnico, l’incendio è di natura dolosa”. I danni materiali ammontano già a diverse centinaia di migliaia di franchi svizzeri. Marco Cortesi, il portavoce della polizia di Zurigo, ricorda tra l’altro gli incendi avvenuti in estate e in primavera sempre a Zurigo (l’incendio di un macchinario Implenia all’inizio agosto, e quello di un furgone dello stesso costruttore in giugno). Ma al fine di trovare gli autori di questi incendi recenti, gli investigatori dicono che stanno esaminando altre piste e rammentano anche altri sabotaggi incendiari che hanno colpito le infrastrutture nella regione, come ad esempio il cantiere del futuro centro di giustizia e di polizia all’inizio luglio 2017, e un ripetitore, utlizzato come
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Germania: Azioni di solidarietà con i prigionieri di G20 (07-08/2017) [it]

Amburgo: Nella notte di 3 agosto 2017 una macchina della POWER (Personen-Objekt-Werkschutz GmbH) è stata data alle fiamme. Solidarietà con i prigioneri di G20!

Flensburg: Nelle notti tra il 1° e il 2 agosto, e l’8 eil 9 agosto, i commissariati di Flensburg e di Tarp (nei dintorni di Flensburg) sono stati presi di mira in solidarietà con tutti i prigionieri di G20. In questi due attacchi è stata gettata della pittura sulla facciata e lasciata la scritta “Welcome to Hell”. Infine, nella notte tra il 14 e il 15 agosto un commissariato di Handewittt è anche stato preso di mira (lasciata pittura e scritte sulla facciata in relazione al vertice G20).

Münster: Alle prime ore di 6 agosto, nei dintorni di
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Svizzera: Sabotata azienda OGM “Agroscope” (05/2017) [it]

Una notte siamo entrati ne vigneto sperimentale di Agroscope a Gudo (comune di Bellinzona) e tagliato quasi tutte le piante sul campo, distruggendo anni di ricerche. Questa azione di sabotaggio è stata fatta perché Agroscope è un’istituzione che promuove gli OGM in Svizzera. Agroscope è la proprietaria di un sito protetto a Reckenholz (Zurigo), dove vengono crescono geneticamente modificate patate, mele, grano (ecc.). Ma hanno anche uffici e campi che possono essere attaccati, dove non si coltivano le piante OGM.
Attacca Agroscope e coloro che traggono profitto dalla distruzione del pianeta!

Per la terra,
Gufi notturni

Parigi [Francia]: Furgone di Eiffage a fuoco (08/2017) [it]

Parigi, rue Compans. Questa notte abbiamo incediato un furgone di Eiffage, costruttore di prigioni. Scommettiamo che stanno già mirando al lucroso mercato delle trentatré nuove prigioni [che lo Stato francese prevede di costruire nei prossimi anni; NdT]. Siamo impazienti. Delle masse ce ne freghiamo. Le classi... mai piaciuta la scuola. All’illusoria Grande sera [della Rivoluzione; NdT] preferiamo le ore piccole – incendiarie.
Vogliamo mandare un sorriso complice agli incendiari di Bar-le-Duc, di Tolosa, della Drôme e di ogni luogo.
Un pensiero per Kara e Krem, per i compagni recentemente imprigionati in Italia (e quelli e quelle in prigione per l’Operazione Scripta manent), per Riccardo...

Libertà per tutte e tutti!
Viva l’anarchia!

(tradotto da guerresociale)