Titolo: Amburgo [Germania]: Processati gli accusati dell’anti-vertice di G20 (08/2017)
a-g-amburgo-germania-processati-gli-accusati-dell-1.jpg

Da questo lunedì, 28 agosto, quasi due mesi dalla fine di G20, sono iniziati i processi contro le persone accusate, tutte in custodia cautelare ad Amburgo.

Due processi si sono già conclusi e i prossimi si aspettano nei giorni successivi.

Primo processo (28/08/2017): 2 anni e 7 mesi di carcere per un presunto manifestante. Danese, di 21 anni, accusato di aver lanciato 2 bottiglie contro uno sbirro durante la protesta “Welcome to Hell” di 6 luglio. Le accuse sono “aggressione con gravi lesioni personali a pubblico ufficiale”, “gravi disturbi di ordine pubblico” e “ribellione”. Il giudice ha colpito duro, infliggendo una pena detentiva di 2 anni e 7 mesi. Questa sentenza va oltre la richiesta del P.M., il quale aveva chiesto un anno e nove mesi. Il giudice ha giustificato la propria decisione con la nuova legge rivolta a rafforzare la protezione di agenti dello Stato durante il servizio, entrata in vigore il 30 maggio 2017[1]. Numerose le persone (familiari, persone vicine e solidali) presenti in aula in sostegno dell’accusato. Dall’altra parte, l’accusato aveva scelto di rimanere in silenzio durante il processo, e di coprirsi completamente il viso per evitare i tanti avvoltoi della stampa presenti in aula. Durante il verdetto alcune reazione dei solidali hanno spezzato il silenzio dell’aula. Il padre dell’accusaato ha detto: “Vogliono che il nostro figlio paghi per quello che è successo in questi quattro giorni ad Amburgo”. Il massimo del ridicolo è stato raggiunto durante la testimonianza del “ferito” sbirro antisommossa, un trentenne di Berlino, il quale nonostante il fatto che le bottiglie avevano toccato la gamba e la testa, aveva sentito uno shock a livello del suo casco, ma era comunque riuscito a raggiungere il presunto lanciatore e arrestarlo. Durante il suo discorso di difesa, l’avvocatessa ha chiesto che il suo cliente venga prosciolto, affermando che ci sono state considerabili incertezze sull’identità del lanciatore, una persona in un gruppo di circa quindici manifestanti. Ha inoltre dichiarato che la posizione fetale era una reazione protettiva davanti alla violenza della polizia.

In totale, il P.M. ha lanciato 109 inchieste contro i “noti” e altre 64 contro gli “ignoti”. Le accuse in generale riguardano “disturbo di ordine pubblico”, “lesioni personali cagionate da atti violenti”, “resistenza a pubblico ufficiale” e “danneggiamento”. In alcuni casi l’accusasto rischia una pena detentiva di 10 anni. Altre accuse possono essere aggiunte a quelle già in corso (sopra menzionate), nel corso delle indagini. Fino ad oggi sono state arrestati 189 “presunti colpevoli” in relazione al vertice di G20 ed è stato ammesso 51 mandato d’arresto. 32 persone si trovano ancora in custodia cautelare per i disordini di anti-G20.

Infine, i politici sono ancora traumatizzati da questo anti-vertice di Amburgo. Per questo motivo vari partiti politici (SPD, CDU, Verdi e FDP) si incontreranno ogni due/tre settimane, probabilmente fino all’estate del 2018, nell’ambito di una commissione su G20. Saranno affrontati diversi punti, incluse le preparazione per il G20, lo sviluppo delle giornate di G20 e le loro conseguenze.

Inoltre, vogliamo ricordare che un’ondata repressiva senza precedenti ha colpito i media autonomi in Germania, quasi due mesi dopo l’anti-vertice. Venerdì, 24 agosto, la piattaforma di pubblicazione libera, Indymedia Linksunten, è stata chiusa del ministro degli Interni, Thomas de Maizière, dichiarandola proibita mediante l’utilizzo della legge sull’associazione. Nei giorni successivi la LKA [polizia criminale, ndt] ha perquisito le case dei presunti gestori del sito, a Friburgo. Oltre i 4 appartamenti, è stato perquisito anche il centro autonomo KTS e tutta la struttura informatica è stata sequestrata.

E’ chiaro che i disordini provocati nell’ultimo periodo dagli autonomi e dagli anarchici, con innumerevoli azioni dirette e sabotaggi contro le infrastrutture del capitale e dello Stato, rappresentano uno dei motivi per la proibizione di questo sito, il quale ha ampiamente contribuito al disordine, sia durante le giornate di G20, ma soprattutto prima e dopo. Linksunten è uno dei pochi siti in lingua tedesca dove si pubblicava un gran numero di rivendicazioni di attacchi e azioni dirette, le quali evidentemente rappresentano un pericolo per il potere e i suoi seguaci.

Non dimentichiamo che questo anti-vertice è stato così devastante perché legato al fatto che molte chiamate anarchiche a sabotare il G20 hanno avuto un’eco concreto in tutto il paese. Mettere questa piattaforma fuori uso è uno di molti modi che il potere mette in atto per porre fine alla dinamica insurrezionale e di attacco oltre il Reno.

Più che mai, solidarietà attiva e di attacco con i compagni di Germania!

Una grande manifestazione (internazionale) è in programma a Friburgo per il 9 settembre, alle ore 19, con l’inizio previsto a Bertoldsbrunnen.

Secondo processo: sei mesi con sospensione condizionale delle pena. Martedì, 29 agosto, un ventiquattrenne polacco è stato condannato dal tribunale di Amburgo a sei anni di carcere con sospensione della condanna. L’8 luglio, durante la perquisizione vicino ad una manifestazione, gli sbirri trovarono nello zaino alcuni petardi, un lacrimogeno, occhiali da immersione, una fune e abiti neri. Il giudice ha argomentato così la sua decisione: “E’ chiaro per la corte che l’accusato si recava alla manifestazione”.


[1] Nuova legge che prevede pene maggiori per attacchi contro gli sbirri e agenti di Stato (esempio pompieri, ufficiali giudiziari). L’aumento va a secondo del livello di lesioni inflitte ai servi dello Stato.