Germania: Aggiornamento sul processo contro gli anarchici accusati di rapina in banca ad Aquisgrana (24/04/2017) [it]

La sessione del 24 aprile è durata circa tre ore, iniziata con il tentativo di “coordinare” l’ordine del giorno, in modo che l’esperto biometrico possa testimoniare. La sua testimonianza era prevista per il 25 aprile, ma in questa data non poteva essere presente, e poiché l’accusa ha insistito sull’importanza di questo testimone le date del processo sono state cambiate. Sembra che questo esperto testimonierà il 12 maggio (anche se la data deve ancora essere confermata). La sessione di domani è invece cancellata, e per adesso ci sono tre nuove sessioni: il 31 maggio, il 7 e il 13 giugno.
Durante questa sessione è stata letta una parte del fascicolo, riguardo i cellulari sequestrati nelle perquisizioni: i numeri dei contatti nei vari telefoni sono stati confrontati, senza poter leggere le conclusioni di polizia, dato che gli avvocati hanno impedito ciò (con una legge tedesca). È stato letto anche il tabulato telefonico di uno degli accusati; c’erano anche dei messaggi non presenti nel tabulato, e il P.M. ha ipotizzato che si tratta di messaggi in roaming, benché gli avvocati hanno suggerito che poteva trattarsi di messaggi pubblicitari (i quali pure non appaiono nei tabulati). Inoltre, secondo la politica di Vodafone, le informazioni devono essere distrutte dopo un anno, e ciò significa che i dati di questo tabulato (forniti dalla polizia spagnola) non possono essere utilizzati, e che sono stati ottenuti illegalmente. A causa di tutto questo, l’accusa e il giudice hanno richiesto la testimonianza di un esperto di polizia, per spiegare da una parte come hanno ottenuto queste informazioni, e dall’altra se i messaggi menzionati erano in roaming o meno. Questo averà nella prossima sessione di 28 aprile.
Infine è stata letta una lettera, inviata da
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Amburgo [Germania]: Attaccata la Postbank (18/04/2017) [it]

Nella notte di 18 aprile alcuni sconosciuti hanno distrutto tutti i vetri della Postbank in via Volksdorfer ad Amburgo.
“CONTRO LA BANCA CONTRO LO STATO! SOLIDARIETÀ (A)” è stato scritto sul muro.
Questo è stato eseguito in relazione alla settimana di solidarietà con gli anarchici accusati di rapina in banca ad Aquisgrana.

Vienna [Austria]: Vandalizzata una banca (04/2017) [it]

Lo scorso fine settimana è stata attaccata la succursale della Bawag-PSK Bank in Kuefsteingasse 37, 1140 Vienna, con del puzzolente liquido nero appiccicoso.
Le banche sono una componente importante di tutto il sistema capitalista di sfruttamento. Dietro ogni storia che ci raccontano, sul perché dovremmo depositare i nostri soldi da loro, scopriremo che l’unico obiettivo è il profitto. Sono inoltre profondamente collegati con gli affari di Stato. Dipendono uni dagli altri come i fiori dal sole. Se le banche falliscono lo Stato le deve salvare, come anche il contrario.
Qui purtroppo non c’è spazio per un’analisi profonda dell’intero fottuto sistema.
L’attacco contro le banche è anche un attacco indiretto contro lo Stato!
Solidarietà con gli anarchici accusati di rapina in banca ad Aquisgrana, Germania!
Solidarietà con lo spazio occupato in Kienmayergasse 15, il quale è stato sgomberato ieri!
Che cos’è rapinare una banca in confronto a fondarla?

Bruxelles [Belgio]: Solidarietà nella sommossa (17/04/2017) [it]

Incendio solidale con la rapina di Aachen

Ieri sera [lunedi 17 aprile, NdT] a Bruxelles abbiamo incendiato un camion della BAM (ditta che costruisce delle prigioni).
Delle fiamme solidali per le compagne accusate di rapina a Aachen.

Solidarietà nella sommossa.

(tradotto da guerresociale)

Atene [Grecia]: Aggiornamento sul processo contro l’anarchico Marios Seisidis (04/2017) [it]

Il compagno Marios Seisidis è stato assolto da sei rapine per le quali era accusato, però è stato dichiarato colpevole per la rapina della banca in via Solonos, e per tre consecutivi “tentati omicidi” (di guardia giurata della banca e di due poliziotti).
È stato condannato a 36 anni di carcere in totale. La corte non ha accettato la richiesta del suo avvocato per ottenere una sospensione della pena fino al processo del secondo grado, e non ha accettato nessuna circostanza attenuante per Marios Seisidis. Ancora una volta, le tattiche vendicative del sistema giudiziario contro il nostro compagno sono state più che evidenti.
È stata incoraggiante la massiccia presenza dei compagni in tribunale, dove hanno protestato contro la decisione con gli slogan contro i giudici.

Che cos’è rapinare una banca, in confronto al fondarla? – Bertolt Brecht

LE BANCHE SONO ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA, COLORO CHE LE FANNO FUNZIONARE SONO TERRORISTI IN VERO SENSO DELLA PAROLA
PER IL SABOTAGGIO DELL’ESISTENTE DA PARTE DI TUTTI QUELLI CHE NON HANNO PAURA DI RIFIUTARE IL DESTINO DI SICUREZZA PER AVVENTURARSI NELL’IGNOTO

anarchici a londra

Barcellona [Spagna]: Attaccati uffici di Lufthansa (28/03/2017) [it]

Nella mattina di 28 marzo abbiamo deciso di frantumare i vetri degli uffici di Lufhansa (gli unici in città), situati in via Ballén a Barcellona.
Si tratta di una compagnia aerea che effettua espulsioni ed estradizioni, come quella dei nostri compagni anarchici arrestati l’anno scorso in Spagna e attualmente incarcerati in Germania. In questo momento si sta svolgendo il processo in cui sono accusati di aver rapinato una succursale della Pax-Bank nella città di Aquisgrana.

Per la diffusione della solidarietà e dell’azione diretta!
Fuoco a tutte le prigioni!
Per l’anarchia!

Germania: Aggiornamento sul processo contro gli anarchici accusati di rapina in banca ad Aquisgrana (07/04/2017) [it]

Durante la sessione di 4 aprila ha testimoniato lo sbirro responsabile delle indagini sulla rapina di Pax-Bank. In quel periodo apparteneva al LKA [polizia criminale degli Stati, n.d.t.], mentre adesso lavora per la BKA [polizia criminale federale, n.d.t]. (Era presente anche durante le varie visite dei compagni.) Prima che iniziasse a testimoniare gli avvocati hanno obiettato che ci sono parti del fascicolo relativo alla testimonianza di quel giorno a cui hanno avuto accesso appena questa mattina, perciò il giudice non ha permesso allo sbirro di parlare di questa parte (riguardante una perizia biometrica, un messaggio intercettato di whatsapp, tra altre cose...). Inoltre, nel 2004 questo sbirro era responsabile delle indagine sulla rapina dei “Quattro di Aquisgrana”.
Ha spiegato che i suoi colleghi lo avevano chiamato dopo la rapina, e che si è quindi recato in banca. Quando è arrivato, sia gli oggetti trovati in banca che la borsa trovata fuori (contente una parrucca, una giacca, degli occhiali da sole, una pistola ecc.), si trovavano già sul tavolo come prova. Ha dichiarato che la polizia tedesca ha seguito la nostra compagna mentre era in visita alla sua famiglia in Germania e quando è andata a Berlino, nonostante non ci fosse nulla di rilevante per le indagini. Ha detto che progettavano ad arrestarla sul territorio tedesco, ma si è deciso di non farlo, dato che l’operazione necessaria non poteva essere completata in 24 ore. L’hanno seguita all’aeroporto, dove hanno prelevato i campioni del DNA dal suo bagaglio.
Per quanto riguarda la parte spagnola, ha detto che una volta scoperta la coincidenza del DNA, lui e i vari colleghi sono andati a Barcellona per incontrarsi con i mossos d’esquadra, dato che, secondo lui, la polizia catalana era molto interessata. Durante questo incontro hanno condiviso teorie sul finanziamento di una presunta organizzazione terrorista anarchica (GAC), sulla connessione tra gli anarchici di vari paesi ecc. Alle domande degli avvocati ha risposto che non hanno, in nessun momento, preso in considerazione se esisteva o meno un ordine giudiziario per il prelievo dei nuovi campioni di DNA dei
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Grecia: Manifesto di solidarietà con gli anarchici condannati per doppia rapina di Velvento [it]

Solidarietà con coloro che affrontano il processo per le rapine a Velvento.
Nel 2013 sei anarchici sono stati arrestati per una doppia rapina nell’abitato di Kozani, a Velvento. Un anno più tardi sono stati condannati da 11 a 16 anni di carcere. All’inizio di marzo 2017 è iniziato il processo d’appello nel carcere di Korydallos, dove si trovano incarcerati dal momento del loro arresto.
Il motivo per cui sono stati perseguitati, picchiati, arrestati e condannati a molti anni di carcere non si trova nella somma di denaro che le banche avrebbero perso se la rapina fosse andata a buon fine. Il vero motivo sta nel pericolo, per l’autorità, che queste pratiche si diffondano nella società, nella scelta di uscire e fare il possibile per combattere l’oppressione quotidiana, di trovare i mezzi necessari per creare dei progetti di lotta, di lottare contro questo mondo di ricchi e potenti in modo diretto e autonomo. Non parliamo di rapine in banca come tali, che possono rappresentare un modo alternativo per ottenere soldi secondo la stessa logica capitalista, che cerca di ipnotizzarci ovunque ci troviamo. Noi parliamo della scelta di agire, di approfondire un’avventura di rivolta sempre in evoluzione, armati con idee di libertà e coraggio.
In fin dei conti, si tratta di una questione di
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Germania: Aggiornamento sul processo contro i compagni accusati di rapina in banca ad Aquisgrana (27/28/31-03-2017) [it]

La sessione di lunedì 27 marzo è iniziata con la deposizione di uno dei dipendenti della Pax-Bank, presente durante la rapina. Ha parlato della sua esperienza durante la rapina; si ricordava della presenza di due persone, ma comunque i suoi ricordi erano in generale alquanto vaghi. Si ricordava che l’atmosfera tutto il tempo era rilassata, che i rapinatori si sono comportati bene con lui e con alti dipendenti, e che è stato portato in una stanza della banca dove è stato legato. Ha detto che i rapinatori, prima di andarsene, avevano lasciato ai dipendenti i mezzi necessari per slegarsi. Aveva notato che le mensole vicino alla cassaforte erano state spostate in un altro luogo, in ordine differente. Come gli altri testimoni, non ha riconosciuto nessuno degli accusati in aula, rispondendo negativamente alle domande del giudice, dichiarando di non aver sofferto nessun danno psichico dopo l’evento.
Il secondo testimone era il marito della dipendente di banca, che aveva testimoniato il 23 marzo. Si trattava di un nuovo testimone, chiamato esplicitamente per testimoniare dopo che sua moglie aveva dichiarato di aver riconosciuto uno dei rapinatori sulle foto (di un uomo e di due donne) mandatele da un collega su WhatsApp. L’uomo ha descritto la situazione quando sua moglie ha ricevuto le foto; i due erano seduti sul divano e lei ha avuto una reazione nervosa. Ha spiegato, come sua moglie aveva già esposto, che i rapinatori le avevano tolto gli occhiali nel primo momento, e ha sottolineato che ha la diottria
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Germania: Aggiornamento sul processo per rapina in banca ad Aquisgrana (13/20/23-03-2017) [it]

Durante la sessione di 13 marzo un “mosso d’esquadra” (l’ispettore dell’unità investigativa dei mossos d’esquadra, polizia catalana, di Sabadell) doveva testimoniare sulla parte dell’indagine condotta nello Stato spagnolo. Cioè, da una parte sull’ottenimento del DNA dei nostri compagni, e dall’altra parte su tutto ciò che riguarda le “teorie” politiche sul finanziamento di un’organizzazione terrorista.All’inizio della testimonianza il giudice gli ha chiesto nome e cognome (come agli altri testimoni). Il “mosso” ha voluto dare solo il suo pseudonimo, Astor, perché tutto ciò che ha fatto legato al caso lo ha fatto come sbirro e non come persona, e che perciò può fornire solo la sua identità “professionale”. L’avvocato della difesa ha chiesto di dare, secondo la legge tedesca, il nome completo. Il mosso ha rifiutato, sostenuto dal P.M., dicendo che non si può minacciare l’ospite. Nell’acceso diverbio tra la difesa e l’accusa è intervenuto il giudice, dichiarando che l’unico caso in cui il testimone non è obbligato a identificarsi è quando esiste la minaccia di integrità fisica, ma questo deve essere dimostrato con documenti, la quale cosa è stata fin dall’inizio scartata dal giudice, il quale ha di conseguenza richiesto una pausa per discutere la questione con la corte. Dopo circa venti minuti tutti sono tornati nell’aula; il giudice ha deciso che per poter testimoniare il mosso doveva identificarsi (dato che la legge tedesca prevale su quella spagnola). Il giudice ha poi chiesto al testimone di chiamare il suo superiore per vedere se lo poteva autorizzare a identificarsi. Dopo un’altra pausa, il mosso ha dichiarato che non era autorizzato a fare ciò, e infine il giudice ha detto che non potrà testimoniare e che inoltre, non avendo fornito i propri dati, sarà difficile che la corte firmi il rimborso del biglietto aereo. Il mosso ha quindi
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Grenoble [Francia]: Vetrine spaccate in solidarietà (03/2017) [it]

Diario di un selvaggio

caro diario,
questo venerdì sera sono uscito, triste a forza di contare i giorni che passano, e le cose che non cambiano abbastanza.
Visto che era arrabbiato
ho sfondato una prima banca con 12 colpi di martello.
(mentre mi davo da fare sono stato acclamato da un tipo ubriaco che gridava “Dai, spacca tutto”)

Ero ancora arrabiatissimo
Quindi ho sfondato una seconda banca poco lontano
11 colpi di martello
(questa volta un tipo mi ha chiesto cosa cazzo facevo, mi sono girato e gli ho detto “vuoi morire, cretino?” – è partito di corsa)
odio tutti questi spettatori e cittadini.
Dopo, me ne sono andato ridendo (succede ancora).

Sfasciando delle robe ho pensato al compa K. di Montreuil ed anche al compa Damien.
Anche se so che qualche colpo di martello in una banca è derisorio.
A proposito di banche, ho avuto un pensiero anche per quelli/e che hanno il coraggio di rapinarle.
Mando loro un bacio forte.

(tradotto da guerresociale)


GRENOBLE [FRANCUSKA]: RAZBIJENA STAKLA U ZNAK SOLIDARNOSTI (03.2017.)
Dnevnik jednog divljaka
dragi dnevnik,
ovog petka navečer sam izašao, umoran od brojanja dana koji prolaze i stvari koje se ne mijenjaju
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Monaco [Germania]: Vandalizzata la Stadtsparkasse (09/03/2017) [it]

Nella notte di giovedì 09/03/2017 la succursale della banca di Stadtsparkasse è stata vandalizzata con alcune pietre e vernice.
Amore e forza agli anarchici accusati di rapina in banca ad Aquisgrana!


MUENCHEN [NJEMAČKA]: VANDALIZIRANA STADTSPARKASSE (09.03.2017.)
U četvrtak noć 09.03.2017. podružnica banke Stadtsparkasse vandalizirana je kamenjem i bojom.
Ljubavi i snage anarhistima optuženima za pljačku banke Aachenu!

Aquisgrana [Germania]: Aggiornamento sul processo contro gli anarchici accusati di rapina in banca (02/06/09-03-2017) [it]

2 marzo: In questa sessione il primo testimone era l’addetto alla manutenzione dell’edificio in cui si trova la banca, mentre la sua officina è situata sul 1° piano del parcheggio privato di questo edificio. Quella mattina ha sentito suoni di porte e di persone, ma senza poter dire di quale porta si trattava, dato che ci sono varie porte che collegano il parcheggio alle scale dell’appartamento e della banca. Per tutte queste è necessaria solo una chiave per entrare, ma nessuna per uscire. In quell’occasione aveva trovato un cappello nero sul pavimento, che aveva consegnato alla polizia quando aveva compreso che c’era stata una rapina.
Poi ha testimoniato una coppia di anziani che vive nell’edificio. Quella mattina si trovavano al parcheggio, e mentre accendevano la macchina hanno visto nello specchietto retrovisore quattro giovani di 20-25 anni, vestiti di nero, come se fossero usciti dalla notte, che si dirigevano verso la strada. Più tardi, per strada, pensano di aver visto una coppia fare qualcosa per terra, con una borsa vicino ad una macchina parcheggiata sul posto per i disabili. In quel momento non ci avevano fatto caso, ma al ritorno, alla vista della polizia, hanno raccontato agli sbirri ciò che avevano visto.
L’ultima testimone ha lo studio oftalmologico nell’edificio; quando andava al lavoro ha incontrato per le scale quattro persone che si toglievano i vestiti, ma sotto ne portavano degli altri. Ha notato soprattutto la persona che non portava né la parrucca, né gli occhiali, né la maschera, ma ha detto che questa persona non era presente in aula. Inoltre, aveva visto per strada qualcuno
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Germania: Lettera della prigioniera anarchica accusata di rapina in banca ad Aquisgrana (01/2017) [it]

Distruggere il patriarcato
Sui problemi sociali, razziali e patriarcali delle donne in carcere

E’ ben risaputo che nella società tedesca le diseguaglianze sono diffuse. La classi superiori sono sicure e assistite, non hanno problemi esistenziali e, nonostante i problemi più vasti presenti nel mondo, sono in grado di offrire ai propri figli un futuro promettente, non disponibile alle classe inferiori. Mentre una piccola minoranza di persone è in grado di arricchirsi, la maggioranza viene lasciata a vivere con il minimo indispensabile, lavorando per un merdoso basso salario e costantemente spinta verso un consumo insensato, in modo che il sistema determinato dal profitto in cui viviamo possa continuare a funzionare. Mentre alcuni si abbronzano sui propri smodati yacht di lusso nel Mediterraneo, o volano intorno al mondo nei jet privati, molti non si possono permettere neanche una vacanza nella vita, o di pagare l’affitto o la bolletta della luce o di comprarsi un paio di denti nuovi. Mentre i super-ricchi difendono il proprio abbondante patrimonio dalle tasse, mettendolo al sicuro nei paradisi fiscali, società off-shore e di comodo, e perciò non dovranno mai affrontare nessun serio procedimento giudiziario, i poveri scontano mesi o anni di prigione per contravvenzioni e reati minori – per somme di denaro che i ricchi spendono quotidianamente in qualche minuto.
Lo Stato e i media promuovono l’idea che ogni bambino nasce in un mondo di opportunità uguali, ma ogni bambino sa che chi è ricco e potente non finisce in carcere, perché può permettersi un buon avvocato costoso. Coloro che si ritrovano con un cattivo avvocato o vengono percepiti, per motivi sociali o razziali, come i “soliti sospetti”, saranno sfortunati. Coloro che non conoscono la lingua tedesca, o non sanno leggere o scrivere, non hanno praticamente nessuna possibilità di essere difesi e costantemente dipendono dall’aiuto di altri, che spesso non è disponibile. Alla società non importa nulla di tutto ciò. Come al solito, l’immagine del nemico viene creata intorno all’idea dello straniero delinquente, il terrorista arabo o nord-africano e il pericoloso profugo, i quali dovrebbero tutti essere o rinchiusi o deportati prima possibile. Alla Germania piace promuoversi come paese aperto al mondo, che accoglie i profughi, ma questo succede solo quando efficacemente si integrano nel sistema del lavoro, quindi quando può trarre profitto da loro, o quando permettono di essere etichettati come vittime. Quando, tuttavia, arrivano in Germania come
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Atene [Grecia]: Manifestazione di solidarietà con l’anarchico Marios Seisidis accusato di rapine in banca (03/03/2017) [it]

Il compagno Marios Seisidis si trova sotto processo per la rapina alla Banca Nazionale della Grecia in via Solonos nel gennaio del 2006, come anche per la partecipazione in 6 altre rapine in banca. Lo sviluppo di questa storia da allora è contrasegnato da lunghe detenzioni, persecuzioni, repressione e da vergognose taglie sulla testa dei compagni. Una caccia spietata dello Stato contro i compagni accusati di aver partecipato al caso dei rapinatori in nero, come anche contro l’ambiente anarchico/anti-autoritario.
M. Seisidis ha evitato l’arresto per 11 anni, in un viaggio pericoloso in difesa della propria libertà.
Nell’ultimo tentativo di incriminare Marios, dato che neanche una minima prova della partecipazione del compagno nelle accuse a lui attribuite è venuta alla luce durante l’udienza preliminare, e data la fabbricazione giornalistica del gruppo dei “rapinatori in nero”, il manganello è passato alle forze di (anti)terrorismo che collaborano strettamente con gli interrogatori speciali d’appello, con l’unica prova un presunto campione del DNA.
Noi, con la solidarietà come nostra arma, ci ergiamo come una diga davanti a queste montature dello Stato, e non lasceremo il nostro compagno alla mercé delle mani predatrici della repressione.
Moto-protesta – mercoledì 1° marzo – piazza Exarchia ore 18
Raduno di solidarietà – venerdì 3 marzo – Corte d’Appello (via Loukareos) ore 9

Assemblea di solidarietà per M. Seisidis


ATENA [GRČKA]: PROSVJED SOLIDARNOSTI S ANARHISTOM MARIOSOM SEISIDISOM OPTUŽENIM ZA PLJAČKE BANKE (03.03.2017.)
Drugu Mariosu Seisidisu sudi se za pljačku Nacionalne Banke Grčke u ulici Solonos, januara 2006., kao i za sudjelovanje u drugih 6 pljački banaka. Razvoj priče od tog trenutka označen je dugim periodima zatvora, progonima, represijom i sramotnim nagradama na glave drugova. Nemilosrdni lov države na drugove optužene za sudjelovanje u slučaju pljačkaša u crnom, kao i
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Grecia: Il carcere è buono solo per coloro che lo costruiscono – 4 anni dalla doppia rapina a Velvedo [it]

Questo febbraio saranno 4 anni da quando sono stati incarcerati. Dobbiamo ricordarci dei nostri compagni, ed esserne fieri.
Non esistono né opzioni né illusioni, le scelte sono solo due: o si è spettatori sui sofà di una vita castrata, o si è autori di incidenti che formano lo sviluppo della storia. L’idea di libertà non basta, perché può essere sì un fiore, ma la libertà di per sé è un seme. Perciò, quando vuoi attaccare lo Stato, tutto nella tua mente diventa un martello. Tutto quello che devi fare è usarlo.
E questo è esattamente ciò che i nostri amici e compagni di Velvedo hanno fatto, e che adesso si trovano detenuti nelle prigioni dello Stato, in febbraio saranno 4 anni.
Siamo in guerra oggi e dobbiamo scegliere da che parte stare. Nessun può rimanere in disparte. Le illusioni sono scomparse, le maschere si sono logorate. Gli autoritari ammettono che per ragioni di emergenza, ancora una volta, le idee devono essere perseguitate.
Nulla è finito, tutto continua, rifiuto, insurrezione e solidarietà.
LUNGA VITA ALLE CANAGLIE ANARCHICHE!


Grčka: Zatvor je dobar samo za one koji ga grade – 4 godine o dvostruke pljačke u Velvedu
Ovog će februara biti 4 godine otkad su zatvoreni. Moramo se sjećati naših drugova i biti ponosni na njih.
Ne postoje opcije ni iluzije, samo su dva izbora: ili gledatelji na kaučevima kastriranog života ili počinitelji nezgoda koje oblikuju razvoj povijesti. Misao o slobodi nije dovoljna, zato jer ona može biti
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Aquisgrana [Germania]: Aggiornamento sul processo contro le anarchiche accusate di rapina in banca (16/02/2017) [it]

Durante l’odierna udienza hanno testimoniato due spazzini che nel giorno della rapina avevano trovato una borsa nelle vicinanze della banca. Uno di loro non aveva neanche visto cosa conteneva, e ha testimoniato ben poco. L’altro, svuotandola nel suo contenitore, ha visto che dentro c’era una pistola ed ha allarmato la polizia. Non era certo se si trattava di una borsa sportiva con dentro una borsa di plastica o se c’erano due borse.
Hanno testimoniato anche i due sbirri che hanno risposto alla chiamata degli spazzini e che hanno chiuso la zona intorno la banca dopo la rapina. Hanno detto che loro non hanno toccato la borsa, mentre lo ha fatto uno degli spazzini (con i guanti da lavoro).
Oltre a questo, il giudice ha letto vari rapporti della scientifica riguardo al materiale trovato in banca (strumenti, fascette reggicavi, taglierino con un’impronta ecc.) e un rapporto per determinare se le tracce trovate sulla cassaforte e sulla porta d’entrata dell’appartamento (davanti alla banca e all’entrata dei dipendenti) coincidono con gli strumenti trovati in banca. Questo ultimo rapporto non è definitivo.
La prossima udienza si svolgerà il 2 marzo alle ore 09:00.


Aachen [Njemačka]: Vijesti sa suđenja protiv anarhistica optuženih za pljačku banke (16.02.2017.)
Na današnjem su ročištu svjedočila dva ulična čistača koji su na dan pljačke pronašli torbu u blizini banke. Jedan od njih nije ni vidio što torba sadrži tako da je jedva i svjedočio. Drugi, kad ju je ispraznio u svoju kantu, vidio je da je sadržavala pištolj i obavijestio policiju. Nije bio siguran da li se radilo o jednoj sportskoj torbi s plastičnom vrećicom unutra ili
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Aquisgrana [Germania]: Aggiornamento sul processo contro le anarchiche accusate di rapina in banca (02/2017) [it]

Breve riassunto della terza e quarta udienza del processo contro le compagne anarchiche di Barcellona accusate di aver espropriato una succursale della Pax Bank, di Chiesa cattolica, ad Aquisgrana.
La terza udienza del processo era incentrata sull’affermazione (molto tecnica) dell’esperto di DNA del LKA [polizia criminale, n.d.t.], che ha analizzato le tracce trovate su alcuni pezzi di abbigliamento e strumenti, e i metodi utilizzati per determinare la loro corrispondenza con i campioni prelevati (in modo illegale, come ha sostenuto l’avvocato di difesa) dalle compagne accusate durante un falso alcoltest e da una latina di birra. Il giudice e gli avvocati hanno posto all’esperto varie domande, il quale ha “ammesso” che attualmente non è possibile determinare per quanto tempo una traccia di DNA si trovava su un oggetto, e che la “qualità” delle tracce varia dal tipo di materiale (metallo liscio o ruvido, tessuti, materiale poroso ecc.) o dalle circostanze igieniche, tra le altre cose. Sono stati mostrati anche i filmati di tre telecamere nel piano sotterraneo (dove si trova la cassaforte), ma senza ulteriori commenti.
La quarta udienza ha ascoltato le testimonianze dei due dipendenti della banca che avevano le chiavi e sono andati, assieme ai rapinatori, nel piano sotterraneo. Il primo di loro si ricordava di una donna con la parrucca argentea, e di altre tre persone, tutte tra i 20 e i 30 anni. Non ha riconosciuto gli oggetti sulle foto che il giudice gli ha mostrato. In quel periodo, a questo testimone la polizia ha chiesto di fare l’identikit della persona, e ha confermato che si tratta dell’immagine mentale dal lui ricordata della persona con quale è sceso nella cassaforte. Ha anche ammesso che ha visto le fotografie delle nostre compagne pubblicate allora sulla stampa locale. Non ha riconosciuto nessuna delle persone presenti nell’aula come autori della rapina.
Il secondo testimone (vicedirettore della succursale) ricordava tre o quattro persone. Una donna con lunga parrucca nera o castana, e con la pistola. Per quanto riguarda le fotografie mostrategli dal giudice, ha suggerito che la borsa e la parrucca potrebbero corrispondere agli oggetti da lui ricordati. La polizia non gli ha chiesto di fare l’identikit né gli ha mostrato alcun filmato. Non ha riconosciuto nessuno dei presenti in aula. Dopo ogni testimonianza sono stati proiettati i tre filmati, per vedere se ognuno dei testimoni si avrebbe ricordato di qualcos’altro, ma senza successo.
Ancora una volta le accusate hanno potuto contare sul sostegno dei compagni presenti in aula per esprimere loro la propria solidarietà. La prossima udienza si svolgerà giovedì 16 febbraio alle ore 9:00.


Aachen [Njemačka]: Vijesti sa suđenja protiv anarhistica optuženih za pljačku banke (02.2016.)
Kratki rezime trećeg i četvrtog ročišta sudskog procesa protiv anarhističkih drugarica iz Barcelone optuženih za eksproprijaciju jedne podružnice Pax Banke, katoličke crkve, u Aachenu.
Treće ročište procesa usredotočilo se na (vrlo tehničku) izjavu jednog stručnjaka DNK iz LKA [kriminalna policija, nap.prev.], koji je analizirao uzorke pronađene na nekoliko primjeraka odjeće i alata, te metode korištene pri određivanju njihovog podudaranja s uzorcima uzetim (protuzakonito, kao što je advokat obrane naglasio) od anarhističkih drugarica tokom jednog lažnog alko-testa i s jedne limenke piva. Sudac i advokati postavili su stručnjaku razna pitanja, te je “priznao”
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Barcellona [Spagna]: Attacco incendiario in solidarietà con le anarchiche accusate di rapina in banca ad Aquisgrana (28/01/2017) [it]

Nella notte del 28 gennaio abbiamo incendiato due veicoli dell’azienda Prosegur [multinazionale di sistemi di sicurezza, n.d.t.], vicino alla loro sede nel quartiere di Bellvitge, Hospitalet. Non pensiamo sia necessario giustificare un tale attacco contro i cani da guardia.
Per eseguire quest’azione abbiamo ricorso ad un vecchio metodo utilizzato dagli anarchici. Il dispositivo consiste in una piccola bottiglia riempita di benzina con stoppino e fiammiferi attorno.
Con questo piccolo gesto vogliamo inviare tutto il nostro amore e la nostra forza alle anarchiche accusate di aver espropriato una banca ad Aquisgrana, che stanno affrontando il processo da 23 gennaio.
Viva l’anarchia!


Barcelon [Španjolska]: Solidarni napad požarom s anarhisticama optuženima za pljačku banke u Aachenu (28.01.2017.)
U noći 28. januara zapalili smo dva vozila kompanije Presegur [multinacionalka sigurnosnih sistema, nap.prev.], pokraj njihovog sjedišta u četvrti Bellvitge, Hospitalet. Smatramo da nije potrebno opravdavati ovaj napad na pse čuvare.
Za izvođenje ovog djela pribjegli smo jednoj staroj metodi koju koriste anarhisti. Sastoji se od jedna male boce ispunjene benzinom, od fitilja i šibica.
Ovom malom gestom željeli smo poslati svu našu ljubav i našu snagu anarhisticama optuženima za eksproprijaciju jedne banke u Aachenu, kojima se sudi od 23. januara.
Živjela anarhija!

Aquisgrana [Germania]: Secondo giorno del processo contro le anarchiche accusate di rapina in banca [it]

Oggi si è svolta la seconda udienza del processo contro le compagne accusate di aver rapinato, nel 2014, una succursale della Pax-Bank ad Aquisgrana (Germania). L’accusa ha chiamato 3 testimoni: due addette alle pulizie e una passante, che pare abbia visto delle persone in atteggiamento sospetto e abbia allertato la polizia.
In generale le versioni dei fatti descritte dalle due dipendenti, riguardo al primo momento, erano alquanto differenti, e certe volte anche contraddittorie. Si ricordavano di un numero diverso di persone coinvolte nella rapina: la prima asseriva che c’era una donna con parrucca rossa (anche se non ha riconosciuto la parrucca sulle foto che il giudice le ha mostrato) e che erano presenti altre 3 o 4 persone; mentre la seconda testimone ha dichiarato di aver visto un gruppo di 6 persone in totale, e che non riusciva a ricordarsi se c’erano 1 o 2 donne. La prima testimone ha detto che la donna le ha semplicemente mostrato la pistola, senza mai puntarla direttamente; mentre la seconda che la pistola era puntata alla sua testa, però si è mostrata titubante quando il giudice le ha chiesto se ha urlato quando è stata minacciata di morte.
La terza testimone ha dichiarato di aver visto un gruppo di 5 o 6 persone, incluse le due donne, una con lunghi capelli neri e l’altra bionda. Ha aggiunto anche che, secondo lei, una delle 6 persone aveva l’aspetto asiatico e che tutti assomigliavano a studenti.
L’accusa e il giudice hanno chiesto a tutte le testimoni se riconoscevano tra le persone presenti qualcuno dei partecipanti alla rapina, e tutte hanno dato una risposta negativa.
Tra il pubblico era presente un poliziotto in borghese, facente parte dell’indagine, che prendeva appunti e osservava tutti sia all’infuori che dentro l’aula. Quando l’avvocato gli ha rivolto la domanda, è stato costretto ad ammettere che è un poliziotto della LKA (Ufficio di Investigazione Statale). L’accusa ha giustificato questo dicendo che l’indagine è ancora aperta.
E’ stato confermato che la prossima udienza si svolgerà lunedì 13 febbraio alle ore 9.


Aachen [Njemačka]: Drugi dan suđenja protiv anarhistica optuženih za pljačku banke
Danas je održano drugo ročište sudskog procesa protiv drugarica optuženih za pljačku podružnice Pax-Banke u Aachenu (Njemačka), 2014. Tužiteljstvo je pozvalo tri svjedoka: dvije čistačice i jednu prolaznicu, koja je navodno vidjela osobne sumnjivog ponašanja i alarmirala policiju.
Općenito verzije činjenica koje su dvije zaposlenice opisale, u vezi prvog trenutka, bile su prilično različite, a ponekad i
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Città del Messico: Attacco esplosivo-incendiario in solidarietà con le prigioniere anarchiche ad Aquisgrana (02/02/2017) [it]

Motivi per lottare ne abbiamo tanti. Abbiamo preso in considerazione la necessità di agire direttamente contro il Capitale, e troviamo sempre più motivi per continuare la lotta. Alcune settimane fa, ad esempio, alcune compagne sono state accusate di rapina in banca ad Aquisgrana, Germania; e comprendendo l’iter burocratico della “giustizia legittima” della borghesia, sono state private della libertà. Non dobbiamo dimenticare, come è già stato menzionato in questi spazi di diffusione, che l’espropriazione è un’azione giusta, diretta e parte della storia di ogni movimento rivoluzionario. Sottolineando lo slogan: “Che crimine è espropriare o incendiare una banca in confronto a fondarla?”
La rabbia e l’ira ci hanno rafforzato. Non possiamo più permetterci il lusso di rimanere nella passività e nella comodità condizionata che ci imprigionano in una “realtà” imposta da un gruppo di assassini.
All’alba del 2 febbraio di quest’anno, abbiamo concentrato il nostro dissenso in un contenitore con 8 litri di materiale altamente infiammabile, combinato con materiale esplosivo ed un semplice detonatore. Lo abbiamo collocato proprio in mezzo tra i due bancomat della filiale CitiBanamex, situata sull’incrocio tra la Eje 10 e la Xocoyoacán, causando un danno totale ad entrambi i bancomat e ai loro soldi, adesso carbonizzati. La succursale, a quanto pare, è rimasta chiusa per alcune settimane.<brr>Citigroup è il maggior rappresentante del disgustoso imperialismo. Le banche, i santuari del Capitale. E noi, le conseguenze del suo sistema disgustoso. Ogni giorni più consapevoli e affini alla lotta per la libertà.
Per quanto ci concerne, noi rimaniamo solidali con le compagne imprigionate in Germania, e con i compagni Luis Fernando Sotelo e Fernando Bársenas.
Né colpevoli né innocenti!
Prigionieri di guerra, sulle strade!
Che brucino i muri delle carceri!
Contro lo Stato, il Capitale e tutte le forme di autorità.

Cellula Incendiaria Gatti Notturni & Streghe Cattive – F.A.I./F.R.I


Mexico City: Eksplozivno-zapaljivi napad u znak soldiarnosti s anarhističkim zatvorenicama u Aachenu (02.02.2017.)
Imamo mnogo razloga za borbu. Mi smo uzeli u obzir potrebu za izravnim djelovanjem protiv Kapitala, i neprestano nalazimo sve više razloga da nastavimo borbu. Prije nekoliko tjedana, na primjer, par je drugarica optuženo za pljačku banke u

Aquisgrana [Germania]: Primo giorno del processo per rapina in banca (23/01/2017) [it]

Oggi, 23 gennaio 2017, si è svolta la prima udienza del processo contro i nostri compagni anarchici accusati di aver rapinato una succursale della Pax Bank nel novembre del 2014, ad Aquisgrana.
Nell’aula erano presenti il rappresentante della Procura, il giudice, gli imputati con i rispettivi avvocati, una “giuria popolare” (che non porta decisioni), i giornalisti, ai quali non era permesso di filmare all’interno dell’aula, in accordo con la richiesta degli avvocati di difesa (anche se le loro telecamere stavano registrando fuori dall’aula), e il pubblico composto da famgliari, amici e compagni degli imputati, che avevano occupato i 30-40 posti a disposizione.
Dopo le formalità procedurali e dopo che il P.M. ha letto le accuse (rapina a mano armata e porto illegale di armi), uno degli avvocati di difesa ha chiesto il rinvio del processo di tre settimane per il fatto di non aver avuto accesso ad una parte del fascicolo d’indagine, dato che l’accusa non l’ha ancora messo a disposizione. Gli avvocati hanno sostenuto che questo ostacola loro capacità di offrire una completa e imparziale difesa ai loro clienti.
Dopo aver sentito le argomentazioni sia della difesa che dell’accusa, il giudice ha ordinato al pubblico di abbandonare l’aula per deliberare in privato con entrambe le parti, per respingere dopo la richiesta di rinvio. Tra i propri argomenti l’accusa ha sostenuto che questi documenti non sono rilevanti per il processo. Solo alla fine ha ammesso l’esistenza di un’altra parte del fascicolo legato all’indagine in corso, che comunque non avrebbero svelato.
Addirittura il giudice ha ammesso di non aver visto gran parte dei documenti che la difesa ha richiesto, ma ha continuato rimarcando che questo è usuale in molti processi. Tuttavia, gli avvocati hanno insistito sul fatto che dovrebbero essere la difesa e non l’accusa a decidere se questi documenti sono rilevanti o meno.
Infine, il giudice ha respinto il rinvio di tre settimane, però ha sospeso l’udienza fino a giovedì 26 gennaio, per concedere tempo alla difesa di leggere la parte del fascicolo d’indagine, a cui è stato garantito l’accesso (ma non a tutto).
La prossima udienza si svolgerà il 9 febbraio, e in principio il programma di questa data ha già incluso l’esposizione di alcuni testimoni, compreso un agente di polizia dello Stato spagnolo.
Numerosi sostenitori da diversi paesi erano presenti per esmprimere il proprio supporto durante le 4 ore ore e mezza dell’udienza. I nostri compagni hanno ricevuto il nostro calore nella fredda Germania, mentre uno scambio di sguardi e di gesti complici ha continuato a ripetersi tutta la mattinata, trasmettendo forza e dimostrando ancora una volta che di fronte alla repressione e alla detenzione la solidarietà tra coloro in lotta sfida i muri e le frontiere.


Aachen [Njemačka]: Prvi dan suđenja za pljačku banke (23.01.2017.)
Danas 23.01.2017. održano je prvo ročište suđenja protiv naših anarhističkih drugova optuženih za pljačku podružnice Pax Banke u Aachenu, novembra 2014.
U sudnici su bili prisutni predstavnik tužilaštva, sudac, okrivljenici sa svojim advokatima, “narodna porota” (koja ne donosi odluke), novinari, kojima nije bilo dozvoljeno snimanje unutar sudnice, u dogovoru sa zahtjevom advokata obrane (mada su njihove telekamere bile upaljene izvan sudnice), i publika sastavljena od članova obitelji, prijatelja i drugova okrivljenika, koji su zaposjeli 30-40 mjesta na raspolaganju.
Nakon proceduralnih formalnosti i nakon što je tužitelj pročitao optužnicu (oružana pljačka i ilegalno posjedovanje oružja), jedan od advokata obrane zatražio je odgodu suđenja na tri tjedna zato što nije imao pristup jednom dijelu dokumenata istrage, pošto ih tužilaštvo nije stavilo na raspolaganje. Advokati su naglasili da to onemogućava potpunu i nepristranu obranu njihovih
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Solidarietà con gli anarchici colpiti dalla repressione ad Aquisgrana – Germania [manifesto] [it]

I due compagni di Barcellona sono stati arrestati in occasioni differenti, nella primavera del 2016, per essere poi estradiati e messi in custodia cautelare. La procura di Aquisgrana li accusa di aver commesso una rapina nella Pax Bank di Aquisgrana. Il processo contro di loro inizierà il 23 gennaio 2017, e si svolgerà attraverso un periodo di 5 mesi.
Un’altra compagna, di Amsterdam, ha affrontato il processo per un’altra rapina, svoltasi in luglio 2013 nella banca di Aquisgrana. Nel dicembre è stata prosciolta. Da allora lo Stato ha fatto ricorso.
Se questi compagni sono mai entrati in queste banche come dei clienti insoliti o meno, non ci interessa, perché non abbiamo nulla da rimproverare a chiunque scelga di entrare in banca armato. La nostra solidarietà sta nelle lotte e nelle idee di queste individualità, che nonostante la repressione non hanno compromesso la propria dignità o l’etica, la propria libertà o il disprezzo per tutte le autorità.
La polizia scientifica dice di aver trovato tracce del DNA intorno alla banche, su oggetti mobili, che sembra siano compattibili con il DNA degli anarchici accusati. Questa prova è stata presentata come un indizio imparziale e infallibile della loro presenza in quelle giornate specifiche in quelle istituzioni finanziarie. Però, noi lasciamo ai tribunali e agli avvocati la discussione sulle fallacie tecniche di questo metodo investigativo, questo crescente archivio internazionale, ottenuto con tutti i mezzi necessari, diventato un problema che riguarda tutti. Queste prove scientifiche presentate come una verità assoluta sono di fatti un altro esempio di scienza al servizio di controllo sociale e dello Stato. Questa “neutralità” razionale nel nome della neutralizzazione di persone ribelli e indesiderate è in conformità usuale con i valori democratici: nel nome della sicurezza sta cercando di trasformarci tutti in partecipanti volontari della codificazione delle nostre vite.
Come in quasi tutti casi giuridici questa prova tecnologica corrisponde al profilo criminale di ogni persona che lo Stato considera indesiderata e improduttiva (dal punto di vista sociale, economico, etnico o etico). Queste caratteristiche vengono amplificate dai media ufficiali, che aiutano a legittimare la repressione. Complici nella costruzione di queste figure “pericolose” e nella creazione del consenso per rimuoverle dalla società “civile”.
Sta in coloro che non accettano e che non sono accettati da questo mondo, a combattere e organizzarsi contro lo sfruttamento, l’alienazione e la sterilizzazione della nostra immaginazione, per autodeterminazione. Sta ad ognuno di noi attaccare queste logiche basate sull’accumulazione e l’autorità, sulla schiavitù salariale e sottomissione, sulle guerre tra i poveri e guerre tra gli Stati, sulla distruzione industriale e colonizzazione tecnologica.
Combattere per una vita dignitosa, autonoma e libera.
Finché tutti saremo liberi...
Per la rivolta!


Solidarnost s anarhistima pod represijom u Aachenu – Njemačka (plakat)
Dvoje drugova iz Barcelone uhapšeno je u dva različita slučaja, u proljeće 2016., da bi poslije bili izručeni i zatvoreni u istražni zatvor. Tužilaštvo iz Aachena ih optužuje da su počinili pljačku u Pax Banci u Aachenu. Suđenje protiv njih započet će 23. januara 2017. i trajat će oko pet mjeseci.
Još jednoj drugarici, iz Amsterdama, suđeno je za jednu drugu pljačku, koja se odvila u julu 2013. u aachenskoj banci. U decembru je odriješena. Od tada je država uložila žalbu.
Da li su ti drugovi ikada ušli u te banke kao neuobičajeni klijeniti ili nisu, ne zanima nas, zato što nemamo što da prigovorimo bilo kome tko odabere da uđe u banku naoružan. Naša solidarnost leži u borbama i idejama tih pojedinaca, koji unatoč represiji nisu doveli u pitanje vlastito dostojanstvo ili prezir prema svim autoritetima.
Forenzičari kažu da su pronašli tragove DNK oko banaka, na pokretnim predmetima, koji izgleda odgovaraju uzorcima DNK optuženih anarhista. Taj je dokaz predstavljen kao neosporiv i
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L’Aia [Paesi Bassi]: Bancomat distrutti in solidarietà con gli anarchici accusati di rapina in banca ad Aquisgrana (01/2017) [it]

La notte scorsa abbiamo distrutto 9 bancomat nella città dell’Aia, Paesi Bassi, in solidarietà con gli anarchici accusati di rapine in banca ad Aquisgrana, Germania. L’inizio del processo è stato fissato per il 23 gennaio 2017, e si svolgerà in cerca 26 giorni, attraverso più di 5 mesi.
Non ci interessa sapere se i compagni sono in verità responsabili o meno di rapine in banca. L’espropriazione è una pratica eticamente giusta e politicamente legittima, un metodo di lotto che fa parte della storia di tutti i movimenti rivoluzionari.
Li vogliamo liberi! Amore, rabbia e solidarietà!
Distruggere tutte le banche! Fuoco alle carceri!

Den Haag [Nizozemska]: Uništeno 9 bankomata u znak solidarnosti s anarhistima optuženima za pljačke banke u Aachenu (01.2017.)
Sinoć smo uništili 9 bankomata u Haagu, Nizozemska, u znak solidarnosti s anarhistima optuženima za pljačke banke u Aachenu, Njemačka. Suđenje je zakazano za 23. januar 2017. i odvit će se kroz oko 26 dana, kroz više od 5 mjeseci.
Ne zanima nas da li su drugovi zaista odgovorni ili nisu za pljačke banke. Eksproprijacija je etički ispravno i politički legitimno djelovanje, metoda borbe koja je dio povijesti svih revolucionarnih pokreta.
Želimo ih slobodne! Ljubav, bijes i solidarnost!
Uništimo sve banke! Zapalimo zatvore!

Foresta di Hambach [Germania]: Attacco incendiario contro la multinazionale dell’energia RWE (25/11/2016) [it]

Nelle tarde ore del 25/11/2016 abbiamo eseguito un attacco incendiario coordianto contro la multinazionale tedesca dell’energie RWE, nelle prossimità della miniera a cielo aperto di lignite a Hambach. Abbiamo rimandato questa rivendicazione fino ad oggi (11/01/2017) per motivi strategici.
Dopo aver perlustrato la zona ci siamo divisi e abbiamo dato fuoco a sei stazioni di pompaggio, a due trasformatori elettrici, ad un escavatore e ad una sottostazione elettrica.
Le stazioni di pompaggio sono i punti chiave della infrastruttura mineraria, perché utilizzate per abbassare il livello freatico e per prevenire l’allagamento della miniera. Di solito si presentano come una sezione di tubo esposto con un quadro elettrico, circondati da una struttura di recinzione. Abbiamo aperto il quadro elettrico con un piede di porco e collocato un semplice ordigno incendiario a tempo e un fascio di camere d’aria di bici per assicurarci che il fuoco prenda bene.
Gli ordigni incendiari erano composti da una candela legata ad un cubetto di accendifuoco con un forte elastico. Le candele bruciando lentamente innescavano gli accendifuoco una volta che noi eravamo ormai al sicuro, lontano dalla zona. Dopo aver distrutto un finestrino per poter accedere, abbiamo utilizzato gli stessi ordigni per bruciare la cabina di un escavatore.
Per i trasformatori e la sottostazione abbiamo bruciato dei pneumatici imbottiti di stracci inzuppati di benzina. Li abbiamo collocati sotto i cablaggi esposti della sottostazione e all’interno dei trasformatori. In pochi minuti queste mete erano avvolte dalle fiamme, e dopo che ci siamo allontanati la sottostazione è esplosa, mandando scintille elettriche e fiamme purpuree dieci metri in alto nel cielo notturno. Nonostante questo abbia causato anche un blackout nel raggio di due chilometri, la feccia dei media locali non ha menzionato da nessuna parte, riducendo il tutto all’incendio dei soli due trasformatori.
Dato che la mega-macchina tecno-industriale ogni giorno stritola, distruggendo e inquinando tutto ciò che è ancora bellissimo e selvaggio su questo mondo, sentiamo che azioni come queste rappresentino una misura necessaria per rimanere mentalmente sani e per ricordarci che siamo ancora vivi in mezzo a tutta questa distruzione e miseria della società moderna.
Dopotutto, l’unico modo in cui poter godersi il paesaggio industriale è strisciando in mezzo alle ortiche e l’erba alta, trovando un buon punto panoramico da cui osservare i pilastri di fumo nero innalzarsi dal macchinario rovente e dall’infrastruttura della civiltà.

Vogliamo inviare un segnale di complicità agli anarchici detenuti accusati di rapine in banca ad Aquisgrana, e al prigioniero di guerra cileno Kevin Garrido, detenuto per gli attacchi esplosivi nella città di Santiago.

Per la moltiplicazione degli attacchi contro la RWE!
Per l’anarchia e la natura selvaggia!
Morte alla civiltà!

- Delinquenti nella Notte


Šuma Hambach [Njemačka]: Napad požarom na energetsku multinacionalku RWE (25.11.2016.)
U kasnim satima 25.11.2016. izveli smo koordinirani napad požarom na njemačku multinacionalnu energetsku kompaniju RWE u blizini otvorenog rudnika lignita u Hambachu. Odgodili smo ovu izjavu o preuzimanju odgovornosti do danas (11.01.2017.) iz strateških razloga.
Nakon što smo izvidili područje, razišli smo se i zapalili šest crpnih stanica, dva električna trasformatora, jedan rovokopač i jednu trafostanicu.
Crpne stanice su ključne točke infrastrukture rudnika, pošto se koriste za
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