Messico: Lettera del prigioniero anarchico Fernando Bárcenas sul trasferimento carcerario (02/2017) [it]

Ancora una volta l’istituzione carceraria cerca di scoraggiare e smorzare le mie convinzioni ribelli, organizzando il mio trasferimento al Centro per l’Esecuzione di Sanzioni Penali. Questo viene effettuato in accordo con il 43° Tribunale penale, che ha inviato la decisione, ordinando il mio allontanamento dal Carcere Nord, dopo essere stato condannato. L’amministrazione precedente, con il direttore Rafael Oñate Farfán al commando, aveva numerosi motivi, dato che i loro interessi erano minacciati da continue agitazioni e proteste nel carcere, ma comunque sapevano che nel luogo in cui mi stavano mandando avrei trovato costanti conflitti e violazioni di regole, perché in qualunque luogo mi trasferiscono ci sarà sempre un tentativo di insurrezione.
Questo si è verificato nella zona 3 del modulo di entrata, e nelle zone 7 e 5 di “segregazione e sicurezza istituzionale” del modulo C.O.C [centro di osservazione e classificazione, ndt.].
Ogni volta quando mi ribellavo cercavano di raggirarmi, tentando di farmi credere che erano miei amici, finché non ho fatto capire le mie posizioni davanti alla situazione, e aggredire le guardie diventò una necessità per poter sopravvivere qui dentro, una necessità costante per evidenziare la ribellione consapevole dentro queste mura.
Così, dopo due anni di segregazione negli spazi di Sicurezza Istituzionale mi presentano una punizione camuffata da “privilegio”: il mio trasferimento al

In ricordo del compagno Lambros Foundas (10/03/2017) [it]

Non esiteremo a parlare di Lambros Foundas, nonostante la stretta asfissiante che la repressione statale cerca di creare.
E’ difficile accettare che non vedremo mai più il compagno Lambros Foundas.
Le vibrazioni della sua attività sociale e individuale, la costante coerenza e la continuità di coscienza, il modo di vita, la solidarietà sociale, le lotte collettive e l’azione multiforme lo rendevano sempre pericoloso per ogni autorità e lo Stato. Un nemico pericoloso dello Stato e di ogni meccanismo dominatore, un individuo con passione per la libertà, che pervadeva il pensiero di ognuno vicino a lui, un amico di cuore per coloro che lottavano insieme a lui. Dissolveva con la profondità di pensiero e di approccio le illusioni e le auto-delusioni. Camminare insieme al compagno e amico Lambros rappresentava un processo di anarchia e libertà, un processo di profondo sapere umano e di libertà.
Perché non sono mai riusciti a “colpirlo nella mente”. La sua sensibilità per ogni persona che necessitava la solidarietà assumeva una dimensione di atteggiamento quotidiano, di modo di vita, di rivolta, di un attacco dinamico contro lo Stato, contro le relazioni imposte e le relazioni di sfruttamento tra persone.
Esistono persone
...

Monaco [Germania]: Vandalizzata la Stadtsparkasse (09/03/2017) [it]

Nella notte di giovedì 09/03/2017 la succursale della banca di Stadtsparkasse è stata vandalizzata con alcune pietre e vernice.
Amore e forza agli anarchici accusati di rapina in banca ad Aquisgrana!


MUENCHEN [NJEMAČKA]: VANDALIZIRANA STADTSPARKASSE (09.03.2017.)
U četvrtak noć 09.03.2017. podružnica banke Stadtsparkasse vandalizirana je kamenjem i bojom.
Ljubavi i snage anarhistima optuženima za pljačku banke Aachenu!

“ Affinità e Solidarietà contro il vittimismo e l’autorità” – Comunicato degli anarchici Mónica Cabellero e Francisco Solar (02/02/2017) [it]

Queste parole arrivano con ritardo a causa di restrizioni sulle comunicazioni nei centri di sterminio spagnoli. 7 marzo 2017 Mónica e Francisco sono stati finalmente rilasciati, in Cile, dove sono stati accolti da un grande spettacolo dei media e da minacce repressive. Oggi, finalmente, sono tornati in strada con la propria dignità intatta.

Nella lotta per rompere con il sistema cerchiamo e creiamo forme di relazioni che sono l’incontrario di imposizione e autorità. Forme che ci fanno sentire confortevoli, per poterle sviluppare autonomamente nelle nostre proposte e nei nostri atti di confronto quotidiano. Con questo sensazione comprendiamo che l’affinità rappresenta la maniera più adatta alle relazioni anarchiche, e che non si tratta di un prodotto di slogan vuoti ripetuti fino a nausea, ma del risultato di pratiche e visioni condivise, che hanno aiutato a generare legami duraturi di fratellanza e di compagni, che oltrepassano i semplici legami di amicizia.
La fiducia e l’interesse che provengono dal sentire e dal sapere che si condividono idee di ribellione permanente rappresentano la sostanza e la forza dell’affinità, che aiuta a costruire e sviluppare le pratiche anti-autoritarie. Queste idee, invece, sono inseparabili dalla nostra scelta di vita, l’opzione che rafforza ciò che pensiamo e riafferma ciò che facciamo. E’ attraverso queste relazioni che cresciamo individualmente e possediamo l’innegabile possibilità di agire senza vincoli, che impediscono lo sviluppo di atteggiamenti burocratici e autoritari, eliminando la concentrazione di potere.
Le critiche indirizzate a queste posizioni hanno rimarcato che con questa forma è impossibile influenzare la “realtà sociale”, e che questo trasforma l’anarchismo in un ghetto. La nostra risposta è che noi non concepiamo l’anarchismo come un partito politico che utilizza tutte le proprie strategie per incrementare i numeri per poter raggiungere l’egemonia. Noi pensiamo che i mezzi devono essere coerenti con i fini, altrimenti sarebbe contraddittorio pretendere la liberazione totale. Per noi, l’anarchismo è soprattutto una tensione dove l’iniziativa individuale gioca un ruolo centrale, e non una realizzazione.
Dato che questa esperienza di detenzione si sta avvicinando alla fine, possiamo dire che abbiamo vissuto la nascita, il consolidamento e il rafforzamento dei rapporti di affinità. I nostri compagni hanno dato un significato alla parola “solidarietà”, riempiendoci di forza e orgoglio. Superando molte difficoltà, siamo stati capaci di
...

Aquisgrana [Germania]: Aggiornamento sul processo contro gli anarchici accusati di rapina in banca (02/06/09-03-2017) [it]

2 marzo: In questa sessione il primo testimone era l’addetto alla manutenzione dell’edificio in cui si trova la banca, mentre la sua officina è situata sul 1° piano del parcheggio privato di questo edificio. Quella mattina ha sentito suoni di porte e di persone, ma senza poter dire di quale porta si trattava, dato che ci sono varie porte che collegano il parcheggio alle scale dell’appartamento e della banca. Per tutte queste è necessaria solo una chiave per entrare, ma nessuna per uscire. In quell’occasione aveva trovato un cappello nero sul pavimento, che aveva consegnato alla polizia quando aveva compreso che c’era stata una rapina.
Poi ha testimoniato una coppia di anziani che vive nell’edificio. Quella mattina si trovavano al parcheggio, e mentre accendevano la macchina hanno visto nello specchietto retrovisore quattro giovani di 20-25 anni, vestiti di nero, come se fossero usciti dalla notte, che si dirigevano verso la strada. Più tardi, per strada, pensano di aver visto una coppia fare qualcosa per terra, con una borsa vicino ad una macchina parcheggiata sul posto per i disabili. In quel momento non ci avevano fatto caso, ma al ritorno, alla vista della polizia, hanno raccontato agli sbirri ciò che avevano visto.
L’ultima testimone ha lo studio oftalmologico nell’edificio; quando andava al lavoro ha incontrato per le scale quattro persone che si toglievano i vestiti, ma sotto ne portavano degli altri. Ha notato soprattutto la persona che non portava né la parrucca, né gli occhiali, né la maschera, ma ha detto che questa persona non era presente in aula. Inoltre, aveva visto per strada qualcuno
...

Cile: Mónica Caballero Francisco Solar finalmente liberi! (08/03/2017) [it]

Santiago: Gli anarchici cileni Mónica Caballero e Francisco Solar sono arrivati questa mattina all’Aeroporto Internazionale di Santiago, dopo esser stati espulsi dalla custodia spagnola e deportati indietro al loro paese natale.
Mónica e Francisco sono stati accusati, secondo la legge spagnola anti-terrorismo, di aver collocato una bomba nella Basilica del Pilar a Saragozza, il 2 ottobre 2013, e arrestati un mese dopo l’incidente. La procura spagnola all’inizio chiedeva 44 anni di carcere, ma hanno invece ricevuto 12 anni ciascuno nel 2014. La difesa ha portato il caso di Mónica e Francisco alla Corte Suprema spagnola, dove la sentenza è stata ulteriormente ridotta a 4 anni e mezzo in dicembre, essendo caduta una delle accuse iniziali. In quel periodo la Corte Suprema spagnola aveva riconosciuto che l’intento della bomba era di causare danni strutturali ad un simbolo religioso, e perciò furono accusati di perdite e danni.
Come ultimo ricorso la difesa aveva presentato una richiesta in base alla legge del codice penale spagnolo n° 89, la quale dichiara che gli stranieri possono essere deportati nel loro paese d’origine dopo aver scontato un anno in carcere. La richiesta è stata venne accetta dalla corte con il risultato di espulsione di Mónica e Francisco indietro nel Cile, dove sarebbero stati rimessi in libertà, se non
...

Germania: Lettera della prigioniera anarchica accusata di rapina in banca ad Aquisgrana (01/2017) [it]

Distruggere il patriarcato
Sui problemi sociali, razziali e patriarcali delle donne in carcere

E’ ben risaputo che nella società tedesca le diseguaglianze sono diffuse. La classi superiori sono sicure e assistite, non hanno problemi esistenziali e, nonostante i problemi più vasti presenti nel mondo, sono in grado di offrire ai propri figli un futuro promettente, non disponibile alle classe inferiori. Mentre una piccola minoranza di persone è in grado di arricchirsi, la maggioranza viene lasciata a vivere con il minimo indispensabile, lavorando per un merdoso basso salario e costantemente spinta verso un consumo insensato, in modo che il sistema determinato dal profitto in cui viviamo possa continuare a funzionare. Mentre alcuni si abbronzano sui propri smodati yacht di lusso nel Mediterraneo, o volano intorno al mondo nei jet privati, molti non si possono permettere neanche una vacanza nella vita, o di pagare l’affitto o la bolletta della luce o di comprarsi un paio di denti nuovi. Mentre i super-ricchi difendono il proprio abbondante patrimonio dalle tasse, mettendolo al sicuro nei paradisi fiscali, società off-shore e di comodo, e perciò non dovranno mai affrontare nessun serio procedimento giudiziario, i poveri scontano mesi o anni di prigione per contravvenzioni e reati minori – per somme di denaro che i ricchi spendono quotidianamente in qualche minuto.
Lo Stato e i media promuovono l’idea che ogni bambino nasce in un mondo di opportunità uguali, ma ogni bambino sa che chi è ricco e potente non finisce in carcere, perché può permettersi un buon avvocato costoso. Coloro che si ritrovano con un cattivo avvocato o vengono percepiti, per motivi sociali o razziali, come i “soliti sospetti”, saranno sfortunati. Coloro che non conoscono la lingua tedesca, o non sanno leggere o scrivere, non hanno praticamente nessuna possibilità di essere difesi e costantemente dipendono dall’aiuto di altri, che spesso non è disponibile. Alla società non importa nulla di tutto ciò. Come al solito, l’immagine del nemico viene creata intorno all’idea dello straniero delinquente, il terrorista arabo o nord-africano e il pericoloso profugo, i quali dovrebbero tutti essere o rinchiusi o deportati prima possibile. Alla Germania piace promuoversi come paese aperto al mondo, che accoglie i profughi, ma questo succede solo quando efficacemente si integrano nel sistema del lavoro, quindi quando può trarre profitto da loro, o quando permettono di essere etichettati come vittime. Quando, tuttavia, arrivano in Germania come
...

Santiago [Cile]: Attacco esplosivo contro un ristorante dell’estrema destra (27/02/2017) [it]

“Vi avvisiamo: state attenti. In ogni luogo che frequentate potrebbe esserci una bomba; nelle vostre case, nei vostri supermercati, palestre, negozi e ristoranti. In breve, i vostri giorni di quiete sono finiti. I vostri quartieri saranno trasformati in campi di battaglia, quindi state attenti di ogni passo che fate, perché potreste incontrare un ordigno esplosivo.”Caravanas Iconoclastas por el Libre Albedrío

Proprio come abbiamo fatto un paio di anni fa nel territorio dominato dallo Stato argentino con le bombe alle sue banche sacrificali (Palermo e Nación), alle succursali di due maggiori compagnie aree (American Airlines e Alitalia) e al Circolo degli Agenti ritirati di Polizia Federale, oggi abbiamo di nuovo attaccato gli interessi capitalisti. Questa volta toccava alla mafia politico-affarista del Cile, che si ostina a credere che i posti come questo visitato la notte scorse sono sicuri.
Il ristorante Cap Ducal, situato nel viale Suecia 281 nel comune borghese di Providencia, non era un obiettivo casuale. Qui si incontrano i più diversi gruppi fascisti. Personaggi loschi come gli ex-DINA (polizia segreta dell’epoca Pinochet), l’ex colonnello Cristian Labbe, attualmente indagato per vari crimini contro l’umanità, o la candidata presidenziale e figlia dell’ex comandate delle forza aeree e membro della Giunta Militare Fernando Matthei, Evelyn Matthei, la quale, come suo padre, svolse un ruolo importante durante la dittatura militare, essendo stata a capo dell’AFP (Amministrazione dei Fondi Pensione), tutti loro sono clienti abituali di questo posto. E’ da segnalare che il disastroso modello pensionistico, sul quale ha lavorato questa stronza, ancora oggi tormenta milioni di cileni. Come potete vedere, il frutto non cade mai lontano dall’albero, e in questo caso la sua piccola e spregevole figlia non è un’eccezione.
Ma non è indispensabile cercare i responsabili tra le pagine di storia dittatoriale di questo lercio paese per capire che questo posto ospita canaglie e sanguisughe di ogni specie. A tal proposito si potrebbero menzionare alcune delle innumerevoli provocazioni realizzate da qualcuno di questi personaggi funesti, ad esempio:
...

Carcere di Fléury-Mérogis [Francia]: Lettera dell’anarchico Damien (02/2017) [it]

Ci sono giorni in carcere quando la rabbia e l’odio, mischiati ad un senso di d’impotenza, raggiungono l’apice. Gli sbirri hanno arrestato il compagno XXXX, che si trova attualmente detenuto qui a Fléury, ma in un altro edificio, che ci impedisce qualsiasi contatto.
Il compagno è in custodia cautelare nell’edificio D2, accusato nel caso del barbecue con salsa di divise.
Non conosco l’esatto contenuto delle accuse, ma sappiamo che sono pesanti. Quindi, ci sono possibilità che sia accusato di tentato omicidio di due rappresentanti dell’ordine.
Queste accuse, come sappiamo, sono assurde, e pure la giustizia ne è consapevole, che la volontà in questo bellissimo atto di insubordinazione non era purtroppo di bruciare gli sbirri presenti nella macchina incendiata. Oppure, solo un po’, cioè giusto per ammorbidire la carne. In ogni caso, non mi interessa se il compagno è colpevole o innocente per i fatti contestati. A me basta sapere che è anarchico per sentirmi solidale, mi basta condividere i fatti per sentirmi complice.
Abbiamo tutti condiviso con il compagno momenti di rivolta complice e gioiosa, momenti da compagni e di amicizia meravigliosa con un compagno sempre in prima fila quando c’era da contrastare. Come quel giorno del 24 marzo 2016, quando il compagno fu arrestato mentre energicamente lottavamo contro la BAC e il servizio d’ordine della CGT, che non riuscivano più a contenere la rivolta, uniti per reprimere a gran colpi di manganello e gas.
Oggi, dopo le dimostrazioni di forza degli sbirri nelle proteste e lo stupro che hanno commesso in nome della sicurezza, mentre furiosi riprendono sporadicamente il controllo sulle strade durante qualche rivolta, e la repressione si abbatte sui ribelli di ogni tipo, alimentiamo il fuoco della violenza Anarchica.
Agli idioti utili al potere, dal rapper Fianso al collettivo “verità e giustizia”, che invitano alla calma implorando i loro padroni, sbirri e giudici di svolgere i loro lavoro repressivo con più clemenza, rammentiamo una semplice cosa:
Uno sbirro buono è uno sbirro morto!
Solidarietà e complicità offensiva con il compagno! Un pensiero anche per Kara, dignitosa, coerente e detenuta per le medesime accuse.
Dato che ho sempre considerato l’intervento anarchico in maniera internazionale, approfitto di questa lettera per esprimere, nello stesso tempo, la mi solidarietà con i presunti rapinatori di banca del caso di Aquisgrana in Germania, con i detenuti per l’operazione Scripta Manent in Italia e con i due compagni indagati per l’attacco alla scuola di polizia a Brescia.

fine febbraio 2017
un amico di Jules Bonnot
carcere di Fleury-Mérogis, qualche parte del mondo

(tradotto da anarhija.info & guerresociale)

Quale verità, quale giustizia? [it]

Gli “abusi” della polizia… gli sbirri che taglieggiano, insultano, picchiano, mutilano, stuprano, assassinano… I servitori dello Stato ne parlano come se si trattasse di episodi rari ed isolati, conseguenze di circostanze sfortunate o, nel peggiore dei casi, dovuti a qualche “mela marcia”. Ciò significa dire che, nel loro insieme, le forze dell’ordine sarebbero dei prodi cavalieri al servizio del bene. E ad ogni modo, il loro lavoro sarebbe indispensabile per la società… Eppure, basta aprire un po’ gli occhi per accorgersi che la violenza è l’essenza stessa del potere. Una violenza spesso nascosta o considerata “normale”, come se sfruttare, aggredire, rinchiudere, assassinare qualcuno possa essere normale.
Troppo spesso, di fronte alle violenze degli sbirri, le vittime e/o i loro cari condannano il comportamento poliziesco soltanto per quanto riguarda il caso specifico che li vede coinvolti. L’esistenza dell’istituzione poliziesca e del potere che essa serve non sono quasi mai rimessi in questione. La polizia ha ammazzato Tizio? I suoi cari sporgono denuncia, fanno delle marce silenziose, soffocano la propria collera e cercano di calmare la rabbia di quelli e quelle che gridano vendetta. Denunciano le derive razziste, fasciste, antidemocratiche di alcune parti delle forze dell’ordine. Fanno appello alla legge, quella legge che esiste proprio per difendere il dominio e lo sfruttamento.
Quante volte sentiamo chiedere “verità e giustizia”? Verità: che il comportamento “criminale” di qualche sbirro venga riconosciuto (e quindi il comportamento “corretto” ristabilito). Giustizia: che i responsabili vengano puniti (in modo che il sistema resti lo stesso). E a chi vengono chieste? Alla Giustizia, quella dei tribunali, ma sicuro! Quella Giustizia per la quale gli sbirri lavorano e che non esisterebbe senza polizia. Quale verità e quale giustizia, quindi? Quelle che la Giustizia, strumento del potere politico, economico e morale, vorrà accordarci. Tutto ciò significa avallare il potere ed i suoi servitori. Si tratta di un circolo vizioso da cui non si ha più la possibilità di uscire.
Il potere può a volte trovare utile
...

Salonicco [Grecia]: Bruciati due escavatori (15/02/2017) [it]

Dopo la chiamata da Sud America contro i nuovi piani distruttivi dell’I.I.R.S.A., la cui preoccupazione primaria è lo sviluppo e l’apertura del commercio tra strade, telecomunicazioni, mare e rete aerea sviluppata, abbiamo deciso di passare all’azione. Mercoledì 15/02, alle 2 di notte, abbiamo bruciato due escavatori nel centro di Salonicco.
Il nuovo piano di profitto porterà a una distruzione di massa dell’Amazzonia, il quale include la deforestazione, l’eliminazione della fauna e della flora, e le persecuzioni delle popolazioni indigene, come pure l’inquinamento delle acque, allo scopo di crescita economica del complesso industriale. Un complesso che è intrecciato in modo inestricabile con l’autorità e il dominio, mentre simultaneamente viene diffuso nella società, che in cambio lo nutre, soprattutto di propria volontà. Una società che riproduce gli standard sociali imposti, che perpetuano il regime della schiavitù salariata. Una totalità annebbiata dalla propaganda, formata per seguire i percorsi dettati dalla sottomissione.
Contro i percorsi miserabili, noi proponiamo l’azione anarchica rivoluzionaria. La diffusione del discorso e dell’azione, e la destabilizzazione della pace sociale, dell’ordine e della sicurezza. Proprio come il dominio, queste mete materiali sono ovunque. Il complesso autoritario si compone di istituzioni diverse ma interconnesse. La posta in gioco per noi è l’attacco qui e adesso, contro ogni aspetto di autorità, e la massimizzazione dell’azione diretta, affinché i nostri colpi possano essere sia caotici ed effettivi, che possibili.

Contro i progetti di sviluppo e strutture del complesso tecno-scientifico – Per la distruzione della civiltà
Forza agli anarchici prigionieri di guerra – Un segnale incendiario a tutti i compagni che lottano contro l’autorità con tutti i mezzi
Fuoco alle macchine.
LUNGA VITA ALL’ANARCHIA

ELF – cellula di agitazione anti-civilizzatrice

Cile: Parole del prigioniero anarchico Joaquin Garcia (01/2017) [it]

Sono tascorsi cinque mesi da quando sono tornato ad abitare le celle della Sezione di Massima Sicurezza del C.A.S. e penso sia necessario fare un riferimento sia al personale che allo scenario carcerario. I motivi per cui non ho scrtto prima sono, ovviamente, personali; ma sono soprattutto dovuti alla convinzione – nonostante sia convinto che condividere esperienze crea legami inesauribili – che la piattaforma virtuale e suoi mezzi di comunicazione sono molto distaccati dalla realtà e rendano un’idea astratta del quotidiano carcerario e individuale. Irriducibile? Sì, l’esistenza o meno di un’altalena emotiva, né la convinzione né la mente che vacilla, però questa ripugnante idea del martire d’acciaio dietro le sbarre deve cadere. Con il suicidio dell’immagine e del feticcio, con la reale complicità distruttiva.

“Il pessimismo è l’oppio degli intellettuali, l’ottimismo appartiene agli imbecilli. Un realismo fanatico e sognatore, la consapevolezza che non siamo adatti a questo mondo, i valori che difenderemo in ogni momento, più il calore complice di coloro che amiamo e stimiamo.”

CINQUE MESI FA, UN PO’ SULLA DETENZIONE:
Il 7 settembre, verso le cinque di pomeriggio e dopo poco più di due mesi dalla violazione degli arresti domiciliari totali imposti dall’apparato giudiziario, sono stato arrestato mentre salivo su un autobus rurale in direzione di qualche luogo. Salgo, saluto il conducente, avanzo, un metro, una mano sul mio petto, “scendi”, “mani dietro la testa”, a terra, faccia contro il suolo; guardo a sinistra, il mare, la sua brezza, l’odore della terra e della vegetazione, un momento fugace, ma completamente consapevole di quello che sta succedendo, adesso sarà sostituito dall’odore di candeggina e cloro, dal giubbino giallo e dal sottile ma irritante odore di saliva del carcere. A parte il significato personale, l’arresto non aveva niente di spettacolare e non ne avrei scritto se non avessi voluto chiarire un punto; l’idea propagandista della stampa su un presunto “controllo preventivo”, come se fosse stato casuale! L’ossessione malata per la sorveglianza e il controllo deve riaffermarsi costantemente nel cittadino paranoico, e quale miglior momento della cattura di un “terrorista latitante”.
Ne è valsa la pena? Impossibile rispondere con un semplice “sì”, a volte così secco, vuoto e auto-compiacente, ci sono molte più cose da mettere sulla bilancia. Però, è innegabile che ne vale la pena di ogni esperienza in cerca di libertà; prendersi la responsabilità della vita con tutte le sue vittorie, le sue sconfitte, le sue allegrie e i suoi dolori, sono tutte esperienze che l’assoggettato non potrà mai conoscere. Non si tratta di chiedersi se ne è valsa la pena tentare, pensarlo in questo modo mi condannerebbe ad essere un eterno perdente, si tratta del primo passo verso qualsiasi azione di valore e che – forse più spiritualmente che materialmente – rappresenterà un guadagno.

“La penna e la pistola sono fatte di stesso metallo. La nuova guerriglia urbana dipende molto meno dai mezzi operativi e molto più dalla nostra decisione di attaccare il potere.”

ECO-ESTREMISMO E ANARCHIA
Condivido le parole espresse dei compagni della Cellula Rivoluzionaria Paulino Scarfò/FAI-FRI, l’attacco possiede morale e questo corrisponde, ovviamente, al codice dei valori e agli obiettivi che si pone ogni cellula rivoluzionaria, ai suoi motivi e al contributo nello sviluppo delle teorie e pratiche antagoniste. Da questo punto di vista io penso che la critica di altre correnti
...

Pantin [Francia]: Incendiato veicolo dell’azienda di telecomunicazioni “Orange” (02/2017) [it]

All’inizio di questa settimana, in via Chevreuil a Pantin, è stato incendiato un veicolo dell’azienda Orange, uno di quelli utilizzati per l’installazione di fibra ottica (con i finestrini posteriori opachi perché non ci sono posti, ma materiale elettrico).
La fibra ottica è una tecnologica che sta conquistando tutti gli spazi, fa parte del sistema nervoso del Capitale e dello Stato che permette una crescita esponenziale del controllo, e a colonizzare il nostro immaginario e ad alienarci.
(inoltre, la Orange è una di quelle aziende che sfrutta il lavoro dei detenuti)
Un occhio attento incrocerà questi installatori un po’ ovunque. Loro stanno tessendo la loro tela, attacchiamoli.


PANTIN [FRANCUSKA]: ZAPALJENO VOZILO PODUZEĆA ZA TELEKOMUNIKACIJE “ORANGE” (02.2017.)
Početkom ovog tjedna, u ulici Chevreuil u Pantinu, zapaljeno je vozilo poduzeća Orange, jedno od onih koji se koriste za instaliranje optičkih kablova (sa zamračenim stražnjim staklima pošto nema sjedišta, nego samo električni materijal).
Optički kablovi su tehnologija koja osvaja sve prostote, oni su dio nervnog sistema Kapitala i Države koji omogućavaju eksponentnu rast kontrole i kolonizaciju naše mašte te otuđenje.
(k tome, Orange pripada onim poduzećim koji izrabljuju rad zatvorenika)
Pažljivo oko susrest će te instalatore skoro svugdje. Oni pletu svoju mreže, napadnimo ih.

Atene [Grecia]: Manifestazione di solidarietà con l’anarchico Marios Seisidis accusato di rapine in banca (03/03/2017) [it]

Il compagno Marios Seisidis si trova sotto processo per la rapina alla Banca Nazionale della Grecia in via Solonos nel gennaio del 2006, come anche per la partecipazione in 6 altre rapine in banca. Lo sviluppo di questa storia da allora è contrasegnato da lunghe detenzioni, persecuzioni, repressione e da vergognose taglie sulla testa dei compagni. Una caccia spietata dello Stato contro i compagni accusati di aver partecipato al caso dei rapinatori in nero, come anche contro l’ambiente anarchico/anti-autoritario.
M. Seisidis ha evitato l’arresto per 11 anni, in un viaggio pericoloso in difesa della propria libertà.
Nell’ultimo tentativo di incriminare Marios, dato che neanche una minima prova della partecipazione del compagno nelle accuse a lui attribuite è venuta alla luce durante l’udienza preliminare, e data la fabbricazione giornalistica del gruppo dei “rapinatori in nero”, il manganello è passato alle forze di (anti)terrorismo che collaborano strettamente con gli interrogatori speciali d’appello, con l’unica prova un presunto campione del DNA.
Noi, con la solidarietà come nostra arma, ci ergiamo come una diga davanti a queste montature dello Stato, e non lasceremo il nostro compagno alla mercé delle mani predatrici della repressione.
Moto-protesta – mercoledì 1° marzo – piazza Exarchia ore 18
Raduno di solidarietà – venerdì 3 marzo – Corte d’Appello (via Loukareos) ore 9

Assemblea di solidarietà per M. Seisidis


ATENA [GRČKA]: PROSVJED SOLIDARNOSTI S ANARHISTOM MARIOSOM SEISIDISOM OPTUŽENIM ZA PLJAČKE BANKE (03.03.2017.)
Drugu Mariosu Seisidisu sudi se za pljačku Nacionalne Banke Grčke u ulici Solonos, januara 2006., kao i za sudjelovanje u drugih 6 pljački banaka. Razvoj priče od tog trenutka označen je dugim periodima zatvora, progonima, represijom i sramotnim nagradama na glave drugova. Nemilosrdni lov države na drugove optužene za sudjelovanje u slučaju pljačkaša u crnom, kao i
...

Cile: Emesse le condanne contro i compagni accusati per il Caso PDI (24/02/2017) [it]

Il 24 febbraio 2017, il terzo tribunale orale della sezione penale ha emesso la sentenza contro i compagni Felipe, Manuel e Amaru, condannati per attacco incendiario contro la Squadra Omicidi della PDI [polizia investigativa, ndt.] nel novembre del 2014.
Infine i compagni sono stati condannati a 5 anni di libertà vigilata intensa affidata agli agenti di gendarmeria, per il reato di tentao incendio in luogo abitato.
Manuel, Felipe e Amaru sono usciti alcune ore più tardi dal carcere Santiago 1, dove sono stati accolti da famigliari e compagni tra abbracci e saluti.
Si prevede che una delle parti ricorrerà in appello contro la sentenza, cercando di invertire il giudizio.
La caccia repressiva iniziata dopo l’attacco incendiario contro la squadra omicidi, l’utilizzo martellante del DNA in questo caso, l’ordine cronologico della repressione nel tentativo di individuare i responsabili ed i loro legami, oggi si è concluso con l’assoluzione delle due compagne e la condanna contro i di 3 compas (condanna infine, anche se possono accedere alla “libertà vigilata” e uscire dal carcere). Se comprendiamo questa prospettiva, diventa importante valutare, riflettere, considerare e conoscere la repressione e i suoi risultati.
Siamo contenti che Manuel, Amaru, Felipe, Natalia e Maria Paz sono per le strade. Ma non dimentichiamo tutti i detenuti rivoluzionari che si trovano in carcere, condannati o in attesa di giudizio: la lotta continua fino alla distruzione di tutte le gabbie.
In sintesi, i compagni sono:
Natalia Alvarado: Assolta da tutte le accuse
Maria Paz Vera: Assolta da tutte le accuse
Manuel Espinoza: 5 anni di libertà vigilata per il reato di tentato incendio in luogo abitato. Assolto dal reato di trasporto di ordigno incendiario e tentato omicidio.
Victor Zuñiga (Amaru): 5 anni di libertà vigilata per il reato di tentato incendio in luogo abitato. Assolto dal reato di trasporto di ordigno incendiario e tentato omicidio.
Felipe Roman: 5 anni di libertà vigilata per il reato di tentato incendio in luogo abitato. Assolto dal reato di trasporto di ordigno incendiario, di tentato omicidio e di traffico di piccole dosi.


ČILE: IZREČENA KAZNA PROTIV DRUGOVA IZ SLUČAJA PDI (24.02.2017.)
24. februara 2017. treći kazneni usmeni sud iznio je presudu protiv drugova Felipea, Manuela i Amara, osuđenih za atentat požarom na Odjel za ubojstva PDI-ja [istražna policija, nap.prev.] u novembru 2014.
Na koncu su drugovi osuđeni na 5 godina uvjetne slobode pod kontrolom službenika žandarmerije, za

Montreuil [Francia]: Sul caso della macchina di polizia incendiata 18 maggio 2016 [it]

In seguito all’arresto di un compagno a Montreuil, indagato per il caso della macchina degli sbirri incendiata il 18 maggio 2016, sul quai de Valmy, aperitivo “porta quello che vuoi per condividerlo” in Condos, via Stalingrad 43 a Montreuil, giovedì 23 febbraio alle ore 18.

In questi ultimi giorni, dopo che quattro bastardi hanno picchiato e violentato Théo, abbiamo visto sulle strade esplodere l’odio verso la polizia nelle parole e negli atti. Parallelamente, martedì 7 febbraio, gli sbirri della polizia investigativa hanno arrestato un compagno in uno squat a Montreuil. Lo hanno rinchiuso nel carcere di Fleury-Mérogis, dove è in attesa di essere processato per “tentato omicidio di un pubblico ufficiale” e per “violenza e devastazione in gruppo organizzato”. E’ accusato di aver partecipato all’attacco alla macchina di polizia incendiata sul quai de Valmy lo scorso anno.
Quel giorno, 18 maggio 2016, in pieno movimento sociale contro il lavoro e la legge, gli sbirri manifestavano sulla Piazza della Repubblica, blindata dai robocop antisommossa. La contro-manifestazione organizzata è rapidamente diventata selvaggia, incrociando per strada una macchina di polizia. In mezzo agli esulti della folla e di “tutti odiano la polizia!”, è stata attaccata e incendiata. Ci ricorderemo a lungo dei nostri sorrisi alla vista di questo falò. Purtroppo, dei manifestanti e giornalisti hanno filmato e diffuso il video di persone mascherate che hanno attaccato la macchina, ed è soprattutto a causa di queste immagini che sempre più persone vengono incarcerate. Infatti, sette altre persone sono indagate nel contesto di questa indagine: Antonin, Kara e Nicolas si trovano in carcere già da diversi mesi, mentre Angel, Brian, Léandro e Thomas sono sotto controllo giudiziario.
Noi non chiediamo giustizia, proprio come non parliamo di “innocenti “ o “colpevoli”, dato che odiamo la giustizia tanto quanto gli sbirri e l’ordine che difendono. Diffondiamo, piuttosto, il disordine e il fuoco ovunque questa sozzura avvelena le nostre vite!

Per discutere di tutto questo, proponiamo un aperitivo giovedì 23 febbraio 2017 alle ore 18 in Condos, in via Stalingrad 43, a Montreuil (metro Croix de Chavaux o Mairie de Montreuil). Il momento informativo e la discussione sul compagno incarcerato e sul caso della macchina degli sbirri incendiata, saranno seguiti da un momento di convivialità. Saranno offerti come minimo bevande, pane, hummus e dolci vegani. Tutto a offerta libera per sostenere l’ultimo incarcerato e Kaliméro, cassa di solidarietà che invia in particolare i vaglia a due persone in carcere per questa storia.

E alla prima, e alla seconda, e alla terza macchina bruciata, amiamo tutti/e le grigliate di guardie!

(tradotto da anarhija.info & guerresociale)



MONTREUIL [FRANCUSKA]: O SLUČAJU ZAPALJENOG VOZILA 18. MAJA 2016.
Povodom hapšenja jednog druga u Montreuilu, pod istragom u slučaju zapaljenog pandurskog vozila 18. maja 2016., na quai de Valmy aperitiv “donesi što želiš da bi podijelio” u Condosu, ulica Stalingrad 43 u Montreuilu, u četvrtak 23. februara u 18 sati.

Ovih posljednjih dana, nakon što je četvorica kopiladi pretukla i silovala Thea, prisustovali smo eksploziji mržnje, na ulicama, prema policiji kroz riječi i djela. Paralelno, u utorak 7. februara, panduri istražne policije uhapsili su jednog druga u
...

Grecia: Il carcere è buono solo per coloro che lo costruiscono – 4 anni dalla doppia rapina a Velvedo [it]

Questo febbraio saranno 4 anni da quando sono stati incarcerati. Dobbiamo ricordarci dei nostri compagni, ed esserne fieri.
Non esistono né opzioni né illusioni, le scelte sono solo due: o si è spettatori sui sofà di una vita castrata, o si è autori di incidenti che formano lo sviluppo della storia. L’idea di libertà non basta, perché può essere sì un fiore, ma la libertà di per sé è un seme. Perciò, quando vuoi attaccare lo Stato, tutto nella tua mente diventa un martello. Tutto quello che devi fare è usarlo.
E questo è esattamente ciò che i nostri amici e compagni di Velvedo hanno fatto, e che adesso si trovano detenuti nelle prigioni dello Stato, in febbraio saranno 4 anni.
Siamo in guerra oggi e dobbiamo scegliere da che parte stare. Nessun può rimanere in disparte. Le illusioni sono scomparse, le maschere si sono logorate. Gli autoritari ammettono che per ragioni di emergenza, ancora una volta, le idee devono essere perseguitate.
Nulla è finito, tutto continua, rifiuto, insurrezione e solidarietà.
LUNGA VITA ALLE CANAGLIE ANARCHICHE!


Grčka: Zatvor je dobar samo za one koji ga grade – 4 godine o dvostruke pljačke u Velvedu
Ovog će februara biti 4 godine otkad su zatvoreni. Moramo se sjećati naših drugova i biti ponosni na njih.
Ne postoje opcije ni iluzije, samo su dva izbora: ili gledatelji na kaučevima kastriranog života ili počinitelji nezgoda koje oblikuju razvoj povijesti. Misao o slobodi nije dovoljna, zato jer ona može biti
...

Marsiglia [Francia]: Incendiato bancomat in segno di solidarietà (02/2017) [it]

Il bancomat della posta situato in via Lacédémone (6) a Marsiglia è stato incendiato lo scorso fine settimana.
Un saluto pieno di calore a tutte le persone che sono scese in strada nelle ultime settimane (e prima!) per attaccare la polizia, la giustizia e tutto quello che ci avvelena la vita in generale.
E tra questi, agli anarchici incarcerati a Parigi e altrove... Un pensiero particolare a Krem e a Kara, posti in custodia cautelare (accusati entrambi per l’incendio di una macchina degli sbirri lo scorso maggio).
Libertà per tutte e tutte

Per scrivere a Kara Wild:
(David Brault) Kara W.
428682
MAH de Fleury, 7 Ave des Peupliers,
91705 Sainte-Geneviève-des-Bois Cédex
France


Marseille [Francuska]: Zapaljen bankomat u znak solidarnosti (02.2017.)
Bankomat pošte u ulici Lacédémone (6) u Marseillu zapaljen krajem prošlog tjedna.
Pozdrav pun topline svim osobama koje su sišle na ulice posljednjih tjeddana (i prije!) da bi napale policiju, pravdu i sve što općenito truje naše živote.
I između njih, zatvorenim anarhistima u Parizu i drugdje... Posebni pozdrav Kremu i Karu, u istražnom zatvoru (obojica optuženi za paljenje policijskog vozila prošlog maja).
Sloboda za sve

Aquisgrana [Germania]: Aggiornamento sul processo contro le anarchiche accusate di rapina in banca (16/02/2017) [it]

Durante l’odierna udienza hanno testimoniato due spazzini che nel giorno della rapina avevano trovato una borsa nelle vicinanze della banca. Uno di loro non aveva neanche visto cosa conteneva, e ha testimoniato ben poco. L’altro, svuotandola nel suo contenitore, ha visto che dentro c’era una pistola ed ha allarmato la polizia. Non era certo se si trattava di una borsa sportiva con dentro una borsa di plastica o se c’erano due borse.
Hanno testimoniato anche i due sbirri che hanno risposto alla chiamata degli spazzini e che hanno chiuso la zona intorno la banca dopo la rapina. Hanno detto che loro non hanno toccato la borsa, mentre lo ha fatto uno degli spazzini (con i guanti da lavoro).
Oltre a questo, il giudice ha letto vari rapporti della scientifica riguardo al materiale trovato in banca (strumenti, fascette reggicavi, taglierino con un’impronta ecc.) e un rapporto per determinare se le tracce trovate sulla cassaforte e sulla porta d’entrata dell’appartamento (davanti alla banca e all’entrata dei dipendenti) coincidono con gli strumenti trovati in banca. Questo ultimo rapporto non è definitivo.
La prossima udienza si svolgerà il 2 marzo alle ore 09:00.


Aachen [Njemačka]: Vijesti sa suđenja protiv anarhistica optuženih za pljačku banke (16.02.2017.)
Na današnjem su ročištu svjedočila dva ulična čistača koji su na dan pljačke pronašli torbu u blizini banke. Jedan od njih nije ni vidio što torba sadrži tako da je jedva i svjedočio. Drugi, kad ju je ispraznio u svoju kantu, vidio je da je sadržavala pištolj i obavijestio policiju. Nije bio siguran da li se radilo o jednoj sportskoj torbi s plastičnom vrećicom unutra ili
...

L’Aia [Paesi Bassi]: Anarchico in isolamento a causa dello scanner (18/02/2017) [it]

Il compagno arrestato lo scorso sabato dopo la manifestazione spontanea nel quartiere di Schilderswijk, all’Aia (Paesi Bassi), si trova ancora nelle mani delle autorità. Stanno facendo pressione, aggravando la sua già difficile situazione. Momentaneamente si trova rinchiuso in cella di isolamento in un carcere ad Alphen aan den Rijn.
Lo scorso sabato venti persone manifestavano nel quartiere di Schilderswijk contro la violenza di polizia e la repressione. Si trattava di una manifestazione non autorizzata, soffocata dopo circa quindici minuti a causa della crescente presenza di polizia. Dopo che la polizia ha perquisito il quartiere, 7 persone sono state arrestate, di cui 6 sono state rilasciate dopo un paio di ore. L’ultima persona si trova ancora dentro, accusato di un semplice reato minore; disturbo di ordine pubblico. Un’infrazione che di solito si conclude con 6-12 ore di detenzione e comporta la pena massima di una multa. Ma il nostro compagno non è stato ancora rilasciato.
Si trova ancora in custodia perché il P.M. sostiene che non ha collaborato con lo scanner di impronte digitali. Questo è falso. Alla stazione di polizia lui ha collaborato con lo scanner, ma questo non ha potuto leggere le sue impronte perché erano coperte di colla. L’incapacità di effettuare la scansione a causa di motivi pratici è un fatto completamente diverso. Tuttavia, il nostro compagno è stato portato davanti al G.I.P. Il giudice ha deciso di trattenerlo in custodia cautelare fino al processo, il 1° marzo.
Dopo la decisione del giudice è stato trasferito nel carcere di Alphen aan den Rijnm, dove è stato posto in isolamento, senza ricevere il numero di registrazione, perciò non può ricevere posta.
Tutte queste misure repressive sembrano essere la vendetta per un’azione contro la violenza di polizia, un’azione che era mirata nello specifico contro la repressione sulle persone che lottano contro la violenza di polizia. Il sistema giudiziario dice che i sospetti non sono obbligati a collaborare con il procedimento. Adesso è chiaro che il sistema interpreta la legge come gli comoda.
Chiediamo a tutti di diffondere questo messaggio quanto più possibile, e di essere presenti al processo, il 1° marzo, che inizierà alle ore 13:30, e si svolgerà nel Palazzo di Giustizia in via Prins Clauslaan 60, all’Aia. Ci ritroveremo alle ore 12:45 all’entrata. Ovvio, ci sono tanti altri modi per esprimere la propria rabbia e solidarietà.
Solidarietà con il nostro compagno imprigionato! Siamo maledettamente incazzati e lo vogliamo libero!


Hag [Nizozemska]: Anarhist u izolaciji zbog skanera (18.02.2017.)
Drug koji je uhapšen u subotu nakon spontanog prosvjeda u četvrti Schilderswijk, Hag (Nizozemska), još se nalazi u rukama vlasti. Vrše pritisak na njega i pogoršavaju već ionako tešku situaciju. Trenutno se nalazi zatvoren u izolacijskoj ćeliji, u jednom zatvoru u Alphen aan den Rijn.
Prošle je subote dvadeset osoba prosvjedovalo u Schilderswijku protiv policijskog nasilja i represije. Prosvjed nije bio najavljen vlastima i raspršen je nakon petnaest minuta zbog sve većeg prisustva policije. Nakon što je policija pretresla četvrt, 7 osoba je uhapšeno, ali je njih šestero otpušteno već nakon par sati. Posljednja osoba se još nalazi u pritvoru. Optužen je za
...

Berlino [Germania]: Attaccata stazione di polizia contro la Conferenza di Polizia e il Summit G20 (18/02/2017) [it]

18/02/2017: Il 21 e il 22 febbraio si svolgerà a Berlino per la ventesima volta la Conferenza di Polizia Europea. In questa occasione al Centro Congressi di Berlino (BCC) si incontreranno i mercanti di guerra, i cacciatori di umani e i fanatici di sicurezza per propagare le loro spregevoli macchinazioni.
Oltre Thomas de Maizière, ministro federale degli interni, e Hans-Georg Maaßen, presidente dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione, agenti e guardie di ogni sorte saranno rappresentati dall’Europol, Frontex, BKA [polizia federale tedesca, n.d.t.], LKA [polizia criminale degli Stati tedeschi, n.d.t.] e da molte altre autorità. Saranno presenti anche lobbisti, imprenditori e ministri di guerra, come Heckler & Koch, Taser, Rheinmetall [produttori di armi, n.d.t.], e sviluppatori di sofware di sorveglianza e di tecnologie delle telecomunicazioni, come SAP, IBM e Vodafone.
Sotto lo slogan – Europa illimitata? Libertà, mobilità, sicurezza – nell’imminente campagna sarà discussa la posizione dell’autorità, mentre le tecnologie e armi appropriate saranno portate in campo. Parole come illimitato, libertà e mobilità sono soprattutto cooperazione transnazionale degli enti europei repressivi, scambio di dati e informazioni e militarizzazione dell’Europa e dei suoi confini esterni.
Noi troviamo che un simile incontro sia un oltraggio, e pensiamo: “Questi porci, questo non ci deve essere... NO!”. Proprio come è oltraggioso il summit dei G20 che si svolgerà quest’estate ad Amburgo. I difensori dell’esistente e i responsabili della miseria prevalente non si sono guadagnati il palco. Per questo noi cospiriamo contro il sistema di frontiere e controlli, e attacchiamo l’edificio della Kriminalpolizei, nel 6° Distretto, con due ordigni incendiari e un pneumatico.
Per tutti coloro che sono
...

Aquisgrana [Germania]: Aggiornamento sul processo contro le anarchiche accusate di rapina in banca (02/2017) [it]

Breve riassunto della terza e quarta udienza del processo contro le compagne anarchiche di Barcellona accusate di aver espropriato una succursale della Pax Bank, di Chiesa cattolica, ad Aquisgrana.
La terza udienza del processo era incentrata sull’affermazione (molto tecnica) dell’esperto di DNA del LKA [polizia criminale, n.d.t.], che ha analizzato le tracce trovate su alcuni pezzi di abbigliamento e strumenti, e i metodi utilizzati per determinare la loro corrispondenza con i campioni prelevati (in modo illegale, come ha sostenuto l’avvocato di difesa) dalle compagne accusate durante un falso alcoltest e da una latina di birra. Il giudice e gli avvocati hanno posto all’esperto varie domande, il quale ha “ammesso” che attualmente non è possibile determinare per quanto tempo una traccia di DNA si trovava su un oggetto, e che la “qualità” delle tracce varia dal tipo di materiale (metallo liscio o ruvido, tessuti, materiale poroso ecc.) o dalle circostanze igieniche, tra le altre cose. Sono stati mostrati anche i filmati di tre telecamere nel piano sotterraneo (dove si trova la cassaforte), ma senza ulteriori commenti.
La quarta udienza ha ascoltato le testimonianze dei due dipendenti della banca che avevano le chiavi e sono andati, assieme ai rapinatori, nel piano sotterraneo. Il primo di loro si ricordava di una donna con la parrucca argentea, e di altre tre persone, tutte tra i 20 e i 30 anni. Non ha riconosciuto gli oggetti sulle foto che il giudice gli ha mostrato. In quel periodo, a questo testimone la polizia ha chiesto di fare l’identikit della persona, e ha confermato che si tratta dell’immagine mentale dal lui ricordata della persona con quale è sceso nella cassaforte. Ha anche ammesso che ha visto le fotografie delle nostre compagne pubblicate allora sulla stampa locale. Non ha riconosciuto nessuna delle persone presenti nell’aula come autori della rapina.
Il secondo testimone (vicedirettore della succursale) ricordava tre o quattro persone. Una donna con lunga parrucca nera o castana, e con la pistola. Per quanto riguarda le fotografie mostrategli dal giudice, ha suggerito che la borsa e la parrucca potrebbero corrispondere agli oggetti da lui ricordati. La polizia non gli ha chiesto di fare l’identikit né gli ha mostrato alcun filmato. Non ha riconosciuto nessuno dei presenti in aula. Dopo ogni testimonianza sono stati proiettati i tre filmati, per vedere se ognuno dei testimoni si avrebbe ricordato di qualcos’altro, ma senza successo.
Ancora una volta le accusate hanno potuto contare sul sostegno dei compagni presenti in aula per esprimere loro la propria solidarietà. La prossima udienza si svolgerà giovedì 16 febbraio alle ore 9:00.


Aachen [Njemačka]: Vijesti sa suđenja protiv anarhistica optuženih za pljačku banke (02.2016.)
Kratki rezime trećeg i četvrtog ročišta sudskog procesa protiv anarhističkih drugarica iz Barcelone optuženih za eksproprijaciju jedne podružnice Pax Banke, katoličke crkve, u Aachenu.
Treće ročište procesa usredotočilo se na (vrlo tehničku) izjavu jednog stručnjaka DNK iz LKA [kriminalna policija, nap.prev.], koji je analizirao uzorke pronađene na nekoliko primjeraka odjeće i alata, te metode korištene pri određivanju njihovog podudaranja s uzorcima uzetim (protuzakonito, kao što je advokat obrane naglasio) od anarhističkih drugarica tokom jednog lažnog alko-testa i s jedne limenke piva. Sudac i advokati postavili su stručnjaku razna pitanja, te je “priznao”
...

Barcellona [Spagna]: Attacco incendiario in solidarietà con le anarchiche accusate di rapina in banca ad Aquisgrana (28/01/2017) [it]

Nella notte del 28 gennaio abbiamo incendiato due veicoli dell’azienda Prosegur [multinazionale di sistemi di sicurezza, n.d.t.], vicino alla loro sede nel quartiere di Bellvitge, Hospitalet. Non pensiamo sia necessario giustificare un tale attacco contro i cani da guardia.
Per eseguire quest’azione abbiamo ricorso ad un vecchio metodo utilizzato dagli anarchici. Il dispositivo consiste in una piccola bottiglia riempita di benzina con stoppino e fiammiferi attorno.
Con questo piccolo gesto vogliamo inviare tutto il nostro amore e la nostra forza alle anarchiche accusate di aver espropriato una banca ad Aquisgrana, che stanno affrontando il processo da 23 gennaio.
Viva l’anarchia!


Barcelon [Španjolska]: Solidarni napad požarom s anarhisticama optuženima za pljačku banke u Aachenu (28.01.2017.)
U noći 28. januara zapalili smo dva vozila kompanije Presegur [multinacionalka sigurnosnih sistema, nap.prev.], pokraj njihovog sjedišta u četvrti Bellvitge, Hospitalet. Smatramo da nije potrebno opravdavati ovaj napad na pse čuvare.
Za izvođenje ovog djela pribjegli smo jednoj staroj metodi koju koriste anarhisti. Sastoji se od jedna male boce ispunjene benzinom, od fitilja i šibica.
Ovom malom gestom željeli smo poslati svu našu ljubav i našu snagu anarhisticama optuženima za eksproprijaciju jedne banke u Aachenu, kojima se sudi od 23. januara.
Živjela anarhija!

Spagna: Attesa l’espulsione e rilascio dei prigionieri anarchici Mónica Caballero e Francisco Solar (02/2017) [it]

Secondo la stampa ufficiale spagnola e cilena, l’Audiencia Nacional (Corte Nazionale) di Spagna ha deciso, il 30 gennaio, di commutare il resto della sentenza di Mónica e Francisco in espulsione. Si suppone che gli avvocati dei compagni si sono appellati all’articolo 89 del Codice penale spagnolo, che permette ai cittadini stranieri condannati che stanno servendo più di un anno di carcere di sostituire la condanna con l’espulsione dallo Stato spagnolo. La sentenza iniziale di 12 anni è stata ridotta in appello, lo scorso dicembre, a 4 anni e 6 mesi, ciò significa che i compagni fino ad oggi hanno scontato più di un terzo della loro sentenza.
Si prevede che dopo il procedimenti burocratici della polizia, i compagni saranno scortati dalla polizia spagnola in Cile, dove saranno consegnati alla polizia cilena, per essere poi rilasciati, di nuovo in strada.
Ulteriori notizie appena disponibili.


Španjolska: Očekuje se udaljavanje iz zemlje i oslobođenje anarhističkih zatvorenika Monike Caballero i Francisca Solara (02.2017.)
Po riječima španjolske i čileanske službene štampe, Audienca Nacionale (Nacionalni Sud) Španjolske je odlučio, 30. januara, da zamjeni ostatak kazne Monike i Franciska udaljavanjem iz zemlje. Pretpostavlja se da su se advokati drugova pozvali na članak 89 španjolskog Kaznenog zankona, koji dozvoljava stranim građanima na odsluživanju kazne duže od godinu dana, da se ista zamijeni udaljavanjem iz španjolske države. Drugovima je izvorna kazna od 12 godina smanjena putem žalbe na 4 godine i 6 mjeseci, prethodnog decembra, što znači da su do sada odslužili više od trećine kazne.
Očekuje se da će nakon budućih policijskih procedura drugovi odletjeti sa španjolskom policijom u Čile, gdje će ih predati čilanskoj policiji, da bi bili otpušteni, ponovno na ulice.
Više vijesti čim budu dostupne.

Cile: Caso Bombas II – 24/03/2017 inizio del processo contro gli anarchici Juan, Nataly ed Enrique [it]

Dopo anni di indagini e arresti per agli attacchi alle stazioni di polizia e all’infrastruttura Santiago Metro nel 2014, la nauseante procura del Sud ha deciso di fissare la data per iniziare il processo secondo la legge antiterrorismo.
L’accusa avrà 186 testimoni, 87 esperti, 231 documento e 648 prove da presentare sull’altare dell’inquisizione democratica dal 24 marzo 2017, quando inizierà il processo contro i compagni.
Come gli altri mega-processi, è previsto che anche questi duri alcuni mesi.
C’è un bisogno urgente di costruire una solidarietà rivoluzionaria per affrontare la macchina giudiziaria che sta cercando di divorare le vite di Juan, Nataly ed Enrique.


Čile: Slučaj Bombas II – 24.03.2017. početak suđenja protiv anarhista Juana, Nataly i Enriquea
Nakon godina istrage i hapšenja za napade na policijske stanice i na infrastrukturu Santiago Metro 2014., odvratno južno tužilaštvo odlučio je odrediti datum početka suđenja po antiterorističkom zakonu.
Optužba će imati 186 svjedoka, 87 stručnjaka i 648 dokaza da iznese na oltar demokratske inkvizicije od 24. marta 2017., kada će započeti suđenje protiv drugova.
Kao i druga mega-suđenja, očekuje se da će i ovo trajati nekoliko mjeseci.
Nužno je odmah izgraditi revolucionarnu solidarnost da bi se suprotstavili pravosudnom aparatu koji pokušava progutati živote Juana, Nataly i Enrique.