RadioAzione[Italia]
Carogne settembrine - L'operazione “Scripta Manent” [it]

Verso le ore 05:00 di questa mattina, 6 settembre, quasi come una scadenza annuale o la tassa sulla monnezza da pagare, si sono materializzati davanti l'uscio di casa mia un branco di cani da guardia.
Non elemosinavano crocchette, biscottini o ossa ma armi, esplosivi, rivendicazioni, Croce Nera Anarchica, Pagine in Rivolta e KNO3... Con la tipica arroganza dei cani da guardia, si infilavano dentro casa per iniziare a rovistare non prima di avermi consegnato il biglietto d'invito firmato, non da me ovviamente ma, da un certo Roberto M. Sparagna che di mestiere fa l'inquisitore per conto della Procura di Torino.

A parte qualche petardo “Cobra” e un fumogeno non trovavano null'altro di “pericoloso”, quindi sfogavano la loro fame su giornali, opuscoli e manifesti soprattutto di provenienza greca e messicana, le suddette pubblicazioni anarchiche italiane più altre, manifesti con simboli della FAI/FRI oltre ad una buona quantità di corrispondenza anche datata di decenni.
Dopo aver ribaltato per bene la mia camera, e visitato anche le camere dei miei coinquilini, mi hanno chiesto di seguirli in Questura per fare il totale sulla razzia fatta e rilasciarmi il verbale di sequestro.

Anche questa volta, con una precisione chirurgica con l'inizio settembrino, sono scattate perquise, sono spiccati gli avvisi di garanzia, ma soprattutto sono stati sequestrati alcuni compagni, 8 per la precisione... Questa volta per aggiudicarsi un posto sul libro paga dello Stato per qualche anno, il pm R. M. Sparagna ha dovuto pescare nel torbido, arrivando a fatti accaduti dal 2003 (chissà se il prossimo inquisitore non ci accusi e arresti per “moti del Matese” o la “rivolta di Piombino”...).
Quelli a cui il “parruccone” di turno si rivolge, e riassume sotto forma di “270 bis”, sono gli attacchi messi in atto dal 2003 in poi a firma FAI/FRI, senza sapere che già nel 2004 qualcuno ci aveva provato da Roma con “L'Operazione Cervantes” e dopo un paio d'anni con l'operazione contro i compagni dell'allora Croce Nera Anarchica. L'arresto dei nostri compagni non servirà a farci battere ritirata, quindi armatevi di “santa e inquisitoria” pazienza perché vi toccherà svegliarci ancora all'alba per tantissimo tempo... sempre se ci trovate ancora nei letti...

Alfredo, Nicola, Anna, Marco, Alessandro, Daniele, Danilo e Valentina non verranno lasciati soli nemmeno per un solo secondo.
I nostri pensieri saranno rivolti a loro in ogni istante di queste loro vite sequestrate, in ogni loro respiro, in ogni nostro passo lungo i sentieri delle selve oscure.

Io, me e me stesso
Napoli, 6 settembre 2016

Italia: 5 nuovi arresti e una trentina di perquisizioni per attacchi della Federazione Anarchica Informale [it]

All’alba del 6 settembre, un’operazione cordinata dalla Digos di Torino ha portato alla perquisizione di una trentina di abitazioni in Piemonte, Liguria, Lazio, Umbria, Lombardia, Abruzzo, Campania, Sardegna ed Emilia Romagna, oltre che all’arresto di cinque compagne e compagni anarchici con l’accusa di associazione sovversiva con finalità di terrorismo: Anna, Marco, Sandrone, Danilo e Valentina, oltre alla notifica in carcere per Nicola e Alfredo.
L’operazione, denominata “Scripta Manent”, si prefigge di attribuire ad un’unica regia una serie di azioni accomunate dalla rivendicazione da parte della Federazione Anarchica Informale, ricalcando le strategie repressive
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CARI-PGG
L’azione anarchica contro lo Stato/Capitale [it]

English version: Not a Lie or an Invention! Above all, Anarchist Action!

Né una menzogna né un’invenzione! Prima di tutto l’azione anarchica contro lo Stato/Capitale: Alcune parole, chiarimenti e posizioni da parte di alcuni compagni che costituivano le CARI-PGG

“Non ebbe alcuna fine, non ebbe né ha avuto alcun funerale. Il conflitto continuò mentre la critica si sviluppava. Una critica feroce contro il sistema di dominio, ma soprattutto, una critica contro noi stessi. Riflessioni creammo e nuove prospettive nacquero dentro di noi, ma l’attacco contro il potere continuò e continua ancora...”

Questa parole non sono dirette a nessun giornalista, che sia di Stato o alternativo. Sì, quei giornalisti che non fanno altro che infangare le parole del rivoluzionario per incasellarle in “cause giuste o cause sbagliate”, in “cause buone o malvagie”. Non sono del pari dirette ai soliti sinistroidi, quelli che fin dall’inizio di questa guerra che insieme a molti altri ci è toccato sostenere non hanno mai smesso di etichettarci con appellativi assurdi come “terroristi, ultrasinistra, avventurieri, polizia, esagerati, etc.”. Queste parole e queste riflessioni sono e saranno sempre per i compagni onesti, per quelli che non si sono lasciati ingannare né ipnotizzare da una propaganda accattivante; sono anche per quelli che vivono nel conflitto con l’autorità giorno per giorno, un conflitto per annientare ogni potere e dogma, inclusa questa farsa del potere popolare. Farsa che nei nostri disgraziati e torbidi giorni ha attratto nella propria tela innumerevoli individui e progetti libertari, facendogli credere che potere popolare ed anarchia siano sinonimi, mentre in realtà sono concetti e lotte in contrasto tra loro. Queste riflessioni e queste parole sono dirette a quelli che vivono il conflitto in prima persona, a quelli che fanno sì che l’anarchia sia molto più di parole scritte e per altri compagni che essendo affini alla prassi di distruzione dell’esistente, vorranno leggerle. Questa è solo una piccola parte della storia, raccontata per noi che la viviamo... perché altri non te la raccontino a modo loro.

Cosa furono le CARI-PGG?
Cellule Autonome di Rivoluzione Immediata – Praxedis G. Guerrero, fummo un gruppo di individualità anarchiche che decisero di passare insieme all’azione negli ultimi mesi del 2008 con alcuni attacchi incendiari non rivendicati, come lanci di molotov contro banche e artefatti incendiari contro auto della
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Pràexedis G. Guerrero Un anarchico d’azione nella rivoluzione messicana [it]

anarhija.info ripropone un testo edito (e tradotto) da RadioAzione su Pràexedis G. Guerrero, primo anarchico messicano che sacrificò la propria vita per Terra e Libertà quando, a soli 28 anni, fu ucciso nei primi mesi della Rivoluzione Messicana durante un attacco alla città di Janos (Cihuahua). Con Ricardo Flores Magon, Pràexedis fu uno dei più grandi animatori dei primi tentativi rivoluzionari del PLM per liberare il Messico dal suo vecchio e dittatoriale dirigente Porfirio Diaz, che per quarant’anni aveva sottomesso il popolo messicano al dispotismo ed alla schiavitù più crudele; durante l’imprigionamento di Ricardo Flores Magon, tra il 1907 e 1910, Pràexedis si assunse questo incarico rivoluzionario quasi da solo. Entrando nella Junta Organizadora del PLM nel 1907, Pràexedis non solo ne diventò il più capace e importante organizzatore militare, ma anche un lucido propagandista che contribuì molto alle idee anarchiche del PLM. Nella sua breve ma eroica vita, Pràexedis tradusse l’anarchismo teorico nell’anarchismo dell’azione diretta.
“Non stiamo cercando sotterfugi per disquisire sulla violenza che è inevitabile e necessariamente dovrà accompagnare il movimento liberatorio. Deploriamo la violenza, ci ripugna, ma confrontata alla schiavitù che continuerebbe all’infinito, con l’uso della forza scegliamo l’orrore temporaneo della lotta armata senza odio per il tiranno irresponsabile… Intraprendiamo la lotta violenta senza farne il nostro ideale, senza pensare all’esecuzione del tiranno come una suprema vittoria della giustizia. La nostra violenza non è giustizia, è semplicemente una necessità che realizza se stessa a scapito del sentimento e dell’idealismo...”
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Alfredo Cospito
Tekst o Neformalnoj Anarhističkoj Organizaciji (F.A.I.) upućen anarhistima u Grčkoj iz zatvora u Ferrari (Italija) [hr]

PDF in italiano & hrvatski
Napomena: Ovaj Alfredov tekst napisan je prije više od mjesec dana, ali do nas je stigao tek danas, uz želju da bude objavljen kako bi doprinijeo raspravi u toku, već duže vrijeme, između drugova grčkog jezika. Podsjećamo da drug, još i dalje pod režimom visoke sigurnosti AS2 u Ferrari, nije formalno podvrgnut nikakvom režimom poštanske cenzure, mada su i dalje prisutna kašnjenja i cenzure pri komunikaciji. (juni 2016.)

Jedna točka gledišta
Individualni doprinos raspravi koju su otvorili braća i sestre iz ZVĆ-Ćelija urbane gerile-Fai

S velikim sam zadovoljstvom pročitao, u prijevodu „Sin Banderas Ni Fronteras”, vaš tekst u pet točaka, i gorljivo sam se poželio uključiti u raspravu. Vijesti su ovdje u zatvoru u Italiji ograničene i uz nadu da je prijevod teksta na španjolski vjerodostojan, pokušat ću u granicama mogućeg reći što mislim, uz premisu da će zbog situacije u kojoj se nalazim i zbog mojeg nedovoljnog poznavanja situacije u Grčkoj, ovaj doprinos biti ograničen.
Brzo ću proći kroz vašu zanimljivu analizu situacije grčkog anarhističkog pokreta i njegovog povijesnog razvoja kroz posljednje desetljeće, koji me veoma podsjeća (uz nužne povijesne razlike) na talijansku situaciju „povlačenja” nakon iskustva oružane borbe sedamdesetih godina (bez, na vašu sreću, odvratne baštine pokajanih i disociranih), iz kojih se, tek toliko da budemo optimistični, rodio, iz pepela „oružane borbenosti”[1], vitalniji i originalniji anarhizam.
Slažem se s vama da riječi anarhista-zatvorenika ne smiju postati svete i apsolutnom istinom, one su jednostavno teorijski doprinosi borbi. Kao što se u potpunosti slažem s vama kada smatrate da bi trebalo: „sjetiti se naših iskustava iz prošlosti, ali ne da bi ih ponovili već da bih ih nadišli”. Upravo mi se zbog toga čini da bi stvaranje jednog „autonomnog anarhističkog pokreta”, jedne „međunarodne anarhističke federacije”, predstavljalo korak
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Archegonos
La liberazione totale come considerazione egoista e iconoclasta [it]

[…] La liberazione totale per me non è un progetto di una lotta generale per “salvare” il tutto, e neanche un piano. Chiarisco questo prima di continuare. Non è nemmeno una propaganda né un reclutamento di nuove pedine nelle mani di un nuovo obiettivo, usando nuovi o esistenti soggetti rivoluzionari non-umani. Con essere egoista comprendi che una guerra totale si è dispiegata attorno di te, contro tutto. Con essere nichilista, non dichiarando la resa nella guerra contro ogni catena, ne sarai coinvolto, dato che ti trovi, ovviamente, a far parte dell’esistenza. Vedendo la dominazione presente (sempre esercitata dagli umani civilizzati, ma particolarmente estensiva oggi) sugli animali non-umani e sulla terra (che si riflette, quidni, sugli animali umani), ho scelto di non rimanere in disparte, perché come anarchico, e con la coscienza contro tutto l’esistente, vedo l’anarchia come una parte integrante della mia agitazione contro il mondo attraverso il caos, e non attraverso i concetti sistematizzati o qualsiasi forma di ordine o giustizia. Vedo l’anarchia come una percezione esoterica contro tutti i sistemi, e come un metodo di liberazione dell’ego, passo dopo passo, da ogni forma di catene, morali, sociali, culturali, ideologiche, e non come un movimento o una lotta di massa, o un opposizione davanti al parlamento. In poche parole, diamo alla politica ciò che le appartiene. Un enorme pietra tombale. Comunque, chiunque leggerà questo testo comprenderà che io non so esprimermi in politichese, e neanche mi interessa. Adesso, dopo aver chiarito che la coscienza e il pensiero politico non definiscono la mia affinità, i miei compagni anarchici, continuo.[…]
Tradotto dall'inglese: anarhija.info, pubblicato in Paroxysm #1

Alfredo Cospito
Dalle carceri greche all'AS2 di Ferrara: Quattro parole in "libertà" Intervista delle CCF a me medesimo [it]

Qella che segue è l’intervista che i compagni anarchici della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, detenuti nelle carceri greche, hanno fatto al compagno anarchico Alfredo Cospito del “Nucleo – Olga – Fai/Fri”. Ricordo che Alfredo insieme all’altro compagno anarchico Nicola Gai, entrambi detenuti nella sezione di massima sicurezza AS2 del carcere di Ferrara, hanno rivendicato il 30 ottobre 2013 il ferimento del Amministratore Delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi. Il processo con rito abbreviato si è concluso con le seguenti condanne: 10 anni e 8 mesi per Alfredo, e 9 anni e 4 mesi per Nicola. La corte d’appello, nel giugno 2014, ha riconfermato le condanne. L’attacco, avvenuto il 7 maggio 2012, fu rivendicato attraverso un documento da parte del “Nucleo Olga – Federazione Anarchica Informale/ Fronte Rivoluzionario Internazionale”. I due compagni hanno sempre dichiarato di essere gli unici appartenenti al “Nucleo Olga”. Scelgo di rendere in formato opuscolo l’intervista perché penso che sia il momento che un po’ di “roba vecchia” vada in soffitta per far largo a nuove riflessioni. Poi ci sarà chi le condividerà e chi meno, ma di sicuro si discuterà su idee del nuovo millennio e non più su quelle di un secolo fa. L’opuscolo verrà messo a disposizione gratuitamente per chiunque voglia scaricarlo e fotocopiarlo perché, secondo me, le idee non devono avere un prezzo. RadioAzione Agosto 2014.

A.D. Bourzoukos
Dichiarazione politica al processo per il caso della doppia rapina a Velvedo (Grecia) [it]

[...] All’inizio voglio chiarire il motivo per cui oggi mi trovo qui, approfittando della procedura delle dichiarazioni. Quello che seguirà, dunque, non avrà in nessun modo un carattere apologetico, dato che i miei atti e le mie scelte fanno parte di una lotta anarchica più ampia, la lotta per la vita e per la libertà. Di conseguenza, sono atti che io sostengo con tutto il mio essere e continuerò a farlo finché questo mondo rimarrà così com’è. [...] Per chiarire le cose, io mi trovo in un’aula speciale, all’interno di un tribunale speciale, processato con delle leggi speciali e il futuro prevede condizioni speciali di detenzione per me, per i miei compagni e per ogni ribelle che disturba lo scorrevole funzionamento dell’intero sistema. Speciali categorie di persone in mezzo ad una massa di cittadini identici, docili e sottomessi, questo è il modo più semplice per interpretare tutta questa differenziazione intenzionale. Dall’altra parte, per poter pienamente interpretare i motivi di questa intenzione basta guardare il ruolo e l’utilizzo delle leggi e della giustizia. La giustizia è per definizione una forma di controllo sociale, un modo per conservare l’obbedienza e il rispetto nella società attraverso un sistema di regole che definiscono cosa può accadere e cosa no, che cosa rimane nella cornice di acceabile al sistema e cosa è fuori da questa norma. Lo Stato di giustizia, che voi sostenete, rafforza le condizioni di sottomissione in un sistema di sfruttamento e di miseria. La “giustizia” è perciò giusta perché viene rispettata, ma cosa succede a coloro che rifiutano di obbedirle, a coloro che deviano ed evadono dai comportamenti sociali predefiniti? [...]

Gianluca Iacovacci
Facciamo finta che tutto va bene... Che tutto va bene... [it]

[..] So che probabilmente le mie parole verranno trasformate in semplici provocazioni o in torto assoluto dalla più professionale e intellettuale dialettica riformista di movimento, che si attiene al “pensiero unico” delle comuni ragionevolezze politiche di struttura collettiva. Ma questo non importa, perchè le mie parole rappresentano prima di tutto me stesso e sapranno farsi valere di fronte alle chiacchiere e rispetto alla mia integrità individuale. Le mie parole non sono indirizzate ai giudici né ai tribunali visto che ho rifiutato il processo, ho rifiutato avvocati e ogni funzionalità inquisitoria, istanze di difesa comprese, non accontenterò attese dichiarazioni romantiche che vanno per la maggiore. Metto in chiaro che non ho alcuna “causa” o dovere impellente di smuovere o di svegliare un movimento che poco si muove se non a gregge, dove gli amplificatori e riflettori mediatici si accendono su “quello che passa la lotta”. Non è questione di “fazioni” o “compartimenti stagni” come si usa dire ora e che a creare è proprio chi ha un’incomprensibile bisogno di etichettarsi anarchico-NOTAV/NOTAV-anarchico (?), ma di affinità e coerenza di pensiero e prassi (indivisibili) anarchiche e le mie sono certamente incompatibili e inconciliabili con linguaggi e politiche riformiste dei “movimenti nei movimenti”. Perciò mi risparmierò i professionismi da dibattito romantico amorevole da “grande famiglia” visto che rispetto alle grandi famiglie sociali io sono orfano, da riformatorio e un figlio di nessuno che però si confronta e che condivide con chi non perde la bussola diretta alla liberazione totale, al sovvertimento totale del presente in maniera anarchica e con le idee anarchiche rivoluzionarie in tutte le sfumature ma non quelle riformiste. Non mi sento quindi di contribuire, se lo faccio, al confronto in maniera a-critica e conciliante “per il bene collettivo” con un Movimento anarchico, o presunto tale, che francamente faccio fatica a distinguere da quello NOTAV (un movimento istituzionale cittadino) o da uno dei Diritti civili democratici, pieno di inerzie della politica di “sinistra anarchica”, vecchia e marcia sotto la bandiera del riformismo radicale e della lamentela sociale. [...]

Cospirazione delle Cellule di Fuoco
La nuova guerriglia urbana anarchica [it]

Non è nostro obiettivo stancare i/le lettori/trici con un discorso politico arido e pomposo, perché crediamo che il linguaggio di unx guerriglierx urbanx anarchicx possa essere semplice e conciso, e rispondere alle questioni che ci preoccupano quotidianamente. Siamo sicurx che le cose più importanti si dicano sempre nella maniera più semplice. Quello che scriviamo in questo testo è il risultato dei dibattiti e delle esperienze che abbiamo accumulato prendendo parte all’insurrezione permanente anarchica. In nessun caso si tratta di una qualche formula infallibile di pensiero e nemmeno di un manuale d’uso della violenza anarchica. Riteniamo che l’edizione dell’opuscolo “La nuova guerriglia urbana anarchica” costituisca un frammento di una discussione più ampia che non termina con la sua lettura ma che, al contrario, comincia con essa... Edizioni Sole Nero, settembre 2013

Una conversazione tra anarchici tra i membri incarcerati della Cospirazione delle Cellule di Fuoco e alcuni anarchici in Messico [it]

Una discussione di tattica, teoria e pratica tra i membri incarcerati della COSPIR AZIONE DELLE CELLULE DI FUOCO e alcunx anarchicx in Messico [...] Come anarco-nichilisti odiamo sia la mano che sostiene la frusta come la schiena che la sopporta e accetta passivamente la flagellazione senza reagire. Smontiamo e abbattiamo tutti i valori della civilizzazione, annulliamo la dittatura dell’economia rendendola nulla, facciamo crollare le città delle masse e il suo urbanesimo autoritario, attacchiamo il saccheggio della natura e lo sfruttamento degli animali, ostacoliamo le posizioni dogmatiche e rifiutiamo la religione degli scienziati. Solo la continua e spietata distruzione e creazione rende la vita affascinante. Il permanente interrogarsi nichilista, attraverso testi, pallottole ed esplosivi, attacca la noia organizzata figlia della cultura dominante dell’ “identità”. Così, attraverso l’Anarchia, creiamo un mondo in perenne cambiamento, un mondo completamente differente. Lì dove – dopo esplosioni intellettuali ed emozionali – la tensione trova la sua durata. Lì dove si stanno tracciando nuove relazioni facendo sparire vecchie tradizioni e freni. Ma anche i nuovi valori che sorgono dall’anarco-nichilismo, in un momento critico, quando saranno considerati una realtà concreta, dovranno puntare a sé stessi e autodistruggersi, esplodendo al loro interno, creando così nuovi turbamenti, nuove prospettive. [...]

RadioAzione
Il Branscolo. Storie di lupi sull'orlo di una crisi di nervi [it]

Una favola anarchica sulle divisioni e sulle illusioni presenti tra gli anarchici
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"Croce Nera" n.2 rivista della Croce Nera Anarchica [it]

Cogliamo invece questo pretesto per ribadire con forza che non ci limitiamo ad essere un misero bocconcino, vorremmo piuttosto essere quell’osso che gli si conficca nella strozza. Non solo uno strumento semplicemente volto a creare un circuito solidale nei confronti di alcuni compagni caduti nelle maglie della represssione, ma uno strumento in grado di offrire una panoramica su pratiche e prospettive dl movimento anti-autoritario ed anarchico, con la registrazione continua e puntuale di quanto accade su questi ed ignoti lidi - dai ragionamenti alle note pratiche conseguenti - nell’agire e nelle tempeste repressive, spazio aperto alla discussione alle differenti (e litigiose) componenti dell’opposizione allo status quo, insomma uno specchio della bellezza e della forza che il pensiero e l’azione dei refrattari contribuiscono a costruire e che le schegge e le vampate della sovversione continuano ad offrire. croceneranarchica@autistici.org
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„Zagovor Na Ednakvite” – Anarhistički web-site kontrainformacije [Makedonija]
O neprihvatljivoj tišini i strahu od kritike... [hr]

English & Italiano

Nismo nikada imali namjeru napraviti od našeg bloga novinsku agenciju, niti da ga ograničimo samo na objavljivanje vijesti i prevođenje izjava, zato što nismo ni novinari ni prevodioci, nego anarhisti. Naš rad na ovom portalu kontrainformacije se temelji na afinitetu s borbom, što nas čini suučesnicima anarhističke borbe, a ne gledateljima ili reporterima spektakla. Zato se ne možemo zadovoljiti prostim prevođenjem i mahanjem transparenata za podršku djela naših drugova, jer pošto smo dio borbe i pošto smo anarhisti osjećamo potrebu da kritički preispitamo ono što se događa u trenutnim borbama, kuda nas one vode i gdje se mi nalazimo u svemu tome (kao i da kritički preispitamo akcije koje poduzimaju naši drugovi), i da na taj način obogatimo anarhističku borbu razmjenom ideja, da se izbjegne trenutna rigidnost i tišina prostora anarhističke kontrainformacije.
U ovom su se posljednjem periodu odvile intenzivne borbe u Grčkoj, no brojna su previranja pokrenula i mnoga pitanja. Nažalost, vidjeli smo jako malo rasprave oko tih pitanja na kontrainformacijskom prostoru, a svaki kritički osvrt na zbivanja u Grčkoj kao da je bio „zabranjen” ili ignoriran, kao od strane portala kontrainformacije, tako i od samih učesnika u tim zbivanjima. Krajnje neočekivano ponašanje među anarhističkim tenzijama i koje samo po sebi treba da bude predmet odvojene kritike.
Naravno, treba postojati podrška i solidarnost sa svakom borbom koju vode naši drugovi u inozemstvu. (Obratite pozornost da smo napisali drugovi, što znači da se ne odnosimo na podršku bilo kojem pojedincu ili grupi koji se deklarira kao anarhist, a još manje komunistima i ostalim ljevičarskim sranjima. Mi dijelimo naš afinitet s individualističkom i nihilističkom tenzijom anarhizma, zato ćemo iskazati našu solidarnost i podršku anarhistima od prakse koje pripadaju toj tenziji. Mnogi portali kontrainformacije odabiru da „pokrivaju” djela i izjave najrazličitijih grupa – od borbi za autonomiju kurdskog naroda, preko komunističkih grupa i markističkih urbanih gerila, pa sve do nihilističkih grupa i ćelija FAI/IRF. Ne razumijemo kako mogu te različite tenzije, koje su velikim dijelom međusobno u konfliktu, da se nađu u zajedničkom prostoru na istim anarhističkimportalima kontrainformacije. I ovdje se radi o jednom posebnom problemu koji bi trebao biti raspravljen.) Slažemo se i s mišljenjem nekih drugova da u određenim osjetljivim trenucima, kao što je na primjer u slučaju teškog i rizičnog štrajka glađu, trebamo pažljivije birati riječi i treba držati na umu ranjivi položaj drugova koji štrajkaju glađu, no to ne znači da treba u tišino promatrati kako se napuštaju neke temeljne ideje anarhije. Ne slažemo se pak, s druge strane, s tim istim drugovima koji kažu da treba čekati pravi trenutak i da se svaka rasprava treba odgoditi dok se okonča štrajk glađu. Tko može odlučiti koji je pravi trenutak za kritičku raspravu, pogotovo kada neki od nas definitivno osjete da treba nešto reći ovdje i sada? Solidarnost i podrška borbi moraju biti popraćene preispitivanjem, zato što se radi neraskidivim aspektima anarhističke borbe. Borimo se protiv konformizma mišljenja – ne smijemo dozvoliti njegovu reprodukciju u našim sredinama.