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Atene [Grecia]: Anarco-comunista Tasos Theophilou libero (07/07/2017) [it]
Il 7 luglio, dopo 5 anni di carcere, il verdetto della corte è stato “non colpevole”!
10 lug 2017 Leggi il testo completo...
Amburgo [Germania]: Attacco incendiario contro Eidelstedt Porsche Center (07/2017) [it]
(H)eat The Rich! Attacca G20! Contro la città dei ricchi
Forse in una “miscela di serenità e determinazione” abbiamo dato fuoco ad un elevato numero di macchine di lusso, ancora imballate, questa mattina davanti al Centro Porsche ad Amburgo Eidelstedt.
Prima che le mettano in circolazione abbiamo deciso di attaccarle preventivamente nella loro condizione fresche di consegna. Sullo sfondo di una massa di senzatetto (non solo tra i contestatori del summit!), in una città con i portafogli più grossi e più spessi, l’opulenza esibita sulle strade ci disgusta. In questo contesto vogliamo menzionare il prestigioso progetto, attualmente in corso, il nuovo centro Porsche Protz, che sarà costruito ad Amburgo.
Ci siamo anche trovati assieme a sfidare le fantasie di potere del ministro degli interni per soffocare ogni autonomia in una grande città tenuta in stato d’emergenza da una massiccia presenza di polizia. No,
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Forse in una “miscela di serenità e determinazione” abbiamo dato fuoco ad un elevato numero di macchine di lusso, ancora imballate, questa mattina davanti al Centro Porsche ad Amburgo Eidelstedt.
Prima che le mettano in circolazione abbiamo deciso di attaccarle preventivamente nella loro condizione fresche di consegna. Sullo sfondo di una massa di senzatetto (non solo tra i contestatori del summit!), in una città con i portafogli più grossi e più spessi, l’opulenza esibita sulle strade ci disgusta. In questo contesto vogliamo menzionare il prestigioso progetto, attualmente in corso, il nuovo centro Porsche Protz, che sarà costruito ad Amburgo.
Ci siamo anche trovati assieme a sfidare le fantasie di potere del ministro degli interni per soffocare ogni autonomia in una grande città tenuta in stato d’emergenza da una massiccia presenza di polizia. No,
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10 lug 2017 Leggi il testo completo...
Bagnolet – Seine-Saint-Denis [Francia]: Incendiato veicolo della Enedis (02/07/2017) [it]
Vogliamo inviare un caloroso abbraccio agli incendiari di Grenoble, di Crest e altri. I vostri atti e le vostre parole ci hanno motivato a dar vita al nostro odio verso qusto mondo (molto più che, ad esempio, i dibattiti intellettuali o certe dichiarazioni farcite di retorica e di citazioni svuotate dal proprio significato, che si potevano leggere recentemente).
Siamo consapevoli che i contatori Linky [contatore elettrico “intelligente” e connesso in permanenza, che permette al fornitore di conoscere in tempo reale il consumo elettrico di un abbonato, n.d.t.] rappresentano solo un piccolo problema all’interno di una società che rende dipendenti dalla tecnologia e dalla costatne fornitura di energia (nucleare o rinnovabile, poco importa).
Nella notte di 2 luglio, nella via Pierre e Marie Curie (genitori del nucleare francese) a Bagnolet, è stato incendiato un veicolo della Scopelec, azienda associata a Enedis [maggiore gestore di rete elettrica, n.d.t.] nell’installazione dei contatori Linky.
Passion, rage e briquets. Viva l’anarchia!
Siamo consapevoli che i contatori Linky [contatore elettrico “intelligente” e connesso in permanenza, che permette al fornitore di conoscere in tempo reale il consumo elettrico di un abbonato, n.d.t.] rappresentano solo un piccolo problema all’interno di una società che rende dipendenti dalla tecnologia e dalla costatne fornitura di energia (nucleare o rinnovabile, poco importa).
Nella notte di 2 luglio, nella via Pierre e Marie Curie (genitori del nucleare francese) a Bagnolet, è stato incendiato un veicolo della Scopelec, azienda associata a Enedis [maggiore gestore di rete elettrica, n.d.t.] nell’installazione dei contatori Linky.
Passion, rage e briquets. Viva l’anarchia!
5 lug 2017 Leggi il testo completo...
Santiago [Cile]: Attacco incendiario anti-elettorale (30/06/2017) [it]
Nella mattina di 3 giugno 2017, tre passeggeri sono saliti sull’autobus I-10 della Transantiago, alla prima fermata. Quando l’autobus è arrivato all’incrocio del viale 5 Aprile e Yelcho, nel quartiere di Villa Francia, uno dei passeggeri si è avvicinato al conducente, e puntandogli la pistola l’ha obbligato a scendere, mentre gli incapucciati sulla strada bloccavano il veicolo.
Il conducende dichiarò più tardi alla stampa e alla polizia: “Ero nervoso, ho fermato... mi hanno detto di fermarmi nel viale 5 Aprile. Quando la porta si è aperta, altri tre passeggeri sono scesi dall’autobus, uno di loro aveva una pistola e un contenitore di benzina. Poi hanno dato fuoco all’autobus”.
Infine, sia il conducente che i passegeri rimasti sono stati obbligati a scendere, illesi, mentre l’autobus della Tranantiago veniva completamente bruciato dagli incapucciati, che hanno lasciato
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Il conducende dichiarò più tardi alla stampa e alla polizia: “Ero nervoso, ho fermato... mi hanno detto di fermarmi nel viale 5 Aprile. Quando la porta si è aperta, altri tre passeggeri sono scesi dall’autobus, uno di loro aveva una pistola e un contenitore di benzina. Poi hanno dato fuoco all’autobus”.
Infine, sia il conducente che i passegeri rimasti sono stati obbligati a scendere, illesi, mentre l’autobus della Tranantiago veniva completamente bruciato dagli incapucciati, che hanno lasciato
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5 lug 2017 Leggi il testo completo...
Aggiornamento sull’inchiesta “Scripta Manent” e alcune riflessioni... (03/07/2017) [it]
Nei giorni 11-17-18-19 e 20 luglio si terrà l’udienza preliminare per quanto riguarda l’inchiesta “Scripta Manent”. Ricordo che dal 3 giugno scorso ai compagni già arrestati e indagati sono stati aggiunti altri 5 cinque compagni di Croce Nera Anarchica, il sottoscritto per RadioAzione, e la compagna che curava RadioAzione [Croazia] che nell’udienza del 26 giugno è stata stralciata. Dando uno sguardo agli atti, siamo venuti a conoscenza del fatto che dal 2012 era stata aperta un’indagine da parte della Procura di Napoli su di me, un vecchio compagno imputato anche nell’inchiesta Marini e altri compagni del Lazio per quanto riguarda la Federazione Anarchica Informale.
Per cinque anni abbiamo subito un controllo totale che ha portato ad aggiungere altri compagni nell’inchiesta, tra cui la compagna croata di RadioAzione.
Key logger installato nel computer, intercettazioni telefoniche e pedinamenti anche lunghi 600 km... della serie: “Se ho dimenticato dove ho messo qualcosa posso chiederlo all’Agente Elena (nome che hanno dato al Key logger)”.
Dopo cinque anni di controllo fittizio, il 10 gennaio scorso, la Procura di Napoli aveva richiesto l’arresto per me, la compagna di RadioAzione Croazia e due compagni greci (di cui uno già imprigionato per le C.C.F.).
Da quel momento in poi è passato tutto nelle mani della
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Per cinque anni abbiamo subito un controllo totale che ha portato ad aggiungere altri compagni nell’inchiesta, tra cui la compagna croata di RadioAzione.
Key logger installato nel computer, intercettazioni telefoniche e pedinamenti anche lunghi 600 km... della serie: “Se ho dimenticato dove ho messo qualcosa posso chiederlo all’Agente Elena (nome che hanno dato al Key logger)”.
Dopo cinque anni di controllo fittizio, il 10 gennaio scorso, la Procura di Napoli aveva richiesto l’arresto per me, la compagna di RadioAzione Croazia e due compagni greci (di cui uno già imprigionato per le C.C.F.).
Da quel momento in poi è passato tutto nelle mani della
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3 lug 2017 Leggi il testo completo...
Francia: Senza intenzione di rimanere docili (06/2017) [it]
All’inizio di giugno, da qualche parte in Francia,
è stato collocato un congegno incendiario sotto ognuno dei tre furgoni della Enedis, stazionati sul parcheggio dell’azienda. Eravamo un po’ di fretta per la serata karaoke, quindi non avevamo tanto tempo per fermarci a guardarli bruciare, ma speriamo di aver avviato un bel falò. Il congegno era di facile fabbricazione: un buona quantità di benzina dentro una bottiglia, un pezzo di accendi-fuoco e una stellina pirotecnica (amen) per ritardare l’accensione ed andarcene tranquillamente.
Allora, l’Enedis è stata presa di mira perché volevamo creare un’eco, come un ritorno di fiamma dopo i 12 veicoli bruciati a Grenoble. Sia l’azione che il comunicato hanno scaldato i nostri cuori.
Ci sono a migliaia di motivi per attaccare questa struttura. Come ci sono a migliaia di altri obiettivi che potevano essere attaccati per sprigionare la nostra rabbia per una notte. La cosa più complicata non è la scelta, ma la coerenza.
Un pensiero solidale per gli insorti sotto repressione. Sia da giudici che da secondini, da fidanzati o da genitori, da assistenti sociali che dagli etero... Senza intenzione di rimanere docili davanti agli ordini!
Sembra che giugno sarà pericoloso. Perché siamo solo all’inizio.
Alcuni di quelli che hanno il prurito
è stato collocato un congegno incendiario sotto ognuno dei tre furgoni della Enedis, stazionati sul parcheggio dell’azienda. Eravamo un po’ di fretta per la serata karaoke, quindi non avevamo tanto tempo per fermarci a guardarli bruciare, ma speriamo di aver avviato un bel falò. Il congegno era di facile fabbricazione: un buona quantità di benzina dentro una bottiglia, un pezzo di accendi-fuoco e una stellina pirotecnica (amen) per ritardare l’accensione ed andarcene tranquillamente.
Allora, l’Enedis è stata presa di mira perché volevamo creare un’eco, come un ritorno di fiamma dopo i 12 veicoli bruciati a Grenoble. Sia l’azione che il comunicato hanno scaldato i nostri cuori.
Ci sono a migliaia di motivi per attaccare questa struttura. Come ci sono a migliaia di altri obiettivi che potevano essere attaccati per sprigionare la nostra rabbia per una notte. La cosa più complicata non è la scelta, ma la coerenza.
Un pensiero solidale per gli insorti sotto repressione. Sia da giudici che da secondini, da fidanzati o da genitori, da assistenti sociali che dagli etero... Senza intenzione di rimanere docili davanti agli ordini!
Sembra che giugno sarà pericoloso. Perché siamo solo all’inizio.
Alcuni di quelli che hanno il prurito
3 lug 2017 Leggi il testo completo...
Atene [Grecia]: Dichiarazione dell’anarco-comunista Tasos Theofilou (06/2017) [it]
Inizierò la mia dichiarazione chiarendo ancora una volta che nego le accuse di cui sono accusato.
Esistono due tipi di realtà. Quella vera, e quella presentata come tale al processo di primo grado. La realtà vera e la storia del dipartimento anti-terrorismo, che ha selezionato alcuni fatti reali per poi ridefinirli in base ai pregiudizi, alle loro ossessioni o ai risultati che volevano ottenere, combinandoli non solo arbitrariamente, ma anche con avvenimenti immaginari.
L’anti-terrorismo ha creato una favola talmente completa, che hanno incluso anche un Drago nella forma di magistrato d’appello (nota: il nome del magistrato era Drakos, che in greco vuol dire drago). C’è dell’ironia in tutto questo. Una contraddizione nell’accusa. Un filo comico e uno tragico che collegano le azioni attribuitemi. L’aspetto comico riguarda la mia partecipazione nelle CCF, mentre quello tragico si riferisce al mio coinvolgimento in un omicidio. Uccidere una persona per il mio codice ideologico è una cosa che non ha valore, come lo ha per il codice penale (tranne quando parliamo di esecuzioni politiche, che in questo caso non sono valutate in un contesto morale, ma in quello storico-politico). Al contrario, non penso che essere accusati di partecipazione in un’organizzazione anarchica sia una cosa senza valore, lo trovo comico solo dal punto di vista delle discrepanze nelle vostre analisi.
La dottrina di Legge e Ordine in Grecia riflette la sfera politica nel campo di repressione criminale, dove le responsabilità e le conseguenze della crisi economica sono passate dal capitale al lavoro e dai ricchi ai poveri, che vengono eventualmente accusati di avidità e di essere responsabili della crisi perché “hanno vissuto sopra le propria possibilità” per tanti anni.
Il discorso del potere non rappresenta la crisi come risultato di ristrutturazione e inerente al capitalismo, che causa sovra-accumulazione, ma come risultato di avidità e di pigrizia della classe lavorativa, e forse di qualche fallimento del personale politico, portato ad un malgoverno “populista” per soddisfare l’avidità dei lavoratori. Abbiamo sentito addirittura dare la colpa alle proteste politiche per il collasso dell’economia. Recentemente siamo stati testimoni delle critiche di
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Esistono due tipi di realtà. Quella vera, e quella presentata come tale al processo di primo grado. La realtà vera e la storia del dipartimento anti-terrorismo, che ha selezionato alcuni fatti reali per poi ridefinirli in base ai pregiudizi, alle loro ossessioni o ai risultati che volevano ottenere, combinandoli non solo arbitrariamente, ma anche con avvenimenti immaginari.
L’anti-terrorismo ha creato una favola talmente completa, che hanno incluso anche un Drago nella forma di magistrato d’appello (nota: il nome del magistrato era Drakos, che in greco vuol dire drago). C’è dell’ironia in tutto questo. Una contraddizione nell’accusa. Un filo comico e uno tragico che collegano le azioni attribuitemi. L’aspetto comico riguarda la mia partecipazione nelle CCF, mentre quello tragico si riferisce al mio coinvolgimento in un omicidio. Uccidere una persona per il mio codice ideologico è una cosa che non ha valore, come lo ha per il codice penale (tranne quando parliamo di esecuzioni politiche, che in questo caso non sono valutate in un contesto morale, ma in quello storico-politico). Al contrario, non penso che essere accusati di partecipazione in un’organizzazione anarchica sia una cosa senza valore, lo trovo comico solo dal punto di vista delle discrepanze nelle vostre analisi.
La dottrina di Legge e Ordine in Grecia riflette la sfera politica nel campo di repressione criminale, dove le responsabilità e le conseguenze della crisi economica sono passate dal capitale al lavoro e dai ricchi ai poveri, che vengono eventualmente accusati di avidità e di essere responsabili della crisi perché “hanno vissuto sopra le propria possibilità” per tanti anni.
Il discorso del potere non rappresenta la crisi come risultato di ristrutturazione e inerente al capitalismo, che causa sovra-accumulazione, ma come risultato di avidità e di pigrizia della classe lavorativa, e forse di qualche fallimento del personale politico, portato ad un malgoverno “populista” per soddisfare l’avidità dei lavoratori. Abbiamo sentito addirittura dare la colpa alle proteste politiche per il collasso dell’economia. Recentemente siamo stati testimoni delle critiche di
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3 lug 2017 Leggi il testo completo...
Montreuil – Seine-Saint-Denise / Parigi [Francia]: Abbasso tutte le prigioni! (09/06/2017) [it]
- Ah, merda, ci hanno spaccato i vetri...
- Te l’avevo detto che dovevamo smettere di costruire le galere!
* Solidarietà con gli accusati della macchina di sbirri bruciata il 18 maggio 2016
29 giu 2017 Leggi il testo completo...
Germania: Attacchi incendiari coordinati contro “il sistema nervoso centrale del capitalismo” (06/2017) [it]
Gli sbirri tedeschi stanno indagando una serie di attacchi incendiari che hanno paralizzato parti della rete ferroviaria in tutto il paese. Gli incendi notturni nelle cabine segnaletiche e nei cavidotti hanno provocati enormi ritardi sulle linee ferroviarie per e da Berlino, Amburgo, Colonia, Dortmund, Lipsia, Brema e Bad Bevensen, causati da “ordigni esplosivi e incendiari non-convenzionali”.
In un comunicato postato su Indymedia lunedì mattina (19 giugno), un gruppo di nome “Shut Down G20” ha rivendicato questi attacchi, descrivendoli come “un attacco contro il sistema nervoso centrale del capitalismo”.
Le massicce proteste e i giorni di azione diretta coordinata sono
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In un comunicato postato su Indymedia lunedì mattina (19 giugno), un gruppo di nome “Shut Down G20” ha rivendicato questi attacchi, descrivendoli come “un attacco contro il sistema nervoso centrale del capitalismo”.
Le massicce proteste e i giorni di azione diretta coordinata sono
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29 giu 2017 Leggi il testo completo...
Kiev [Ucraina]: Bruciati due escavatori (23/06/2017) [it]
Presso l’allevamento dei pesci “Nyvky” nel territorio degli stagni di Svyatoshynskyi, sul fiume Nivka, sono stati bruciati due escavatori.
23/06/2017, intorno all’una di notte, gli anarchici si sono avvicinati alle macchine movimento terra, che per mesi hanno continuato a distruggere la natura. Sulla via verso il luogo viene scoperto che i sentieri che corrono attraverso la foresta di Belichansky sono stati pesantemente danneggiati da camion dei rifiuti. Lo sdegno degli incendiari è stato sconfinato.
Mentre le guardie se ne stavano tranquillamente sedute nelle loro baracche, con luce accesa, i guerriglieri sono saliti senza minima difficoltà sulle macchine. Lo scavatore EO-411 ha subito danni meccanici, mentre 2 escavatori EO-3211 sono stati incendiati. Per ottenere ciò ogni motore diesel D-65 è stato attentamente avvolto con stracci e diligentemente cosparso con 6 litri di miscela incendiaria. Vicino giaceva un
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23/06/2017, intorno all’una di notte, gli anarchici si sono avvicinati alle macchine movimento terra, che per mesi hanno continuato a distruggere la natura. Sulla via verso il luogo viene scoperto che i sentieri che corrono attraverso la foresta di Belichansky sono stati pesantemente danneggiati da camion dei rifiuti. Lo sdegno degli incendiari è stato sconfinato.
Mentre le guardie se ne stavano tranquillamente sedute nelle loro baracche, con luce accesa, i guerriglieri sono saliti senza minima difficoltà sulle macchine. Lo scavatore EO-411 ha subito danni meccanici, mentre 2 escavatori EO-3211 sono stati incendiati. Per ottenere ciò ogni motore diesel D-65 è stato attentamente avvolto con stracci e diligentemente cosparso con 6 litri di miscela incendiaria. Vicino giaceva un
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28 giu 2017 Leggi il testo completo...
Salonicco [Grecia]: Attacco incendiario in solidarietà con i prigionieri anarchici (11/06/2017) [it]
Consideriamo gli spazi anarchici e antiautoritari come strutture nelle quali organizziamo lotte e viviamo momenti collettivi fuori dai rapporti autoritari, che lo Stato e il capitalismo vorrebbero imporci quotidianamente.
Nell’ultimo periodo lo Stato ha effettuato vari attacchi contro gli squat e i ritrovi ad Atene, Salonicco, Agrinio e Larissa.
Come risposta a questi attacchi, nella notte tra 11 e 12 giugno 2017, abbiamo collocato un ordigno incendiario in un furgone appartenente all’azienda AKTOR, nella via Makedonikis Amynis a Salonicco.
Sappiamo che questa azienda costruisce le strutture del nemico, come la miniera di Skouries sulla penisola di Halkidiki, che distrugge la tera a vantaggio dei capitalisti, o come la metropolitana di Salonicco, destinata a
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Nell’ultimo periodo lo Stato ha effettuato vari attacchi contro gli squat e i ritrovi ad Atene, Salonicco, Agrinio e Larissa.
Come risposta a questi attacchi, nella notte tra 11 e 12 giugno 2017, abbiamo collocato un ordigno incendiario in un furgone appartenente all’azienda AKTOR, nella via Makedonikis Amynis a Salonicco.
Sappiamo che questa azienda costruisce le strutture del nemico, come la miniera di Skouries sulla penisola di Halkidiki, che distrugge la tera a vantaggio dei capitalisti, o come la metropolitana di Salonicco, destinata a
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28 giu 2017 Leggi il testo completo...
Komotini [Grecia]: Manifesto di solidarietà con gli accusati in “Scripta Manent” (06/2017) [it]
Solidarietà
Con i compagni accusati
In Operazione
Scripta Manent
L’Anarchia non può essere messa a tacere
10, 100, 1000
Cellule di FAI/IRF
Squat Anarchico Utopia A.D.
Con i compagni accusati
In Operazione
Scripta Manent
L’Anarchia non può essere messa a tacere
10, 100, 1000
Cellule di FAI/IRF
Squat Anarchico Utopia A.D.
26 giu 2017 Leggi il testo completo...
Repubblica Ceca: Nuove accuse – Operazione “Fenix 2” (12/06/2017) [it]
Era alquanto chiaro che il rilascio di Lukáš Borl dal carcere non significava la fine di un’altra continua operazione Fenix. Precisamente, Fenix 2 (il caso di Lukáš Borl). Una delle accuse contro Lukáš era istituzione, supporto e diffusione di un movimento indirizzato a sopprimere diritti umani e le libertà. Ma la polizia difficilmente sarebbe riuscita a dimostrare l’esistenza di un gruppo, con una persona sola. Anche per terrorismo c’è bisogno di minimo tre persone, lo sa ogni pivello all’accademia di polizia. E i membri delle unità di polizia non si contano come parte di un gruppo! E così è nata l’idea geniale, ed era chiaro che almeno il secondo episodio di Fenix necessitava di una reputazione migliore. Dopo il giudice “imparziale” di Fenix 1 (il caso-trappola in cui cinque anarchici sono accusati di aver preparato un “attacco terrorista” contro un treno di materiale militare), che per 13 anni ha lavorato per ÚOOZ (la stessa unità che prima si era infiltrata nel gruppo e poi eseguito gli arresti), che vorrebbe sparare ai rifugiati, che odia i Rom e molto probabilmente anche le donne, e dopo le imbarazzanti scuse del ministro dell’ingiustizia a Igor dopo che è stato dichiarato “innocente” dalla corte suprema due settimane fa (che non significa molto, dato che rischia ancora la procedura di deportazione), i poliziotti sembrerebbero dei completi perdenti se continuassero ad affermare che Borl sostiene un movimento di cui fa parte solo lui.
Così, la polizia ha cambiato marcia, e ha ideato un piano. In Fenix 2 sono state aggiunte altre 4 persone. 9 giugno la polizia ha avviato un altro procedimento, contro 3 anarchici e un ambientalista radicale, tutti accusati di 16 reati in totale. Queste 68 pagine di accuse suonano quasi come una stupida barzelletta se consideriamo che le accuse si basano su chi ha potuto scrivere cosa su internet anni fa, che tipo di letteratura avevano in casa o cosa chi pensa. Ma purtroppo, sappiamo che
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Così, la polizia ha cambiato marcia, e ha ideato un piano. In Fenix 2 sono state aggiunte altre 4 persone. 9 giugno la polizia ha avviato un altro procedimento, contro 3 anarchici e un ambientalista radicale, tutti accusati di 16 reati in totale. Queste 68 pagine di accuse suonano quasi come una stupida barzelletta se consideriamo che le accuse si basano su chi ha potuto scrivere cosa su internet anni fa, che tipo di letteratura avevano in casa o cosa chi pensa. Ma purtroppo, sappiamo che
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26 giu 2017 Leggi il testo completo...
Polonia: Il processo contro i Tre di Varsavia (31/05/2017) [it]
Nei mesi precedenti sono accadute molte cose importanti nel caso dei Tre di Varsavia, che vorremmo condividere con i nostri sostenitori che non parlano il polacco. La maggior parte del materiale siamo riusciti a tradurre appena adesso, e ci scusiamo per questo lungo silenzio. Qui troverete un aggiornamento sul caso da febbraio alla fine di maggio 2017. Qui invece potete leggere la cronologia aggiornata degli eventi.
La prima udienza del processo contro i Tre di Varsavia, 31 maggio
Sono state confermate le accuse contro i nostri compagni (che adesso sono: distruzione di proprietà), ma non si sono dichiarati colpevoli, dato che non considerano l’azione che hanno fatto come qualcosa di cui essere “colpevoli”. Hanno anche ritirato le testimonianze che hanno fornito mentre si trovavano in custodia cautelare nel luglio del 2016. Hanno fornito nuove testimonianze che sono più ridotte di quelle precedenti. Due di loro hanno dato anche una descrizione dettagliata di torture subite dopo gli arresti.
I tre hanno scelto una strategia comune per il processo, in cui parleranno solo di motivazioni politiche delle loro azioni, e le rivendicheranno. Hanno
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La prima udienza del processo contro i Tre di Varsavia, 31 maggio
Sono state confermate le accuse contro i nostri compagni (che adesso sono: distruzione di proprietà), ma non si sono dichiarati colpevoli, dato che non considerano l’azione che hanno fatto come qualcosa di cui essere “colpevoli”. Hanno anche ritirato le testimonianze che hanno fornito mentre si trovavano in custodia cautelare nel luglio del 2016. Hanno fornito nuove testimonianze che sono più ridotte di quelle precedenti. Due di loro hanno dato anche una descrizione dettagliata di torture subite dopo gli arresti.
I tre hanno scelto una strategia comune per il processo, in cui parleranno solo di motivazioni politiche delle loro azioni, e le rivendicheranno. Hanno
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26 giu 2017 Leggi il testo completo...
Zurigo [Svizzera]: Attacco incendiario contro un noto collaboratore del futuro maxi-carcere di Bässlergut (20/06/2017) [it]
Nella notte di 20 giugno è stato collocato un ordigno incendiario sotto un furgone dell’azienda IMPLENIA. IMPLENIA è coinvolta nel cantiere per l’ingrandimento del carcere Bässlergut di Basilea. Tutte le aziende, istituzioni e individui che pianificano, costruiscono e gestiscono campi e prigioni sono corresponsabili nel mantenimento di strutture repressive.
Questo incendio è anche in solidarietà con la compagna anarchica condannata per rapina di una banca ad Aquisgrana e con tutti compagni colpiti nell’operazione “Scripta Manent” in Italia.
Per altri splendidi incendi notturni!
Per la distruzione della società carceraria!
Questo incendio è anche in solidarietà con la compagna anarchica condannata per rapina di una banca ad Aquisgrana e con tutti compagni colpiti nell’operazione “Scripta Manent” in Italia.
Per altri splendidi incendi notturni!
Per la distruzione della società carceraria!
22 giu 2017 Leggi il testo completo...
Atene [Grecia]: L’anarchico Dimitris Harisis in custodia cautelare per rapina (06/2017) [it]
Arrestato dopo l’inseguimento a seguito di una rapina all’Università di agricoltura ad Atene, 11/5/17.
Rifiutatosi di collaborare con le autorità, gli viene violentemente estratto un campione del DNA. Le accuse fino ad adesso sono: rapina, possesso di armi, furto e disobbedienza. Circa 20 compagni erano presenti, per trasmettere forza a Dimitris con la loro presenza dinamica.
Forza a coloro che vivono con dignità i momenti difficili.
Rifiutatosi di collaborare con le autorità, gli viene violentemente estratto un campione del DNA. Le accuse fino ad adesso sono: rapina, possesso di armi, furto e disobbedienza. Circa 20 compagni erano presenti, per trasmettere forza a Dimitris con la loro presenza dinamica.
Forza a coloro che vivono con dignità i momenti difficili.
22 giu 2017 Leggi il testo completo...
UK: Carcere di Channel Islands per primo utilizza i “disgregatori” per creare “scudo” anti-drone [it]
Il carcere delle Isole del Canale è il primo al mondo ad utilizzare un nuovo sistema tecnologico repressivo, disegnato per fermare il volo dei droni sopra i muri di cinta, che buttano il contrabbando in carcere.
Il dispositivo crea uno scudo di 600 m attorno e sopra la prigione, che rileverà e devierà gli apparecchi a controllo remoto. Esso utilizza una serie di “disgregatori”, cioè sensori che disturbano il computer del drone, bloccando le sue frequenze e protocolli di controllo. Lo schermo dell’operatore si oscura e il drone viene respinto al punto di provenienza.
Il nuovo sistema, chiamato Sky Fence [recinto del cielo, ndt], è stato installato nel carcere di Les Nicolles sull’isola di Guernsey, dove saranno collocati circa 20 “disgregatori”, sia lungo il muro che nel suo interno. Il carcere delle Isole del Canale inizialmente voleva istallare un sistema di rilevamento droni, ma ha fatto un passo avanti installando una tecnologia che blocca i droni in volo.
Sky Fence è stato creato dalle
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Il dispositivo crea uno scudo di 600 m attorno e sopra la prigione, che rileverà e devierà gli apparecchi a controllo remoto. Esso utilizza una serie di “disgregatori”, cioè sensori che disturbano il computer del drone, bloccando le sue frequenze e protocolli di controllo. Lo schermo dell’operatore si oscura e il drone viene respinto al punto di provenienza.
Il nuovo sistema, chiamato Sky Fence [recinto del cielo, ndt], è stato installato nel carcere di Les Nicolles sull’isola di Guernsey, dove saranno collocati circa 20 “disgregatori”, sia lungo il muro che nel suo interno. Il carcere delle Isole del Canale inizialmente voleva istallare un sistema di rilevamento droni, ma ha fatto un passo avanti installando una tecnologia che blocca i droni in volo.
Sky Fence è stato creato dalle
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22 giu 2017 Leggi il testo completo...
Parigi [Francia]: Caso della macchina di polizia incendiata nel maggio 2016 – Domanda di scarcerazione respinta (16/06/2017) [it]
Venerdì 16 giugno 2017 si è tenuta l’udienza per la richiesta di scarcerazione del compagno imprigionato nel febbraio scorso per la macchina della polizia incendiata nel maggio 2016 sul quai Valmy, a Parigi.
Senza sorpresa, il giudice ha rifiutato la scarcerazione. Gli argomenti della procura si limitano alla sua presenza a manifestazione successive ai fatti che gli sono contestati e alla sua possibile fuga prima del processo; il giudice ha seguito senza battere ciglio, argomentando che il nostro amico non si è mai espresso sul fondo del caso e che c’è il rischio che non si presenti al processo. Tutto ciò giustificherebbe il suo mantenimento a disposizione della Giustizia, cioè in prigione.
Durante uno dei monologhi del giudice, abbiamo saputo che il 27 giugno ci sarà un’udienza che fisserà la data del processo, cosa che, secondo lui, lascia supporre un processo che durerà diversi giorni, alla fine dell’estate.
Quando è stato pronunciato il verdetto, e quando il giudice voleva
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Senza sorpresa, il giudice ha rifiutato la scarcerazione. Gli argomenti della procura si limitano alla sua presenza a manifestazione successive ai fatti che gli sono contestati e alla sua possibile fuga prima del processo; il giudice ha seguito senza battere ciglio, argomentando che il nostro amico non si è mai espresso sul fondo del caso e che c’è il rischio che non si presenti al processo. Tutto ciò giustificherebbe il suo mantenimento a disposizione della Giustizia, cioè in prigione.
Durante uno dei monologhi del giudice, abbiamo saputo che il 27 giugno ci sarà un’udienza che fisserà la data del processo, cosa che, secondo lui, lascia supporre un processo che durerà diversi giorni, alla fine dell’estate.
Quando è stato pronunciato il verdetto, e quando il giudice voleva
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21 giu 2017 Leggi il testo completo...
Atene [Grecia]: Solidarietà con gli indagati nell’operazione “Scripta Manent” (19/06/2017) [it]
Come minimo segno di complicità e solidarietà abbiamo esposto uno striscione al Politecnico in via Patision [una delle principali vie della città] nella notte di 19 giugno.
I compagni in Italia, nello specifico 7 compagni, di Croce Nera Anarchica, RadioAzione e Anarhija.info, con la nuova operazione iniziata il 2/6/17, sono accusati di art. 270bis (associazione sovversiva con finalità di terrorismo), in concorso con i compagni anarchici indagati nel primo troncone dell’Op. Scripta Manent per gli stessi fatti, e di 414 c.p. (istigazione a delinquere, sempre con finalità di terrorismo). Questo è la continuazione della prima operazione “Scripta Manent”, organizzata dal bastardo Roberto Maria Sparagna, con l’obiettivo di reprimere i compagni che diffondono le parole e mantengono viva la fiamma della
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I compagni in Italia, nello specifico 7 compagni, di Croce Nera Anarchica, RadioAzione e Anarhija.info, con la nuova operazione iniziata il 2/6/17, sono accusati di art. 270bis (associazione sovversiva con finalità di terrorismo), in concorso con i compagni anarchici indagati nel primo troncone dell’Op. Scripta Manent per gli stessi fatti, e di 414 c.p. (istigazione a delinquere, sempre con finalità di terrorismo). Questo è la continuazione della prima operazione “Scripta Manent”, organizzata dal bastardo Roberto Maria Sparagna, con l’obiettivo di reprimere i compagni che diffondono le parole e mantengono viva la fiamma della
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20 giu 2017 Leggi il testo completo...
Gaillac – Tarn [Francia]: Alcune fiamme di solidarietà (19/06/2017) [it]
Nella notte tra 18 e 19 giugno, con l’aiuto di qualche accendi-fuoco, abbiamo dato alle fiamme due veicoli appartenenti al municipio di Gaillac.
Questo atto non ha nulla a che fare con le elezioni legislative, che non ci interessano affatto.
Il bersaglio non era questo municipio in particolare.
Ogni giorno è appropriato per attaccare il potere, qualunque esso sia.
Detto questo, ci si sente comunque un po’ minacciati da future istallazioni di telecamere di sorveglianza da parte di Gausserand, sindaco di Gaillac; non permetteremo di essere controllati, soffocati, senza reagire. E’ già stato detto molto sulla videosorveglianza, noi ci limiteremo ad affermare che si tratta solo di uno tra gli innumerevoli modi per limitare i movimenti di coloro che non abbassano la propria testa davanti all’autorità. E talvolta partecipano a mandarli in carcere.
Grossi baci (se consentite) a coloro che mantengono la testa alta nei momenti difficili.
A Kara e Krem, accusati di aver bruciato l’anno scorso una macchina degli sbirri.
A Damien, le cui lettere ci rendono sempre felici.
Alla compagna spagnola, uscita dal aula del tribunale col pugno alzato quando le fu inflitta la sentenza di 7 anni e mezzo.
Agli anarchici italiani, che nonostante la violenza della repressione continuano a lottare.
Nella speranza che quelli in fuga continueranno a fuggire a lungo.
Per un giugno pericoloso.
Questo atto non ha nulla a che fare con le elezioni legislative, che non ci interessano affatto.
Il bersaglio non era questo municipio in particolare.
Ogni giorno è appropriato per attaccare il potere, qualunque esso sia.
Detto questo, ci si sente comunque un po’ minacciati da future istallazioni di telecamere di sorveglianza da parte di Gausserand, sindaco di Gaillac; non permetteremo di essere controllati, soffocati, senza reagire. E’ già stato detto molto sulla videosorveglianza, noi ci limiteremo ad affermare che si tratta solo di uno tra gli innumerevoli modi per limitare i movimenti di coloro che non abbassano la propria testa davanti all’autorità. E talvolta partecipano a mandarli in carcere.
Grossi baci (se consentite) a coloro che mantengono la testa alta nei momenti difficili.
A Kara e Krem, accusati di aver bruciato l’anno scorso una macchina degli sbirri.
A Damien, le cui lettere ci rendono sempre felici.
Alla compagna spagnola, uscita dal aula del tribunale col pugno alzato quando le fu inflitta la sentenza di 7 anni e mezzo.
Agli anarchici italiani, che nonostante la violenza della repressione continuano a lottare.
Nella speranza che quelli in fuga continueranno a fuggire a lungo.
Per un giugno pericoloso.
20 giu 2017 Leggi il testo completo...
Piégros-La Clastre – Drôme [Francia]: Il vostro mondo è la nostra area di giochi (06/2017) [it]
attacco incendiario di un ripetitore, giugno pericoloso
Non ci sentiamo bene da nessuna parte.
Non ci sentiamo bene da nessuna parte perché aggrediti dovunque.
Aggrediti perché quello che non è ancora cementificato è accuratamente depositato, etichettato o messo in riga e dovrebbe ancora farci sorridere.
Aggrediti perché tutto quello che ci circonda tende a diventare un prodotto; misurabile, adattabile, consumabile, vendibile.
Aggrediti perché con i nostri gesti di ogni giorno noi sosteniamo questo modo di vita, che sia per facilità o contro la nostra volontà.
Aggrediti perché ci vendono questo sistema che scorre portando con sé ogni vita, incollandoci sopra un adesivo verde eco-compatibile. Costruiscono delle città e dei missili nucleari, ma ci raccomandano a ogni piè sospinto che bisogna assolutamente usare delle lampadine a basso consumo.
Aggrediti perché vorrebbero farci credere che la normalità è essere azionari della propria miseria.
Assistiamo ad un disastro in cui il regno del superficiale ci annega sotto una marea di informazioni ed un orizzonte plastificato.
A proposito di informazioni: i ripetitori che spuntano un po’ dappertutto sono dei punti nevralgici e vulnerabili, perché sono dei punti di concentrazione dei flussi e perché basta qualche litro di benzina per danneggiarli gravemente.
Ecco perché, dopo una passeggiata notturna nella foresta, ce la siamo presa con un ripetitore di Piégros-La Clastre [nella Drôme, sud-est della Francia; NdT]. Dopo aver tagliato la griglia della recinzione e forzato il locale tecnico, abbiamo incendiato tutto quello che abbiamo potuto. La tristezza e l’aggressione si sono allora trasformate in gioia e in sorrisi complici. Questo mondo ci disgusta, non aspettiamo più nulla da lui.
Non vogliamo salvarne alcunché.
Vogliamo solo giocarci per
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Non ci sentiamo bene da nessuna parte.
Non ci sentiamo bene da nessuna parte perché aggrediti dovunque.
Aggrediti perché quello che non è ancora cementificato è accuratamente depositato, etichettato o messo in riga e dovrebbe ancora farci sorridere.
Aggrediti perché tutto quello che ci circonda tende a diventare un prodotto; misurabile, adattabile, consumabile, vendibile.
Aggrediti perché con i nostri gesti di ogni giorno noi sosteniamo questo modo di vita, che sia per facilità o contro la nostra volontà.
Aggrediti perché ci vendono questo sistema che scorre portando con sé ogni vita, incollandoci sopra un adesivo verde eco-compatibile. Costruiscono delle città e dei missili nucleari, ma ci raccomandano a ogni piè sospinto che bisogna assolutamente usare delle lampadine a basso consumo.
Aggrediti perché vorrebbero farci credere che la normalità è essere azionari della propria miseria.
Assistiamo ad un disastro in cui il regno del superficiale ci annega sotto una marea di informazioni ed un orizzonte plastificato.
A proposito di informazioni: i ripetitori che spuntano un po’ dappertutto sono dei punti nevralgici e vulnerabili, perché sono dei punti di concentrazione dei flussi e perché basta qualche litro di benzina per danneggiarli gravemente.
Ecco perché, dopo una passeggiata notturna nella foresta, ce la siamo presa con un ripetitore di Piégros-La Clastre [nella Drôme, sud-est della Francia; NdT]. Dopo aver tagliato la griglia della recinzione e forzato il locale tecnico, abbiamo incendiato tutto quello che abbiamo potuto. La tristezza e l’aggressione si sono allora trasformate in gioia e in sorrisi complici. Questo mondo ci disgusta, non aspettiamo più nulla da lui.
Non vogliamo salvarne alcunché.
Vogliamo solo giocarci per
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19 giu 2017 Leggi il testo completo...
Francia: Lettera di Damien dalla prigione di Fleury-Mérogis (18/05/2017) [it]
Siamo al 18 maggio, data della mia liberazione condizionale, ma sono sempre dentro, e ci resterò.
Il magistrato di sorveglianza, Catherine Ardaillon, sindacalista di sinistra, militante al tribunale di Evry e alla prigione di Fleury-Mérogis per la generalizzazione delle pene alternative, ha infatti decretato che, comunque, per dei casi come il mio, per fortuna che ci sono le prigioni e che quindi non se ne parla di una pena alternativa per me.
A differenza dell’ultima pena che ho scontato [per tre attacchi incendiari/esplosivi avvenuti nel sud della Francia fra fine 2013 e inizio 2014, rivendicati come GADI (Groupe d’action directe international – Gruppo d’azione diretta internazionale); NdT] , non sono sottoposto alla legislazione antiterrorista, ma nei fatti questa mi viene applicata.
Ecco perché la domanda di uscita per un giorno, per poter andare a un colloquio di lavoro (cosa che, a priori, non può essere rifiutata a fine pena), che ho dato alla mia consigliera del Servizio penitenziario d’inserzione e di prova, la signora Jean-Baptiste, si è miracolosamente trasformato in una semplice domanda di “permesso per mantenere i legami familiari”, in modo che potesse essere rigettata dal Magistrato di sorveglianza Catherine Ardaillon.
Da qualche settimana, mi toccano numerose perquisizioni, perquise della cella, perquise della persona, etc. Non hanno trovato nulla fino a che un informatore (che mi era per forza molto vicino, per dare un’informazione così precisa) ha detto loro dove nascondevo le mie carte telefoniche SIM. Qualche giorno fa hanno quindi trovato 3 SIM nascoste all’interno di un pacchetto di cartine per tabacco nuovo. Le SIM erano intercalate fra le cartine al fondo del pacchetto. Durante la mia perquisizione, la guardia ha avuto un riflesso che ha tradito il fatto che hanno un informatore: subito prima della perquisa, quando svuotavo le tasche prima di svestirmi, ha immediatamente preso i miei due pacchetti di cartine per metterli da parte, mentre sembrava disinteressarsi del resto. Sapevo che ero fritto e, infatti, alla fine della perquisa, mi ha detto : “e là non c’è nulla?” poi ha tirato fuori tutte le cartine una ad una fino a trovare le SIM.
I giorni successivi, alcuni detenuti con cui sono in contatto hanno subito delle perquise dello stesso tipo.
Ieri sera, il 17 maggio, un gruppo d’intervento degli ERIS ha fatto irruzione nella mia cella intorno alle 20. Per quelli/e che non conoscono gli ERIS, sono dei gruppi di intervento [dell’Amministrazione penitenziaria; NdT] che hanno seguito la stessa formazione dei GIGN, del GIPNe del RAID [forze speciali della Gendarmerie, il primo, e della polizia, gli altri due; NdT], super-allenati e super-equipaggiati con diverse protezioni simili a quelle dei CRS [la Celere francese; NdT], giubbotti antiproiettile, scudi antiproiettile e passamontagna sotto il caso per non essere riconosciuti, guanti rinforzati, proteggi-tibia, etc. Sono di solito armati di manganello e flasball, con il quale tirano a distanza ravvicinata, evidentemente, visto che una cella non misura più di 9 m².
Bon, quindi ci hanno presi e buttati nel corridoio, messi faccia al muro con le mani sulla testa, poi messo le manette. Siamo poi stati tirati, il mio codetenuto ed io, ognuno in una diversa stanza di perquisizioni. Per la continuazione, conosciamo la musica: perquisizione integrale ben dura, con la particolarità, questa volta, che uno di loro
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Il magistrato di sorveglianza, Catherine Ardaillon, sindacalista di sinistra, militante al tribunale di Evry e alla prigione di Fleury-Mérogis per la generalizzazione delle pene alternative, ha infatti decretato che, comunque, per dei casi come il mio, per fortuna che ci sono le prigioni e che quindi non se ne parla di una pena alternativa per me.
A differenza dell’ultima pena che ho scontato [per tre attacchi incendiari/esplosivi avvenuti nel sud della Francia fra fine 2013 e inizio 2014, rivendicati come GADI (Groupe d’action directe international – Gruppo d’azione diretta internazionale); NdT] , non sono sottoposto alla legislazione antiterrorista, ma nei fatti questa mi viene applicata.
Ecco perché la domanda di uscita per un giorno, per poter andare a un colloquio di lavoro (cosa che, a priori, non può essere rifiutata a fine pena), che ho dato alla mia consigliera del Servizio penitenziario d’inserzione e di prova, la signora Jean-Baptiste, si è miracolosamente trasformato in una semplice domanda di “permesso per mantenere i legami familiari”, in modo che potesse essere rigettata dal Magistrato di sorveglianza Catherine Ardaillon.
Da qualche settimana, mi toccano numerose perquisizioni, perquise della cella, perquise della persona, etc. Non hanno trovato nulla fino a che un informatore (che mi era per forza molto vicino, per dare un’informazione così precisa) ha detto loro dove nascondevo le mie carte telefoniche SIM. Qualche giorno fa hanno quindi trovato 3 SIM nascoste all’interno di un pacchetto di cartine per tabacco nuovo. Le SIM erano intercalate fra le cartine al fondo del pacchetto. Durante la mia perquisizione, la guardia ha avuto un riflesso che ha tradito il fatto che hanno un informatore: subito prima della perquisa, quando svuotavo le tasche prima di svestirmi, ha immediatamente preso i miei due pacchetti di cartine per metterli da parte, mentre sembrava disinteressarsi del resto. Sapevo che ero fritto e, infatti, alla fine della perquisa, mi ha detto : “e là non c’è nulla?” poi ha tirato fuori tutte le cartine una ad una fino a trovare le SIM.
I giorni successivi, alcuni detenuti con cui sono in contatto hanno subito delle perquise dello stesso tipo.
Ieri sera, il 17 maggio, un gruppo d’intervento degli ERIS ha fatto irruzione nella mia cella intorno alle 20. Per quelli/e che non conoscono gli ERIS, sono dei gruppi di intervento [dell’Amministrazione penitenziaria; NdT] che hanno seguito la stessa formazione dei GIGN, del GIPNe del RAID [forze speciali della Gendarmerie, il primo, e della polizia, gli altri due; NdT], super-allenati e super-equipaggiati con diverse protezioni simili a quelle dei CRS [la Celere francese; NdT], giubbotti antiproiettile, scudi antiproiettile e passamontagna sotto il caso per non essere riconosciuti, guanti rinforzati, proteggi-tibia, etc. Sono di solito armati di manganello e flasball, con il quale tirano a distanza ravvicinata, evidentemente, visto che una cella non misura più di 9 m².
Bon, quindi ci hanno presi e buttati nel corridoio, messi faccia al muro con le mani sulla testa, poi messo le manette. Siamo poi stati tirati, il mio codetenuto ed io, ognuno in una diversa stanza di perquisizioni. Per la continuazione, conosciamo la musica: perquisizione integrale ben dura, con la particolarità, questa volta, che uno di loro
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15 giu 2017 Leggi il testo completo...
Crest – Drôme [Francia]: A proposito di dialogo, solidarietà e attacco (06/2017) [it]
Come individualisti, è difficile parlare di solidarietà, perché non vogliamo esprimerla ad un gruppo, ma a delle individualità, che sentiamo sufficientemente vicini per voler stabilire un dialogo.
Ci sentiamo solidali con coloro che attraverso i propri atti e discorsi ci trasmettono una volontà di combattere qui ed ora il potere in tutte le sue forme.
Per noi il modo più sincero di sostenere degli individui in rivolta è di rivoltarci noi stessi e attaccare. Il fatto che delle persone che si considerano come potenziali complici, si trasmettono della forza, può permettere che siano la nostra etica e le nostre passioni a guidare le nostre azioni, e non invece la paura e la rassegnazione derivanti dalla repressione.
Attraverso l’attacco, vogliamo rompere l’isolamento ed esprimere la nostra rabbia e le nostre tristezze. Nei momenti in cui non si contano più le prese di distanza, noi riaffermiamo posizioni offensive e irrecuperabili.
Noi pensiamo che se vogliamo affilare la pratica e la critica, potrebbe allora essere interessante condividerle, confrontarsi con altri. Non ci interessa l’idea di produrre idee etichettate come “anarchiche”, che tutti possono accettare e adattare al proprio discorso o contesto locale. Ci piace il dissenso e il conflitto che ci permettono di prendere posizione. Siamo tanto disgustati dall’apatia onnipresente, quanto profondamente toccati dalla bellezza di coloro che si rivoltano senza attendere né le condizioni oggettive, né il terreno sociale favorevole, né il momento strategico. Le nostre scelte non saranno mai opportune, perché sempre altrove. Non abbiamo nessuno da convincere, né da aspettare, abbiamo soltanto un migliaio di piani, il desiderio di incontrare altri complici nell’impazienza e l’irrefrenabile bisogno di entrare in azione.
L’attacco può acquisire molte forme, e per noi il dominio interpersonale deve essere attaccato nella stessa misura come questo esistente che ci soffoca. Non vogliamo fare preferenze. Rifiutiamo questa logica e vogliamo rendere visibile ogni aspetto della nostra insubordinazione. In sostegno, quindi, di coloro che si mettono in gioco dinanzi alla repressione, con i loro
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Ci sentiamo solidali con coloro che attraverso i propri atti e discorsi ci trasmettono una volontà di combattere qui ed ora il potere in tutte le sue forme.
Per noi il modo più sincero di sostenere degli individui in rivolta è di rivoltarci noi stessi e attaccare. Il fatto che delle persone che si considerano come potenziali complici, si trasmettono della forza, può permettere che siano la nostra etica e le nostre passioni a guidare le nostre azioni, e non invece la paura e la rassegnazione derivanti dalla repressione.
Attraverso l’attacco, vogliamo rompere l’isolamento ed esprimere la nostra rabbia e le nostre tristezze. Nei momenti in cui non si contano più le prese di distanza, noi riaffermiamo posizioni offensive e irrecuperabili.
Noi pensiamo che se vogliamo affilare la pratica e la critica, potrebbe allora essere interessante condividerle, confrontarsi con altri. Non ci interessa l’idea di produrre idee etichettate come “anarchiche”, che tutti possono accettare e adattare al proprio discorso o contesto locale. Ci piace il dissenso e il conflitto che ci permettono di prendere posizione. Siamo tanto disgustati dall’apatia onnipresente, quanto profondamente toccati dalla bellezza di coloro che si rivoltano senza attendere né le condizioni oggettive, né il terreno sociale favorevole, né il momento strategico. Le nostre scelte non saranno mai opportune, perché sempre altrove. Non abbiamo nessuno da convincere, né da aspettare, abbiamo soltanto un migliaio di piani, il desiderio di incontrare altri complici nell’impazienza e l’irrefrenabile bisogno di entrare in azione.
L’attacco può acquisire molte forme, e per noi il dominio interpersonale deve essere attaccato nella stessa misura come questo esistente che ci soffoca. Non vogliamo fare preferenze. Rifiutiamo questa logica e vogliamo rendere visibile ogni aspetto della nostra insubordinazione. In sostegno, quindi, di coloro che si mettono in gioco dinanzi alla repressione, con i loro
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15 giu 2017 Leggi il testo completo...
Besançon [Francia]: Un po’ di rabbia contro la macchina di espulsioni e reclusioni (06/2017) [it]
Queste notti di caldo inteso, la voglia di muoversi e la rabbia provocata dalla condanna inflitta alla compagna ad Aquisgrana e dal rifiuto di libertà condizionata per Damien, ancora detenuto a Fleury, ci hanno indotto a perlustrare le vie in cerca di mete appropriate.
Stavamo pensando anche a coloro che affronteranno il processo per aver attaccato la macchina di espulsioni e i suoi responsabili.
È quindi del tutto naturale che due macchine della Securitas (che assicura la sicurezza nei campi) si sono ritrovate con le gomme a terra. Questo dimostra che in realtà non sono poi così verisure ^^
Il nostro secondo attacco era diretto contro una macchina del municipio, sempre pronto a rendere la città pulita, ascetica, accordando sempre più spazio al consumo, all’abbrutimento delle masse. Ultimamente si è manifestato
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Stavamo pensando anche a coloro che affronteranno il processo per aver attaccato la macchina di espulsioni e i suoi responsabili.
È quindi del tutto naturale che due macchine della Securitas (che assicura la sicurezza nei campi) si sono ritrovate con le gomme a terra. Questo dimostra che in realtà non sono poi così verisure ^^
Il nostro secondo attacco era diretto contro una macchina del municipio, sempre pronto a rendere la città pulita, ascetica, accordando sempre più spazio al consumo, all’abbrutimento delle masse. Ultimamente si è manifestato
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15 giu 2017 Leggi il testo completo...
Madrid [Spagna]: Attaccata succursale di Bankia in solidarietà con l’anarchica condannata per rapina in Germania (07/06/2017) [it]
Nella notte di 7 giugno un ordigno espslosivo-incendiario è stato collocato in una succursale di Bankia, situata nel quartiere di Mirasierra di Madrid, disturbando la quiete della classe medio-alta che ci risiede. Quest’area urbana è piena di ville e palazzi video-sorvegliati e dotata di una pattuglie di sicurezza privata, lontano dalla miseria che cementa il livello di vita dei suoi abitanti.
Questa azione è stata realizzata dopo aver sentito la sentenza emessa contro la contra compagna, condannata per un esproprio in Germania, alla quale inviamo tutto il calore del nostro incendio.
Inseriamo la nostra azione anche nel contesto di chiamata contro il summit finanziario G20 ad Amburgo.
Stanotte la nostra rabbia e il nostro disgusto sono esplosi anche davanti dell’impotenza del quotidiano, con il tentativo di sfuggire alla passività e di restituire un po’ di violenza che viviamo. Siamo stufi del comfort di una vita programmata e stufi dell’attività politica, anch’essa programmata. Con questo atto vogliamo abbracciare tutti quelli che sono caduti durante un’azione e che hanno lottato fino alla morte contro tutto quello che ci mantiene in passività.
Che la solidarietà tra gli anarchici non sia solo una parola scritta! Per anarchia!
Questa azione è stata realizzata dopo aver sentito la sentenza emessa contro la contra compagna, condannata per un esproprio in Germania, alla quale inviamo tutto il calore del nostro incendio.
Inseriamo la nostra azione anche nel contesto di chiamata contro il summit finanziario G20 ad Amburgo.
Stanotte la nostra rabbia e il nostro disgusto sono esplosi anche davanti dell’impotenza del quotidiano, con il tentativo di sfuggire alla passività e di restituire un po’ di violenza che viviamo. Siamo stufi del comfort di una vita programmata e stufi dell’attività politica, anch’essa programmata. Con questo atto vogliamo abbracciare tutti quelli che sono caduti durante un’azione e che hanno lottato fino alla morte contro tutto quello che ci mantiene in passività.
Che la solidarietà tra gli anarchici non sia solo una parola scritta! Per anarchia!
14 giu 2017 Leggi il testo completo...
Rivendicazioni/Claims
Prigionieri anarchici/Anarchist prisoners
Riflessioni/Reflections
Pubblicazioni/Publications
325
Act for freedom now
Ad Nihilo
Agitasi
Anarchist Black Cross - Greece
Anarchist Libraries
Anarchist Worldwide
Anarhistička Biblioteka Makedonija
Anarquia.info
Attaque
Černorudá Příručka [Czech]
Chronik
Congegno Individualista – L'incendiario
ContraMadriz
Contra Toda Nocividad
Croce Nera Anarchica
Dark Matter Publlications
Des oreilles et des yeux
Edizioni Anarchismo - Archivio digitale
Edizioni Monte Bove
Elephant Editions
Inferno Urbano
Informazione Anarchica
Insuscettibile di Ravvedimento
Kairos - Journal anarchiste
Kronika odporu [Czech]
La Rebelión de las Palabras
Lukáš Borl // archiv
Network of Revolucionary Cells (SRB)
Parole al vento
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Propagación Anárquica
Publicación Refractario
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Sans Attendre Demain
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