Germania: Aggiornamento sul processo contro gli anarchici accusati di rapina in banca ad Aquisgrana (24/04/2017) [it]

La sessione del 24 aprile è durata circa tre ore, iniziata con il tentativo di “coordinare” l’ordine del giorno, in modo che l’esperto biometrico possa testimoniare. La sua testimonianza era prevista per il 25 aprile, ma in questa data non poteva essere presente, e poiché l’accusa ha insistito sull’importanza di questo testimone le date del processo sono state cambiate. Sembra che questo esperto testimonierà il 12 maggio (anche se la data deve ancora essere confermata). La sessione di domani è invece cancellata, e per adesso ci sono tre nuove sessioni: il 31 maggio, il 7 e il 13 giugno.
Durante questa sessione è stata letta una parte del fascicolo, riguardo i cellulari sequestrati nelle perquisizioni: i numeri dei contatti nei vari telefoni sono stati confrontati, senza poter leggere le conclusioni di polizia, dato che gli avvocati hanno impedito ciò (con una legge tedesca). È stato letto anche il tabulato telefonico di uno degli accusati; c’erano anche dei messaggi non presenti nel tabulato, e il P.M. ha ipotizzato che si tratta di messaggi in roaming, benché gli avvocati hanno suggerito che poteva trattarsi di messaggi pubblicitari (i quali pure non appaiono nei tabulati). Inoltre, secondo la politica di Vodafone, le informazioni devono essere distrutte dopo un anno, e ciò significa che i dati di questo tabulato (forniti dalla polizia spagnola) non possono essere utilizzati, e che sono stati ottenuti illegalmente. A causa di tutto questo, l’accusa e il giudice hanno richiesto la testimonianza di un esperto di polizia, per spiegare da una parte come hanno ottenuto queste informazioni, e dall’altra se i messaggi menzionati erano in roaming o meno. Questo averà nella prossima sessione di 28 aprile.
Infine è stata letta una lettera, inviata da
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Bruxelles [Belgio]: Solidarietà nella sommossa (17/04/2017) [it]

Incendio solidale con la rapina di Aachen

Ieri sera [lunedi 17 aprile, NdT] a Bruxelles abbiamo incendiato un camion della BAM (ditta che costruisce delle prigioni).
Delle fiamme solidali per le compagne accusate di rapina a Aachen.

Solidarietà nella sommossa.

(tradotto da guerresociale)

Santiago [Cile]: Fissata data d’inizio processo contro l’anarchico Fabian Duran (24/04/2017) [it]

Il processo giudiziar-inquisitorio contro Fabian Duran ha fatto nuovi passi, l’accusa ha chiesto 5 anni di carcere per il porto e lancio di bomba molotov contro la polizia l’11 settembre 2015.
Altrettanto, la macchina amministrativa ha fissato per il 24 aprile 2017 l’inizio del processo a suo carico.
Solidarietà con i detenuti e i processati per la lotta di strada!

Atene [Grecia]: Aggiornamento sul processo contro l’anarchico Marios Seisidis (04/2017) [it]

Il compagno Marios Seisidis è stato assolto da sei rapine per le quali era accusato, però è stato dichiarato colpevole per la rapina della banca in via Solonos, e per tre consecutivi “tentati omicidi” (di guardia giurata della banca e di due poliziotti).
È stato condannato a 36 anni di carcere in totale. La corte non ha accettato la richiesta del suo avvocato per ottenere una sospensione della pena fino al processo del secondo grado, e non ha accettato nessuna circostanza attenuante per Marios Seisidis. Ancora una volta, le tattiche vendicative del sistema giudiziario contro il nostro compagno sono state più che evidenti.
È stata incoraggiante la massiccia presenza dei compagni in tribunale, dove hanno protestato contro la decisione con gli slogan contro i giudici.

Che cos’è rapinare una banca, in confronto al fondarla? – Bertolt Brecht

LE BANCHE SONO ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA, COLORO CHE LE FANNO FUNZIONARE SONO TERRORISTI IN VERO SENSO DELLA PAROLA
PER IL SABOTAGGIO DELL’ESISTENTE DA PARTE DI TUTTI QUELLI CHE NON HANNO PAURA DI RIFIUTARE IL DESTINO DI SICUREZZA PER AVVENTURARSI NELL’IGNOTO

anarchici a londra

Barcellona [Spagna]: Attaccati uffici di Lufthansa (28/03/2017) [it]

Nella mattina di 28 marzo abbiamo deciso di frantumare i vetri degli uffici di Lufhansa (gli unici in città), situati in via Ballén a Barcellona.
Si tratta di una compagnia aerea che effettua espulsioni ed estradizioni, come quella dei nostri compagni anarchici arrestati l’anno scorso in Spagna e attualmente incarcerati in Germania. In questo momento si sta svolgendo il processo in cui sono accusati di aver rapinato una succursale della Pax-Bank nella città di Aquisgrana.

Per la diffusione della solidarietà e dell’azione diretta!
Fuoco a tutte le prigioni!
Per l’anarchia!

Germania: Aggiornamento sul processo contro gli anarchici accusati di rapina in banca ad Aquisgrana (07/04/2017) [it]

Durante la sessione di 4 aprila ha testimoniato lo sbirro responsabile delle indagini sulla rapina di Pax-Bank. In quel periodo apparteneva al LKA [polizia criminale degli Stati, n.d.t.], mentre adesso lavora per la BKA [polizia criminale federale, n.d.t]. (Era presente anche durante le varie visite dei compagni.) Prima che iniziasse a testimoniare gli avvocati hanno obiettato che ci sono parti del fascicolo relativo alla testimonianza di quel giorno a cui hanno avuto accesso appena questa mattina, perciò il giudice non ha permesso allo sbirro di parlare di questa parte (riguardante una perizia biometrica, un messaggio intercettato di whatsapp, tra altre cose...). Inoltre, nel 2004 questo sbirro era responsabile delle indagine sulla rapina dei “Quattro di Aquisgrana”.
Ha spiegato che i suoi colleghi lo avevano chiamato dopo la rapina, e che si è quindi recato in banca. Quando è arrivato, sia gli oggetti trovati in banca che la borsa trovata fuori (contente una parrucca, una giacca, degli occhiali da sole, una pistola ecc.), si trovavano già sul tavolo come prova. Ha dichiarato che la polizia tedesca ha seguito la nostra compagna mentre era in visita alla sua famiglia in Germania e quando è andata a Berlino, nonostante non ci fosse nulla di rilevante per le indagini. Ha detto che progettavano ad arrestarla sul territorio tedesco, ma si è deciso di non farlo, dato che l’operazione necessaria non poteva essere completata in 24 ore. L’hanno seguita all’aeroporto, dove hanno prelevato i campioni del DNA dal suo bagaglio.
Per quanto riguarda la parte spagnola, ha detto che una volta scoperta la coincidenza del DNA, lui e i vari colleghi sono andati a Barcellona per incontrarsi con i mossos d’esquadra, dato che, secondo lui, la polizia catalana era molto interessata. Durante questo incontro hanno condiviso teorie sul finanziamento di una presunta organizzazione terrorista anarchica (GAC), sulla connessione tra gli anarchici di vari paesi ecc. Alle domande degli avvocati ha risposto che non hanno, in nessun momento, preso in considerazione se esisteva o meno un ordine giudiziario per il prelievo dei nuovi campioni di DNA dei
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Grecia: Manifesto di solidarietà con gli anarchici condannati per doppia rapina di Velvento [it]

Solidarietà con coloro che affrontano il processo per le rapine a Velvento.
Nel 2013 sei anarchici sono stati arrestati per una doppia rapina nell’abitato di Kozani, a Velvento. Un anno più tardi sono stati condannati da 11 a 16 anni di carcere. All’inizio di marzo 2017 è iniziato il processo d’appello nel carcere di Korydallos, dove si trovano incarcerati dal momento del loro arresto.
Il motivo per cui sono stati perseguitati, picchiati, arrestati e condannati a molti anni di carcere non si trova nella somma di denaro che le banche avrebbero perso se la rapina fosse andata a buon fine. Il vero motivo sta nel pericolo, per l’autorità, che queste pratiche si diffondano nella società, nella scelta di uscire e fare il possibile per combattere l’oppressione quotidiana, di trovare i mezzi necessari per creare dei progetti di lotta, di lottare contro questo mondo di ricchi e potenti in modo diretto e autonomo. Non parliamo di rapine in banca come tali, che possono rappresentare un modo alternativo per ottenere soldi secondo la stessa logica capitalista, che cerca di ipnotizzarci ovunque ci troviamo. Noi parliamo della scelta di agire, di approfondire un’avventura di rivolta sempre in evoluzione, armati con idee di libertà e coraggio.
In fin dei conti, si tratta di una questione di
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Germania: Aggiornamento sul processo contro i compagni accusati di rapina in banca ad Aquisgrana (27/28/31-03-2017) [it]

La sessione di lunedì 27 marzo è iniziata con la deposizione di uno dei dipendenti della Pax-Bank, presente durante la rapina. Ha parlato della sua esperienza durante la rapina; si ricordava della presenza di due persone, ma comunque i suoi ricordi erano in generale alquanto vaghi. Si ricordava che l’atmosfera tutto il tempo era rilassata, che i rapinatori si sono comportati bene con lui e con alti dipendenti, e che è stato portato in una stanza della banca dove è stato legato. Ha detto che i rapinatori, prima di andarsene, avevano lasciato ai dipendenti i mezzi necessari per slegarsi. Aveva notato che le mensole vicino alla cassaforte erano state spostate in un altro luogo, in ordine differente. Come gli altri testimoni, non ha riconosciuto nessuno degli accusati in aula, rispondendo negativamente alle domande del giudice, dichiarando di non aver sofferto nessun danno psichico dopo l’evento.
Il secondo testimone era il marito della dipendente di banca, che aveva testimoniato il 23 marzo. Si trattava di un nuovo testimone, chiamato esplicitamente per testimoniare dopo che sua moglie aveva dichiarato di aver riconosciuto uno dei rapinatori sulle foto (di un uomo e di due donne) mandatele da un collega su WhatsApp. L’uomo ha descritto la situazione quando sua moglie ha ricevuto le foto; i due erano seduti sul divano e lei ha avuto una reazione nervosa. Ha spiegato, come sua moglie aveva già esposto, che i rapinatori le avevano tolto gli occhiali nel primo momento, e ha sottolineato che ha la diottria
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Grecia: Inizio del processo per le manifestazioni del 12 febbraio 2012 [it]

Le proteste del 12 febbraio 2012, il giorno del voto per il secondo memorandum di schiavizzazione e di annientamento, sono state le proteste più massicce e dinamiche degli anni recenti. Persone coordinate e dinamiche di Atene e del Pireo sulle strade. Durante le proteste gli sbirri presero numerosi manifestanti, in conclsuione 79 arresti, di cui 4 – incluso il compagno anarchico Vaggelis Kailoglou – furono trattenuti per sei mesi in custodia cautelare, fino all’agosto 2012.
L’arresto di Vaggelis è stato uno dei 79 (di un totale di 170 persone fermate) effettuati quella notte. Però, tutto il peso è ricaduto su lui e gli altri tre, accusati di reati. Vaggelis K. e gli altri tre arrestati domenica 12/2/2012 sono stati tenuti nelle pesanti condizioni al G.A.D.A. (comando di polizia) fino a giovedì 16/2, quando sono stati mandati davanti al magistrato.
Improvvisamente nuove accuse vennero aggiunte al caso, causando la loro detenzione cautelare. Non, naturalmente, a causa di prove pesanti, ma piuttosto di ordini dall’alto e per dare un esempio. Sono stati usati come capri espiatori per la violenta escalation della protesta di domenica 12/2.
Durante il periodo di detenzione si verificò una grande ondata di solidarietà con i quattro.
Cinque anni più tardi, il processo contro i 4 accusati inizia mercoledì 29/3/2017 alle ore 9.00, al tribunale di secondo grado.
Se i giudici decideranno che il processo deve essere rinviato e trasferito all’alta corte in una data successiva, è ancora da decidere.

Atene [Grecia]: Inizio del processo contro gli anarchici di Villa Amalias (28/03/2017) [it]

Il 9 gennaio 2013, 93 anarchici lottavano contro gli sbirri antisommossa e rioccupavano la Villa Amalias, dopo che è stata sgomberata il 20 dicembre 2012. Dopo più di 4 anni il processo contro i 93 anarchici inizierà il 28 marzo.
Nel dicembre 2012, nel contesto del delirio di estrema destra, lo Stato aveva preso di mira gli spazi occupati, procedendo agli sgomberi di alcuni di essi in Grecia. Il 20 dicembre 2012 lo Stato aveva sgomberato uno dei storici e più vecchi spazi occupati di Atene (dal 1991), chiamato Villa Amalias. Nella mattina del 9 gennaio 2013, 93 compagni, muovendosi insieme e risoluti, iniziano una lotta contro i poliziotti antisommossa, che continuavano a sorvegliare l’edificio, e riescono a riconquistare lo spazio, inviando un messaggio di resistenza e solidarietà, contro l’assalto dello Stato e il barbarismo capitalista. Dopo alcune ore le unità speciali di polizia invadono l’edificio e arrestano 93 attivisti.
Dopo più di 4 anni (una tattica statale e giuridica usuale per mantenere le vite degli attivisti “imprigionate” in un’attesa perpetua), il 28 marzo 2017 inizierà il processo contro i 93 per la rioccupazione di Villa Amalias, perché si sono azzardati a disturbare la “pace” durante la guerra di regime e perché sono rimasti ribelli contro lo stato d’emergenza imposto e contro le regole autoritarie, mentre dichiarano che per il crimine di lottare per un mondo di uguaglianza, solidarietà e libertà rimangono consapevolmente “colpevoli”.
Solidarietà con i 93 attivisti che rioccuparono gli spazi di Villa Amalias Squat.

Germania: Aggiornamento sul processo per rapina in banca ad Aquisgrana (13/20/23-03-2017) [it]

Durante la sessione di 13 marzo un “mosso d’esquadra” (l’ispettore dell’unità investigativa dei mossos d’esquadra, polizia catalana, di Sabadell) doveva testimoniare sulla parte dell’indagine condotta nello Stato spagnolo. Cioè, da una parte sull’ottenimento del DNA dei nostri compagni, e dall’altra parte su tutto ciò che riguarda le “teorie” politiche sul finanziamento di un’organizzazione terrorista.All’inizio della testimonianza il giudice gli ha chiesto nome e cognome (come agli altri testimoni). Il “mosso” ha voluto dare solo il suo pseudonimo, Astor, perché tutto ciò che ha fatto legato al caso lo ha fatto come sbirro e non come persona, e che perciò può fornire solo la sua identità “professionale”. L’avvocato della difesa ha chiesto di dare, secondo la legge tedesca, il nome completo. Il mosso ha rifiutato, sostenuto dal P.M., dicendo che non si può minacciare l’ospite. Nell’acceso diverbio tra la difesa e l’accusa è intervenuto il giudice, dichiarando che l’unico caso in cui il testimone non è obbligato a identificarsi è quando esiste la minaccia di integrità fisica, ma questo deve essere dimostrato con documenti, la quale cosa è stata fin dall’inizio scartata dal giudice, il quale ha di conseguenza richiesto una pausa per discutere la questione con la corte. Dopo circa venti minuti tutti sono tornati nell’aula; il giudice ha deciso che per poter testimoniare il mosso doveva identificarsi (dato che la legge tedesca prevale su quella spagnola). Il giudice ha poi chiesto al testimone di chiamare il suo superiore per vedere se lo poteva autorizzare a identificarsi. Dopo un’altra pausa, il mosso ha dichiarato che non era autorizzato a fare ciò, e infine il giudice ha detto che non potrà testimoniare e che inoltre, non avendo fornito i propri dati, sarà difficile che la corte firmi il rimborso del biglietto aereo. Il mosso ha quindi
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Cile: Solidarietà offensiva con Juan, Nataly ed Enrique [it]

All’alba del 18 settembre 2014 una vasta operazione di polizia si conclude con il fermo dei comagn* Nataly e Juan Flores, a entrambi viene formalizzata l’accusa, sotto la legge antiterrorismo, di aver collocato e fatto esplodere degli ordigni esplosivi in una stazione di metro, il Subcentro della stazione Escuela Militar, e in due commissariati.
Mesi dopo viene arrestato Enrique Guzman, indicato dalla miserabile Procura Sud come colui che collocò l’esplosivo contro la Primera Comisaria. Con questo arresto il Potere vuole attaccare la solidarietà e i legami di complicità che da questa sorgono, cercando di isolare i/le compagn* in prigione.
I/le compagn* fin dall’inizio hanno mostrato il loro atteggiamento di sfida contro il Potere, la stampa e i poliziotti, e in prigione sono rimaste intatte le loro convinzioni anarchiche, facendo del carcere uno spazio di combattimento, e annientando i suoi muri per mezzo di scritti, gesti di scontro ed uno sciopero della fame di piu di cinquanta giorni.
I/le compagn* sono stati espsti e diffamati da tutti gli apparati del Potere, osteggiati e messi in isolamento da parte della Gendarmeria e per mezzo della stampa sono stati condannati fin dall’inizio. Nonostante ciò mantengono acceso un fermo spirito anarchico che non concepisce pause né rinunce.
Oggi Nataly, Juan ed Enrique rischiano pesanti condanne da parte delle mafie inquisitrici, tuttavia persistono nello scontro anitautoritario dalle sezioni di isolamento.
CONTRO LO STATO DI POLIZIA
CONFRONTO ANARCHICO

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Spagna: Nahuel in “libertà provvisoria” (08/03/20/) [it]

L’8 marzo del 2017 il potere giudiziario ha decretato la “libertà provvisoria” per Nahuel, con l’obbligo di firma settimanale al tribunale, il divieto di lasciare lo Stato spagnolo e con altre misure restrittive.
L’uscita di Nahuel non rappresenta il crollo dell’operazione repressiva “Ice”, perciò il processo contro di lui viene mantenuto.
Per la distruzione di tutti gli ingranaggi giudiziari!


ŠPANJOLSKA: NAHUEL NA “PRIVREMENOJ SLOBODI” (08.03.2017.)
8. marta 2017. pravosudna moć donijela je odluku o “privremenoj slobodi” Nahuela, uz obavezu tjednog javljanja na sud, zabranu napuštanja španjolske države i druge mjere ograničenja.
Izlazak Nahuela ne predstavlja krah represivne operacije “Ice”, zato je zadržan sudski postupak protiv njega.
Za uništenje svih pravosudnih mehanizama!

Monaco [Germania]: Vandalizzata la Stadtsparkasse (09/03/2017) [it]

Nella notte di giovedì 09/03/2017 la succursale della banca di Stadtsparkasse è stata vandalizzata con alcune pietre e vernice.
Amore e forza agli anarchici accusati di rapina in banca ad Aquisgrana!


MUENCHEN [NJEMAČKA]: VANDALIZIRANA STADTSPARKASSE (09.03.2017.)
U četvrtak noć 09.03.2017. podružnica banke Stadtsparkasse vandalizirana je kamenjem i bojom.
Ljubavi i snage anarhistima optuženima za pljačku banke Aachenu!

Aquisgrana [Germania]: Aggiornamento sul processo contro gli anarchici accusati di rapina in banca (02/06/09-03-2017) [it]

2 marzo: In questa sessione il primo testimone era l’addetto alla manutenzione dell’edificio in cui si trova la banca, mentre la sua officina è situata sul 1° piano del parcheggio privato di questo edificio. Quella mattina ha sentito suoni di porte e di persone, ma senza poter dire di quale porta si trattava, dato che ci sono varie porte che collegano il parcheggio alle scale dell’appartamento e della banca. Per tutte queste è necessaria solo una chiave per entrare, ma nessuna per uscire. In quell’occasione aveva trovato un cappello nero sul pavimento, che aveva consegnato alla polizia quando aveva compreso che c’era stata una rapina.
Poi ha testimoniato una coppia di anziani che vive nell’edificio. Quella mattina si trovavano al parcheggio, e mentre accendevano la macchina hanno visto nello specchietto retrovisore quattro giovani di 20-25 anni, vestiti di nero, come se fossero usciti dalla notte, che si dirigevano verso la strada. Più tardi, per strada, pensano di aver visto una coppia fare qualcosa per terra, con una borsa vicino ad una macchina parcheggiata sul posto per i disabili. In quel momento non ci avevano fatto caso, ma al ritorno, alla vista della polizia, hanno raccontato agli sbirri ciò che avevano visto.
L’ultima testimone ha lo studio oftalmologico nell’edificio; quando andava al lavoro ha incontrato per le scale quattro persone che si toglievano i vestiti, ma sotto ne portavano degli altri. Ha notato soprattutto la persona che non portava né la parrucca, né gli occhiali, né la maschera, ma ha detto che questa persona non era presente in aula. Inoltre, aveva visto per strada qualcuno
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Atene [Grecia]: Manifestazione di solidarietà con l’anarchico Marios Seisidis accusato di rapine in banca (03/03/2017) [it]

Il compagno Marios Seisidis si trova sotto processo per la rapina alla Banca Nazionale della Grecia in via Solonos nel gennaio del 2006, come anche per la partecipazione in 6 altre rapine in banca. Lo sviluppo di questa storia da allora è contrasegnato da lunghe detenzioni, persecuzioni, repressione e da vergognose taglie sulla testa dei compagni. Una caccia spietata dello Stato contro i compagni accusati di aver partecipato al caso dei rapinatori in nero, come anche contro l’ambiente anarchico/anti-autoritario.
M. Seisidis ha evitato l’arresto per 11 anni, in un viaggio pericoloso in difesa della propria libertà.
Nell’ultimo tentativo di incriminare Marios, dato che neanche una minima prova della partecipazione del compagno nelle accuse a lui attribuite è venuta alla luce durante l’udienza preliminare, e data la fabbricazione giornalistica del gruppo dei “rapinatori in nero”, il manganello è passato alle forze di (anti)terrorismo che collaborano strettamente con gli interrogatori speciali d’appello, con l’unica prova un presunto campione del DNA.
Noi, con la solidarietà come nostra arma, ci ergiamo come una diga davanti a queste montature dello Stato, e non lasceremo il nostro compagno alla mercé delle mani predatrici della repressione.
Moto-protesta – mercoledì 1° marzo – piazza Exarchia ore 18
Raduno di solidarietà – venerdì 3 marzo – Corte d’Appello (via Loukareos) ore 9

Assemblea di solidarietà per M. Seisidis


ATENA [GRČKA]: PROSVJED SOLIDARNOSTI S ANARHISTOM MARIOSOM SEISIDISOM OPTUŽENIM ZA PLJAČKE BANKE (03.03.2017.)
Drugu Mariosu Seisidisu sudi se za pljačku Nacionalne Banke Grčke u ulici Solonos, januara 2006., kao i za sudjelovanje u drugih 6 pljački banaka. Razvoj priče od tog trenutka označen je dugim periodima zatvora, progonima, represijom i sramotnim nagradama na glave drugova. Nemilosrdni lov države na drugove optužene za sudjelovanje u slučaju pljačkaša u crnom, kao i
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Cile: Emesse le condanne contro i compagni accusati per il Caso PDI (24/02/2017) [it]

Il 24 febbraio 2017, il terzo tribunale orale della sezione penale ha emesso la sentenza contro i compagni Felipe, Manuel e Amaru, condannati per attacco incendiario contro la Squadra Omicidi della PDI [polizia investigativa, ndt.] nel novembre del 2014.
Infine i compagni sono stati condannati a 5 anni di libertà vigilata intensa affidata agli agenti di gendarmeria, per il reato di tentao incendio in luogo abitato.
Manuel, Felipe e Amaru sono usciti alcune ore più tardi dal carcere Santiago 1, dove sono stati accolti da famigliari e compagni tra abbracci e saluti.
Si prevede che una delle parti ricorrerà in appello contro la sentenza, cercando di invertire il giudizio.
La caccia repressiva iniziata dopo l’attacco incendiario contro la squadra omicidi, l’utilizzo martellante del DNA in questo caso, l’ordine cronologico della repressione nel tentativo di individuare i responsabili ed i loro legami, oggi si è concluso con l’assoluzione delle due compagne e la condanna contro i di 3 compas (condanna infine, anche se possono accedere alla “libertà vigilata” e uscire dal carcere). Se comprendiamo questa prospettiva, diventa importante valutare, riflettere, considerare e conoscere la repressione e i suoi risultati.
Siamo contenti che Manuel, Amaru, Felipe, Natalia e Maria Paz sono per le strade. Ma non dimentichiamo tutti i detenuti rivoluzionari che si trovano in carcere, condannati o in attesa di giudizio: la lotta continua fino alla distruzione di tutte le gabbie.
In sintesi, i compagni sono:
Natalia Alvarado: Assolta da tutte le accuse
Maria Paz Vera: Assolta da tutte le accuse
Manuel Espinoza: 5 anni di libertà vigilata per il reato di tentato incendio in luogo abitato. Assolto dal reato di trasporto di ordigno incendiario e tentato omicidio.
Victor Zuñiga (Amaru): 5 anni di libertà vigilata per il reato di tentato incendio in luogo abitato. Assolto dal reato di trasporto di ordigno incendiario e tentato omicidio.
Felipe Roman: 5 anni di libertà vigilata per il reato di tentato incendio in luogo abitato. Assolto dal reato di trasporto di ordigno incendiario, di tentato omicidio e di traffico di piccole dosi.


ČILE: IZREČENA KAZNA PROTIV DRUGOVA IZ SLUČAJA PDI (24.02.2017.)
24. februara 2017. treći kazneni usmeni sud iznio je presudu protiv drugova Felipea, Manuela i Amara, osuđenih za atentat požarom na Odjel za ubojstva PDI-ja [istražna policija, nap.prev.] u novembru 2014.
Na koncu su drugovi osuđeni na 5 godina uvjetne slobode pod kontrolom službenika žandarmerije, za

Aquisgrana [Germania]: Aggiornamento sul processo contro le anarchiche accusate di rapina in banca (16/02/2017) [it]

Durante l’odierna udienza hanno testimoniato due spazzini che nel giorno della rapina avevano trovato una borsa nelle vicinanze della banca. Uno di loro non aveva neanche visto cosa conteneva, e ha testimoniato ben poco. L’altro, svuotandola nel suo contenitore, ha visto che dentro c’era una pistola ed ha allarmato la polizia. Non era certo se si trattava di una borsa sportiva con dentro una borsa di plastica o se c’erano due borse.
Hanno testimoniato anche i due sbirri che hanno risposto alla chiamata degli spazzini e che hanno chiuso la zona intorno la banca dopo la rapina. Hanno detto che loro non hanno toccato la borsa, mentre lo ha fatto uno degli spazzini (con i guanti da lavoro).
Oltre a questo, il giudice ha letto vari rapporti della scientifica riguardo al materiale trovato in banca (strumenti, fascette reggicavi, taglierino con un’impronta ecc.) e un rapporto per determinare se le tracce trovate sulla cassaforte e sulla porta d’entrata dell’appartamento (davanti alla banca e all’entrata dei dipendenti) coincidono con gli strumenti trovati in banca. Questo ultimo rapporto non è definitivo.
La prossima udienza si svolgerà il 2 marzo alle ore 09:00.


Aachen [Njemačka]: Vijesti sa suđenja protiv anarhistica optuženih za pljačku banke (16.02.2017.)
Na današnjem su ročištu svjedočila dva ulična čistača koji su na dan pljačke pronašli torbu u blizini banke. Jedan od njih nije ni vidio što torba sadrži tako da je jedva i svjedočio. Drugi, kad ju je ispraznio u svoju kantu, vidio je da je sadržavala pištolj i obavijestio policiju. Nije bio siguran da li se radilo o jednoj sportskoj torbi s plastičnom vrećicom unutra ili
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Aquisgrana [Germania]: Aggiornamento sul processo contro le anarchiche accusate di rapina in banca (02/2017) [it]

Breve riassunto della terza e quarta udienza del processo contro le compagne anarchiche di Barcellona accusate di aver espropriato una succursale della Pax Bank, di Chiesa cattolica, ad Aquisgrana.
La terza udienza del processo era incentrata sull’affermazione (molto tecnica) dell’esperto di DNA del LKA [polizia criminale, n.d.t.], che ha analizzato le tracce trovate su alcuni pezzi di abbigliamento e strumenti, e i metodi utilizzati per determinare la loro corrispondenza con i campioni prelevati (in modo illegale, come ha sostenuto l’avvocato di difesa) dalle compagne accusate durante un falso alcoltest e da una latina di birra. Il giudice e gli avvocati hanno posto all’esperto varie domande, il quale ha “ammesso” che attualmente non è possibile determinare per quanto tempo una traccia di DNA si trovava su un oggetto, e che la “qualità” delle tracce varia dal tipo di materiale (metallo liscio o ruvido, tessuti, materiale poroso ecc.) o dalle circostanze igieniche, tra le altre cose. Sono stati mostrati anche i filmati di tre telecamere nel piano sotterraneo (dove si trova la cassaforte), ma senza ulteriori commenti.
La quarta udienza ha ascoltato le testimonianze dei due dipendenti della banca che avevano le chiavi e sono andati, assieme ai rapinatori, nel piano sotterraneo. Il primo di loro si ricordava di una donna con la parrucca argentea, e di altre tre persone, tutte tra i 20 e i 30 anni. Non ha riconosciuto gli oggetti sulle foto che il giudice gli ha mostrato. In quel periodo, a questo testimone la polizia ha chiesto di fare l’identikit della persona, e ha confermato che si tratta dell’immagine mentale dal lui ricordata della persona con quale è sceso nella cassaforte. Ha anche ammesso che ha visto le fotografie delle nostre compagne pubblicate allora sulla stampa locale. Non ha riconosciuto nessuna delle persone presenti nell’aula come autori della rapina.
Il secondo testimone (vicedirettore della succursale) ricordava tre o quattro persone. Una donna con lunga parrucca nera o castana, e con la pistola. Per quanto riguarda le fotografie mostrategli dal giudice, ha suggerito che la borsa e la parrucca potrebbero corrispondere agli oggetti da lui ricordati. La polizia non gli ha chiesto di fare l’identikit né gli ha mostrato alcun filmato. Non ha riconosciuto nessuno dei presenti in aula. Dopo ogni testimonianza sono stati proiettati i tre filmati, per vedere se ognuno dei testimoni si avrebbe ricordato di qualcos’altro, ma senza successo.
Ancora una volta le accusate hanno potuto contare sul sostegno dei compagni presenti in aula per esprimere loro la propria solidarietà. La prossima udienza si svolgerà giovedì 16 febbraio alle ore 9:00.


Aachen [Njemačka]: Vijesti sa suđenja protiv anarhistica optuženih za pljačku banke (02.2016.)
Kratki rezime trećeg i četvrtog ročišta sudskog procesa protiv anarhističkih drugarica iz Barcelone optuženih za eksproprijaciju jedne podružnice Pax Banke, katoličke crkve, u Aachenu.
Treće ročište procesa usredotočilo se na (vrlo tehničku) izjavu jednog stručnjaka DNK iz LKA [kriminalna policija, nap.prev.], koji je analizirao uzorke pronađene na nekoliko primjeraka odjeće i alata, te metode korištene pri određivanju njihovog podudaranja s uzorcima uzetim (protuzakonito, kao što je advokat obrane naglasio) od anarhističkih drugarica tokom jednog lažnog alko-testa i s jedne limenke piva. Sudac i advokati postavili su stručnjaku razna pitanja, te je “priznao”
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Barcellona [Spagna]: Attacco incendiario in solidarietà con le anarchiche accusate di rapina in banca ad Aquisgrana (28/01/2017) [it]

Nella notte del 28 gennaio abbiamo incendiato due veicoli dell’azienda Prosegur [multinazionale di sistemi di sicurezza, n.d.t.], vicino alla loro sede nel quartiere di Bellvitge, Hospitalet. Non pensiamo sia necessario giustificare un tale attacco contro i cani da guardia.
Per eseguire quest’azione abbiamo ricorso ad un vecchio metodo utilizzato dagli anarchici. Il dispositivo consiste in una piccola bottiglia riempita di benzina con stoppino e fiammiferi attorno.
Con questo piccolo gesto vogliamo inviare tutto il nostro amore e la nostra forza alle anarchiche accusate di aver espropriato una banca ad Aquisgrana, che stanno affrontando il processo da 23 gennaio.
Viva l’anarchia!


Barcelon [Španjolska]: Solidarni napad požarom s anarhisticama optuženima za pljačku banke u Aachenu (28.01.2017.)
U noći 28. januara zapalili smo dva vozila kompanije Presegur [multinacionalka sigurnosnih sistema, nap.prev.], pokraj njihovog sjedišta u četvrti Bellvitge, Hospitalet. Smatramo da nije potrebno opravdavati ovaj napad na pse čuvare.
Za izvođenje ovog djela pribjegli smo jednoj staroj metodi koju koriste anarhisti. Sastoji se od jedna male boce ispunjene benzinom, od fitilja i šibica.
Ovom malom gestom željeli smo poslati svu našu ljubav i našu snagu anarhisticama optuženima za eksproprijaciju jedne banke u Aachenu, kojima se sudi od 23. januara.
Živjela anarhija!

Cile: Caso Bombas II – 24/03/2017 inizio del processo contro gli anarchici Juan, Nataly ed Enrique [it]

Dopo anni di indagini e arresti per agli attacchi alle stazioni di polizia e all’infrastruttura Santiago Metro nel 2014, la nauseante procura del Sud ha deciso di fissare la data per iniziare il processo secondo la legge antiterrorismo.
L’accusa avrà 186 testimoni, 87 esperti, 231 documento e 648 prove da presentare sull’altare dell’inquisizione democratica dal 24 marzo 2017, quando inizierà il processo contro i compagni.
Come gli altri mega-processi, è previsto che anche questi duri alcuni mesi.
C’è un bisogno urgente di costruire una solidarietà rivoluzionaria per affrontare la macchina giudiziaria che sta cercando di divorare le vite di Juan, Nataly ed Enrique.


Čile: Slučaj Bombas II – 24.03.2017. početak suđenja protiv anarhista Juana, Nataly i Enriquea
Nakon godina istrage i hapšenja za napade na policijske stanice i na infrastrukturu Santiago Metro 2014., odvratno južno tužilaštvo odlučio je odrediti datum početka suđenja po antiterorističkom zakonu.
Optužba će imati 186 svjedoka, 87 stručnjaka i 648 dokaza da iznese na oltar demokratske inkvizicije od 24. marta 2017., kada će započeti suđenje protiv drugova.
Kao i druga mega-suđenja, očekuje se da će i ovo trajati nekoliko mjeseci.
Nužno je odmah izgraditi revolucionarnu solidarnost da bi se suprotstavili pravosudnom aparatu koji pokušava progutati živote Juana, Nataly i Enrique.

Aquisgrana [Germania]: Secondo giorno del processo contro le anarchiche accusate di rapina in banca [it]

Oggi si è svolta la seconda udienza del processo contro le compagne accusate di aver rapinato, nel 2014, una succursale della Pax-Bank ad Aquisgrana (Germania). L’accusa ha chiamato 3 testimoni: due addette alle pulizie e una passante, che pare abbia visto delle persone in atteggiamento sospetto e abbia allertato la polizia.
In generale le versioni dei fatti descritte dalle due dipendenti, riguardo al primo momento, erano alquanto differenti, e certe volte anche contraddittorie. Si ricordavano di un numero diverso di persone coinvolte nella rapina: la prima asseriva che c’era una donna con parrucca rossa (anche se non ha riconosciuto la parrucca sulle foto che il giudice le ha mostrato) e che erano presenti altre 3 o 4 persone; mentre la seconda testimone ha dichiarato di aver visto un gruppo di 6 persone in totale, e che non riusciva a ricordarsi se c’erano 1 o 2 donne. La prima testimone ha detto che la donna le ha semplicemente mostrato la pistola, senza mai puntarla direttamente; mentre la seconda che la pistola era puntata alla sua testa, però si è mostrata titubante quando il giudice le ha chiesto se ha urlato quando è stata minacciata di morte.
La terza testimone ha dichiarato di aver visto un gruppo di 5 o 6 persone, incluse le due donne, una con lunghi capelli neri e l’altra bionda. Ha aggiunto anche che, secondo lei, una delle 6 persone aveva l’aspetto asiatico e che tutti assomigliavano a studenti.
L’accusa e il giudice hanno chiesto a tutte le testimoni se riconoscevano tra le persone presenti qualcuno dei partecipanti alla rapina, e tutte hanno dato una risposta negativa.
Tra il pubblico era presente un poliziotto in borghese, facente parte dell’indagine, che prendeva appunti e osservava tutti sia all’infuori che dentro l’aula. Quando l’avvocato gli ha rivolto la domanda, è stato costretto ad ammettere che è un poliziotto della LKA (Ufficio di Investigazione Statale). L’accusa ha giustificato questo dicendo che l’indagine è ancora aperta.
E’ stato confermato che la prossima udienza si svolgerà lunedì 13 febbraio alle ore 9.


Aachen [Njemačka]: Drugi dan suđenja protiv anarhistica optuženih za pljačku banke
Danas je održano drugo ročište sudskog procesa protiv drugarica optuženih za pljačku podružnice Pax-Banke u Aachenu (Njemačka), 2014. Tužiteljstvo je pozvalo tri svjedoka: dvije čistačice i jednu prolaznicu, koja je navodno vidjela osobne sumnjivog ponašanja i alarmirala policiju.
Općenito verzije činjenica koje su dvije zaposlenice opisale, u vezi prvog trenutka, bile su prilično različite, a ponekad i
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Italy: Updates for imprisoned anarchist comrade Daniele (01/02/2017) [en]

On January 31 the preliminary hearing for Daniele was postponed.
The next will be held in the morning of February 7, also in Rome.

(translated by Act For Freedom Now)


Italija: Vijesti o zatvorenom anarhističkom drugu Danieleu (01.02.2017.)
31. januara odgođeno je pripremno ročište za Danielea.
Iduće će biti održano ujutro 7. februara, također u Rimu.

Cile: Ultima ora – Emesso il verdetto contro i compagni per il Caso PDI (31/01/2017) [it]

Oggi 31 gennaio del 2017 la nauseabonda autorità ha emesso mediante il terzo tribunale orale nella sezione penale il verdetto contro i 5 compagni accusati dell’attacco incendiario al covo degli inquisitori nel novembre 2014.
Con la morale e legalità borghese al suo favore, i giudici hanno deciso così sulle vite dei compagni:

Natalia Alvarado: Assolta da tutte le accuse
Maria Paz Vera: Assolta da tutte le accuse
Manuel Espinoza: Colpevole del reato di incendio in luogo abitato. Assolto dal reato di trasporto di ordigno incendiario e tentato omicidio.
Víctor Zuñiga (Amaru): Colpevole del reato di incendio in luogo abitato. Assolto dal reato di trasporto di ordigno incendiario e tentato omicidio.
Felipe Roman: Colpevole del reato di incendio in luogo abitato. Assolto dal reato di trasporto di ordigno incendiario e tentato omicidio.

Il persecutore del caso ha calcolato le pene contro i compagni condannati sperando di ottenere 15 anni di carcere contro ognuno.
L’udienza della sentenza, dove verranno emesse la quantità di anni di prigione, si realizzerà il 24 di febbraio 2017.
Ricordiamo che dopo questa udienza esiste la possibilità che entrambe le parti, difesa/accusa, possono fare ricorso alla sentenza.

Con l’allegria che le compagne Maria Paz e Natalia ritornano ad essere libere: Solidarietà insorta ed incendiaria con Manuel, Amaru e Felipe!
Nulla in cui sperare né credere nei tribunali, la sua giustizia, i suoi giudici ed il mondo che li perpetua!

(traduzione: Io,me e me stesso)


Čile: Donešena odluka protiv drugova u Slučaju PDI (31.01.2017.)
Danas, 31. januara 2017., odvratna vlast donijela putem trećeg usmenog suda kaznenog odjela odluku protiv petero drugova optuženih za napad požarom na gnijezdo inkvizitora u novembru 2014.
Uz moral i buržoasku opravdanost na svojoj strani, suci su ovako odlučili o životima drugova:
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Aquisgrana [Germania]: Primo giorno del processo per rapina in banca (23/01/2017) [it]

Oggi, 23 gennaio 2017, si è svolta la prima udienza del processo contro i nostri compagni anarchici accusati di aver rapinato una succursale della Pax Bank nel novembre del 2014, ad Aquisgrana.
Nell’aula erano presenti il rappresentante della Procura, il giudice, gli imputati con i rispettivi avvocati, una “giuria popolare” (che non porta decisioni), i giornalisti, ai quali non era permesso di filmare all’interno dell’aula, in accordo con la richiesta degli avvocati di difesa (anche se le loro telecamere stavano registrando fuori dall’aula), e il pubblico composto da famgliari, amici e compagni degli imputati, che avevano occupato i 30-40 posti a disposizione.
Dopo le formalità procedurali e dopo che il P.M. ha letto le accuse (rapina a mano armata e porto illegale di armi), uno degli avvocati di difesa ha chiesto il rinvio del processo di tre settimane per il fatto di non aver avuto accesso ad una parte del fascicolo d’indagine, dato che l’accusa non l’ha ancora messo a disposizione. Gli avvocati hanno sostenuto che questo ostacola loro capacità di offrire una completa e imparziale difesa ai loro clienti.
Dopo aver sentito le argomentazioni sia della difesa che dell’accusa, il giudice ha ordinato al pubblico di abbandonare l’aula per deliberare in privato con entrambe le parti, per respingere dopo la richiesta di rinvio. Tra i propri argomenti l’accusa ha sostenuto che questi documenti non sono rilevanti per il processo. Solo alla fine ha ammesso l’esistenza di un’altra parte del fascicolo legato all’indagine in corso, che comunque non avrebbero svelato.
Addirittura il giudice ha ammesso di non aver visto gran parte dei documenti che la difesa ha richiesto, ma ha continuato rimarcando che questo è usuale in molti processi. Tuttavia, gli avvocati hanno insistito sul fatto che dovrebbero essere la difesa e non l’accusa a decidere se questi documenti sono rilevanti o meno.
Infine, il giudice ha respinto il rinvio di tre settimane, però ha sospeso l’udienza fino a giovedì 26 gennaio, per concedere tempo alla difesa di leggere la parte del fascicolo d’indagine, a cui è stato garantito l’accesso (ma non a tutto).
La prossima udienza si svolgerà il 9 febbraio, e in principio il programma di questa data ha già incluso l’esposizione di alcuni testimoni, compreso un agente di polizia dello Stato spagnolo.
Numerosi sostenitori da diversi paesi erano presenti per esmprimere il proprio supporto durante le 4 ore ore e mezza dell’udienza. I nostri compagni hanno ricevuto il nostro calore nella fredda Germania, mentre uno scambio di sguardi e di gesti complici ha continuato a ripetersi tutta la mattinata, trasmettendo forza e dimostrando ancora una volta che di fronte alla repressione e alla detenzione la solidarietà tra coloro in lotta sfida i muri e le frontiere.


Aachen [Njemačka]: Prvi dan suđenja za pljačku banke (23.01.2017.)
Danas 23.01.2017. održano je prvo ročište suđenja protiv naših anarhističkih drugova optuženih za pljačku podružnice Pax Banke u Aachenu, novembra 2014.
U sudnici su bili prisutni predstavnik tužilaštva, sudac, okrivljenici sa svojim advokatima, “narodna porota” (koja ne donosi odluke), novinari, kojima nije bilo dozvoljeno snimanje unutar sudnice, u dogovoru sa zahtjevom advokata obrane (mada su njihove telekamere bile upaljene izvan sudnice), i publika sastavljena od članova obitelji, prijatelja i drugova okrivljenika, koji su zaposjeli 30-40 mjesta na raspolaganju.
Nakon proceduralnih formalnosti i nakon što je tužitelj pročitao optužnicu (oružana pljačka i ilegalno posjedovanje oružja), jedan od advokata obrane zatražio je odgodu suđenja na tri tjedna zato što nije imao pristup jednom dijelu dokumenata istrage, pošto ih tužilaštvo nije stavilo na raspolaganje. Advokati su naglasili da to onemogućava potpunu i nepristranu obranu njihovih
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