Zurigo [Svizzera]: Attacco incendiario contro un noto collaboratore del futuro maxi-carcere di Bässlergut (20/06/2017) [it]

Nella notte di 20 giugno è stato collocato un ordigno incendiario sotto un furgone dell’azienda IMPLENIA. IMPLENIA è coinvolta nel cantiere per l’ingrandimento del carcere Bässlergut di Basilea. Tutte le aziende, istituzioni e individui che pianificano, costruiscono e gestiscono campi e prigioni sono corresponsabili nel mantenimento di strutture repressive.
Questo incendio è anche in solidarietà con la compagna anarchica condannata per rapina di una banca ad Aquisgrana e con tutti compagni colpiti nell’operazione “Scripta Manent” in Italia.

Per altri splendidi incendi notturni!
Per la distruzione della società carceraria!

Parigi [Francia]: Caso della macchina di polizia incendiata nel maggio 2016 – Domanda di scarcerazione respinta (16/06/2017) [it]

Venerdì 16 giugno 2017 si è tenuta l’udienza per la richiesta di scarcerazione del compagno imprigionato nel febbraio scorso per la macchina della polizia incendiata nel maggio 2016 sul quai Valmy, a Parigi.
Senza sorpresa, il giudice ha rifiutato la scarcerazione. Gli argomenti della procura si limitano alla sua presenza a manifestazione successive ai fatti che gli sono contestati e alla sua possibile fuga prima del processo; il giudice ha seguito senza battere ciglio, argomentando che il nostro amico non si è mai espresso sul fondo del caso e che c’è il rischio che non si presenti al processo. Tutto ciò giustificherebbe il suo mantenimento a disposizione della Giustizia, cioè in prigione.
Durante uno dei monologhi del giudice, abbiamo saputo che il 27 giugno ci sarà un’udienza che fisserà la data del processo, cosa che, secondo lui, lascia supporre un processo che durerà diversi giorni, alla fine dell’estate.
Quando è stato pronunciato il verdetto, e quando il giudice voleva
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Atene [Grecia]: Solidarietà con gli indagati nell’operazione “Scripta Manent” (19/06/2017) [it]

Come minimo segno di complicità e solidarietà abbiamo esposto uno striscione al Politecnico in via Patision [una delle principali vie della città] nella notte di 19 giugno.

I compagni in Italia, nello specifico 7 compagni, di Croce Nera Anarchica, RadioAzione e Anarhija.info, con la nuova operazione iniziata il 2/6/17, sono accusati di art. 270bis (associazione sovversiva con finalità di terrorismo), in concorso con i compagni anarchici indagati nel primo troncone dell’Op. Scripta Manent per gli stessi fatti, e di 414 c.p. (istigazione a delinquere, sempre con finalità di terrorismo). Questo è la continuazione della prima operazione “Scripta Manent”, organizzata dal bastardo Roberto Maria Sparagna, con l’obiettivo di reprimere i compagni che diffondono le parole e mantengono viva la fiamma della
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Gaillac – Tarn [Francia]: Alcune fiamme di solidarietà (19/06/2017) [it]

Nella notte tra 18 e 19 giugno, con l’aiuto di qualche accendi-fuoco, abbiamo dato alle fiamme due veicoli appartenenti al municipio di Gaillac.
Questo atto non ha nulla a che fare con le elezioni legislative, che non ci interessano affatto.
Il bersaglio non era questo municipio in particolare.
Ogni giorno è appropriato per attaccare il potere, qualunque esso sia.
Detto questo, ci si sente comunque un po’ minacciati da future istallazioni di telecamere di sorveglianza da parte di Gausserand, sindaco di Gaillac; non permetteremo di essere controllati, soffocati, senza reagire. E’ già stato detto molto sulla videosorveglianza, noi ci limiteremo ad affermare che si tratta solo di uno tra gli innumerevoli modi per limitare i movimenti di coloro che non abbassano la propria testa davanti all’autorità. E talvolta partecipano a mandarli in carcere.
Grossi baci (se consentite) a coloro che mantengono la testa alta nei momenti difficili.
A Kara e Krem, accusati di aver bruciato l’anno scorso una macchina degli sbirri.
A Damien, le cui lettere ci rendono sempre felici.
Alla compagna spagnola, uscita dal aula del tribunale col pugno alzato quando le fu inflitta la sentenza di 7 anni e mezzo.
Agli anarchici italiani, che nonostante la violenza della repressione continuano a lottare.
Nella speranza che quelli in fuga continueranno a fuggire a lungo.
Per un giugno pericoloso.

Francia: Lettera di Damien dalla prigione di Fleury-Mérogis (18/05/2017) [it]

Siamo al 18 maggio, data della mia liberazione condizionale, ma sono sempre dentro, e ci resterò.
Il magistrato di sorveglianza, Catherine Ardaillon, sindacalista di sinistra, militante al tribunale di Evry e alla prigione di Fleury-Mérogis per la generalizzazione delle pene alternative, ha infatti decretato che, comunque, per dei casi come il mio, per fortuna che ci sono le prigioni e che quindi non se ne parla di una pena alternativa per me.
A differenza dell’ultima pena che ho scontato [per tre attacchi incendiari/esplosivi avvenuti nel sud della Francia fra fine 2013 e inizio 2014, rivendicati come GADI (Groupe d’action directe international – Gruppo d’azione diretta internazionale); NdT] , non sono sottoposto alla legislazione antiterrorista, ma nei fatti questa mi viene applicata.
Ecco perché la domanda di uscita per un giorno, per poter andare a un colloquio di lavoro (cosa che, a priori, non può essere rifiutata a fine pena), che ho dato alla mia consigliera del Servizio penitenziario d’inserzione e di prova, la signora Jean-Baptiste, si è miracolosamente trasformato in una semplice domanda di “permesso per mantenere i legami familiari”, in modo che potesse essere rigettata dal Magistrato di sorveglianza Catherine Ardaillon.
Da qualche settimana, mi toccano numerose perquisizioni, perquise della cella, perquise della persona, etc. Non hanno trovato nulla fino a che un informatore (che mi era per forza molto vicino, per dare un’informazione così precisa) ha detto loro dove nascondevo le mie carte telefoniche SIM. Qualche giorno fa hanno quindi trovato 3 SIM nascoste all’interno di un pacchetto di cartine per tabacco nuovo. Le SIM erano intercalate fra le cartine al fondo del pacchetto. Durante la mia perquisizione, la guardia ha avuto un riflesso che ha tradito il fatto che hanno un informatore: subito prima della perquisa, quando svuotavo le tasche prima di svestirmi, ha immediatamente preso i miei due pacchetti di cartine per metterli da parte, mentre sembrava disinteressarsi del resto. Sapevo che ero fritto e, infatti, alla fine della perquisa, mi ha detto : “e là non c’è nulla?” poi ha tirato fuori tutte le cartine una ad una fino a trovare le SIM.
I giorni successivi, alcuni detenuti con cui sono in contatto hanno subito delle perquise dello stesso tipo.
Ieri sera, il 17 maggio, un gruppo d’intervento degli ERIS ha fatto irruzione nella mia cella intorno alle 20. Per quelli/e che non conoscono gli ERIS, sono dei gruppi di intervento [dell’Amministrazione penitenziaria; NdT] che hanno seguito la stessa formazione dei GIGN, del GIPNe del RAID [forze speciali della Gendarmerie, il primo, e della polizia, gli altri due; NdT], super-allenati e super-equipaggiati con diverse protezioni simili a quelle dei CRS [la Celere francese; NdT], giubbotti antiproiettile, scudi antiproiettile e passamontagna sotto il caso per non essere riconosciuti, guanti rinforzati, proteggi-tibia, etc. Sono di solito armati di manganello e flasball, con il quale tirano a distanza ravvicinata, evidentemente, visto che una cella non misura più di 9 m².
Bon, quindi ci hanno presi e buttati nel corridoio, messi faccia al muro con le mani sulla testa, poi messo le manette. Siamo poi stati tirati, il mio codetenuto ed io, ognuno in una diversa stanza di perquisizioni. Per la continuazione, conosciamo la musica: perquisizione integrale ben dura, con la particolarità, questa volta, che uno di loro
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Crest – Drôme [Francia]: A proposito di dialogo, solidarietà e attacco (06/2017) [it]

Come individualisti, è difficile parlare di solidarietà, perché non vogliamo esprimerla ad un gruppo, ma a delle individualità, che sentiamo sufficientemente vicini per voler stabilire un dialogo.
Ci sentiamo solidali con coloro che attraverso i propri atti e discorsi ci trasmettono una volontà di combattere qui ed ora il potere in tutte le sue forme.
Per noi il modo più sincero di sostenere degli individui in rivolta è di rivoltarci noi stessi e attaccare. Il fatto che delle persone che si considerano come potenziali complici, si trasmettono della forza, può permettere che siano la nostra etica e le nostre passioni a guidare le nostre azioni, e non invece la paura e la rassegnazione derivanti dalla repressione.
Attraverso l’attacco, vogliamo rompere l’isolamento ed esprimere la nostra rabbia e le nostre tristezze. Nei momenti in cui non si contano più le prese di distanza, noi riaffermiamo posizioni offensive e irrecuperabili.
Noi pensiamo che se vogliamo affilare la pratica e la critica, potrebbe allora essere interessante condividerle, confrontarsi con altri. Non ci interessa l’idea di produrre idee etichettate come “anarchiche”, che tutti possono accettare e adattare al proprio discorso o contesto locale. Ci piace il dissenso e il conflitto che ci permettono di prendere posizione. Siamo tanto disgustati dall’apatia onnipresente, quanto profondamente toccati dalla bellezza di coloro che si rivoltano senza attendere né le condizioni oggettive, né il terreno sociale favorevole, né il momento strategico. Le nostre scelte non saranno mai opportune, perché sempre altrove. Non abbiamo nessuno da convincere, né da aspettare, abbiamo soltanto un migliaio di piani, il desiderio di incontrare altri complici nell’impazienza e l’irrefrenabile bisogno di entrare in azione.
L’attacco può acquisire molte forme, e per noi il dominio interpersonale deve essere attaccato nella stessa misura come questo esistente che ci soffoca. Non vogliamo fare preferenze. Rifiutiamo questa logica e vogliamo rendere visibile ogni aspetto della nostra insubordinazione. In sostegno, quindi, di coloro che si mettono in gioco dinanzi alla repressione, con i loro
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Besançon [Francia]: Un po’ di rabbia contro la macchina di espulsioni e reclusioni (06/2017) [it]

Queste notti di caldo inteso, la voglia di muoversi e la rabbia provocata dalla condanna inflitta alla compagna ad Aquisgrana e dal rifiuto di libertà condizionata per Damien, ancora detenuto a Fleury, ci hanno indotto a perlustrare le vie in cerca di mete appropriate.
Stavamo pensando anche a coloro che affronteranno il processo per aver attaccato la macchina di espulsioni e i suoi responsabili.
È quindi del tutto naturale che due macchine della Securitas (che assicura la sicurezza nei campi) si sono ritrovate con le gomme a terra. Questo dimostra che in realtà non sono poi così verisure ^^
Il nostro secondo attacco era diretto contro una macchina del municipio, sempre pronto a rendere la città pulita, ascetica, accordando sempre più spazio al consumo, all’abbrutimento delle masse. Ultimamente si è manifestato
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Madrid [Spagna]: Attaccata succursale di Bankia in solidarietà con l’anarchica condannata per rapina in Germania (07/06/2017) [it]

Nella notte di 7 giugno un ordigno espslosivo-incendiario è stato collocato in una succursale di Bankia, situata nel quartiere di Mirasierra di Madrid, disturbando la quiete della classe medio-alta che ci risiede. Quest’area urbana è piena di ville e palazzi video-sorvegliati e dotata di una pattuglie di sicurezza privata, lontano dalla miseria che cementa il livello di vita dei suoi abitanti.
Questa azione è stata realizzata dopo aver sentito la sentenza emessa contro la contra compagna, condannata per un esproprio in Germania, alla quale inviamo tutto il calore del nostro incendio.
Inseriamo la nostra azione anche nel contesto di chiamata contro il summit finanziario G20 ad Amburgo.
Stanotte la nostra rabbia e il nostro disgusto sono esplosi anche davanti dell’impotenza del quotidiano, con il tentativo di sfuggire alla passività e di restituire un po’ di violenza che viviamo. Siamo stufi del comfort di una vita programmata e stufi dell’attività politica, anch’essa programmata. Con questo atto vogliamo abbracciare tutti quelli che sono caduti durante un’azione e che hanno lottato fino alla morte contro tutto quello che ci mantiene in passività.

Che la solidarietà tra gli anarchici non sia solo una parola scritta! Per anarchia!

Francia: Chiusura delle indagini per il caso della macchina della polizia incendiata a Parigi nel maggio 2016 (07/06/2017) [it]

Un anno dopo l’incendio ben meritato di una macchina della polizia, in quai Valmy, durante una manifestazione spontanea in reazione al presidio degli sbirri che si teneva nello stesso momento su place de la République, la Giudice per le indagini preliminari ha chiuso l’inchiesta. La giustizia ha tradotto con le sue parole fredde la sua visione di questa storia e spedisce nove persone davanti al tribunale. Le giudici Lucie Berthezene e Aline Batoz hanno seguito le requisitorie del Procuratore, che vuole vendicare le parti civili, Kévin Philipy, Allison Barthélémy [i due sbirri presenti nella macchina durante i fatti ; NdT] et Alliance [sindacato dei polziotti ; NdT], i cui avvocati rispettivi sono Michèle Lauynay, Sonia De Magalhaes e Delphine des Villettes, per la distruzione del loro attrezzo di lavoro.
Tutti/e sono accusati/e di aver “partecipato volontariamente a un attruppamento, anche se formato in maniera temporanea, avente lo scopo di preparare uno o più fatti materiali di violenza volontaria contro delle persone o la distruzione o il danneggiamento di beni, in riunione, nel caso specifico partecipando ad una manifestazione vietata, i cui partecipanti hanno dissimulato i loro visi con dei passamontagna, sciarpe o cappucci e si sono dotati di armi per destinazione, come bottiglie di vetro, pali metallici e sbarre di ferro, con lo scopo di procedere a diversi danneggiamenti, o a delle violenze contro le forze dell’ordine”.
In sei sono accusati/e di avere “volontariamente commesso degli atti di violenza che hanno portato a una prognosi di più di 8 giorni, nello specifico 10 giorni per Kevin Philipy e 30 giorni per Allison Barthelemy, con le circostanze [aggravanti; NdT] che i fatti sono stati commessi su persone depositarie dell’autorità pubblica nell’esercizio delle loro funzioni, in riunione e con l’utilizzo di un’arma per destinazione, da persone che dissimulavano volontariamente, in tutto o in parte, il loro viso, per non essere identificate; con premeditazione, nello specifico prendendo attivamente parte all’attacco di due funzionari di polizia da parte di un gruppo di individui”. Le stesse persone sono accusate di aver “distrutto per mezzo di incendio, o di ogni altro mezzo di natura a creare un pericolo per le persone, un veicolo di polizia”.
Infine, uno/a di loro è accusato/a di essersi “rifiutato/a di sottomettersi ad un prelievo biologico destinato a
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Parigi [Francia]: Bye Bye Spie Batignolle (11/06/2017) [it]

Incendio di un furgone della Spie Batignolle [grande impresa di costruzioni ; NdT] in solidarietà agli/le anarchici/che imprigionati/e.

Ai primi bagliori dell’alba di questa domenica, i festaioli che tirano fino a tardi hanno potuto notare degli altri bagliori: un furgone della Spie Batignolle bruciava in boulevard Chanzy, fra Montreuil e Bagnolet [periferia est di Parigi; NdT] (sì, sì, è possibile anche su un viale: basta scegliere il momento buono!)
Spie Batignolle costruisce delle prigioni. Abbiamo incendiato il loro furgone pensando a Damien, a Kara e a Krème.
Ai/le compagni/e imprigionati/e in Italia per l’operazione Scripta manent.
A tutti/e gli/le altri/e.
Libertà per tutti/e!
Solidarietà anarchica, per un giugno pericoloso!

(tradotto da guerresociale)

Barcellona [Spagna]: Manifestazione di solidarietà con l’anarchica condannata per rapina ad Aquisgrana (07/06/2017) [it]

Nella notte del verdetto che ha visto condannare una compagna anarchica a 7,5 anni per rapina in banca ad Aquisgrana, alcuni nemici del dominio e del capitale hanno preso le strade di Barcellona per esprimere la propria rabbia e solidarietà.
Negozi, banche e infrastrutture pubbliche sono state danneggiate e distrutte durante una manifestazione attraverso il quartiere gentrificato di Gracia.

Aquisgrana [Germania]: Anarchica condannata a 7,5 anni di carcere per rapina in banca (07/06/2017) – Azioni di solidarietà [it]

Oggi, 7 giugno, il giudice ha pronunciato la sentenza per il caso contro i due compagni anarchici accusati di aver rapinato la Pax Bank ad Aquisgrana nel 2014. Mentre il compagno è stato assolto, la nostra sorella e compagna è stata condannata a sette anni e mezzo di detenzione.
Quello che questa sentenza chiaramente dimostra è che non solo i fatti sono stati processati, ma anche le nostre idee, idee anarchiche, nostri legami di solidarietà e il rifiuto di collaborare con il potere.
Nonostante la loro intenzione di schiacciare e reprimere le nostre idee e pratiche anarchiche, da parte nostra noi rimaniamo e rimarremo fieri e convinti di ciò che siamo e del perché lottiamo.
E questo è stato dimostrato nell’aula del tribunale con le nostre urla di rabbia e solidarietà, come risposta alla dignità che la nostra compagna ha mantenuto, salutandoci a testa alta e pugno chiuso mentre veniva scortata fuori dall’aula. Abbiamo espresso tutto il nostro disprezzo verso la corte per ciò che rappresenta. Speriamo che questa tempesta di rabbia i odio, e amore verso la nostra compagna, scoppi e si diffonda attraverso questo maledetto mondo.

Libertà per i nostri compagni, guerra ai nostri nemici

Alcuni anarchici solidali

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Barcellona: Barricate in solidarietà con gli anarchici accusati per il caso di Aquisgrana
Nelle prime ore di 7 giugno è stata effettuato un
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Italia: Sulle indagini contro RadioAzione, Anarhjia.info e Croce Nera Anarchica (02/06/2017) [it]

Ieri, 2 giugno 2017, la digos ha bussato alla porta di casa mia e altri sei compagni per notificarci la chiusura delle indagini per un ulteriore inchiesta da parte della Procura di Torino e il pm Roberto Sparagna, parallela a quella denominata “Scripta manent”, e che focalizza la sua attenzione sui siti anarchici di controinformazione RadioAzione, Anarhjia.info e Croce Nera Anarchica.

Per quanto riguarda Croce Nera Anarchica viene preso di mira anche il giornale cartaceo, la sua distribuzione e chi ha organizzato le presentazioni dello stesso giornale in Italia.
Gli articoli contestati sono il 270 bis (associazione sovversiva con finalità di terrorismo), 414 c.p. (istigazione a delinquere). A due compagni viene contestato anche l’articolo 280 (attentato con finalità di terrorismo).
Traduzioni dei testi, predisposizione, istigazione, apologia, ideazione e divulgazione sempre attraverso siti e giornali di materiale di propaganda ideologica “insurrezionalista-lottarmatista”, raccolta di denaro per sostenere i compagni detenuti e l’attacco ad una cabina dell’Enel a Civitavecchia il12 gennaio 2016 a firma “Comitato pirotecnico per un anno straordinario F.A.I.-F.R.I.”.
Questa la miseria umana prodotta dal lurido magistrato della Procura di Torino Roberto Sparagna.

Le intenzioni sono ben chiare: fare di tutto per isolare ulteriormente i compagni anarchici detenuti per l’operazione “Scripta Manent”.
Ma il becchino di turno può mettersi anche l’anima in pace perché mai ci sarà un passo indietro!
La controinformazione sui siti e sui giornali continuerà ad essere aggiornata, come lo stesso continueremo a raccogliere denaro per sostenere i compagni detenuti nei vostri lager di merda, e soprattutto non uno solo di quei compagni di cui ci avete privato la presenza fisica quotidiana rimarrà isolato.
Infine, fino all’ultimo mio respiro su questo pianeta di merda, mi auspico che ci saranno
10, 100, 1000 azioni dirette!

Somma Gioacchino (RadioAzione)

Pantin (Seine-Saint-Denis) [Francia] : Combustione VS reinserzione (29/05/2017) [it]

Nella notte tra 28 e 29 maggio abbiamo incediato due veicoli sul parcheggio della società Atout Bois (49 avenue Anatole France) e fatto le scritte “Il lavoro non rende liberi” e “Fotti la giustizia” sul muro a fianco.
Se crediamo alle sue intenzioni, questa impresa, amministrata dalla PJJ [Protezione giuridiaria della gioventù – l’ente statale che rimpiazza l’Amministrazione Penitenziaria per i minorenni; NdT] protegge e accompagna i giovani caduti nelle grinfie della Giustizia.
Obbedisci a un padrone, sottomettiti alla gerarchia, rispetta l’autorità, resta sul sentiero della legge, accetta la presa di un giudice sulla tua vita: l’avvenire radioso del salariato si apre davanti a te.
Arrangiati da solo, rifiuta le regole che non hai scelto, rifiuta di essere un anello al fondo della catena di produzione, di essere sfruttabile a volontà, ribellati e, di comune accordo, questi benevoli tutori della tua vita (giudici, educatori, padroni) ti spalancheranno le porte del penitenziario.
Il lavoro e la prigione sono due colonne essenziali del controllo sociale, necessari alla
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Les Lilas (Seine-Saint-Denis) [Francia]: La solidarietà è l’attacco (28/05/2017) [it]

Nella notte tra il 28 e il 29, nella via di Romainville a Lilas è stata incendiata una macchina di Direzione interdipartimentale delle strade, di Île-de-France [regione comprendente Parigi, ndt.], uno dei numerosi ingranaggi periferici dello Stato.
Vogliamo inviare la solidarietà agli anarchici che affronteranno il processo il 29 (in realtà, l’udienza preliminare si svolgerà lunedì 5 giugno, nota di Attaque), a seguito dell’operazione Scripta Manent in Italia.
Solidarietà anche con Damien. La sua posizione combattiva di fronte al carcere ci fornisce la motivazione. Crediamo che la solidarietà è un rapporto di riconoscimento reciproco basato sulla conflittualità contro l’esistente. Non siamo solidali con la disgrazia, ma con la rivolta.
Un pensiero anche per Kara e Krém.

Per un mese di giugno pericoloso.
La solidarietà è l’attacco.

Montreuil [Francia] : Solidarietà (27/05/2017) [it]

Montreuil, rue Kléber, alle prime ore del mattino del 27 maggio.

Abbiamo dato alle fiamme una macchina della Provincia della Seine-Saint-Denis.
Un piccolo gesto solidale con gli/le anarchici imprigionati/e in Italia (e dappertutto), in risposta all’appello “Per un giugno pericoloso”.
Un saluto speciale a Damien.
Contro lo stato e tutti i poteri, viva l’anarchia!

dei cuori in fiamme

P.S. non é ancora giugno? Ah, davvero? Merda, non avremmo dovuto bruciare il calendario!


(tradotto da guerresociale)

Salonicco [Grecia]: “Non in memoria, ma in continuità” – Striscioni per Punky Mauri e per gli anarchici italiani (22/05/2017) [it]

Nella giornata di 22 maggio due striscioni, uno per il compagno anarchico Mauricio Morales Duarte “Punky Mauri”, e uno per gli anarchici arrestati durante l’Operazione “Scripta Manent” in Italia. Uno è stato appeso nella zona di Rotunda, e l’altro sotto l’arco in Kamara, entrambi in centro città.
Otto anni fa, a questo giorno, Mauri attaccò lo Stato nel tentativo di collocare una bomba artigianale nella scuola di Gendarmeria a Santiago, Cile. Invece di esplodere in faccia dell’autorità, l’ordigno si attivò prematuramente.
L’operazione “Scripta Manent” è un’altra operazione repressiva tra le tante che hanno già colpito i compagni che osano opporsi allo Stato italiano. Nel contesto del tentativo di trovare coloro che presero parte agli attacchi della Federazione Anarchica Informale dal 2005, ma anche nel tentativo di distruggere il conflitto insurrezionale in Italia e tagliare ogni rete solidale a coloro già in carcere, come Alfredo Cospito e Niola Gai.
Il fatto che i nostri compagni sono caduti o sono detenuti non significa che non sono con noi, né ci paralizzerà la passività e la “solidarietà filantropica”, il conflitto contro tutte le autorità continua.

- Alcuni Ribelli Individualisti

Traduzione degli striscioni:
“Armati e sii violento, meravigliosamente violento.” Non in memoria, in continuità, per il nostro compagno combattente Punky Mauri. NON DIMENTICHIAMO L’ATTACCO!”

“L’INSURREZIONE NON È UN FINALE UTOPICO. È IL CONTINUO ATTACCO DELL’INDIVIDUO CONTRO TUTTE LE AUTORITÀ. FORZA AGLI ANARCHICI ARRESTATI IN ITALIA NELL’OPERAZIONE SCRIPTA MANENT.”

Grecia: Attaccata stazione di polizia in solidarietà con il prigioniero anarchico Tasos Theofilou e con tutti i compagni detenuti (21/05/2017) [it]

21/05/2017 alle ore 5:00 circa dieci persone hanno attaccato la stazione di polizia di Nafpaktos in segno di solidarietà con Tasos Theofilou e con tutti i compagni detenuti.
Prima sono state prese a sassate le guardie all’esterno e le macchine degli sbirri, e poi sono state lanciate le molotov contro l’edificio.
Gli sbirri si sono rinchiusi dentro la stazione di polizia, mentre noi li sentivamo urlare imprecazioni.
Nessun compagno è stato fermato o accusato.

Oaxaca [Messico]: Attacco esplosivo-incendiario contro un concessionario (22/05/201/) [it]

Oaxaca Ingovernabile: 8 anni dopo la morte di Punky Mauri l’attacco continua. Collocazione di ordigni esplosivo-incendiari in una concessionaria di auto di lusso.
I nostri morti sono fertilizzante e seme nero di conflitto, nutrendo l’attualità della rivolta, valorizzando ogni gesto nello scontro contro l’autorità. Per espandere e propagare la forza di tali lotte e idee è indispensabile alimentare il nostro presente, per non dimenticare e per promuovere la pratica di insurrezione permanente.
Dominazione, come ideologia e pratica di potere che devasta la vita in tutte le sue sfere. La miseria del quotidiano non ci lascia indifferenti. Anche se la rassegnazione rappresenta una via d’uscita per molti, e la passività il loro rifugio più sicuro, ogni atto di rifiuto, di ostilità, di disobbedienza alla realtà imposta ci dimostra che ci sono ancora persone vive.
La nostra attività di ogni giorno, il nostro modo di rapportarsi tra di noi, la nostre passioni e i nostri ragionamenti emanano da ognuno di noi, dalle nostre individualità. Anche se ci dedichiamo alla costruzione di piaceri condivisi, la responsabilità delle nostre azioni appartiene ad ogni individuo.
Collettivamente o individualmente noi continueremo...

Besançon [Francia]: Di fronte alla repressione, non abbassiamo la testa! [it]

Due persone sono state arrestate dalla polizia in borghese, dopo la dispersione della manifestazione antielettorale del 7 maggio, sera del secondo turno delle presidenziali. Sono accusati di aver fatto delle scritte sulle vetrine di alcune banche. Due giorni dopo, durante il blocco di una scuola superiore, tocca ad una giovane studente di quell’istituto di farsi portare via, per aver resistito accanitamente contro i porci antisommossa che le sono saltati addosso in gran numero per arrestarla. Ci ha fatto piacere sapere che si era liberata delle manette ed aveva cercato di scappare. Senza riuscirci, purtroppo, ma, come si dice, la bellezza è nel gesto e nell’intenzione!
Quindi, tutto cio’ ci ha fatto incazzare e dato abbastanza rabbia per azzannare i pneumatici del dominio: due camion di JCDecaux [grande impresa di pubblicità e mobilio urbano; NdT] ne hanno fatto le spese. Davanti al liceo Pasteur, per due sere di fila sono apparse delle scritte : “Solidaiertà con Louna – ACAB – Nessuna ambizione in questo mondo a parte quella di distruggerlo ! (A)” “EN M(A)RGE” [gioco di parole fra “En marche” – in marcia, nome del “movimento” del neopresidente E. Macron e “Marge”, margine; NdT]. Sulla chiesa Saint-Joseph, delle scritte sono venute a decorare quelle mura grige: “Né pastori né greggi” e “Abbasso la carità – Viva la solidarietà”.

Tutti e tre passeranno a processo mercoledì 31 maggio. Nell’attesa, facciamo un gran casino!

(tradotto da guerresociale)

Rennes [Francia]: Noi festeggiamo gli anniversari a modo nostro (18/05/2017) [it]

18 maggio 2016, Parigi. Una macchina blu-bianco-rossa viene bruciata.
18 maggio 2017, Rennes. Una utilitaria blu di Enedis [maggior azienda distributrice di energia elettrica, ndt.] viene incendiata.
Abbiamo pensato che è meglio della candelina.

Era 18 maggio maggio 2017 e abbiamo pensato a Kara e Krem, detenuti a Fleury, rispettivamente da 26 maggio 2016 e da 2 febbraio 2017, per l’incendio di una macchina degli sbirri in quai de Valmy.

Cercavamo qualcosa per fare un falò nel nuovo quartiere merdoso di Courouze, che hanno cementato in tutte le direzioni, Vinci, Eiffage e compagnia.
Alla fine abbiamo trovato una vettura blu (perché quelle blu-bianco-rosso girano di notte per le strade).
E l’abbiamo incendiata con piacere!

Abbiamo pensato anche alla persona sospettata dagli sbirri di aver gettato un fumogeno, e che ancora stanno cercando. ¡Huye, hombre, huye!

Piromani nottambuli

Polonia: Chiamata di solidarietà con i 3 di Varsavia (31/05/2017) [it]

Cari Amici,
abbiamo aspettato più di un anno il processo contro i 3 di Varsavia. Oggi, lanciamo questa chiamata alle azioni di solidarietà, in occasione della prima udienza del processo, 31 maggio 2017.
In questa data abbiamo pianificato anche una protesta, “SIAMO TUTTI TERRORISTI”, davanti al tribunale di Varsavia (indirizzo: Marszałkowska, 82).
Il governo polacco segue il trend internazionale che vede ovunque la minaccia terrorista. Non c’è miglior ragione della figura del nemico per alimentare l’economia di guerra, rafforzare gli strumenti di controllo e preparare il terreno all’autocrazia. Sia la minaccia esterna – migranti (inclusi bambini pronti a commettere atti di terrore), che la minaccia interna nella forma di terrorismo locale, sono ormai comunemente utilizzati in intera EU per spaventare la popolazione e ridurla all’obbedienza.
Come negli altri paesi dell’UE, gli attacchi terroristici hanno rappresentato la giustificazione per l’introdurre nuove norme di sicurezza, che garantiscono agli Stati maggiori poteri, mentre pesantemente limitano quelli delle persone. Anche le autorità polacche vogliono sfruttare la loro occasione per assicurarsi la posizione nella cavalcata sull’onda antiterrorismo europea. Sulla scia della nuova legge antiterrorismo in Polonia, i media ufficiali hanno subito iniziato a trasmettere l’ondata di falsi alarmi bomba avvenuti in tutta la Polonia, fino ad ottenere quello che aspettavano. Nella notte del 23 [maggio 2016, ndt], tre anarchici sono stati catturati su un parcheggio di polizia mentre cercavano di incendiare una macchina degli sbirri.
... Per le autorità e i loro media, l’arresto

Italia: Sulla lotta del compagno Davide Delogu, anarchico sardo prigioniero dell’Italia Stato [it]

É di pochi giorni fa la notizia da noi pubblicata sul sito di Croce Nera Anarchica, del tentativo di evasione messo in atto dal compagno anarchico sardo Davide Delogu, conclusosi con i mitra delle guardie puntati sulla sua faccia. Abbiamo appreso la notizia dalla telefonata che Davide svolge settimanalmente con la sua famiglia.
Davide ci comunica che si trova in isolamento totale dal primo maggio, e che gli verrà applicato nuovamente il 14bis (sei mesi di isolamento costante con l’applicazione della censura su tutta la corrispondenza).
Questo tentativo di evasione, spiega Davide in una lettera personale nei miei confronti a cui ha allegato anche un documento, è una Azione Diretta parte della campagna per l’autoliberazione che ha deciso di lanciare con i fatti il primo maggio.
Supporto incondizionato a tutti i compagni anarchici e le compagne anarchiche, che senza riguardo, si battono dignitosamente.
Supporto allo sciopero della fame del compagno anarchico prigioniero Alfredo Cospito.
Supporto alle scelte anarchiche rivoluzionarie del compagno anarchico sardo Davide Delogu.
Complicità e affinità con i compagni anarchici della redazione del giornale anarchico Vetriolo, che pochi giorni addietro si sono espressi in solidarietà ad Alfredo Cospito.
Sempri pro s’anarkia! Sempri Ainnantis!

Omar Nioi anarchico sardo – r. di C.N.A.
12/05/2017


COMUNICATO DEL DENUTO ANARCHICO COMPAGNO DAVIDE DELOGU:

Presoni e Brucoli, 25 Aprile 2017

MINE NON VAGANTI (...FORSE...)
Siamo Anarchici in galera, chi da anni, chi da meno, e combattiamo quotidianamente la guerra contro la dominazione, faccia a faccia col nemico, dentro le loro gabbie. Conviviamo il rifiuto e il disprezzo, scontrandoci con l’autorità carceraria e il suo disciplinamento sbarrocratico ogni giorno.
Siamo perciò mine che non vagano (per ora...), le cui deflagrazioni, come i fatti recenti e passati insegnano, creano scompiglio, danni materiali e la frantumazione della logica carceraria (che in quanto anarchici è già stata demolita!). Trasmettendo certamente importanti stimoli vitali d’azione all’interno di una complessa palude desolante, per viversi la propria anarchia, qui, ora, subito!
Nel mio continuare a viverla come
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Bagnolet [Francia] : Fuoco solidale (30/04/2017) [it]

Ieri sera, domenica 30 aprile, rue de la capsulerie a Bagnolet [prima periferia di Parigi, NdT]

Abbiamo incendiato un furgoncino di Vinci, costruttore e gestore di prigioni, autostrade, CIE e altri aeroporti. Un furgoncino della Sodexo (gestisce le mense in molte prigioni), una macchina della Engie (la cui filiale Gepsa è un partner privilegiato nella gestione delle prigioni) e una della JCDecaux (che, in più di imporci delle pubblicità ad ogni angolo di strada, sfrutta i prigionieri facendo loro riparare le Velib’ [biciclette in libero servizio dell’agglomerazione parigina; NdT]) ci hanno fatto l’occhiolino, ma in mancanza di diavolina abbiamo bucato loro le gomme, sempre nelle strade di Bagnolet. Ritorneremo, meglio attrezzati...

Un cucù solidale ai/le compagni/e in prigione a causa dell’incendio della macchina degli sbirri il 18 maggio scorso (presto sarà un anno!) e a Damien, accusato di aver attaccato un concessionario Jaguar, un ufficio di collocamento, un supermercato Franprix e una Camera di commercio e dell’industria durarante la manifestazione spontanea distruttrice del 14 aprile.

Né Le Pen, né Macron, né patria, né padroni, né mariti né genitori, rivoluzione!

(tradotto da guerresociale)

Besançon [Francia] : Bancomat sfasciati in solidarietà (29-30/04/2017) [it]

I bancomati di due banche (LCL, Crédit Agricole) sono stati spaccati con un martello, in due quartieri diversi (Chaprais e Fontaine Ecu). Lo schermo di un bancomat della Caisse d’Epargne nel settore di Charpais, è stato ricoperto di vernice.

Forza e solidarietà con i/le compagni/e accusati/e di rapina in banca a Aachen in Germania.

(tradotto da guerresociale)