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Bruxelles [Belgio]: Attacco incendiario in solidarietà con l’anarchico detenuto Damien (11/02/2017) [it]
Nuovo attacco incendiario a Bruxelles e suoi dintorni, nella notte dell’11 febbraio 2017
Incendiato un veicolo degli sbirri locali e federali in solidarietà con Damien e con tutti i detenuti.
Contro questo (vecchio) mondo di autorità e rassegnazione...
per la primavera, la libertà, la luce, la notte e l’uguaglianza
viva l’Anarchia.
Bruxelles [Belgija]: Zapaljivi napad u znak solidarnosti sa zatvorenim anarhistom Damienom (11.02.2017.)
Novi zapaljivi napad u Bruxellesu i njegovoj okolici, u noći 11. februara 2017.
Zapaljeno vozilo područnih i federalnih pandura u znak solidarnosti s Damienom i svim zatvorencima.
Protiv ovog (starog) svijeta autoriteta i ravnodušnosti...
za proljeće, slobodu, svjetlost, noć i jednakost
živjela Anarhija.
Incendiato un veicolo degli sbirri locali e federali in solidarietà con Damien e con tutti i detenuti.
Contro questo (vecchio) mondo di autorità e rassegnazione...
per la primavera, la libertà, la luce, la notte e l’uguaglianza
viva l’Anarchia.
Bruxelles [Belgija]: Zapaljivi napad u znak solidarnosti sa zatvorenim anarhistom Damienom (11.02.2017.)
Novi zapaljivi napad u Bruxellesu i njegovoj okolici, u noći 11. februara 2017.
Zapaljeno vozilo područnih i federalnih pandura u znak solidarnosti s Damienom i svim zatvorencima.
Protiv ovog (starog) svijeta autoriteta i ravnodušnosti...
za proljeće, slobodu, svjetlost, noć i jednakost
živjela Anarhija.
14 feb 2017 Leggi il testo completo...
Montreuil [Francia]: Bruciato veicolo della GEPSA (11/02/2017) [it]
Sabato 11, a seguito della bellissima rivolta a Bobigny, ne volevamo ancora...
... e abbiamo bruciato un veicolo della COFELY davanti al Fort de Noisy [sede di Service Action, braccio armato del servizio di intelligence esterno, ndt]. COFELY-ENGIE è la proprietaria della GEPSA, primario partner privato nella gestione delle carceri [e dei CIE in Italia, ndt].
Un pensiero ai ribelli di Montreuil, ai rivoltosi nelle carceri, come a Valence, al bel incendio della macchina degli sbirri lo scorso 18 maggio. Un saluto complice e solidale agli anarchici in carcere, in Francia e ovunque.
Propaghiamo la rivolta!
Montreuil [Francuska]: Zapaljeno vozilo GEPSA-e (11.02.2017.)
Subota 11., nakon prekrasnih nemira u Bobignyju, željeli smo još...
... i zapalili smo vozilo COFELY-ja ispred Fort de Noisyja [sjedište Service Action-a, oružanih snaga sigurnosno-obavještajne agencije, nap.prev.]. COFELY-ENGIE je vlasnica GEPSA-e, primarnog privatnog partnera u upravljanju zatvorima.
Pozdrav pobunjenicima u Montreuilu, u zatvorima, kao u Valenci, lijepom požaru pandurskog vozila 18. maja. Suučesnički i solidarni pozdrav anarhistima u zatvoru, u Francuskoj i svugdje.
Širimo nemire!
... e abbiamo bruciato un veicolo della COFELY davanti al Fort de Noisy [sede di Service Action, braccio armato del servizio di intelligence esterno, ndt]. COFELY-ENGIE è la proprietaria della GEPSA, primario partner privato nella gestione delle carceri [e dei CIE in Italia, ndt].
Un pensiero ai ribelli di Montreuil, ai rivoltosi nelle carceri, come a Valence, al bel incendio della macchina degli sbirri lo scorso 18 maggio. Un saluto complice e solidale agli anarchici in carcere, in Francia e ovunque.
Propaghiamo la rivolta!
Montreuil [Francuska]: Zapaljeno vozilo GEPSA-e (11.02.2017.)
Subota 11., nakon prekrasnih nemira u Bobignyju, željeli smo još...
... i zapalili smo vozilo COFELY-ja ispred Fort de Noisyja [sjedište Service Action-a, oružanih snaga sigurnosno-obavještajne agencije, nap.prev.]. COFELY-ENGIE je vlasnica GEPSA-e, primarnog privatnog partnera u upravljanju zatvorima.
Pozdrav pobunjenicima u Montreuilu, u zatvorima, kao u Valenci, lijepom požaru pandurskog vozila 18. maja. Suučesnički i solidarni pozdrav anarhistima u zatvoru, u Francuskoj i svugdje.
Širimo nemire!
14 feb 2017 Leggi il testo completo...
Drôme [Francia]: Bruciate due macchine dei fasci in segno di solidarietà (10/02/2017) [it]
Quella notte di giovedì 10 febbraio tra Livron e Allex sono state bruciate 2 macchine di Fronte Nazionale e lasciata la scritta “lurido fascio” sulla facciata.
Solidarietà con gli insorti di Aulnay-sous-Bois
e con il compagno Krem incarcerato a Fleury per il caso della macchina degli sbirri incendiata.
Complici senza dubbio alcuno
e solidarietà incendiaria.
A presto
Topi di campagna
Drôme [Francuska]: Zapaljena dva vozila fašista u znak solidarnosti (10.02.2017.)
Te noći, četvrtka 10. februara, između Livrona i Allexa zapaljena su dva vozila Nacionalnog Fronta i ostavljen natpis “prljavi fašisti” na fasadi.
Solidarnost s pobunjenicima u Aulnay-sous-Bois
e i s drugom Kremom zatvorenim u Fleuryju zbog slučaja zapaljenog pandurskog vozila.
Suučesnici bez sumnji
i zapaljiva solidarnost.
Vidimo se
Poljski miševi
Solidarietà con gli insorti di Aulnay-sous-Bois
e con il compagno Krem incarcerato a Fleury per il caso della macchina degli sbirri incendiata.
Complici senza dubbio alcuno
e solidarietà incendiaria.
A presto
Topi di campagna
Drôme [Francuska]: Zapaljena dva vozila fašista u znak solidarnosti (10.02.2017.)
Te noći, četvrtka 10. februara, između Livrona i Allexa zapaljena su dva vozila Nacionalnog Fronta i ostavljen natpis “prljavi fašisti” na fasadi.
Solidarnost s pobunjenicima u Aulnay-sous-Bois
e i s drugom Kremom zatvorenim u Fleuryju zbog slučaja zapaljenog pandurskog vozila.
Suučesnici bez sumnji
i zapaljiva solidarnost.
Vidimo se
Poljski miševi
14 feb 2017 Leggi il testo completo...
Montreuil [Francia]: In custodia cautelare l’anarchico arrestato il 7 febbraio (08/02/2017) [it]
A seguito della perquisizione, avvenuta ieri mattina martedì 7 febbraio, di una casa occupata a Montreuil, il compagno arrestato è comparso questo pomeriggio davanti al giudice istruttore del tribunale distrettuale di Parigi, che ha ordinato la custodia cautelare nel contesto del caso della macchina degli sbirri bruciata il 18 maggio a Parigi.
Quel giorno, nel pieno del movimento contro la legge sul “lavoro”, aveva incrociato il percorso di una manifestazione selvaggia in risposta ad un raduno degli sbirri venuti a lamentarsi di essere l’oggetto dell’odio.
A quanto ne sappiamo, altre sette persone sono indagate in relazione a questo caso, tra le quali tre si trovano in carcere, e altre due o tre sono sotto sorveglianza giudiziaria lontano dalla regione parigina. Nove mesi più tardi, gli sbirri continuano quindi a rastrellare...
Ci pare necessario rimanere all’erta e continuare a far uscire le notizie.
Esprimiamo la nostra solidarietà con coloro che sono accusati di un atto che ci ha donato molta gioia. In questo periodo di onnipotenza poliziesca (stato di emergenza, omicidi, stupro...), ogni colpo contro i servi dello Stato fa arretrare la paura e la rassegnazione.
Siano essi colpevoli o innocenti, non lasciamo gli indagati da soli davanti alla repressione, e continuiamo a lottare contro questo mondo che ci soffoca.
Perquisizione e arresto del 7 febbraio: Martedì mattina 7 febbraio, verso le ore nove, gli sbirri della seconda Divisione della polizia investigativa, Gruppo Anticrimine n°2 di via Louis Blanc 26, 10° arrondissement, sono venuti a perquisire una casa occupata in viale del Presidente Salvador Allende 193, a Montreuil, in cerca di uno dei residenti, che hanno arrestato. Hanno inoltre confiscato un computer, un disco rigido, tutti i cellulari e senz’altro diversi altri oggetti. Le altre persone trovate sul luogo sono state sottoposte al controllo d’identità orale. Per il momento non abbiamo altre informazioni sul tipo di procedura e sulle accuse, eccetto il termine di “assembramento armato” udito in una discussione tra gli sbirri, senza esserne certi se si tratti di un capo d’accusa. Vi terremo aggiornati affinché questo nuovo attacco repressivo non passi senza risposta.
Montreuil [Francuska]: U pritvoru anarhist uhapšen 7. februara (08.02.2017.)
Povodom pretresa koji se odvio jučer ujutro 7. februara, u jednoj okupiranoj kući u Montreuilu, uhapšeni drug se danas popodne pojavio pred istražnim sucem okružnog suda Pariza, koji je naložio istražni zatvor, u okviru slučaja zapaljenog pandurskog vozila 18. maja u Parizu.
Tog se dana, u punom jeku pokreta protiv zakona o “radu”, susreo s divljim prosvjedom, kao odgovor na skup pandura
...
Quel giorno, nel pieno del movimento contro la legge sul “lavoro”, aveva incrociato il percorso di una manifestazione selvaggia in risposta ad un raduno degli sbirri venuti a lamentarsi di essere l’oggetto dell’odio.
A quanto ne sappiamo, altre sette persone sono indagate in relazione a questo caso, tra le quali tre si trovano in carcere, e altre due o tre sono sotto sorveglianza giudiziaria lontano dalla regione parigina. Nove mesi più tardi, gli sbirri continuano quindi a rastrellare...
Ci pare necessario rimanere all’erta e continuare a far uscire le notizie.
Esprimiamo la nostra solidarietà con coloro che sono accusati di un atto che ci ha donato molta gioia. In questo periodo di onnipotenza poliziesca (stato di emergenza, omicidi, stupro...), ogni colpo contro i servi dello Stato fa arretrare la paura e la rassegnazione.
Siano essi colpevoli o innocenti, non lasciamo gli indagati da soli davanti alla repressione, e continuiamo a lottare contro questo mondo che ci soffoca.
Perquisizione e arresto del 7 febbraio: Martedì mattina 7 febbraio, verso le ore nove, gli sbirri della seconda Divisione della polizia investigativa, Gruppo Anticrimine n°2 di via Louis Blanc 26, 10° arrondissement, sono venuti a perquisire una casa occupata in viale del Presidente Salvador Allende 193, a Montreuil, in cerca di uno dei residenti, che hanno arrestato. Hanno inoltre confiscato un computer, un disco rigido, tutti i cellulari e senz’altro diversi altri oggetti. Le altre persone trovate sul luogo sono state sottoposte al controllo d’identità orale. Per il momento non abbiamo altre informazioni sul tipo di procedura e sulle accuse, eccetto il termine di “assembramento armato” udito in una discussione tra gli sbirri, senza esserne certi se si tratti di un capo d’accusa. Vi terremo aggiornati affinché questo nuovo attacco repressivo non passi senza risposta.
Montreuil [Francuska]: U pritvoru anarhist uhapšen 7. februara (08.02.2017.)
Povodom pretresa koji se odvio jučer ujutro 7. februara, u jednoj okupiranoj kući u Montreuilu, uhapšeni drug se danas popodne pojavio pred istražnim sucem okružnog suda Pariza, koji je naložio istražni zatvor, u okviru slučaja zapaljenog pandurskog vozila 18. maja u Parizu.
Tog se dana, u punom jeku pokreta protiv zakona o “radu”, susreo s divljim prosvjedom, kao odgovor na skup pandura
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13 feb 2017 Leggi il testo completo...
Città del Messico: Attacco esplosivo-incendiario in solidarietà con le prigioniere anarchiche ad Aquisgrana (02/02/2017) [it]
Motivi per lottare ne abbiamo tanti. Abbiamo preso in considerazione la necessità di agire direttamente contro il Capitale, e troviamo sempre più motivi per continuare la lotta. Alcune settimane fa, ad esempio, alcune compagne sono state accusate di rapina in banca ad Aquisgrana, Germania; e comprendendo l’iter burocratico della “giustizia legittima” della borghesia, sono state private della libertà. Non dobbiamo dimenticare, come è già stato menzionato in questi spazi di diffusione, che l’espropriazione è un’azione giusta, diretta e parte della storia di ogni movimento rivoluzionario. Sottolineando lo slogan: “Che crimine è espropriare o incendiare una banca in confronto a fondarla?”
La rabbia e l’ira ci hanno rafforzato. Non possiamo più permetterci il lusso di rimanere nella passività e nella comodità condizionata che ci imprigionano in una “realtà” imposta da un gruppo di assassini.
All’alba del 2 febbraio di quest’anno, abbiamo concentrato il nostro dissenso in un contenitore con 8 litri di materiale altamente infiammabile, combinato con materiale esplosivo ed un semplice detonatore. Lo abbiamo collocato proprio in mezzo tra i due bancomat della filiale CitiBanamex, situata sull’incrocio tra la Eje 10 e la Xocoyoacán, causando un danno totale ad entrambi i bancomat e ai loro soldi, adesso carbonizzati. La succursale, a quanto pare, è rimasta chiusa per alcune settimane.<brr>Citigroup è il maggior rappresentante del disgustoso imperialismo. Le banche, i santuari del Capitale. E noi, le conseguenze del suo sistema disgustoso. Ogni giorni più consapevoli e affini alla lotta per la libertà.
Per quanto ci concerne, noi rimaniamo solidali con le compagne imprigionate in Germania, e con i compagni Luis Fernando Sotelo e Fernando Bársenas.
Né colpevoli né innocenti!
Prigionieri di guerra, sulle strade!
Che brucino i muri delle carceri!
Contro lo Stato, il Capitale e tutte le forme di autorità.
Cellula Incendiaria Gatti Notturni & Streghe Cattive – F.A.I./F.R.I
Mexico City: Eksplozivno-zapaljivi napad u znak soldiarnosti s anarhističkim zatvorenicama u Aachenu (02.02.2017.)
Imamo mnogo razloga za borbu. Mi smo uzeli u obzir potrebu za izravnim djelovanjem protiv Kapitala, i neprestano nalazimo sve više razloga da nastavimo borbu. Prije nekoliko tjedana, na primjer, par je drugarica optuženo za pljačku banke u
La rabbia e l’ira ci hanno rafforzato. Non possiamo più permetterci il lusso di rimanere nella passività e nella comodità condizionata che ci imprigionano in una “realtà” imposta da un gruppo di assassini.
All’alba del 2 febbraio di quest’anno, abbiamo concentrato il nostro dissenso in un contenitore con 8 litri di materiale altamente infiammabile, combinato con materiale esplosivo ed un semplice detonatore. Lo abbiamo collocato proprio in mezzo tra i due bancomat della filiale CitiBanamex, situata sull’incrocio tra la Eje 10 e la Xocoyoacán, causando un danno totale ad entrambi i bancomat e ai loro soldi, adesso carbonizzati. La succursale, a quanto pare, è rimasta chiusa per alcune settimane.<brr>Citigroup è il maggior rappresentante del disgustoso imperialismo. Le banche, i santuari del Capitale. E noi, le conseguenze del suo sistema disgustoso. Ogni giorni più consapevoli e affini alla lotta per la libertà.
Per quanto ci concerne, noi rimaniamo solidali con le compagne imprigionate in Germania, e con i compagni Luis Fernando Sotelo e Fernando Bársenas.
Né colpevoli né innocenti!
Prigionieri di guerra, sulle strade!
Che brucino i muri delle carceri!
Contro lo Stato, il Capitale e tutte le forme di autorità.
Cellula Incendiaria Gatti Notturni & Streghe Cattive – F.A.I./F.R.I
Mexico City: Eksplozivno-zapaljivi napad u znak soldiarnosti s anarhističkim zatvorenicama u Aachenu (02.02.2017.)
Imamo mnogo razloga za borbu. Mi smo uzeli u obzir potrebu za izravnim djelovanjem protiv Kapitala, i neprestano nalazimo sve više razloga da nastavimo borbu. Prije nekoliko tjedana, na primjer, par je drugarica optuženo za pljačku banke u
13 feb 2017 Leggi il testo completo...
Brema [Germania]: Bruciato veicolo della Bundeswehr (08/02/2017) [it]
G20: Ad Amburgo dicono addio... Anche noi a Brema!
“Ovunque – Soldati sono assassini
In tutto il mondo – Uniformi sono assassine
Armi tedesche – Soldati sono assassini
Soldi tedeschi – Uniformi sono assassine
Tecnologia tedesca – Soldati sono assassini...” (Tod un Mordschlag – “Soldaten sind Mörder”)
Con questa canzone nelle nostre orecchie e una porzione di rabbia nel nostro stomaco ci siamo intrufolati di notte attraverso la siepe con un ordigno incendiario sotto il braccio, per raggiungere l’ufficio di consulenza per la carriera nella Bundeswehr (forze armate tedesche). Ci siamo arrampicati sulla recinzione ed entrando nel parcheggio abbiamo trovato un veicolo della Bundeswehr. Abbiamo velocemente acceso l’ordigno, collocandolo sotto il veicolo. Poi, fischiettando, con il sorriso sulle labbra, siamo tornati nella notte...
Sosteniamo anche Appello anarchico contro il summit G20 ad Amburgo ed estendiamo la selezione delle mete.
“Vogliamo distruggere, fino al luglio 2017 (anche se solo simbolicamente...) il dominio del patriarcato sulle donne, il dominio degli Stati sulle frontiere e centri urbani, il dominio del lavoro sul nostro tempo, il dominio del denaro sul nostro comportamento sociale, il dominio dei beni sulle nostre vite, il dominio degli sbirri sulla paura della repressione nelle nostre menti.”
Gruppo d’Azione In Bundeswehr-Veicoli ardentemente interesssati
Brema, 08/02/2017
Bremen [Njemačka]: Zapaljeno vozilo Bundeswehra (08.02.2017.)
G20: U Hamburgu kažete zbogom... Mi u Bremenu također!
“Svugdje – Vojnici su ubojice
Diljem svijeta – Uniforme su ubojice
Njemačko oružje – Vojnici su ubojice
Njemački novac – Uniforme su ubojice
Njamčka tehnologija – Vojnici su ubojice (Tod un Mordschlag – ““Soldaten sind Mörder”)
Uz ovu pjesmu u našim ušima i porciju bijesa u našem stomaku ušuljali smo se noću kroz živicu sa zapaljivom napravom u naručju, kako bi
...
“Ovunque – Soldati sono assassini
In tutto il mondo – Uniformi sono assassine
Armi tedesche – Soldati sono assassini
Soldi tedeschi – Uniformi sono assassine
Tecnologia tedesca – Soldati sono assassini...” (Tod un Mordschlag – “Soldaten sind Mörder”)
Con questa canzone nelle nostre orecchie e una porzione di rabbia nel nostro stomaco ci siamo intrufolati di notte attraverso la siepe con un ordigno incendiario sotto il braccio, per raggiungere l’ufficio di consulenza per la carriera nella Bundeswehr (forze armate tedesche). Ci siamo arrampicati sulla recinzione ed entrando nel parcheggio abbiamo trovato un veicolo della Bundeswehr. Abbiamo velocemente acceso l’ordigno, collocandolo sotto il veicolo. Poi, fischiettando, con il sorriso sulle labbra, siamo tornati nella notte...
Sosteniamo anche Appello anarchico contro il summit G20 ad Amburgo ed estendiamo la selezione delle mete.
“Vogliamo distruggere, fino al luglio 2017 (anche se solo simbolicamente...) il dominio del patriarcato sulle donne, il dominio degli Stati sulle frontiere e centri urbani, il dominio del lavoro sul nostro tempo, il dominio del denaro sul nostro comportamento sociale, il dominio dei beni sulle nostre vite, il dominio degli sbirri sulla paura della repressione nelle nostre menti.”
Gruppo d’Azione In Bundeswehr-Veicoli ardentemente interesssati
Brema, 08/02/2017
Bremen [Njemačka]: Zapaljeno vozilo Bundeswehra (08.02.2017.)
G20: U Hamburgu kažete zbogom... Mi u Bremenu također!
“Svugdje – Vojnici su ubojice
Diljem svijeta – Uniforme su ubojice
Njemačko oružje – Vojnici su ubojice
Njemački novac – Uniforme su ubojice
Njamčka tehnologija – Vojnici su ubojice (Tod un Mordschlag – ““Soldaten sind Mörder”)
Uz ovu pjesmu u našim ušima i porciju bijesa u našem stomaku ušuljali smo se noću kroz živicu sa zapaljivom napravom u naručju, kako bi
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13 feb 2017 Leggi il testo completo...
Tolosa [Francia] : Crepi il reinserimento e la solidarietà offensiva [it]
Nella notte fra giovedi e martedi (sic!), in solidarietà con dei/le compagni/e che resistono di fronte alla repressione, abbiamo bruciato un camion della JCDecaux con della diavolina e attaccato a colpi di martello la vetrina di una “missione locale” [struttura pubblica di aiuto all’inserzione lavorativa dei giovani; NdT].
Quello che è bello, in questo mondo di merda, è che é facile giustificare i propri bersagli.
JCDecaux, nessun bisogno di presentarli, ci martellano tutti i giorni con le loro pubblicità da vomitare, si arricchiscono con la manodopera gratuita facendo fare dei lavori di interesse generale [da qualche anno, le persone trovate a degradare le bici in libero servizio di JCDecaux possono fare dei lavori di interesse generale presso JCDecaux invece di ricevere delle multe o della prigione con condizionale; NdT]. Ci siamo incaricati di ringraziarli dei loro numersi anni passati al servizio della normalizzazione e del reinserimento.
Cammin facendo, ci siamo detti che era il momento di fare i conti con la missione locale, perché non ci hanno mai proposto delle formazioni in battaglie di cuscini, di corritrici sui tetti dei palazzi o di strategia di carta-sasso-forbici e di tutte le piccole cose che rendono le nostre vite improduttive e un po’ più palpitanti. Invece di tutto ciò, ci propongono dei giochi noiosi dai quali usciamo sempre perdenti, delle formazioni accellerate per gettarci nelle arene del mondo del lavoro.
Questo mondo di denaro, di alienazione, di immagine, di competizione, di rassegnazione e di servitudine, non lo amiamo molto. Vogliamo qualcos’altro, vogliamo coltivare un’impertinenza gioiosa.
In questi momenti duri, abbiamo voglia di stringerci fra di noi e di esprimere la nostra solidarietà verso altri/e impertinenti.
Pensiamo a quelli/e che sono toccati/e dalla repressione a Firenze e a Montreuil. Vogliamo portare il nostro sostegno all’amico incarecerato per il caso della macchina di sbirri bruciata. Pensiamo anche a Kara Wild, detenuta da mesi per la stessa ragione. E a quelli/e di cui non conosciamo le storie.
A Damien, la cui attitudine di fronte alla giustizia ci da coraggio.
A Gabriel Pombo da SIlva ed Elisa Di Bernardo, recentemente perquisiti a casa loro e le cui rivolte non sono mai state soffocate dal sistema carcerario.
E tutti/e quelli/e che non pagano le loro multe a JCDecaux.
E a Jean-Claude Decaux in persona [il fondatore e padrone dell’azienda; NdT], recentemente scomparso, riposa in pace, non preoccuparti: ci prendiamo cura dei tuoi interessi.
Dei colpevoli innocenti.
(tradotto da guerresociale)
Toulouse [Francuska]: Zapaljivi napad u znak solidarnosti
U noći između četvrtka i utorka (sic!), u znak solidarnosti s drugovima koji opstaju naspram represije, zapalili smo kamion poduzeća JCDecaux zapaljivim kockama i napali udarcem čekića izlog jednog "lokalnog misionarstva" [javna struktura koja pruža pomoć mladima pri uključivanju u posao, nap.prev. na tal.].
Barem je nešto lijepo u ovom usranom svijetu, a to je da se lako pronađe opravdanje za vlastite mete.
JCDecaux, nema potrebe za predstavljanjem, nas svakodnevno bombardira svojim odvratnim reklamama, bogate se besplatnom radnom snagom kroz poslove općeg dobra
...
Quello che è bello, in questo mondo di merda, è che é facile giustificare i propri bersagli.
JCDecaux, nessun bisogno di presentarli, ci martellano tutti i giorni con le loro pubblicità da vomitare, si arricchiscono con la manodopera gratuita facendo fare dei lavori di interesse generale [da qualche anno, le persone trovate a degradare le bici in libero servizio di JCDecaux possono fare dei lavori di interesse generale presso JCDecaux invece di ricevere delle multe o della prigione con condizionale; NdT]. Ci siamo incaricati di ringraziarli dei loro numersi anni passati al servizio della normalizzazione e del reinserimento.
Cammin facendo, ci siamo detti che era il momento di fare i conti con la missione locale, perché non ci hanno mai proposto delle formazioni in battaglie di cuscini, di corritrici sui tetti dei palazzi o di strategia di carta-sasso-forbici e di tutte le piccole cose che rendono le nostre vite improduttive e un po’ più palpitanti. Invece di tutto ciò, ci propongono dei giochi noiosi dai quali usciamo sempre perdenti, delle formazioni accellerate per gettarci nelle arene del mondo del lavoro.
Questo mondo di denaro, di alienazione, di immagine, di competizione, di rassegnazione e di servitudine, non lo amiamo molto. Vogliamo qualcos’altro, vogliamo coltivare un’impertinenza gioiosa.
In questi momenti duri, abbiamo voglia di stringerci fra di noi e di esprimere la nostra solidarietà verso altri/e impertinenti.
Pensiamo a quelli/e che sono toccati/e dalla repressione a Firenze e a Montreuil. Vogliamo portare il nostro sostegno all’amico incarecerato per il caso della macchina di sbirri bruciata. Pensiamo anche a Kara Wild, detenuta da mesi per la stessa ragione. E a quelli/e di cui non conosciamo le storie.
A Damien, la cui attitudine di fronte alla giustizia ci da coraggio.
A Gabriel Pombo da SIlva ed Elisa Di Bernardo, recentemente perquisiti a casa loro e le cui rivolte non sono mai state soffocate dal sistema carcerario.
E tutti/e quelli/e che non pagano le loro multe a JCDecaux.
E a Jean-Claude Decaux in persona [il fondatore e padrone dell’azienda; NdT], recentemente scomparso, riposa in pace, non preoccuparti: ci prendiamo cura dei tuoi interessi.
Dei colpevoli innocenti.
(tradotto da guerresociale)
Toulouse [Francuska]: Zapaljivi napad u znak solidarnosti
U noći između četvrtka i utorka (sic!), u znak solidarnosti s drugovima koji opstaju naspram represije, zapalili smo kamion poduzeća JCDecaux zapaljivim kockama i napali udarcem čekića izlog jednog "lokalnog misionarstva" [javna struktura koja pruža pomoć mladima pri uključivanju u posao, nap.prev. na tal.].
Barem je nešto lijepo u ovom usranom svijetu, a to je da se lako pronađe opravdanje za vlastite mete.
JCDecaux, nema potrebe za predstavljanjem, nas svakodnevno bombardira svojim odvratnim reklamama, bogate se besplatnom radnom snagom kroz poslove općeg dobra
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10 feb 2017 Leggi il testo completo...
Carceri cilene: Parole di solidarietà dei compagni prigionieri con le anarchiche detenute Tamara Sol, Tato e Claudia (01/2017) [it]
Nota: Il seguente testo dei compagni detenuti Fabián Durán, Enrique Guzmán, Nicolás Rojas e Joaquín García è stato scritto come risposta all’attacco vigliacco dei secondini contro le compagne detenute, Tamara Sol, Tato e Claudia, avvenuto 11 e 12 gennaio. Come risposta a questi attacchi brutali e codardi, gli amici e i famigliari delle compagne si sono velocemente mobilitati, organizzando una protesta davanti al carcere il 13 gennaio. Durante la protesta sono stati esposti striscioni davanti al carcere, urlati slogan e fatte le scritte sui muri del carcere. La polizia antisommossa ha attacco i manifestanti con gli idranti e arrestato 5 compagni. Anche se la protesta è stata repressa, ha comunque inviato un chiaro messaggio alle autorità carcerarie, che agli attacchi contro i compagni rivoluzionari detenuti si risponderà immediatamente.
Dai moduli della sezione di massima sicurezza salutiamo ognuna della compagne sequestrate dallo Stato, le quali giorno dopo giorno, con dignità e orgoglio, affrontano la realtà carceraria nelle sue forme ed espressioni.
Alcuni giorni fa abbiamo saputo, in forma più o meno parziale, del attacco codardo dei secondini contro le compagne Tamara Sol, Tato e Claudia. Siamo pienamente coscienti quanto questi atti siano diventati ripetitivi, sia come punizione, isolamento o come un eterno pacchetto, ma la ripetizione ostacola la normalizzazione, e questo dona più forza a noi e alle nostre convinzioni. Ogni giorno diventiamo sempre più impazienti di vendicarci della società carceraria e di coloro che la difendono.
Conosciamo le motivazioni personali di molti secondini, e la verità è che non ci preoccupano, perché sappiamo cosa provano verso i prigionieri politici, mentre noi sappiamo che ogni attacco codardo è causato dai loro tentativi frustrati di sconfiggerci, quindi loro per noi non rappresentano altro che dei motivi per sentirci fieri.
Salutiamo ognuna delle compagne e i loro famigliari che con la propria solidarietà e con l’atteggiamento intransigente si sono radunati davanti al carcere in sostegno delle compagne.
Concludiamo queste parole inviando tanto amore e forza alle compagne.
Seguiamo le loro decisioni e non esiteremo ad unirci a qualunque azione ritenuta necessaria.
Fabián Durán – Enrique Guzmán – Nicolás Rojas – Joaquín García
Nota di anarhija.info: Negli ultimi giorni di gennaio 2017 il compagno Nicolás Rojas, accusato di attacco molotov contro la porta della chiesa di San Francesco avvenuto nell’ottobre 2015, ha ottenuto gli arresti domiciliari, dopo aver trascorso tutto questo tempo in custodia cautelare. Per la liberazione dei prigonieri della lotta di strada! Né Dio Né Padroni!
Čileanski zatvori: Riječi solidarnosti s Tamarom Sol, Tatom i Claudijom (01.2017.)
Napomena: Slijedeći tekst zatvorenih drugova Fabián Durána, Enrique Guzmána, Nicolás Rojasa i Joaquín Garcíe napisan je kao odgovor na kukavički napad zatvorskih stražara na zatvorene drugarice, Tamaru Sol, Tato i Claudiju, koji se odvio 11. i 12. januara. Kao odgovor na te brutalne i kukavičke napade prijatelji i članovi obitelji drugarica su se brzo mobilizirali, organizirajući prosvjed ispred zatvora 13. januara. Tokom prosvjeda izloženi su trasparenti ispred zatvora, uzvikivani su slogani i ispisane parole na zidovima zatvora. Intervnentna policija napala je prosvjednike šmrkovima i uhapsila 5 drugova. Mada je prosvjed ugušen, ipak je poslao jasnu poruku zatvorskim vlastima da će se odmah odgovoriti na napade protiv
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Dai moduli della sezione di massima sicurezza salutiamo ognuna della compagne sequestrate dallo Stato, le quali giorno dopo giorno, con dignità e orgoglio, affrontano la realtà carceraria nelle sue forme ed espressioni.
Alcuni giorni fa abbiamo saputo, in forma più o meno parziale, del attacco codardo dei secondini contro le compagne Tamara Sol, Tato e Claudia. Siamo pienamente coscienti quanto questi atti siano diventati ripetitivi, sia come punizione, isolamento o come un eterno pacchetto, ma la ripetizione ostacola la normalizzazione, e questo dona più forza a noi e alle nostre convinzioni. Ogni giorno diventiamo sempre più impazienti di vendicarci della società carceraria e di coloro che la difendono.
Conosciamo le motivazioni personali di molti secondini, e la verità è che non ci preoccupano, perché sappiamo cosa provano verso i prigionieri politici, mentre noi sappiamo che ogni attacco codardo è causato dai loro tentativi frustrati di sconfiggerci, quindi loro per noi non rappresentano altro che dei motivi per sentirci fieri.
Salutiamo ognuna delle compagne e i loro famigliari che con la propria solidarietà e con l’atteggiamento intransigente si sono radunati davanti al carcere in sostegno delle compagne.
Concludiamo queste parole inviando tanto amore e forza alle compagne.
Seguiamo le loro decisioni e non esiteremo ad unirci a qualunque azione ritenuta necessaria.
Fabián Durán – Enrique Guzmán – Nicolás Rojas – Joaquín García
Nota di anarhija.info: Negli ultimi giorni di gennaio 2017 il compagno Nicolás Rojas, accusato di attacco molotov contro la porta della chiesa di San Francesco avvenuto nell’ottobre 2015, ha ottenuto gli arresti domiciliari, dopo aver trascorso tutto questo tempo in custodia cautelare. Per la liberazione dei prigonieri della lotta di strada! Né Dio Né Padroni!
Čileanski zatvori: Riječi solidarnosti s Tamarom Sol, Tatom i Claudijom (01.2017.)
Napomena: Slijedeći tekst zatvorenih drugova Fabián Durána, Enrique Guzmána, Nicolás Rojasa i Joaquín Garcíe napisan je kao odgovor na kukavički napad zatvorskih stražara na zatvorene drugarice, Tamaru Sol, Tato i Claudiju, koji se odvio 11. i 12. januara. Kao odgovor na te brutalne i kukavičke napade prijatelji i članovi obitelji drugarica su se brzo mobilizirali, organizirajući prosvjed ispred zatvora 13. januara. Tokom prosvjeda izloženi su trasparenti ispred zatvora, uzvikivani su slogani i ispisane parole na zidovima zatvora. Intervnentna policija napala je prosvjednike šmrkovima i uhapsila 5 drugova. Mada je prosvjed ugušen, ipak je poslao jasnu poruku zatvorskim vlastima da će se odmah odgovoriti na napade protiv
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8 feb 2017 Leggi il testo completo...
Cile: Ultima ora – Emesso il verdetto contro i compagni per il Caso PDI (31/01/2017) [it]
Oggi 31 gennaio del 2017 la nauseabonda autorità ha emesso mediante il terzo tribunale orale nella sezione penale il verdetto contro i 5 compagni accusati dell’attacco incendiario al covo degli inquisitori nel novembre 2014.
Con la morale e legalità borghese al suo favore, i giudici hanno deciso così sulle vite dei compagni:
Natalia Alvarado: Assolta da tutte le accuse
Maria Paz Vera: Assolta da tutte le accuse
Manuel Espinoza: Colpevole del reato di incendio in luogo abitato. Assolto dal reato di trasporto di ordigno incendiario e tentato omicidio.
Víctor Zuñiga (Amaru): Colpevole del reato di incendio in luogo abitato. Assolto dal reato di trasporto di ordigno incendiario e tentato omicidio.
Felipe Roman: Colpevole del reato di incendio in luogo abitato. Assolto dal reato di trasporto di ordigno incendiario e tentato omicidio.
Il persecutore del caso ha calcolato le pene contro i compagni condannati sperando di ottenere 15 anni di carcere contro ognuno.
L’udienza della sentenza, dove verranno emesse la quantità di anni di prigione, si realizzerà il 24 di febbraio 2017.
Ricordiamo che dopo questa udienza esiste la possibilità che entrambe le parti, difesa/accusa, possono fare ricorso alla sentenza.
Con l’allegria che le compagne Maria Paz e Natalia ritornano ad essere libere: Solidarietà insorta ed incendiaria con Manuel, Amaru e Felipe!
Nulla in cui sperare né credere nei tribunali, la sua giustizia, i suoi giudici ed il mondo che li perpetua!
(traduzione: Io,me e me stesso)
Čile: Donešena odluka protiv drugova u Slučaju PDI (31.01.2017.)
Danas, 31. januara 2017., odvratna vlast donijela putem trećeg usmenog suda kaznenog odjela odluku protiv petero drugova optuženih za napad požarom na gnijezdo inkvizitora u novembru 2014.
Uz moral i buržoasku opravdanost na svojoj strani, suci su ovako odlučili o životima drugova:
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Con la morale e legalità borghese al suo favore, i giudici hanno deciso così sulle vite dei compagni:
Natalia Alvarado: Assolta da tutte le accuse
Maria Paz Vera: Assolta da tutte le accuse
Manuel Espinoza: Colpevole del reato di incendio in luogo abitato. Assolto dal reato di trasporto di ordigno incendiario e tentato omicidio.
Víctor Zuñiga (Amaru): Colpevole del reato di incendio in luogo abitato. Assolto dal reato di trasporto di ordigno incendiario e tentato omicidio.
Felipe Roman: Colpevole del reato di incendio in luogo abitato. Assolto dal reato di trasporto di ordigno incendiario e tentato omicidio.
Il persecutore del caso ha calcolato le pene contro i compagni condannati sperando di ottenere 15 anni di carcere contro ognuno.
L’udienza della sentenza, dove verranno emesse la quantità di anni di prigione, si realizzerà il 24 di febbraio 2017.
Ricordiamo che dopo questa udienza esiste la possibilità che entrambe le parti, difesa/accusa, possono fare ricorso alla sentenza.
Con l’allegria che le compagne Maria Paz e Natalia ritornano ad essere libere: Solidarietà insorta ed incendiaria con Manuel, Amaru e Felipe!
Nulla in cui sperare né credere nei tribunali, la sua giustizia, i suoi giudici ed il mondo che li perpetua!
(traduzione: Io,me e me stesso)
Čile: Donešena odluka protiv drugova u Slučaju PDI (31.01.2017.)
Danas, 31. januara 2017., odvratna vlast donijela putem trećeg usmenog suda kaznenog odjela odluku protiv petero drugova optuženih za napad požarom na gnijezdo inkvizitora u novembru 2014.
Uz moral i buržoasku opravdanost na svojoj strani, suci su ovako odlučili o životima drugova:
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3 feb 2017 Leggi il testo completo...
Rennes [Francia] : Contro la delazione e le tecnologie che favoriscono le solidarietà offensive (30/01/2017) [it]
Nella notte fra domenica e lunedì [29 e 30 gennaio; NdT], abbiamo attaccato un’agenzia della Posta spaccandone i vetri ed il bancomat.
Un martello, un percorso discreto, qualche amico ed un po’ di determinazione sono gli ingredienti essenziali per rompere la monotonia e rendere più piacevoli le nostre serate.
C’è sempre una buona ragione per prendersela con la Posta. Che sia per la sua collaborazione con l’espulsione delle persone sans papiers o che sia, più di recente, per i nuovi servizi che prodiga ai Comuni, al fine di identificare i piccoli reati e le degradazioni (discarica selvaggia, scritte sui muri, degradazioni del mobilio urbano...). Attraverso i loro smartphones direttamente connessi alle polizie municipali e ai servizi dei Comuni, i/le postini/e possono rilevare e denunciare tali “infrazioni ed inciviltà”. Dietro la volontà di fare della città un posto sempre più ascettico, vi è anche un modo per rendere gli atti di delazione sempre più accettabili e di fare di ciascuno un possibile sbirro. Una volta ancora, gli smartphones non sono soltanto un semplice oggetto di abbruttimento, ma sono, evidentemente, dei nuovi mezzi di controllo, che sia in manifestazione, nelle procedure giudiziarie o nella vita sociale o sentimentale (geolocalizzazione, social-media).
Che siano blu, gialli [il colore delle divise dei postini francesi; NdT], vicini vigilanti [forma di cittadini-delatori in contatto diretto e costante con la polizia, che si diffonde sempre più in Francia; NdT] o semplici cittadini che cercano di rendersi utili partecipando alle logiche securitarie, sono tutti/e dei/le secondini/e in questa città-prigione.
Morte alle guardie, con o senza uniforme.
Morte alla società tecnologica.
Evviva il vandalismo!
Per Damien, incarcerato l’8 dicembre a Parigi (10 mesi di gabbia e 14000 euro di danni per dei danneggiamenti avvenuti durante la manifestazione spontanea del 14 aprile) e per tutti/e quelli/e che non hanno più voglia di aspettare.
Abbiamo tutti/ un bersaglio a nostra portata...
dei/le casseurs cronici/he
(tradotto da guerresociale)
Rennes [Francuska]: Protiv cinkanja i tehnologija koje potiču neprijateljsku solidarnost (30.01.2017.)
U noći između nedjelje i ponedjeljka [29. i 30. januara, nap.prev. na tal.] napali smo poštanski ured razbijajući stakla i bankomat. Jedan čekić, jedan diskretan put, par prijatelja i malo odlučnosti su osnovni sastojci u razbijanju monotonije i stvaranju zanimljivijih noći.
Uvijek postoji neki dobar razlog za napasti Poštu. Kako zbog njene suradnje u izbacivanju osoba san papiers ili zbog, nedavnih, novih usluga kojima ospkrbljuje Općine da bi se identificirali prekršaji i nanošenje šteta (divlja odlagališta otpada, grafiti, uništavanje uličnog namještaja...). Putem smarthponea direktno povezanih s općinskom policijom i Općinom, poštari mogu utvrditi i prijaviti takve "prekršaje i vandalizme". Iza namjere da pretvore grad u sve sterilnije mjesto, stoji i način da činovi cinkanja postanu sve prihvatljiviji i da
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Un martello, un percorso discreto, qualche amico ed un po’ di determinazione sono gli ingredienti essenziali per rompere la monotonia e rendere più piacevoli le nostre serate.
C’è sempre una buona ragione per prendersela con la Posta. Che sia per la sua collaborazione con l’espulsione delle persone sans papiers o che sia, più di recente, per i nuovi servizi che prodiga ai Comuni, al fine di identificare i piccoli reati e le degradazioni (discarica selvaggia, scritte sui muri, degradazioni del mobilio urbano...). Attraverso i loro smartphones direttamente connessi alle polizie municipali e ai servizi dei Comuni, i/le postini/e possono rilevare e denunciare tali “infrazioni ed inciviltà”. Dietro la volontà di fare della città un posto sempre più ascettico, vi è anche un modo per rendere gli atti di delazione sempre più accettabili e di fare di ciascuno un possibile sbirro. Una volta ancora, gli smartphones non sono soltanto un semplice oggetto di abbruttimento, ma sono, evidentemente, dei nuovi mezzi di controllo, che sia in manifestazione, nelle procedure giudiziarie o nella vita sociale o sentimentale (geolocalizzazione, social-media).
Che siano blu, gialli [il colore delle divise dei postini francesi; NdT], vicini vigilanti [forma di cittadini-delatori in contatto diretto e costante con la polizia, che si diffonde sempre più in Francia; NdT] o semplici cittadini che cercano di rendersi utili partecipando alle logiche securitarie, sono tutti/e dei/le secondini/e in questa città-prigione.
Morte alle guardie, con o senza uniforme.
Morte alla società tecnologica.
Evviva il vandalismo!
Per Damien, incarcerato l’8 dicembre a Parigi (10 mesi di gabbia e 14000 euro di danni per dei danneggiamenti avvenuti durante la manifestazione spontanea del 14 aprile) e per tutti/e quelli/e che non hanno più voglia di aspettare.
Abbiamo tutti/ un bersaglio a nostra portata...
dei/le casseurs cronici/he
(tradotto da guerresociale)
Rennes [Francuska]: Protiv cinkanja i tehnologija koje potiču neprijateljsku solidarnost (30.01.2017.)
U noći između nedjelje i ponedjeljka [29. i 30. januara, nap.prev. na tal.] napali smo poštanski ured razbijajući stakla i bankomat. Jedan čekić, jedan diskretan put, par prijatelja i malo odlučnosti su osnovni sastojci u razbijanju monotonije i stvaranju zanimljivijih noći.
Uvijek postoji neki dobar razlog za napasti Poštu. Kako zbog njene suradnje u izbacivanju osoba san papiers ili zbog, nedavnih, novih usluga kojima ospkrbljuje Općine da bi se identificirali prekršaji i nanošenje šteta (divlja odlagališta otpada, grafiti, uništavanje uličnog namještaja...). Putem smarthponea direktno povezanih s općinskom policijom i Općinom, poštari mogu utvrditi i prijaviti takve "prekršaje i vandalizme". Iza namjere da pretvore grad u sve sterilnije mjesto, stoji i način da činovi cinkanja postanu sve prihvatljiviji i da
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3 feb 2017 Leggi il testo completo...
Londra [UK]: Concerto benefit di solidarietà con gli anarchici arrestati nell’operazione “Scripta Manent” – 11/2/2017 [it]
Nelle prime ore del 6 settembre 2016 un’operazione coordinata dalla Digos (polizia politica) di Torino ha portato alla perquisizione di 30 abitazioni in varie regioni italiane (Piemonte, Liguria, Lazio, Umbria, Lombardia, Abruzzo, Campania, Sardegna ed Emilia Romagna), e all’arresto di cinque compagni anarchici accusati di associazione sovversiva con finalità di terrorismo. Inoltre, due anarchici che si trovano in carcere da settembre 2012 ricevono la notifica in prigione.
L’operazione di polizia nominata “Scripta Manent” (dal detto latino “le parole volano, gli scritti rimangono”) è solo l’ultima di una serie di altre simili portate avanti attraverso gli ultimi decenni, con lo scopo di allontanare gli anarchici dalle strade e imprigionarli. Perché? Perché le idee e le pratiche anarchiche sono pericolose per il potere. Queste idee e pratiche, teoria ed azione, hanno un solo ed unico inequivocabile obiettivo: la liberazione totale e la distruzione di tutte le forme di repressione, a prescindere se viviamo in tempi di “crisi” o meno. Ma, durante un periodo di “crisi” le persone spesso cessano di essere recipienti passivi di decisioni imposte dall’alto. Gli anarchici, in questo senso, possono rappresentare un esempio in termini di attacco, dell’azione diretta e dell’auto-organizzazione di lotta. Questo è il motivo che sta dietro molte operazioni da nomi fantasiosi (Cervantes, Nottetempo, Ardire ecc.), che sono costate a numerosi compagni tempo in carcere e infiniti processi giudiziari.
Il pubblico ministero in Italia non ha bisogno neanche di una prova del “crimine” per ordinare perquisizioni e arresti contro i compagni. Quindi, se sei una anarchico in Italia puoi aspettarti che la tua casa venga invasa da una dozzina di sbirri armati in ogni momento, e che finisci in carcere per mesi, in attesa del processo per qualche indagine di polizia spesso basata su prove inconsistenti.
“Scripta Manent”, in particolare, è focalizzata su una serie di azioni dirette rivendicate da vari gruppi della FAI, Federazione Anarchica Informale, tra il 2004 e 2012. Gli attacchi inseriti in questa indagine includono
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1 feb 2017 Leggi il testo completo...
Nuovo archivio delle edizioni in lingua inglese “Elephant Editions” (Lavori in corso) [it]
archive.elephanteditions.net
Quando le parole si mescolano con la passione di approfondire la nostra comprensione della realtà, diventano armi indispensabili per l’auto-organizzazione della lotta contro tutto quello che ci opprime. Non rimangono solo sulla carta – o sullo schermo – ma penetrano nei cuori e spiriti ribelli, donando coraggio e risolutezza – se molti di noi non reagiscono contro ciò che viola la nostra dignità spesso non è per mancanza di coraggio, ma perché semplicemente non sappiamo da dove iniziare.
Dobbiamo liberare la realtà dalla dimensione fittizia creata dai media, per renderla tangibile ed esposta all’attacco. Per poter raggiungere questo abbiamo bisogno di conoscere il nemico in tutte le sue forme, incluse quelle che giacciono nascoste dentro di noi, accovacciate, aspettando di balzare per spingerci indietro nell’ovile del consenso o dissenso governabile. Leggere certi testi diventa un incontro, le tensioni che sentiamo bruciare dentro diventano più chiare, e diviene più facile assimilarle per passare all’attacco.
Abbiamo bisogno anche di analisi – dell’economia, delle “nuove” tecnologie. Senza le nostre, proprie idee, analisi e progettualità non siamo nulla, mere astrazioni che costruiscono castelli in aria.
Attacco e teoria dell’attacco, che è la stessa cosa per gli anarchici, rappresentano gli elementi essenziali di lotta, senza i quali esisterebbe solo di nome. Perciò, abbiamo bisogno anche della critica dei metodi anarchici: delle fisse organizzazioni anarchiche di sintesi, del sindacalismo o delle federazioni che poggiano sui numeri, dato che sono limitative e anacronistiche in termini di attacco. Nello stesso tempo, abbiamo bisogno di una critica delle organizzazioni clandestine fisse e dell’“attacco al cuore dello Stato”, prevalenti negli anni Settanta, e di valorizzare i piccoli gruppi basati sull’affinità, sull’agire diretto, per trasformare la realtà senza nessun senso di sacrificio, ma per la propria gioia e libertà immediata, nel contesto della libertà per tutti.
L’anarchismo non è un concetto storico o una teoria politica, è un modo di concepire la vita, “una scommessa che dobbiamo giocare giorno dopo giorno”, e non consideriamo la storia come fondamento – o “fare la storia” l’obiettivo – della nostra azione. Tuttavia, gli anarchici possiedono un ricco e passionale passato, o meglio lascito, che diventa nostro solo quando lo incontriamo attraverso il proprio confronto con l’autorità e il dominio. Lontano dai tediosi tomi scolastici, le vite dei compagni del passato, le loro idee, i loro metodi e le loro azioni, le loro lotte e le conseguenze (spesso il carcere o addirittura la morte) vivono e possiedono per noi un significato oggi, mentre cerchiamo di lottare contro le condizioni del capitale post-industriale. Per questo motivo abbiamo pubblicato, e continueremo, anche testi dei o sugli anarchici e ribelli del passato, che hanno ancora oggi molto da dire quando si incontrano attraverso una dimensione di scambio di idee ed esperienze tra chi legge e chi scrive.
Quindi, Elephant Editions è semplicemente una collezione di testi, un contributo nel grande calderone di sogni, idee e sperimentazioni per coloro che hanno deciso di trasformare i loro desideri in realtà, adesso, senza rimandare.
Novi arhiv izdanja na engleskom jeziku “Elephant Editions” (Radovi u toku)
Kada se riječi pomiješaju sa strašću za produbljivanjem našeg shvaćanja realnosti, one postaju neophodno oružje za samo-organizaciju borbe protiv svega što nas ugnjetava. Ne ostaju na papiru – ili na ekranu – već prodru u pobunjenička srca i duhove, pružajući hrabrost i odlučnost – jer ako mnogi od nas ne djeluju protiv onoga što vrijeđa naše dostojanstvo često nije zato što im nedostaje hrabrosti, nego jednostavno jer ne znamo odakle početi.
Trebamo osloboditi realnost od fiktivne dimenzije koju su stvorili mediji, kako bi postala opipljiva i izložena napadu. Da bi to postigli trebamo upoznati neprijatelja u svim njegovim oblicima, uključujući i one koji leže sakriveni unutar nas, šćućureni, čekajući da iskoče i povuku nas nazad u tor suglasja ili podatnog otpora. Čitanje određenih tekstova postaje susret, tenzije koje osjećamo da gore u nama postaju jasnije, čime ih lakše asimiliramo kako bi prešli u napad.
Trebamo i analize – ekonomije, “novih” tehnologija. Bez naših vlastitih ideja, analiza i projekata mi smo ništa, puke
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Quando le parole si mescolano con la passione di approfondire la nostra comprensione della realtà, diventano armi indispensabili per l’auto-organizzazione della lotta contro tutto quello che ci opprime. Non rimangono solo sulla carta – o sullo schermo – ma penetrano nei cuori e spiriti ribelli, donando coraggio e risolutezza – se molti di noi non reagiscono contro ciò che viola la nostra dignità spesso non è per mancanza di coraggio, ma perché semplicemente non sappiamo da dove iniziare.
Dobbiamo liberare la realtà dalla dimensione fittizia creata dai media, per renderla tangibile ed esposta all’attacco. Per poter raggiungere questo abbiamo bisogno di conoscere il nemico in tutte le sue forme, incluse quelle che giacciono nascoste dentro di noi, accovacciate, aspettando di balzare per spingerci indietro nell’ovile del consenso o dissenso governabile. Leggere certi testi diventa un incontro, le tensioni che sentiamo bruciare dentro diventano più chiare, e diviene più facile assimilarle per passare all’attacco.
Abbiamo bisogno anche di analisi – dell’economia, delle “nuove” tecnologie. Senza le nostre, proprie idee, analisi e progettualità non siamo nulla, mere astrazioni che costruiscono castelli in aria.
Attacco e teoria dell’attacco, che è la stessa cosa per gli anarchici, rappresentano gli elementi essenziali di lotta, senza i quali esisterebbe solo di nome. Perciò, abbiamo bisogno anche della critica dei metodi anarchici: delle fisse organizzazioni anarchiche di sintesi, del sindacalismo o delle federazioni che poggiano sui numeri, dato che sono limitative e anacronistiche in termini di attacco. Nello stesso tempo, abbiamo bisogno di una critica delle organizzazioni clandestine fisse e dell’“attacco al cuore dello Stato”, prevalenti negli anni Settanta, e di valorizzare i piccoli gruppi basati sull’affinità, sull’agire diretto, per trasformare la realtà senza nessun senso di sacrificio, ma per la propria gioia e libertà immediata, nel contesto della libertà per tutti.
L’anarchismo non è un concetto storico o una teoria politica, è un modo di concepire la vita, “una scommessa che dobbiamo giocare giorno dopo giorno”, e non consideriamo la storia come fondamento – o “fare la storia” l’obiettivo – della nostra azione. Tuttavia, gli anarchici possiedono un ricco e passionale passato, o meglio lascito, che diventa nostro solo quando lo incontriamo attraverso il proprio confronto con l’autorità e il dominio. Lontano dai tediosi tomi scolastici, le vite dei compagni del passato, le loro idee, i loro metodi e le loro azioni, le loro lotte e le conseguenze (spesso il carcere o addirittura la morte) vivono e possiedono per noi un significato oggi, mentre cerchiamo di lottare contro le condizioni del capitale post-industriale. Per questo motivo abbiamo pubblicato, e continueremo, anche testi dei o sugli anarchici e ribelli del passato, che hanno ancora oggi molto da dire quando si incontrano attraverso una dimensione di scambio di idee ed esperienze tra chi legge e chi scrive.
Quindi, Elephant Editions è semplicemente una collezione di testi, un contributo nel grande calderone di sogni, idee e sperimentazioni per coloro che hanno deciso di trasformare i loro desideri in realtà, adesso, senza rimandare.
Novi arhiv izdanja na engleskom jeziku “Elephant Editions” (Radovi u toku)
Kada se riječi pomiješaju sa strašću za produbljivanjem našeg shvaćanja realnosti, one postaju neophodno oružje za samo-organizaciju borbe protiv svega što nas ugnjetava. Ne ostaju na papiru – ili na ekranu – već prodru u pobunjenička srca i duhove, pružajući hrabrost i odlučnost – jer ako mnogi od nas ne djeluju protiv onoga što vrijeđa naše dostojanstvo često nije zato što im nedostaje hrabrosti, nego jednostavno jer ne znamo odakle početi.
Trebamo osloboditi realnost od fiktivne dimenzije koju su stvorili mediji, kako bi postala opipljiva i izložena napadu. Da bi to postigli trebamo upoznati neprijatelja u svim njegovim oblicima, uključujući i one koji leže sakriveni unutar nas, šćućureni, čekajući da iskoče i povuku nas nazad u tor suglasja ili podatnog otpora. Čitanje određenih tekstova postaje susret, tenzije koje osjećamo da gore u nama postaju jasnije, čime ih lakše asimiliramo kako bi prešli u napad.
Trebamo i analize – ekonomije, “novih” tehnologija. Bez naših vlastitih ideja, analiza i projekata mi smo ništa, puke
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1 feb 2017 Leggi il testo completo...
Bruxelles [Belgio]: Incendio di solidarietà (30/01/2017) [it]
Bruxelles, notte del 30 gennaio.
Abbiamo incendiato un veicolo di una ditta di sicurezza per inviare forza e coraggio a Damien e a tutti/e i/le detenuti/e che non rinunciano...
Né attese, né speranze.
Viva l’attacco.
Bruxelles [Belgija]: Požar solidarnosti (30.01.2017.)
Bruxelles, noć 30. januara.
Zapalili smo jedno vozilo zaštitarske tvrtke da bi poslali snage i hrabrosti Damienu i svim zatvorenicima/ama koji/e ne odustaju.
Ni očekivanja, ni nade.
Živio napad.
Abbiamo incendiato un veicolo di una ditta di sicurezza per inviare forza e coraggio a Damien e a tutti/e i/le detenuti/e che non rinunciano...
Né attese, né speranze.
Viva l’attacco.
Bruxelles [Belgija]: Požar solidarnosti (30.01.2017.)
Bruxelles, noć 30. januara.
Zapalili smo jedno vozilo zaštitarske tvrtke da bi poslali snage i hrabrosti Damienu i svim zatvorenicima/ama koji/e ne odustaju.
Ni očekivanja, ni nade.
Živio napad.
31 gen 2017 Leggi il testo completo...
Carcere di Korydallos – Atene [Grecia]: Lettera dell’anarchico Giorgos Karagiannidis sullo sciopero della fame (12/2015) [it]
Lo sciopero della fame cela la sua importanza. L’importanza che proviene dalla combinazione dell’indebolimento fisico e debilitazione degli scioperanti, e dalle azioni/reazioni che si creano. Questi due fattori sono di solito (ma non per forza sempre) connessi.
L’incisività nascosta nell’atto di sciopero della fame crea delle sezioni sia nel nostro ambiente, che tra i detentori dell’autorità statale. Il principale obiettivo dei ogni sciopero è la creazione di flussi nel terreno sociale. Fino ad oggi, in Grecia, la gestione statale degli scioperi della fame è stata relativamente “indolore” (in confronto agli esempi che hanno scritto la storia degli scioperi della fame). Gli scioperanti hanno raramente raggiunto dei veri limiti critici, anche se questo, ovviamente, non rappresenta nessun tipo di garanzia per i futuri scioperi. Questo prevenire di situazioni estreme non proviene da qualche tratto morale dei funzionari istituzionali. La moralità non è una condizione indipendente, è determinata dai rapporti di potere sul campo di guerra, che stiamo conducendo. Se il concetto del costo politico non esistesse, nessun Stato, neanche quello greco, avrebbe dei problemi a lasciar morire gli scioperanti. Ma il costo politico viene bilanciato anche in rapporto al risultato di una parziale soddisfazione delle richieste degli scioperanti.
Inoltre, anche se di rado, specialmente negli ultimi anni a seguito della grande ondata di arresti degli anarchici, le richieste degli scioperi della fame sono state accettate completamente. Questo dimostra che nel conflitto caratterizzato dallo sciopero della fame, quello che viene richiesto da entrambe le parti è l’equilibrio, solido ma nello stesso tempo fragile. La fragilità di questo equilibrio dipende dal livello di competizione che ogni volta si sviluppa, cioè dall’organizzazione, determinazione e perseveranza che ogni parte dimostra per difendere le proprie posizioni. Si potrebbero dire molte cose sul modo in cui lo Stato (parlando specificamente della Grecia), a prescindere da chi gestisce il potere, affronta gli scioperi della fame, e soprattutto quelli che mostrano caratteristiche politiche, portando al conflitto politico e all’agitazione sociale. Ma ho pensato che una cosa del genere mi avrebbe portato solo ad un vagare fino a stancarmi, dato che in tutti gli scioperi della fame, sia durante il loro processo che anche (e soprattutto) alla conclusione, questo tema è stato discusso a sufficienza. Quello che io considero più importante è invece osservare con la calma i modi in cui noi percepiamo, caratterizziamo e analizziamo gli scioperi della fame. Uno sguardo sui nostri punti deboli, più visibili dopo uno sciopero della fame, a causa della polarità che li ha preceduti.
Come ogni nostra azione anche lo sciopero della fame presenta una duplice natura. Non risponde solo alle domande croniche o emergenti, ma contemporaneamente mette in moto questioni sul chi siamo, in che modo ci organizziamo, come lottiamo, che tipo di relazioni creiamo nei momenti di un periodo di intenso conflitto con lo Stato. Ed ognuna di queste domande, e tutte le altre che emergono, non possiedono solo una risposta, dato che ogni individuo o soggetto collettivo le concepisce in modi diversi. Ogni sciopero della fame inizia con una decisione che possiede una profonda dimensione esistenziale. La continua lotta che si svolge tra il corpo e la mente, tra la volontà di resistere e gli istinti di sopravvivenza, è una condizione molto particolare che logora lo scioperante, non solo fisicamente, ma anche dal punto di vista spirituale/emotivo. Il nostro organismo, come un’insieme indivisibile, viene influenzato in quanto tale dal procedimento dello sciopero. La possibilità di morire è qualcosa che ogni persona dedita alla prospettiva rivoluzionaria ha sempre in mente. Però, lo sciopero della fame possiede la peculiarità che la morte non sembra più essere un momento distaccato, casuale o imprevedibile, ma una fine con un corso predeterminato, con possibilità che in effetti aumentano ogni giorno che passa. Questo mezzo possiede anche un’altra peculiarità. Di per sé non può in nessun modo colpire il regime.
Anche se può suonare eretico, io penso che lo sciopero della fame è un mezzo di lotta introverso, auto-distruttivo e riformista, a prescindere dal livello di combattività e determinazione con cui viene portato avanti, anche se raggiunge la morte dello scioperante/degli scioperanti. La natura riformista dello sciopero della fame innanzitutto proviene dal suo inizio, dato che punta a rafforzare la nostra posizione in una negoziazione, ricattando gli agenti statali. E dal momento che stiamo parlando della negoziazione, ci si aspetta che ci saranno anche degli accordi, compromessi e addirittura riduzioni delle nostre richieste originarie. Dal momento che ci stiamo rivolgendo, anche con ricatto, agli agenti statali, chiedendo di soddisfare delle nostre richieste, noi riconosciamo all’autorità istituzionalizzata il potere di fornire delle soluzioni. Inoltre, ogni sciopero cerca di soddisfare alcune richieste nel dato contesto, senza la capacità di distruggere
...
L’incisività nascosta nell’atto di sciopero della fame crea delle sezioni sia nel nostro ambiente, che tra i detentori dell’autorità statale. Il principale obiettivo dei ogni sciopero è la creazione di flussi nel terreno sociale. Fino ad oggi, in Grecia, la gestione statale degli scioperi della fame è stata relativamente “indolore” (in confronto agli esempi che hanno scritto la storia degli scioperi della fame). Gli scioperanti hanno raramente raggiunto dei veri limiti critici, anche se questo, ovviamente, non rappresenta nessun tipo di garanzia per i futuri scioperi. Questo prevenire di situazioni estreme non proviene da qualche tratto morale dei funzionari istituzionali. La moralità non è una condizione indipendente, è determinata dai rapporti di potere sul campo di guerra, che stiamo conducendo. Se il concetto del costo politico non esistesse, nessun Stato, neanche quello greco, avrebbe dei problemi a lasciar morire gli scioperanti. Ma il costo politico viene bilanciato anche in rapporto al risultato di una parziale soddisfazione delle richieste degli scioperanti.
Inoltre, anche se di rado, specialmente negli ultimi anni a seguito della grande ondata di arresti degli anarchici, le richieste degli scioperi della fame sono state accettate completamente. Questo dimostra che nel conflitto caratterizzato dallo sciopero della fame, quello che viene richiesto da entrambe le parti è l’equilibrio, solido ma nello stesso tempo fragile. La fragilità di questo equilibrio dipende dal livello di competizione che ogni volta si sviluppa, cioè dall’organizzazione, determinazione e perseveranza che ogni parte dimostra per difendere le proprie posizioni. Si potrebbero dire molte cose sul modo in cui lo Stato (parlando specificamente della Grecia), a prescindere da chi gestisce il potere, affronta gli scioperi della fame, e soprattutto quelli che mostrano caratteristiche politiche, portando al conflitto politico e all’agitazione sociale. Ma ho pensato che una cosa del genere mi avrebbe portato solo ad un vagare fino a stancarmi, dato che in tutti gli scioperi della fame, sia durante il loro processo che anche (e soprattutto) alla conclusione, questo tema è stato discusso a sufficienza. Quello che io considero più importante è invece osservare con la calma i modi in cui noi percepiamo, caratterizziamo e analizziamo gli scioperi della fame. Uno sguardo sui nostri punti deboli, più visibili dopo uno sciopero della fame, a causa della polarità che li ha preceduti.
Come ogni nostra azione anche lo sciopero della fame presenta una duplice natura. Non risponde solo alle domande croniche o emergenti, ma contemporaneamente mette in moto questioni sul chi siamo, in che modo ci organizziamo, come lottiamo, che tipo di relazioni creiamo nei momenti di un periodo di intenso conflitto con lo Stato. Ed ognuna di queste domande, e tutte le altre che emergono, non possiedono solo una risposta, dato che ogni individuo o soggetto collettivo le concepisce in modi diversi. Ogni sciopero della fame inizia con una decisione che possiede una profonda dimensione esistenziale. La continua lotta che si svolge tra il corpo e la mente, tra la volontà di resistere e gli istinti di sopravvivenza, è una condizione molto particolare che logora lo scioperante, non solo fisicamente, ma anche dal punto di vista spirituale/emotivo. Il nostro organismo, come un’insieme indivisibile, viene influenzato in quanto tale dal procedimento dello sciopero. La possibilità di morire è qualcosa che ogni persona dedita alla prospettiva rivoluzionaria ha sempre in mente. Però, lo sciopero della fame possiede la peculiarità che la morte non sembra più essere un momento distaccato, casuale o imprevedibile, ma una fine con un corso predeterminato, con possibilità che in effetti aumentano ogni giorno che passa. Questo mezzo possiede anche un’altra peculiarità. Di per sé non può in nessun modo colpire il regime.
Anche se può suonare eretico, io penso che lo sciopero della fame è un mezzo di lotta introverso, auto-distruttivo e riformista, a prescindere dal livello di combattività e determinazione con cui viene portato avanti, anche se raggiunge la morte dello scioperante/degli scioperanti. La natura riformista dello sciopero della fame innanzitutto proviene dal suo inizio, dato che punta a rafforzare la nostra posizione in una negoziazione, ricattando gli agenti statali. E dal momento che stiamo parlando della negoziazione, ci si aspetta che ci saranno anche degli accordi, compromessi e addirittura riduzioni delle nostre richieste originarie. Dal momento che ci stiamo rivolgendo, anche con ricatto, agli agenti statali, chiedendo di soddisfare delle nostre richieste, noi riconosciamo all’autorità istituzionalizzata il potere di fornire delle soluzioni. Inoltre, ogni sciopero cerca di soddisfare alcune richieste nel dato contesto, senza la capacità di distruggere
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31 gen 2017 Leggi il testo completo...
Montreuil [Francia]: Tre “autolib” incendiate in solidarietà con gli anarchici detenuti (22/01/2017) [it]
Volevamo esprimere con degli atti la nostra solidarietà con Damien, condannato giovedì 19 a 10 mesi di carcere. Eravamo in molti a quella manifestazione selvaggia del 14 aprile e non permetteremo che la paghi da solo – noi non dimentichiamo.
Domenica sera del 22 abbiamo trovato tre Autolib [servizio pubblico di car-sharing, con automobili elettriche, n.d.t.] in via Galilée a Montreuil, e le abbiamo incendiate.
Ci propinano le Autolib come soluzione per una città più pulita, più ecologica, più “smart”. Noi sputtiamo sulla loro propaganda.
Per Damien, quindi, e anche per i/le compagni/e incarcerati/e in Italia per l’operazione Scripta Manent.
Libertà per tutti e per tutte!
Gli amici di Jules Bonnot e della primavera 2016
P.S. Vogliamo inviare un abbraccio complice ai compagni che avevano incendiato a Bruxelles delle macchine dei collaborazionisti nella notte di capodanno. Leggere che le notti brussellesi si illuminano di vostri attacchi (e degli altri) ci spinge ancora di più ad agire (è a questo che servono le rivendicazioni, giusto?). Tuttavia, noi pensiamo che distribuire volantini e attaccar manifesti sia importante, e che non si tratta di “arruolare” o di “sedurre”, ma di condividere le idee sovversive.
Ma siamo sicuri che ci avete già pensato. Saluti.
Montreuil [Francuska]: Tri “autolib” zapaljene u znak solidarnosti s anarhistima u zatvoru (22.01.2017.)
Željeli smo izraziti djelima našu solidarnost s Damienom, osuđenim u četvrtak 19. na 10 mjeseci zatvora. Bilo nas je mnogo da tom divljem prosvjedu 14. aprila i nećemo dozvoliti da on sam plati – mi ne zaboravljamo.
U nedjelju večer, 22., naišli smo na tri Autoliba [javna usluga car-sharinga, s električnim automobilima, nap.prev.] u ulici Galilée u Montreuilu, te smo ih zapalili.
Prikazuju nam Autolib kao rješenje za čisti, ekološki i “smart” grad. Mi bljujemo na
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Domenica sera del 22 abbiamo trovato tre Autolib [servizio pubblico di car-sharing, con automobili elettriche, n.d.t.] in via Galilée a Montreuil, e le abbiamo incendiate.
Ci propinano le Autolib come soluzione per una città più pulita, più ecologica, più “smart”. Noi sputtiamo sulla loro propaganda.
Per Damien, quindi, e anche per i/le compagni/e incarcerati/e in Italia per l’operazione Scripta Manent.
Libertà per tutti e per tutte!
Gli amici di Jules Bonnot e della primavera 2016
P.S. Vogliamo inviare un abbraccio complice ai compagni che avevano incendiato a Bruxelles delle macchine dei collaborazionisti nella notte di capodanno. Leggere che le notti brussellesi si illuminano di vostri attacchi (e degli altri) ci spinge ancora di più ad agire (è a questo che servono le rivendicazioni, giusto?). Tuttavia, noi pensiamo che distribuire volantini e attaccar manifesti sia importante, e che non si tratta di “arruolare” o di “sedurre”, ma di condividere le idee sovversive.
Ma siamo sicuri che ci avete già pensato. Saluti.
Montreuil [Francuska]: Tri “autolib” zapaljene u znak solidarnosti s anarhistima u zatvoru (22.01.2017.)
Željeli smo izraziti djelima našu solidarnost s Damienom, osuđenim u četvrtak 19. na 10 mjeseci zatvora. Bilo nas je mnogo da tom divljem prosvjedu 14. aprila i nećemo dozvoliti da on sam plati – mi ne zaboravljamo.
U nedjelju večer, 22., naišli smo na tri Autoliba [javna usluga car-sharinga, s električnim automobilima, nap.prev.] u ulici Galilée u Montreuilu, te smo ih zapalili.
Prikazuju nam Autolib kao rješenje za čisti, ekološki i “smart” grad. Mi bljujemo na
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26 gen 2017 Leggi il testo completo...
Aquisgrana [Germania]: Primo giorno del processo per rapina in banca (23/01/2017) [it]
Oggi, 23 gennaio 2017, si è svolta la prima udienza del processo contro i nostri compagni anarchici accusati di aver rapinato una succursale della Pax Bank nel novembre del 2014, ad Aquisgrana.
Nell’aula erano presenti il rappresentante della Procura, il giudice, gli imputati con i rispettivi avvocati, una “giuria popolare” (che non porta decisioni), i giornalisti, ai quali non era permesso di filmare all’interno dell’aula, in accordo con la richiesta degli avvocati di difesa (anche se le loro telecamere stavano registrando fuori dall’aula), e il pubblico composto da famgliari, amici e compagni degli imputati, che avevano occupato i 30-40 posti a disposizione.
Dopo le formalità procedurali e dopo che il P.M. ha letto le accuse (rapina a mano armata e porto illegale di armi), uno degli avvocati di difesa ha chiesto il rinvio del processo di tre settimane per il fatto di non aver avuto accesso ad una parte del fascicolo d’indagine, dato che l’accusa non l’ha ancora messo a disposizione. Gli avvocati hanno sostenuto che questo ostacola loro capacità di offrire una completa e imparziale difesa ai loro clienti.
Dopo aver sentito le argomentazioni sia della difesa che dell’accusa, il giudice ha ordinato al pubblico di abbandonare l’aula per deliberare in privato con entrambe le parti, per respingere dopo la richiesta di rinvio. Tra i propri argomenti l’accusa ha sostenuto che questi documenti non sono rilevanti per il processo. Solo alla fine ha ammesso l’esistenza di un’altra parte del fascicolo legato all’indagine in corso, che comunque non avrebbero svelato.
Addirittura il giudice ha ammesso di non aver visto gran parte dei documenti che la difesa ha richiesto, ma ha continuato rimarcando che questo è usuale in molti processi. Tuttavia, gli avvocati hanno insistito sul fatto che dovrebbero essere la difesa e non l’accusa a decidere se questi documenti sono rilevanti o meno.
Infine, il giudice ha respinto il rinvio di tre settimane, però ha sospeso l’udienza fino a giovedì 26 gennaio, per concedere tempo alla difesa di leggere la parte del fascicolo d’indagine, a cui è stato garantito l’accesso (ma non a tutto).
La prossima udienza si svolgerà il 9 febbraio, e in principio il programma di questa data ha già incluso l’esposizione di alcuni testimoni, compreso un agente di polizia dello Stato spagnolo.
Numerosi sostenitori da diversi paesi erano presenti per esmprimere il proprio supporto durante le 4 ore ore e mezza dell’udienza. I nostri compagni hanno ricevuto il nostro calore nella fredda Germania, mentre uno scambio di sguardi e di gesti complici ha continuato a ripetersi tutta la mattinata, trasmettendo forza e dimostrando ancora una volta che di fronte alla repressione e alla detenzione la solidarietà tra coloro in lotta sfida i muri e le frontiere.
Aachen [Njemačka]: Prvi dan suđenja za pljačku banke (23.01.2017.)
Danas 23.01.2017. održano je prvo ročište suđenja protiv naših anarhističkih drugova optuženih za pljačku podružnice Pax Banke u Aachenu, novembra 2014.
U sudnici su bili prisutni predstavnik tužilaštva, sudac, okrivljenici sa svojim advokatima, “narodna porota” (koja ne donosi odluke), novinari, kojima nije bilo dozvoljeno snimanje unutar sudnice, u dogovoru sa zahtjevom advokata obrane (mada su njihove telekamere bile upaljene izvan sudnice), i publika sastavljena od članova obitelji, prijatelja i drugova okrivljenika, koji su zaposjeli 30-40 mjesta na raspolaganju.
Nakon proceduralnih formalnosti i nakon što je tužitelj pročitao optužnicu (oružana pljačka i ilegalno posjedovanje oružja), jedan od advokata obrane zatražio je odgodu suđenja na tri tjedna zato što nije imao pristup jednom dijelu dokumenata istrage, pošto ih tužilaštvo nije stavilo na raspolaganje. Advokati su naglasili da to onemogućava potpunu i nepristranu obranu njihovih
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Nell’aula erano presenti il rappresentante della Procura, il giudice, gli imputati con i rispettivi avvocati, una “giuria popolare” (che non porta decisioni), i giornalisti, ai quali non era permesso di filmare all’interno dell’aula, in accordo con la richiesta degli avvocati di difesa (anche se le loro telecamere stavano registrando fuori dall’aula), e il pubblico composto da famgliari, amici e compagni degli imputati, che avevano occupato i 30-40 posti a disposizione.
Dopo le formalità procedurali e dopo che il P.M. ha letto le accuse (rapina a mano armata e porto illegale di armi), uno degli avvocati di difesa ha chiesto il rinvio del processo di tre settimane per il fatto di non aver avuto accesso ad una parte del fascicolo d’indagine, dato che l’accusa non l’ha ancora messo a disposizione. Gli avvocati hanno sostenuto che questo ostacola loro capacità di offrire una completa e imparziale difesa ai loro clienti.
Dopo aver sentito le argomentazioni sia della difesa che dell’accusa, il giudice ha ordinato al pubblico di abbandonare l’aula per deliberare in privato con entrambe le parti, per respingere dopo la richiesta di rinvio. Tra i propri argomenti l’accusa ha sostenuto che questi documenti non sono rilevanti per il processo. Solo alla fine ha ammesso l’esistenza di un’altra parte del fascicolo legato all’indagine in corso, che comunque non avrebbero svelato.
Addirittura il giudice ha ammesso di non aver visto gran parte dei documenti che la difesa ha richiesto, ma ha continuato rimarcando che questo è usuale in molti processi. Tuttavia, gli avvocati hanno insistito sul fatto che dovrebbero essere la difesa e non l’accusa a decidere se questi documenti sono rilevanti o meno.
Infine, il giudice ha respinto il rinvio di tre settimane, però ha sospeso l’udienza fino a giovedì 26 gennaio, per concedere tempo alla difesa di leggere la parte del fascicolo d’indagine, a cui è stato garantito l’accesso (ma non a tutto).
La prossima udienza si svolgerà il 9 febbraio, e in principio il programma di questa data ha già incluso l’esposizione di alcuni testimoni, compreso un agente di polizia dello Stato spagnolo.
Numerosi sostenitori da diversi paesi erano presenti per esmprimere il proprio supporto durante le 4 ore ore e mezza dell’udienza. I nostri compagni hanno ricevuto il nostro calore nella fredda Germania, mentre uno scambio di sguardi e di gesti complici ha continuato a ripetersi tutta la mattinata, trasmettendo forza e dimostrando ancora una volta che di fronte alla repressione e alla detenzione la solidarietà tra coloro in lotta sfida i muri e le frontiere.
Aachen [Njemačka]: Prvi dan suđenja za pljačku banke (23.01.2017.)
Danas 23.01.2017. održano je prvo ročište suđenja protiv naših anarhističkih drugova optuženih za pljačku podružnice Pax Banke u Aachenu, novembra 2014.
U sudnici su bili prisutni predstavnik tužilaštva, sudac, okrivljenici sa svojim advokatima, “narodna porota” (koja ne donosi odluke), novinari, kojima nije bilo dozvoljeno snimanje unutar sudnice, u dogovoru sa zahtjevom advokata obrane (mada su njihove telekamere bile upaljene izvan sudnice), i publika sastavljena od članova obitelji, prijatelja i drugova okrivljenika, koji su zaposjeli 30-40 mjesta na raspolaganju.
Nakon proceduralnih formalnosti i nakon što je tužitelj pročitao optužnicu (oružana pljačka i ilegalno posjedovanje oružja), jedan od advokata obrane zatražio je odgodu suđenja na tri tjedna zato što nije imao pristup jednom dijelu dokumenata istrage, pošto ih tužilaštvo nije stavilo na raspolaganje. Advokati su naglasili da to onemogućava potpunu i nepristranu obranu njihovih
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25 gen 2017 Leggi il testo completo...
Solidarietà con gli anarchici colpiti dalla repressione ad Aquisgrana – Germania [manifesto] [it]
I due compagni di Barcellona sono stati arrestati in occasioni differenti, nella primavera del 2016, per essere poi estradiati e messi in custodia cautelare. La procura di Aquisgrana li accusa di aver commesso una rapina nella Pax Bank di Aquisgrana. Il processo contro di loro inizierà il 23 gennaio 2017, e si svolgerà attraverso un periodo di 5 mesi.
Un’altra compagna, di Amsterdam, ha affrontato il processo per un’altra rapina, svoltasi in luglio 2013 nella banca di Aquisgrana. Nel dicembre è stata prosciolta. Da allora lo Stato ha fatto ricorso.
Se questi compagni sono mai entrati in queste banche come dei clienti insoliti o meno, non ci interessa, perché non abbiamo nulla da rimproverare a chiunque scelga di entrare in banca armato. La nostra solidarietà sta nelle lotte e nelle idee di queste individualità, che nonostante la repressione non hanno compromesso la propria dignità o l’etica, la propria libertà o il disprezzo per tutte le autorità.
La polizia scientifica dice di aver trovato tracce del DNA intorno alla banche, su oggetti mobili, che sembra siano compattibili con il DNA degli anarchici accusati. Questa prova è stata presentata come un indizio imparziale e infallibile della loro presenza in quelle giornate specifiche in quelle istituzioni finanziarie. Però, noi lasciamo ai tribunali e agli avvocati la discussione sulle fallacie tecniche di questo metodo investigativo, questo crescente archivio internazionale, ottenuto con tutti i mezzi necessari, diventato un problema che riguarda tutti. Queste prove scientifiche presentate come una verità assoluta sono di fatti un altro esempio di scienza al servizio di controllo sociale e dello Stato. Questa “neutralità” razionale nel nome della neutralizzazione di persone ribelli e indesiderate è in conformità usuale con i valori democratici: nel nome della sicurezza sta cercando di trasformarci tutti in partecipanti volontari della codificazione delle nostre vite.
Come in quasi tutti casi giuridici questa prova tecnologica corrisponde al profilo criminale di ogni persona che lo Stato considera indesiderata e improduttiva (dal punto di vista sociale, economico, etnico o etico). Queste caratteristiche vengono amplificate dai media ufficiali, che aiutano a legittimare la repressione. Complici nella costruzione di queste figure “pericolose” e nella creazione del consenso per rimuoverle dalla società “civile”.
Sta in coloro che non accettano e che non sono accettati da questo mondo, a combattere e organizzarsi contro lo sfruttamento, l’alienazione e la sterilizzazione della nostra immaginazione, per autodeterminazione. Sta ad ognuno di noi attaccare queste logiche basate sull’accumulazione e l’autorità, sulla schiavitù salariale e sottomissione, sulle guerre tra i poveri e guerre tra gli Stati, sulla distruzione industriale e colonizzazione tecnologica.
Combattere per una vita dignitosa, autonoma e libera.
Finché tutti saremo liberi...
Per la rivolta!
Solidarnost s anarhistima pod represijom u Aachenu – Njemačka (plakat)
Dvoje drugova iz Barcelone uhapšeno je u dva različita slučaja, u proljeće 2016., da bi poslije bili izručeni i zatvoreni u istražni zatvor. Tužilaštvo iz Aachena ih optužuje da su počinili pljačku u Pax Banci u Aachenu. Suđenje protiv njih započet će 23. januara 2017. i trajat će oko pet mjeseci.
Još jednoj drugarici, iz Amsterdama, suđeno je za jednu drugu pljačku, koja se odvila u julu 2013. u aachenskoj banci. U decembru je odriješena. Od tada je država uložila žalbu.
Da li su ti drugovi ikada ušli u te banke kao neuobičajeni klijeniti ili nisu, ne zanima nas, zato što nemamo što da prigovorimo bilo kome tko odabere da uđe u banku naoružan. Naša solidarnost leži u borbama i idejama tih pojedinaca, koji unatoč represiji nisu doveli u pitanje vlastito dostojanstvo ili prezir prema svim autoritetima.
Forenzičari kažu da su pronašli tragove DNK oko banaka, na pokretnim predmetima, koji izgleda odgovaraju uzorcima DNK optuženih anarhista. Taj je dokaz predstavljen kao neosporiv i
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Un’altra compagna, di Amsterdam, ha affrontato il processo per un’altra rapina, svoltasi in luglio 2013 nella banca di Aquisgrana. Nel dicembre è stata prosciolta. Da allora lo Stato ha fatto ricorso.
Se questi compagni sono mai entrati in queste banche come dei clienti insoliti o meno, non ci interessa, perché non abbiamo nulla da rimproverare a chiunque scelga di entrare in banca armato. La nostra solidarietà sta nelle lotte e nelle idee di queste individualità, che nonostante la repressione non hanno compromesso la propria dignità o l’etica, la propria libertà o il disprezzo per tutte le autorità.
La polizia scientifica dice di aver trovato tracce del DNA intorno alla banche, su oggetti mobili, che sembra siano compattibili con il DNA degli anarchici accusati. Questa prova è stata presentata come un indizio imparziale e infallibile della loro presenza in quelle giornate specifiche in quelle istituzioni finanziarie. Però, noi lasciamo ai tribunali e agli avvocati la discussione sulle fallacie tecniche di questo metodo investigativo, questo crescente archivio internazionale, ottenuto con tutti i mezzi necessari, diventato un problema che riguarda tutti. Queste prove scientifiche presentate come una verità assoluta sono di fatti un altro esempio di scienza al servizio di controllo sociale e dello Stato. Questa “neutralità” razionale nel nome della neutralizzazione di persone ribelli e indesiderate è in conformità usuale con i valori democratici: nel nome della sicurezza sta cercando di trasformarci tutti in partecipanti volontari della codificazione delle nostre vite.
Come in quasi tutti casi giuridici questa prova tecnologica corrisponde al profilo criminale di ogni persona che lo Stato considera indesiderata e improduttiva (dal punto di vista sociale, economico, etnico o etico). Queste caratteristiche vengono amplificate dai media ufficiali, che aiutano a legittimare la repressione. Complici nella costruzione di queste figure “pericolose” e nella creazione del consenso per rimuoverle dalla società “civile”.
Sta in coloro che non accettano e che non sono accettati da questo mondo, a combattere e organizzarsi contro lo sfruttamento, l’alienazione e la sterilizzazione della nostra immaginazione, per autodeterminazione. Sta ad ognuno di noi attaccare queste logiche basate sull’accumulazione e l’autorità, sulla schiavitù salariale e sottomissione, sulle guerre tra i poveri e guerre tra gli Stati, sulla distruzione industriale e colonizzazione tecnologica.
Combattere per una vita dignitosa, autonoma e libera.
Finché tutti saremo liberi...
Per la rivolta!
Solidarnost s anarhistima pod represijom u Aachenu – Njemačka (plakat)
Dvoje drugova iz Barcelone uhapšeno je u dva različita slučaja, u proljeće 2016., da bi poslije bili izručeni i zatvoreni u istražni zatvor. Tužilaštvo iz Aachena ih optužuje da su počinili pljačku u Pax Banci u Aachenu. Suđenje protiv njih započet će 23. januara 2017. i trajat će oko pet mjeseci.
Još jednoj drugarici, iz Amsterdama, suđeno je za jednu drugu pljačku, koja se odvila u julu 2013. u aachenskoj banci. U decembru je odriješena. Od tada je država uložila žalbu.
Da li su ti drugovi ikada ušli u te banke kao neuobičajeni klijeniti ili nisu, ne zanima nas, zato što nemamo što da prigovorimo bilo kome tko odabere da uđe u banku naoružan. Naša solidarnost leži u borbama i idejama tih pojedinaca, koji unatoč represiji nisu doveli u pitanje vlastito dostojanstvo ili prezir prema svim autoritetima.
Forenzičari kažu da su pronašli tragove DNK oko banaka, na pokretnim predmetima, koji izgleda odgovaraju uzorcima DNK optuženih anarhista. Taj je dokaz predstavljen kao neosporiv i
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25 gen 2017 Leggi il testo completo...
Udine [Italia]: Condannata un’anarchica per l’oltraggio (21/12/2016) [it]
Condannata, ieri mattina, dal Tribunale di Udine, un’anarchica di Udine a 20 giorni con sospensione condizionale per oltraggio a pubblico ufficiale per azione di contrasto al corteo di CasaPound per le foibe del febbraio 2015.
Udine [Italija]: Anarhistica osuđena zbog napada (21.12.2016.)
Osuđena, jučer ujutro, na sudu u Udinama, jedna drugarica iz istog grada, na 20 dana uvjetne, zbog napada na policijskog službenika tokom suprotstavljanja manifestaciji fašističke udruge CasaPound u sjećanje na fojbe, u februaru 2015.
Udine [Italija]: Anarhistica osuđena zbog napada (21.12.2016.)
Osuđena, jučer ujutro, na sudu u Udinama, jedna drugarica iz istog grada, na 20 dana uvjetne, zbog napada na policijskog službenika tokom suprotstavljanja manifestaciji fašističke udruge CasaPound u sjećanje na fojbe, u februaru 2015.
24 gen 2017 Leggi il testo completo...
Tolosa [Francia]: Veicoli della “Toulouse Métropole” incendiati in solidarietà con l’anarchico detenuto Damien (22/01/2017) [it]
Nella notte tra 21 e 22 gennaio 4 veicoli della “Toulouse métropole” sono andati in fumo.
Dopo che siamo discretamente entrati al parcheggio di quest’azienda, abbiamo incendiato i veicoli parcheggiati.
Un piccolo contributo alla critica della metropoli, e al modo in cui imputridisce le nostre vite.
Solidarietà con Damien, incarcerato a Fleury.
Toulouse [Francuska]: Vozila poduzeća “Toulouse Métropole” zapaljena u znak solidarnosti sa zatvorenim anarhistom Damienom (22.01.2017.)
U noći između 21. i 22. januara 4 vozila poduzeća “Toulouse métropole” otišla su u dim.
Nakon što smo diskretno ušli na parking tog poduzeća, zapalili smo vozila tamo parkirana.
Mali doprinos kritici metropole i načinu na koji truje naše živote.
Solidarno s Damienom, zatvorenom u Fleuryju.
Dopo che siamo discretamente entrati al parcheggio di quest’azienda, abbiamo incendiato i veicoli parcheggiati.
Un piccolo contributo alla critica della metropoli, e al modo in cui imputridisce le nostre vite.
Solidarietà con Damien, incarcerato a Fleury.
Toulouse [Francuska]: Vozila poduzeća “Toulouse Métropole” zapaljena u znak solidarnosti sa zatvorenim anarhistom Damienom (22.01.2017.)
U noći između 21. i 22. januara 4 vozila poduzeća “Toulouse métropole” otišla su u dim.
Nakon što smo diskretno ušli na parking tog poduzeća, zapalili smo vozila tamo parkirana.
Mali doprinos kritici metropole i načinu na koji truje naše živote.
Solidarno s Damienom, zatvorenom u Fleuryju.
24 gen 2017 Leggi il testo completo...
Cile: Trasferita l’anarchica detenuta Tamara Sol (01/2017) [it]
Dopo la punizione imposta alla compagna Sola per aver aggredito una miserabile guardia carceraria, la gendarmeria la mette in isolamento.
In seguito ad un malore la compagna viene portata all’ospedale e dopo, nonostante fosse ancora sotto gli effetti delle medicine, la gendarmeria la trasporta inaspettatamente nella prigione di Valparaiso.
Arrivata al Valparaiso viene portata nel Modulo B col resto della popolazione penale.
Secondo amici e familiari la compagna sta bene e si è ripresa dalla punizione, le botte e il sorprendente trasferimento.
Nessun rispetto con le carceriere!
(tradotto da RadioAzione)
Čile: Kazneni premještaj zatvorene anarhistice Tamare Sol (01.2017.)
Nakon što je drugarici Sol nametnuta kazna zbog napada na jednu bijednu zatvorsku stražarku, žandarmerija ju je stavila u izolaciju.
Nakon što joj je pozlilo, drugarica je odvedena u bolnicu, nakon čega ju je, bez obzira što se još nalazila pod lijekovima, žandarmerija neočekivano odvezla u zatvor Valparaiso.
Po dolasku u Valparaiso, smještena je na odjel B, uz ostale obične zatvorenike. Po riječim prijatelja i članova obitelji drugarici je dobro i oporavila se od kazne, batina i od neočekivanog premještaja.
Bez poštovanja prema tamničarkama!
In seguito ad un malore la compagna viene portata all’ospedale e dopo, nonostante fosse ancora sotto gli effetti delle medicine, la gendarmeria la trasporta inaspettatamente nella prigione di Valparaiso.
Arrivata al Valparaiso viene portata nel Modulo B col resto della popolazione penale.
Secondo amici e familiari la compagna sta bene e si è ripresa dalla punizione, le botte e il sorprendente trasferimento.
Nessun rispetto con le carceriere!
(tradotto da RadioAzione)
Čile: Kazneni premještaj zatvorene anarhistice Tamare Sol (01.2017.)
Nakon što je drugarici Sol nametnuta kazna zbog napada na jednu bijednu zatvorsku stražarku, žandarmerija ju je stavila u izolaciju.
Nakon što joj je pozlilo, drugarica je odvedena u bolnicu, nakon čega ju je, bez obzira što se još nalazila pod lijekovima, žandarmerija neočekivano odvezla u zatvor Valparaiso.
Po dolasku u Valparaiso, smještena je na odjel B, uz ostale obične zatvorenike. Po riječim prijatelja i članova obitelji drugarici je dobro i oporavila se od kazne, batina i od neočekivanog premještaja.
Bez poštovanja prema tamničarkama!
24 gen 2017 Leggi il testo completo...
L’Aia [Paesi Bassi]: Bancomat distrutti in solidarietà con gli anarchici accusati di rapina in banca ad Aquisgrana (01/2017) [it]
La notte scorsa abbiamo distrutto 9 bancomat nella città dell’Aia, Paesi Bassi, in solidarietà con gli anarchici accusati di rapine in banca ad Aquisgrana, Germania. L’inizio del processo è stato fissato per il 23 gennaio 2017, e si svolgerà in cerca 26 giorni, attraverso più di 5 mesi.
Non ci interessa sapere se i compagni sono in verità responsabili o meno di rapine in banca. L’espropriazione è una pratica eticamente giusta e politicamente legittima, un metodo di lotto che fa parte della storia di tutti i movimenti rivoluzionari.
Li vogliamo liberi! Amore, rabbia e solidarietà!
Distruggere tutte le banche! Fuoco alle carceri!
Den Haag [Nizozemska]: Uništeno 9 bankomata u znak solidarnosti s anarhistima optuženima za pljačke banke u Aachenu (01.2017.)
Sinoć smo uništili 9 bankomata u Haagu, Nizozemska, u znak solidarnosti s anarhistima optuženima za pljačke banke u Aachenu, Njemačka. Suđenje je zakazano za 23. januar 2017. i odvit će se kroz oko 26 dana, kroz više od 5 mjeseci.
Ne zanima nas da li su drugovi zaista odgovorni ili nisu za pljačke banke. Eksproprijacija je etički ispravno i politički legitimno djelovanje, metoda borbe koja je dio povijesti svih revolucionarnih pokreta.
Želimo ih slobodne! Ljubav, bijes i solidarnost!
Uništimo sve banke! Zapalimo zatvore!
Non ci interessa sapere se i compagni sono in verità responsabili o meno di rapine in banca. L’espropriazione è una pratica eticamente giusta e politicamente legittima, un metodo di lotto che fa parte della storia di tutti i movimenti rivoluzionari.
Li vogliamo liberi! Amore, rabbia e solidarietà!
Distruggere tutte le banche! Fuoco alle carceri!
Den Haag [Nizozemska]: Uništeno 9 bankomata u znak solidarnosti s anarhistima optuženima za pljačke banke u Aachenu (01.2017.)
Sinoć smo uništili 9 bankomata u Haagu, Nizozemska, u znak solidarnosti s anarhistima optuženima za pljačke banke u Aachenu, Njemačka. Suđenje je zakazano za 23. januar 2017. i odvit će se kroz oko 26 dana, kroz više od 5 mjeseci.
Ne zanima nas da li su drugovi zaista odgovorni ili nisu za pljačke banke. Eksproprijacija je etički ispravno i politički legitimno djelovanje, metoda borbe koja je dio povijesti svih revolucionarnih pokreta.
Želimo ih slobodne! Ljubav, bijes i solidarnost!
Uništimo sve banke! Zapalimo zatvore!
24 gen 2017 Leggi il testo completo...
Atene [Grecia]: Bancomat incendiato contro la società carceraria (12/01/2017) [it]
Nella notte di giovedì 12 gennaio 2017 abbiamo distrutto e incendiato un bancomat della Banca del Pireo sulla piazza Canningos. Anche quest’anno il nostro dono allo status quo martellate e fiamme. Noi non dimentichiamo coloro che sono in carcere.
Gioventù caotica
Atena [Grčka]: Bankomat zapaljen protiv društva-zatvora (12.01.2017.)
U noći četvrtak 12. januara 2017. uništili smo i zapalili bankomat Pirejske Banke na trgu Canningos. I ove godine naš poklon statusu quo su udarci čekićem i vatra. Mi ne zaboravljamo one koji se nalaze u zatvorskim ćelijama.
Kaotična mladost
Gioventù caotica
Atena [Grčka]: Bankomat zapaljen protiv društva-zatvora (12.01.2017.)
U noći četvrtak 12. januara 2017. uništili smo i zapalili bankomat Pirejske Banke na trgu Canningos. I ove godine naš poklon statusu quo su udarci čekićem i vatra. Mi ne zaboravljamo one koji se nalaze u zatvorskim ćelijama.
Kaotična mladost
24 gen 2017 Leggi il testo completo...
Parigi [Francia]: L’anarchico detenuto Damien Camelio condannato a 10 mesi (19/01/2017) [it]
Resoconto del processo di Damien
Giovedì 19 gennaio 2017, Damien, incarcerato dall’8 dicembre e accusato di danni commessi durante la manifestazione spontanea e distruttiva del 14 aprile, affrontava il proceso a Parigi.
C’erano una quarantina di persone solidali. Contesto di procesi per direttissima, essenzialmente dei casi di delinquenza per sopravvivenza e di piccola economia parallela. Una giovane Procuratrice dal vocabolario indigesto che chiede la prigione a tutto spiano con la banalità con cui io salto i tornelli della metro, la nozione di ostacolo in meno. Un giudice paternalista che, in più delle sentenze, si permette di distribuire senza alcun problema delle diagnosi psicologiche [si tratta della stessa procuratrice e dello stesso giudice del processo per direttissima che Damen ha rifiutato l’8 dicembre ; NdT].
Brutta aria. Ciò dicendo non voglio dire che ce ne siano di migliori, a fare quei mestieri di cani.
Al momento della lettura delle accuse contro Damien, ci si agita in sala. Si tratta di vetri sfondati: l’Ufficio di collocamento, la Camera di Commercio, una concessionaria Jaguar, un supermecato Franprix. Ogni bersaglio dell’elenco viene seguito da uan scarica di applausi. Il togato in capo chiede a Damien se riconosce i fatti. Quest’ultimo si esprime chiaramente, dichiara che non riconosce né le categorie di innocente o colpevole, né la legittimità del giudice, né la giustizia in generale. La sala scandisce dei cori «abbasso lo Stato, gli sbirri ed i padroni», con l’aggiunta di «e i giudici», «e i procuratori», «abbasso la polizia in borghese». In risposta, lui grida «fotti la giustizia!», i perturbatori dell’udienza si fanno butare fuori, Damien compreso.
Alla fine viene riportato alla sbarra, il processo si farà a porte chiuse. La procuratrice chiede 8 mesi di galera, ne prenderà 10, resta in detenzione, e 14000 euro di rimborso dei danni. Si potrà ricordare, di passaggio, la confusione dei rappresentanti dell’Ufficio di collocamento che esprimono la speranza che Damien trovi un lavoro quando uscirà (è risaputo, se i loro locali si fanno attaccare in tutta la Francia è di certo con la speranza di vederli più efficaci) e la disperzione contenuta di quelli della Jaguar di fronte al rifiuto di un rimborso supplementare per danni morali, che stimavano a 2000 euri.
Dopo lettura della sentenza, di nuovo, si gridano parole gentili. «Viva l’anarchia», grida il compagno prima di essere portato via. «Libertà», «abbasso lo Stato, i giudici e i secondini», si può sentire dalla sala.
Non lasciamo lo Stato e i suoi sgherri fare i loro sporchi affari tranquilli.
Fotti la giustizia, viva la rivolta!
(tradotto da guerresociale)
Pariz [Francuska]: Anarhist Damien Camelio osuđen na 10 mjeseci zatvora (19.01.2017.)
Sažetak suđenja
U četvrtak 19. januara 2017. u Parizu se sudilo Damienu, u zatvoru od 8. prosinca i optuženom za nanošenje štete tokom spontanog i destruktivnog prosvjeda 14. aprila.
Bilo je prisutno oko četrdesetak solidarnih osoba. Kontekst suđenja po brzom postupku u slučajevima kriminala zbog preživljavanja i sitne paralelne ekonomije. Jedna mlada tužiteljica, neprobavljivog vokabulara, koja svom silom zahtjeva zatvor, istom banalnošću kojom ja preskačem okretne rampe u podzemnoj željeznici, pojam jedne prepreke manje. Jedan paternalistički sudac koji, osim donošenja presuda, usuđuje se i bez ikakvog problema donositi i psihološke dijagnoze [radi se o istoj tužiteljici i sucu
..
Giovedì 19 gennaio 2017, Damien, incarcerato dall’8 dicembre e accusato di danni commessi durante la manifestazione spontanea e distruttiva del 14 aprile, affrontava il proceso a Parigi.
C’erano una quarantina di persone solidali. Contesto di procesi per direttissima, essenzialmente dei casi di delinquenza per sopravvivenza e di piccola economia parallela. Una giovane Procuratrice dal vocabolario indigesto che chiede la prigione a tutto spiano con la banalità con cui io salto i tornelli della metro, la nozione di ostacolo in meno. Un giudice paternalista che, in più delle sentenze, si permette di distribuire senza alcun problema delle diagnosi psicologiche [si tratta della stessa procuratrice e dello stesso giudice del processo per direttissima che Damen ha rifiutato l’8 dicembre ; NdT].
Brutta aria. Ciò dicendo non voglio dire che ce ne siano di migliori, a fare quei mestieri di cani.
Al momento della lettura delle accuse contro Damien, ci si agita in sala. Si tratta di vetri sfondati: l’Ufficio di collocamento, la Camera di Commercio, una concessionaria Jaguar, un supermecato Franprix. Ogni bersaglio dell’elenco viene seguito da uan scarica di applausi. Il togato in capo chiede a Damien se riconosce i fatti. Quest’ultimo si esprime chiaramente, dichiara che non riconosce né le categorie di innocente o colpevole, né la legittimità del giudice, né la giustizia in generale. La sala scandisce dei cori «abbasso lo Stato, gli sbirri ed i padroni», con l’aggiunta di «e i giudici», «e i procuratori», «abbasso la polizia in borghese». In risposta, lui grida «fotti la giustizia!», i perturbatori dell’udienza si fanno butare fuori, Damien compreso.
Alla fine viene riportato alla sbarra, il processo si farà a porte chiuse. La procuratrice chiede 8 mesi di galera, ne prenderà 10, resta in detenzione, e 14000 euro di rimborso dei danni. Si potrà ricordare, di passaggio, la confusione dei rappresentanti dell’Ufficio di collocamento che esprimono la speranza che Damien trovi un lavoro quando uscirà (è risaputo, se i loro locali si fanno attaccare in tutta la Francia è di certo con la speranza di vederli più efficaci) e la disperzione contenuta di quelli della Jaguar di fronte al rifiuto di un rimborso supplementare per danni morali, che stimavano a 2000 euri.
Dopo lettura della sentenza, di nuovo, si gridano parole gentili. «Viva l’anarchia», grida il compagno prima di essere portato via. «Libertà», «abbasso lo Stato, i giudici e i secondini», si può sentire dalla sala.
Non lasciamo lo Stato e i suoi sgherri fare i loro sporchi affari tranquilli.
Fotti la giustizia, viva la rivolta!
(tradotto da guerresociale)
Pariz [Francuska]: Anarhist Damien Camelio osuđen na 10 mjeseci zatvora (19.01.2017.)
Sažetak suđenja
U četvrtak 19. januara 2017. u Parizu se sudilo Damienu, u zatvoru od 8. prosinca i optuženom za nanošenje štete tokom spontanog i destruktivnog prosvjeda 14. aprila.
Bilo je prisutno oko četrdesetak solidarnih osoba. Kontekst suđenja po brzom postupku u slučajevima kriminala zbog preživljavanja i sitne paralelne ekonomije. Jedna mlada tužiteljica, neprobavljivog vokabulara, koja svom silom zahtjeva zatvor, istom banalnošću kojom ja preskačem okretne rampe u podzemnoj željeznici, pojam jedne prepreke manje. Jedan paternalistički sudac koji, osim donošenja presuda, usuđuje se i bez ikakvog problema donositi i psihološke dijagnoze [radi se o istoj tužiteljici i sucu
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23 gen 2017 Leggi il testo completo...
Parigi [Francia] : Viva il carburo di tungsteno (18/01/2017) [it]
In solidarietà con Damien, che passa domani in tribunale a Parigi. L’occasione di condividere la notevole efficacia di un piccolo compagno di tasca.
Mi giravano le palle di brutto, stasera. Pensavo a Damien che passa in processo, alla grandiosa manifestazione del 14 aprile, quando ci eravamo divertiti a spaccare tutto, a tutti quegli stronzi che ci rovinano la vita, alle nostre maschere subacquee e alle maschere a gas che si annoiano, da quando non spacchiamo più tutto, tutti i giovedì [durante i quattro mesi di movimento contro la Loi travail, le manifestazioni erano spesso il giovedì – qualche volta pure il martedì; NdT].
Intorno alla Porte des Lilas [nord-est di Parigi; NdT], ho sfondato gli schermi di 7 bancomat, 4 pannelli pubblicitari JCDecaux ed i vetri di una macchina della RATP [i trasporti pubblici di Parigi; NdT] e di una della SPIE (costruttori di carceri).
Tutto ciò con una discrezione (relativa: fa un piccolo “ploc”, soprattutto sui vetri delle macchine) molto apprezzabile, grazie ad una piccola rondella che serve per tagliare le piastrelle, di 22 mm di diametro, in carburo di tungsteno, montata su un laccio abbastanza robusto da sopportare i graffi del vetro rotto. Per gli sbirri è una collana fantasia carina, ma è la bestia nera dei vetri. Si trova in tutti buoni negozi di bricolage.
Bob aggiustatutto
(tradotto da guerresociale)
Pariz [Francuska]: Živio volframov karbid (18.01.2017.)
U znak solidarnosti s Damienom, koji će sutra biti na sudu u Parizu. Prilika da podijelimo značajnu učinkovitost jednog malog džepnog druga.
Baš sam bio užasno bijesan, noćas. Mislio sam na Damiena koji mora pred sud, na sjajni prosvjed 14. aprila, kada smo se zabavili sve uništavajući, svim onim govnima koji nam uništavaju živote, na naše podvodne i gas maske koje se dosađuju otkad više ne uništavamo sve, svakog četvrtka [tokom četiri mjeseca pokreta protiv Zakona o radu prosvjedi su često bili četvrtkom – ponekad i utorkom; nap.prev. na tal.].
U okolici Porte des Lilas [sjevero-istok Pariza; nap.prev. na tal.] razbio sam 7 ekrana bankomata, 4 reklame JCDecaux te stakla jednog vozila RATP-a [pariški javni prijevoz; nap.prev. na tal.] i jednog SPIE-a (graditelja zatvora).
I sve to uz znatnu diskreciju (relativnu: čuje se mali “plok”, nadasve na staklima vozila), zahvaljujući jednom malom kotačiću koji se koristi za rezanje pločica, od 22 mm promjera, od volframovog kabrida, svezanog za prilično čvrstu vrpcu kako bi podnio ogrebotine razbijenog stakla. Za pandure će to biti samo jedna maštovita dražesna ogrlica, ali to je crna zvijer za stakla. Naći ćete ga u svim boljim dućanima za uređenje doma i vrta.
Bob samsvojmastor
Mi giravano le palle di brutto, stasera. Pensavo a Damien che passa in processo, alla grandiosa manifestazione del 14 aprile, quando ci eravamo divertiti a spaccare tutto, a tutti quegli stronzi che ci rovinano la vita, alle nostre maschere subacquee e alle maschere a gas che si annoiano, da quando non spacchiamo più tutto, tutti i giovedì [durante i quattro mesi di movimento contro la Loi travail, le manifestazioni erano spesso il giovedì – qualche volta pure il martedì; NdT].
Intorno alla Porte des Lilas [nord-est di Parigi; NdT], ho sfondato gli schermi di 7 bancomat, 4 pannelli pubblicitari JCDecaux ed i vetri di una macchina della RATP [i trasporti pubblici di Parigi; NdT] e di una della SPIE (costruttori di carceri).
Tutto ciò con una discrezione (relativa: fa un piccolo “ploc”, soprattutto sui vetri delle macchine) molto apprezzabile, grazie ad una piccola rondella che serve per tagliare le piastrelle, di 22 mm di diametro, in carburo di tungsteno, montata su un laccio abbastanza robusto da sopportare i graffi del vetro rotto. Per gli sbirri è una collana fantasia carina, ma è la bestia nera dei vetri. Si trova in tutti buoni negozi di bricolage.
Bob aggiustatutto
(tradotto da guerresociale)
Pariz [Francuska]: Živio volframov karbid (18.01.2017.)
U znak solidarnosti s Damienom, koji će sutra biti na sudu u Parizu. Prilika da podijelimo značajnu učinkovitost jednog malog džepnog druga.
Baš sam bio užasno bijesan, noćas. Mislio sam na Damiena koji mora pred sud, na sjajni prosvjed 14. aprila, kada smo se zabavili sve uništavajući, svim onim govnima koji nam uništavaju živote, na naše podvodne i gas maske koje se dosađuju otkad više ne uništavamo sve, svakog četvrtka [tokom četiri mjeseca pokreta protiv Zakona o radu prosvjedi su često bili četvrtkom – ponekad i utorkom; nap.prev. na tal.].
U okolici Porte des Lilas [sjevero-istok Pariza; nap.prev. na tal.] razbio sam 7 ekrana bankomata, 4 reklame JCDecaux te stakla jednog vozila RATP-a [pariški javni prijevoz; nap.prev. na tal.] i jednog SPIE-a (graditelja zatvora).
I sve to uz znatnu diskreciju (relativnu: čuje se mali “plok”, nadasve na staklima vozila), zahvaljujući jednom malom kotačiću koji se koristi za rezanje pločica, od 22 mm promjera, od volframovog kabrida, svezanog za prilično čvrstu vrpcu kako bi podnio ogrebotine razbijenog stakla. Za pandure će to biti samo jedna maštovita dražesna ogrlica, ali to je crna zvijer za stakla. Naći ćete ga u svim boljim dućanima za uređenje doma i vrta.
Bob samsvojmastor
19 gen 2017 Leggi il testo completo...
Rivendicazioni/Claims
Prigionieri anarchici/Anarchist prisoners
Riflessioni/Reflections
Pubblicazioni/Publications
325
Act for freedom now
Ad Nihilo
Agitasi
Anarchist Black Cross - Greece
Anarchist Libraries
Anarchist Worldwide
Anarhistička Biblioteka Makedonija
Anarquia.info
Attaque
Černorudá Příručka [Czech]
Chronik
Congegno Individualista – L'incendiario
ContraMadriz
Contra Toda Nocividad
Croce Nera Anarchica
Dark Matter Publlications
Des oreilles et des yeux
Edizioni Anarchismo - Archivio digitale
Edizioni Monte Bove
Elephant Editions
Inferno Urbano
Informazione Anarchica
Insuscettibile di Ravvedimento
Kairos - Journal anarchiste
Kronika odporu [Czech]
La Rebelión de las Palabras
Lukáš Borl // archiv
Network of Revolucionary Cells (SRB)
Parole al vento
Person(s) Unknown Publications
Propagación Anárquica
Publicación Refractario
RAAP
Sans Attendre Demain
Tormentas de Fogo
Traces of Fire
Untorelli Press
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