Juan
Chi ha orecchie per intendere, intenda!!! [it]

Per lettera, Juan fa sapere che sta ricevendo tutte le parole che gli vengono scritte, anche se la censura è abbastanza dura. Ha invece difficoltà a spedire le sue risposte e chiede un po’ di pazienza nel riceverle e di non farsi scoraggiare dal silenzio. Per il resto dice che è sereno e sta bene. Scriviamogli!

Juan Antonio Solloche Fernandez
CC di Terni
Str. delle Campore, 32
05100 Terni (TR)


Chi ha orecchie per intendere, intenda!!!

Su su! Dannati della terra! Su! Derelitti e senza pan, la giustizia rugge sottoterra, il tracollo non è lontan. Il passato sepolto giaccia, folla di schiavi! Sorgi, or su!
Il mondo sta permutar faccia, tutto sarà chi nulla fu!
E’ la lotta finale! Tutti uniti, e sarà l’internazionale, l’intera umanità.
(-L’internazionale: canzone nata nel 1871 Francia- del poeta e anarchico Eugène Pottier)

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Grida per Alfredo [it]

Le notizie che ci giungono sulle condizioni di salute di Alfredo Cospito e sul pressappochismo delle cure mediche ricevute in carcere ci riempiono il cuore di rabbia. Pare, dalle notizie fino ad ora conosciute, che la direzione del carcere abbia procrastinato l’operazione alla cistifellea per diversi mesi, fino al punto in cui questa sarebbe esplosa, provocando una infezione al pancreas. Alfredo ha cominciato a stare male all’inizio del mese di luglio; da mesi i medici ritenevano necessaria una operazione, ma la direzione del carcere ha sempre preteso di risolvere la situazione tramite l’assunzione di pasticche. Solo recentemente è stato sottoposto alla necessaria operazione chirurgica, in una sala operatoria presidiata dai servi dello Stato e sorvegliata da telecamere. Non ci soffermiamo su un atteggiamento vittimista che non ci appartiene e che il nostro compagno per primo siamo certi non gradirebbe.

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Italia: Aggiornamenti sulla situazione del compagno anarchico detenuto Alfredo Cospito (24/07/2019) [it]

Il compagno Alfredo Cospito aveva iniziato a sentirsi male 15 giorni fa, appena terminato lo sciopero della fame. Ha insistito subito per una TAC. In effetti, appena fatta la TAC lo hanno trasferito d’urgenza in ospedale, dove è stato operato. L’intervento è durato 5 ore perché hanno dovuto asportare la cistifellea, che era esplosa. Il tutto sempre perché da mesi i dottori dicevano che era necessario operarlo, ma il carcere ha sempre rimandato, cercando di risolvere il problema con delle pasticche, che in realtà non hanno risolto niente. Con lo sciopero della fame la situazione si era aggravata.
I familiari hanno saputo dell’intervento chirurgico e del trasferimento solo quattro giorni più tardi. Una settimana dopo l’operazione è stato ritrasferito in carcere. Al colloquio era apparso molto provato fisicamente, in sedia a rotelle e molto dimagrito.
Durante la degenza in ospedale era stato messo in una stanza con porta blindata, telecamere e almeno tre guardie, senza nulla, né libri né orologio, perdendo la cognizione del tempo che passava. Dopo tre giorni era riuscito a farsi portare qualche libro che aveva in sezione.

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Italia: Comunicato di Alfredo Cospito dal carcere di Ferrara [it]

Alfredo, dal carcere di Ferrara, chiede di diffondere questo breve comunicato, scusandosi per non averlo fatto prima ma in ospedale era totalmente isolato. Manda un abbraccio a tutte/i.


Carcere di Ferrara, 14/07/2019

“ Vi do la tragicomica notizia che la mia stramaledetta cistifellea dopo 5 ore di operazione ci ha abbandonato (8 luglio) causa sciopero della fame. Scusatemi ma non sono ancora in grado di rispondere decentemente alle vostre tante lettere. Ma contate sulle mie risposte. Unica cosa positiva ho perso 21 kg. Continuate a scrivermi. Sicuro che la lotta in solidarietà con le compagne proceda sempre più efficace”

Alfredo

Italia: Aggiornamento su prigionieri anarchici (24/06/2019) [it]

E’ notizia di ieri, 24/06/2019, che il prigioniero anarchico Alfredo Cospito, nel carcere di Ferrara, in sciopero della fame dal 29 maggio in solidarietà con le compagne Anna e Silvia, ha posto fine allo sciopero.

Ed è sempre di ieri, 24/06/2019, notizia che ai prigionieri anarchici Robert e Giuseppe[1] sono state riconfermate le misure cautelari, e trasferiti rispettivamente nel carcere di Terni e di Alessandria.

A presto ulteriori aggiornamenti.

[1] Robert e Giuseppe sono stati arrestati assieme a Natascia il 21 maggio 2019 nell’operazione repressiva“Prometeo” con l’accusa di attentato con finalità di terrorismo o di eversione, perché considerati responsabili dell’invio di tre pacchi-bomba nel 2017 ai p. m. Sparagna (nel processo “Scripta Manent”) e Rinaudo (in vari processi contro gli anarchici), e a Santi Consolo, a quell’epoca direttore del DAP Roma.

Italia: Sulla sentenza Scripta Manent [it]

Il 24 aprile la corte d’assise di Torino ha emesso la sentenza di primo grado per il processo Scripta Manent.
Alfredo è stato condannato a 20 anni, riconosciuto responsabile di possesso e trasporto di esplosivo in relazione all’ordigno al Parco Ducale ai RIS di Parma del 2005 (assolto dal reato di attentato perché “reato impossibile” in quanto l’interruttore dell’ordigno era spento), del plico esplosivo inviato all’allora sindaco di Bologna Cofferati nel 2005 (condannato per l’attentato più possesso e trasporto di esplosivo), degli attacchi con ordigni multipli alla scuola allievi carabinieri di Fossano nel 2006 e nel quartiere Crocetta a Torino nel 2007 (reato di strage aggravata dal fatto che l’obiettivo sarebbero state le forze dell’ordine; caduta l’aggravante della motivazione politica), dell’invio di plichi esplosivi all’allora sindaco di Torino, Chiamparino, al direttore del giornale Torino Cronaca, Giuseppe Fossati, e al COEMA edilità nel 2006. E’ inoltre indicato come promotore della FAI, riconosciuta come associazione sovversiva con finalità di terrorismo.

Alfredo Cospito
Quale internazionale? Intervista e dialogo dal carcere di Ferrara (1ª e 2ª parte) [it]

(English version: 325.nostate.net)


Il testo che segue sono le parti prima e seconda di “Quale internazionale? Intervista e dialogo con Alfredo Cospito dal carcere di Ferrara”, parti di un dibattito che alcuni compagni stanno intraprendendo con il compagno anarchico prigioniero Alfredo Cospito, pubblicate rispettivamente nei numeri 2 (autunno 2018) e 3 (inverno 2019) del giornale anarchico in lingua italiana “Vetriolo”. Complessivamente sono state elaborate otto domande, per la verità non proprio dei quesiti ma degli interventi, in qualche caso polemici, per discutere e dibattere con il compagno. Data la complessità e la vastità degli argomenti trattati tutto il testo non poteva e non può essere integralmente pubblicato sulle pagine di un solo numero del giornale. La pubblicazione dell’intervista/dialogo proseguirà, sempre suddivisa in parti, a partire dal prossimo numero e successivamente, quando verrà terminata la pubblicazione in “Vetriolo”, vi è l’intenzione di pubblicare integralmente tutte le domande e le risposte in un libretto o in un opuscolo. Nel frattempo, su richiesta di Alfredo, pubblichiamo anche tramite internet le parti prima e seconda, ovvero quelle fino ad ora uscite nel giornale e, con l’occasione, correggiamo dei refusi e degli errori di battitura presenti alle pagine 6 e 7 del numero 3, dei quali ci scusiamo con i lettori e che riportiamo anche qui di seguito.

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Berlino [Germania]: Distrutte le vetrate della Humboldt Universität (28/03/2019) [it]

LA NOSTRA TEORIA: comunicazione mediante la PRATICA. Attacco 1

[PARTE 1]

In „L’autismo degli insorti” viene tematizzato da Alfredo Cospito tra le altre la domanda dell’educazione teorica mediante la scrittura delle rivendicazioni. Non è un fenomeno dell’ultimo periodo che nei testi si faccia riferimento ad altre azioni. Spesso si è scritto e si scrive, anche se in modo limitato, su aspetti più teorici che pratici. Il collegamento tra teoria e pratica è un problema che non ha perso di importanza negli anni e con il quale ci si ritrova a confrontarsi anche oggi. Perché allora non risolvere una volta per tutte l’apparente conflitto tra teoria e pratica? Perché non mettere in atto l’idea di portare all’estremo la comunicazione mediante azioni? Perché non trasmetter la teoria mediante testi e rivendicazioni legati ad una continua prassi? Ergo la teoria come prassi, per essere certi che a condurre la discussione sulla prassi siano coloro che la praticano e non alcuni intellettuali, mai stanchi di elaborare idee e proposte a cui non fa mai seguito un’azione.

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Berlino [Germania]: Incendiate macchine della ditta di sicurezza (15/10/2018) [it]

(anarhija.info pubblica la seguente traduzione non perché ne condivide il contenuto, ma come risposta al testo del compagno Cospito pubblicato in “Fenrir”)

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Berlino, 15 ottobre 2018

Il movimento anarchico ha affilato il suo profilo. Questo significa che la repressione contro di noi si è intensificata negli ultimi anni. Dalla Germania il G20 ha innescato un aumento delle attività delle agenzie di sicurezza, perché hanno compreso che non hanno controllo su di noi e ciò è diventato talmente ovvio che si è resa necessaria una risposta. La distruzione ad Amburgo, l’assenza di compromesso e la determinazione degli incappucciati li ha colpiti esattamente là dove era previsto. L’incertezza è scattata, in un luogo dove la proprietà definisce le persone e la loro complicità con una società in guerra. Le macchine di lusso o di pattuglia sull’orlo di diventare una pila di plastica carbonizzata – en passant contro la guerra in corso contro i poveri, gli esclusi e gli inopportuni.

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Italia: 3 ottobre – presenza solidale con gli imputati di Scripta Manent [it]

3 OTTOBRE 2018 ORE 9.00
PRESENZA SOLIDALE IN AULA

Nel mese di settembre 2018, dopo la pausa estiva, riprendono le udienze del processo Scripta Manent presso l’aula bunker di Torino. Il 3 ed il 4 ottobre saranno presenti Anna e Marco.

L’inchiesta, che vede 15 indagati ed 8 compagni arrestati (2 dei quali già in carcere), fa riferimento ad una serie di attacchi a firma FAI e FAI/FRI avvenuti fra il 2003 ed il 2012 contro le forze armate (questori, caserme dei carabinieri ed allievi carabinieri, RIS), uomini di stato (sindaci, ministro degli interni), giornalisti, ditte coinvolte nella ristrutturazione dei CIE ed un direttore di un centro di reclusione per migranti.
Rientra nell’inchiesta anche il ferimento dell’ing. Adinolfi, AD di Ansaldo Nucleare, già passato in giudicato e rivendicato come Nucleo Olga FAI/FRI da Nicola e Alfredo già in carcere dal 2012.

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Italia: E’ uscito il numero 2 del giornale anarchico “Vetriolo” (09/2018) [it]

Vetriolo – Giornale anarchico – Numero 2 – Autunno 2018

E’ passato del tempo. Dopo un anno pubblichiamo un numero di Vetriolo, il numero 2. Fino ad ora non abbiamo dato al giornale una periodicità più assidua e nemmeno lo abbiamo voluto. Non che in questo tempo non avessimo avuto qualcosa da dire, anzi. D’altronde non abbiamo mai strenuamente inseguito la possibilità di dare una periodicità molto stretta alla pubblicazione, che per la propria forma (sia con testi di agitazione, d’analisi e di “attualità” più o meno brevi e concisi, sia con articoli teorici più estesi e complicati) non vi si addice. Allo stesso tempo desideriamo fare uscire il giornale in tempi non troppo dilatati. Comunque pensiamo che questo giornale sia uno strumento importante per il movimento anarchico aldilà dei tempi con cui riesce ad uscire. Le pagine di Vetriolo sono sempre state e continueranno ad essere un mezzo destinato alla discussione, al confronto e allo scontro tra anarchici. Questo giornale continuerà a dare spazio e tempo al dialogo e al dibattito tra rivoluzionari, anche a quelli che si trovano ad essere imprigionati. In questo numero vi sono alcuni scritti e articoli di Marco, Anna e Alfredo, imprigionati a seguito degli arresti per l’operazione repressiva “scripta manent” del 6 settembre 2016.

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Contro ogni potere e i suoi molteplici mondi – Per la ricostituzione della Cospirazione delle Cellule di Fuoco (CCF) Messico [it]

Una risposta pubblica al vomitevole manifesto anarco-populista

“Dobbiamo ricordare le nostre esperienze passate, non per imitarle ma per andare oltre.” – Compagni detenuti di CCF-Grecia

Certe volte è meglio lasciare passare del tempo per analizzare i fatti. Sono passati 20 giorni da quando gli anarco-sinistroidi del Messico hanno pubblicato il loro “manifesto” di appoggio al El Peje [neo-eletto presidente del Messico, ndt], ispirati dalla presunta “opportunità” per gli anarco-comunisti “che la sinistra superi il progetto morenista”, elencando una lista di “30 personalità impegnate nella sovranità popolare” scelte per formare la coordinazione nazionale di un “Fronte Popolare di classe”.

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Torino [Italia]: Inizio processo “Scripta Manent” – Dichiarazione del prigioniero anarchico Alfredo Cospito (16/11/2017) [it]

Il 16/11/2017 è iniziato il processo SCRIPTA MANENT, all’interno dell’aula bunker del carcere “le Vallette” di Torino, il compagno anarchico prigioniero Alfredo Cospito ha letto una lunga dichiarazione. Alfredo non era presente in aula, in quanto sottoposto a videoconferenza dall’interno della sezione AS2 del carcere di Ferrara.

Dichiarazione di Alfredo:


Benevento 14 agosto 1878 – Torino 16 novembre 2017

Processo ai malfattori

“L’unione è solo un tuo strumento, è la spada con la quale accresci a acuisci la tua forza naturale; l’unione esiste grazie a te. La società, invece, reclama molto da te ed esiste anche senza di te; insomma, la società è sacra l’unione è tua propria; la società ti utilizza, l’unione la utilizzi tu” – Stirner

“Signori, il tempo della vita è breve… se viviamo, viviamo per calpestare i re” – Shakespeare, Enrico IV

“Mi dolgo di ogni crimine che nella mia vita non ho commesso, mi dolgo di ogni desiderio che nella mia vita non ho soddisfatto” – Senna Hoy

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Carcere di Ferrara [Italia]: Scritto del compagno anarchico Alfredo Cospito [it]

Con accuse da 30 anni sul groppone può sembrare assurdo sentire il bisogno di comunicare progetti e riflessioni. Con la censura che incalza stravolgendo tutto quello che scrivo e dico continuare imperterrito a comunicare e scrivere riflessioni, che inevitabilmente si prestano alla repressione, può sembrare stupido e folle. Stupidità e follia di cui non posso fare a meno per sentirmi ancora vivo e partecipe.

Una sola scelta, spalle al muro, continuare la lotta. Continuare con ogni mezzo a mia disposizione.

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Italia: Sulla lotta del compagno Davide Delogu, anarchico sardo prigioniero dell’Italia Stato [it]

É di pochi giorni fa la notizia da noi pubblicata sul sito di Croce Nera Anarchica, del tentativo di evasione messo in atto dal compagno anarchico sardo Davide Delogu, conclusosi con i mitra delle guardie puntati sulla sua faccia. Abbiamo appreso la notizia dalla telefonata che Davide svolge settimanalmente con la sua famiglia.
Davide ci comunica che si trova in isolamento totale dal primo maggio, e che gli verrà applicato nuovamente il 14bis (sei mesi di isolamento costante con l’applicazione della censura su tutta la corrispondenza).
Questo tentativo di evasione, spiega Davide in una lettera personale nei miei confronti a cui ha allegato anche un documento, è una Azione Diretta parte della campagna per l’autoliberazione che ha deciso di lanciare con i fatti il primo maggio.
Supporto incondizionato a tutti i compagni anarchici e le compagne anarchiche, che senza riguardo, si battono dignitosamente.
Supporto allo sciopero della fame del compagno anarchico prigioniero Alfredo Cospito.
Supporto alle scelte anarchiche rivoluzionarie del compagno anarchico sardo Davide Delogu.
Complicità e affinità con i compagni anarchici della redazione del giornale anarchico Vetriolo, che pochi giorni addietro si sono espressi in solidarietà ad Alfredo Cospito.
Sempri pro s’anarkia! Sempri Ainnantis!

Omar Nioi anarchico sardo – r. di C.N.A.
12/05/2017


COMUNICATO DEL DENUTO ANARCHICO COMPAGNO DAVIDE DELOGU:

Presoni e Brucoli, 25 Aprile 2017

MINE NON VAGANTI (...FORSE...)
Siamo Anarchici in galera, chi da anni, chi da meno, e combattiamo quotidianamente la guerra contro la dominazione, faccia a faccia col nemico, dentro le loro gabbie. Conviviamo il rifiuto e il disprezzo, scontrandoci con l’autorità carceraria e il suo disciplinamento sbarrocratico ogni giorno.
Siamo perciò mine che non vagano (per ora...), le cui deflagrazioni, come i fatti recenti e passati insegnano, creano scompiglio, danni materiali e la frantumazione della logica carceraria (che in quanto anarchici è già stata demolita!). Trasmettendo certamente importanti stimoli vitali d’azione all’interno di una complessa palude desolante, per viversi la propria anarchia, qui, ora, subito!
Nel mio continuare a viverla come
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Carcere di Ferrara [Italia]: Censura sequestra testo di Alfredo Cospito (09/12/2016) [it]

Il compagno Alfredo Cospito, prigioniero in AS2 a Ferrara per la gambizzazione di Adinolfi e di recente destinatario di un nuovo mandato di arresto per l’operazione denominata “Scripta Manent” – operazione che ha comportato, su richiesta della procura di Torino, ad un nuovo periodo di censura della posta da parte dei secondini – ci scrive che i suoi articoli vengono sistematicamente sequestrati.
In particolare Alfredo ha inviato un lungo contributo per una nuova iniziativa editoriale, una nuova rivista anarchica di agitazione ed approfondimento teorico che dovrebbe uscire agli inizi del prossimo anno. Solo dopo 10 giorni dall’invio del suo articolo, senza ricevere risposta da parte dei destinatari che anzi lo sollecitavano ignari ad inviare il gradito contributo, Alfredo ha potuto apprendere che la lettera era stata sequestrata. In altre parole il responsabile di sezione il cui triste e infame lavoro consiste nel fotocopiare ogni lettera, in uscita o in entrata, per i prigionieri sottoposti a censura, inviandone copia al pm Sparagna, ha deciso che in questo caso lo spionaggio non bastava; che l’articolo del compagno non doveva uscire affatto. Decisione che quanto meno ha il merito di fare chiarezza sulle ipocrisie repressive del regime democratico. Al potere non interessa soltanto la repressione di quelle azioni che rispondono con la giusta violenza alla violenza infinitamente maggiore che lo Stato e il Capitale ogni giorno compiono per tenere in piedi il loro dominio. Il potere, dai togati dell’antimafia di Torino fino al misero secondino ferrarese, non tollera nemmeno che i compagni prigionieri possano continuare a scrivere, ad agitare, a provocare, collaborando, magari anche scontrandosi, con la riflessione di altri individui che non ci stanno a continuare a subire.
Non riuscirete ad isolare i compagni e le compagne prigioniere.
Avremmo preferito annunciare pubblicamente l’uscita della nostra rivista solo quando questa fosse stata effettivamente pronta. Andremo avanti nella nostra pubblicazione, con maggiore orgoglio nel sapere che questa sta già innervosendo i burocrati della repressione. Certi che la nostra complicità con Alfredo e le altre compagne prigioniere non si può certo esprimere in tutta la sua gioiosa sincerità solo sulle pagine di un giornale.


Zatvor u Ferari [Italija]: Cenzura zaplijenila tekst anarhističkog druga Alfreda Cospita (09.12.2016.)
Drug Alfredo Cospito, zatvorenik na AS2 [odjel visokog nadzora] u Ferrari zbog ranjavanja Adinolfija i nedavno primatelj jednog novog naloga za hapšenje zbog operacije nazvane “Scripta Manent” – operacija koja je dovela, po zahtjevu torinskog tužilaštva, do jednog novog perioda cenzure nad poštom od strane zatvorskih stražara – piše nam da se njegovi članci sustavno zaplijenjuju.
Posebno, Alfredo je poslao jedan dugački doprinos za novi izdavački projekt, novi anarhistički časopis agitacije i teorijske analize, koji bi trebao izaći početkom iduće godine. Alfredo je uspio doznati da je njegovo pismo zaplijenjeno tek 10 nakon što ga je poslao, kada nije dobio odgovor od primatelja, koji su ga naprotiv, u neznanju, požurivali da pošalje dobrodošao doprinos. Drugim riječima, odgovorni je na odjelu, čije se tužni i sramotni posao sastoji od fotokopiranja svakog ulaznog i izlaznog pisma drugova podvrgnutih cenzuri, te od slanja jednog primjerka tužitelju
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Carcere di Koriydallos – Atene [Grecia]: CCF – Solidarietà: Una breccia nel tempo di prigionia (16/11/2016) [it]

Ci sono molti momenti in cui arriva l’amara consapevolezza della nostra impotenza di esprimerci come vorremmo, con la sua espressione ditirambica di un vincitore che stringe i nostri cuori. E ci ha sempre infastidito il fatto di dover limitare la nostra manifestazione di desideri, soprattutto di intrappolarli con semplice inchiostro in un pezzo di carta, trasformandoli in parole così spesso ripetute che il loro potere ha iniziato a scomparire sotto il peso di questa quasi tipica ripetibilità. Ma esistono anche alcune parole che a prescindere dal logoramento dovuto al continuo utilizzo continuano ad irradiare un bagliore, che ricevono dai compagni. Parole che donano forza, portano il sorriso sulle labbra, fanno una breccia nella solitudine detenuta. Parole come solidarietà.
Avremmo ovviamente preferito che queste parole fossero state accompagnate dalla forza vitale di un’azione, di un attacco, dall’intensità di un fuoco nella notte, dal suono di un’esplosione, dallo scivolare di un proiettile in una canna. Ma nonostante la grigia realtà di detenzione che ci depriva di simili scelte e opportunità, vogliamo almeno sperare che il calore delle nostre parole possa trasmettere un po’ di forza dei nostri sentimenti, che i nostri compagni detenuti all’estero sentano la forza della solidarietà che noi sentiamo per loro.
Così, stiamo scrivendo per i nostri fratelli e sorelle anarchiche in Cile, tenuti come ostaggi di giustizia, accusati per l’attacco incendiario ad un dipartimento di polizia investigativa nel novembre del 2014 – conosciuto anche come il caso PDI – il cui processo dovrebbe iniziare, dopo un altro rinvio, il 28 novembre. Maria, Natalia, Amaru e Felipe, i nostri pensieri sono con voi e vi auguriamo con tutto il nostro cuore di possedere la forza durante il vostro processo. Speriamo che i terribili giorni di detenzione molto presto saranno un passato sgradevole lasciato alle spalle.
Scriviamo anche per i nostri fratelli e sorelle anarchiche in Italia, arrestati e accusati nell’Operazione Scripta Manent, e soprattutto per il compagno e membro della FAI-Nucleo Olga, Alfredo, come anche per la compagna Anna, che hanno recentemente vinto la propria battaglia per porre fine alle condizioni di isolamento speciale imposte a loro. Una lotta in cui hanno utilizzato il proprio corpo come una barricata, dato che hanno rischiato le proprie vite nello sciopero della fame. Vogliamo con tutto il nostro cuore esprimere la nostra felicità per la loro vittoria, che può sembrare piccola a certe persone, ma per noi significa tutto dato che anche noi siamo passati attraverso scelte simili. Inoltre, vittorie come queste, anche se rappresentano dei piccoli punti sulla mappa di liberazione totale del detenuto, nello stesso tempo non cessano di essere “respiri di libertà” in un ambiente già soffocante.
Quindi, dalle nostre celle inviamo questo segnale di solidarietà, e contemporaneamente salutiamo tutti i compagni che resistono al tormento della prigionia in cui si trovano a causa della scelta che hanno fatto nella lotta contro il dominio. Sappiamo oggi dall’esperienza propria che quando la solidarietà è sincera e autentica, allora può fuggire da un foglio senz’anima, attraversare migliaia di chilometri, penetrando la recinzione e le sbarre, per portare calore nei cuori dei detenuti ricordandoli che non sono soli. Che qualcun altro, vicino o lontano, pensa a loro, si preoccupa per loro, percependo le azioni falsamente attribuite o le azioni che hanno fieramente rivendicato come parte della geografia complessiva di lotta anarchica contro l’autorità. Questo di per sé basta a riempire di forza un prigioniero politico, da donargli/le un sollievo mentale e a rafforzare la sua resistenza. Questo è l’unico modo in cui la solidarietà raggiunge il proprio scopo, cioè fare in un modo o nell’altro una breccia nel tempo di prigionia.

Membri della Conspirazione delle Cellule di Fuoco – FAI/IRF
Michalis Nikolopoulos
Harris Chatzimichelakis
Damianos Bolano
George Nikolopoulos
Panagiotis Argyrou
Theofilos Mavropoulos

Carcere di Korydallos – Atene [Grecia]: “Per Alfredo e Anna – Finché non ci incontriamo” – Cospirazione delle Cellule di Fuoco (25/10/2016) [it]

In Italia il compagno Alfredo Cospito, dal 3 ottobre, e la compagna Anna Beniamino, dal 10 ottobre, stanno conducendo lo sciopero della fame contro l’isolamento imposto a loro e agli altri anarchici detenuti per gli attacchi della FAI (Operazione “Scripta Manent”).
Sappiamo che la lotta contro l’autorità è impari... Ma nonostante questo, abbiamo scelto la guerra per la libertà, invece della pace dalla paura.
Perché sappiamo che ci sono persone “libere” più incarcerate dei detenuti, e persone viventi più morte dei nostri compagni caduti nella battaglia per la libertà.
Perché per ogni battaglia che perdiamo, una nuova ne inizia.
“Perché se io non mi brucio, se tu non ti bruci, come farà l’oscurità a diventare luce...”
Per noi la solidarietà non è semplicemente “toccante”, ma un modo di vita, di diventare persone con un sogno a nostra misura.
Sosteniamo i nostri compagni Alfredo e Anna con tutto il nostro cuore e la nostra mente, finché i nostri sogni si incontrano...

FORZA E SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI IN SCIOPERO DELLA FAME
ALFREDO COSPITO E ANNA BENIAMINO

MAI PENTITI
MAI SCONFITTI

CCF/FAI – Cellula di Guerriglia Urbana
George Polydoros
Olga Economidou
Gerasimos Tsakalos
Christos Tsakalos
Carcere di Korydallos


Zatvor Korydallos - Atena [Grčka]: "Za Alfreda i Annu - Do susreta" - Zavjera Vatrenih Ćelija (25.10.2016.)U Italiji drug Alfredo Cospito, od 3.10., i drugarica Anna Beniamino, od 10.10., vode štrajk glađ protiv izolacije koja je nametnuta njima i drugim zatvorenim anarhistima zbog napada FAI (Operacija "Scripta Manent").
Znamo da je borba protiv autoriteta nejednaka... No, unatoč tome odabrali smo rat za slobodu, umjesto mira zbog straha.
Zato što znamo da postoje "slobodne" osobe koje su više okovane od zatvorenika, i žive osobe koje su više mrtve od
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Atene [Grecia]: Sullo sciopero della fame di Alfredo Cospito e Anna Beniamino nelle carceri italiane (10/2016) [it]

Non analizzeremo niente e non esporremo delle sterili e squallidi fanfare. La nostra solidarietà con i compagni detenuti in Italia è un dato di fatto. In ogni caso, il complesso delle relazioni ascendenti ci è completamente avverso e siamo in guerra con tutte le sue espressioni, specialmente con le sue forme armate (repressione, correzione). Dall’autorità e dal suo gregge ci aspettiamo il peggio, e non possiamo affrontarli in un modo tattico differente se vogliamo causare anche il minimo serio danno. Dalla nostra posizione noi percepiamo lo sciopero della fame, eccetto come strumento di resistenza contro la repressione, anche come strumento di ricatto e sfruttamento della maschera umanitaria che gli Stati cercano di mostrare sul palcoscenico culturale europeo, e con tale (strumento) speriamo di ottenere effetto e causa per far retrocedere il nemico.
Forza ai nostri fratelli/sorelle
Non lasciamo i nostri compagni detenuti nelle mani della repressione
Attaccare proprio qui, proprio adesso ogni espressione del meccanismo autoritario.

Come mimino gesto di solidarietà con Alfredo ed Anna abbiamo appeso uno striscione con scritto:
“Alfredo, Anna, FORZA!
Nello sciopero della fame dentro le celle, contro l’isolamento
e la repressione che lo Stato impone NULLA E’ FINITO! LA GUERRA STA DIVAMPANDO”

Uroboros


Atena [Grčka]: O štrajku glađu Alfreda Cospita i Anne Beniamino u talijanskim zatvorima (10.2016.)
Nećemo ništa analizirati i nećemo iznositi sterilne i turobne fanfare. Naša solidarnost s našim zatvorenim drugovima je činjenica. U svakom slučaju, skup uzlaznih odnosa nam je sasvim stran i u ratu smo sa svim njegovim izrazima, nadasve s njegovim oružanim oblicima (represija, korekcija). Od autoriteta i njegovog krda očekujemo najgore, i ne možemo se prema njima postaviti na drugačiji taktički način ako želimo prouzročiti i najmanju ozbiljnu štetu. S našeg stajališta, smatramo
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Alfredo Cospito
Dalle carceri greche all'AS2 di Ferrara: Quattro parole in "libertà" Intervista delle CCF a me medesimo [it]

Qella che segue è l’intervista che i compagni anarchici della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, detenuti nelle carceri greche, hanno fatto al compagno anarchico Alfredo Cospito del “Nucleo – Olga – Fai/Fri”. Ricordo che Alfredo insieme all’altro compagno anarchico Nicola Gai, entrambi detenuti nella sezione di massima sicurezza AS2 del carcere di Ferrara, hanno rivendicato il 30 ottobre 2013 il ferimento del Amministratore Delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi. Il processo con rito abbreviato si è concluso con le seguenti condanne: 10 anni e 8 mesi per Alfredo, e 9 anni e 4 mesi per Nicola. La corte d’appello, nel giugno 2014, ha riconfermato le condanne. L’attacco, avvenuto il 7 maggio 2012, fu rivendicato attraverso un documento da parte del “Nucleo Olga – Federazione Anarchica Informale/ Fronte Rivoluzionario Internazionale”. I due compagni hanno sempre dichiarato di essere gli unici appartenenti al “Nucleo Olga”. Scelgo di rendere in formato opuscolo l’intervista perché penso che sia il momento che un po’ di “roba vecchia” vada in soffitta per far largo a nuove riflessioni. Poi ci sarà chi le condividerà e chi meno, ma di sicuro si discuterà su idee del nuovo millennio e non più su quelle di un secolo fa. L’opuscolo verrà messo a disposizione gratuitamente per chiunque voglia scaricarlo e fotocopiarlo perché, secondo me, le idee non devono avere un prezzo. RadioAzione Agosto 2014.