Tolosa [Francia] : Crepi il reinserimento e la solidarietà offensiva [it]
Nella notte fra giovedi e martedi (sic!), in solidarietà con dei/le compagni/e che resistono di fronte alla repressione, abbiamo bruciato un camion della JCDecaux con della diavolina e attaccato a colpi di martello la vetrina di una “missione locale” [struttura pubblica di aiuto all’inserzione lavorativa dei giovani; NdT].
Quello che è bello, in questo mondo di merda, è che é facile giustificare i propri bersagli.
JCDecaux, nessun bisogno di presentarli, ci martellano tutti i giorni con le loro pubblicità da vomitare, si arricchiscono con la manodopera gratuita facendo fare dei lavori di interesse generale [da qualche anno, le persone trovate a degradare le bici in libero servizio di JCDecaux possono fare dei lavori di interesse generale presso JCDecaux invece di ricevere delle multe o della prigione con condizionale; NdT]. Ci siamo incaricati di ringraziarli dei loro numersi anni passati al servizio della normalizzazione e del reinserimento.
Cammin facendo, ci siamo detti che era il momento di fare i conti con la missione locale, perché non ci hanno mai proposto delle formazioni in battaglie di cuscini, di corritrici sui tetti dei palazzi o di strategia di carta-sasso-forbici e di tutte le piccole cose che rendono le nostre vite improduttive e un po’ più palpitanti. Invece di tutto ciò, ci propongono dei giochi noiosi dai quali usciamo sempre perdenti, delle formazioni accellerate per gettarci nelle arene del mondo del lavoro.
Questo mondo di denaro, di alienazione, di immagine, di competizione, di rassegnazione e di servitudine, non lo amiamo molto. Vogliamo qualcos’altro, vogliamo coltivare un’impertinenza gioiosa.
In questi momenti duri, abbiamo voglia di stringerci fra di noi e di esprimere la nostra solidarietà verso altri/e impertinenti.
Pensiamo a quelli/e che sono toccati/e dalla repressione a Firenze e a Montreuil. Vogliamo portare il nostro sostegno all’amico incarecerato per il caso della macchina di sbirri bruciata. Pensiamo anche a Kara Wild, detenuta da mesi per la stessa ragione. E a quelli/e di cui non conosciamo le storie.
A Damien, la cui attitudine di fronte alla giustizia ci da coraggio.
A Gabriel Pombo da SIlva ed Elisa Di Bernardo, recentemente perquisiti a casa loro e le cui rivolte non sono mai state soffocate dal sistema carcerario.
E tutti/e quelli/e che non pagano le loro multe a JCDecaux.
E a Jean-Claude Decaux in persona [il fondatore e padrone dell’azienda; NdT], recentemente scomparso, riposa in pace, non preoccuparti: ci prendiamo cura dei tuoi interessi.
Dei colpevoli innocenti.
(tradotto da guerresociale)
Toulouse [Francuska]: Zapaljivi napad u znak solidarnosti
U noći između četvrtka i utorka (sic!), u znak solidarnosti s drugovima koji opstaju naspram represije, zapalili smo kamion poduzeća JCDecaux zapaljivim kockama i napali udarcem čekića izlog jednog "lokalnog misionarstva" [javna struktura koja pruža pomoć mladima pri uključivanju u posao, nap.prev. na tal.].
Barem je nešto lijepo u ovom usranom svijetu, a to je da se lako pronađe opravdanje za vlastite mete.
JCDecaux, nema potrebe za predstavljanjem, nas svakodnevno bombardira svojim odvratnim reklamama, bogate se besplatnom radnom snagom kroz poslove općeg dobra
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Quello che è bello, in questo mondo di merda, è che é facile giustificare i propri bersagli.
JCDecaux, nessun bisogno di presentarli, ci martellano tutti i giorni con le loro pubblicità da vomitare, si arricchiscono con la manodopera gratuita facendo fare dei lavori di interesse generale [da qualche anno, le persone trovate a degradare le bici in libero servizio di JCDecaux possono fare dei lavori di interesse generale presso JCDecaux invece di ricevere delle multe o della prigione con condizionale; NdT]. Ci siamo incaricati di ringraziarli dei loro numersi anni passati al servizio della normalizzazione e del reinserimento.
Cammin facendo, ci siamo detti che era il momento di fare i conti con la missione locale, perché non ci hanno mai proposto delle formazioni in battaglie di cuscini, di corritrici sui tetti dei palazzi o di strategia di carta-sasso-forbici e di tutte le piccole cose che rendono le nostre vite improduttive e un po’ più palpitanti. Invece di tutto ciò, ci propongono dei giochi noiosi dai quali usciamo sempre perdenti, delle formazioni accellerate per gettarci nelle arene del mondo del lavoro.
Questo mondo di denaro, di alienazione, di immagine, di competizione, di rassegnazione e di servitudine, non lo amiamo molto. Vogliamo qualcos’altro, vogliamo coltivare un’impertinenza gioiosa.
In questi momenti duri, abbiamo voglia di stringerci fra di noi e di esprimere la nostra solidarietà verso altri/e impertinenti.
Pensiamo a quelli/e che sono toccati/e dalla repressione a Firenze e a Montreuil. Vogliamo portare il nostro sostegno all’amico incarecerato per il caso della macchina di sbirri bruciata. Pensiamo anche a Kara Wild, detenuta da mesi per la stessa ragione. E a quelli/e di cui non conosciamo le storie.
A Damien, la cui attitudine di fronte alla giustizia ci da coraggio.
A Gabriel Pombo da SIlva ed Elisa Di Bernardo, recentemente perquisiti a casa loro e le cui rivolte non sono mai state soffocate dal sistema carcerario.
E tutti/e quelli/e che non pagano le loro multe a JCDecaux.
E a Jean-Claude Decaux in persona [il fondatore e padrone dell’azienda; NdT], recentemente scomparso, riposa in pace, non preoccuparti: ci prendiamo cura dei tuoi interessi.
Dei colpevoli innocenti.
(tradotto da guerresociale)
Toulouse [Francuska]: Zapaljivi napad u znak solidarnosti
U noći između četvrtka i utorka (sic!), u znak solidarnosti s drugovima koji opstaju naspram represije, zapalili smo kamion poduzeća JCDecaux zapaljivim kockama i napali udarcem čekića izlog jednog "lokalnog misionarstva" [javna struktura koja pruža pomoć mladima pri uključivanju u posao, nap.prev. na tal.].
Barem je nešto lijepo u ovom usranom svijetu, a to je da se lako pronađe opravdanje za vlastite mete.
JCDecaux, nema potrebe za predstavljanjem, nas svakodnevno bombardira svojim odvratnim reklamama, bogate se besplatnom radnom snagom kroz poslove općeg dobra
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10 feb 2017 Leggi il testo completo...
Italy: Anarchist Black Cross — Document read out during the meeting in Turin (21/01/2017) [en]
As happens any time that power tries to block the path of the revolt that creeps like weeds, opening up cracks and disconnecting the straight secure roads of exploitation and oppression, it is necessary for those who still care about the life pulsating in those weeds to look each other in the eye.
Following the operation denominated ‘Scripta Manent’ we, some anarchists, decided to do a number of meetings. Those held in Pisa and Rome have produced various problematics. But obviously, happening in a context of ‘emergency’, i.e. in response to the arrest of eight anarchist comrades, it was difficult to find the space to go into them. Not for that should we lose the opportunity to find this space and create moments for deeper analysis.
The last phrase of the text calling for this series of meetings that started from Pisa read: ‘We believe that those who see the responsibility to claim the anarchist idea, its tensions and practices as their own need to meet up and discuss.’ Let’s ask ourselves a question: why do we consider this responsibility ours at the present time?
Our answer is clear. These past years in particular have been strongly characterised by a progressive shallowness that in time has led to victimization, dissociation, silence in regard to the latter, specific divisions between good boys and bad anarchists, etc. etc.
So, today more than ever, we think it is fundamental to firmly take our responsibilities as individuals who do not submit to resignation, expressing our will to re-establish what the anarchist struggle is.
Among the many things, remaining shoulder to shoulder with our comrades also means collectively taking on everything that they are charged with as part of our own struggle/life.
That’s why we are convinced that occasions such as this encounter and the previous ones, where, as anarchists, we talk to prepare an event but also look beyond the cycle of repressive operations, should be supported and promoted.
The trajectory that the State wants to put on trial by holding Marco, Danilo, Anna, Valentina, Sandro, Alfredo, Daniele and Nicola hostages is our own. We therefore call for a proud presence at the trial, always knowing that the struggle, the real one, the living one, is carried out at other levels.
We think that solidarity is a word that has been abused and now even causes confusion; what we have at heart is to continue to do what we’ve done in the past and create the occasion to carry on in the future. Free from any sense of devotion, let’s get rid of the logic of having to do solidarity; we don’t think that there is anything particular about staying close to comrades who are temporarily held in a phase that one consciously risks by living anarchy, and we are sure that any well-delivered blow creates a crack in the walls that dominion erects to keep us down inside and outside its cages.
Croce Nera Anarchica
(translated by Act For Freedom Now!
Following the operation denominated ‘Scripta Manent’ we, some anarchists, decided to do a number of meetings. Those held in Pisa and Rome have produced various problematics. But obviously, happening in a context of ‘emergency’, i.e. in response to the arrest of eight anarchist comrades, it was difficult to find the space to go into them. Not for that should we lose the opportunity to find this space and create moments for deeper analysis.
The last phrase of the text calling for this series of meetings that started from Pisa read: ‘We believe that those who see the responsibility to claim the anarchist idea, its tensions and practices as their own need to meet up and discuss.’ Let’s ask ourselves a question: why do we consider this responsibility ours at the present time?
Our answer is clear. These past years in particular have been strongly characterised by a progressive shallowness that in time has led to victimization, dissociation, silence in regard to the latter, specific divisions between good boys and bad anarchists, etc. etc.
So, today more than ever, we think it is fundamental to firmly take our responsibilities as individuals who do not submit to resignation, expressing our will to re-establish what the anarchist struggle is.
Among the many things, remaining shoulder to shoulder with our comrades also means collectively taking on everything that they are charged with as part of our own struggle/life.
That’s why we are convinced that occasions such as this encounter and the previous ones, where, as anarchists, we talk to prepare an event but also look beyond the cycle of repressive operations, should be supported and promoted.
The trajectory that the State wants to put on trial by holding Marco, Danilo, Anna, Valentina, Sandro, Alfredo, Daniele and Nicola hostages is our own. We therefore call for a proud presence at the trial, always knowing that the struggle, the real one, the living one, is carried out at other levels.
We think that solidarity is a word that has been abused and now even causes confusion; what we have at heart is to continue to do what we’ve done in the past and create the occasion to carry on in the future. Free from any sense of devotion, let’s get rid of the logic of having to do solidarity; we don’t think that there is anything particular about staying close to comrades who are temporarily held in a phase that one consciously risks by living anarchy, and we are sure that any well-delivered blow creates a crack in the walls that dominion erects to keep us down inside and outside its cages.
Croce Nera Anarchica
(translated by Act For Freedom Now!
9 feb 2017 Leggi il testo completo...
Spain: Operation Buyo – Update from Gabriel and Elisa on the role of a collaborator of justice (06/02/2017) [en]
“Operación Buyo” is not as dark as you think
After being informed today of the closing of “Reporting Restrictions”, we are notifying anyone interested that Maria Otero, the woman mistakenly considered to be an anarchist comrade and who has given the name of Gabriel Pombo da Silva, accusing him of possessing a cache of weapons, did not “limit” herself to lying… she is currently an official collaborator of Justice. A role that she has assumed given the impossibility of finding any glimmer of freedom by other means.
As anarchists as we are not interested in the investigative details in our possession until now (which of course we will not spread); precisely these details, however, give us confirmation of how this informer, in all the many and heavy cases of repression that have involved her personally, has always struck deals with “justice”, not doing even one day in prison (she lied when she told us that she had been inside for a few months).
The well known strategy of leaving her free movement has allowed the repression to open investigations and / or incarcerate other people in recent years. In the present case, she was fully aware of being under investigation but was moving freely even in some “places of struggle”: which allows the usual “competent authorities” to consider her, as well as linked to the two of us, “close to anarchist circles”. In our view, although she is imprisoned, she continues to be a dangerous loose cannon.
Investigations are still open and Gabriel, although free, is accused of being the “leader of an anarchist cell preparing to attack.”
All this does nothing but give us the sad dimension of how it is always easier to be surrounded by people like Maria in question: neither the first nor the last of those who have sold out in this not at all new liberticidal world.
6 Febuary 2017
Gabriel and Elisa
(translated by Act For Freedom Now!)
Španjolska: Operacija Buyo - Gabriel i Elisa o ulozi doušnice pravosuđa (06.02.2017.)
"Operacija Buyo" nije tako mračna kao što izgleda
Nakon što su nas baš danas informirali o zatvaranju "Secreto del Sumario", želimo obavijestiti, tko želi čuti, da se Maria Otero, greškom smatrana anarhističkom drugaricom, žena koja je odala ime Gabriela Pomba da Silve, nije "ograničila" samo na laganje... trenutno je suradnica službene pravde. Ulogu koju je preuzela kada je uvidjela da ne može pronaći izlaz na slobodu drugim metodama.
Kao anarhiste ne zanimaju nas detalji istrage, koje do sada
....
After being informed today of the closing of “Reporting Restrictions”, we are notifying anyone interested that Maria Otero, the woman mistakenly considered to be an anarchist comrade and who has given the name of Gabriel Pombo da Silva, accusing him of possessing a cache of weapons, did not “limit” herself to lying… she is currently an official collaborator of Justice. A role that she has assumed given the impossibility of finding any glimmer of freedom by other means.
As anarchists as we are not interested in the investigative details in our possession until now (which of course we will not spread); precisely these details, however, give us confirmation of how this informer, in all the many and heavy cases of repression that have involved her personally, has always struck deals with “justice”, not doing even one day in prison (she lied when she told us that she had been inside for a few months).
The well known strategy of leaving her free movement has allowed the repression to open investigations and / or incarcerate other people in recent years. In the present case, she was fully aware of being under investigation but was moving freely even in some “places of struggle”: which allows the usual “competent authorities” to consider her, as well as linked to the two of us, “close to anarchist circles”. In our view, although she is imprisoned, she continues to be a dangerous loose cannon.
Investigations are still open and Gabriel, although free, is accused of being the “leader of an anarchist cell preparing to attack.”
All this does nothing but give us the sad dimension of how it is always easier to be surrounded by people like Maria in question: neither the first nor the last of those who have sold out in this not at all new liberticidal world.
6 Febuary 2017
Gabriel and Elisa
(translated by Act For Freedom Now!)
Španjolska: Operacija Buyo - Gabriel i Elisa o ulozi doušnice pravosuđa (06.02.2017.)
"Operacija Buyo" nije tako mračna kao što izgleda
Nakon što su nas baš danas informirali o zatvaranju "Secreto del Sumario", želimo obavijestiti, tko želi čuti, da se Maria Otero, greškom smatrana anarhističkom drugaricom, žena koja je odala ime Gabriela Pomba da Silve, nije "ograničila" samo na laganje... trenutno je suradnica službene pravde. Ulogu koju je preuzela kada je uvidjela da ne može pronaći izlaz na slobodu drugim metodama.
Kao anarhiste ne zanimaju nas detalji istrage, koje do sada
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9 feb 2017 Leggi il testo completo...
Carceri cilene: Parole di solidarietà dei compagni prigionieri con le anarchiche detenute Tamara Sol, Tato e Claudia (01/2017) [it]
Nota: Il seguente testo dei compagni detenuti Fabián Durán, Enrique Guzmán, Nicolás Rojas e Joaquín García è stato scritto come risposta all’attacco vigliacco dei secondini contro le compagne detenute, Tamara Sol, Tato e Claudia, avvenuto 11 e 12 gennaio. Come risposta a questi attacchi brutali e codardi, gli amici e i famigliari delle compagne si sono velocemente mobilitati, organizzando una protesta davanti al carcere il 13 gennaio. Durante la protesta sono stati esposti striscioni davanti al carcere, urlati slogan e fatte le scritte sui muri del carcere. La polizia antisommossa ha attacco i manifestanti con gli idranti e arrestato 5 compagni. Anche se la protesta è stata repressa, ha comunque inviato un chiaro messaggio alle autorità carcerarie, che agli attacchi contro i compagni rivoluzionari detenuti si risponderà immediatamente.
Dai moduli della sezione di massima sicurezza salutiamo ognuna della compagne sequestrate dallo Stato, le quali giorno dopo giorno, con dignità e orgoglio, affrontano la realtà carceraria nelle sue forme ed espressioni.
Alcuni giorni fa abbiamo saputo, in forma più o meno parziale, del attacco codardo dei secondini contro le compagne Tamara Sol, Tato e Claudia. Siamo pienamente coscienti quanto questi atti siano diventati ripetitivi, sia come punizione, isolamento o come un eterno pacchetto, ma la ripetizione ostacola la normalizzazione, e questo dona più forza a noi e alle nostre convinzioni. Ogni giorno diventiamo sempre più impazienti di vendicarci della società carceraria e di coloro che la difendono.
Conosciamo le motivazioni personali di molti secondini, e la verità è che non ci preoccupano, perché sappiamo cosa provano verso i prigionieri politici, mentre noi sappiamo che ogni attacco codardo è causato dai loro tentativi frustrati di sconfiggerci, quindi loro per noi non rappresentano altro che dei motivi per sentirci fieri.
Salutiamo ognuna delle compagne e i loro famigliari che con la propria solidarietà e con l’atteggiamento intransigente si sono radunati davanti al carcere in sostegno delle compagne.
Concludiamo queste parole inviando tanto amore e forza alle compagne.
Seguiamo le loro decisioni e non esiteremo ad unirci a qualunque azione ritenuta necessaria.
Fabián Durán – Enrique Guzmán – Nicolás Rojas – Joaquín García
Nota di anarhija.info: Negli ultimi giorni di gennaio 2017 il compagno Nicolás Rojas, accusato di attacco molotov contro la porta della chiesa di San Francesco avvenuto nell’ottobre 2015, ha ottenuto gli arresti domiciliari, dopo aver trascorso tutto questo tempo in custodia cautelare. Per la liberazione dei prigonieri della lotta di strada! Né Dio Né Padroni!
Čileanski zatvori: Riječi solidarnosti s Tamarom Sol, Tatom i Claudijom (01.2017.)
Napomena: Slijedeći tekst zatvorenih drugova Fabián Durána, Enrique Guzmána, Nicolás Rojasa i Joaquín Garcíe napisan je kao odgovor na kukavički napad zatvorskih stražara na zatvorene drugarice, Tamaru Sol, Tato i Claudiju, koji se odvio 11. i 12. januara. Kao odgovor na te brutalne i kukavičke napade prijatelji i članovi obitelji drugarica su se brzo mobilizirali, organizirajući prosvjed ispred zatvora 13. januara. Tokom prosvjeda izloženi su trasparenti ispred zatvora, uzvikivani su slogani i ispisane parole na zidovima zatvora. Intervnentna policija napala je prosvjednike šmrkovima i uhapsila 5 drugova. Mada je prosvjed ugušen, ipak je poslao jasnu poruku zatvorskim vlastima da će se odmah odgovoriti na napade protiv
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Dai moduli della sezione di massima sicurezza salutiamo ognuna della compagne sequestrate dallo Stato, le quali giorno dopo giorno, con dignità e orgoglio, affrontano la realtà carceraria nelle sue forme ed espressioni.
Alcuni giorni fa abbiamo saputo, in forma più o meno parziale, del attacco codardo dei secondini contro le compagne Tamara Sol, Tato e Claudia. Siamo pienamente coscienti quanto questi atti siano diventati ripetitivi, sia come punizione, isolamento o come un eterno pacchetto, ma la ripetizione ostacola la normalizzazione, e questo dona più forza a noi e alle nostre convinzioni. Ogni giorno diventiamo sempre più impazienti di vendicarci della società carceraria e di coloro che la difendono.
Conosciamo le motivazioni personali di molti secondini, e la verità è che non ci preoccupano, perché sappiamo cosa provano verso i prigionieri politici, mentre noi sappiamo che ogni attacco codardo è causato dai loro tentativi frustrati di sconfiggerci, quindi loro per noi non rappresentano altro che dei motivi per sentirci fieri.
Salutiamo ognuna delle compagne e i loro famigliari che con la propria solidarietà e con l’atteggiamento intransigente si sono radunati davanti al carcere in sostegno delle compagne.
Concludiamo queste parole inviando tanto amore e forza alle compagne.
Seguiamo le loro decisioni e non esiteremo ad unirci a qualunque azione ritenuta necessaria.
Fabián Durán – Enrique Guzmán – Nicolás Rojas – Joaquín García
Nota di anarhija.info: Negli ultimi giorni di gennaio 2017 il compagno Nicolás Rojas, accusato di attacco molotov contro la porta della chiesa di San Francesco avvenuto nell’ottobre 2015, ha ottenuto gli arresti domiciliari, dopo aver trascorso tutto questo tempo in custodia cautelare. Per la liberazione dei prigonieri della lotta di strada! Né Dio Né Padroni!
Čileanski zatvori: Riječi solidarnosti s Tamarom Sol, Tatom i Claudijom (01.2017.)
Napomena: Slijedeći tekst zatvorenih drugova Fabián Durána, Enrique Guzmána, Nicolás Rojasa i Joaquín Garcíe napisan je kao odgovor na kukavički napad zatvorskih stražara na zatvorene drugarice, Tamaru Sol, Tato i Claudiju, koji se odvio 11. i 12. januara. Kao odgovor na te brutalne i kukavičke napade prijatelji i članovi obitelji drugarica su se brzo mobilizirali, organizirajući prosvjed ispred zatvora 13. januara. Tokom prosvjeda izloženi su trasparenti ispred zatvora, uzvikivani su slogani i ispisane parole na zidovima zatvora. Intervnentna policija napala je prosvjednike šmrkovima i uhapsila 5 drugova. Mada je prosvjed ugušen, ipak je poslao jasnu poruku zatvorskim vlastima da će se odmah odgovoriti na napade protiv
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8 feb 2017 Leggi il testo completo...
Prison of Alessandria [Italy]: One week of isolation for anarchist comrade Marco Bisesti (26/01/2017) [en]
We learn from a letter of January 26th that the anarchist comrade has been subjected to a week of isolation, as punishment for having destroyed some opacifying panels and the windowpanes in prison guard office of the unit.
Zatvor u Alessandriji [Italija]: Tjedan dana izolacije za anrhističkog druga Marca Bisestija (26.01.2017.)
Doznajemo iz pisma od 26. januara, da je anarhistički drug podvrgnut sedam dana izolacije, kao kazne za uništavanje nekoliko neprovidnog stakla i prozorskih stakala u uredu stražara odjela.
Zatvor u Alessandriji [Italija]: Tjedan dana izolacije za anrhističkog druga Marca Bisestija (26.01.2017.)
Doznajemo iz pisma od 26. januara, da je anarhistički drug podvrgnut sedam dana izolacije, kao kazne za uništavanje nekoliko neprovidnog stakla i prozorskih stakala u uredu stražara odjela.
8 feb 2017 Leggi il testo completo...
Italy: Update on Op. Scripta Manent - Anarchist comrade Daniele released from prison (07/02/2017) [en]
Today, February 7th, the anarchist comrade Daniele has been released from prison of Terni.
Danas, 7. februara, anarhistički drug Daniele otpušten je iz zatvora u Terniju.
Danas, 7. februara, anarhistički drug Daniele otpušten je iz zatvora u Terniju.
7 feb 2017 Leggi il testo completo...
Milano [Italy]: Phone masts burned in solidarity with anarchist comrades arrested for Op. Scripta Manent (26/01/2017) [en]
“January 26th. Milano hinterland. Two phone masts burned, one in Paderno Dugnano and the other one in Bollate. Attack the Power now, and its increasingly widespread technological and telecommunicational control. Active solidarity with the anarchists in slammer for op. Scripta Manent.”
Milano [Italija]: Zapaljene antene mobilne telefonije u znak solidarnosti s anarhističkim drugovima uhapšenima u Op. Scripta Manent (26.01.2017.)
“26. januar. Periferija Milana. Spaljene dvije antene mobilne telefonije, jedna u naselju Paderno Dugnano i druga u naselju Bollate. Napasti Moć sada, i njenu sve kapilarniju tehnološku i telekomunikacijsku kontrolu. Aktivna solidarnost s anarhistima u ćuzi zbog op. Scripta Manent.”
Milano [Italija]: Zapaljene antene mobilne telefonije u znak solidarnosti s anarhističkim drugovima uhapšenima u Op. Scripta Manent (26.01.2017.)
“26. januar. Periferija Milana. Spaljene dvije antene mobilne telefonije, jedna u naselju Paderno Dugnano i druga u naselju Bollate. Napasti Moć sada, i njenu sve kapilarniju tehnološku i telekomunikacijsku kontrolu. Aktivna solidarnost s anarhistima u ćuzi zbog op. Scripta Manent.”
6 feb 2017 Leggi il testo completo...
From Ferrara Prison to Alessandria Prison [Italy]: Communique of comrade Alfredo Cospito in solidarity with the comrade Marco Bisesti (05/02/2017) [en]
I have received fragmentary information that in prison of Alessandria Marco has opposed the installation of bocche di lupo [special windows that let air and light in the cell but prevent prisoners from seeing outside] destroying some furniture in cops’ offices.
The inquisitor Sparagna [the prosecutor in charge of op. Scripta Manent] get us already used to his trolling the sludge, it’s been 5 months now, under the pretext that Marco is now the life partner of my ex-partner, in the attempt to divide us, that he keeps in fact Marco in “isolation” from me and his other comrades, because of absurd and spurious fear of my hypothetical retaliation.
Aware that shoot in the legs of a powerful is not enough to become an anarchist in the true sense of the word, a person free from sexism and machismo of any sort. Unfortunately, I am still a long way from become this thing.
I reaffirm my friendship for Marco, who was and remains my comrade.
To him all my revolutionary solidarity in the hope I be able to hug him as soon as possible.
Strength, comrade!
Always for Anarchy!
Alfredo Cospito
Iz zatvora Ferrara zatvoru Alessandria [Italija]: Izjava solidarnosti druga Alfreda Cospita s drugom Marcom Bisestijem (05.02.2017.)
Dobio sam djelomične informacije da se u alessandrijskom zatvoru Marco usprotivio instalaciji bocche di lupo [posebni prozori/rešetke koji dozvoljavaju ulaz zraka i svjetlosti u ćeliju, ali onemogućavaju zatvoreniku da gleda vani] uništavajući nešto od namještaja u uredima pandura.
Inkvizitor Sparagna [tužitelj na čelu op. Scripta Manent] nas je već naviknuo na svoje pecanje u blatu, već je prošlo pet mjeseci, pod izlikom da je Marco danas životni partner moje bivše partnerice, u pokušaju da nas razdvoji, otkad drži de facto Marca u "izolaciji" od mene i njegovih drugih drugova, zbog apsurdnog i patvorenog straha od
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The inquisitor Sparagna [the prosecutor in charge of op. Scripta Manent] get us already used to his trolling the sludge, it’s been 5 months now, under the pretext that Marco is now the life partner of my ex-partner, in the attempt to divide us, that he keeps in fact Marco in “isolation” from me and his other comrades, because of absurd and spurious fear of my hypothetical retaliation.
Aware that shoot in the legs of a powerful is not enough to become an anarchist in the true sense of the word, a person free from sexism and machismo of any sort. Unfortunately, I am still a long way from become this thing.
I reaffirm my friendship for Marco, who was and remains my comrade.
To him all my revolutionary solidarity in the hope I be able to hug him as soon as possible.
Strength, comrade!
Always for Anarchy!
Alfredo Cospito
Iz zatvora Ferrara zatvoru Alessandria [Italija]: Izjava solidarnosti druga Alfreda Cospita s drugom Marcom Bisestijem (05.02.2017.)
Dobio sam djelomične informacije da se u alessandrijskom zatvoru Marco usprotivio instalaciji bocche di lupo [posebni prozori/rešetke koji dozvoljavaju ulaz zraka i svjetlosti u ćeliju, ali onemogućavaju zatvoreniku da gleda vani] uništavajući nešto od namještaja u uredima pandura.
Inkvizitor Sparagna [tužitelj na čelu op. Scripta Manent] nas je već naviknuo na svoje pecanje u blatu, već je prošlo pet mjeseci, pod izlikom da je Marco danas životni partner moje bivše partnerice, u pokušaju da nas razdvoji, otkad drži de facto Marca u "izolaciji" od mene i njegovih drugih drugova, zbog apsurdnog i patvorenog straha od
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6 feb 2017 Leggi il testo completo...
Prison of Alessandria [Italy]: Text of anarchist comrade Marco Bisesti (01/01/2017) [en]
Note of Croce Nera Anarchica: We receive and publish this text of anarchist comrade Marco Bisesti, even though a considerable delay (the letter was written on January 1st) due to the censorship imposed to comrade
Irremediably on the unexplored and iconoclastic path of a free life, on Friday December 30th I put together joy and rage, which I will continue to treasure, and I threw them at the windows of prison guards office of the unit.
Never satisfy, once I was inside the cell I destroyed the gelosie [opacified panels placed over windows bars to prevent the view at the outside] installed a month ago, regaining a piece of sky.
No underlying cause, no straw that broke the camel’s back full of frustration. Pure conscience.
Act of resistance if it is read trough a restrictive dynamic guard/prisoner, but in reality yet another contribution of panorama of anarchist attack which continues to appear outside and inside the prisons.
Nothing to ask.
Everything to take.
Marco
Zatvor Alessandria [Italija]: Tekst anarhističkog druga Marca Bisestija (01.01.2017.)
Napomena Croce Nera Anarchica: Dobili smo i objavljujemo ovaj tekst anarhističkog druga Marca Bisestija, mada uz značajno kašnjenje (pismo je napisano 1. januara) zbog cenzure nametnute drugu.
Nepopravljivo na neistraženim i ikonoklastičnim putem jednog slobodnog života, u petak 30. decembra, sakupio sam radost i bijes, koje ću nastaviti čuvati kao blago, i bacio ih u prozor ureda zatvorskih stražara odjela.
Nikad zadovoljen, jednom kad sam se našao u ćeliji uništio sam gelosie [zamagljeni paneli stavljeni na rešetke prozora kako bi spriječili gledanje vani] ugrađene prije
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Irremediably on the unexplored and iconoclastic path of a free life, on Friday December 30th I put together joy and rage, which I will continue to treasure, and I threw them at the windows of prison guards office of the unit.
Never satisfy, once I was inside the cell I destroyed the gelosie [opacified panels placed over windows bars to prevent the view at the outside] installed a month ago, regaining a piece of sky.
No underlying cause, no straw that broke the camel’s back full of frustration. Pure conscience.
Act of resistance if it is read trough a restrictive dynamic guard/prisoner, but in reality yet another contribution of panorama of anarchist attack which continues to appear outside and inside the prisons.
Nothing to ask.
Everything to take.
Marco
Zatvor Alessandria [Italija]: Tekst anarhističkog druga Marca Bisestija (01.01.2017.)
Napomena Croce Nera Anarchica: Dobili smo i objavljujemo ovaj tekst anarhističkog druga Marca Bisestija, mada uz značajno kašnjenje (pismo je napisano 1. januara) zbog cenzure nametnute drugu.
Nepopravljivo na neistraženim i ikonoklastičnim putem jednog slobodnog života, u petak 30. decembra, sakupio sam radost i bijes, koje ću nastaviti čuvati kao blago, i bacio ih u prozor ureda zatvorskih stražara odjela.
Nikad zadovoljen, jednom kad sam se našao u ćeliji uništio sam gelosie [zamagljeni paneli stavljeni na rešetke prozora kako bi spriječili gledanje vani] ugrađene prije
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6 feb 2017 Leggi il testo completo...
Italy: Updates for imprisoned anarchist comrade Daniele (01/02/2017) [en]
On January 31 the preliminary hearing for Daniele was postponed.
The next will be held in the morning of February 7, also in Rome.
(translated by Act For Freedom Now)
Italija: Vijesti o zatvorenom anarhističkom drugu Danieleu (01.02.2017.)
31. januara odgođeno je pripremno ročište za Danielea.
Iduće će biti održano ujutro 7. februara, također u Rimu.
The next will be held in the morning of February 7, also in Rome.
(translated by Act For Freedom Now)
Italija: Vijesti o zatvorenom anarhističkom drugu Danieleu (01.02.2017.)
31. januara odgođeno je pripremno ročište za Danielea.
Iduće će biti održano ujutro 7. februara, također u Rimu.
6 feb 2017 Leggi il testo completo...
Cile: Ultima ora – Emesso il verdetto contro i compagni per il Caso PDI (31/01/2017) [it]
Oggi 31 gennaio del 2017 la nauseabonda autorità ha emesso mediante il terzo tribunale orale nella sezione penale il verdetto contro i 5 compagni accusati dell’attacco incendiario al covo degli inquisitori nel novembre 2014.
Con la morale e legalità borghese al suo favore, i giudici hanno deciso così sulle vite dei compagni:
Natalia Alvarado: Assolta da tutte le accuse
Maria Paz Vera: Assolta da tutte le accuse
Manuel Espinoza: Colpevole del reato di incendio in luogo abitato. Assolto dal reato di trasporto di ordigno incendiario e tentato omicidio.
Víctor Zuñiga (Amaru): Colpevole del reato di incendio in luogo abitato. Assolto dal reato di trasporto di ordigno incendiario e tentato omicidio.
Felipe Roman: Colpevole del reato di incendio in luogo abitato. Assolto dal reato di trasporto di ordigno incendiario e tentato omicidio.
Il persecutore del caso ha calcolato le pene contro i compagni condannati sperando di ottenere 15 anni di carcere contro ognuno.
L’udienza della sentenza, dove verranno emesse la quantità di anni di prigione, si realizzerà il 24 di febbraio 2017.
Ricordiamo che dopo questa udienza esiste la possibilità che entrambe le parti, difesa/accusa, possono fare ricorso alla sentenza.
Con l’allegria che le compagne Maria Paz e Natalia ritornano ad essere libere: Solidarietà insorta ed incendiaria con Manuel, Amaru e Felipe!
Nulla in cui sperare né credere nei tribunali, la sua giustizia, i suoi giudici ed il mondo che li perpetua!
(traduzione: Io,me e me stesso)
Čile: Donešena odluka protiv drugova u Slučaju PDI (31.01.2017.)
Danas, 31. januara 2017., odvratna vlast donijela putem trećeg usmenog suda kaznenog odjela odluku protiv petero drugova optuženih za napad požarom na gnijezdo inkvizitora u novembru 2014.
Uz moral i buržoasku opravdanost na svojoj strani, suci su ovako odlučili o životima drugova:
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Con la morale e legalità borghese al suo favore, i giudici hanno deciso così sulle vite dei compagni:
Natalia Alvarado: Assolta da tutte le accuse
Maria Paz Vera: Assolta da tutte le accuse
Manuel Espinoza: Colpevole del reato di incendio in luogo abitato. Assolto dal reato di trasporto di ordigno incendiario e tentato omicidio.
Víctor Zuñiga (Amaru): Colpevole del reato di incendio in luogo abitato. Assolto dal reato di trasporto di ordigno incendiario e tentato omicidio.
Felipe Roman: Colpevole del reato di incendio in luogo abitato. Assolto dal reato di trasporto di ordigno incendiario e tentato omicidio.
Il persecutore del caso ha calcolato le pene contro i compagni condannati sperando di ottenere 15 anni di carcere contro ognuno.
L’udienza della sentenza, dove verranno emesse la quantità di anni di prigione, si realizzerà il 24 di febbraio 2017.
Ricordiamo che dopo questa udienza esiste la possibilità che entrambe le parti, difesa/accusa, possono fare ricorso alla sentenza.
Con l’allegria che le compagne Maria Paz e Natalia ritornano ad essere libere: Solidarietà insorta ed incendiaria con Manuel, Amaru e Felipe!
Nulla in cui sperare né credere nei tribunali, la sua giustizia, i suoi giudici ed il mondo che li perpetua!
(traduzione: Io,me e me stesso)
Čile: Donešena odluka protiv drugova u Slučaju PDI (31.01.2017.)
Danas, 31. januara 2017., odvratna vlast donijela putem trećeg usmenog suda kaznenog odjela odluku protiv petero drugova optuženih za napad požarom na gnijezdo inkvizitora u novembru 2014.
Uz moral i buržoasku opravdanost na svojoj strani, suci su ovako odlučili o životima drugova:
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3 feb 2017 Leggi il testo completo...
Rennes [Francia] : Contro la delazione e le tecnologie che favoriscono le solidarietà offensive (30/01/2017) [it]
Nella notte fra domenica e lunedì [29 e 30 gennaio; NdT], abbiamo attaccato un’agenzia della Posta spaccandone i vetri ed il bancomat.
Un martello, un percorso discreto, qualche amico ed un po’ di determinazione sono gli ingredienti essenziali per rompere la monotonia e rendere più piacevoli le nostre serate.
C’è sempre una buona ragione per prendersela con la Posta. Che sia per la sua collaborazione con l’espulsione delle persone sans papiers o che sia, più di recente, per i nuovi servizi che prodiga ai Comuni, al fine di identificare i piccoli reati e le degradazioni (discarica selvaggia, scritte sui muri, degradazioni del mobilio urbano...). Attraverso i loro smartphones direttamente connessi alle polizie municipali e ai servizi dei Comuni, i/le postini/e possono rilevare e denunciare tali “infrazioni ed inciviltà”. Dietro la volontà di fare della città un posto sempre più ascettico, vi è anche un modo per rendere gli atti di delazione sempre più accettabili e di fare di ciascuno un possibile sbirro. Una volta ancora, gli smartphones non sono soltanto un semplice oggetto di abbruttimento, ma sono, evidentemente, dei nuovi mezzi di controllo, che sia in manifestazione, nelle procedure giudiziarie o nella vita sociale o sentimentale (geolocalizzazione, social-media).
Che siano blu, gialli [il colore delle divise dei postini francesi; NdT], vicini vigilanti [forma di cittadini-delatori in contatto diretto e costante con la polizia, che si diffonde sempre più in Francia; NdT] o semplici cittadini che cercano di rendersi utili partecipando alle logiche securitarie, sono tutti/e dei/le secondini/e in questa città-prigione.
Morte alle guardie, con o senza uniforme.
Morte alla società tecnologica.
Evviva il vandalismo!
Per Damien, incarcerato l’8 dicembre a Parigi (10 mesi di gabbia e 14000 euro di danni per dei danneggiamenti avvenuti durante la manifestazione spontanea del 14 aprile) e per tutti/e quelli/e che non hanno più voglia di aspettare.
Abbiamo tutti/ un bersaglio a nostra portata...
dei/le casseurs cronici/he
(tradotto da guerresociale)
Rennes [Francuska]: Protiv cinkanja i tehnologija koje potiču neprijateljsku solidarnost (30.01.2017.)
U noći između nedjelje i ponedjeljka [29. i 30. januara, nap.prev. na tal.] napali smo poštanski ured razbijajući stakla i bankomat. Jedan čekić, jedan diskretan put, par prijatelja i malo odlučnosti su osnovni sastojci u razbijanju monotonije i stvaranju zanimljivijih noći.
Uvijek postoji neki dobar razlog za napasti Poštu. Kako zbog njene suradnje u izbacivanju osoba san papiers ili zbog, nedavnih, novih usluga kojima ospkrbljuje Općine da bi se identificirali prekršaji i nanošenje šteta (divlja odlagališta otpada, grafiti, uništavanje uličnog namještaja...). Putem smarthponea direktno povezanih s općinskom policijom i Općinom, poštari mogu utvrditi i prijaviti takve "prekršaje i vandalizme". Iza namjere da pretvore grad u sve sterilnije mjesto, stoji i način da činovi cinkanja postanu sve prihvatljiviji i da
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Un martello, un percorso discreto, qualche amico ed un po’ di determinazione sono gli ingredienti essenziali per rompere la monotonia e rendere più piacevoli le nostre serate.
C’è sempre una buona ragione per prendersela con la Posta. Che sia per la sua collaborazione con l’espulsione delle persone sans papiers o che sia, più di recente, per i nuovi servizi che prodiga ai Comuni, al fine di identificare i piccoli reati e le degradazioni (discarica selvaggia, scritte sui muri, degradazioni del mobilio urbano...). Attraverso i loro smartphones direttamente connessi alle polizie municipali e ai servizi dei Comuni, i/le postini/e possono rilevare e denunciare tali “infrazioni ed inciviltà”. Dietro la volontà di fare della città un posto sempre più ascettico, vi è anche un modo per rendere gli atti di delazione sempre più accettabili e di fare di ciascuno un possibile sbirro. Una volta ancora, gli smartphones non sono soltanto un semplice oggetto di abbruttimento, ma sono, evidentemente, dei nuovi mezzi di controllo, che sia in manifestazione, nelle procedure giudiziarie o nella vita sociale o sentimentale (geolocalizzazione, social-media).
Che siano blu, gialli [il colore delle divise dei postini francesi; NdT], vicini vigilanti [forma di cittadini-delatori in contatto diretto e costante con la polizia, che si diffonde sempre più in Francia; NdT] o semplici cittadini che cercano di rendersi utili partecipando alle logiche securitarie, sono tutti/e dei/le secondini/e in questa città-prigione.
Morte alle guardie, con o senza uniforme.
Morte alla società tecnologica.
Evviva il vandalismo!
Per Damien, incarcerato l’8 dicembre a Parigi (10 mesi di gabbia e 14000 euro di danni per dei danneggiamenti avvenuti durante la manifestazione spontanea del 14 aprile) e per tutti/e quelli/e che non hanno più voglia di aspettare.
Abbiamo tutti/ un bersaglio a nostra portata...
dei/le casseurs cronici/he
(tradotto da guerresociale)
Rennes [Francuska]: Protiv cinkanja i tehnologija koje potiču neprijateljsku solidarnost (30.01.2017.)
U noći između nedjelje i ponedjeljka [29. i 30. januara, nap.prev. na tal.] napali smo poštanski ured razbijajući stakla i bankomat. Jedan čekić, jedan diskretan put, par prijatelja i malo odlučnosti su osnovni sastojci u razbijanju monotonije i stvaranju zanimljivijih noći.
Uvijek postoji neki dobar razlog za napasti Poštu. Kako zbog njene suradnje u izbacivanju osoba san papiers ili zbog, nedavnih, novih usluga kojima ospkrbljuje Općine da bi se identificirali prekršaji i nanošenje šteta (divlja odlagališta otpada, grafiti, uništavanje uličnog namještaja...). Putem smarthponea direktno povezanih s općinskom policijom i Općinom, poštari mogu utvrditi i prijaviti takve "prekršaje i vandalizme". Iza namjere da pretvore grad u sve sterilnije mjesto, stoji i način da činovi cinkanja postanu sve prihvatljiviji i da
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3 feb 2017 Leggi il testo completo...
Londra [UK]: Concerto benefit di solidarietà con gli anarchici arrestati nell’operazione “Scripta Manent” – 11/2/2017 [it]
Nelle prime ore del 6 settembre 2016 un’operazione coordinata dalla Digos (polizia politica) di Torino ha portato alla perquisizione di 30 abitazioni in varie regioni italiane (Piemonte, Liguria, Lazio, Umbria, Lombardia, Abruzzo, Campania, Sardegna ed Emilia Romagna), e all’arresto di cinque compagni anarchici accusati di associazione sovversiva con finalità di terrorismo. Inoltre, due anarchici che si trovano in carcere da settembre 2012 ricevono la notifica in prigione.
L’operazione di polizia nominata “Scripta Manent” (dal detto latino “le parole volano, gli scritti rimangono”) è solo l’ultima di una serie di altre simili portate avanti attraverso gli ultimi decenni, con lo scopo di allontanare gli anarchici dalle strade e imprigionarli. Perché? Perché le idee e le pratiche anarchiche sono pericolose per il potere. Queste idee e pratiche, teoria ed azione, hanno un solo ed unico inequivocabile obiettivo: la liberazione totale e la distruzione di tutte le forme di repressione, a prescindere se viviamo in tempi di “crisi” o meno. Ma, durante un periodo di “crisi” le persone spesso cessano di essere recipienti passivi di decisioni imposte dall’alto. Gli anarchici, in questo senso, possono rappresentare un esempio in termini di attacco, dell’azione diretta e dell’auto-organizzazione di lotta. Questo è il motivo che sta dietro molte operazioni da nomi fantasiosi (Cervantes, Nottetempo, Ardire ecc.), che sono costate a numerosi compagni tempo in carcere e infiniti processi giudiziari.
Il pubblico ministero in Italia non ha bisogno neanche di una prova del “crimine” per ordinare perquisizioni e arresti contro i compagni. Quindi, se sei una anarchico in Italia puoi aspettarti che la tua casa venga invasa da una dozzina di sbirri armati in ogni momento, e che finisci in carcere per mesi, in attesa del processo per qualche indagine di polizia spesso basata su prove inconsistenti.
“Scripta Manent”, in particolare, è focalizzata su una serie di azioni dirette rivendicate da vari gruppi della FAI, Federazione Anarchica Informale, tra il 2004 e 2012. Gli attacchi inseriti in questa indagine includono
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1 feb 2017 Leggi il testo completo...
Nuovo archivio delle edizioni in lingua inglese “Elephant Editions” (Lavori in corso) [it]
archive.elephanteditions.net
Quando le parole si mescolano con la passione di approfondire la nostra comprensione della realtà, diventano armi indispensabili per l’auto-organizzazione della lotta contro tutto quello che ci opprime. Non rimangono solo sulla carta – o sullo schermo – ma penetrano nei cuori e spiriti ribelli, donando coraggio e risolutezza – se molti di noi non reagiscono contro ciò che viola la nostra dignità spesso non è per mancanza di coraggio, ma perché semplicemente non sappiamo da dove iniziare.
Dobbiamo liberare la realtà dalla dimensione fittizia creata dai media, per renderla tangibile ed esposta all’attacco. Per poter raggiungere questo abbiamo bisogno di conoscere il nemico in tutte le sue forme, incluse quelle che giacciono nascoste dentro di noi, accovacciate, aspettando di balzare per spingerci indietro nell’ovile del consenso o dissenso governabile. Leggere certi testi diventa un incontro, le tensioni che sentiamo bruciare dentro diventano più chiare, e diviene più facile assimilarle per passare all’attacco.
Abbiamo bisogno anche di analisi – dell’economia, delle “nuove” tecnologie. Senza le nostre, proprie idee, analisi e progettualità non siamo nulla, mere astrazioni che costruiscono castelli in aria.
Attacco e teoria dell’attacco, che è la stessa cosa per gli anarchici, rappresentano gli elementi essenziali di lotta, senza i quali esisterebbe solo di nome. Perciò, abbiamo bisogno anche della critica dei metodi anarchici: delle fisse organizzazioni anarchiche di sintesi, del sindacalismo o delle federazioni che poggiano sui numeri, dato che sono limitative e anacronistiche in termini di attacco. Nello stesso tempo, abbiamo bisogno di una critica delle organizzazioni clandestine fisse e dell’“attacco al cuore dello Stato”, prevalenti negli anni Settanta, e di valorizzare i piccoli gruppi basati sull’affinità, sull’agire diretto, per trasformare la realtà senza nessun senso di sacrificio, ma per la propria gioia e libertà immediata, nel contesto della libertà per tutti.
L’anarchismo non è un concetto storico o una teoria politica, è un modo di concepire la vita, “una scommessa che dobbiamo giocare giorno dopo giorno”, e non consideriamo la storia come fondamento – o “fare la storia” l’obiettivo – della nostra azione. Tuttavia, gli anarchici possiedono un ricco e passionale passato, o meglio lascito, che diventa nostro solo quando lo incontriamo attraverso il proprio confronto con l’autorità e il dominio. Lontano dai tediosi tomi scolastici, le vite dei compagni del passato, le loro idee, i loro metodi e le loro azioni, le loro lotte e le conseguenze (spesso il carcere o addirittura la morte) vivono e possiedono per noi un significato oggi, mentre cerchiamo di lottare contro le condizioni del capitale post-industriale. Per questo motivo abbiamo pubblicato, e continueremo, anche testi dei o sugli anarchici e ribelli del passato, che hanno ancora oggi molto da dire quando si incontrano attraverso una dimensione di scambio di idee ed esperienze tra chi legge e chi scrive.
Quindi, Elephant Editions è semplicemente una collezione di testi, un contributo nel grande calderone di sogni, idee e sperimentazioni per coloro che hanno deciso di trasformare i loro desideri in realtà, adesso, senza rimandare.
Novi arhiv izdanja na engleskom jeziku “Elephant Editions” (Radovi u toku)
Kada se riječi pomiješaju sa strašću za produbljivanjem našeg shvaćanja realnosti, one postaju neophodno oružje za samo-organizaciju borbe protiv svega što nas ugnjetava. Ne ostaju na papiru – ili na ekranu – već prodru u pobunjenička srca i duhove, pružajući hrabrost i odlučnost – jer ako mnogi od nas ne djeluju protiv onoga što vrijeđa naše dostojanstvo često nije zato što im nedostaje hrabrosti, nego jednostavno jer ne znamo odakle početi.
Trebamo osloboditi realnost od fiktivne dimenzije koju su stvorili mediji, kako bi postala opipljiva i izložena napadu. Da bi to postigli trebamo upoznati neprijatelja u svim njegovim oblicima, uključujući i one koji leže sakriveni unutar nas, šćućureni, čekajući da iskoče i povuku nas nazad u tor suglasja ili podatnog otpora. Čitanje određenih tekstova postaje susret, tenzije koje osjećamo da gore u nama postaju jasnije, čime ih lakše asimiliramo kako bi prešli u napad.
Trebamo i analize – ekonomije, “novih” tehnologija. Bez naših vlastitih ideja, analiza i projekata mi smo ništa, puke
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Quando le parole si mescolano con la passione di approfondire la nostra comprensione della realtà, diventano armi indispensabili per l’auto-organizzazione della lotta contro tutto quello che ci opprime. Non rimangono solo sulla carta – o sullo schermo – ma penetrano nei cuori e spiriti ribelli, donando coraggio e risolutezza – se molti di noi non reagiscono contro ciò che viola la nostra dignità spesso non è per mancanza di coraggio, ma perché semplicemente non sappiamo da dove iniziare.
Dobbiamo liberare la realtà dalla dimensione fittizia creata dai media, per renderla tangibile ed esposta all’attacco. Per poter raggiungere questo abbiamo bisogno di conoscere il nemico in tutte le sue forme, incluse quelle che giacciono nascoste dentro di noi, accovacciate, aspettando di balzare per spingerci indietro nell’ovile del consenso o dissenso governabile. Leggere certi testi diventa un incontro, le tensioni che sentiamo bruciare dentro diventano più chiare, e diviene più facile assimilarle per passare all’attacco.
Abbiamo bisogno anche di analisi – dell’economia, delle “nuove” tecnologie. Senza le nostre, proprie idee, analisi e progettualità non siamo nulla, mere astrazioni che costruiscono castelli in aria.
Attacco e teoria dell’attacco, che è la stessa cosa per gli anarchici, rappresentano gli elementi essenziali di lotta, senza i quali esisterebbe solo di nome. Perciò, abbiamo bisogno anche della critica dei metodi anarchici: delle fisse organizzazioni anarchiche di sintesi, del sindacalismo o delle federazioni che poggiano sui numeri, dato che sono limitative e anacronistiche in termini di attacco. Nello stesso tempo, abbiamo bisogno di una critica delle organizzazioni clandestine fisse e dell’“attacco al cuore dello Stato”, prevalenti negli anni Settanta, e di valorizzare i piccoli gruppi basati sull’affinità, sull’agire diretto, per trasformare la realtà senza nessun senso di sacrificio, ma per la propria gioia e libertà immediata, nel contesto della libertà per tutti.
L’anarchismo non è un concetto storico o una teoria politica, è un modo di concepire la vita, “una scommessa che dobbiamo giocare giorno dopo giorno”, e non consideriamo la storia come fondamento – o “fare la storia” l’obiettivo – della nostra azione. Tuttavia, gli anarchici possiedono un ricco e passionale passato, o meglio lascito, che diventa nostro solo quando lo incontriamo attraverso il proprio confronto con l’autorità e il dominio. Lontano dai tediosi tomi scolastici, le vite dei compagni del passato, le loro idee, i loro metodi e le loro azioni, le loro lotte e le conseguenze (spesso il carcere o addirittura la morte) vivono e possiedono per noi un significato oggi, mentre cerchiamo di lottare contro le condizioni del capitale post-industriale. Per questo motivo abbiamo pubblicato, e continueremo, anche testi dei o sugli anarchici e ribelli del passato, che hanno ancora oggi molto da dire quando si incontrano attraverso una dimensione di scambio di idee ed esperienze tra chi legge e chi scrive.
Quindi, Elephant Editions è semplicemente una collezione di testi, un contributo nel grande calderone di sogni, idee e sperimentazioni per coloro che hanno deciso di trasformare i loro desideri in realtà, adesso, senza rimandare.
Novi arhiv izdanja na engleskom jeziku “Elephant Editions” (Radovi u toku)
Kada se riječi pomiješaju sa strašću za produbljivanjem našeg shvaćanja realnosti, one postaju neophodno oružje za samo-organizaciju borbe protiv svega što nas ugnjetava. Ne ostaju na papiru – ili na ekranu – već prodru u pobunjenička srca i duhove, pružajući hrabrost i odlučnost – jer ako mnogi od nas ne djeluju protiv onoga što vrijeđa naše dostojanstvo često nije zato što im nedostaje hrabrosti, nego jednostavno jer ne znamo odakle početi.
Trebamo osloboditi realnost od fiktivne dimenzije koju su stvorili mediji, kako bi postala opipljiva i izložena napadu. Da bi to postigli trebamo upoznati neprijatelja u svim njegovim oblicima, uključujući i one koji leže sakriveni unutar nas, šćućureni, čekajući da iskoče i povuku nas nazad u tor suglasja ili podatnog otpora. Čitanje određenih tekstova postaje susret, tenzije koje osjećamo da gore u nama postaju jasnije, čime ih lakše asimiliramo kako bi prešli u napad.
Trebamo i analize – ekonomije, “novih” tehnologija. Bez naših vlastitih ideja, analiza i projekata mi smo ništa, puke
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1 feb 2017 Leggi il testo completo...
Galicia [Spain]: New operation against Gabriel Pombo da Silva and Elisa di Bernardo (24/01/2017) [en]
Careful who you call comrade!
Tuesday, 24 January, on the outskirts of Vigo (Mos), a deployment of about 60 armed men between the Guardia Civil and secret agents, searched (and almost destroyed) the house where Gabriel Pombo da Silva had lived for a few months with his partner Elisa Bernardo. At dawn the two were violently awakened, handcuffed and separated… aim: to find firearms and explosives! The search lasted about eight hours and in spite of the means employed (dogs and high technology radar tools), gave no results… among the things seized there is the usual “interesting” anarchist material, cameras, maps of various cities, some cable and old malfunctioning cell phones. While Elisa, despite the repeated threat of being placed under arrest unless she revealed the much desired hiding place, remained free, Gabriel was arrested on charges of “illegal possession and trafficking of weapons and explosives and armed group”. During the 24 hours’ detention (the release of the comrade happened, in fact, the next day) the facts were bitterly reconstructed.
About three months ago the couple got to know a self-proclaimed anarchist comrade who, during the few opportunities to meet, “confesses” her problems with drugs and a conditional sentence she is doing because of an arrest suffered in 2013 on charges of being the author of an attack with Molotov cocktails on an institution in Vigo. Heart in hand, Gabriel and Elisa, respond to the request for help from the “comrade”, accepting her for a week (at the beginning of the year) in the aforementioned house to accompany her in the worst phase of a path of detoxification. After this brief period, the girl returns to her own home… reappearing as informer (of false information) the day prior to the present named “Operación Buyo”. If we had not received certain news that during her previous arrest she had defamed other people, we would have limited ourselves to considering her a “victim of the system”, but that is not so. Maria, this is her name, is currently in jail on the same charges as Gabriel, probably hoping that being the daughter of a military leader can help her to avoid the worst since an arsenal of firearms was found at her home. In 2013, in fact, despite the charges of terrorism, one saw the sentence being reduced significantly (from 11 to 2 years !!!), then converted to parole, with her remaining imprisoned not more than a few months. With all the hatred toward the repressive system, prison and the judicial system, it is inevitable to wonder since when do those who claim themselves as anarchists receive such treatment. Each to their own conclusions.
Gabriel, for now on bail and under investigation… comments on this latest repressive operation thus:
“Inside as outside” one palpates this reactionary arrogance against who never resign themselves. You see that the pigs of every race and condition need “additives and dyes” to sweeten the whole “reality” that is inconvenient to them. “Journalists” more concerned to sell their printed shit than verifying the veracity of what they publish. “Police” more interested in organizing speculations to prove their hypotheses. What is really “surprising” (or who knows not), is that since they let me go (not to mention all that this tremendous affair contains) there was more “protection” in “Judicial Power” than within the so-called “libertarian movement”. Since 2012 there are already 3 “Operations” (Ardire, Scripta Manent and “our local” Operation Buyo) against me. In Italian ” buio ” means” dark… and yes… ”dark” is this whole operation in which a “girl” (with a dark past) approached with the question of being a “comrade” to then want me stoned alive. Those requesting information on this “girl” can read the following links and answer for themselves. I am neither a judge nor a prosecutor. In relation to the shit about the “training ground”, the “terrorist cell”, the “possession of weapons” and trafficking of the same… well… I think the facts belie all. However I understand that in this alienated society and this corrupt system it is preferred to speak / to lie about the underlying causes of poverty than watch one’s own navel. I’m still standing. I continue with my anarchist path despite all and everything. They will never be able to stop the Agustin Rueda University, that I am going to inaugurate in my parents’ house in the country there in Mos, with this kind of maneuver. In my house were seized: 5 winter cabbages, anarchist books and magazines. It is obvious that if they had found even one nail clipper in my possession, Gabriel Pombo would be writing “communiques” from a cell and not in freedom.
To those who continue to support me and show me their unconditional love: I’m here!
To those who continue to want to assassinate: I’m here!
Never Defeated!
Never repentant!!
For Anarchy and the end of domination!
Gabriel Pombo da Silva
29 January 2017
Galicija [Španjolska]: Nova represivna operacija protiv anarhista Gabriela Pombo da Silve i Elise di Bernardo (24.01.2017.)
Pazite koga nazivate drugom!
U utorak 24. januara, na periferiji naselja Vigo (Mos), masa od oko 60 naoružanih osoba iz Guardia Civil i tajnih agenata pretresla je (i skoro uništila) kuću u kojoj živi već nekoliko mjeseci Gabriel Pombo da Silva sa svojom partnericom Elisom di Bernardo. U zoru su nasilno probuđeni, stavljeni u lisice i odvojeni... cilj: pronaći vatreno oružje i eksploziv! Potraga je trajala oko 8 sati i unatoč korištenim sredstvima (psi i radari najnovije tehnologije) nije dala nikakav rezultat... između zaplijenjenim stvarima nalazi se uobičajeni “zanimljivi” anarhistički materijal, fotografski aparati, planovi raznih gradova, par kablova i stari pokvareni mobiteli. Dok je Elisa, unatoč ponovljenim prijetnjama zatvorom ako ne otkrije toliko traženo skrovište, ostala na slobodi, Gabriel je uhapšen pod optužbom za “nelegalno posjedovanje i šverc oružja i eksploziva, te za oružanu bandu”. Tokom 24 sata pritvora (drug je otpušten dan kasnije) gorko su spojene činjenice.
Prije oko tri mjeseca par je upoznao jednu navodnu anarhističku drugaricu koja,
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Tuesday, 24 January, on the outskirts of Vigo (Mos), a deployment of about 60 armed men between the Guardia Civil and secret agents, searched (and almost destroyed) the house where Gabriel Pombo da Silva had lived for a few months with his partner Elisa Bernardo. At dawn the two were violently awakened, handcuffed and separated… aim: to find firearms and explosives! The search lasted about eight hours and in spite of the means employed (dogs and high technology radar tools), gave no results… among the things seized there is the usual “interesting” anarchist material, cameras, maps of various cities, some cable and old malfunctioning cell phones. While Elisa, despite the repeated threat of being placed under arrest unless she revealed the much desired hiding place, remained free, Gabriel was arrested on charges of “illegal possession and trafficking of weapons and explosives and armed group”. During the 24 hours’ detention (the release of the comrade happened, in fact, the next day) the facts were bitterly reconstructed.
About three months ago the couple got to know a self-proclaimed anarchist comrade who, during the few opportunities to meet, “confesses” her problems with drugs and a conditional sentence she is doing because of an arrest suffered in 2013 on charges of being the author of an attack with Molotov cocktails on an institution in Vigo. Heart in hand, Gabriel and Elisa, respond to the request for help from the “comrade”, accepting her for a week (at the beginning of the year) in the aforementioned house to accompany her in the worst phase of a path of detoxification. After this brief period, the girl returns to her own home… reappearing as informer (of false information) the day prior to the present named “Operación Buyo”. If we had not received certain news that during her previous arrest she had defamed other people, we would have limited ourselves to considering her a “victim of the system”, but that is not so. Maria, this is her name, is currently in jail on the same charges as Gabriel, probably hoping that being the daughter of a military leader can help her to avoid the worst since an arsenal of firearms was found at her home. In 2013, in fact, despite the charges of terrorism, one saw the sentence being reduced significantly (from 11 to 2 years !!!), then converted to parole, with her remaining imprisoned not more than a few months. With all the hatred toward the repressive system, prison and the judicial system, it is inevitable to wonder since when do those who claim themselves as anarchists receive such treatment. Each to their own conclusions.
Gabriel, for now on bail and under investigation… comments on this latest repressive operation thus:
“Inside as outside” one palpates this reactionary arrogance against who never resign themselves. You see that the pigs of every race and condition need “additives and dyes” to sweeten the whole “reality” that is inconvenient to them. “Journalists” more concerned to sell their printed shit than verifying the veracity of what they publish. “Police” more interested in organizing speculations to prove their hypotheses. What is really “surprising” (or who knows not), is that since they let me go (not to mention all that this tremendous affair contains) there was more “protection” in “Judicial Power” than within the so-called “libertarian movement”. Since 2012 there are already 3 “Operations” (Ardire, Scripta Manent and “our local” Operation Buyo) against me. In Italian ” buio ” means” dark… and yes… ”dark” is this whole operation in which a “girl” (with a dark past) approached with the question of being a “comrade” to then want me stoned alive. Those requesting information on this “girl” can read the following links and answer for themselves. I am neither a judge nor a prosecutor. In relation to the shit about the “training ground”, the “terrorist cell”, the “possession of weapons” and trafficking of the same… well… I think the facts belie all. However I understand that in this alienated society and this corrupt system it is preferred to speak / to lie about the underlying causes of poverty than watch one’s own navel. I’m still standing. I continue with my anarchist path despite all and everything. They will never be able to stop the Agustin Rueda University, that I am going to inaugurate in my parents’ house in the country there in Mos, with this kind of maneuver. In my house were seized: 5 winter cabbages, anarchist books and magazines. It is obvious that if they had found even one nail clipper in my possession, Gabriel Pombo would be writing “communiques” from a cell and not in freedom.
To those who continue to support me and show me their unconditional love: I’m here!
To those who continue to want to assassinate: I’m here!
Never Defeated!
Never repentant!!
For Anarchy and the end of domination!
Gabriel Pombo da Silva
29 January 2017
Galicija [Španjolska]: Nova represivna operacija protiv anarhista Gabriela Pombo da Silve i Elise di Bernardo (24.01.2017.)
Pazite koga nazivate drugom!
U utorak 24. januara, na periferiji naselja Vigo (Mos), masa od oko 60 naoružanih osoba iz Guardia Civil i tajnih agenata pretresla je (i skoro uništila) kuću u kojoj živi već nekoliko mjeseci Gabriel Pombo da Silva sa svojom partnericom Elisom di Bernardo. U zoru su nasilno probuđeni, stavljeni u lisice i odvojeni... cilj: pronaći vatreno oružje i eksploziv! Potraga je trajala oko 8 sati i unatoč korištenim sredstvima (psi i radari najnovije tehnologije) nije dala nikakav rezultat... između zaplijenjenim stvarima nalazi se uobičajeni “zanimljivi” anarhistički materijal, fotografski aparati, planovi raznih gradova, par kablova i stari pokvareni mobiteli. Dok je Elisa, unatoč ponovljenim prijetnjama zatvorom ako ne otkrije toliko traženo skrovište, ostala na slobodi, Gabriel je uhapšen pod optužbom za “nelegalno posjedovanje i šverc oružja i eksploziva, te za oružanu bandu”. Tokom 24 sata pritvora (drug je otpušten dan kasnije) gorko su spojene činjenice.
Prije oko tri mjeseca par je upoznao jednu navodnu anarhističku drugaricu koja,
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1 feb 2017 Leggi il testo completo...
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