Cile: Emesse le condanne contro i compagni accusati per il Caso PDI (24/02/2017) [it]

Il 24 febbraio 2017, il terzo tribunale orale della sezione penale ha emesso la sentenza contro i compagni Felipe, Manuel e Amaru, condannati per attacco incendiario contro la Squadra Omicidi della PDI [polizia investigativa, ndt.] nel novembre del 2014.
Infine i compagni sono stati condannati a 5 anni di libertà vigilata intensa affidata agli agenti di gendarmeria, per il reato di tentao incendio in luogo abitato.
Manuel, Felipe e Amaru sono usciti alcune ore più tardi dal carcere Santiago 1, dove sono stati accolti da famigliari e compagni tra abbracci e saluti.
Si prevede che una delle parti ricorrerà in appello contro la sentenza, cercando di invertire il giudizio.
La caccia repressiva iniziata dopo l’attacco incendiario contro la squadra omicidi, l’utilizzo martellante del DNA in questo caso, l’ordine cronologico della repressione nel tentativo di individuare i responsabili ed i loro legami, oggi si è concluso con l’assoluzione delle due compagne e la condanna contro i di 3 compas (condanna infine, anche se possono accedere alla “libertà vigilata” e uscire dal carcere). Se comprendiamo questa prospettiva, diventa importante valutare, riflettere, considerare e conoscere la repressione e i suoi risultati.
Siamo contenti che Manuel, Amaru, Felipe, Natalia e Maria Paz sono per le strade. Ma non dimentichiamo tutti i detenuti rivoluzionari che si trovano in carcere, condannati o in attesa di giudizio: la lotta continua fino alla distruzione di tutte le gabbie.
In sintesi, i compagni sono:
Natalia Alvarado: Assolta da tutte le accuse
Maria Paz Vera: Assolta da tutte le accuse
Manuel Espinoza: 5 anni di libertà vigilata per il reato di tentato incendio in luogo abitato. Assolto dal reato di trasporto di ordigno incendiario e tentato omicidio.
Victor Zuñiga (Amaru): 5 anni di libertà vigilata per il reato di tentato incendio in luogo abitato. Assolto dal reato di trasporto di ordigno incendiario e tentato omicidio.
Felipe Roman: 5 anni di libertà vigilata per il reato di tentato incendio in luogo abitato. Assolto dal reato di trasporto di ordigno incendiario, di tentato omicidio e di traffico di piccole dosi.


ČILE: IZREČENA KAZNA PROTIV DRUGOVA IZ SLUČAJA PDI (24.02.2017.)
24. februara 2017. treći kazneni usmeni sud iznio je presudu protiv drugova Felipea, Manuela i Amara, osuđenih za atentat požarom na Odjel za ubojstva PDI-ja [istražna policija, nap.prev.] u novembru 2014.
Na koncu su drugovi osuđeni na 5 godina uvjetne slobode pod kontrolom službenika žandarmerije, za

Montreuil [Francia]: Sul caso della macchina di polizia incendiata 18 maggio 2016 [it]

In seguito all’arresto di un compagno a Montreuil, indagato per il caso della macchina degli sbirri incendiata il 18 maggio 2016, sul quai de Valmy, aperitivo “porta quello che vuoi per condividerlo” in Condos, via Stalingrad 43 a Montreuil, giovedì 23 febbraio alle ore 18.

In questi ultimi giorni, dopo che quattro bastardi hanno picchiato e violentato Théo, abbiamo visto sulle strade esplodere l’odio verso la polizia nelle parole e negli atti. Parallelamente, martedì 7 febbraio, gli sbirri della polizia investigativa hanno arrestato un compagno in uno squat a Montreuil. Lo hanno rinchiuso nel carcere di Fleury-Mérogis, dove è in attesa di essere processato per “tentato omicidio di un pubblico ufficiale” e per “violenza e devastazione in gruppo organizzato”. E’ accusato di aver partecipato all’attacco alla macchina di polizia incendiata sul quai de Valmy lo scorso anno.
Quel giorno, 18 maggio 2016, in pieno movimento sociale contro il lavoro e la legge, gli sbirri manifestavano sulla Piazza della Repubblica, blindata dai robocop antisommossa. La contro-manifestazione organizzata è rapidamente diventata selvaggia, incrociando per strada una macchina di polizia. In mezzo agli esulti della folla e di “tutti odiano la polizia!”, è stata attaccata e incendiata. Ci ricorderemo a lungo dei nostri sorrisi alla vista di questo falò. Purtroppo, dei manifestanti e giornalisti hanno filmato e diffuso il video di persone mascherate che hanno attaccato la macchina, ed è soprattutto a causa di queste immagini che sempre più persone vengono incarcerate. Infatti, sette altre persone sono indagate nel contesto di questa indagine: Antonin, Kara e Nicolas si trovano in carcere già da diversi mesi, mentre Angel, Brian, Léandro e Thomas sono sotto controllo giudiziario.
Noi non chiediamo giustizia, proprio come non parliamo di “innocenti “ o “colpevoli”, dato che odiamo la giustizia tanto quanto gli sbirri e l’ordine che difendono. Diffondiamo, piuttosto, il disordine e il fuoco ovunque questa sozzura avvelena le nostre vite!

Per discutere di tutto questo, proponiamo un aperitivo giovedì 23 febbraio 2017 alle ore 18 in Condos, in via Stalingrad 43, a Montreuil (metro Croix de Chavaux o Mairie de Montreuil). Il momento informativo e la discussione sul compagno incarcerato e sul caso della macchina degli sbirri incendiata, saranno seguiti da un momento di convivialità. Saranno offerti come minimo bevande, pane, hummus e dolci vegani. Tutto a offerta libera per sostenere l’ultimo incarcerato e Kaliméro, cassa di solidarietà che invia in particolare i vaglia a due persone in carcere per questa storia.

E alla prima, e alla seconda, e alla terza macchina bruciata, amiamo tutti/e le grigliate di guardie!

(tradotto da anarhija.info & guerresociale)



MONTREUIL [FRANCUSKA]: O SLUČAJU ZAPALJENOG VOZILA 18. MAJA 2016.
Povodom hapšenja jednog druga u Montreuilu, pod istragom u slučaju zapaljenog pandurskog vozila 18. maja 2016., na quai de Valmy aperitiv “donesi što želiš da bi podijelio” u Condosu, ulica Stalingrad 43 u Montreuilu, u četvrtak 23. februara u 18 sati.

Ovih posljednjih dana, nakon što je četvorica kopiladi pretukla i silovala Thea, prisustovali smo eksploziji mržnje, na ulicama, prema policiji kroz riječi i djela. Paralelno, u utorak 7. februara, panduri istražne policije uhapsili su jednog druga u
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Genova [Italy]: Sabotaged mobile phone mast (02/2017) [en]

“GENOVA: Mobile phone mast sabotaged in Staglieno area. Against this existing which kills, physically and psychologically, our lives, the only way to stop it is violent action, direct action. SOLIDARITY TO ANARCHIST PRISONERS IN THE WORLD. ANARCHY MEANS ATTACK.”


Genova [Italija]: Sabotirana antena mobilne telefonije (02.2017.)
“GENOVA: Sabotirana antena mobilne telefonije na području Stagliena. Protiv ovog postojećeg koje ubija, fizički i pshičiki, naše živote, jedini način da se to okonča je nasilno djelo, direktna akcija. SOLIDARNOST ANARHISTIČKIM ZATVORENICIMA U SVIJETU. ANARHIJA ZNAČI NAPAD.”

Grecia: Il carcere è buono solo per coloro che lo costruiscono – 4 anni dalla doppia rapina a Velvedo [it]

Questo febbraio saranno 4 anni da quando sono stati incarcerati. Dobbiamo ricordarci dei nostri compagni, ed esserne fieri.
Non esistono né opzioni né illusioni, le scelte sono solo due: o si è spettatori sui sofà di una vita castrata, o si è autori di incidenti che formano lo sviluppo della storia. L’idea di libertà non basta, perché può essere sì un fiore, ma la libertà di per sé è un seme. Perciò, quando vuoi attaccare lo Stato, tutto nella tua mente diventa un martello. Tutto quello che devi fare è usarlo.
E questo è esattamente ciò che i nostri amici e compagni di Velvedo hanno fatto, e che adesso si trovano detenuti nelle prigioni dello Stato, in febbraio saranno 4 anni.
Siamo in guerra oggi e dobbiamo scegliere da che parte stare. Nessun può rimanere in disparte. Le illusioni sono scomparse, le maschere si sono logorate. Gli autoritari ammettono che per ragioni di emergenza, ancora una volta, le idee devono essere perseguitate.
Nulla è finito, tutto continua, rifiuto, insurrezione e solidarietà.
LUNGA VITA ALLE CANAGLIE ANARCHICHE!


Grčka: Zatvor je dobar samo za one koji ga grade – 4 godine o dvostruke pljačke u Velvedu
Ovog će februara biti 4 godine otkad su zatvoreni. Moramo se sjećati naših drugova i biti ponosni na njih.
Ne postoje opcije ni iluzije, samo su dva izbora: ili gledatelji na kaučevima kastriranog života ili počinitelji nezgoda koje oblikuju razvoj povijesti. Misao o slobodi nije dovoljna, zato jer ona može biti
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Poland: “Free The Warsaw Three” — January 2017 [en]

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Recently we updated english version of a fanzine ¨Free the Warsaw Three¨, inside you can find new articles about polish law and more info about another political prisoners. Right now we are working on translations, soon the fanzine will be available in spanish, french, german and italian.

wawa3.noblogs.org

Santiago [Cile]: Sabotaggio dell’autostrada (02/2017) [it]

In Sud America e Cile, l’IIRSA (Iniziativa per l’integrazione delle infrastrutture regionali sudamericane) sta avanzando, e noi come individualità in guerra con la civilizzazione e il potere non staremo a braccia incrociate.
Nella città di Santiago uno dei suoi punti di intervento è la mega-struttura di cemento “Acceso Sur”, che dà inizio all’autostrada che facilita il trasporto delle merci dal centro fino al sud del paese. Questa costruzione interviene violentemente sui paesaggi quotidiani della popolazione circostante.
Nella settimana di agitazione contro l’IIRSA abbiamo illuminato la notte con fuoco insorto incendiando il quadro elettrico di questa disgustosa autostrada, dimostrando che il potere e i suoi mega-progetti rimangono vulnerabili.
Noi materializziamo l’odio che sotto il cemento delle strade e dietro i muri delle prigioni continua ad opporre resistenza al potere statale e attaccarlo. Per questo salutiamo Nataly Casanova, Juan Flores, Enrique Guzmán, i compagni del “Caso PDI”, le compagne Tato e Sol, i compagni del “Caso Security”, Mónica, Francisco, il compagno Joaquín García e tutti i compagni nelle carceri in Grecia, Spagna, Italia e nel mondo.
Né capitalismo verde né Stati ecologici.
Per la moltiplicazione degli atti di autonomia e di attacco diretto contro il potere e i suoi progetti che distruggono la Terra e cercano di dominare le nostre vite.

Sabotatori del quotidiano per l’anarchia.


Santiago [Čile]: Sabotiran autoput (02/2017)
U Južnoj Americi i Čileu, IIRSA (Inicijativa za integraciju regionalne infrastrukture Južne Amerike) napreduje, a mi kao pojedinci u ratu s civilizacijom i moći ne možemo sjediti skrštenih ruku.
U Santiagu jednu od njenih točaka intervencije predstavlja mega-struktura od
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Marsiglia [Francia]: Incendiato bancomat in segno di solidarietà (02/2017) [it]

Il bancomat della posta situato in via Lacédémone (6) a Marsiglia è stato incendiato lo scorso fine settimana.
Un saluto pieno di calore a tutte le persone che sono scese in strada nelle ultime settimane (e prima!) per attaccare la polizia, la giustizia e tutto quello che ci avvelena la vita in generale.
E tra questi, agli anarchici incarcerati a Parigi e altrove... Un pensiero particolare a Krem e a Kara, posti in custodia cautelare (accusati entrambi per l’incendio di una macchina degli sbirri lo scorso maggio).
Libertà per tutte e tutte

Per scrivere a Kara Wild:
(David Brault) Kara W.
428682
MAH de Fleury, 7 Ave des Peupliers,
91705 Sainte-Geneviève-des-Bois Cédex
France


Marseille [Francuska]: Zapaljen bankomat u znak solidarnosti (02.2017.)
Bankomat pošte u ulici Lacédémone (6) u Marseillu zapaljen krajem prošlog tjedna.
Pozdrav pun topline svim osobama koje su sišle na ulice posljednjih tjeddana (i prije!) da bi napale policiju, pravdu i sve što općenito truje naše živote.
I između njih, zatvorenim anarhistima u Parizu i drugdje... Posebni pozdrav Kremu i Karu, u istražnom zatvoru (obojica optuženi za paljenje policijskog vozila prošlog maja).
Sloboda za sve

Aquisgrana [Germania]: Aggiornamento sul processo contro le anarchiche accusate di rapina in banca (16/02/2017) [it]

Durante l’odierna udienza hanno testimoniato due spazzini che nel giorno della rapina avevano trovato una borsa nelle vicinanze della banca. Uno di loro non aveva neanche visto cosa conteneva, e ha testimoniato ben poco. L’altro, svuotandola nel suo contenitore, ha visto che dentro c’era una pistola ed ha allarmato la polizia. Non era certo se si trattava di una borsa sportiva con dentro una borsa di plastica o se c’erano due borse.
Hanno testimoniato anche i due sbirri che hanno risposto alla chiamata degli spazzini e che hanno chiuso la zona intorno la banca dopo la rapina. Hanno detto che loro non hanno toccato la borsa, mentre lo ha fatto uno degli spazzini (con i guanti da lavoro).
Oltre a questo, il giudice ha letto vari rapporti della scientifica riguardo al materiale trovato in banca (strumenti, fascette reggicavi, taglierino con un’impronta ecc.) e un rapporto per determinare se le tracce trovate sulla cassaforte e sulla porta d’entrata dell’appartamento (davanti alla banca e all’entrata dei dipendenti) coincidono con gli strumenti trovati in banca. Questo ultimo rapporto non è definitivo.
La prossima udienza si svolgerà il 2 marzo alle ore 09:00.


Aachen [Njemačka]: Vijesti sa suđenja protiv anarhistica optuženih za pljačku banke (16.02.2017.)
Na današnjem su ročištu svjedočila dva ulična čistača koji su na dan pljačke pronašli torbu u blizini banke. Jedan od njih nije ni vidio što torba sadrži tako da je jedva i svjedočio. Drugi, kad ju je ispraznio u svoju kantu, vidio je da je sadržavala pištolj i obavijestio policiju. Nije bio siguran da li se radilo o jednoj sportskoj torbi s plastičnom vrećicom unutra ili
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L’Aia [Paesi Bassi]: Anarchico in isolamento a causa dello scanner (18/02/2017) [it]

Il compagno arrestato lo scorso sabato dopo la manifestazione spontanea nel quartiere di Schilderswijk, all’Aia (Paesi Bassi), si trova ancora nelle mani delle autorità. Stanno facendo pressione, aggravando la sua già difficile situazione. Momentaneamente si trova rinchiuso in cella di isolamento in un carcere ad Alphen aan den Rijn.
Lo scorso sabato venti persone manifestavano nel quartiere di Schilderswijk contro la violenza di polizia e la repressione. Si trattava di una manifestazione non autorizzata, soffocata dopo circa quindici minuti a causa della crescente presenza di polizia. Dopo che la polizia ha perquisito il quartiere, 7 persone sono state arrestate, di cui 6 sono state rilasciate dopo un paio di ore. L’ultima persona si trova ancora dentro, accusato di un semplice reato minore; disturbo di ordine pubblico. Un’infrazione che di solito si conclude con 6-12 ore di detenzione e comporta la pena massima di una multa. Ma il nostro compagno non è stato ancora rilasciato.
Si trova ancora in custodia perché il P.M. sostiene che non ha collaborato con lo scanner di impronte digitali. Questo è falso. Alla stazione di polizia lui ha collaborato con lo scanner, ma questo non ha potuto leggere le sue impronte perché erano coperte di colla. L’incapacità di effettuare la scansione a causa di motivi pratici è un fatto completamente diverso. Tuttavia, il nostro compagno è stato portato davanti al G.I.P. Il giudice ha deciso di trattenerlo in custodia cautelare fino al processo, il 1° marzo.
Dopo la decisione del giudice è stato trasferito nel carcere di Alphen aan den Rijnm, dove è stato posto in isolamento, senza ricevere il numero di registrazione, perciò non può ricevere posta.
Tutte queste misure repressive sembrano essere la vendetta per un’azione contro la violenza di polizia, un’azione che era mirata nello specifico contro la repressione sulle persone che lottano contro la violenza di polizia. Il sistema giudiziario dice che i sospetti non sono obbligati a collaborare con il procedimento. Adesso è chiaro che il sistema interpreta la legge come gli comoda.
Chiediamo a tutti di diffondere questo messaggio quanto più possibile, e di essere presenti al processo, il 1° marzo, che inizierà alle ore 13:30, e si svolgerà nel Palazzo di Giustizia in via Prins Clauslaan 60, all’Aia. Ci ritroveremo alle ore 12:45 all’entrata. Ovvio, ci sono tanti altri modi per esprimere la propria rabbia e solidarietà.
Solidarietà con il nostro compagno imprigionato! Siamo maledettamente incazzati e lo vogliamo libero!


Hag [Nizozemska]: Anarhist u izolaciji zbog skanera (18.02.2017.)
Drug koji je uhapšen u subotu nakon spontanog prosvjeda u četvrti Schilderswijk, Hag (Nizozemska), još se nalazi u rukama vlasti. Vrše pritisak na njega i pogoršavaju već ionako tešku situaciju. Trenutno se nalazi zatvoren u izolacijskoj ćeliji, u jednom zatvoru u Alphen aan den Rijn.
Prošle je subote dvadeset osoba prosvjedovalo u Schilderswijku protiv policijskog nasilja i represije. Prosvjed nije bio najavljen vlastima i raspršen je nakon petnaest minuta zbog sve većeg prisustva policije. Nakon što je policija pretresla četvrt, 7 osoba je uhapšeno, ali je njih šestero otpušteno već nakon par sati. Posljednja osoba se još nalazi u pritvoru. Optužen je za
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Elephant Ed. : Juan José Garfia — Adiós Prisión. The story of the most spectacular escapes [en]

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Original title: ADIÓS PRISIÓN. El relato de las fugas mas espectaculares, First Spanish edition: Txalaparta ed., Tafalla, October 1995
Italian Edition: ADIÓS PRISIÓN. Il racconto delle fughe più spettacolari Biblioteca Dell’Evasione, August 2008
Translated by Barbara Stefanelli and Jean Weir in collaboration with Antonia and other accomplices

Introduction to the English edition
As soon as I finished reading Adiós Prisión in the Italian edition published in August 2008 I felt the urge to translate it. It is one of those books that you do not want to finish. You cannot get it out of your head, you want to delve deeper and deeper into it.
This book talks about freedom, the urgent need for freedom and the impossibility of living without it. This book says that freedom must be taken back at all costs and that is exactly what the protagonists of Adiós Prisión, Spanish prisoners under the infamous FIES regime, did: they took back their freedom using all means necessary, challenging the impossible, ready to kill for it if necessary. There is no room for political correctness or abstract morals concerning human life here: if the screws keep you locked up and your life, even in its most banal and insignificant aspects, is at the mercy of their caprice, violence and stupidity, your only choice is to eliminate them if they put themselves between you and your freedom.
The protagonists of this book are not passive subjects of the prison system, on the contrary they are well aware of the fact that prison is the absolute negation of human dignity. As FIES prisoners they are experiencing directly how human beings will never adapt to life in prison, and their most impelling need is to escape in order to put an end to a situation that is unendurable.
The FIES, Ficheros de Internos de Especial Seguimento (record of prisoners under special observation) was inaugurated by the Spanish prison system in 1991 in order to further punish and control prisoners who had been carrying out revolts in the Spanish jails over the previous decades. Two amnesties were granted following the dictator Franco’s death, one in 1976 and one in 1977, but they were systematically denied to a large number of prisoners, the ‘social’ prisoners, whereas many of those declared or considered ‘political’ were released. It was then that revolts started breaking out continuously, not only for the amnesty to be extended to all prisoners but also against the unbearable conditions inside the jails (torture, beatings, overcrowding, rotten food, no medical attention for prisoners affected by medical conditions, and so on). Prison infrastructures were smashed and destroyed as a result of the frequent riots that occurred in most Spanish prisons in the years following Franco’s death. The FIES was created with the precise aim of keeping a record of the most rebellious prisoners of those years. However, it was not just an archive for gathering information about hot-headed prisoners: along with its inauguration special wings were being built inside prisons all over Spain to hold those considered particularly dangerous by the prison system. In the special wings the cells were tiny, the walls were completely bare, the toilet was a hole in the floor, the bed was made of iron, and it was impossible to see out through the barred window. Prisoners spent days, months, years locked up in these dungeons and were allowed to keep nothing with them as their personal possessions were seized on entry to the wing. The screws were always ready to provoke, search and beat prisoners, knowing that they could count on total impunity and the
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Berlino [Germania]: Attaccata stazione di polizia contro la Conferenza di Polizia e il Summit G20 (18/02/2017) [it]

18/02/2017: Il 21 e il 22 febbraio si svolgerà a Berlino per la ventesima volta la Conferenza di Polizia Europea. In questa occasione al Centro Congressi di Berlino (BCC) si incontreranno i mercanti di guerra, i cacciatori di umani e i fanatici di sicurezza per propagare le loro spregevoli macchinazioni.
Oltre Thomas de Maizière, ministro federale degli interni, e Hans-Georg Maaßen, presidente dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione, agenti e guardie di ogni sorte saranno rappresentati dall’Europol, Frontex, BKA [polizia federale tedesca, n.d.t.], LKA [polizia criminale degli Stati tedeschi, n.d.t.] e da molte altre autorità. Saranno presenti anche lobbisti, imprenditori e ministri di guerra, come Heckler & Koch, Taser, Rheinmetall [produttori di armi, n.d.t.], e sviluppatori di sofware di sorveglianza e di tecnologie delle telecomunicazioni, come SAP, IBM e Vodafone.
Sotto lo slogan – Europa illimitata? Libertà, mobilità, sicurezza – nell’imminente campagna sarà discussa la posizione dell’autorità, mentre le tecnologie e armi appropriate saranno portate in campo. Parole come illimitato, libertà e mobilità sono soprattutto cooperazione transnazionale degli enti europei repressivi, scambio di dati e informazioni e militarizzazione dell’Europa e dei suoi confini esterni.
Noi troviamo che un simile incontro sia un oltraggio, e pensiamo: “Questi porci, questo non ci deve essere... NO!”. Proprio come è oltraggioso il summit dei G20 che si svolgerà quest’estate ad Amburgo. I difensori dell’esistente e i responsabili della miseria prevalente non si sono guadagnati il palco. Per questo noi cospiriamo contro il sistema di frontiere e controlli, e attacchiamo l’edificio della Kriminalpolizei, nel 6° Distretto, con due ordigni incendiari e un pneumatico.
Per tutti coloro che sono
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Aquisgrana [Germania]: Aggiornamento sul processo contro le anarchiche accusate di rapina in banca (02/2017) [it]

Breve riassunto della terza e quarta udienza del processo contro le compagne anarchiche di Barcellona accusate di aver espropriato una succursale della Pax Bank, di Chiesa cattolica, ad Aquisgrana.
La terza udienza del processo era incentrata sull’affermazione (molto tecnica) dell’esperto di DNA del LKA [polizia criminale, n.d.t.], che ha analizzato le tracce trovate su alcuni pezzi di abbigliamento e strumenti, e i metodi utilizzati per determinare la loro corrispondenza con i campioni prelevati (in modo illegale, come ha sostenuto l’avvocato di difesa) dalle compagne accusate durante un falso alcoltest e da una latina di birra. Il giudice e gli avvocati hanno posto all’esperto varie domande, il quale ha “ammesso” che attualmente non è possibile determinare per quanto tempo una traccia di DNA si trovava su un oggetto, e che la “qualità” delle tracce varia dal tipo di materiale (metallo liscio o ruvido, tessuti, materiale poroso ecc.) o dalle circostanze igieniche, tra le altre cose. Sono stati mostrati anche i filmati di tre telecamere nel piano sotterraneo (dove si trova la cassaforte), ma senza ulteriori commenti.
La quarta udienza ha ascoltato le testimonianze dei due dipendenti della banca che avevano le chiavi e sono andati, assieme ai rapinatori, nel piano sotterraneo. Il primo di loro si ricordava di una donna con la parrucca argentea, e di altre tre persone, tutte tra i 20 e i 30 anni. Non ha riconosciuto gli oggetti sulle foto che il giudice gli ha mostrato. In quel periodo, a questo testimone la polizia ha chiesto di fare l’identikit della persona, e ha confermato che si tratta dell’immagine mentale dal lui ricordata della persona con quale è sceso nella cassaforte. Ha anche ammesso che ha visto le fotografie delle nostre compagne pubblicate allora sulla stampa locale. Non ha riconosciuto nessuna delle persone presenti nell’aula come autori della rapina.
Il secondo testimone (vicedirettore della succursale) ricordava tre o quattro persone. Una donna con lunga parrucca nera o castana, e con la pistola. Per quanto riguarda le fotografie mostrategli dal giudice, ha suggerito che la borsa e la parrucca potrebbero corrispondere agli oggetti da lui ricordati. La polizia non gli ha chiesto di fare l’identikit né gli ha mostrato alcun filmato. Non ha riconosciuto nessuno dei presenti in aula. Dopo ogni testimonianza sono stati proiettati i tre filmati, per vedere se ognuno dei testimoni si avrebbe ricordato di qualcos’altro, ma senza successo.
Ancora una volta le accusate hanno potuto contare sul sostegno dei compagni presenti in aula per esprimere loro la propria solidarietà. La prossima udienza si svolgerà giovedì 16 febbraio alle ore 9:00.


Aachen [Njemačka]: Vijesti sa suđenja protiv anarhistica optuženih za pljačku banke (02.2016.)
Kratki rezime trećeg i četvrtog ročišta sudskog procesa protiv anarhističkih drugarica iz Barcelone optuženih za eksproprijaciju jedne podružnice Pax Banke, katoličke crkve, u Aachenu.
Treće ročište procesa usredotočilo se na (vrlo tehničku) izjavu jednog stručnjaka DNK iz LKA [kriminalna policija, nap.prev.], koji je analizirao uzorke pronađene na nekoliko primjeraka odjeće i alata, te metode korištene pri određivanju njihovog podudaranja s uzorcima uzetim (protuzakonito, kao što je advokat obrane naglasio) od anarhističkih drugarica tokom jednog lažnog alko-testa i s jedne limenke piva. Sudac i advokati postavili su stručnjaku razna pitanja, te je “priznao”
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Barcellona [Spagna]: Attacco incendiario in solidarietà con le anarchiche accusate di rapina in banca ad Aquisgrana (28/01/2017) [it]

Nella notte del 28 gennaio abbiamo incendiato due veicoli dell’azienda Prosegur [multinazionale di sistemi di sicurezza, n.d.t.], vicino alla loro sede nel quartiere di Bellvitge, Hospitalet. Non pensiamo sia necessario giustificare un tale attacco contro i cani da guardia.
Per eseguire quest’azione abbiamo ricorso ad un vecchio metodo utilizzato dagli anarchici. Il dispositivo consiste in una piccola bottiglia riempita di benzina con stoppino e fiammiferi attorno.
Con questo piccolo gesto vogliamo inviare tutto il nostro amore e la nostra forza alle anarchiche accusate di aver espropriato una banca ad Aquisgrana, che stanno affrontando il processo da 23 gennaio.
Viva l’anarchia!


Barcelon [Španjolska]: Solidarni napad požarom s anarhisticama optuženima za pljačku banke u Aachenu (28.01.2017.)
U noći 28. januara zapalili smo dva vozila kompanije Presegur [multinacionalka sigurnosnih sistema, nap.prev.], pokraj njihovog sjedišta u četvrti Bellvitge, Hospitalet. Smatramo da nije potrebno opravdavati ovaj napad na pse čuvare.
Za izvođenje ovog djela pribjegli smo jednoj staroj metodi koju koriste anarhisti. Sastoji se od jedna male boce ispunjene benzinom, od fitilja i šibica.
Ovom malom gestom željeli smo poslati svu našu ljubav i našu snagu anarhisticama optuženima za eksproprijaciju jedne banke u Aachenu, kojima se sudi od 23. januara.
Živjela anarhija!

Spagna: Attesa l’espulsione e rilascio dei prigionieri anarchici Mónica Caballero e Francisco Solar (02/2017) [it]

Secondo la stampa ufficiale spagnola e cilena, l’Audiencia Nacional (Corte Nazionale) di Spagna ha deciso, il 30 gennaio, di commutare il resto della sentenza di Mónica e Francisco in espulsione. Si suppone che gli avvocati dei compagni si sono appellati all’articolo 89 del Codice penale spagnolo, che permette ai cittadini stranieri condannati che stanno servendo più di un anno di carcere di sostituire la condanna con l’espulsione dallo Stato spagnolo. La sentenza iniziale di 12 anni è stata ridotta in appello, lo scorso dicembre, a 4 anni e 6 mesi, ciò significa che i compagni fino ad oggi hanno scontato più di un terzo della loro sentenza.
Si prevede che dopo il procedimenti burocratici della polizia, i compagni saranno scortati dalla polizia spagnola in Cile, dove saranno consegnati alla polizia cilena, per essere poi rilasciati, di nuovo in strada.
Ulteriori notizie appena disponibili.


Španjolska: Očekuje se udaljavanje iz zemlje i oslobođenje anarhističkih zatvorenika Monike Caballero i Francisca Solara (02.2017.)
Po riječima španjolske i čileanske službene štampe, Audienca Nacionale (Nacionalni Sud) Španjolske je odlučio, 30. januara, da zamjeni ostatak kazne Monike i Franciska udaljavanjem iz zemlje. Pretpostavlja se da su se advokati drugova pozvali na članak 89 španjolskog Kaznenog zankona, koji dozvoljava stranim građanima na odsluživanju kazne duže od godinu dana, da se ista zamijeni udaljavanjem iz španjolske države. Drugovima je izvorna kazna od 12 godina smanjena putem žalbe na 4 godine i 6 mjeseci, prethodnog decembra, što znači da su do sada odslužili više od trećine kazne.
Očekuje se da će nakon budućih policijskih procedura drugovi odletjeti sa španjolskom policijom u Čile, gdje će ih predati čilanskoj policiji, da bi bili otpušteni, ponovno na ulice.
Više vijesti čim budu dostupne.

Cile: Caso Bombas II – 24/03/2017 inizio del processo contro gli anarchici Juan, Nataly ed Enrique [it]

Dopo anni di indagini e arresti per agli attacchi alle stazioni di polizia e all’infrastruttura Santiago Metro nel 2014, la nauseante procura del Sud ha deciso di fissare la data per iniziare il processo secondo la legge antiterrorismo.
L’accusa avrà 186 testimoni, 87 esperti, 231 documento e 648 prove da presentare sull’altare dell’inquisizione democratica dal 24 marzo 2017, quando inizierà il processo contro i compagni.
Come gli altri mega-processi, è previsto che anche questi duri alcuni mesi.
C’è un bisogno urgente di costruire una solidarietà rivoluzionaria per affrontare la macchina giudiziaria che sta cercando di divorare le vite di Juan, Nataly ed Enrique.


Čile: Slučaj Bombas II – 24.03.2017. početak suđenja protiv anarhista Juana, Nataly i Enriquea
Nakon godina istrage i hapšenja za napade na policijske stanice i na infrastrukturu Santiago Metro 2014., odvratno južno tužilaštvo odlučio je odrediti datum početka suđenja po antiterorističkom zakonu.
Optužba će imati 186 svjedoka, 87 stručnjaka i 648 dokaza da iznese na oltar demokratske inkvizicije od 24. marta 2017., kada će započeti suđenje protiv drugova.
Kao i druga mega-suđenja, očekuje se da će i ovo trajati nekoliko mjeseci.
Nužno je odmah izgraditi revolucionarnu solidarnost da bi se suprotstavili pravosudnom aparatu koji pokušava progutati živote Juana, Nataly i Enrique.

Aquisgrana [Germania]: Secondo giorno del processo contro le anarchiche accusate di rapina in banca [it]

Oggi si è svolta la seconda udienza del processo contro le compagne accusate di aver rapinato, nel 2014, una succursale della Pax-Bank ad Aquisgrana (Germania). L’accusa ha chiamato 3 testimoni: due addette alle pulizie e una passante, che pare abbia visto delle persone in atteggiamento sospetto e abbia allertato la polizia.
In generale le versioni dei fatti descritte dalle due dipendenti, riguardo al primo momento, erano alquanto differenti, e certe volte anche contraddittorie. Si ricordavano di un numero diverso di persone coinvolte nella rapina: la prima asseriva che c’era una donna con parrucca rossa (anche se non ha riconosciuto la parrucca sulle foto che il giudice le ha mostrato) e che erano presenti altre 3 o 4 persone; mentre la seconda testimone ha dichiarato di aver visto un gruppo di 6 persone in totale, e che non riusciva a ricordarsi se c’erano 1 o 2 donne. La prima testimone ha detto che la donna le ha semplicemente mostrato la pistola, senza mai puntarla direttamente; mentre la seconda che la pistola era puntata alla sua testa, però si è mostrata titubante quando il giudice le ha chiesto se ha urlato quando è stata minacciata di morte.
La terza testimone ha dichiarato di aver visto un gruppo di 5 o 6 persone, incluse le due donne, una con lunghi capelli neri e l’altra bionda. Ha aggiunto anche che, secondo lei, una delle 6 persone aveva l’aspetto asiatico e che tutti assomigliavano a studenti.
L’accusa e il giudice hanno chiesto a tutte le testimoni se riconoscevano tra le persone presenti qualcuno dei partecipanti alla rapina, e tutte hanno dato una risposta negativa.
Tra il pubblico era presente un poliziotto in borghese, facente parte dell’indagine, che prendeva appunti e osservava tutti sia all’infuori che dentro l’aula. Quando l’avvocato gli ha rivolto la domanda, è stato costretto ad ammettere che è un poliziotto della LKA (Ufficio di Investigazione Statale). L’accusa ha giustificato questo dicendo che l’indagine è ancora aperta.
E’ stato confermato che la prossima udienza si svolgerà lunedì 13 febbraio alle ore 9.


Aachen [Njemačka]: Drugi dan suđenja protiv anarhistica optuženih za pljačku banke
Danas je održano drugo ročište sudskog procesa protiv drugarica optuženih za pljačku podružnice Pax-Banke u Aachenu (Njemačka), 2014. Tužiteljstvo je pozvalo tri svjedoka: dvije čistačice i jednu prolaznicu, koja je navodno vidjela osobne sumnjivog ponašanja i alarmirala policiju.
Općenito verzije činjenica koje su dvije zaposlenice opisale, u vezi prvog trenutka, bile su prilično različite, a ponekad i
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Francia: Complicità attiva con i rivoltosi di Aulnay ed altrove (02/2017) [it]

Ci tenevo a condividere qualche gesto di complicità con i rivoltosi di qui e di altrove, che si tratti di chi ha spaccato il naso di un controllore a Clairs-Soleil (Besançon), i ribelli di Aulnay-sous-Bois e del dipartimento della Seine-Saint-Denis, che in queste ultime notti distruggono un po’ di ciò che li rende deboli e li opprime: Autolib’, ristoranti KFC, commissariati, edifici istituzionali, mobilio urbano di JCDecaux...
Ho un pensiero particolare per Damien ed il compagno arrestato il 7 febbraio scorso in una casa occupata di Montreuil e che, da quel momento, è rinchiuso fra quattro mura. Tra l’altro, se oggi lui è in galera è per la sua presunta partecipazione al grande fuoco di gioia di quai de Valmy [Parigi; NdT] il 18 maggio scorso, quando dei ribelli hanno dato fuoco a una macchina di sbirri. Un gesto per il quale molte persone pagano oggi, ma che non ha finito di scaldarci il cuore. Come ogni volta che i porci in uniforme (guardie giurate, controllori, sbirri, militari) si fanno attaccare e distruggere i loro strumenti di lavoro.
La rabbia dentro mi ha quindi spinto ad agire :
- una decina di bicilette in libero servizio di JCDeacaux, un pullmino di trasporti del Dipartimento del Doubs, una macchina dell’agenzia di noleggio di macchine di cantiere LOXAM e un 4x4 di un grosso borghese hanno avuto gli pneumatici bucati.
- i vetri di un veicolo del Dipartimento sono stati sfondati
- sul fondo bianco di una pubblicità JCDecaux il cui vetro è stato sfondato (hurrà per i casseur che si rimettono al lavoro di questi tempi) è stata fatta una grossa scritta “Fotti la polizia”.
Un po’ dovunque sono state fatte delle scritte sui muri: “Sbirri, porci, assassini” e la variante “Sbirri razzisit/stupratori, assassini” e un “14/02: fate la sommossa, non gli acquisti per i regali”.
Contro gli sbirri ed il mondo che proteggono, continuiamo a propagare le fiamme della rivolta!

(tradotto da guerresociale)


Francuska: Aktivno sučesništvo s pobunjenicima u Aulneyu i drugdje (02/2017)
Želio sam podijeliti nekoliko gesti suučesništva s pobunjenicima ovdje i drugdje, radilo se o onima koji su razbili nos jednom kontroloru u Clairs-Soleilu (Besançon), o pobunjenicima u Aulney-sous-Boisu i u departmanu Seine-Saint-Denis, koji posljednjih noći uništavaju nešto od onog što ih oslabljuje i guši: Autolib, restorani KFC, policijske stanice, zgrade institucija, urbani namještaj JCDecaux...
Poseban pozdrav za Damiena i druga uhapšenog 7. februara u jednoj okupiranoj kući u Montreuilu, koji se od tada nalazi zatvoren među četiri zida. Između ostalog, ako je on danas u zatvoru to je zbog njegovog navodnog sudjelovanja u velikom požaru radosti u quai de Valmy [Pariz, nap.prev. na tal.] 18. maja prošle godine, kada su pobunjenici zapalili jedno pandursko vozilo. Gesta zbog koje mnoge osobe danas ispaštaju, ali koja nam i dalje grije srce. Kao svaki put kada se svinje u uniformi (zaštitari, kontrolori, panduri, vojnici) napadnu i
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Tolosa [Francia]: Bruciati veicoli in solidarietà con il prigioniero anarchico Damien e con l’anarchico arrestato a Montreuil (11/02/2017) [it]

Una macchina dell’agenzia immobiliare e una scavatrice Eiffage sono state bruciate nella notte tra il 10 e l’11 febbraio. Qualche diavolina e della motivazioni sono stati sufficienti.
Abbiamo preso di mira il veicolo della Eifagge perché costruisce carceri, e un’agenzia immobiliare a caso perché ci avvelenano la vita, quotidianamente.
Ma anche delle altre ragioni ci hanno spinto ad agire. L’ultima lettera di Damien che abbiamo letto ci ha restituito un po’ di coraggio. E’ un piacere constatare che gli atti solidarietà riescono ad entrare dentro, e raggiungere il proprio scopo quando “colorano il grigiore dei muri”.
Quanto questa lettera ci incoraggia, tanto l’incarcerazione del compagno di Montreuil, mercoledì scorso, ci incazza e profondamente ci spinge a reagire. Conoscendoli o meno, in Francia come ovunque, noi esprimiamo la solidarietà con gli atti e le emozioni quando la repressione tocca coloro con i quali condividiamo la sete di libertà e la determinazione contro tutte le forme di potere, sia che essi firmano le loro azioni o scelgono l’anonimato.
Agli anarchici d’azione, ovunque nel mondo, vi inviamo un po’ di calore.


Toulouse [Francuska]: Zapaljena vozila u znak solidarnosti s Damienon i anarhistom uhapšenim u Montreuilu (11.02.2017.)
Vozilo agencije za nekretnine i jedan bager Eiffage zapaljeni su u noći između 10. i 11. februara. Nekoliko kocki za potpalu i motivacija bile su dovoljne.
Nanišanili smo poduzeće Eiffage zato što gradi zatvore, i jednu agenciju za nekretnine nasumice, zato što zagađuje živote, svakodnevno.
Ali i drugi razlozi su nas natjerali da
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Francia: Lettera dell’anarchico Damien dalla prigione di Fléury (07/02/2017) [it]

Vi ringrazio tutti/e per le vostre lettere e i vostri atti di complicità. Ogni stella scavata in un vetro spaccato accompagna le mie notti e ogni fiamma di auto incendiata scalda l’inverno e colora il grigiore dei muri.
Se non ho risposto direttamente a tutte le vostre lettere è perché la situazione attuale in cella non me lo permette. E poi, ho solo 10 mesi da fare, non 10 anni; sarò quindi presto fuori e sarebbe stupido dare loro fin da ora le basi delle future complicità che immagino possibili.
Se sono restato libero per 8 mesi [gli 8 mesi trascorsi fra l’inzio delle ricerche degli sbirri, in aprile-maggio, e la data del suo arresto, a dicembre; NdT] e tanto che non sono uscito dalla clandestinità, è perché non sapevano dove cercare. A questo proposito, visto che il processo è finito, avrò accesso al dossier dell’inchiesta ed esso sarà reso pubblico appena possibile.
Qua dentro, tutta va bene, ci sono dei compagni di galera che conosco da anni, sono quindi stato ben accolto al mio arrivo.
Alcuni giornali anarchici circolano discretamente in tutta la sezione e le notizie entrano ed escono in diverse maniere.
Per quanto riguarda le relazioni con l’Amministrazione Penitenziaria, tutti i colloqui ed i contatti telefonici mi sono stati rifiutati. Ho subito 4 perquisizioni della cella in un mese, di cui 3 consecutive nei 3 giorni scorsi. Non posso fare alcuna attività, resto quindi in cella 22 ore su 24.
Ciononostante, il rapporto di forza instaurato dagli attacchi all’esterno mi permette di essre «ascoltato» quando esigo un servizio da un secondino.
Un saluti fraterno alla cellula Rémi Fraisse della F.A.I. e a tutti gli individui che agiscono sul reale con i mezzi che sembrano loro necessari.
Solidarietà con Pola Rupa, arrestata pochi giorni fa per degli atti che parlano a tutti.
Complicità con gli anarchici rinchiusi a Koridallos e con tutti quelli prigionieri/e, in fuga o che agiscono attraverso il mondo.
«Non un millimetro indietro, 9 mm nella testa dei giudici».

Damien,
prigione di Fléury-Mérogis, 07/02/2017

(tradotto da Attaque)


Francuska: Pismo anarhista Damiena iz zatvora Fléury (07.02.2017.)
Zahvaljujem svima na vašim pismima i na vašim djelima suučesništva. Svaka ocrtana zvijezda na razbijenom staklu prati moje noći i svaki plamen zapaljenog vozila grije zimu i boji sivilo zidova.
Ako nisam izravno odgovorio na sva vaša pisma, to je zato jer mi trenutno stanje u ćeliji ne dozvoljava. A, k tome, trebam odraditi samo 10 mjeseci, ne 10 godina; bit ću, dakle, brzo vani i bilo bi glupo pružiti im već od sada temelje budućih suučesništva koje smatram mogućima.
Ako sam ostao na slobodi 8 mjeseci
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Bruxelles [Belgio]: Attacco incendiario in solidarietà con l’anarchico detenuto Damien (11/02/2017) [it]

Nuovo attacco incendiario a Bruxelles e suoi dintorni, nella notte dell’11 febbraio 2017
Incendiato un veicolo degli sbirri locali e federali in solidarietà con Damien e con tutti i detenuti.
Contro questo (vecchio) mondo di autorità e rassegnazione...
per la primavera, la libertà, la luce, la notte e l’uguaglianza
viva l’Anarchia.


Bruxelles [Belgija]: Zapaljivi napad u znak solidarnosti sa zatvorenim anarhistom Damienom (11.02.2017.)
Novi zapaljivi napad u Bruxellesu i njegovoj okolici, u noći 11. februara 2017.
Zapaljeno vozilo područnih i federalnih pandura u znak solidarnosti s Damienom i svim zatvorencima.
Protiv ovog (starog) svijeta autoriteta i ravnodušnosti...
za proljeće, slobodu, svjetlost, noć i jednakost
živjela Anarhija.

Montreuil [Francia]: Bruciato veicolo della GEPSA (11/02/2017) [it]

Sabato 11, a seguito della bellissima rivolta a Bobigny, ne volevamo ancora...
... e abbiamo bruciato un veicolo della COFELY davanti al Fort de Noisy [sede di Service Action, braccio armato del servizio di intelligence esterno, ndt]. COFELY-ENGIE è la proprietaria della GEPSA, primario partner privato nella gestione delle carceri [e dei CIE in Italia, ndt].
Un pensiero ai ribelli di Montreuil, ai rivoltosi nelle carceri, come a Valence, al bel incendio della macchina degli sbirri lo scorso 18 maggio. Un saluto complice e solidale agli anarchici in carcere, in Francia e ovunque.
Propaghiamo la rivolta!


Montreuil [Francuska]: Zapaljeno vozilo GEPSA-e (11.02.2017.)
Subota 11., nakon prekrasnih nemira u Bobignyju, željeli smo još...
... i zapalili smo vozilo COFELY-ja ispred Fort de Noisyja [sjedište Service Action-a, oružanih snaga sigurnosno-obavještajne agencije, nap.prev.]. COFELY-ENGIE je vlasnica GEPSA-e, primarnog privatnog partnera u upravljanju zatvorima.
Pozdrav pobunjenicima u Montreuilu, u zatvorima, kao u Valenci, lijepom požaru pandurskog vozila 18. maja. Suučesnički i solidarni pozdrav anarhistima u zatvoru, u Francuskoj i svugdje.
Širimo nemire!

Drôme [Francia]: Bruciate due macchine dei fasci in segno di solidarietà (10/02/2017) [it]

Quella notte di giovedì 10 febbraio tra Livron e Allex sono state bruciate 2 macchine di Fronte Nazionale e lasciata la scritta “lurido fascio” sulla facciata.
Solidarietà con gli insorti di Aulnay-sous-Bois
e con il compagno Krem incarcerato a Fleury per il caso della macchina degli sbirri incendiata.
Complici senza dubbio alcuno
e solidarietà incendiaria.
A presto

Topi di campagna


Drôme [Francuska]: Zapaljena dva vozila fašista u znak solidarnosti (10.02.2017.)
Te noći, četvrtka 10. februara, između Livrona i Allexa zapaljena su dva vozila Nacionalnog Fronta i ostavljen natpis “prljavi fašisti” na fasadi.
Solidarnost s pobunjenicima u Aulnay-sous-Bois
e i s drugom Kremom zatvorenim u Fleuryju zbog slučaja zapaljenog pandurskog vozila.
Suučesnici bez sumnji
i zapaljiva solidarnost.
Vidimo se

Poljski miševi

Montreuil [Francia]: In custodia cautelare l’anarchico arrestato il 7 febbraio (08/02/2017) [it]

A seguito della perquisizione, avvenuta ieri mattina martedì 7 febbraio, di una casa occupata a Montreuil, il compagno arrestato è comparso questo pomeriggio davanti al giudice istruttore del tribunale distrettuale di Parigi, che ha ordinato la custodia cautelare nel contesto del caso della macchina degli sbirri bruciata il 18 maggio a Parigi.
Quel giorno, nel pieno del movimento contro la legge sul “lavoro”, aveva incrociato il percorso di una manifestazione selvaggia in risposta ad un raduno degli sbirri venuti a lamentarsi di essere l’oggetto dell’odio.
A quanto ne sappiamo, altre sette persone sono indagate in relazione a questo caso, tra le quali tre si trovano in carcere, e altre due o tre sono sotto sorveglianza giudiziaria lontano dalla regione parigina. Nove mesi più tardi, gli sbirri continuano quindi a rastrellare...
Ci pare necessario rimanere all’erta e continuare a far uscire le notizie.
Esprimiamo la nostra solidarietà con coloro che sono accusati di un atto che ci ha donato molta gioia. In questo periodo di onnipotenza poliziesca (stato di emergenza, omicidi, stupro...), ogni colpo contro i servi dello Stato fa arretrare la paura e la rassegnazione.
Siano essi colpevoli o innocenti, non lasciamo gli indagati da soli davanti alla repressione, e continuiamo a lottare contro questo mondo che ci soffoca.

Perquisizione e arresto del 7 febbraio: Martedì mattina 7 febbraio, verso le ore nove, gli sbirri della seconda Divisione della polizia investigativa, Gruppo Anticrimine n°2 di via Louis Blanc 26, 10° arrondissement, sono venuti a perquisire una casa occupata in viale del Presidente Salvador Allende 193, a Montreuil, in cerca di uno dei residenti, che hanno arrestato. Hanno inoltre confiscato un computer, un disco rigido, tutti i cellulari e senz’altro diversi altri oggetti. Le altre persone trovate sul luogo sono state sottoposte al controllo d’identità orale. Per il momento non abbiamo altre informazioni sul tipo di procedura e sulle accuse, eccetto il termine di “assembramento armato” udito in una discussione tra gli sbirri, senza esserne certi se si tratti di un capo d’accusa. Vi terremo aggiornati affinché questo nuovo attacco repressivo non passi senza risposta.


Montreuil [Francuska]: U pritvoru anarhist uhapšen 7. februara (08.02.2017.)
Povodom pretresa koji se odvio jučer ujutro 7. februara, u jednoj okupiranoj kući u Montreuilu, uhapšeni drug se danas popodne pojavio pred istražnim sucem okružnog suda Pariza, koji je naložio istražni zatvor, u okviru slučaja zapaljenog pandurskog vozila 18. maja u Parizu.
Tog se dana, u punom jeku pokreta protiv zakona o “radu”, susreo s divljim prosvjedom, kao odgovor na skup pandura
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Città del Messico: Attacco esplosivo-incendiario in solidarietà con le prigioniere anarchiche ad Aquisgrana (02/02/2017) [it]

Motivi per lottare ne abbiamo tanti. Abbiamo preso in considerazione la necessità di agire direttamente contro il Capitale, e troviamo sempre più motivi per continuare la lotta. Alcune settimane fa, ad esempio, alcune compagne sono state accusate di rapina in banca ad Aquisgrana, Germania; e comprendendo l’iter burocratico della “giustizia legittima” della borghesia, sono state private della libertà. Non dobbiamo dimenticare, come è già stato menzionato in questi spazi di diffusione, che l’espropriazione è un’azione giusta, diretta e parte della storia di ogni movimento rivoluzionario. Sottolineando lo slogan: “Che crimine è espropriare o incendiare una banca in confronto a fondarla?”
La rabbia e l’ira ci hanno rafforzato. Non possiamo più permetterci il lusso di rimanere nella passività e nella comodità condizionata che ci imprigionano in una “realtà” imposta da un gruppo di assassini.
All’alba del 2 febbraio di quest’anno, abbiamo concentrato il nostro dissenso in un contenitore con 8 litri di materiale altamente infiammabile, combinato con materiale esplosivo ed un semplice detonatore. Lo abbiamo collocato proprio in mezzo tra i due bancomat della filiale CitiBanamex, situata sull’incrocio tra la Eje 10 e la Xocoyoacán, causando un danno totale ad entrambi i bancomat e ai loro soldi, adesso carbonizzati. La succursale, a quanto pare, è rimasta chiusa per alcune settimane.<brr>Citigroup è il maggior rappresentante del disgustoso imperialismo. Le banche, i santuari del Capitale. E noi, le conseguenze del suo sistema disgustoso. Ogni giorni più consapevoli e affini alla lotta per la libertà.
Per quanto ci concerne, noi rimaniamo solidali con le compagne imprigionate in Germania, e con i compagni Luis Fernando Sotelo e Fernando Bársenas.
Né colpevoli né innocenti!
Prigionieri di guerra, sulle strade!
Che brucino i muri delle carceri!
Contro lo Stato, il Capitale e tutte le forme di autorità.

Cellula Incendiaria Gatti Notturni & Streghe Cattive – F.A.I./F.R.I


Mexico City: Eksplozivno-zapaljivi napad u znak soldiarnosti s anarhističkim zatvorenicama u Aachenu (02.02.2017.)
Imamo mnogo razloga za borbu. Mi smo uzeli u obzir potrebu za izravnim djelovanjem protiv Kapitala, i neprestano nalazimo sve više razloga da nastavimo borbu. Prije nekoliko tjedana, na primjer, par je drugarica optuženo za pljačku banke u

Brema [Germania]: Bruciato veicolo della Bundeswehr (08/02/2017) [it]

G20: Ad Amburgo dicono addio... Anche noi a Brema!

“Ovunque – Soldati sono assassini
In tutto il mondo – Uniformi sono assassine
Armi tedesche – Soldati sono assassini
Soldi tedeschi – Uniformi sono assassine
Tecnologia tedesca – Soldati sono assassini...” (Tod un Mordschlag – “Soldaten sind Mörder”)

Con questa canzone nelle nostre orecchie e una porzione di rabbia nel nostro stomaco ci siamo intrufolati di notte attraverso la siepe con un ordigno incendiario sotto il braccio, per raggiungere l’ufficio di consulenza per la carriera nella Bundeswehr (forze armate tedesche). Ci siamo arrampicati sulla recinzione ed entrando nel parcheggio abbiamo trovato un veicolo della Bundeswehr. Abbiamo velocemente acceso l’ordigno, collocandolo sotto il veicolo. Poi, fischiettando, con il sorriso sulle labbra, siamo tornati nella notte...
Sosteniamo anche Appello anarchico contro il summit G20 ad Amburgo ed estendiamo la selezione delle mete.
“Vogliamo distruggere, fino al luglio 2017 (anche se solo simbolicamente...) il dominio del patriarcato sulle donne, il dominio degli Stati sulle frontiere e centri urbani, il dominio del lavoro sul nostro tempo, il dominio del denaro sul nostro comportamento sociale, il dominio dei beni sulle nostre vite, il dominio degli sbirri sulla paura della repressione nelle nostre menti.”

Gruppo d’Azione In Bundeswehr-Veicoli ardentemente interesssati
Brema, 08/02/2017


Bremen [Njemačka]: Zapaljeno vozilo Bundeswehra (08.02.2017.)
G20: U Hamburgu kažete zbogom... Mi u Bremenu također!
“Svugdje – Vojnici su ubojice
Diljem svijeta – Uniforme su ubojice
Njemačko oružje – Vojnici su ubojice
Njemački novac – Uniforme su ubojice
Njamčka tehnologija – Vojnici su ubojice (Tod un Mordschlag – ““Soldaten sind Mörder”)
Uz ovu pjesmu u našim ušima i porciju bijesa u našem stomaku ušuljali smo se noću kroz živicu sa zapaljivom napravom u naručju, kako bi
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