Bruxelles [Belgio]: Incendio di solidarietà (30/01/2017) [it]

Bruxelles, notte del 30 gennaio.
Abbiamo incendiato un veicolo di una ditta di sicurezza per inviare forza e coraggio a Damien e a tutti/e i/le detenuti/e che non rinunciano...
Né attese, né speranze.
Viva l’attacco.


Bruxelles [Belgija]: Požar solidarnosti (30.01.2017.)
Bruxelles, noć 30. januara.
Zapalili smo jedno vozilo zaštitarske tvrtke da bi poslali snage i hrabrosti Damienu i svim zatvorenicima/ama koji/e ne odustaju.
Ni očekivanja, ni nade.
Živio napad.

Carcere di Korydallos – Atene [Grecia]: Lettera dell’anarchico Giorgos Karagiannidis sullo sciopero della fame (12/2015) [it]

Lo sciopero della fame cela la sua importanza. L’importanza che proviene dalla combinazione dell’indebolimento fisico e debilitazione degli scioperanti, e dalle azioni/reazioni che si creano. Questi due fattori sono di solito (ma non per forza sempre) connessi.
L’incisività nascosta nell’atto di sciopero della fame crea delle sezioni sia nel nostro ambiente, che tra i detentori dell’autorità statale. Il principale obiettivo dei ogni sciopero è la creazione di flussi nel terreno sociale. Fino ad oggi, in Grecia, la gestione statale degli scioperi della fame è stata relativamente “indolore” (in confronto agli esempi che hanno scritto la storia degli scioperi della fame). Gli scioperanti hanno raramente raggiunto dei veri limiti critici, anche se questo, ovviamente, non rappresenta nessun tipo di garanzia per i futuri scioperi. Questo prevenire di situazioni estreme non proviene da qualche tratto morale dei funzionari istituzionali. La moralità non è una condizione indipendente, è determinata dai rapporti di potere sul campo di guerra, che stiamo conducendo. Se il concetto del costo politico non esistesse, nessun Stato, neanche quello greco, avrebbe dei problemi a lasciar morire gli scioperanti. Ma il costo politico viene bilanciato anche in rapporto al risultato di una parziale soddisfazione delle richieste degli scioperanti.
Inoltre, anche se di rado, specialmente negli ultimi anni a seguito della grande ondata di arresti degli anarchici, le richieste degli scioperi della fame sono state accettate completamente. Questo dimostra che nel conflitto caratterizzato dallo sciopero della fame, quello che viene richiesto da entrambe le parti è l’equilibrio, solido ma nello stesso tempo fragile. La fragilità di questo equilibrio dipende dal livello di competizione che ogni volta si sviluppa, cioè dall’organizzazione, determinazione e perseveranza che ogni parte dimostra per difendere le proprie posizioni. Si potrebbero dire molte cose sul modo in cui lo Stato (parlando specificamente della Grecia), a prescindere da chi gestisce il potere, affronta gli scioperi della fame, e soprattutto quelli che mostrano caratteristiche politiche, portando al conflitto politico e all’agitazione sociale. Ma ho pensato che una cosa del genere mi avrebbe portato solo ad un vagare fino a stancarmi, dato che in tutti gli scioperi della fame, sia durante il loro processo che anche (e soprattutto) alla conclusione, questo tema è stato discusso a sufficienza. Quello che io considero più importante è invece osservare con la calma i modi in cui noi percepiamo, caratterizziamo e analizziamo gli scioperi della fame. Uno sguardo sui nostri punti deboli, più visibili dopo uno sciopero della fame, a causa della polarità che li ha preceduti.
Come ogni nostra azione anche lo sciopero della fame presenta una duplice natura. Non risponde solo alle domande croniche o emergenti, ma contemporaneamente mette in moto questioni sul chi siamo, in che modo ci organizziamo, come lottiamo, che tipo di relazioni creiamo nei momenti di un periodo di intenso conflitto con lo Stato. Ed ognuna di queste domande, e tutte le altre che emergono, non possiedono solo una risposta, dato che ogni individuo o soggetto collettivo le concepisce in modi diversi. Ogni sciopero della fame inizia con una decisione che possiede una profonda dimensione esistenziale. La continua lotta che si svolge tra il corpo e la mente, tra la volontà di resistere e gli istinti di sopravvivenza, è una condizione molto particolare che logora lo scioperante, non solo fisicamente, ma anche dal punto di vista spirituale/emotivo. Il nostro organismo, come un’insieme indivisibile, viene influenzato in quanto tale dal procedimento dello sciopero. La possibilità di morire è qualcosa che ogni persona dedita alla prospettiva rivoluzionaria ha sempre in mente. Però, lo sciopero della fame possiede la peculiarità che la morte non sembra più essere un momento distaccato, casuale o imprevedibile, ma una fine con un corso predeterminato, con possibilità che in effetti aumentano ogni giorno che passa. Questo mezzo possiede anche un’altra peculiarità. Di per sé non può in nessun modo colpire il regime.
Anche se può suonare eretico, io penso che lo sciopero della fame è un mezzo di lotta introverso, auto-distruttivo e riformista, a prescindere dal livello di combattività e determinazione con cui viene portato avanti, anche se raggiunge la morte dello scioperante/degli scioperanti. La natura riformista dello sciopero della fame innanzitutto proviene dal suo inizio, dato che punta a rafforzare la nostra posizione in una negoziazione, ricattando gli agenti statali. E dal momento che stiamo parlando della negoziazione, ci si aspetta che ci saranno anche degli accordi, compromessi e addirittura riduzioni delle nostre richieste originarie. Dal momento che ci stiamo rivolgendo, anche con ricatto, agli agenti statali, chiedendo di soddisfare delle nostre richieste, noi riconosciamo all’autorità istituzionalizzata il potere di fornire delle soluzioni. Inoltre, ogni sciopero cerca di soddisfare alcune richieste nel dato contesto, senza la capacità di distruggere
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Montreuil [Francia]: Tre “autolib” incendiate in solidarietà con gli anarchici detenuti (22/01/2017) [it]

Volevamo esprimere con degli atti la nostra solidarietà con Damien, condannato giovedì 19 a 10 mesi di carcere. Eravamo in molti a quella manifestazione selvaggia del 14 aprile e non permetteremo che la paghi da solo – noi non dimentichiamo.
Domenica sera del 22 abbiamo trovato tre Autolib [servizio pubblico di car-sharing, con automobili elettriche, n.d.t.] in via Galilée a Montreuil, e le abbiamo incendiate.
Ci propinano le Autolib come soluzione per una città più pulita, più ecologica, più “smart”. Noi sputtiamo sulla loro propaganda.
Per Damien, quindi, e anche per i/le compagni/e incarcerati/e in Italia per l’operazione Scripta Manent.
Libertà per tutti e per tutte!

Gli amici di Jules Bonnot e della primavera 2016

P.S. Vogliamo inviare un abbraccio complice ai compagni che avevano incendiato a Bruxelles delle macchine dei collaborazionisti nella notte di capodanno. Leggere che le notti brussellesi si illuminano di vostri attacchi (e degli altri) ci spinge ancora di più ad agire (è a questo che servono le rivendicazioni, giusto?). Tuttavia, noi pensiamo che distribuire volantini e attaccar manifesti sia importante, e che non si tratta di “arruolare” o di “sedurre”, ma di condividere le idee sovversive.
Ma siamo sicuri che ci avete già pensato. Saluti.


Montreuil [Francuska]: Tri “autolib” zapaljene u znak solidarnosti s anarhistima u zatvoru (22.01.2017.)
Željeli smo izraziti djelima našu solidarnost s Damienom, osuđenim u četvrtak 19. na 10 mjeseci zatvora. Bilo nas je mnogo da tom divljem prosvjedu 14. aprila i nećemo dozvoliti da on sam plati – mi ne zaboravljamo.
U nedjelju večer, 22., naišli smo na tri Autoliba [javna usluga car-sharinga, s električnim automobilima, nap.prev.] u ulici Galilée u Montreuilu, te smo ih zapalili.
Prikazuju nam Autolib kao rješenje za čisti, ekološki i “smart” grad. Mi bljujemo na
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Aquisgrana [Germania]: Primo giorno del processo per rapina in banca (23/01/2017) [it]

Oggi, 23 gennaio 2017, si è svolta la prima udienza del processo contro i nostri compagni anarchici accusati di aver rapinato una succursale della Pax Bank nel novembre del 2014, ad Aquisgrana.
Nell’aula erano presenti il rappresentante della Procura, il giudice, gli imputati con i rispettivi avvocati, una “giuria popolare” (che non porta decisioni), i giornalisti, ai quali non era permesso di filmare all’interno dell’aula, in accordo con la richiesta degli avvocati di difesa (anche se le loro telecamere stavano registrando fuori dall’aula), e il pubblico composto da famgliari, amici e compagni degli imputati, che avevano occupato i 30-40 posti a disposizione.
Dopo le formalità procedurali e dopo che il P.M. ha letto le accuse (rapina a mano armata e porto illegale di armi), uno degli avvocati di difesa ha chiesto il rinvio del processo di tre settimane per il fatto di non aver avuto accesso ad una parte del fascicolo d’indagine, dato che l’accusa non l’ha ancora messo a disposizione. Gli avvocati hanno sostenuto che questo ostacola loro capacità di offrire una completa e imparziale difesa ai loro clienti.
Dopo aver sentito le argomentazioni sia della difesa che dell’accusa, il giudice ha ordinato al pubblico di abbandonare l’aula per deliberare in privato con entrambe le parti, per respingere dopo la richiesta di rinvio. Tra i propri argomenti l’accusa ha sostenuto che questi documenti non sono rilevanti per il processo. Solo alla fine ha ammesso l’esistenza di un’altra parte del fascicolo legato all’indagine in corso, che comunque non avrebbero svelato.
Addirittura il giudice ha ammesso di non aver visto gran parte dei documenti che la difesa ha richiesto, ma ha continuato rimarcando che questo è usuale in molti processi. Tuttavia, gli avvocati hanno insistito sul fatto che dovrebbero essere la difesa e non l’accusa a decidere se questi documenti sono rilevanti o meno.
Infine, il giudice ha respinto il rinvio di tre settimane, però ha sospeso l’udienza fino a giovedì 26 gennaio, per concedere tempo alla difesa di leggere la parte del fascicolo d’indagine, a cui è stato garantito l’accesso (ma non a tutto).
La prossima udienza si svolgerà il 9 febbraio, e in principio il programma di questa data ha già incluso l’esposizione di alcuni testimoni, compreso un agente di polizia dello Stato spagnolo.
Numerosi sostenitori da diversi paesi erano presenti per esmprimere il proprio supporto durante le 4 ore ore e mezza dell’udienza. I nostri compagni hanno ricevuto il nostro calore nella fredda Germania, mentre uno scambio di sguardi e di gesti complici ha continuato a ripetersi tutta la mattinata, trasmettendo forza e dimostrando ancora una volta che di fronte alla repressione e alla detenzione la solidarietà tra coloro in lotta sfida i muri e le frontiere.


Aachen [Njemačka]: Prvi dan suđenja za pljačku banke (23.01.2017.)
Danas 23.01.2017. održano je prvo ročište suđenja protiv naših anarhističkih drugova optuženih za pljačku podružnice Pax Banke u Aachenu, novembra 2014.
U sudnici su bili prisutni predstavnik tužilaštva, sudac, okrivljenici sa svojim advokatima, “narodna porota” (koja ne donosi odluke), novinari, kojima nije bilo dozvoljeno snimanje unutar sudnice, u dogovoru sa zahtjevom advokata obrane (mada su njihove telekamere bile upaljene izvan sudnice), i publika sastavljena od članova obitelji, prijatelja i drugova okrivljenika, koji su zaposjeli 30-40 mjesta na raspolaganju.
Nakon proceduralnih formalnosti i nakon što je tužitelj pročitao optužnicu (oružana pljačka i ilegalno posjedovanje oružja), jedan od advokata obrane zatražio je odgodu suđenja na tri tjedna zato što nije imao pristup jednom dijelu dokumenata istrage, pošto ih tužilaštvo nije stavilo na raspolaganje. Advokati su naglasili da to onemogućava potpunu i nepristranu obranu njihovih
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Solidarietà con gli anarchici colpiti dalla repressione ad Aquisgrana – Germania [manifesto] [it]

I due compagni di Barcellona sono stati arrestati in occasioni differenti, nella primavera del 2016, per essere poi estradiati e messi in custodia cautelare. La procura di Aquisgrana li accusa di aver commesso una rapina nella Pax Bank di Aquisgrana. Il processo contro di loro inizierà il 23 gennaio 2017, e si svolgerà attraverso un periodo di 5 mesi.
Un’altra compagna, di Amsterdam, ha affrontato il processo per un’altra rapina, svoltasi in luglio 2013 nella banca di Aquisgrana. Nel dicembre è stata prosciolta. Da allora lo Stato ha fatto ricorso.
Se questi compagni sono mai entrati in queste banche come dei clienti insoliti o meno, non ci interessa, perché non abbiamo nulla da rimproverare a chiunque scelga di entrare in banca armato. La nostra solidarietà sta nelle lotte e nelle idee di queste individualità, che nonostante la repressione non hanno compromesso la propria dignità o l’etica, la propria libertà o il disprezzo per tutte le autorità.
La polizia scientifica dice di aver trovato tracce del DNA intorno alla banche, su oggetti mobili, che sembra siano compattibili con il DNA degli anarchici accusati. Questa prova è stata presentata come un indizio imparziale e infallibile della loro presenza in quelle giornate specifiche in quelle istituzioni finanziarie. Però, noi lasciamo ai tribunali e agli avvocati la discussione sulle fallacie tecniche di questo metodo investigativo, questo crescente archivio internazionale, ottenuto con tutti i mezzi necessari, diventato un problema che riguarda tutti. Queste prove scientifiche presentate come una verità assoluta sono di fatti un altro esempio di scienza al servizio di controllo sociale e dello Stato. Questa “neutralità” razionale nel nome della neutralizzazione di persone ribelli e indesiderate è in conformità usuale con i valori democratici: nel nome della sicurezza sta cercando di trasformarci tutti in partecipanti volontari della codificazione delle nostre vite.
Come in quasi tutti casi giuridici questa prova tecnologica corrisponde al profilo criminale di ogni persona che lo Stato considera indesiderata e improduttiva (dal punto di vista sociale, economico, etnico o etico). Queste caratteristiche vengono amplificate dai media ufficiali, che aiutano a legittimare la repressione. Complici nella costruzione di queste figure “pericolose” e nella creazione del consenso per rimuoverle dalla società “civile”.
Sta in coloro che non accettano e che non sono accettati da questo mondo, a combattere e organizzarsi contro lo sfruttamento, l’alienazione e la sterilizzazione della nostra immaginazione, per autodeterminazione. Sta ad ognuno di noi attaccare queste logiche basate sull’accumulazione e l’autorità, sulla schiavitù salariale e sottomissione, sulle guerre tra i poveri e guerre tra gli Stati, sulla distruzione industriale e colonizzazione tecnologica.
Combattere per una vita dignitosa, autonoma e libera.
Finché tutti saremo liberi...
Per la rivolta!


Solidarnost s anarhistima pod represijom u Aachenu – Njemačka (plakat)
Dvoje drugova iz Barcelone uhapšeno je u dva različita slučaja, u proljeće 2016., da bi poslije bili izručeni i zatvoreni u istražni zatvor. Tužilaštvo iz Aachena ih optužuje da su počinili pljačku u Pax Banci u Aachenu. Suđenje protiv njih započet će 23. januara 2017. i trajat će oko pet mjeseci.
Još jednoj drugarici, iz Amsterdama, suđeno je za jednu drugu pljačku, koja se odvila u julu 2013. u aachenskoj banci. U decembru je odriješena. Od tada je država uložila žalbu.
Da li su ti drugovi ikada ušli u te banke kao neuobičajeni klijeniti ili nisu, ne zanima nas, zato što nemamo što da prigovorimo bilo kome tko odabere da uđe u banku naoružan. Naša solidarnost leži u borbama i idejama tih pojedinaca, koji unatoč represiji nisu doveli u pitanje vlastito dostojanstvo ili prezir prema svim autoritetima.
Forenzičari kažu da su pronašli tragove DNK oko banaka, na pokretnim predmetima, koji izgleda odgovaraju uzorcima DNK optuženih anarhista. Taj je dokaz predstavljen kao neosporiv i
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Udine [Italia]: Condannata un’anarchica per l’oltraggio (21/12/2016) [it]

Condannata, ieri mattina, dal Tribunale di Udine, un’anarchica di Udine a 20 giorni con sospensione condizionale per oltraggio a pubblico ufficiale per azione di contrasto al corteo di CasaPound per le foibe del febbraio 2015.

Udine [Italija]: Anarhistica osuđena zbog napada (21.12.2016.)
Osuđena, jučer ujutro, na sudu u Udinama, jedna drugarica iz istog grada, na 20 dana uvjetne, zbog napada na policijskog službenika tokom suprotstavljanja manifestaciji fašističke udruge CasaPound u sjećanje na fojbe, u februaru 2015.

Tolosa [Francia]: Veicoli della “Toulouse Métropole” incendiati in solidarietà con l’anarchico detenuto Damien (22/01/2017) [it]

Nella notte tra 21 e 22 gennaio 4 veicoli della “Toulouse métropole” sono andati in fumo.
Dopo che siamo discretamente entrati al parcheggio di quest’azienda, abbiamo incendiato i veicoli parcheggiati.
Un piccolo contributo alla critica della metropoli, e al modo in cui imputridisce le nostre vite.
Solidarietà con Damien, incarcerato a Fleury.

Toulouse [Francuska]: Vozila poduzeća “Toulouse Métropole” zapaljena u znak solidarnosti sa zatvorenim anarhistom Damienom (22.01.2017.)
U noći između 21. i 22. januara 4 vozila poduzeća “Toulouse métropole” otišla su u dim.
Nakon što smo diskretno ušli na parking tog poduzeća, zapalili smo vozila tamo parkirana.
Mali doprinos kritici metropole i načinu na koji truje naše živote.
Solidarno s Damienom, zatvorenom u Fleuryju.

Cile: Trasferita l’anarchica detenuta Tamara Sol (01/2017) [it]

Dopo la punizione imposta alla compagna Sola per aver aggredito una miserabile guardia carceraria, la gendarmeria la mette in isolamento.
In seguito ad un malore la compagna viene portata all’ospedale e dopo, nonostante fosse ancora sotto gli effetti delle medicine, la gendarmeria la trasporta inaspettatamente nella prigione di Valparaiso.
Arrivata al Valparaiso viene portata nel Modulo B col resto della popolazione penale.
Secondo amici e familiari la compagna sta bene e si è ripresa dalla punizione, le botte e il sorprendente trasferimento.
Nessun rispetto con le carceriere!

(tradotto da RadioAzione)


Čile: Kazneni premještaj zatvorene anarhistice Tamare Sol (01.2017.)
Nakon što je drugarici Sol nametnuta kazna zbog napada na jednu bijednu zatvorsku stražarku, žandarmerija ju je stavila u izolaciju.
Nakon što joj je pozlilo, drugarica je odvedena u bolnicu, nakon čega ju je, bez obzira što se još nalazila pod lijekovima, žandarmerija neočekivano odvezla u zatvor Valparaiso.
Po dolasku u Valparaiso, smještena je na odjel B, uz ostale obične zatvorenike. Po riječim prijatelja i članova obitelji drugarici je dobro i oporavila se od kazne, batina i od neočekivanog premještaja.
Bez poštovanja prema tamničarkama!

L’Aia [Paesi Bassi]: Bancomat distrutti in solidarietà con gli anarchici accusati di rapina in banca ad Aquisgrana (01/2017) [it]

La notte scorsa abbiamo distrutto 9 bancomat nella città dell’Aia, Paesi Bassi, in solidarietà con gli anarchici accusati di rapine in banca ad Aquisgrana, Germania. L’inizio del processo è stato fissato per il 23 gennaio 2017, e si svolgerà in cerca 26 giorni, attraverso più di 5 mesi.
Non ci interessa sapere se i compagni sono in verità responsabili o meno di rapine in banca. L’espropriazione è una pratica eticamente giusta e politicamente legittima, un metodo di lotto che fa parte della storia di tutti i movimenti rivoluzionari.
Li vogliamo liberi! Amore, rabbia e solidarietà!
Distruggere tutte le banche! Fuoco alle carceri!

Den Haag [Nizozemska]: Uništeno 9 bankomata u znak solidarnosti s anarhistima optuženima za pljačke banke u Aachenu (01.2017.)
Sinoć smo uništili 9 bankomata u Haagu, Nizozemska, u znak solidarnosti s anarhistima optuženima za pljačke banke u Aachenu, Njemačka. Suđenje je zakazano za 23. januar 2017. i odvit će se kroz oko 26 dana, kroz više od 5 mjeseci.
Ne zanima nas da li su drugovi zaista odgovorni ili nisu za pljačke banke. Eksproprijacija je etički ispravno i politički legitimno djelovanje, metoda borbe koja je dio povijesti svih revolucionarnih pokreta.
Želimo ih slobodne! Ljubav, bijes i solidarnost!
Uništimo sve banke! Zapalimo zatvore!

Atene [Grecia]: Bancomat incendiato contro la società carceraria (12/01/2017) [it]

Nella notte di giovedì 12 gennaio 2017 abbiamo distrutto e incendiato un bancomat della Banca del Pireo sulla piazza Canningos. Anche quest’anno il nostro dono allo status quo martellate e fiamme. Noi non dimentichiamo coloro che sono in carcere.
Gioventù caotica

Atena [Grčka]: Bankomat zapaljen protiv društva-zatvora (12.01.2017.)
U noći četvrtak 12. januara 2017. uništili smo i zapalili bankomat Pirejske Banke na trgu Canningos. I ove godine naš poklon statusu quo su udarci čekićem i vatra. Mi ne zaboravljamo one koji se nalaze u zatvorskim ćelijama.
Kaotična mladost

Parigi [Francia]: L’anarchico detenuto Damien Camelio condannato a 10 mesi (19/01/2017) [it]

Resoconto del processo di Damien

Giovedì 19 gennaio 2017, Damien, incarcerato dall’8 dicembre e accusato di danni commessi durante la manifestazione spontanea e distruttiva del 14 aprile, affrontava il proceso a Parigi.
C’erano una quarantina di persone solidali. Contesto di procesi per direttissima, essenzialmente dei casi di delinquenza per sopravvivenza e di piccola economia parallela. Una giovane Procuratrice dal vocabolario indigesto che chiede la prigione a tutto spiano con la banalità con cui io salto i tornelli della metro, la nozione di ostacolo in meno. Un giudice paternalista che, in più delle sentenze, si permette di distribuire senza alcun problema delle diagnosi psicologiche [si tratta della stessa procuratrice e dello stesso giudice del processo per direttissima che Damen ha rifiutato l’8 dicembre ; NdT].
Brutta aria. Ciò dicendo non voglio dire che ce ne siano di migliori, a fare quei mestieri di cani.
Al momento della lettura delle accuse contro Damien, ci si agita in sala. Si tratta di vetri sfondati: l’Ufficio di collocamento, la Camera di Commercio, una concessionaria Jaguar, un supermecato Franprix. Ogni bersaglio dell’elenco viene seguito da uan scarica di applausi. Il togato in capo chiede a Damien se riconosce i fatti. Quest’ultimo si esprime chiaramente, dichiara che non riconosce né le categorie di innocente o colpevole, né la legittimità del giudice, né la giustizia in generale. La sala scandisce dei cori «abbasso lo Stato, gli sbirri ed i padroni», con l’aggiunta di «e i giudici», «e i procuratori», «abbasso la polizia in borghese». In risposta, lui grida «fotti la giustizia!», i perturbatori dell’udienza si fanno butare fuori, Damien compreso.
Alla fine viene riportato alla sbarra, il processo si farà a porte chiuse. La procuratrice chiede 8 mesi di galera, ne prenderà 10, resta in detenzione, e 14000 euro di rimborso dei danni. Si potrà ricordare, di passaggio, la confusione dei rappresentanti dell’Ufficio di collocamento che esprimono la speranza che Damien trovi un lavoro quando uscirà (è risaputo, se i loro locali si fanno attaccare in tutta la Francia è di certo con la speranza di vederli più efficaci) e la disperzione contenuta di quelli della Jaguar di fronte al rifiuto di un rimborso supplementare per danni morali, che stimavano a 2000 euri.
Dopo lettura della sentenza, di nuovo, si gridano parole gentili. «Viva l’anarchia», grida il compagno prima di essere portato via. «Libertà», «abbasso lo Stato, i giudici e i secondini», si può sentire dalla sala.

Non lasciamo lo Stato e i suoi sgherri fare i loro sporchi affari tranquilli.
Fotti la giustizia, viva la rivolta!

(tradotto da guerresociale)


Pariz [Francuska]: Anarhist Damien Camelio osuđen na 10 mjeseci zatvora (19.01.2017.)
Sažetak suđenja
U četvrtak 19. januara 2017. u Parizu se sudilo Damienu, u zatvoru od 8. prosinca i optuženom za nanošenje štete tokom spontanog i destruktivnog prosvjeda 14. aprila.
Bilo je prisutno oko četrdesetak solidarnih osoba. Kontekst suđenja po brzom postupku u slučajevima kriminala zbog preživljavanja i sitne paralelne ekonomije. Jedna mlada tužiteljica, neprobavljivog vokabulara, koja svom silom zahtjeva zatvor, istom banalnošću kojom ja preskačem okretne rampe u podzemnoj željeznici, pojam jedne prepreke manje. Jedan paternalistički sudac koji, osim donošenja presuda, usuđuje se i bez ikakvog problema donositi i psihološke dijagnoze [radi se o istoj tužiteljici i sucu
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Parigi [Francia] : Viva il carburo di tungsteno (18/01/2017) [it]

In solidarietà con Damien, che passa domani in tribunale a Parigi. L’occasione di condividere la notevole efficacia di un piccolo compagno di tasca.
Mi giravano le palle di brutto, stasera. Pensavo a Damien che passa in processo, alla grandiosa manifestazione del 14 aprile, quando ci eravamo divertiti a spaccare tutto, a tutti quegli stronzi che ci rovinano la vita, alle nostre maschere subacquee e alle maschere a gas che si annoiano, da quando non spacchiamo più tutto, tutti i giovedì [durante i quattro mesi di movimento contro la Loi travail, le manifestazioni erano spesso il giovedì – qualche volta pure il martedì; NdT].
Intorno alla Porte des Lilas [nord-est di Parigi; NdT], ho sfondato gli schermi di 7 bancomat, 4 pannelli pubblicitari JCDecaux ed i vetri di una macchina della RATP [i trasporti pubblici di Parigi; NdT] e di una della SPIE (costruttori di carceri).
Tutto ciò con una discrezione (relativa: fa un piccolo “ploc”, soprattutto sui vetri delle macchine) molto apprezzabile, grazie ad una piccola rondella che serve per tagliare le piastrelle, di 22 mm di diametro, in carburo di tungsteno, montata su un laccio abbastanza robusto da sopportare i graffi del vetro rotto. Per gli sbirri è una collana fantasia carina, ma è la bestia nera dei vetri. Si trova in tutti buoni negozi di bricolage.

Bob aggiustatutto

(tradotto da guerresociale)


Pariz [Francuska]: Živio volframov karbid (18.01.2017.)
U znak solidarnosti s Damienom, koji će sutra biti na sudu u Parizu. Prilika da podijelimo značajnu učinkovitost jednog malog džepnog druga.
Baš sam bio užasno bijesan, noćas. Mislio sam na Damiena koji mora pred sud, na sjajni prosvjed 14. aprila, kada smo se zabavili sve uništavajući, svim onim govnima koji nam uništavaju živote, na naše podvodne i gas maske koje se dosađuju otkad više ne uništavamo sve, svakog četvrtka [tokom četiri mjeseca pokreta protiv Zakona o radu prosvjedi su često bili četvrtkom – ponekad i utorkom; nap.prev. na tal.].
U okolici Porte des Lilas [sjevero-istok Pariza; nap.prev. na tal.] razbio sam 7 ekrana bankomata, 4 reklame JCDecaux te stakla jednog vozila RATP-a [pariški javni prijevoz; nap.prev. na tal.] i jednog SPIE-a (graditelja zatvora).
I sve to uz znatnu diskreciju (relativnu: čuje se mali “plok”, nadasve na staklima vozila), zahvaljujući jednom malom kotačiću koji se koristi za rezanje pločica, od 22 mm promjera, od volframovog kabrida, svezanog za prilično čvrstu vrpcu kako bi podnio ogrebotine razbijenog stakla. Za pandure će to biti samo jedna maštovita dražesna ogrlica, ali to je crna zvijer za stakla. Naći ćete ga u svim boljim dućanima za uređenje doma i vrta.

Bob samsvojmastor

Foresta di Hambach [Germania]: Attacco incendiario contro la multinazionale dell’energia RWE (25/11/2016) [it]

Nelle tarde ore del 25/11/2016 abbiamo eseguito un attacco incendiario coordianto contro la multinazionale tedesca dell’energie RWE, nelle prossimità della miniera a cielo aperto di lignite a Hambach. Abbiamo rimandato questa rivendicazione fino ad oggi (11/01/2017) per motivi strategici.
Dopo aver perlustrato la zona ci siamo divisi e abbiamo dato fuoco a sei stazioni di pompaggio, a due trasformatori elettrici, ad un escavatore e ad una sottostazione elettrica.
Le stazioni di pompaggio sono i punti chiave della infrastruttura mineraria, perché utilizzate per abbassare il livello freatico e per prevenire l’allagamento della miniera. Di solito si presentano come una sezione di tubo esposto con un quadro elettrico, circondati da una struttura di recinzione. Abbiamo aperto il quadro elettrico con un piede di porco e collocato un semplice ordigno incendiario a tempo e un fascio di camere d’aria di bici per assicurarci che il fuoco prenda bene.
Gli ordigni incendiari erano composti da una candela legata ad un cubetto di accendifuoco con un forte elastico. Le candele bruciando lentamente innescavano gli accendifuoco una volta che noi eravamo ormai al sicuro, lontano dalla zona. Dopo aver distrutto un finestrino per poter accedere, abbiamo utilizzato gli stessi ordigni per bruciare la cabina di un escavatore.
Per i trasformatori e la sottostazione abbiamo bruciato dei pneumatici imbottiti di stracci inzuppati di benzina. Li abbiamo collocati sotto i cablaggi esposti della sottostazione e all’interno dei trasformatori. In pochi minuti queste mete erano avvolte dalle fiamme, e dopo che ci siamo allontanati la sottostazione è esplosa, mandando scintille elettriche e fiamme purpuree dieci metri in alto nel cielo notturno. Nonostante questo abbia causato anche un blackout nel raggio di due chilometri, la feccia dei media locali non ha menzionato da nessuna parte, riducendo il tutto all’incendio dei soli due trasformatori.
Dato che la mega-macchina tecno-industriale ogni giorno stritola, distruggendo e inquinando tutto ciò che è ancora bellissimo e selvaggio su questo mondo, sentiamo che azioni come queste rappresentino una misura necessaria per rimanere mentalmente sani e per ricordarci che siamo ancora vivi in mezzo a tutta questa distruzione e miseria della società moderna.
Dopotutto, l’unico modo in cui poter godersi il paesaggio industriale è strisciando in mezzo alle ortiche e l’erba alta, trovando un buon punto panoramico da cui osservare i pilastri di fumo nero innalzarsi dal macchinario rovente e dall’infrastruttura della civiltà.

Vogliamo inviare un segnale di complicità agli anarchici detenuti accusati di rapine in banca ad Aquisgrana, e al prigioniero di guerra cileno Kevin Garrido, detenuto per gli attacchi esplosivi nella città di Santiago.

Per la moltiplicazione degli attacchi contro la RWE!
Per l’anarchia e la natura selvaggia!
Morte alla civiltà!

- Delinquenti nella Notte


Šuma Hambach [Njemačka]: Napad požarom na energetsku multinacionalku RWE (25.11.2016.)
U kasnim satima 25.11.2016. izveli smo koordinirani napad požarom na njemačku multinacionalnu energetsku kompaniju RWE u blizini otvorenog rudnika lignita u Hambachu. Odgodili smo ovu izjavu o preuzimanju odgovornosti do danas (11.01.2017.) iz strateških razloga.
Nakon što smo izvidili područje, razišli smo se i zapalili šest crpnih stanica, dva električna trasformatora, jedan rovokopač i jednu trafostanicu.
Crpne stanice su ključne točke infrastrukture rudnika, pošto se koriste za
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Parigi [Francia]: 19 gennaio – Processo contro l’anarchico detenuto Damien [it]

Il processo contro Damien, che lo vede accusato della distruzione di finestre di un Franprix [catena supermercati, n.d.t.], della Camera di Commercio e dell’Industria, di un centro per l’impiego e di un concessionario della Jaguar, durante la manifestazione selvaggia del 14 aprile, avrà luogo
giovedì 19 gennaio alle ore 13:30, nell’aula 23 del Palazzo di Giustizia di Parigi.
Questo giorno, come tutti gli altri, facciamogli sentire la nostra solidarietà.
Complici e solidali!


Pariz [Francuska]: 19. januar – Suđenje protiv anarhističkog zatvorenika Damiena
Suđenje protiv Damiena, optuženog za uništenje prozora jednog Franprixa [lanac supermarketa, nap.prev.], Gospodarske i Industrijske Komore, jedne burze rada i jednog koncesionara Jaguara, tokom divljeg prosvjeda 14. aprila, održat će se
u četvrtak 19. januara u 13:30 sati, u sudnici 23 Palače Pravde u Parizu.
Taj dan, kao i svaki drugi, neka osjeti našu solidarnost.
Suučesnici i solidarni!

Parigi [Francia]: Vandalizzato centro per l’impiego in solidarietà con l’anarchico detenuto Damien (16/01/2017) [it]

Contro il lavoro

Nella notte tra il 15 e il 16 di gennaio abbiamo distrutto alcune finestre del centro per l’impiego in via des Nanettes, nel 11° arrondissement.
Noi odiamo il lavoro e il suo mondo. Per noi la sepoltura del movimento sociale non significa la fine delle ostilità.
Vogliamo inoltre inviare un messaggio di solidarietà a Damien, che affronterà il processo giovedì.
Libertà per tutti, da entrambi i lati dei muri.
La solidarietà è l’attacco


Pariz [Francuska]: Vandalizirana burza rada u znak solidarnosti s anarhističkim zatvorenikom Damienom (16.01.2017.)
Protiv posla
U noći između 15. i 16. januara razbili smo nekoliko prozora burze rada u ulici des Nanettes, u 11. arrondissementu.
Mi mrzimo posao i njegov svijet. Za nas pokop društvenog pokreta ne znači prekid neprijateljstva.
Želimo osim toga poslati i jednu solidarnu poruku Damienu, koji će se u četvrtak naći pred sudom.
Sloboda za sve, s obije strane zidova.
Solidarnost je napad

Florence/Brescia [Italy]: Update on repression against the anarchists (01/2017) [en]

FLORENCE: Raids carried out following the explosion of a device at “Il Bargello” [neo-nazi] bookshop. 1st January 2017 at around midday the Digos of Florence turned up at three flats in the city and a house in the province of Prato. They searched the homes and cars of those who were there, looking for weapons and explosives. They found nothing apart from one instance, where they seized electrical material (cables, switches, bulbs) and various items (computers, ‘bormioli’ glass jar lids, beeswax…).
Five people were taken to the forensic unit in Florence where they were photographed and fingerprinted; after several hours in the police station they were requested to do a swab test on their hands to detect traces of explosive material. Four people agreed to it, whereas one of them refused so the police decided to seize the jacket they were wearing. At 8pm all five were released with investigation reports showing negative results.
The search of the house in the province of Prato also went on for a long time, followed by a clumsy attempt by the forensic police (who went there after the Digos of Prato and Florence) to do swab tests to look for traces of gunpowder on the hands of those being investigated. The cops wanted to do the test in the middle of a wood using cotton wool from an envelope that had already been opened. At their refusal to submit to the test, the four people were taken to Prato police station where – besides the material already seized – their coats were also taken. Charges being considered by the investigators are attempted murder, serious bodily harm and fabrication and transport of an explosive device. So far no one is known to have been declared under investigation.

BRESCIA: From the media of the regime we learn that after a year of investigation prosecutors from Brescia have put two anarchist comrades under investigation. They have been charged with attack with intents of terrorism and possession and fabrication of explosives, article 280, following an attack on the Polgai police training centre in Brescia, which took place in the night between 17th and 18th December 2015 with a bomb made with eight kilograms of gunpowder. The device caused damage to the door of the building. The attack was claimed by the anarchist comrades of Cellula anarchica acca (C.A.A) in affinity with the black international, and was in response to
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Grecia: Lettera dell’anarchico detenuto Giannis Naxakis – Sullo sciopero della fame (09/2015) [it]

Alla conclusione del processo d'appello per la rapina della banca di Pirgetos, Giannis Naxakis è stato rilasciato dal carcere di Domokos. Il compagno ha scontato 1/3 della sentenza iniziale ed è stato rilasciato il 16 gennaio 2017 con misure restrittive.
GIANNIS, BEN TORNATO IN STRADA!
FORZA A TUTTI GLI ANARCHICI COMBATTENTI IMPRIGIONATI

Act For Freedom Now!

Per poter iniziare a parlare dello sciopero della fame devo innanzitutto trovare i motivi che hanno dato vita ad un tale metodo come strumento di protesta/pressione, per poterlo meglio comprendere e, di conseguenza, interpretarlo nel presente. Le posizioni sullo sciopero della fame potranno essere comprese solo seguendo questo.
Tornando, quindi, indietro nel tempo, posso semplicemente immaginarmi una situazione in cui una persona (o persone) non aveva nessun’altra opzione per esprimere la propria rabbia contro la repressione subita, perché tutti gli altri mezzi erano stato esclusi in un modo o in un altro, e quindi scelse di procedere per questa via. Posso immaginare una persona che avendo esaurito tutti i mezzi attivi a sua disposizione le era ormai praticamente impossibile intraprendere un’altra via che rifiutare il cibo. Ovviamente, questa persona sarà stata in una condizione di isolamento o di restrizione, dato che non aveva semplicemente lasciato il luogo di repressione. Infatti, immagino che questa prima persona non aveva neanche la capacità di muoversi liberamente, forse perché era stata picchiata o isolata, e allora aveva escogitato questo estremo modo di reagire, un modo di autodistruzione passiva, scommettendo sul ricatto degli oppressori. Non sono in grado di valutare se questo ricatto era di natura emotiva o puramente pratica, dato che non so a quale periodo mi sto riferendo, ma sono propenso al secondo. Sono quasi certo che la prima persona che sperimentò questo sia morta. Posso solo presumere che una morte simile, ad un certo punto, non andava più bene agli oppressori, suppongo per motivi pratici (forse volevano utilizzare questa persona per lavoro/schiavitù), che corrisponderebbe alla logica di un’epoca remota.
Questa insoddisfazione dell’allora potere dominante probabilmente divenne ben nota e si diffuse come l’incidente che segnò l’inizio di riproduzione sporadica del fenomeno “sciopero della fame”. Per giunta, con la graduale democratizzazione di alcune società, una morte simile non era più conveniente, ma non per motivi pratici (per i quali avrebbero probabilmente fino ad allora già preso dei provvedimenti), bensì per ragioni umanitarie, mettendo in gioco addirittura la retorica del regime, cioè la democrazia, e quindi la posizione dei suoi funzionari.
Assieme alla democrazia prematura e i suoi “diritti”, lentamente emerse anche la questione dei diritti del nemico. Si tratta di una contraddizione logica che emerge quando un sistema di potere, e perciò di ineguaglianza, fonda la sua posizione sulle teorie di eguaglianza.
Così, arrivando ai giorni nostri, alle condizioni del territorio greco negli ultimi anni, percepisco quantomeno una degenerazione in relazione all’“estremo”, che partorì questo mezzo passivo. Naturalmente, il vero significato dell’“estremo” può
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Bruxelles [Belgio]: Incendiato veicolo del corpo diplomatico [it]

L’altra sera, non avendo voglia di rientrare dopo aver bevuto uno succo o guardato un film, o di scaldarci sotto la trapunta (anche se a volte è assai piacevole), eravamo in cerca di una sventatezza, che ci avrebbe permesso di digerire un po’ la collera del quotidiano, di donare gioia al ventre e appagarci per qualche istante.
Allora l’attacco...
Conoscendo un quartiere con veicoli dei corpi diplomatici, e avendo qualche accendifuoco sempre a portata di mano (sembra che siano pure dei/lle delinquenti/esse che si fanno dei nascondigli di materiale in città per essere sempre pronti), abbiamo deciso di andare a fare un giro.
Le vie erano calme e silenziose. E abbiamo approfittato di questo fatto per scivolare nella notte (come dei ninja poco credibili) e incendiare questa lussuosa macchina sportiva, la cui targa (numero e l’ordine dei numeri e lettere sono differenti dalle targhe usuali) chiaramente indicava l’appartenenza ad un’eurocrate diplomatico (impiccati con la propria cravatta!).
Quando il pneumatico ha preso fuoco per bene, ci siamo ritirati.
Facendo ciò, abbiamo pensato alla chiamata espressa dai compagni (delle CCF/in Grecia), sotto il nome del progetto Nemesi, per attaccare direttamente gli individui, e non solo edifici/istituzioni. Vogliamo dire che concordiamo con questa chiamata, e che condividiamo i loro desideri.
Kalinikta malaka!


Bruxelles [Belgija]: Zapaljeno diplomatsko vozilo
Jučer navečer, pošto nam se nije dalo vratiti nakon ispijanja soka ili gledanja filma, ili utopliti se pod jorganom (premda je ponekad vrlo ugodno), tražili smo da počinimo neku glupost, koja bi nam dozvolila da probavimo nešto svakodnevnog bijesa, da priuštimo radosti stomaku i da nas zadovolji na trenutak.
Onda, u napad...
Poznavajući jedan kvart s diplomatskim vozilima, i uz par kocki za potpalu uvijek pri ruci (izgleda da
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Carcere di Fleury-Mérogis [Francia]: Lettera dell’anarchico Damien Camelio – “Contributo per un dibattito sulla giustizia” (01/2017) [it]

Avendo appreso che il 9 gennaio si svolgerà a Parigi un dibattito sulla giustizia, vorrei provare a parteciparvi per lettera, anche se non ho alcuna informazione sul tenore del dibattito visto che mi sono stati rifiutati sia i permessi di visita che i contatti telefonici.
Il tema della giustizia pone una moltitudine di questioni, quella sulla repressione, quella dell’autorità, della reclusione, del mantenimento della classe dominante e dell’ordine, della sottomissione e della ribellione, evidentemente legato a quello della difesa e dell’attacco, della rassegnazione o della dignità, dell’inazione o della vendetta.
Questa scelta personale appartiene ben inteso ad ogni individuo ed io non mi voglio certo presentare come colui che impartisce lezioni a qualcuno, né come martire o eroe che certo non sono. Non parlerò che della mia propria scelta che non è motivata da un dovere rivoluzionario fantasma, ma dalla volontà, dalla necessità che mi è propria di sentirmi più libero, più degno, più vivo di quanto non vorrebbero i miei carcerieri.
Il mio bagaglio intellettuale e teorico è relativamente limitato, ma la mia vita rassomiglia piuttosto a quella di una canaglia che a quella di un universitario, misuro a gran passi i corridoi dei tribunali dall’età di tredici anni e quelli delle prigioni dall’età di 17.
Queste osservazioni sono dunque il frutto più della mia esperienza personale, molto soggettiva, che quelle di uno che ha una certa postura ideologica prestabilita. Anche se oggi mi riconosco nell’anarchia non ne avevo la minima conoscenza quando, ancora bambino, ho conosciuto la mia prima detenzione con un fermo di polizia.
Fin da giovane, sono sempre stato contro le ingiustizie, contro coloro che le permettono e possiedono tutto, e contro coloro che li proteggono, ed è così che ho appreso a spogliare i primi e ad attaccare i secondi. Tra noi canaglie abbiamo un proverbio: 9 volte per te e una volta per gli sbirri. (?) È inevitabile, nella guerra sociale, asimmetrica per definizione, il minimo choc frontale ci sarà fatale perché loro sono
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Italy: Update on Operation “Scripta Manent” (16/01/2017) [en]

The Court of Cassation decided to commit Daniele for trial, concerning the decision of Court of Liberty [provincial appeals court]. Additionally, on January 10th the judge for the preliminary investigations rejected the house arrest.

We have been informed, after the prison visits, that Marco Bisesti has had the disciplinary council on January 13th, but he did not know its outcome yet, following the fact that he smashed with a coatrack several objects in prison office. This gesture was triggered by the installation of opaque windows which actually made impossible to look outside the building.


Italija: Vijesti o Operaciji “Scripta Manent” (16.01.2017.)
Kasacijski sud je odlučio pokrenuti sudski postupak protiv Danielea, u vezi odluke Suda Slobode [regionalni žalbeni sud]. K tome, 10. januara mu je istražni sudac odbio kućni pritvor.

Doznajemo, nakon zatvorskih posjeta, da je Marco Bisesti imao disciplinarno vijeće 13. januara, ali još nije upoznat s ishodom, zbog činjenice da je vješalicom razbio nekoliko predmeta u zatvorskom uredu. Gestu je potaknula instalacija neprovidnih prozora koji zaista onemogućuju pogled izvan zgrade.

Cile: Breve riassunto e aggiornamenti sui compagni in prigione – 2016 [it]

Terminato l’anno 2016, facciamo un resoconto di quali sono gli aggiornamenti attuali dei processi contro i compagni rivoluzionari in prigione.
È a volte il ritmo frenetico della controinformazione, con aggiornamenti costanti o la ripetizione di notizie quello che ci fa perdere la capacità analitica e critica che in quanto ribelli ed antiautoritari ci dovrebbe caratterizzare. Nella nostra continuità della controinformazione, cerchiamo di fare un breve un riassunto sulla realtà dei processi giudiziari contro i nostri prigionieri rivoluzionari.
Felici per la liberazione di Gabriel, Marco Camenish (in semi libertà) e di Albert Woodfox.
Con la memoria salda per i compagni caduti nella lotta, ricordiamo che la prigione, come neppure gendarmi ed amministratori della società carceraria, non hanno tempi morti, vacanze, né pause… come neppure la nostra di rivolta e di liberazione. – Refractario 2016

I compagni Francisco Solar e Mónica Caballero, detenuti in Spagna dal novembre 2013 e accusati dell’attentato esplosivo contro la Basilica del Pilar, da allora affrontano un duro regime penitenziario di isolamento; hanno finalmente affrontato il processo a marzo il 2016 dove sono stati condannati a 12 anni di prigione. Ad ottobre hanno ottenuto una diminuzione sostanziale della pena, a 4 anni e mezzo con la possibilità di essere estradati in Cile.

Hans Niemeyer, arrestato il 30 novembre 2011 e condannato a 5 anni + 300 giorni per l’attacco esplosivo contro la banca BCI, è ancora detenuto nella Cárcel de Alta Seguridad con degli impedimenti burocratici di gendarmeria per accedere a benefici nel carcere.

Kevin Garrido e Joaquin Cortez detenuti dal novembre 2015 e imputati per diversi attacchi esplosivi. Entrambe sono accusati per la legge di possesso delle armi. Joaquin accusato dell’attentato contro il 12simo commissariato di San Miguel e di porto illegale d’arma per essere stato catturato dopo mesi di clandestinità per l’evasione dagli arresti domiciliari in possesso di un’arma. Kevin da parte sua è accusato di possesso di arma bianca e polvere nera e per gli attacchi contro la scuola di gendarmeria e contro chilectra (ottobre 2015) . Le indagini contro i compagni sono ancora aperte.
La situazione carceraria:
Kevin Garrido: detenuto nella càrcel/empresa Santiago 1
Joaquín Cortez: Prigioniero nella sezione di massima sicurezza

Tamara Sol Farias Vergara, arrestata a gennaio del 2014 accusata per aver sparato ad una guardia di sicurezza del Banco Estado in vendetta per la morte dell’anarchico Sebastian Oversluij sta scontando una pena di 7 anni per tentato omicidio. Tamara è detenuta attualmente nella sezione speciale di alta sicurezza della prigione di San Joaquin.

Caso bombas II
I compagni Juan Flores, Enrique Guzman e Nataly Casanova sono accusati dall’attentato alle metropolitane e diversi commissariati durante l’anno 2014; azioni rivendicate dalla Cospirazione delle Cellule di Fuoco – Cile e dalla Cospirazione Internazionale per la Vendetta, i compagni continuano ad essere in prigione preventiva.
Per quanto riguarda la parte giudiziaria, il pubblico ministero ha chiesto che i compagni vengano processati in base alla legge antiterrorismo che prevede pene dai 10 anni all’ergastolo. Le indagini sono ancora aperte e quindi ancora non si conosce una data per l’udienza preliminare. La situazione carceraria dei compagni è:
Enrique Guzmán: E’ detenuto nella sezione di massima sicurezza
Juan Flores: Prigioniero nel modulo C della Ex Penitenciaria.
Nataly Casanova: Prigioniera nel modulo di connotazione pubblica nella prigione di San Miguel.

Caso PDI
Alla fine del 2014 la brigata antiomicidi del PDI è attaccata da incappucciati con bombe incendiarie. Per questo motivo Victor Amaru Zuñiga, Felipe Roman, Manuel Espinoza, Maria Paz Vera e Natalia Alvarado sono arrestati e processati.
Dopo la fine delle indagini e aver affrontato l’udienza preliminare, si trovano sotto processo dal 28 novembre il 2016; il pubblico ministero ha chiesto circa 20 anni ciascuno.
La situazione carceraria dei compagni è:
Victor Amaru Zuñiga Felipe Roman e Manuel Espinoza: Prigionieri nei vari moduli della càrcel/empresa Santiago 1
Maria Paz Vera: Prigioniera nel modulo di connotazione pubblica della prigione di San Miguel.
Natalia Alvarado: Agli arresti domiciliari totali

Caso Security
Dopo essere stati condannati nel 2014 per gli assalti a banche e la morte di uno sbirro, i compagni Marcelo Villarroel, Juan Aliste Vega e Freddy Fuentevilla stanno scontando la pena nella Carcèl de Alta Seguridad.
Marcelo Villarroel: Condannato a 14 anni + 40 anni (condanna precedente).
Freddy Fuentevilla: Condannato a 15 anni di prigione, durante il 2016 con una riforma alla legge riesce a ridurre a 14 anni e 4 mesi la pena.
Juan Aliste Vega: Condannato a 42 anni di prigione.

Condanne
Il compagno Ignacio Muñoz, è accusato di aver portato un ordigno esplosivo nell’agosto del 2015 nel comune di Lo Prado con volantini in solidarietà con i prigionieri del caso PDI. È stato condannato a 3 anni ed un giorno per la legge sul possesso d’armi. Attualmente è detenuto nella càrcel/empresa Santiago 1.
Natalia Collado (Tato) e Javier Pino sono stati condannati a 3 anni ed un giorno per l’attacco incendiario contro un autobus della Transantiago ad aprile il 2015. Tato è detenuta nella prigione di San Joaquin nella sezione speciale di alta sicurezza, mentre Javier Pino nel carcere di Colina II

Lotta di strada
Il compagnoNicolás Rojas, accusato per l’attacco incendiario contro la chiesa di San Francisco ad ottobre del 2015 continua ad essere detenuto nella sezione di massima sicurezza, con le indagini ancora in corso.
Fabián Duran detenuto ed accusato di porto di bottiglie molotov durante l’11 settembre il 2015 rimane ancora prigioniero nella sezione di massima sicurezza, con le indagini ancora in corso.

Per la distruzione del carcere, dei carcerieri e della società che li sostiene!
Per la liberazione dei compagni rivoluzionari detenuti!

(tradotto da RadioAzione)



Čile: Kratki rezime i vijesti o drugovima u zatvoru – 2016.
Na kraju 2016. napravili smo rezime o trenutnoj situaciji revolucionarnih drugova u zatvoru i o suđenjima.
Ponekad baš zbog ubrzanog ritma kontrainformacije, s neprekidnim ažuriranjima ili ponavljanjem vijesti, gubimo analitičku i kritičku sposobnost, koja bi nas kao pobunjenika i antiautoritarne trebala karakterizirati. U našem kontinuitetu kontrainformacije pokušat ćemo napraviti jedan rezime pravosudnih postupaka protiv naših revolucionarnih zatvorenika.
Sretni zbog oslobođenja Gabriela, Marca Camenischa (na polu-slobodi) i Alberta Woodfoxa.
S čvrstim sjećanjem na drugove pale u borbi, podsjećamo da zatvor, kao ni žandari i upravitelji zatvorskog društva, ne poznaju stanke, praznike ni odmor... kao ni naša pobuna i borba za oslobođenjem. – Refractario 2016

Drugovi Francisco Solar i Monica Caballero, u zatvoru u Španjolskoj od novembra 2013., okrivljeni za eksplozivni napad na katedralu Pilar, nalaze se od tada u
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Foresta di Hambach [Germania]: Attacco incendiario contro la miniera di lignite della RWE (05/01/2017) [it]

Nella notte del 5 gennaio sono andato a trovare la miniera a cielo aperta di lignite in Hambach, vicino ad Aquisgrana [Aachen]. Il mio obiettivo era distruggere i binari della ferrovia con una carica di termite, che avevo rubato ad un’altra impresa industriale.
La termite brucia intorno a 2.500 gradi, mentre il ferro dei binari si scioglie intorno ai 1.500 gradi, quindi la termite provoca un sacco di danni quando viene incendiata correttamente.
Avevo scelto il luogo dovre avrebbe fatto maggior danno, la parte dove il treno può cambiare binario, essendo questa la più particolare e avrebbero dovuto farne una nuova. Quando sono arrivato là ho preparato tutto dopo aver controllato la meta e la mia via di fuga. Avevo messo la termite in 2 vasi da fiori con il buco sul fondo, per portare la miscela incandescente al punto giusto. Il composto facilmente prende fuoco con delle stelline pirotecniche, che si trovano ovunque nel periodo di capodanno, ma per essere sicuro che tutto funzioni a dovere ne ho messe una ventina in ogni punto. Ho posizionato gli ordigni e ho iniziato ad accenderli. Proprio nel momento quando accendevo il secondo ho visto i fanali di un treno arrivare verso di me. Avevo un sacco di tempo per fare un po’ di spazio tra mee la miscela incandescente, per poi guardare il treno arrivare su uno dei vasi. I binari e la ruota anteriore erano coperti da termite in fiamme, facendo un rumore ripetitivo di ruote che colpiscono il punto danneggiato.
Dopo un l’ultimo sguardo a questo spettacolo ho portato il mio culo lontano da lì.

Saluti,
Piromane contro la RWE

[RWE: compagnia elettrica tedesca, che distribuisce anche gas e acqua, presente sia in vari paesi europei che in Nord America, n.d.t.]



Šuma Hambach [Njemačka]: Napad požarom na rudnik lignita poduzeća RWE (05.01.2017.)
U noći 5. januara posjetio sam otvoreni rudnik lignita u Hambachu, pokraj Aachena. Moj je cilj bio uništiti željezničku prugu termitom koji sam bio ukrao jednoj drugoj industrijskoj kompaniji.
Termit dostiže temperaturu do oko 2.500 stupnjeva celzijusa, dok se željezo pruge topi na oko 1.500 stupnjava, tako da termit uzrokuje veliku štetu kada je valjano zapaljen.
Izabrao sam mjesto gdje bi moglo najviše štete nanijeti, dio gdje vlak može prijeći na drugu tračnicu, pošto je taj dio poseban i trebat će zato napraviti novi. Kada sam stigao tamo sve sam namjestio nakon što sam provjerio metu i moj put bijega. Termit sam stavio u dvije vaze za cvijeće s rupom na dnu, kako bih doveo užarenu smjesu na pravo mjesto. Nju je lako zapaliti prskalicama koje se lako mogu svugdje nabaviti oko Nove Godine, ali da budem siguran kako će sve funkcionirati stavio sam ih oko dvadeset na svako mjesto. Postavio sam naprave i zapalio ih, i baš u trenutku kada sam palio drugu vidio sam svjetla vlaka koja dolaze prema meni. Imao sam brdo vremena da dobijem na prostoru između mene i užarene smjese, te da gledam vlak kako vozi u jednu od vaza. Pruge i prednji kotač bili su pokriveni gorućim termitom, stvarajući ponavljajući zvuk kotača koji udaraju oštećeno mjesto.
Nakon posljednja pogleda na taj spektakl odnio sam moje dupe daleko.

Pozdravi,
Piroman protiv RWE

Foresta di Hambach [Germania]: Sabotaggi nella miniera di lignite della RWE (01/01/2017) [it]

Questa notte di capodanno mentre tutti stavano celebrando, noi abbiamo fatto una nostra festa speciale, visitando la miniera a cielo aperto di Hambach, facendo dei bei fuochi d’artificio per la RWE e rompendo alcuni vetri per un felice terrore nuovo.
Dopo aver gironzolato lungo i binari ferroviari che trasportano la lignite dalla miniera alla vicina centrale elettrica, abbiamo incontrato due centraline e una massa di cavi, e quindi pensato che erano delle mete perfettamente adatte alle nostre perfide intenzioni.
Abbiamo aperto le centraline con uno scalpello largo e collocato dentro 10 centimetri di camera d’aria imbottita con stracci imbevuti di benzina, e poi spalmato del gel infiammabile nell’interno delle centraline per assicurarci che tutto avrebbe bruciato a dovere.
Pensavamo che la festa era finita, ma sulla via di ritorno abbiamo visto delle luci accoglienti in un container uso ufficio dentro un campo recintato. Vicino al container erano parcheggiati due escavatori in un urgente bisogno di manutenzione. Dopo aver controllato rompendo i vetri se il container era vuoto, abbiamo tagliato la recinzione e immediatamente migliorato l’aria condizionata degli escavatori rompendone i vetri. Poi abbiamo anche tagliato tutto il sistema idraulico, aggiunto alcune buchi in più nei radiatori, versato un po’ di terra mista a vetro spezzato nei serbatoi e utilizzando un tronchese tagliato le valvole delle gomme.
Duecento metri più avanti ci siamo imbattuti in un bulldozer, servendogli lo stesso trattamento e svuotando nel serbatoio l’estintore trovato in cabina.
Secondo le notizie della stampa tutto questo ha causato un danno di “decine di migliaia” di euro, trasformandolo nella nostra più costosa festa di capodanno.
Vogliamo inviare i nostri ringraziamenti a tutte le persone che ci hanno fornito un’ottima copertura sonora sprecando enormi quantità di esplosivo, terrorizzando gli animali selvatici in un stupido rituale capitalista.

- Festa dei Meccanici Criminali

[RWE: compagnia elettrica tedesca, che distribuisce anche gas e acqua, presente sia in vari paesi europei che in Nord America, n.d.t.]



Šuma Hambach [Njemačka]: Sabotaže u rudniku lignita poduzeća RWE (01.01.2017.)
Ove nogodišnje noći, dok su svi slavili, priredili smo vlastitu posebnu proslavu, posjetom otvorenom rudniku lignita u Hambachu, priređujući zgodan vatromet za RWE te razbijajući nešto stakla za sretnu novu strahotu.
Nakon lutanja duž tračnica koje prenose lignit iz rudnika u obližnju termocentralu, susreli smo dvije kutije signalizacije i hrpu kablova, te pomislili kako savršeno odgovaraju metama naših zločestih namjera.
Otvorili smo kutije širokim dlijetom i stavili unutra 10 cm dugačke zračnice ispunjene krpama namoćenim u benzin, te zatim premazali unutrašnjost zapaljivim gelom kako bi zajamčili da

Berlino [Germania]: Incendiato l’ufficio di polizia in solidarietà con l’anarchico detenuto Damien Camelio (25/12/2016) [it]

Il 25 dicembre 2016 abbiamo incendiato il container della Ordnungsamt [polizia municipale, n.d.t.] nel quartiere di Steglitz a Berlino. A causa dei lavori in corso nell’istituzione gli ausiliari della polizia in quel periodo erano alloggiati nei container che servivano da uffici. Pe questo metodo siamo stati ispirati dall’attacco incendiario contro gli sbirri nel quartiere di Rissen ad Amburgo.
Che il nuovo pagliaccio in carica degli Interni faccia passare questo attacco sotto silenzio, a differenza del suo predecessore che denunciava ogni traccia d’incendio come attacco, a noi non interessa minimamente.
Se il monopolio d’informazione possa avere degli effetti sul dibattito intorno allo scenario di lotta radicale, ci sembra alquanto dubbio, relativo al basso livello di formazione teorica anarchica nella zona di lingua tedesca.
Tuttavia, vorremo dire qualcosa sulle nostre motivazioni di questo attacco.
Gli “spazi senza-legge” voluti da alcuni nel quartiere di Friedrichshain dovrebbero o corrispondere ad una necessità reale, almeno di una parte degli abitanti, oppure ad un’embrione di perdita del potere da parte dell’organo statale. Attualmente, entrambi gli scenari sono visibili ovunque a Berlino. Ovviamente, esistono quartieri dove la gioia suscitata da attacchi contro gli sbirri è più notevole che altrove. Eppure, la partecipazione a tali attacchi non è abbastanza forte. Questo difetto emerge da anni d’isolamento, dal rincorrere obiettivi incoerenti e da nuove tematiche apparse nella società. Ma uno dei fattori principali è indubbiamente il vuoto di contenuti, che galleggia come un tappeto d’alghe nel mare, talvolta in superficie, e talvolta in basso.
Contemporaneamente, nessun gruppo di sinistra radicale o antifascista è ormai disposto a creare delle priorità in materia di lotta. Né i quartieri vengono costantemente ripuliti dai nazi, né le strutture di clandestinità per le persone che ne hanno bisogno vengono diffuse con metodi pratici e di propaganda.
Per questo ci è apparso ragionevole attaccare il nemico nel suo punto debole. Mentre i gorilla pattugliano la città rincorrendo l’ordine, terrorizzando i gruppi marginali ed esigendo soldi per ogni chewing-gum incollato sul marciapiede, noi siamo andati a casa loro.
Nel quartiere di Steglitz la maggior parte di persone non avrà problemi con la Ordnungsamt, ma anche qui ci sono “gruppi e zone problematici” che hanno fatto, almeno, un piccolo sorriso per il nostro piccolo incendio. In caso contrario, vi abbiamo fatto un regalo per la vostra festa di ipocrisia.
I nostri atti d’agitazione non si adattano alle priorità locali, neanche dopo la situazione attuale, ma sono in funzione dei nostri obiettivi politici. L’ordine in vigore è presente ovunque, e conduce la gente all’obbedienza e alla servitù, quindi l’ordine sociale ci è avverso.
Con questo attacco sosteniamo gli obiettivi formulati in certi testi di chiamata per il contro-summit di G20 ad Amburgo, i quali non vogliono rimanere solo una chiamata temporanea, ma bensì creare un’esplosione di rabbia diffusa e continua contro l’ordine esistente oltre i confini tematici e nazionali.
Ma soprattutto un aumento di confronto diretto in strada con le forze del regime è di fatto necessario per aumentare gli atti di sabotaggio. Il cammino verso l’Amburgo in luglio necessita di più rivolte di quelle che accadono oggi.

Per questo salutiamo in particolare i detenuti per gli scontri dell’anno scorso a Thunfisch, incarcerati nella prigione di Lichtenberg, e Damien nella prigione di Fleury.

Gruppi autonomi


Berlin [Njemačka]: Zapaljen ured policije u znak solidarnosti s anarhističkim zatvorenikom Damienom Cameliom (25.01.2016.)
25. decembra 2016. podmetnuli smo požar u kontejner Ordnungsamta [općinska policija, nap.prev.] u berlinskoj četvrti Steglitz. Zbog radova u toku na zgradi institucije pomoćnici policije su bili trenutno smješteni u kontejnerima koji su služili kao uredi. Nadahnuće za tu metodu pronašli smo u napadu požarom na pandure u hamburškoj četvrti Rissen.
Da li će novi klaun na poziciji senatora unutrašnjih poslova prešutjeti navedeni napad, za razliku od svog prethodnika koji je svaki trag požarao smatrao napadom, to nas uopće