CARI-PGG
L’azione anarchica contro lo Stato/Capitale [it]

English version: Not a Lie or an Invention! Above all, Anarchist Action!

Né una menzogna né un’invenzione! Prima di tutto l’azione anarchica contro lo Stato/Capitale: Alcune parole, chiarimenti e posizioni da parte di alcuni compagni che costituivano le CARI-PGG

“Non ebbe alcuna fine, non ebbe né ha avuto alcun funerale. Il conflitto continuò mentre la critica si sviluppava. Una critica feroce contro il sistema di dominio, ma soprattutto, una critica contro noi stessi. Riflessioni creammo e nuove prospettive nacquero dentro di noi, ma l’attacco contro il potere continuò e continua ancora...”

Questa parole non sono dirette a nessun giornalista, che sia di Stato o alternativo. Sì, quei giornalisti che non fanno altro che infangare le parole del rivoluzionario per incasellarle in “cause giuste o cause sbagliate”, in “cause buone o malvagie”. Non sono del pari dirette ai soliti sinistroidi, quelli che fin dall’inizio di questa guerra che insieme a molti altri ci è toccato sostenere non hanno mai smesso di etichettarci con appellativi assurdi come “terroristi, ultrasinistra, avventurieri, polizia, esagerati, etc.”. Queste parole e queste riflessioni sono e saranno sempre per i compagni onesti, per quelli che non si sono lasciati ingannare né ipnotizzare da una propaganda accattivante; sono anche per quelli che vivono nel conflitto con l’autorità giorno per giorno, un conflitto per annientare ogni potere e dogma, inclusa questa farsa del potere popolare. Farsa che nei nostri disgraziati e torbidi giorni ha attratto nella propria tela innumerevoli individui e progetti libertari, facendogli credere che potere popolare ed anarchia siano sinonimi, mentre in realtà sono concetti e lotte in contrasto tra loro. Queste riflessioni e queste parole sono dirette a quelli che vivono il conflitto in prima persona, a quelli che fanno sì che l’anarchia sia molto più di parole scritte e per altri compagni che essendo affini alla prassi di distruzione dell’esistente, vorranno leggerle. Questa è solo una piccola parte della storia, raccontata per noi che la viviamo... perché altri non te la raccontino a modo loro.

Cosa furono le CARI-PGG?
Cellule Autonome di Rivoluzione Immediata – Praxedis G. Guerrero, fummo un gruppo di individualità anarchiche che decisero di passare insieme all’azione negli ultimi mesi del 2008 con alcuni attacchi incendiari non rivendicati, come lanci di molotov contro banche e artefatti incendiari contro auto della
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Pràexedis G. Guerrero Un anarchico d’azione nella rivoluzione messicana [it]

anarhija.info ripropone un testo edito (e tradotto) da RadioAzione su Pràexedis G. Guerrero, primo anarchico messicano che sacrificò la propria vita per Terra e Libertà quando, a soli 28 anni, fu ucciso nei primi mesi della Rivoluzione Messicana durante un attacco alla città di Janos (Cihuahua). Con Ricardo Flores Magon, Pràexedis fu uno dei più grandi animatori dei primi tentativi rivoluzionari del PLM per liberare il Messico dal suo vecchio e dittatoriale dirigente Porfirio Diaz, che per quarant’anni aveva sottomesso il popolo messicano al dispotismo ed alla schiavitù più crudele; durante l’imprigionamento di Ricardo Flores Magon, tra il 1907 e 1910, Pràexedis si assunse questo incarico rivoluzionario quasi da solo. Entrando nella Junta Organizadora del PLM nel 1907, Pràexedis non solo ne diventò il più capace e importante organizzatore militare, ma anche un lucido propagandista che contribuì molto alle idee anarchiche del PLM. Nella sua breve ma eroica vita, Pràexedis tradusse l’anarchismo teorico nell’anarchismo dell’azione diretta.
“Non stiamo cercando sotterfugi per disquisire sulla violenza che è inevitabile e necessariamente dovrà accompagnare il movimento liberatorio. Deploriamo la violenza, ci ripugna, ma confrontata alla schiavitù che continuerebbe all’infinito, con l’uso della forza scegliamo l’orrore temporaneo della lotta armata senza odio per il tiranno irresponsabile… Intraprendiamo la lotta violenta senza farne il nostro ideale, senza pensare all’esecuzione del tiranno come una suprema vittoria della giustizia. La nostra violenza non è giustizia, è semplicemente una necessità che realizza se stessa a scapito del sentimento e dell’idealismo...”
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Alfredo Cospito
Tekst o Neformalnoj Anarhističkoj Organizaciji (F.A.I.) upućen anarhistima u Grčkoj iz zatvora u Ferrari (Italija) [hr]

PDF in italiano & hrvatski
Napomena: Ovaj Alfredov tekst napisan je prije više od mjesec dana, ali do nas je stigao tek danas, uz želju da bude objavljen kako bi doprinijeo raspravi u toku, već duže vrijeme, između drugova grčkog jezika. Podsjećamo da drug, još i dalje pod režimom visoke sigurnosti AS2 u Ferrari, nije formalno podvrgnut nikakvom režimom poštanske cenzure, mada su i dalje prisutna kašnjenja i cenzure pri komunikaciji. (juni 2016.)

Jedna točka gledišta
Individualni doprinos raspravi koju su otvorili braća i sestre iz ZVĆ-Ćelija urbane gerile-Fai

S velikim sam zadovoljstvom pročitao, u prijevodu „Sin Banderas Ni Fronteras”, vaš tekst u pet točaka, i gorljivo sam se poželio uključiti u raspravu. Vijesti su ovdje u zatvoru u Italiji ograničene i uz nadu da je prijevod teksta na španjolski vjerodostojan, pokušat ću u granicama mogućeg reći što mislim, uz premisu da će zbog situacije u kojoj se nalazim i zbog mojeg nedovoljnog poznavanja situacije u Grčkoj, ovaj doprinos biti ograničen.
Brzo ću proći kroz vašu zanimljivu analizu situacije grčkog anarhističkog pokreta i njegovog povijesnog razvoja kroz posljednje desetljeće, koji me veoma podsjeća (uz nužne povijesne razlike) na talijansku situaciju „povlačenja” nakon iskustva oružane borbe sedamdesetih godina (bez, na vašu sreću, odvratne baštine pokajanih i disociranih), iz kojih se, tek toliko da budemo optimistični, rodio, iz pepela „oružane borbenosti”[1], vitalniji i originalniji anarhizam.
Slažem se s vama da riječi anarhista-zatvorenika ne smiju postati svete i apsolutnom istinom, one su jednostavno teorijski doprinosi borbi. Kao što se u potpunosti slažem s vama kada smatrate da bi trebalo: „sjetiti se naših iskustava iz prošlosti, ali ne da bi ih ponovili već da bih ih nadišli”. Upravo mi se zbog toga čini da bi stvaranje jednog „autonomnog anarhističkog pokreta”, jedne „međunarodne anarhističke federacije”, predstavljalo korak
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Archegonos
La liberazione totale come considerazione egoista e iconoclasta [it]

[…] La liberazione totale per me non è un progetto di una lotta generale per “salvare” il tutto, e neanche un piano. Chiarisco questo prima di continuare. Non è nemmeno una propaganda né un reclutamento di nuove pedine nelle mani di un nuovo obiettivo, usando nuovi o esistenti soggetti rivoluzionari non-umani. Con essere egoista comprendi che una guerra totale si è dispiegata attorno di te, contro tutto. Con essere nichilista, non dichiarando la resa nella guerra contro ogni catena, ne sarai coinvolto, dato che ti trovi, ovviamente, a far parte dell’esistenza. Vedendo la dominazione presente (sempre esercitata dagli umani civilizzati, ma particolarmente estensiva oggi) sugli animali non-umani e sulla terra (che si riflette, quidni, sugli animali umani), ho scelto di non rimanere in disparte, perché come anarchico, e con la coscienza contro tutto l’esistente, vedo l’anarchia come una parte integrante della mia agitazione contro il mondo attraverso il caos, e non attraverso i concetti sistematizzati o qualsiasi forma di ordine o giustizia. Vedo l’anarchia come una percezione esoterica contro tutti i sistemi, e come un metodo di liberazione dell’ego, passo dopo passo, da ogni forma di catene, morali, sociali, culturali, ideologiche, e non come un movimento o una lotta di massa, o un opposizione davanti al parlamento. In poche parole, diamo alla politica ciò che le appartiene. Un enorme pietra tombale. Comunque, chiunque leggerà questo testo comprenderà che io non so esprimermi in politichese, e neanche mi interessa. Adesso, dopo aver chiarito che la coscienza e il pensiero politico non definiscono la mia affinità, i miei compagni anarchici, continuo.[…]
Tradotto dall'inglese: anarhija.info, pubblicato in Paroxysm #1

CRNOCRVENI PRIRUČNIK O SABOTAŽI I SIGURNOSTI “NENACHECHAT SE CHYITIT: ČERNORUDA PRIRUČKA” [Czech language] [hr]

Unatoč činjenici da se naši drugovi nalaze iza rešetaka optuženi za konstrukcije koje nemaju nikakve veze sa požarima Mreže Revolucionarnih Ćelija, možemo ipak aplaudirati pandurima. Operacija “Feniks” je mnoge paralizira. Zapeli smo o prečku koju su nam postavili i zaplašili one kojima smo vjerovali i smatrali prijateljima.

“Return Fire” #3 (Winter 2015.-2016.) [en]

Return Fire #3 : Contents (Winter 2015-2016)
Colonisation (Glossary, Return Fire #3)
Smarter Prison A5 imposed
RF #3 Colour Cover
RF #3 B&W Cover
Just now we’ve sent out the PDF versions of our recent releases, for downloading and printing. (For past issues, see here). To summarise, there’s the full length edition of Return Fire vol.3 (Winter 2015-2016), full of news, theory, poetry and antagonism; a companion piece consisting of our ‘glossary’ entry for the issue, on Colonisation; an imposed and print-ready version of “Smartest prisons”, as a supplement to vol.3, which we received from ‘Radical Interference’ and released for December of 2015; and lastly, we’ve uploaded one of the feature texts from vol.3, “Veil Drops” to theanarchistlibrary.org as a separate file for reading and reproduction.
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UK: OBJAVLJEN ANARHISTIČKI ČASOPIS "RETURN FIRE" BR.3 (05.06.2015.) [hr]

Return Fire #3 : Contents (Winter 2015-2016)
Colonisation (Glossary, Return Fire #3)
Smarter Prison A5 imposed
RF #3 Colour Cover
RF #3 B&W Cover
Upravo smo objavili PDF verzije naših nedavnih štampi, za skidanje i štampanje. (Za prethodne brojeve pogledaj ovdje). Ukratko, pred vama je prošireno izdanje "Return Fire" br. 3 (zima 2015.-2016.), ispunjen vijestima, teorijom, poezijom i antagonizmom. Popraćen je tekstom iz našeg "glosarija" o kolonizaciji; prijelomom teksta za štampanje "Pametniji zatvor?", koji smo dobili od "Radical Interference i objavili u decembru 2015.; i, na kraju, prenijeli smo jedan od tekstova iz br. 3, "Veil Drops" na theanarchistlibrary.org kao odvojeni tekst za čitanje i štampu.
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HAG [NIZOZEMSKA]: HAPŠENJE ZBOG LIJEPLJENJA ANARHISTIČKIH PLAKATA (24.04.2016.) [hr]

Prošle nedjelju u noć (24. aprila) jedna je osoba uhapšena u Hagu zbog sumnje da je ljepila anarhističke zidne novine. Optužena je za poticanje protiv vlasti, na nasilje i za ljepljenje plakata. U četvrtak će biti izvedena pred istražnog suca koji će odlučiti da li će biti otpuštena ili premještena u pritvor.
Prethodnog tjedna anarhisti su podijelili na stotine zidnih novina u kvartovima Transvaal i Schilderswijk, te na drugim mjestima u gradu. Prvi broj zidnih novina govori u lanjskoj pobuni na području Schilderswijka, kada je na tisuće ljudi prosvjedovalo danima protiv policije i države nakon ubojstva Mitcha Henriqueza, kojeg je zadavila policija. Henriquez je još jedna žrtva policijskog rasističkog nasilja u Haagu. Mjesecima nakon pobune policija i dalje hapsi lanjske pobunjenike.
Sada kada je je još jedna osoba završila u zatvoru, a izgleda da bi ga tužilaštvo vrlo rado zadržalo što duže moguće na temelju sumnje za širenje plakata, izražavanje naše solidarnosti je jedina stvar koju možemo učiniti. Solidarnost kroz djela.
Na donjem linku možete skinuti anarhističke zidne novine. Štampajte i širite, ili izrazite solidarnost na bilo koji mogući način.
Download: Anarchist Wallpaper
Zaustavimo represiju! Solidarnost sa zatvorenicima!
Srušimo policiju i državu! Dug život anarhiji!
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“Paroxysm Of Chaos” #1 [en]

Download: Paroxysm Of Chaos
Nihilism is chaos, through our abyss it bursts until it drowns in the abyss all of the existent. All ghosts of the existent and every bit of it without exception. The techno-industrial system, society, the state and every morality and dynast of the individuality. Let's drown in ashes all ideologies, future plannings and long-term purposes. Let's kill superiority, inferiority, the stagnant respect and altruism as parts of authority itself. If someone expects to find positive thinking to cover their existential void they won't find it here. I, either existentially full or void, choose always the difficult way and never any way that would negotiate my dignity. Above all for me, but sometimes with my mind at the imprisoned comrades and also those who fell in their own battle against the existent, I make my criticism with a sharp knife inside the mind, making my own way alone against anything that wants to show me how to live or how to act. I search constantly for my own paths on the unknown valleys of what is to exist. The present zine doesn't have as purpose the development of ideology neither does it carry the cancer of absoluteness of the opinions expressed here but was created out of personal need to communicate these thoughts and analyses that express the personal perception of anarchy of the writer, setting as target the evolution of thought and dialectic, the destruction of every idol and the abolition of stagnation, away from any dualistic perception regarding anything. Archegonos</em>
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Alfredo Cospito
Dalle carceri greche all'AS2 di Ferrara: Quattro parole in "libertà" Intervista delle CCF a me medesimo [it]

Qella che segue è l’intervista che i compagni anarchici della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, detenuti nelle carceri greche, hanno fatto al compagno anarchico Alfredo Cospito del “Nucleo – Olga – Fai/Fri”. Ricordo che Alfredo insieme all’altro compagno anarchico Nicola Gai, entrambi detenuti nella sezione di massima sicurezza AS2 del carcere di Ferrara, hanno rivendicato il 30 ottobre 2013 il ferimento del Amministratore Delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi. Il processo con rito abbreviato si è concluso con le seguenti condanne: 10 anni e 8 mesi per Alfredo, e 9 anni e 4 mesi per Nicola. La corte d’appello, nel giugno 2014, ha riconfermato le condanne. L’attacco, avvenuto il 7 maggio 2012, fu rivendicato attraverso un documento da parte del “Nucleo Olga – Federazione Anarchica Informale/ Fronte Rivoluzionario Internazionale”. I due compagni hanno sempre dichiarato di essere gli unici appartenenti al “Nucleo Olga”. Scelgo di rendere in formato opuscolo l’intervista perché penso che sia il momento che un po’ di “roba vecchia” vada in soffitta per far largo a nuove riflessioni. Poi ci sarà chi le condividerà e chi meno, ma di sicuro si discuterà su idee del nuovo millennio e non più su quelle di un secolo fa. L’opuscolo verrà messo a disposizione gratuitamente per chiunque voglia scaricarlo e fotocopiarlo perché, secondo me, le idee non devono avere un prezzo. RadioAzione Agosto 2014.

A.D. Bourzoukos
Dichiarazione politica al processo per il caso della doppia rapina a Velvedo (Grecia) [it]

[...] All’inizio voglio chiarire il motivo per cui oggi mi trovo qui, approfittando della procedura delle dichiarazioni. Quello che seguirà, dunque, non avrà in nessun modo un carattere apologetico, dato che i miei atti e le mie scelte fanno parte di una lotta anarchica più ampia, la lotta per la vita e per la libertà. Di conseguenza, sono atti che io sostengo con tutto il mio essere e continuerò a farlo finché questo mondo rimarrà così com’è. [...] Per chiarire le cose, io mi trovo in un’aula speciale, all’interno di un tribunale speciale, processato con delle leggi speciali e il futuro prevede condizioni speciali di detenzione per me, per i miei compagni e per ogni ribelle che disturba lo scorrevole funzionamento dell’intero sistema. Speciali categorie di persone in mezzo ad una massa di cittadini identici, docili e sottomessi, questo è il modo più semplice per interpretare tutta questa differenziazione intenzionale. Dall’altra parte, per poter pienamente interpretare i motivi di questa intenzione basta guardare il ruolo e l’utilizzo delle leggi e della giustizia. La giustizia è per definizione una forma di controllo sociale, un modo per conservare l’obbedienza e il rispetto nella società attraverso un sistema di regole che definiscono cosa può accadere e cosa no, che cosa rimane nella cornice di acceabile al sistema e cosa è fuori da questa norma. Lo Stato di giustizia, che voi sostenete, rafforza le condizioni di sottomissione in un sistema di sfruttamento e di miseria. La “giustizia” è perciò giusta perché viene rispettata, ma cosa succede a coloro che rifiutano di obbedirle, a coloro che deviano ed evadono dai comportamenti sociali predefiniti? [...]

Gianluca Iacovacci
Facciamo finta che tutto va bene... Che tutto va bene... [it]

[..] So che probabilmente le mie parole verranno trasformate in semplici provocazioni o in torto assoluto dalla più professionale e intellettuale dialettica riformista di movimento, che si attiene al “pensiero unico” delle comuni ragionevolezze politiche di struttura collettiva. Ma questo non importa, perchè le mie parole rappresentano prima di tutto me stesso e sapranno farsi valere di fronte alle chiacchiere e rispetto alla mia integrità individuale. Le mie parole non sono indirizzate ai giudici né ai tribunali visto che ho rifiutato il processo, ho rifiutato avvocati e ogni funzionalità inquisitoria, istanze di difesa comprese, non accontenterò attese dichiarazioni romantiche che vanno per la maggiore. Metto in chiaro che non ho alcuna “causa” o dovere impellente di smuovere o di svegliare un movimento che poco si muove se non a gregge, dove gli amplificatori e riflettori mediatici si accendono su “quello che passa la lotta”. Non è questione di “fazioni” o “compartimenti stagni” come si usa dire ora e che a creare è proprio chi ha un’incomprensibile bisogno di etichettarsi anarchico-NOTAV/NOTAV-anarchico (?), ma di affinità e coerenza di pensiero e prassi (indivisibili) anarchiche e le mie sono certamente incompatibili e inconciliabili con linguaggi e politiche riformiste dei “movimenti nei movimenti”. Perciò mi risparmierò i professionismi da dibattito romantico amorevole da “grande famiglia” visto che rispetto alle grandi famiglie sociali io sono orfano, da riformatorio e un figlio di nessuno che però si confronta e che condivide con chi non perde la bussola diretta alla liberazione totale, al sovvertimento totale del presente in maniera anarchica e con le idee anarchiche rivoluzionarie in tutte le sfumature ma non quelle riformiste. Non mi sento quindi di contribuire, se lo faccio, al confronto in maniera a-critica e conciliante “per il bene collettivo” con un Movimento anarchico, o presunto tale, che francamente faccio fatica a distinguere da quello NOTAV (un movimento istituzionale cittadino) o da uno dei Diritti civili democratici, pieno di inerzie della politica di “sinistra anarchica”, vecchia e marcia sotto la bandiera del riformismo radicale e della lamentela sociale. [...]

Cospirazione delle Cellule di Fuoco
La nuova guerriglia urbana anarchica [it]

Non è nostro obiettivo stancare i/le lettori/trici con un discorso politico arido e pomposo, perché crediamo che il linguaggio di unx guerriglierx urbanx anarchicx possa essere semplice e conciso, e rispondere alle questioni che ci preoccupano quotidianamente. Siamo sicurx che le cose più importanti si dicano sempre nella maniera più semplice. Quello che scriviamo in questo testo è il risultato dei dibattiti e delle esperienze che abbiamo accumulato prendendo parte all’insurrezione permanente anarchica. In nessun caso si tratta di una qualche formula infallibile di pensiero e nemmeno di un manuale d’uso della violenza anarchica. Riteniamo che l’edizione dell’opuscolo “La nuova guerriglia urbana anarchica” costituisca un frammento di una discussione più ampia che non termina con la sua lettura ma che, al contrario, comincia con essa... Edizioni Sole Nero, settembre 2013

Una conversazione tra anarchici tra i membri incarcerati della Cospirazione delle Cellule di Fuoco e alcuni anarchici in Messico [it]

Una discussione di tattica, teoria e pratica tra i membri incarcerati della COSPIR AZIONE DELLE CELLULE DI FUOCO e alcunx anarchicx in Messico [...] Come anarco-nichilisti odiamo sia la mano che sostiene la frusta come la schiena che la sopporta e accetta passivamente la flagellazione senza reagire. Smontiamo e abbattiamo tutti i valori della civilizzazione, annulliamo la dittatura dell’economia rendendola nulla, facciamo crollare le città delle masse e il suo urbanesimo autoritario, attacchiamo il saccheggio della natura e lo sfruttamento degli animali, ostacoliamo le posizioni dogmatiche e rifiutiamo la religione degli scienziati. Solo la continua e spietata distruzione e creazione rende la vita affascinante. Il permanente interrogarsi nichilista, attraverso testi, pallottole ed esplosivi, attacca la noia organizzata figlia della cultura dominante dell’ “identità”. Così, attraverso l’Anarchia, creiamo un mondo in perenne cambiamento, un mondo completamente differente. Lì dove – dopo esplosioni intellettuali ed emozionali – la tensione trova la sua durata. Lì dove si stanno tracciando nuove relazioni facendo sparire vecchie tradizioni e freni. Ma anche i nuovi valori che sorgono dall’anarco-nichilismo, in un momento critico, quando saranno considerati una realtà concreta, dovranno puntare a sé stessi e autodistruggersi, esplodendo al loro interno, creando così nuovi turbamenti, nuove prospettive. [...]

RadioAzione
Il Branscolo. Storie di lupi sull'orlo di una crisi di nervi [it]

Una favola anarchica sulle divisioni e sulle illusioni presenti tra gli anarchici
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"Croce Nera" n.2 rivista della Croce Nera Anarchica [it]

Cogliamo invece questo pretesto per ribadire con forza che non ci limitiamo ad essere un misero bocconcino, vorremmo piuttosto essere quell’osso che gli si conficca nella strozza. Non solo uno strumento semplicemente volto a creare un circuito solidale nei confronti di alcuni compagni caduti nelle maglie della represssione, ma uno strumento in grado di offrire una panoramica su pratiche e prospettive dl movimento anti-autoritario ed anarchico, con la registrazione continua e puntuale di quanto accade su questi ed ignoti lidi - dai ragionamenti alle note pratiche conseguenti - nell’agire e nelle tempeste repressive, spazio aperto alla discussione alle differenti (e litigiose) componenti dell’opposizione allo status quo, insomma uno specchio della bellezza e della forza che il pensiero e l’azione dei refrattari contribuiscono a costruire e che le schegge e le vampate della sovversione continuano ad offrire. croceneranarchica@autistici.org
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A bank robbery, some anarchists and the choice to revolt [en]

Letters and texts of the comrades arrested for the expropriation in Kozani (Greece)
On February 1st 2013, 4 anarchists are arrested after a car chase. Two of them were wanted for participation in the anarchist armed group Conspiracy of Cells of Fire. Earlier there was an armed robbery in a bank and a branch of the Greek postal offices by 8 people. During the robbers escape a manhunt begins by the cops. At some point four of the robbers go into the car of a doctor, afer they immobilize his vehicle. Four of them manage to leave and are still wanted to this day (for two of them there are arrest warrants and their photos have been published, while the other two are unknown to the authorities). The rest take the doctor with them as a hostage and continue with their escape in the stolen van they used for the robbery. Cop cars and motorbikes manage to trap the van and arrest the anarchists.
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A Conversation Between Anarchists A discussion between the imprisoned members of the CCF and a few anarchists in Mexico [en]

A discussion about tactics, theory and practice between the imprisoned members of the CONSPIRACY OF THE CELLS OF FIRE and a few anarchists in Mexico.
What was provocation and irreverence against Power yesterday, sometimes turns out to be obsolete today and even contrary to what it was at that time. Comrades, everything is at hand, we have to become destroyers and creators of a new language that talks of war on Power and spreads Anarchy. As nihilist anarchists we hate both the hand that holds the whip and the back that endures it and passively accepts flagellation without reacting. We dismantle and destroy all the values of civilization, annihilate the dictatorship of economy by making it void, make the cities of the masses and their authoritarian urbanism crumble, attack the plunder of nature and animal exploitation, hamper dogmatic positions and refuse the religion of scientists.
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Anarchy - Civil or Subversive? [en]

In fact the essence of what I’m referring to as “civil anarchism” is what we could call a horizontal citizenism which speaks the language of democracy (rights, laws, social inclusion, consensus, protest). Civil society is the non-governmental organisations of democracy and a key part of the spectacle of popular sovereignty. Apart from maintaining democracy’s image of dialogue and permitted dissent, civil society also is a recuperating mediator and handily picks up services for the state and business, curbing some of their excesses to allow the smoother functioning of the system. Many “anarchist” (or rather libertarian) activists work for NGOs, trade unions and the parasitic den of academia. There’s a direct feedback loop through academia, activists and the social bureaucracy about the bizarre language codes and identity politics of political correctness. – Darko Matthers, DMP

A small contribution about Solidarity Conspiracy Cells of Fire [en]

A small contribution of the imprisoned members of the Conspiracy Cells of Fire about Solidarity.
Until the day comes we will remain with the head held high....
Solidarity is our weapon. Many things have been written and said about solidarity. Usually when there have been so many discussions and so many texts have circulated on a matter, it ends up trite, predictable and without any particular interest. It seems as if its content has run out and it’s constantly being repeated. We believe there are no trite practices, but trite ways of thinking. Particularly today, in the suspicious days we are living in, with the dozens of imprisoned urban guerrillas and anarchists, we should sharpen the blade of solidarity and remove it from its repeated stereotypes that confine us within the nefarious cycle of “freedom to whichever comrade”. Because this way, names change, more are added while others are forgotten, and solidarity remains stagnant and often a privilege of friendly, personal and “public” relations. However, the moment that the names of imprisoned fighters and their cases are browsed through incuriously like pages of an advertising brochure, authority will have won an important bet, the moral extermination of its political opponents. It will have achieved the installation of prison in us as a natural acceptance. [...]

Escalation Some texts concerning the Informal Anarchist Federation and the Insurrectionist Project [en]

A new era of militancy as insurrectionary ideas spread and grow. As more and more people realise the sheer futility od any attempt at dialogue with a global system which exploits, consumes and kills all that which gets in its way, levels of social insurgence grow correspondingly. If we really believe that freedom is worth fighting for, then we must each of us take action as we see fit. This will inevitably lead some sort of violence, which in turns leads to the inevitable debate about violence - its role, its meaning, its usefulness, its validity. This debate is as old as one can remember, and can often end up muddying the waters - acting as distraction at a time when clarity of thought and action are required more than ever. To this end we present these papers...

Conspiracy of Cells of Fire
Fire and Gunpowder A proposition for FAI / IRF [en]

We hear the song of fire that comes from far away. The words smell of gunpowder. From the other side of the world rebellious comrades burn the nights and liberate places and moments. we can hear them... They conspire, plan, attack... We do not have to say anything else, we leave our brothers and sisters to speak for us. “We are all Conspiracy Cells of Fire. C.C.F. is not an organization or just a group. On the contrary it is a antagonistic expression of rage and contempt towards authority and its structures. To spread the C.C.F. all you need is gasoline, matches and the desire to fight for absolute freedom. We have begun the war against the existing order. Mexican C.C.F./FAI” The following text is dedicated to the Mexican C.C.F. and to our brothers and sisters of F.A.I. all around the world.

Asturian Institute of Comparative Vandalism
On Sabotage as One of the Fine Arts [en]

A contribution to the topic of the theory of the practice of Sabotage
The quantitative growth of this practice does not come to us from the hands of propagandists of the spectacle, but rather by taking a walk through the scenario of capitalism, and finding in this drift the burned ATM, the ETTs with shattered windows, the smiths changing the locks of a supermarket. These visions make our complicit smiles blossom and move us to go out that very night to play with fire with the aim of making the same smiles rise on the faces of unknown accomplices through the fellowship of destruction. The number doesn’t matter, but rather the quality of the acts: sabotage, expropriation, self-reduction... they return part of the life that is denied us back to us, but we want it all.

Our lives of burning vision About the Conspiracy of Cells of Fire and more [en]

In the chaos of our own existence we are a part of the imponderable element which organizes subversion, plans mutinies, that leave even ourselves dazed. The translation of texts, letters, communiqués, etc. so that comrades in other countries around the world can read about the desires and ideas and projectuality of the comrades in Greece, is one more weapon at our disposal. What began as a simple desire and a challenge, has brought us into a new field of experiences, acquaintances and responsibilities. Now that we’re here, they will not get rid of us easily. We have become another aspect of the asymmetric threat. The war to the end, has already begun. A fundamental element in this war is solidarity. [...] This is why, as individuals with our actions and solidarity, we will continue with all means possible as anarchist revolutionary insurrectionalists, to express our thoughts and desires, whether it’s through the letters-texts of our fighting comrades who are hostages in the hell-holes of Greek democracy or through the actions of the comrades outside in the streets day and night with all means until social liberation for Anarchy. Actforfreedomnow - Boubouras, March 2011

Jean Weir
Passion for Freedom [en]

The following is an interview with Jean Weir that originally appeared in issue #8 of the UK anarchist magazine 325. Weir is best known for publishing Insurrection magazine, the Elephant Editions publishing project, translating many germinal Italian insurrectionary anarchist texts, and a lifetime of anarchist struggle. We have chosen to reprint this interview for a few reasons. First, and most importantly, Weir’s lucidity is a trait unfortunately lacking in many of today’s anarchist texts. Rather than create sensationalized portrayals of struggle or romanticized images of the past, Weir opts for modesty and frankness. Secondly, Weir’s analyses of prison, insurrection, clandestinity, and anarchist publishing offer important lessons to anarchists currently setting out on the path of active revolt.