Italy: Update on comrades arrested in operation “Scripta Manent” (27/10/2016) [en]
So, to recap, the situation of imprisoned comrades for the operation “Scripta Manent” is as follows...
Alfredo and Anna stopped their hunger strike, carried out while deathly silence prevailed outside. They ended the hunger strike following the revocation of prohibition on meeting between the arrested comrades in the same prisons. Therefore, Alfredo could meet Nicola again, and Anna was able to meet Valentina.
Instead, the prohibition on meeting is still applied in prison of Alessandria, where Alessandro and Marco are detained, and in prison of Terni where Danilo and Daniele are being held, despite the latter should not be in the High Security section AS2 for the charges he is being investigated for.
The comrades receive mail almost regularly (some letters and some envelopes with hard copy of updates from Internet are blocked).
I would remind to write to comrades in order to break the isolation that the prison itself creates. I would remind as well to put in envelope everything the comrades need to write you back (envelope, paper and stamp), to save their money which they are unfortunately forced to spend on weekly shopping inside the prison.
Break the isolation!
Solidarity and complicity with Alfredo, Nicola, Anna, Danilo, Valentina, Marco, Sandrone and Daniele!
RadioAzione
Addresses:
BISESTI MARCO: Strada Alessandria, 50/A – 15121 San Michele, Alessandria (AL)
MERCOGLIANO ALESSANDRO: Strada Alessandria, 50/A – 15121 San Michele, Alessandria (AL)
BENIAMINO ANNA: Via Aspromonte, 100 – 04100 – Latina LT
CREMONESE DANILO EMILIANO: Str. delle Campore, 32 – 05100 Terni TR
SPEZIALE VALENTINA: Via Aspromonte, 100 – 04100 – Latina LT
ALFREDO COSPITO I NICOLA GAI are still in Ferrara prison, section of high security AS2 (via Arginone 327, 44122 Ferrara)
DANIELE: Str. delle Campore, 32 – 05100 Terni TR
The account of Croce Nera Anarchica [Anarchist Black Cross] is open for money collected for the arrested comrades:
N° Carta PostePay: 4023 6009 1934 2891
addressed to: Omar Nioi
Being an emergency the money will be used to support the comrades in prison, but also for legal costs.
For any information, here is the address of Croce Nera Anarchica: croceneranarchica (at) autistici.org
Alfredo and Anna stopped their hunger strike, carried out while deathly silence prevailed outside. They ended the hunger strike following the revocation of prohibition on meeting between the arrested comrades in the same prisons. Therefore, Alfredo could meet Nicola again, and Anna was able to meet Valentina.
Instead, the prohibition on meeting is still applied in prison of Alessandria, where Alessandro and Marco are detained, and in prison of Terni where Danilo and Daniele are being held, despite the latter should not be in the High Security section AS2 for the charges he is being investigated for.
The comrades receive mail almost regularly (some letters and some envelopes with hard copy of updates from Internet are blocked).
I would remind to write to comrades in order to break the isolation that the prison itself creates. I would remind as well to put in envelope everything the comrades need to write you back (envelope, paper and stamp), to save their money which they are unfortunately forced to spend on weekly shopping inside the prison.
Break the isolation!
Solidarity and complicity with Alfredo, Nicola, Anna, Danilo, Valentina, Marco, Sandrone and Daniele!
RadioAzione
Addresses:
BISESTI MARCO: Strada Alessandria, 50/A – 15121 San Michele, Alessandria (AL)
MERCOGLIANO ALESSANDRO: Strada Alessandria, 50/A – 15121 San Michele, Alessandria (AL)
BENIAMINO ANNA: Via Aspromonte, 100 – 04100 – Latina LT
CREMONESE DANILO EMILIANO: Str. delle Campore, 32 – 05100 Terni TR
SPEZIALE VALENTINA: Via Aspromonte, 100 – 04100 – Latina LT
ALFREDO COSPITO I NICOLA GAI are still in Ferrara prison, section of high security AS2 (via Arginone 327, 44122 Ferrara)
DANIELE: Str. delle Campore, 32 – 05100 Terni TR
The account of Croce Nera Anarchica [Anarchist Black Cross] is open for money collected for the arrested comrades:
N° Carta PostePay: 4023 6009 1934 2891
addressed to: Omar Nioi
Being an emergency the money will be used to support the comrades in prison, but also for legal costs.
For any information, here is the address of Croce Nera Anarchica: croceneranarchica (at) autistici.org
31 ott 2016 Leggi il testo completo...
Carcere di Korydallos – Atene [Grecia]: “Non Serviam” – Testo dei membri detenuti delle CCF (12/09/2016) [it]
Nota di Anarhija.info: La traduzione di questo testo in lingua italiana appare solo oggi 31 ottobre perché nonostante la sua pubblicazione in versione originale, in greco, risale al 12 settembre, la traduzione inglese è stata pubblicata appena il 29 ottobre.
“Peggio della schiavitù è abituarsi ad essa...”
La vita nel mondo moderno, civilizzato comprende false rappresentazioni, falsi modelli e false formalità. Formalità che determinano la nostra crescita all’interno della famiglia, la nostra educazione, carriera professionale, i nostri rapporti, emozioni, sorrisi o lacrime. Modelli che castrano i propositi delle nostre percezioni in modo che i nostri pensieri siano rivolti verso un marciapiede mobile unidirezionale.
Rappresentazioni che travisano le funzioni e le patogenesi del sistema in modo tale di farci vedere lo svolgimento della vita solo su un palcoscenico, senza mai chiederci cosa si cela dietro le quinte. Così, migliaia di suicidi dei debitori disperati rappresentano solo un’altra statistica tra le spiacevoli conseguenze della crisi economica, l’impoverimento del cosiddetto terzo mondo è solo un fatto spiacevole le cui ferite saranno rimarginate dalle organizzazioni di beneficenza, le morti innumerevoli causate dalle crociate moderne, le vittime sfortunate dell’assurdità di guerra e gli schiavi condannati nelle carceri americane sono semplicemente degli elementi antisociali che forniscono servizi sociali alla Democrazia.
Il carcere stesso è l’esilio dalla vita; un non-luogo e un non-tempo dietro lo schermo di una società decente, per occultare la bruttura che infastidisce i rispettabili cittadini. Le carceri sono la prova di un’intelligenza perversa delle menti autoritarie. Sono costruite con muri che echeggiano urli e gemiti di migliaia di persone che hanno imparato a dormire con le angosce e disperazioni. Il carcere è il paese di prigionia, il paese dove la persona impara ad inginocchiarsi davanti il “Divieto”, una discarica per lo smaltimento dei rifiuti umani, una discarica industriale dove finiscono i rifiuti pericolosi della macchina sociale. Tuttavia, per la maggior parte delle persone, per tutti coloro che non hanno mai imparato a dubitare, a mettere in discussione, di guardare oltre l’ovvio, il carcere rappresenta un muro di sicurezza necessario per proteggere una vita pacifica e tranquilla.
E’ sicuramente ipocrita da parte di una società manifestare la propria civiltà democratica, i propri valori umani e sensibilità sociale in un modo così volgare, quando quelli ritenuti non idonei ad esistere all’interno della stessa società vengono accatastati nei magazzini delle anime. Ma è infinitamente più ipocrita, e irritante nello stesso tempo, trasformare queste esistenze incarcerate, questi morti viventi, in un valore commerciale attraverso un moderno e sofisticato commercio di schiavi.
Eppure, questo è la realtà per circa due milioni e mezzo di detenuti nelle carceri
...
“Peggio della schiavitù è abituarsi ad essa...”
La vita nel mondo moderno, civilizzato comprende false rappresentazioni, falsi modelli e false formalità. Formalità che determinano la nostra crescita all’interno della famiglia, la nostra educazione, carriera professionale, i nostri rapporti, emozioni, sorrisi o lacrime. Modelli che castrano i propositi delle nostre percezioni in modo che i nostri pensieri siano rivolti verso un marciapiede mobile unidirezionale.
Rappresentazioni che travisano le funzioni e le patogenesi del sistema in modo tale di farci vedere lo svolgimento della vita solo su un palcoscenico, senza mai chiederci cosa si cela dietro le quinte. Così, migliaia di suicidi dei debitori disperati rappresentano solo un’altra statistica tra le spiacevoli conseguenze della crisi economica, l’impoverimento del cosiddetto terzo mondo è solo un fatto spiacevole le cui ferite saranno rimarginate dalle organizzazioni di beneficenza, le morti innumerevoli causate dalle crociate moderne, le vittime sfortunate dell’assurdità di guerra e gli schiavi condannati nelle carceri americane sono semplicemente degli elementi antisociali che forniscono servizi sociali alla Democrazia.
Il carcere stesso è l’esilio dalla vita; un non-luogo e un non-tempo dietro lo schermo di una società decente, per occultare la bruttura che infastidisce i rispettabili cittadini. Le carceri sono la prova di un’intelligenza perversa delle menti autoritarie. Sono costruite con muri che echeggiano urli e gemiti di migliaia di persone che hanno imparato a dormire con le angosce e disperazioni. Il carcere è il paese di prigionia, il paese dove la persona impara ad inginocchiarsi davanti il “Divieto”, una discarica per lo smaltimento dei rifiuti umani, una discarica industriale dove finiscono i rifiuti pericolosi della macchina sociale. Tuttavia, per la maggior parte delle persone, per tutti coloro che non hanno mai imparato a dubitare, a mettere in discussione, di guardare oltre l’ovvio, il carcere rappresenta un muro di sicurezza necessario per proteggere una vita pacifica e tranquilla.
E’ sicuramente ipocrita da parte di una società manifestare la propria civiltà democratica, i propri valori umani e sensibilità sociale in un modo così volgare, quando quelli ritenuti non idonei ad esistere all’interno della stessa società vengono accatastati nei magazzini delle anime. Ma è infinitamente più ipocrita, e irritante nello stesso tempo, trasformare queste esistenze incarcerate, questi morti viventi, in un valore commerciale attraverso un moderno e sofisticato commercio di schiavi.
Eppure, questo è la realtà per circa due milioni e mezzo di detenuti nelle carceri
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31 ott 2016 Leggi il testo completo...
Prison of Ferrara [Italy]: Letter of anarchist comrade Alfredo Cospito (20/10) [en]
Note by Anarhija.info: This letter was written during the hunger strike of comrade, started 3/10 and ended 25/10 when he was released from isolation, a punishment for his solidarity act with the CCF, and now he can meet the comrade Nicola Gai again (both in high surveillance wing). The comrade Anna Beniamino ended her hunger strike too, began 10/10, and she can finally meet the comrade Valentina Speziale, in the same prisof of Latina, both arrested in operation “Scripta Manent”.
I suppose that this translation contains errors, but since no one wanted to translate it until today (it was published 20/10) I decided to do it in my bad English.
Valentina, Danilo, Anna, Marco, Sandro, Daniele, Nicola friends, brothers, sisters, comrades were arrested and rearrested.
I should narrate the same old story about another fabrication. Instead, I want to talk about the reason why they were arrested. Brothers and sisters were arrested because they attacked, they were tired of waiting, they ignored the decisions of the majority and took action.
I remain optimistic and in high spirits because the logic of “1 + 1 = 2” tells me that the comrades who struck are still free, therefore they are able to strike again.
The power does not repress randomly. Today it wants to isolate and to annihilate part of the anarchist movement, a “small” as it may be it was able to break the chains that tied it to the “old social anarchy.”
A social anarchism that in suicidal and compulsive way looks for “consensus at any costs”. Diluting continuously its aspirations.
This vision that “never goes beyond” is very convenient for power, on the contrary it fears those anarchists who refuse that “consensus” ties their hands, because they believe that only out of the action (not made of abstract theories or searching-pursuing of “people”) can the strategy be born, the path to follow.
I don’t want comment the “charges” and so-called “evidences”. The only thing I would say is that brothers and sisters of FAI-FRI have always claimed with head held high, in front of black-robed pigs, their own merits, their own actions, taking the responsibilities, spitting in the pigs’ faces, as we did in Genoa.
My main priority is not to get out of prison at all costs, but to get out with head held high without having denied anything of what I was, and I am.
I will get out by hook or by crook, it will all depends on my strength, on my abilities, on the strength of my brothers and sisters outside, but definitely I will get out with head held high.
My ideal complicity goes to brothers and sisters of the “Cooperativa Artigiana Fuoco ed Affini”-FAI, to brothers and sisters of FAI-RAT(Rivolta Anonima Tremenda) and to brothers and sisters of Narodnaja Volja – FAI, whoever they are, wherever they are.
My ideal complicity goes to anarchism of praxis, which in new forms is rising in most of the world, after a long hibernation.
Forward, without fear.
The future is ours.
Thought and Dynamite
Alfredo Cospito
I suppose that this translation contains errors, but since no one wanted to translate it until today (it was published 20/10) I decided to do it in my bad English.
Valentina, Danilo, Anna, Marco, Sandro, Daniele, Nicola friends, brothers, sisters, comrades were arrested and rearrested.
I should narrate the same old story about another fabrication. Instead, I want to talk about the reason why they were arrested. Brothers and sisters were arrested because they attacked, they were tired of waiting, they ignored the decisions of the majority and took action.
I remain optimistic and in high spirits because the logic of “1 + 1 = 2” tells me that the comrades who struck are still free, therefore they are able to strike again.
The power does not repress randomly. Today it wants to isolate and to annihilate part of the anarchist movement, a “small” as it may be it was able to break the chains that tied it to the “old social anarchy.”
A social anarchism that in suicidal and compulsive way looks for “consensus at any costs”. Diluting continuously its aspirations.
This vision that “never goes beyond” is very convenient for power, on the contrary it fears those anarchists who refuse that “consensus” ties their hands, because they believe that only out of the action (not made of abstract theories or searching-pursuing of “people”) can the strategy be born, the path to follow.
I don’t want comment the “charges” and so-called “evidences”. The only thing I would say is that brothers and sisters of FAI-FRI have always claimed with head held high, in front of black-robed pigs, their own merits, their own actions, taking the responsibilities, spitting in the pigs’ faces, as we did in Genoa.
My main priority is not to get out of prison at all costs, but to get out with head held high without having denied anything of what I was, and I am.
I will get out by hook or by crook, it will all depends on my strength, on my abilities, on the strength of my brothers and sisters outside, but definitely I will get out with head held high.
My ideal complicity goes to brothers and sisters of the “Cooperativa Artigiana Fuoco ed Affini”-FAI, to brothers and sisters of FAI-RAT(Rivolta Anonima Tremenda) and to brothers and sisters of Narodnaja Volja – FAI, whoever they are, wherever they are.
My ideal complicity goes to anarchism of praxis, which in new forms is rising in most of the world, after a long hibernation.
Forward, without fear.
The future is ours.
Thought and Dynamite
Alfredo Cospito
27 ott 2016 Leggi il testo completo...
Santiago [Cile]: Attacco esplosivo contro il Banco Estado (23/10/2016) [it]
Notte del 23 ottobre, comune di Macul, Santiago. Sera della farsa elettorale.
Rivendichiamo il sabotaggio del Banco Estado.
Ci sono tantissimi motivi per l’incendio e per realizzare l’attacco anarchico contro i loro Templi del Denaro.
Con questa azione estendiamo il nostro impegno nella rivolta. Massima volontà per l’intensificazione del conflitto contro lo Stato Capitale, il Potere e tutta l’Autorità.
Inviamo saluti a tutti i compagni detenuti che affronteranno i processi nelle prossime settimane.
Ignacio Muñoz
Manuel, Amaru, Felipe, Maria Paz, Natalia
Juan, Enrique, Nataly
Complicità totale con tutti voi.
Brigadas Autónomas por el Incendio.
Santiago [Čile]: Eksplozivni napad na Državnu Banku (23.10.2016.)
Noć 23. oktobra, općina Macul, Santiago. Veče izborne farse.
Preuzimamo odgovornost za sabotažu Banke Estado.
Ima brdo razloga za požar i za realizaciju anarhističkog napada na njihove Hramove Novca.
Ovim djelom proširujemo našu
...
Rivendichiamo il sabotaggio del Banco Estado.
Ci sono tantissimi motivi per l’incendio e per realizzare l’attacco anarchico contro i loro Templi del Denaro.
Con questa azione estendiamo il nostro impegno nella rivolta. Massima volontà per l’intensificazione del conflitto contro lo Stato Capitale, il Potere e tutta l’Autorità.
Inviamo saluti a tutti i compagni detenuti che affronteranno i processi nelle prossime settimane.
Ignacio Muñoz
Manuel, Amaru, Felipe, Maria Paz, Natalia
Juan, Enrique, Nataly
Complicità totale con tutti voi.
Brigadas Autónomas por el Incendio.
Santiago [Čile]: Eksplozivni napad na Državnu Banku (23.10.2016.)
Noć 23. oktobra, općina Macul, Santiago. Veče izborne farse.
Preuzimamo odgovornost za sabotažu Banke Estado.
Ima brdo razloga za požar i za realizaciju anarhističkog napada na njihove Hramove Novca.
Ovim djelom proširujemo našu
...
27 ott 2016 Leggi il testo completo...
Italija: „Operacija Scripta Manent” – Rezime (27.10.2016.) [hr]
Dakle, rezimirajući situaciju drugova zatvorenih uslijed operacije „Scripta Manent”...
Alfredo i Anna okončali su štrajk glađu, vođen dok je vani vladala grobna tišina, nakon što je povučena zabrana o druženju između drugova koji se nalaze u istom zatvoru. Tako je Alfredo mogao ponovno sresti Nicolu, a Anna Valentinu. No, još je na snazi zabrana susreta između drugova u zatvoru u Alessandriji, gdje su zatvoreni Sandro i Marco, i u zatvoru u Terniju, gdje su zatvoreni Danilo i Daniele, bez obzira što ovaj posljednji drug ne bi trebao biti na odjelu visoke sigurnosti zbog optužbi za koje je pod istragom.
Drugovi skoro redovito dobijaju poštu (neka pisma i neke pošiljke sa štampanim materijalom vijesti s interneta su blokirane).
Podsjećam da pišete drugovima kako bi prekinuli izolaciju koju zatvor sam po sebi stvara. K tome, podsjećam da u kovertu s pismom stavite i sve što je potrebno kako bi vam drugovi mogli odgovoriti (kovertu, papir i markice) i kako bi olakšali im trošak kupovine, na koju su primorani jednom tjedno.
Prekinimo izolaciju!
Solidarnost i Suučesništvo s Alfredom, Nicolom, Annom, Danilom, Valentinom, Marcom, Sandroneom i Danieleom!
RadioAzione
Alfredo i Anna okončali su štrajk glađu, vođen dok je vani vladala grobna tišina, nakon što je povučena zabrana o druženju između drugova koji se nalaze u istom zatvoru. Tako je Alfredo mogao ponovno sresti Nicolu, a Anna Valentinu. No, još je na snazi zabrana susreta između drugova u zatvoru u Alessandriji, gdje su zatvoreni Sandro i Marco, i u zatvoru u Terniju, gdje su zatvoreni Danilo i Daniele, bez obzira što ovaj posljednji drug ne bi trebao biti na odjelu visoke sigurnosti zbog optužbi za koje je pod istragom.
Drugovi skoro redovito dobijaju poštu (neka pisma i neke pošiljke sa štampanim materijalom vijesti s interneta su blokirane).
Podsjećam da pišete drugovima kako bi prekinuli izolaciju koju zatvor sam po sebi stvara. K tome, podsjećam da u kovertu s pismom stavite i sve što je potrebno kako bi vam drugovi mogli odgovoriti (kovertu, papir i markice) i kako bi olakšali im trošak kupovine, na koju su primorani jednom tjedno.
Prekinimo izolaciju!
Solidarnost i Suučesništvo s Alfredom, Nicolom, Annom, Danilom, Valentinom, Marcom, Sandroneom i Danieleom!
RadioAzione
27 ott 2016 Leggi il testo completo...
Messico: Lettera del prigioniero anarchico Fernando Bárcenas – “Non abbiamo bisogno di leggi per gestire le nostre vite” (10/2016) [it]
La legge è un dispositivo che castra le capacità umane; essa pensa, dirige e crea le nostre vite per noi, e un tale concetto implica la mutilazione della più unica e autentica parte di noi.
Perciò chi decide di prendere la vita nelle proprie mani ai margini di questa putrida macchina viene considerato “diverso”, “antisociale”, “criminale” ecc.
Non possiamo avanzare delle soluzioni all’interno della “cornice democratica”, che attraverso politiche di sterminio terrorizza i propri abitanti con detenzioni, violenze e morte.
Ho sentito delle voci su un’amnistia promossa da alcuni partiti politici e istituzioni, e considero necessario precisare qui la mia posizione che rifiuta tutte le forme di strumentalizzazione delle energie di persone con lo scopo di mantenere l’ordine. Alcuni pensano che un’amnistia può essere indirizzata agli interessi delle persone, frantumati dall’imposizione della ricchezza a costo della schiavitù economica. Non vogliamo “lasciare” un carcere per entrare in un altro. Vogliamo essere completamente liberi, fuori dalle loro realtà virtuali, e se questo implica distruggere la loro società lo faremo, convinti che qualcosa di nuovo dovrebbe nascere per seppellire eternamente questa marcia civiltà, che ci costringe ad essere automi e ingranaggi del macchinario...
Le “lotte politiche” sono inutili, le lotte devono essere parte di un conflitto permanente presente ovunque; possono imprigionarci, ma non fermeranno la rivolta. Gli abitanti infuriati escono sulle strade per rifiutare
...
Perciò chi decide di prendere la vita nelle proprie mani ai margini di questa putrida macchina viene considerato “diverso”, “antisociale”, “criminale” ecc.
Non possiamo avanzare delle soluzioni all’interno della “cornice democratica”, che attraverso politiche di sterminio terrorizza i propri abitanti con detenzioni, violenze e morte.
Ho sentito delle voci su un’amnistia promossa da alcuni partiti politici e istituzioni, e considero necessario precisare qui la mia posizione che rifiuta tutte le forme di strumentalizzazione delle energie di persone con lo scopo di mantenere l’ordine. Alcuni pensano che un’amnistia può essere indirizzata agli interessi delle persone, frantumati dall’imposizione della ricchezza a costo della schiavitù economica. Non vogliamo “lasciare” un carcere per entrare in un altro. Vogliamo essere completamente liberi, fuori dalle loro realtà virtuali, e se questo implica distruggere la loro società lo faremo, convinti che qualcosa di nuovo dovrebbe nascere per seppellire eternamente questa marcia civiltà, che ci costringe ad essere automi e ingranaggi del macchinario...
Le “lotte politiche” sono inutili, le lotte devono essere parte di un conflitto permanente presente ovunque; possono imprigionarci, ma non fermeranno la rivolta. Gli abitanti infuriati escono sulle strade per rifiutare
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26 ott 2016 Leggi il testo completo...
Germania: Inizio del processo contro l’anarchica di Amsterdam accusata di rapina in banca (04/11/2016) [it]
La compagna accusata di rapina banca, avvenuta nel 2013, apparirà davanti al tribunale per l’inizio del processo il 4 novembre.
Il processo si svolgerà in 9 udienze, attraverso più di 5 settimane.
Queste le date:
4/11, 17/11, 21/11, 22/11, 1/12, 5/12, 8/12, 13/12
Saremo in tribunale per sostenere la nostra compagna e per le strade per diffondere la solidarietà.
Njemačka: Početak suđenja protiv anarhistice iz Amsterdama optužene za pljačku banke (04.11.2016.)
Drugarica optužena za pljačku banke iz 2013. pojavit će se na sudu zbog početka suđenja, 4. novembra.
Suđenje će se odviti kroz 9 ročišta, odnosno više od 5 tjedana.
Ovo su datumi:
4.11., 17.11., 21.11., 22.11., 1.12., 5.12., 8.12., 13.12.
Bit ćemo na sudu da podržimo našu drugaricu i na ulicama da širimo solidarnost.
Il processo si svolgerà in 9 udienze, attraverso più di 5 settimane.
Queste le date:
4/11, 17/11, 21/11, 22/11, 1/12, 5/12, 8/12, 13/12
Saremo in tribunale per sostenere la nostra compagna e per le strade per diffondere la solidarietà.
Njemačka: Početak suđenja protiv anarhistice iz Amsterdama optužene za pljačku banke (04.11.2016.)
Drugarica optužena za pljačku banke iz 2013. pojavit će se na sudu zbog početka suđenja, 4. novembra.
Suđenje će se odviti kroz 9 ročišta, odnosno više od 5 tjedana.
Ovo su datumi:
4.11., 17.11., 21.11., 22.11., 1.12., 5.12., 8.12., 13.12.
Bit ćemo na sudu da podržimo našu drugaricu i na ulicama da širimo solidarnost.
26 ott 2016 Leggi il testo completo...
Španjolska: Poziv na solidarnost s anarhistima uhapšenima za pljačke u Njemačkoj (10.2016.) [hr]
Pozivamo na solidarnost s troje drugova optuženih za pljačke banke u njemačkom gradu Aachenu između 2012. i 2014., pošto se dvoje drugova nalaze u pritvoru, a treća drugarica očekuje odluku suda o izručenju iz Nizozemske u Njemačku*.
Uhapšeni u Barceloni u aprilu i junu, podvrgnuti su zatvoru i izolaciji, daleko od svojih prijatelja, drugova i obitelji, u njemačkim zatvorima u Koelnu i Aachenu, o očekivanju suđenja pod pritiskom katoličkog carstva Pax Banke i njihovih lakeja iz aachenskog tužiteljstva.
Dok njemačka policija iz LKA-NRW nema nema ništa osim labavog dokaza uzoraka DNK (koji ne mogu poslužiti kao jedini dokaz za osuditi osobu), njemačka štampa (Aachener Zeitung) ih optužuje da su počinili 3 pljačke između 2012. i 2014. u središtu Aachena, uz objavu njihovih fotografija i profila, i proizvoljno interpretira njihove privatne živote kako bi pripremila propagandu o njihovoj krivici za pljačke i zatvor.
Navedena procedura je dio strategije „lova na vještice” u državama EU protiv anarhista, nedavno ažurirane posljednjom represivnom operacijom talijanske države „Scripta Manent” kojom je uhapšeno 6 anarhističkih drugova/arica optuženih da su članovi FAI-FRI.
Naš dosljedni odgovor na ovu situaciju je uvijek isti, aktivna solidarnost s drugovima pod udarom represije i napad na autoritarni i vladajući sistem.
Nećemo ostati inertni prekriženih ruku, najbolja obrana je napad!
Sloboda za drugove optužene za pljačke u Njemačkoj!
Sloboda za anarhističke i svjesne drugove!
Borba je jedini put!
Srušimo zidove zatvorskog društva!
*15.09. sud u Amsterdamu je odlučio da izruči optuženu drugaricu u Njemačkoj, zbog čega se ista danas nalazi u zatvoru.
Uhapšeni u Barceloni u aprilu i junu, podvrgnuti su zatvoru i izolaciji, daleko od svojih prijatelja, drugova i obitelji, u njemačkim zatvorima u Koelnu i Aachenu, o očekivanju suđenja pod pritiskom katoličkog carstva Pax Banke i njihovih lakeja iz aachenskog tužiteljstva.
Dok njemačka policija iz LKA-NRW nema nema ništa osim labavog dokaza uzoraka DNK (koji ne mogu poslužiti kao jedini dokaz za osuditi osobu), njemačka štampa (Aachener Zeitung) ih optužuje da su počinili 3 pljačke između 2012. i 2014. u središtu Aachena, uz objavu njihovih fotografija i profila, i proizvoljno interpretira njihove privatne živote kako bi pripremila propagandu o njihovoj krivici za pljačke i zatvor.
Navedena procedura je dio strategije „lova na vještice” u državama EU protiv anarhista, nedavno ažurirane posljednjom represivnom operacijom talijanske države „Scripta Manent” kojom je uhapšeno 6 anarhističkih drugova/arica optuženih da su članovi FAI-FRI.
Naš dosljedni odgovor na ovu situaciju je uvijek isti, aktivna solidarnost s drugovima pod udarom represije i napad na autoritarni i vladajući sistem.
Nećemo ostati inertni prekriženih ruku, najbolja obrana je napad!
Sloboda za drugove optužene za pljačke u Njemačkoj!
Sloboda za anarhističke i svjesne drugove!
Borba je jedini put!
Srušimo zidove zatvorskog društva!
*15.09. sud u Amsterdamu je odlučio da izruči optuženu drugaricu u Njemačkoj, zbog čega se ista danas nalazi u zatvoru.
26 ott 2016 Leggi il testo completo...
Zatvor Ferrara [Italija]: Anarhistički zatvorenik Alfredo Cospito prekinuo štrajk glađu (25.10.2016.) [hr]
Drug Alfredo Cospito okončao je štrajk glađu nakon što je ponovno premješten na odjel, stoga je mogao ponovno sresti druga Nicolu Gaia.
26 ott 2016 Leggi il testo completo...
Čile: Vijesti o „Slučaju PDI”. Natalia u kućnom pritvoru (21./24.10.2016.) [hr]
U petak 21. oktobra ujutro započelo je suđenje za takozvani „Slučaj PDI”.
Prijatelji, članovi obitelji i solidarni okupili su se pokraj sramotne palače pravde, u momentu pauze njenih aktivnosti, što ionako nije spriječilo početak inkvizicije protiv naših drugova, koja je zatim odgođena, ali nećemo ulaziti u detalje. Ta odgoda, za 10. novembar, samo produžava razdoblje ove nesigurne otmice koja traje već 15 mjeseci.
Baš zato i dalje pozivamo da umnožavate solidarna djela protiv udaraca koje policijska država želi nanijeti našim drugovima!
AMARU, FELIPE, M. PAZ, MANUEL & NATALIA NA ULICE!
******
U prvim jutarnjim satima 24. oktobra naši su drugovi još jednom odvedeni u sramotnu palaču pravde, na novo ročište o razmatranju pritvora. Nataliji je istražni zatvor izmijenjen u kućni zatvor. Trenuci sreće ispunili su naša tijela, ali ne zaboravljamo da još nije kraj. Ne zaboravljamo da su ostali naši drugovi zatočeni već 15 mjeseci, od 2. jula 2015., u zatvoru San Miguel.
Uslijedit će vijesti.
Solidarnost i djela za zatvorenike društvenog rata!
Manuel, Felipe, M. Paz, Amaru i Natalia slobodni!
Ćelija Propagande Moica Morada
Prijatelji, članovi obitelji i solidarni okupili su se pokraj sramotne palače pravde, u momentu pauze njenih aktivnosti, što ionako nije spriječilo početak inkvizicije protiv naših drugova, koja je zatim odgođena, ali nećemo ulaziti u detalje. Ta odgoda, za 10. novembar, samo produžava razdoblje ove nesigurne otmice koja traje već 15 mjeseci.
Baš zato i dalje pozivamo da umnožavate solidarna djela protiv udaraca koje policijska država želi nanijeti našim drugovima!
AMARU, FELIPE, M. PAZ, MANUEL & NATALIA NA ULICE!
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U prvim jutarnjim satima 24. oktobra naši su drugovi još jednom odvedeni u sramotnu palaču pravde, na novo ročište o razmatranju pritvora. Nataliji je istražni zatvor izmijenjen u kućni zatvor. Trenuci sreće ispunili su naša tijela, ali ne zaboravljamo da još nije kraj. Ne zaboravljamo da su ostali naši drugovi zatočeni već 15 mjeseci, od 2. jula 2015., u zatvoru San Miguel.
Uslijedit će vijesti.
Solidarnost i djela za zatvorenike društvenog rata!
Manuel, Felipe, M. Paz, Amaru i Natalia slobodni!
Ćelija Propagande Moica Morada
26 ott 2016 Leggi il testo completo...
Carcere di Korydallos – Atene [Grecia]: “Per Alfredo e Anna – Finché non ci incontriamo” – Cospirazione delle Cellule di Fuoco (25/10/2016) [it]
In Italia il compagno Alfredo Cospito, dal 3 ottobre, e la compagna Anna Beniamino, dal 10 ottobre, stanno conducendo lo sciopero della fame contro l’isolamento imposto a loro e agli altri anarchici detenuti per gli attacchi della FAI (Operazione “Scripta Manent”).
Sappiamo che la lotta contro l’autorità è impari... Ma nonostante questo, abbiamo scelto la guerra per la libertà, invece della pace dalla paura.
Perché sappiamo che ci sono persone “libere” più incarcerate dei detenuti, e persone viventi più morte dei nostri compagni caduti nella battaglia per la libertà.
Perché per ogni battaglia che perdiamo, una nuova ne inizia.
“Perché se io non mi brucio, se tu non ti bruci, come farà l’oscurità a diventare luce...”
Per noi la solidarietà non è semplicemente “toccante”, ma un modo di vita, di diventare persone con un sogno a nostra misura.
Sosteniamo i nostri compagni Alfredo e Anna con tutto il nostro cuore e la nostra mente, finché i nostri sogni si incontrano...
FORZA E SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI IN SCIOPERO DELLA FAME
ALFREDO COSPITO E ANNA BENIAMINO
MAI PENTITI
MAI SCONFITTI
CCF/FAI – Cellula di Guerriglia Urbana
George Polydoros
Olga Economidou
Gerasimos Tsakalos
Christos Tsakalos
Carcere di Korydallos
Zatvor Korydallos - Atena [Grčka]: "Za Alfreda i Annu - Do susreta" - Zavjera Vatrenih Ćelija (25.10.2016.)U Italiji drug Alfredo Cospito, od 3.10., i drugarica Anna Beniamino, od 10.10., vode štrajk glađ protiv izolacije koja je nametnuta njima i drugim zatvorenim anarhistima zbog napada FAI (Operacija "Scripta Manent").
Znamo da je borba protiv autoriteta nejednaka... No, unatoč tome odabrali smo rat za slobodu, umjesto mira zbog straha.
Zato što znamo da postoje "slobodne" osobe koje su više okovane od zatvorenika, i žive osobe koje su više mrtve od
...
Sappiamo che la lotta contro l’autorità è impari... Ma nonostante questo, abbiamo scelto la guerra per la libertà, invece della pace dalla paura.
Perché sappiamo che ci sono persone “libere” più incarcerate dei detenuti, e persone viventi più morte dei nostri compagni caduti nella battaglia per la libertà.
Perché per ogni battaglia che perdiamo, una nuova ne inizia.
“Perché se io non mi brucio, se tu non ti bruci, come farà l’oscurità a diventare luce...”
Per noi la solidarietà non è semplicemente “toccante”, ma un modo di vita, di diventare persone con un sogno a nostra misura.
Sosteniamo i nostri compagni Alfredo e Anna con tutto il nostro cuore e la nostra mente, finché i nostri sogni si incontrano...
FORZA E SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI IN SCIOPERO DELLA FAME
ALFREDO COSPITO E ANNA BENIAMINO
MAI PENTITI
MAI SCONFITTI
CCF/FAI – Cellula di Guerriglia Urbana
George Polydoros
Olga Economidou
Gerasimos Tsakalos
Christos Tsakalos
Carcere di Korydallos
Zatvor Korydallos - Atena [Grčka]: "Za Alfreda i Annu - Do susreta" - Zavjera Vatrenih Ćelija (25.10.2016.)U Italiji drug Alfredo Cospito, od 3.10., i drugarica Anna Beniamino, od 10.10., vode štrajk glađ protiv izolacije koja je nametnuta njima i drugim zatvorenim anarhistima zbog napada FAI (Operacija "Scripta Manent").
Znamo da je borba protiv autoriteta nejednaka... No, unatoč tome odabrali smo rat za slobodu, umjesto mira zbog straha.
Zato što znamo da postoje "slobodne" osobe koje su više okovane od zatvorenika, i žive osobe koje su više mrtve od
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25 ott 2016 Leggi il testo completo...
talija: Anarhističi zatvorenik Alfredo Cospito nastavlja štrajk glađu (24.10.2016.) [hr]
Putem razgovora sa zatvorenim drugovima doznajemo da je u zatvorima Terni i Alessandrija još na snazi zabrana susreta među drugovima.
Osim toga, drug Alfredo Cospito javlja nam 22.10. da nastavlja štrajk glađu.
Stoga ne treba uzimati u obzir vijest objavljenu na internetu koja tvrdi da su Alfredo i Anna okončali štrajk glađu. Očekujemo vijesti koje će smjesta biti objavljene na sajtovima RadioAzione i Croce Nera Anarchica.
Pozivam drugove koji vode sajtove, blogove, novine i druga sredstva kontrainformacije da uvijek provjere vijesti o zatvorenim drugovima kako ne bi došlo do konfuzije, što bi, u tom slučaju, još više izoliralo drugove u jednom štrajku glađu koji već i ovako prolazi gotovo nezapažen.
RadioAzione
Osim toga, drug Alfredo Cospito javlja nam 22.10. da nastavlja štrajk glađu.
Stoga ne treba uzimati u obzir vijest objavljenu na internetu koja tvrdi da su Alfredo i Anna okončali štrajk glađu. Očekujemo vijesti koje će smjesta biti objavljene na sajtovima RadioAzione i Croce Nera Anarchica.
Pozivam drugove koji vode sajtove, blogove, novine i druga sredstva kontrainformacije da uvijek provjere vijesti o zatvorenim drugovima kako ne bi došlo do konfuzije, što bi, u tom slučaju, još više izoliralo drugove u jednom štrajku glađu koji već i ovako prolazi gotovo nezapažen.
RadioAzione
25 ott 2016 Leggi il testo completo...
Italija: “Uvijek Visoko Uzdignute Glave!” — Poziv na anarhistički susret (05.11..2016.) [hr]
Započnimo kratkim rezimeom događaja.
U represivnoj operaciji nazvanoj “Scripta Manent” zatraženo je 15 pritvora, od kojih je izvršeno 7, i 32 pretresa.
Jedan drug, Daniele, čije ime nije bilo na popisu zahtjeva za pritvorom, uhapšen je pod optužbom za posjedovanje materijala za izradu eksploziva.
Među optužbama ističe se, po težini, pokušaj masakra, s očitim ciljem da se dosegnu vrlo visoke zatvorske kazne, skroz do doživotne.
Nakon zahtjeva sudu potvrđen je pritvor za sve, dok su za Annu odbačene neke specifične optužbe (Parma i Cofferati).
Javni tužitelj Sparagna, iz torinskog tužiteljstva, nositelj istrage, uložio je žalbu zato što nisu izvršeni svi pritvori koji su zatraženi.
Osim toga, tužitelj je iznio namjeru da ispita uhapšene, u nadi da će se netko distancirati. U svrhu te nade i dalje drži drugove u izolaciji, a istu proceduru nameće i protiv Danielea, zatvorenog zbog kaznenog djela za koje nije predviđen visoki nadzor.
Kao odgovor na ovo stanje stvari Alfredo i Anna započeli su, 3.10. odnosno 10.10., štrajk glađu do daljnjeg.
Tužitelj je započeo ispitivanja, a drugovi su odgovorili na najbolji odgovarajući način, s još jednim odbijanjem još jedne provokacije.
Nakon ispitivanja povučena je zabrana susreta, prekinuta je izolacija i drugovi prekidaju štrajk glađu.
Sve to ne odnosi se samo na zatvorene drugove, bez obzira na stavove pojedinaca postoji namjera da se osudi i kazni 20 godina anarhističkih borbi.
Smatramo da je nužan susret između osoba koje osobno preuzimaju odgovornost za anarhističku ideju, njene tenzije i djela.
Poziv na susret dana 5.11.2016., u 14 sati, Garage Anarchico – Chiassetto Santa Ubaldesca, 44 (zona San Martino) – Pisa
U represivnoj operaciji nazvanoj “Scripta Manent” zatraženo je 15 pritvora, od kojih je izvršeno 7, i 32 pretresa.
Jedan drug, Daniele, čije ime nije bilo na popisu zahtjeva za pritvorom, uhapšen je pod optužbom za posjedovanje materijala za izradu eksploziva.
Među optužbama ističe se, po težini, pokušaj masakra, s očitim ciljem da se dosegnu vrlo visoke zatvorske kazne, skroz do doživotne.
Nakon zahtjeva sudu potvrđen je pritvor za sve, dok su za Annu odbačene neke specifične optužbe (Parma i Cofferati).
Javni tužitelj Sparagna, iz torinskog tužiteljstva, nositelj istrage, uložio je žalbu zato što nisu izvršeni svi pritvori koji su zatraženi.
Osim toga, tužitelj je iznio namjeru da ispita uhapšene, u nadi da će se netko distancirati. U svrhu te nade i dalje drži drugove u izolaciji, a istu proceduru nameće i protiv Danielea, zatvorenog zbog kaznenog djela za koje nije predviđen visoki nadzor.
Kao odgovor na ovo stanje stvari Alfredo i Anna započeli su, 3.10. odnosno 10.10., štrajk glađu do daljnjeg.
Tužitelj je započeo ispitivanja, a drugovi su odgovorili na najbolji odgovarajući način, s još jednim odbijanjem još jedne provokacije.
Nakon ispitivanja povučena je zabrana susreta, prekinuta je izolacija i drugovi prekidaju štrajk glađu.
Sve to ne odnosi se samo na zatvorene drugove, bez obzira na stavove pojedinaca postoji namjera da se osudi i kazni 20 godina anarhističkih borbi.
Smatramo da je nužan susret između osoba koje osobno preuzimaju odgovornost za anarhističku ideju, njene tenzije i djela.
Poziv na susret dana 5.11.2016., u 14 sati, Garage Anarchico – Chiassetto Santa Ubaldesca, 44 (zona San Martino) – Pisa
25 ott 2016 Leggi il testo completo...
Polonia: “Free the Warsaw Three” – foglio in lingua italiana sugli anarchici arrestati a Varsavia (10/2016) [it]
Download PDF: Free The Warsaw Three
23 maggio 2016
03:30 Varsavia, distretto di Włochy : la polizia arresta tre anarchici. Sono accusati di possesso di esplosivi e tentativo di usarli per incendiare un veicolo di polizia.
[...]
24 maggio 2016
Varsavia, Ufficio del Procuratore: il primo interrogatorio degli arrestati nell’ufficio del procuratore distrettuale. Segni di torture sono visibili sui loro corpi. L’avvocato è sul luogo, ma gli è negata la possibilità di una conversazione privata con gli arrestati.
25 maggio 2016
Varsavia, Corte Distrettuale: durante la sessione alla corte del distretto, il Procuratore decide di tenere gli arrestati in prigione preventiva per tre mesi.
[...]
14 giugno 2016
Varsavia, il primo interrogatorio dopo il cambio di procuratore. Da ora, il Procuratore Nazionale – Dipartimento per il crimine organizzato e la corruzione si sta occupando del caso.
[...]
18 agosto 2016
Il tribunale decide di tenere i 3 arrestati in prigione per altri 3 mesi. Tutti restano in celle individuali e trattati come “i più pericolosi criminali”.
[...]
19 settembre 2016
Tutti e tre gli anarchici sono rilasciti! Si trovano agli arresti domiciliari, non sono autorizzati a incontrarsi tra loro o con i testimoni. Devono recarsi tutti i giorni a firmare alla stazione di polizia ed è loro proibito recarsi fuori dal paese. La data del processo è ancora sconosciuta.
24 ott 2016 Leggi il testo completo...
Atene [Grecia]: Sullo sciopero della fame di Alfredo Cospito e Anna Beniamino nelle carceri italiane (10/2016) [it]
Non analizzeremo niente e non esporremo delle sterili e squallidi fanfare. La nostra solidarietà con i compagni detenuti in Italia è un dato di fatto. In ogni caso, il complesso delle relazioni ascendenti ci è completamente avverso e siamo in guerra con tutte le sue espressioni, specialmente con le sue forme armate (repressione, correzione). Dall’autorità e dal suo gregge ci aspettiamo il peggio, e non possiamo affrontarli in un modo tattico differente se vogliamo causare anche il minimo serio danno. Dalla nostra posizione noi percepiamo lo sciopero della fame, eccetto come strumento di resistenza contro la repressione, anche come strumento di ricatto e sfruttamento della maschera umanitaria che gli Stati cercano di mostrare sul palcoscenico culturale europeo, e con tale (strumento) speriamo di ottenere effetto e causa per far retrocedere il nemico.
Forza ai nostri fratelli/sorelle
Non lasciamo i nostri compagni detenuti nelle mani della repressione
Attaccare proprio qui, proprio adesso ogni espressione del meccanismo autoritario.
Come mimino gesto di solidarietà con Alfredo ed Anna abbiamo appeso uno striscione con scritto:
“Alfredo, Anna, FORZA!
Nello sciopero della fame dentro le celle, contro l’isolamento
e la repressione che lo Stato impone NULLA E’ FINITO! LA GUERRA STA DIVAMPANDO”
Uroboros
Atena [Grčka]: O štrajku glađu Alfreda Cospita i Anne Beniamino u talijanskim zatvorima (10.2016.)
Nećemo ništa analizirati i nećemo iznositi sterilne i turobne fanfare. Naša solidarnost s našim zatvorenim drugovima je činjenica. U svakom slučaju, skup uzlaznih odnosa nam je sasvim stran i u ratu smo sa svim njegovim izrazima, nadasve s njegovim oružanim oblicima (represija, korekcija). Od autoriteta i njegovog krda očekujemo najgore, i ne možemo se prema njima postaviti na drugačiji taktički način ako želimo prouzročiti i najmanju ozbiljnu štetu. S našeg stajališta, smatramo
...
Forza ai nostri fratelli/sorelle
Non lasciamo i nostri compagni detenuti nelle mani della repressione
Attaccare proprio qui, proprio adesso ogni espressione del meccanismo autoritario.
Come mimino gesto di solidarietà con Alfredo ed Anna abbiamo appeso uno striscione con scritto:
“Alfredo, Anna, FORZA!
Nello sciopero della fame dentro le celle, contro l’isolamento
e la repressione che lo Stato impone NULLA E’ FINITO! LA GUERRA STA DIVAMPANDO”
Uroboros
Atena [Grčka]: O štrajku glađu Alfreda Cospita i Anne Beniamino u talijanskim zatvorima (10.2016.)
Nećemo ništa analizirati i nećemo iznositi sterilne i turobne fanfare. Naša solidarnost s našim zatvorenim drugovima je činjenica. U svakom slučaju, skup uzlaznih odnosa nam je sasvim stran i u ratu smo sa svim njegovim izrazima, nadasve s njegovim oružanim oblicima (represija, korekcija). Od autoriteta i njegovog krda očekujemo najgore, i ne možemo se prema njima postaviti na drugačiji taktički način ako želimo prouzročiti i najmanju ozbiljnu štetu. S našeg stajališta, smatramo
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24 ott 2016 Leggi il testo completo...
Repubblica Ceca: Dichiarazione del prigioniero anarchico Lukáš Borl (11/09/2016) [it]
Domenica 4 settembre 2016 sono stato arrestato dalla polizia a Most e poi portato in custodia cautelare nel carcere di Litomerice. Purtroppo è successo quello che non volevo, ma sapevo da sempre che questo poteva accadere in ogni momento. Per fortuna mi ero mentalmente preparato ad una tale situazione, così ho potuto affrontare con calma questo tipo di realtà sgradevole, alla quale io sono esposto e, sembra, le persone a me vicine.
Sono stato catturato da coloro che difendono il dominio del capitale sulle nostre vite. Tuttavia, questo non cambia nulla nella mia volontà di proseguire lungo il sentiero che ho scelto. Continuerò a distruggere e a creare. A combattere e ad amare. Rimango anarchico con tutto ciò che appartiene a questo. Ho deciso per adesso di scrivere alcuni paragrafi sulla mia detenzione. Sicuramente presto esprimerò la mia opinione su altre questioni che ritengo importanti.
*** Prima dell’arresto
Non è un segreto che in un certo momento ho deciso di “scomparire”, allarmato che la polizia stava progettando il mio arresto. Ho espresso le mie motivazioni nel testo Disappearing the State Control, pubblicato su vari siti del movimento anarchico. La scelta che feci mi permise di vivere nascosto e abbastanza contento per mesi. Mi spostavo liberamente e mangiavo bene. Il mondo intero divenne per me la mia casa, e fui capace di trovare isole per una vita culturale e sociale. A causa del sostegno emotivo e materiale ebbi abbastanza energia per continuare a lottare per l’emancipazione. Conoscevo i rischi collegati a questo, ma non ho mai pensato di porre fine a questo e non ci penso neanche adesso. Liberarsi dalla dittatura dello Stato e del capitalismo è un obiettivo così attraente che è impossibile per me distogliere l’attenzione da esso. Anche col fatto che il potere mi sta minacciando con il dito, il bastone o il carcere... Essere anarchico per me significa comprendere tali minacce come una conseguenza inevitabile del mio desiderio espresso per la libertà. Questo è collegato alla vita quotidiana dei ribelli. Un fatto che non ho potuto evitare, ma posso sfidarlo. Quello che sto facendo e continuerò a fare.
*** Le circostanze del mio arresto
La polizia mi ha arrestato a Most, una piccola città in cui sono nato e vissuto per tanto tempo. Parte della mia famiglia e molti amici vivono là. A Most gestivo con altre persone il centro sociale “Ateneo”, dove abbiamo organizzato una lunga serie di iniziative legate al movimento anarchico. In breve, in questa città sono una persona abbastanza conosciuta, sia dagli abitanti che dalla polizia e burocrati. Per alcune persone sarà stata un’espressione di “stupidità” il fatto che avevo deciso di tornare in questa città, dove contemporaneamente ero oggetto di un mandato d’arresto europeo. Anche se le persone a me più vicine pensassero così, non li darei colpa. Perché guardano alla questione da una posizione diversa dalla mia. Quindi, capisco che alcune persone non comprendono le idee e le azioni di uno che vive in clandestinità da tempo. La vita della persona in fuga è legata alla separazione dalle persone che lui/lei ama e che in precedenza sono state in stretto e frequente contatto. Si tratta di una delle cose più difficili che una persona in una situazione del genere deve affrontare. Raccolta di fondi, cibo, rifugio o sicurezza sono in confronto compiti relativamente semplici. Esistono due modi per affrontare una tale separazione. O la si accetta passivamente, il che significa esporsi anche ad una sofferente e infinita frustrazione. O si cerca di superare la separazione attraverso contatti occasionali, i quali ovviamente aumentano di molto il rischio di essere catturati dalla polizia. Io ho scelto “istintivamente” la seconda opzione. Sapevo cosa stavo rischiando e cosa potevo perdere. Ma, sapevo anche che in isolamento potevo perdere qualcosa di molto importante per
...
Sono stato catturato da coloro che difendono il dominio del capitale sulle nostre vite. Tuttavia, questo non cambia nulla nella mia volontà di proseguire lungo il sentiero che ho scelto. Continuerò a distruggere e a creare. A combattere e ad amare. Rimango anarchico con tutto ciò che appartiene a questo. Ho deciso per adesso di scrivere alcuni paragrafi sulla mia detenzione. Sicuramente presto esprimerò la mia opinione su altre questioni che ritengo importanti.
*** Prima dell’arresto
Non è un segreto che in un certo momento ho deciso di “scomparire”, allarmato che la polizia stava progettando il mio arresto. Ho espresso le mie motivazioni nel testo Disappearing the State Control, pubblicato su vari siti del movimento anarchico. La scelta che feci mi permise di vivere nascosto e abbastanza contento per mesi. Mi spostavo liberamente e mangiavo bene. Il mondo intero divenne per me la mia casa, e fui capace di trovare isole per una vita culturale e sociale. A causa del sostegno emotivo e materiale ebbi abbastanza energia per continuare a lottare per l’emancipazione. Conoscevo i rischi collegati a questo, ma non ho mai pensato di porre fine a questo e non ci penso neanche adesso. Liberarsi dalla dittatura dello Stato e del capitalismo è un obiettivo così attraente che è impossibile per me distogliere l’attenzione da esso. Anche col fatto che il potere mi sta minacciando con il dito, il bastone o il carcere... Essere anarchico per me significa comprendere tali minacce come una conseguenza inevitabile del mio desiderio espresso per la libertà. Questo è collegato alla vita quotidiana dei ribelli. Un fatto che non ho potuto evitare, ma posso sfidarlo. Quello che sto facendo e continuerò a fare.
*** Le circostanze del mio arresto
La polizia mi ha arrestato a Most, una piccola città in cui sono nato e vissuto per tanto tempo. Parte della mia famiglia e molti amici vivono là. A Most gestivo con altre persone il centro sociale “Ateneo”, dove abbiamo organizzato una lunga serie di iniziative legate al movimento anarchico. In breve, in questa città sono una persona abbastanza conosciuta, sia dagli abitanti che dalla polizia e burocrati. Per alcune persone sarà stata un’espressione di “stupidità” il fatto che avevo deciso di tornare in questa città, dove contemporaneamente ero oggetto di un mandato d’arresto europeo. Anche se le persone a me più vicine pensassero così, non li darei colpa. Perché guardano alla questione da una posizione diversa dalla mia. Quindi, capisco che alcune persone non comprendono le idee e le azioni di uno che vive in clandestinità da tempo. La vita della persona in fuga è legata alla separazione dalle persone che lui/lei ama e che in precedenza sono state in stretto e frequente contatto. Si tratta di una delle cose più difficili che una persona in una situazione del genere deve affrontare. Raccolta di fondi, cibo, rifugio o sicurezza sono in confronto compiti relativamente semplici. Esistono due modi per affrontare una tale separazione. O la si accetta passivamente, il che significa esporsi anche ad una sofferente e infinita frustrazione. O si cerca di superare la separazione attraverso contatti occasionali, i quali ovviamente aumentano di molto il rischio di essere catturati dalla polizia. Io ho scelto “istintivamente” la seconda opzione. Sapevo cosa stavo rischiando e cosa potevo perdere. Ma, sapevo anche che in isolamento potevo perdere qualcosa di molto importante per
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24 ott 2016 Leggi il testo completo...
Italija: Pismo anarhističkog zatvorenika Alfreda Cospita (10./2016.) [hr]
Napomena RadioAzione (20.10.2016.): Slijedi tekst anarhističkog druga Alfreda Cospita o štrajkug glađu bez obustave, koju vodi i njegova partnerica Anna Beniamino, i nekoliko njegovih razmatranja o hapšenjima u operaciji „Scripta Manent”, u kojoj je, uz druga Nicola Gaia, i on ponovno uhapšen. Svakovrsna ograničanja, izolacija koja traje već gotovo dva mjeseca, šikaniranja i kroz odgađanja susreta dvoje drugova (Danila i Valentina) s njihovo dvoje male djece, razgolitila su bolesne želje jednog javnog tužitelja, Roberta Sparagne, koji misli da će se na taj način domoći jedne žrtve, jedne izdajice ili nekoga tko će za sve preuzeti odgovornost. Između ostalog, pošto su drugovi podvrgnuti „cenzuri” nad poštom nastoje im na bijedan način ograničiti izlaz pošte iz zatvora, stavljajući ljepilo na pisma zatvorenih drugova koja se u trenutku otvaranja koverte poderu. Uživaj i ti, ti jeftini bijedni stvore kojeg plaća država; uživaj i smij se tvojim prljavim torturama na štetu zatvorenih drugova, ali sjeti se da najslađe se smije tko se zadnji smije! A to će biti smijeh koji će pokopati tebe i tvoju voljenu državu!
Anarhistima-cama
Poziv na Revolucionarnu Solidarnost
Neo-inkvizitor torinskog tužiteljstva, Roberto Sparagna, želi preuzeti Laudijevo mjesto [preminuli tužitelj], igra se našim životima, koje želi uništiti. Za početk, protiv izolacije (ograničenja – torture koju nam je nametnuo Sparagna) štrajk glađu bez prekida, bez granica, sve do krajnjih posljedica, Nastavit ću odlučan do prekida izolacije.
Roberto Sparagna nas želi slomiti, prekidajući naše odnose, pogađajući nas cenzurom i izolacijom kako bi uništio svaki tračak osjećaja, svaku šansu otpora.
Idućih ću tjedana staviti svoj život na kocku.
Priznajem da je dostizanje cilja složeno, ali uzdam se u mržnju koju osjećam prema svakom obliku moći i nadmoći nad revolucionarnom solidarnošću moje anarhističke braće i sestara, nadasve u svoju volju.
Moja snaga je jedan višestrani anarhistički pokret u neprekidnom razvoju. Samo ako stavimo u igru, da za danom, život i sigurnost. Samo ako si zaprljamo ruke djelom (kakvo god ono bilo) utjecat ćemo na realnost, učinit ćemo nešto drugačije.
„Štrajk glađu” (s moje točke gledišta, nezamislive izvana) u situaciji u kojoj se nalazim ne sadrži nikakav prezir. Očaj ili podcjenjivanje mojeg vlastitog života. Predivnog i radosnog života, baš zato jer sam ga doveo u rizik, bacio u borbu bez računica i oportunizma. Stav koji ću i zadržati do posljednjeg daška.
Prekinuti ravnodušnost, političku računicu jednog anarhističkog pokreta u Italiji, prečesto nepokretnog, ledenog, koji se kreće kompaktno samo u slučaju smrti, nevine žrtve.
Prekinimo
...
24 ott 2016 Leggi il testo completo...
Edinburgh [Škotska]: Zapaljen kombi animalističkog društva SPCA (15.09.2016.) [hr]
Kapitalistička civilizacija se širi kao vatra. Guta fizičku realnost, ali i načine razmišljanja koji ideologiziraju pravila i uloge koje porobljavaju individualnost, održavajući tako svoju konsolidaciju. Pokornost se ne nalazi samo u onome što netko radi, purizam morala kao način mehanističkog razmišljanja je instinkt robova, a ne svojesnih egoista koji slijedeći svoj egzistencijalni ustanak pokušavaju interpretirati realnost izvan imaginarnog svijeta ideja, kako bi bili sposobni napasti na način koji im odgovara, odabirući ono što pripada njima, a što ne.
Pokornost pronalazimo u načinima na koji netko prihvaća i reproducira njegove vrijednosti. Mnogi pokušavaju širiti indoktrinaciju jer im njihov misticizam ili fantazije ne dozvoljavaju da predahnu, ali mi znami da je politika ta koja pokušava dokazati da se njihove vrijednosti treba slijediti, jer ako ih kreiraš iz iskustva svoje vlastite volje bit će potpuno beskorisni, ako te zanima stvaranje anarhije a ne ideologije. Nikoga se ne može uvjeriti da živit vlastiti život slijedeći modele uloga, heroje ili reificirane vrijednosti. Taj način razmišljanja pripada civiliziranom mentalitetu, a nas ne zanimaju osobe koje ne pokušavaju pronaći svoje vlastite načine za ono što im je vlastito. Mi smo mizantropi i nastojimo gledati kaos u oči. Povijest je dokazala da je ljudska civilizacija neizbježna. Mada njen današnji oblik nadilazi shvaćanje jer iz jednog polja otuđenja uskačemo u drugi, puštajući nas da plutamo u labirintu života okruženi metafizičkim napadima.
U noći 15.09. zapalili smo kombi dobrotvorne skrbi za životinje SPCA [društvo za prevenciju nasilja nad životinjama, nap.prev.]. Kombi je bio parkiran u jednom dvorištu kvarta. To je bio čin čistog zadovoljstva i nepokoravanja u zemlji pokorenih, ali i čin osvete jedne individualnosti. Kada tijelo živi, samo tada valoriziraš život, kada osjetiš tok moći, inače je duh samo maskota. Štogod činimo to je dio nas, ne predstavljamo nikoga i ništa. Skrb za životinje SPCA je još jedan zupčanik u tvornici civilizacije. Taj fosil pokoran zakonima „kontrolira dobrobit” ne-ljudskih životinja odstranjujući one „neispravne” koje bi mogle zaraziti sterilizirani kavez štovatelja Zakona. Kada je životinja ranjena (ne smrtno) u nekropoli i kada je aveti Zakona klasificiraju kao ne-domaću za avet Nacije, tada je ubiju kao znak „milosrđa” krvnika „humanosti”, imaginarnog prirođenog obilježja, koji propisuje moral povezan s fanatizmom u Zakon. Čak i kad netko želi odnijeti ranjenu životinju veterinaru na liječenje, postoji kazna za one koji liječe „ne-domaće” životinje da bi ih vratili u „divljinu” (odnosno u javne parkove grada). Glupost, pretjerano dobrovoljna poslušnost koja degradira život individualnosti na pohabani proizvod i licemjerje skrbi u ime uništavanja „životinjske dobrobiti” ili pravi osjećaj za skrb kanaliziran kroz institucionalizirano razmišljanje morala i Zakona, aktiviraju našu
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Pokornost pronalazimo u načinima na koji netko prihvaća i reproducira njegove vrijednosti. Mnogi pokušavaju širiti indoktrinaciju jer im njihov misticizam ili fantazije ne dozvoljavaju da predahnu, ali mi znami da je politika ta koja pokušava dokazati da se njihove vrijednosti treba slijediti, jer ako ih kreiraš iz iskustva svoje vlastite volje bit će potpuno beskorisni, ako te zanima stvaranje anarhije a ne ideologije. Nikoga se ne može uvjeriti da živit vlastiti život slijedeći modele uloga, heroje ili reificirane vrijednosti. Taj način razmišljanja pripada civiliziranom mentalitetu, a nas ne zanimaju osobe koje ne pokušavaju pronaći svoje vlastite načine za ono što im je vlastito. Mi smo mizantropi i nastojimo gledati kaos u oči. Povijest je dokazala da je ljudska civilizacija neizbježna. Mada njen današnji oblik nadilazi shvaćanje jer iz jednog polja otuđenja uskačemo u drugi, puštajući nas da plutamo u labirintu života okruženi metafizičkim napadima.
U noći 15.09. zapalili smo kombi dobrotvorne skrbi za životinje SPCA [društvo za prevenciju nasilja nad životinjama, nap.prev.]. Kombi je bio parkiran u jednom dvorištu kvarta. To je bio čin čistog zadovoljstva i nepokoravanja u zemlji pokorenih, ali i čin osvete jedne individualnosti. Kada tijelo živi, samo tada valoriziraš život, kada osjetiš tok moći, inače je duh samo maskota. Štogod činimo to je dio nas, ne predstavljamo nikoga i ništa. Skrb za životinje SPCA je još jedan zupčanik u tvornici civilizacije. Taj fosil pokoran zakonima „kontrolira dobrobit” ne-ljudskih životinja odstranjujući one „neispravne” koje bi mogle zaraziti sterilizirani kavez štovatelja Zakona. Kada je životinja ranjena (ne smrtno) u nekropoli i kada je aveti Zakona klasificiraju kao ne-domaću za avet Nacije, tada je ubiju kao znak „milosrđa” krvnika „humanosti”, imaginarnog prirođenog obilježja, koji propisuje moral povezan s fanatizmom u Zakon. Čak i kad netko želi odnijeti ranjenu životinju veterinaru na liječenje, postoji kazna za one koji liječe „ne-domaće” životinje da bi ih vratili u „divljinu” (odnosno u javne parkove grada). Glupost, pretjerano dobrovoljna poslušnost koja degradira život individualnosti na pohabani proizvod i licemjerje skrbi u ime uništavanja „životinjske dobrobiti” ili pravi osjećaj za skrb kanaliziran kroz institucionalizirano razmišljanje morala i Zakona, aktiviraju našu
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24 ott 2016 Leggi il testo completo...
Porto Alegre [Brasile]: Attaccato una veicolo di polizia in solidarietà con i detenuti nelle gabbie dello Stato (25/09/2016) [it]
All’alba del 25 settembre abbiamo collocato una ordigno incendiario sotto un veicolo della Prima stazione di Polizia Civile nella via Canabarro.
Anche se nella città si respira un’aria repressiva per l’arrivo della Forza Nazionale, abbiamo deciso di passare all’attacco. Ma non siamo gli unici ad attaccare la polizia, in questo territorio non è un esclusiva né una professione di nessuno. Salutiamo questo atteggiamento di irriverenza e celebriamo il fuoco nella stazione di polizia nel paese di Cruzeiro. Che la rivolta e l’attacco siano permanenti!
Tutte le forme di polizia sono nemiche della libertà. Non solo la Polizia Militare è repressiva e assassina. Esiste tutta una rete che difende “l’ordine sociale”: gli agenti in borghese svolgono il lavoro dell’Intelligence per accusare e incarcerare tutti coloro che non accettano di sottomettersi al sistema, la Guardia Municipale è quella che cura la “nettezza sociale” delle strade in città, perseguitando i nullatenenti o persone che vivono in strada, venditori ambulanti ecc... mentre nelle proteste si chiede la fine della Polizia Militare dimenticando che ogni tipo di polizia cerca di eliminare la divergenza... che tutta la polizia è nostra nemica.
Assieme al nostro piacere di attaccare questa forza repressiva, i nostri nemici di sempre, ci accompagna anche il desiderio di mandare un abbraccio ai nostri compagni. Agli indomabili guerriglieri urbani della Cospirazione delle Cellule di Fuoco che continuano a lottare dentro le carceri greche (siamo con voi oggi e sempre). Ai compagni in Italia sequestrati per gli attacchi della FAI FRI. A Rafael Braga Vieira, che è stato arrestato a Rio, assurdamente condannato per detenzione di una bottiglia di solvente durante una protesta nel 2013.
Per la fine di tutte le forme di polizia e per la diffusione degli attacchi contro il dominio.
Alcuni amici della rivolta
P.S: I media, come anche la polizia, non parlano dell’accaduto, ovviamente non sarebbe molto strategico esporre i propri punti deboli, per timore che gli altri “vandali” e ribelli potrebbero ispirarsi e cercare di attaccare nuovamente le “Forze dell’ordine” in casa propria.
Porto Alegre [Brazil]: Napad na policijsko vozilo u znak solidarnosti sa zatočenima u kaveze država (25.09.2016.)
U zoru 25. septembra postavili smo zapaljivu napravu pod jednu policijsko vozilo Prve stanice Civilne Policije u ulici Canabarro.
Mada se u gradu udiše represivno ozračje zbog dolaska Nacionalne Snage, ipak smo odlučili da napadnemo. I nismo jedini, napada na policiju na ovom teritoriju ne pripada nikome niti je ikome zvanje. Pozdravljamo taj stav nepoštivanja i slavimo požar u policijskoj stanici u naselju Cruzerio. Neka pobuna i napad budu neprestani!
Svi oblici policije su neprijatelji slobode. Nije samo Vojna Policija represivna i ubojica. Postoji čitava jedna mreža koja
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Anche se nella città si respira un’aria repressiva per l’arrivo della Forza Nazionale, abbiamo deciso di passare all’attacco. Ma non siamo gli unici ad attaccare la polizia, in questo territorio non è un esclusiva né una professione di nessuno. Salutiamo questo atteggiamento di irriverenza e celebriamo il fuoco nella stazione di polizia nel paese di Cruzeiro. Che la rivolta e l’attacco siano permanenti!
Tutte le forme di polizia sono nemiche della libertà. Non solo la Polizia Militare è repressiva e assassina. Esiste tutta una rete che difende “l’ordine sociale”: gli agenti in borghese svolgono il lavoro dell’Intelligence per accusare e incarcerare tutti coloro che non accettano di sottomettersi al sistema, la Guardia Municipale è quella che cura la “nettezza sociale” delle strade in città, perseguitando i nullatenenti o persone che vivono in strada, venditori ambulanti ecc... mentre nelle proteste si chiede la fine della Polizia Militare dimenticando che ogni tipo di polizia cerca di eliminare la divergenza... che tutta la polizia è nostra nemica.
Assieme al nostro piacere di attaccare questa forza repressiva, i nostri nemici di sempre, ci accompagna anche il desiderio di mandare un abbraccio ai nostri compagni. Agli indomabili guerriglieri urbani della Cospirazione delle Cellule di Fuoco che continuano a lottare dentro le carceri greche (siamo con voi oggi e sempre). Ai compagni in Italia sequestrati per gli attacchi della FAI FRI. A Rafael Braga Vieira, che è stato arrestato a Rio, assurdamente condannato per detenzione di una bottiglia di solvente durante una protesta nel 2013.
Per la fine di tutte le forme di polizia e per la diffusione degli attacchi contro il dominio.
Alcuni amici della rivolta
P.S: I media, come anche la polizia, non parlano dell’accaduto, ovviamente non sarebbe molto strategico esporre i propri punti deboli, per timore che gli altri “vandali” e ribelli potrebbero ispirarsi e cercare di attaccare nuovamente le “Forze dell’ordine” in casa propria.
Porto Alegre [Brazil]: Napad na policijsko vozilo u znak solidarnosti sa zatočenima u kaveze država (25.09.2016.)
U zoru 25. septembra postavili smo zapaljivu napravu pod jednu policijsko vozilo Prve stanice Civilne Policije u ulici Canabarro.
Mada se u gradu udiše represivno ozračje zbog dolaska Nacionalne Snage, ipak smo odlučili da napadnemo. I nismo jedini, napada na policiju na ovom teritoriju ne pripada nikome niti je ikome zvanje. Pozdravljamo taj stav nepoštivanja i slavimo požar u policijskoj stanici u naselju Cruzerio. Neka pobuna i napad budu neprestani!
Svi oblici policije su neprijatelji slobode. Nije samo Vojna Policija represivna i ubojica. Postoji čitava jedna mreža koja
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20 ott 2016 Leggi il testo completo...
Anarhija.info
Aut Aut
[it]
Quando tradussi e pubblicai l’opuscolo “Individualità e il gruppo anarchico”, firmato da una delle cellule della CCF, Cellula di Guerriglia Urbana, aggiunsi in nota che non l’ho fatto perché ne condivido il contenuto, ma per rendere pubblico quanto questo progetto, secondo me, si è allontanato da quella sua forma originaria di tensione per proporre (o riproporre) un individualismo anarchico che per certi versi può essere trovato nelle pagine di una diversa teoria insurrezionalista, però, in questo caso, avvicinandosi, o addirittura in certi punti sfociando in idee formali, cioè dell’organizzazione formale. Simili proposte (piattaforma informale, organizzazione strutturata e specifica) sono già state oggetto di critica, sia nello scritto del compagno Alfredo Cospito indirizzato ai compagni greci, che nel testo di alcuni compagni che costituivano le CARI-PGG, e recentemente nell’ultima riflessione, riguardo il testo in questione, del compagno di RadioAzione.
Questo che segue è solo una raccolta di pensieri sparsi che affioravano alla mia mente mentre traducevo il testo, di tasselli che non compongono un mosaico figurativo, ma un’ astratta immagine personale libera a interpretazioni, perché non possiedo verità da trasmettere, e tanto meno da mercificare.
Questo opuscolo tocca vari argomenti, e molti di essi, secondo il mio punto di vista, vanno a sgretolare il concetto dell’individualismo in sé (sia a livello teorico che pratico). E proprio coloro (almeno gli autori del testo) che abbracciarono l’idea della F.A.I., propagando la versione nichilista dell’anarchia, adesso propongono di snaturalizzare la prima, cercando di indirizzarla nelle forme (strutture) che sono più proprie ad un, oserei dire, “insurrezionalismo comunista” che anarchico, più affine forse ai gruppi come 17N, cercando di strutturare l’anarchia informale in piattaforme, organizzazioni fisse, cluster, gruppi, sotto-gruppi, gruppi di prova ecc. Il testo sta tentando di lanciare una proposta completamente antitetica alla F.A.I., però conservando lo stesso aggettivo “informale”. Non perché qualcuno detiene su di essa i “diritti d’autore”, ma perché va ad eclissare tutto quello che c’è di informale e di individualista in questo progetto. Partendo dalla mia esperienza personale, se ritengo che un progetto non soddisfa i miei bisogno sono libera di crearmi un altro, senza cercare di convincere gli altri di adattarsi ai miei bisogni. Questo, per me, significherebbe far politica.
Non è che con queste mie parole voglio, per l’amor dell’anarchia, imporre a qualcuno le mie idee, solamente penso che chi progetta organizzazioni così strutturate e fisse, forse farebbe meglio a darsi anche un nome più appropriato. “Informale”, nel documento della F.A.I. in lingua italiana (“Chi siamo – Lettera al movimento anarchico e antiautoritario”): “Inoltre chi fa parte della F.A.I. ne è militante a tutti gli effetti solo nel momento specifico dell’azione e della sua preparazione, non investe l’intera vita e progettualità dei compagni (...)”. Poi se in qualche altra lingua questo concetto possiede significati diversi forse
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Questo che segue è solo una raccolta di pensieri sparsi che affioravano alla mia mente mentre traducevo il testo, di tasselli che non compongono un mosaico figurativo, ma un’ astratta immagine personale libera a interpretazioni, perché non possiedo verità da trasmettere, e tanto meno da mercificare.
Questo opuscolo tocca vari argomenti, e molti di essi, secondo il mio punto di vista, vanno a sgretolare il concetto dell’individualismo in sé (sia a livello teorico che pratico). E proprio coloro (almeno gli autori del testo) che abbracciarono l’idea della F.A.I., propagando la versione nichilista dell’anarchia, adesso propongono di snaturalizzare la prima, cercando di indirizzarla nelle forme (strutture) che sono più proprie ad un, oserei dire, “insurrezionalismo comunista” che anarchico, più affine forse ai gruppi come 17N, cercando di strutturare l’anarchia informale in piattaforme, organizzazioni fisse, cluster, gruppi, sotto-gruppi, gruppi di prova ecc. Il testo sta tentando di lanciare una proposta completamente antitetica alla F.A.I., però conservando lo stesso aggettivo “informale”. Non perché qualcuno detiene su di essa i “diritti d’autore”, ma perché va ad eclissare tutto quello che c’è di informale e di individualista in questo progetto. Partendo dalla mia esperienza personale, se ritengo che un progetto non soddisfa i miei bisogno sono libera di crearmi un altro, senza cercare di convincere gli altri di adattarsi ai miei bisogni. Questo, per me, significherebbe far politica.
Non è che con queste mie parole voglio, per l’amor dell’anarchia, imporre a qualcuno le mie idee, solamente penso che chi progetta organizzazioni così strutturate e fisse, forse farebbe meglio a darsi anche un nome più appropriato. “Informale”, nel documento della F.A.I. in lingua italiana (“Chi siamo – Lettera al movimento anarchico e antiautoritario”): “Inoltre chi fa parte della F.A.I. ne è militante a tutti gli effetti solo nel momento specifico dell’azione e della sua preparazione, non investe l’intera vita e progettualità dei compagni (...)”. Poi se in qualche altra lingua questo concetto possiede significati diversi forse
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20 ott 2016 Leggi il testo completo...
RadioAzione[Italia]
A Plague Upon You!
Reflections #12 [en]
“When she got infected she ran to her brother
when he got infected he ran to his dad
the plague gradually spread within the neighborhood
causing the invasion of the city”.
(from the song “1660 Peste ti colga”)
In the next lines, with my inelegant and crude, but definitely honest way, I will try to explain my point of view on some issues which are for me fundamental ways of being an anarchist.
Some of these aspects have already been discussed in the various and past “reflections #” on this site.
The reason why I returned to certain issues arose from reading the pamphlet of Gerasimos Tsakalos, translated in Italian and published recently by the comrade of Anarhija.info.
This long document of the Greek comrade indicates how projects, abbreviations, and acronyms sometimes are embraced without understand well what you are approaching to; even worse is the denaturalization of those projects-initials-acronyms that you are embracing ...
Let me give an example. One day I decided to went on the attack tangibly against the system and I signed a document/claim “Cell X”, created in the moment by one who carries out the action, myself or with other individuals, and accompanied by an acronym “Y” which is a project of other comrades who have launched a propaganda of attack through a document that explains what they are, what they want and what they mean with their project.
If I decide to sign with the acronym of the project too, it means that I consider its basis as mine, otherwise it would be better to avoid the combination of the two signatures. Even more, if I have ideas, or visions, completely different from that project I will not denaturalize it with my reflections.
For example, if that project talk about “affinity groups” that are born and die at the moment when the action has achieved its purpose, I won’t name, with other individuals who operate with me, a “cell” always with the same name, even when the individuals are always the same. Because, in case of repeated signature I would risk to create, with the other individuals, only doubts and chaos in the minds of persons who read a document or claim.
Let’s not kid ourselves, and be honest with ourselves, always sign with the same acronym implies in the “not free” minds of many comrades creation of schemes and organizations, which don’t have anything in common with affinity groups; it leads you to think that behind any attack with that sign there are always the same individuals.
I don’t criticize the use of “the repetitive acronym” at all, because I think
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when he got infected he ran to his dad
the plague gradually spread within the neighborhood
causing the invasion of the city”.
(from the song “1660 Peste ti colga”)
In the next lines, with my inelegant and crude, but definitely honest way, I will try to explain my point of view on some issues which are for me fundamental ways of being an anarchist.
Some of these aspects have already been discussed in the various and past “reflections #” on this site.
The reason why I returned to certain issues arose from reading the pamphlet of Gerasimos Tsakalos, translated in Italian and published recently by the comrade of Anarhija.info.
This long document of the Greek comrade indicates how projects, abbreviations, and acronyms sometimes are embraced without understand well what you are approaching to; even worse is the denaturalization of those projects-initials-acronyms that you are embracing ...
Let me give an example. One day I decided to went on the attack tangibly against the system and I signed a document/claim “Cell X”, created in the moment by one who carries out the action, myself or with other individuals, and accompanied by an acronym “Y” which is a project of other comrades who have launched a propaganda of attack through a document that explains what they are, what they want and what they mean with their project.
If I decide to sign with the acronym of the project too, it means that I consider its basis as mine, otherwise it would be better to avoid the combination of the two signatures. Even more, if I have ideas, or visions, completely different from that project I will not denaturalize it with my reflections.
For example, if that project talk about “affinity groups” that are born and die at the moment when the action has achieved its purpose, I won’t name, with other individuals who operate with me, a “cell” always with the same name, even when the individuals are always the same. Because, in case of repeated signature I would risk to create, with the other individuals, only doubts and chaos in the minds of persons who read a document or claim.
Let’s not kid ourselves, and be honest with ourselves, always sign with the same acronym implies in the “not free” minds of many comrades creation of schemes and organizations, which don’t have anything in common with affinity groups; it leads you to think that behind any attack with that sign there are always the same individuals.
I don’t criticize the use of “the repetitive acronym” at all, because I think
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17 ott 2016 Leggi il testo completo...
Edimburgo [Scozia]: Incendiato un furgone della società animalista SPCA (15/09/2016) [it]
La civiltà capitalista si propaga come il fuoco. Divora la realtà fisica e anche i modi di pensare, i quali ideologizzano le norme e i ruoli che assoggettano l’individualità, perpetuando così il loro consolidamento. Il servilismo non si trova in quello che una persona fa di per sé, il purismo della moralità come modo di pensare meccanicista rappresenta l’istinto degli schiavi, non degli ego consapevoli, i quali seguendo la propria insurrezione esistenziale cercano di interpretare la realtà al di fuori del mondo immaginario di idee, per essere in grado di attaccare a proprio piacimento, scegliendo ciò che appartiene a loro e cosa no. Il servilismo va cercato nei modi in cui la persona accetta e riproduce i valori. In molti cercano di diffondere l’indottrinamento, perché il loro misticismo o le fantasie non li lasciano prendere fiato, ma noi sappiamo che la politica sta cercando di indicare i valori da seguire, però se questi non vengono creati da esperienza personale, dalla propria volontà di vita, allora saranno completamente inutili, se ti interessa creare l’anarchia e non un ideologia. Nessuno dovrebbe essere convinto di vivere la propria vita seguendo i modelli di ruolo, eroi e valori reificati. Questo è un modo di pensare che appartiene alla mentalità civilizzata, e non ci interessano le persone che non cercano di trovare modi personali per ciò che è loro proprio. Noi siamo misantropi e cerchiamo di guardare il caos negli occhi. La Storia ha dimostrato che la civiltà umana è inevitabile. Sebbene la sua forma contemporanea va oltre la comprensione, dato che da un campo di alienazione salti in un altro, lasciandoti fluire nel labirinto dell’esistenza circondato da attacchi metafisici.
Nella notte del 15 settembre abbiamo incendiato un furgone dell’assistenza sociale per gli animali, SPCA [società per la prevenzione delle crudeltà sugli animali, n.d.t]. Il furgone era parcheggiato in un cortile del quartiere. Questa è stata un’azione di estrema
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Nella notte del 15 settembre abbiamo incendiato un furgone dell’assistenza sociale per gli animali, SPCA [società per la prevenzione delle crudeltà sugli animali, n.d.t]. Il furgone era parcheggiato in un cortile del quartiere. Questa è stata un’azione di estrema
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17 ott 2016 Leggi il testo completo...
Atene [Grecia]: CCF – Attacco bomba contro la casa della P.M. Tsatani (10/2016) [it]
PROGETTO NEMESI
ATTO PRIMO
Ci assumiamo la responsabilità per l’attacco alla casa della P.M. Tsatani Georgia nella via Hippocrates in centro città, accanto alla stazione di polizia di Exarchia.
Sapevamo che la Tsatani era scortata dalla polizia e che costituiva una meta sorvegliata, ma questo non ha rappresentato un ostacolo per il nostro attacco. Abbiamo scelto un atto simbolico mirante solo ai danni materiali, ma nel futuro la Cospirazione delle Cellule di Fuoco non si limiterà a questo...
La scelta è caduta su questa particolare P.M. per due motivi principali.
Il primo motivo è rappresentato dal fatto che la G. Tsatani è membro di circoli para-giudiziari impegnati a far “scomparire” i fascicoli dei casi che toccano gli interessi della mafia affaristica e politica (considerando il profitto, ovviamente). Lei rappresenta l’avanguardia giudiziale dei suoi capi.
L’apice della sua sporca carriera è il caso di Vgenopoulos, che la Tsatani ha messo agli atti, aiutandolo a salvarsi da una condanna sicura. La tangente che ha ricevuto dall’imprenditore Vgenopoulos ha gonfiato ancora di più il suo invisibile conto para-giudiziario. Sono queste nascoste nobili sponsorizzazioni d’affari che costruiscono le case lussuose dei giudici in cambio della loro “giustizia”.
Un altro esempio di stile della P.M. Tsatani, attentamente tenuto nascosto dai media, è il caso di Meimarakis. E’ stata lei a prendere il fascicolo del caso sugli armamenti e sulle tangenti dell’allora ministro della Difesa Nazionale, Vangelis Meimarakis, e a “dimenticarsi” di spedirlo al Parlamento, per proteggerlo. In compenso per questo accordo la figlia e il marito della Tsatani sono diventati candidati parlamentari della N.D. [Nea Demokratia, partito di destra, n.d.t.] sotto la presidenza di Meimarakis. La Tsatani era coinvolta anche nel caso dei Vatopedi, confermando ancora una volta il cartello mafioso di Chiesa-Giustizia, come in molti casi conosciuti sui quali “lavorava” per nascondere le loro attività e proteggere gli interessi dell’autorità.
Il secondo motivo per cui abbiamo scelto di colpire la P.M. Tsatani è la sua partecipazione nel sequestro giudiziario dei famigliari dei nostri compagni.
E’ stata lei a giudicare come inaccettabile una delle richieste di cauzione di Evi Statiri, moglie di Gerasimos Tsakalos, membro delle CCF. Contribuendo in questo modo anche alla campagna giudiziaria anti-guerriglia e e ad uno dei ricatti più immorali contro i rivoluzionari anarchici.
La furia vendicativa dei magistrati contro le famiglie dei nostri compagni è una scelta che dovranno pagare a caro prezzo, tutti i magistrati coinvolti e i loro famigliari.
Possediamo memoria e soprattutto pazienza, persistenza e coerenza...
Dedichiamo questa azione ai membri detenuti delle CCF, Gerasimo Tsakalos, Christos Tsakalos, George Polydoros e Olga Economidou.
Inviamo la nostra solidarietà alla compagna anarchica Angeliki Spyropoulou, a tutti i detenuti politici impenitenti che si trovano nelle celle della Democrazia Greca, e ai compagni italiani, Alfredo Cospito, Nicola Gai e agli anarchici accusati in Italia per la FAI nell’operazione “scripta manent”.
Presto seguirà il proclama completo come anche la nostra proposta per il progetto “Nemesi”.
Torneremo...
Cospirazione delle Cellule di Fuoco / F.A.I.
(nota del sito Antisocial Evolution: pubblichiamo questo comunicato per nostra scelta e non per dovere. Non condividiamo le percezioni comuni e il contesto teorico, ma condividiamo abbastanza referenze assiologiche comuni. Consideriamo i P.M. e i giudici nostri nemici non perché quello che loro chiamano “giustizia” è ingiusto, che fa esattamente quello per cosa è stata fatta, ma perché rappresentano la forma più alta di moralità istituzionalizzata, il sommo campo di depersonalizzazione che protegge la società. Perché rappresentano i dei sulla sfera terrestre. Per questi motivi sosteniamo pienamente questa azione e la promessa di attacco ad oggetti animati.)
Atena [Grčka]: Bombaški napad na dom javni tužiteljice Tsatani (10.2016.)
PROJEK NEMEZA
ČIN PRVI
Preuzimamo odgovornost za napad na dom javni tužiteljice Tsatani Georgije u ulici Hippocrates u središtu grada, pokraj policijske stanice u Egzarhiji.
Znali smo da Tsatani ima policijsku pratnju i da je meta pod nadzorom, ali to nije predstavljalo prepreku za naš napad. Odabrali smo simbolični čin usmjeren samo na materijalnu štetu, ali u budućnosti se Zavjera Vatrenih Ćelija neće ograničiti samo na to...
Odabrali smo baš ovu javnu tužiteljicu iz dva glavna razloga.
Prvi razlog proizlazi iz činjenice da je G. Tsatani dio para-pravosudnih sredina koje se bave “nestankom” spisa slučajeva koji se tiču interesa poslovne i političke mafije (uzimajući u obzir profit, naravno). Ona predstavlja pravosudnu gardu svojih šefova. Vrhunac njene prljave karijere je slučaj Vgenopoulos, kojeg je Tsatani arhivirala, pomažući da izbjegne sigurnu kaznu. Mito koji joj je poduzetnik Vgenopoulos dao još je više napuhao njen nevidljiv para-pravosudni račun. Takvim sakrivenim plemenitim poslovnim sponzorstvima grade se luksuzne kuće sudaca u zamjenu za “pravdu”.
Još jedan primjer stila tužiteljice Tsatani, pažljivo sakriven od medija, je slučaj Meimarakisa. Upravo je ona uzela spis slučaja o naoružanju i o mitu tadašnjeg ministra Nacionalne Obrane, Vangelisa Meimarakisa, i “zaboravila” ga poslati parlamentu, kako bi ga zaštitila. U zauzvrat, za taj dogovor, njena kći i muž postali parlamentarni kandidati N.D. [Nea Demokratia, stranka desnice, nap.prev.] pod
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ATTO PRIMO
Ci assumiamo la responsabilità per l’attacco alla casa della P.M. Tsatani Georgia nella via Hippocrates in centro città, accanto alla stazione di polizia di Exarchia.
Sapevamo che la Tsatani era scortata dalla polizia e che costituiva una meta sorvegliata, ma questo non ha rappresentato un ostacolo per il nostro attacco. Abbiamo scelto un atto simbolico mirante solo ai danni materiali, ma nel futuro la Cospirazione delle Cellule di Fuoco non si limiterà a questo...
La scelta è caduta su questa particolare P.M. per due motivi principali.
Il primo motivo è rappresentato dal fatto che la G. Tsatani è membro di circoli para-giudiziari impegnati a far “scomparire” i fascicoli dei casi che toccano gli interessi della mafia affaristica e politica (considerando il profitto, ovviamente). Lei rappresenta l’avanguardia giudiziale dei suoi capi.
L’apice della sua sporca carriera è il caso di Vgenopoulos, che la Tsatani ha messo agli atti, aiutandolo a salvarsi da una condanna sicura. La tangente che ha ricevuto dall’imprenditore Vgenopoulos ha gonfiato ancora di più il suo invisibile conto para-giudiziario. Sono queste nascoste nobili sponsorizzazioni d’affari che costruiscono le case lussuose dei giudici in cambio della loro “giustizia”.
Un altro esempio di stile della P.M. Tsatani, attentamente tenuto nascosto dai media, è il caso di Meimarakis. E’ stata lei a prendere il fascicolo del caso sugli armamenti e sulle tangenti dell’allora ministro della Difesa Nazionale, Vangelis Meimarakis, e a “dimenticarsi” di spedirlo al Parlamento, per proteggerlo. In compenso per questo accordo la figlia e il marito della Tsatani sono diventati candidati parlamentari della N.D. [Nea Demokratia, partito di destra, n.d.t.] sotto la presidenza di Meimarakis. La Tsatani era coinvolta anche nel caso dei Vatopedi, confermando ancora una volta il cartello mafioso di Chiesa-Giustizia, come in molti casi conosciuti sui quali “lavorava” per nascondere le loro attività e proteggere gli interessi dell’autorità.
Il secondo motivo per cui abbiamo scelto di colpire la P.M. Tsatani è la sua partecipazione nel sequestro giudiziario dei famigliari dei nostri compagni.
E’ stata lei a giudicare come inaccettabile una delle richieste di cauzione di Evi Statiri, moglie di Gerasimos Tsakalos, membro delle CCF. Contribuendo in questo modo anche alla campagna giudiziaria anti-guerriglia e e ad uno dei ricatti più immorali contro i rivoluzionari anarchici.
La furia vendicativa dei magistrati contro le famiglie dei nostri compagni è una scelta che dovranno pagare a caro prezzo, tutti i magistrati coinvolti e i loro famigliari.
Possediamo memoria e soprattutto pazienza, persistenza e coerenza...
Dedichiamo questa azione ai membri detenuti delle CCF, Gerasimo Tsakalos, Christos Tsakalos, George Polydoros e Olga Economidou.
Inviamo la nostra solidarietà alla compagna anarchica Angeliki Spyropoulou, a tutti i detenuti politici impenitenti che si trovano nelle celle della Democrazia Greca, e ai compagni italiani, Alfredo Cospito, Nicola Gai e agli anarchici accusati in Italia per la FAI nell’operazione “scripta manent”.
Presto seguirà il proclama completo come anche la nostra proposta per il progetto “Nemesi”.
Torneremo...
Cospirazione delle Cellule di Fuoco / F.A.I.
(nota del sito Antisocial Evolution: pubblichiamo questo comunicato per nostra scelta e non per dovere. Non condividiamo le percezioni comuni e il contesto teorico, ma condividiamo abbastanza referenze assiologiche comuni. Consideriamo i P.M. e i giudici nostri nemici non perché quello che loro chiamano “giustizia” è ingiusto, che fa esattamente quello per cosa è stata fatta, ma perché rappresentano la forma più alta di moralità istituzionalizzata, il sommo campo di depersonalizzazione che protegge la società. Perché rappresentano i dei sulla sfera terrestre. Per questi motivi sosteniamo pienamente questa azione e la promessa di attacco ad oggetti animati.)
Atena [Grčka]: Bombaški napad na dom javni tužiteljice Tsatani (10.2016.)
PROJEK NEMEZA
ČIN PRVI
Preuzimamo odgovornost za napad na dom javni tužiteljice Tsatani Georgije u ulici Hippocrates u središtu grada, pokraj policijske stanice u Egzarhiji.
Znali smo da Tsatani ima policijsku pratnju i da je meta pod nadzorom, ali to nije predstavljalo prepreku za naš napad. Odabrali smo simbolični čin usmjeren samo na materijalnu štetu, ali u budućnosti se Zavjera Vatrenih Ćelija neće ograničiti samo na to...
Odabrali smo baš ovu javnu tužiteljicu iz dva glavna razloga.
Prvi razlog proizlazi iz činjenice da je G. Tsatani dio para-pravosudnih sredina koje se bave “nestankom” spisa slučajeva koji se tiču interesa poslovne i političke mafije (uzimajući u obzir profit, naravno). Ona predstavlja pravosudnu gardu svojih šefova. Vrhunac njene prljave karijere je slučaj Vgenopoulos, kojeg je Tsatani arhivirala, pomažući da izbjegne sigurnu kaznu. Mito koji joj je poduzetnik Vgenopoulos dao još je više napuhao njen nevidljiv para-pravosudni račun. Takvim sakrivenim plemenitim poslovnim sponzorstvima grade se luksuzne kuće sudaca u zamjenu za “pravdu”.
Još jedan primjer stila tužiteljice Tsatani, pažljivo sakriven od medija, je slučaj Meimarakisa. Upravo je ona uzela spis slučaja o naoružanju i o mitu tadašnjeg ministra Nacionalne Obrane, Vangelisa Meimarakisa, i “zaboravila” ga poslati parlamentu, kako bi ga zaštitila. U zauzvrat, za taj dogovor, njena kći i muž postali parlamentarni kandidati N.D. [Nea Demokratia, stranka desnice, nap.prev.] pod
...
16 ott 2016 Leggi il testo completo...
Latina [Italija]: Izjava anarhističke zatvorenice Anne Beniamino u štrajku glađu (10.10.2016.) [hr]
Doznajemo da je anarhistički drug, Alfredo Cospito, danas (15.10.) u 12. danu štrajka glađu, izgubio 13 kg.
I nastavlja štrajk...
Snage!
Danas, u ponedjeljak 10. oktobra, odlučila sam da započnem štrajk glađu protiv izolacije kojoj sam podvrgnuta, kao i ostali drugovi koji su optuženi u istom slučaju, od dana našeg hapšenja 6. septembra, nakon što sam doznala da se ta situacija nastavlja unatoč premještaju na različite odjele AS2 [visoke sigurnosti, nap.prev.] i nakon ispitivanja na kojem je potvrđen istražni zatvor.
U znak solidarnosti s Alfredom Cospitom u štrajku glađu od 3. oktobra, u izolaciji na odjelu AS2 u Ferrari.
Svjesna sam da koristim sredstvo štrajka glađu kao minimalni znak reakcije na barbarstva urođena zatvorima i vlastima.
Nosim i dalje, kao uvijek, anarhiju u srcu i glavi, ljubavi i poštovanje prema svim nikada ukroćenim drugovima unutar i izvan zatvora, bije između zuba i osmijeh na usnama.
Anna
I nastavlja štrajk...
Snage!
Danas, u ponedjeljak 10. oktobra, odlučila sam da započnem štrajk glađu protiv izolacije kojoj sam podvrgnuta, kao i ostali drugovi koji su optuženi u istom slučaju, od dana našeg hapšenja 6. septembra, nakon što sam doznala da se ta situacija nastavlja unatoč premještaju na različite odjele AS2 [visoke sigurnosti, nap.prev.] i nakon ispitivanja na kojem je potvrđen istražni zatvor.
U znak solidarnosti s Alfredom Cospitom u štrajku glađu od 3. oktobra, u izolaciji na odjelu AS2 u Ferrari.
Svjesna sam da koristim sredstvo štrajka glađu kao minimalni znak reakcije na barbarstva urođena zatvorima i vlastima.
Nosim i dalje, kao uvijek, anarhiju u srcu i glavi, ljubavi i poštovanje prema svim nikada ukroćenim drugovima unutar i izvan zatvora, bije između zuba i osmijeh na usnama.
Anna
16 ott 2016 Leggi il testo completo...
RadioAzione[Italia]
Che peste ti colga!
Riflessioni #12 (10/2016) [it]
“Quando fu impestata lei corse dal fratel
quando fu impestato lui corse dal papà
pian piano si propagò dentro nel quartier
provocando l’invasione in città.”
(dalla canzone “1660 Peste ti colga”)
Nelle prossime righe, con il mio modo poco elegante, rozzo ma sicuramente sincero, cercherò di spiegare il mio punto di visto su alcuni aspetti, per me, fondamentali dei modi di essere anarchico.
Alcuni di questi aspetti sono già stati affrontati nelle varie e vecchie “riflessioni #” su questo sito.
Il perché riprendere certi argomenti scaturisce dopo la lettura dell’opuscolo di Gerasimos Tsakalos, tradotto e pubblicato ultimamente dalla compagna di Anarhija.info
Questo lungo documento del compagno greco lascia capire come a volte vengono abbracciati progetti, sigle o acronimi senza capire bene a cosa ci si sta approcciando; peggio ancora è la snaturalizzazione di quei progetti-sigle-acronimi che si stanno abbracciando…
Faccio un esempio. Un giorno decido di passare all’attacco contro il sistema materialmente e firmo un documento/rivendicazione firmata “Cellula X”, creata sul momento da chi fa l’azione e cioè me da solo o insieme ad altri individui, e accompagnata da un acronimo “Y” che è un progetto di altri compagni che hanno lanciato una propaganda di attacco attraverso un documento che spiega cosa sono, cosa vogliono e come intendono loro quel loro progetto.
Se io decido di firmare anche con l’acronimo quel progetto vuol dire che sento mie quelle basi, altrimenti posso anche evitare di affiancare le due firme. Ancor più se io ho delle idee, o visioni, completamente diverse dal quel progetto non vado a snaturizzarlo con le mie riflessioni.
Se, per esempio, quel progetto parla di di “gruppi di affinità” che nascono e muoiono nel momento in cui l’azione ha raggiunto il suo scopo, non chiamerò insieme ad altri individui che agiscono con me sempre con lo stesso nome una “cellula”, anche se nel caso
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quando fu impestato lui corse dal papà
pian piano si propagò dentro nel quartier
provocando l’invasione in città.”
(dalla canzone “1660 Peste ti colga”)
Nelle prossime righe, con il mio modo poco elegante, rozzo ma sicuramente sincero, cercherò di spiegare il mio punto di visto su alcuni aspetti, per me, fondamentali dei modi di essere anarchico.
Alcuni di questi aspetti sono già stati affrontati nelle varie e vecchie “riflessioni #” su questo sito.
Il perché riprendere certi argomenti scaturisce dopo la lettura dell’opuscolo di Gerasimos Tsakalos, tradotto e pubblicato ultimamente dalla compagna di Anarhija.info
Questo lungo documento del compagno greco lascia capire come a volte vengono abbracciati progetti, sigle o acronimi senza capire bene a cosa ci si sta approcciando; peggio ancora è la snaturalizzazione di quei progetti-sigle-acronimi che si stanno abbracciando…
Faccio un esempio. Un giorno decido di passare all’attacco contro il sistema materialmente e firmo un documento/rivendicazione firmata “Cellula X”, creata sul momento da chi fa l’azione e cioè me da solo o insieme ad altri individui, e accompagnata da un acronimo “Y” che è un progetto di altri compagni che hanno lanciato una propaganda di attacco attraverso un documento che spiega cosa sono, cosa vogliono e come intendono loro quel loro progetto.
Se io decido di firmare anche con l’acronimo quel progetto vuol dire che sento mie quelle basi, altrimenti posso anche evitare di affiancare le due firme. Ancor più se io ho delle idee, o visioni, completamente diverse dal quel progetto non vado a snaturizzarlo con le mie riflessioni.
Se, per esempio, quel progetto parla di di “gruppi di affinità” che nascono e muoiono nel momento in cui l’azione ha raggiunto il suo scopo, non chiamerò insieme ad altri individui che agiscono con me sempre con lo stesso nome una “cellula”, anche se nel caso
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13 ott 2016 Leggi il testo completo...
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