Italia: Brevi dal presidio di capodanno [it]

La notte di capodanno, come l’anno scorso, c’è stato un presidio sotto il carcere di Sollicciano. Nonostante il gelo, particolarmente pungente in quella zona orrenda, la notte è stata riscaldata e rischiarata dal calore e la presa bene dei numerosi compagni venuti per l’occasione. Oltre al rumore e ai fuochi d’artificio, per un paio d’ore alcuni compagni rappers ci han regalato uno splendido concerto. Non sembrava esserci molta risposta da dentro, ma da una chiamata di stamattina abbiamo saputo che ci hanno sentito forte e chiaro e che è stato emozionante; le guardie avevano preventivamente chiuso tutte le celle con le porte blindate, quindi non potevamo sentire le urla che provenivano da dentro. E’ solo un piccolo gesto, ma siamo contenti di aver portato un po’ di vicinanza nella notte in cui il senso d’isolamento dentro si fa più opprimente, mentre il resto del mondo, fuori, festeggia non si sa bene cosa.

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Italia: “Operazione Panico” – Udienza del 20 dicembre [it]

Oggi c’è stata un’udienza per l’Operazione Panico. L’unico imputato presente in aula era Paska, poco il pubblico. Ieri sera gli è stato notificato il 14 bis, per tre mesi, ed è venuto in aula per parlarne col suo avvocato. Ha chiesto a un avvocato di dirci di non preoccuparci se non siamo venuti, era impossibile comunicarci con tempi così stretti che sarebbe stato presente.
Insieme al suo avvocato, ha deciso di non chiedere la revoca del 14 bis, la sua situazione detentiva ora consiste nello stare in sezione, ma in cella singola, di non avere il fornello a gas né la TV in cella. E’ stata presentata istanza per i domiciliari presso sua madre, a Martinsicuro, motivata dal tempo già trascorso in carcere e dal fatto che già è stato scarcerato e poi re-incarcerato, e quindi non si capisce perché permangano delle esigenze cautelari. I giudici si riservano di rispondere dopo il parere dei PM, presumibilmente intorno al 27/28 di dicembre dovrebbero dare una risposta.
Rispetto alla questione ammissibilità delle intercettazioni ambientali, i giudici si riservano di pronunciarsi più avanti, quindi per ora nulla di fatto.

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Germania/Spagna: La compagna anarchica Lisa trasferita nel carcere di Soto del Real (21/12/2018) [it]

Venerdì 21 dicembre la companga è stata trasferita a Madrid, precisamente nel carcere di Soto del Real.

Per quanto ne sappiamo, per adesso non ci sono misure restrittive sull’entrata e sull’uscista della posta, perciò sarebbe carino che le scrivessero tutti.

Questo il nuovo indirizzo [n.d.t. in francese: possiamo scriverle oltre che in spagnolo, anche in tedesco e in italiano]

Lisa Dorfer
Módulo 15
Centro Penitenciario Madrid V
Carretera M609 km.3,5
28791 Soto del Real
Madrid
Spagna


Lunedì 31 dicembre alle ore 10:30 presidio sotto il carcere di WAD-RAS [carcere femminile di Barcellona, ndt]

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Manifesto di solidarietà con l’anarchico Dinos Yagtzoglou [it]

SOLIDARIETÀ A DINOS YAGTZOGLOU
ACCUSATO DI ATTACCO CON PACCO-BOMBA CONTRO IL TECNOCRATE LOUKAS PAPADIMOS

Atene, Grecia, 25/5/17: Nel primo giorno del vertice NATO in Belgio, mentre veniva portato a casa alle 6:30 di pomeriggio, l’ex primo ministro della Grecia, Loukas Papadimos, è stato gravemente ferito in un efficace attacco ad alto impatto con lettera-bomba, per il quale è accusato il compagno anarchico Konstantinos (Dinos) Yagtzoglou.

L’attacco non è mai stato rivendicato.

Loukas Papadimos è oggi un illustre economista, ex governatore della Banca di Grecia ed ex vicepresidente della Banca Centrale Europea. Anche i due agenti di sicurezza, in funzione di autisti e guardie del corpo di Papadimos, sono stati feriti nell’esplosione.

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Francia: L’ultimo prigioniero del caso Quai Valmy uscirà presto, sotto condizione [it]

La domanda di libertà condizionale dell’ultima persona in prigione per il caso di Quai de Valmy è stata definitivamente rigettata dalla Camera d’applicazione delle pene, giurisdizione d’appello del Giudice d’applicazione delle pene (JAP).

Rimarrà rinchiuso nella prigione di Meaux fino a quando uscirà con i crediti di riduzione pena[1]; la data prevista è fine gennaio.

Ciononostante, entra nella categoria delle persone toccate dalla legge scritta del 2014 da Taubira [ministra guardasigilli socialista; NdT] (art. 71-2 del Codice penale), che permette di applicare, per il periodo di riduzione della pena, un certo numero di condizioni da rispettare, perché in caso contrario si rischia di tornare direttamente dentro. In poche parole, una specie di controllo giudiziario a posteriori, dopo che è già stata scontata la pena detentiva, e che, colla scusa della reinserzione, costituisce una pena supplementare.

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Italia: Operazione Panico – Aggiornamenti prossime udienze (13/12/2018) [it]

Giovedì 13 dicembre l’udienza è stata rinviata, come preannunciato, per malattia di uno dei giudici. E’ stato reso noto, inoltre, che il perito incaricato delle trascrizioni delle intercettazioni ha perso un mese di tempo, perché non si trovavano i file audio (…). Quindi la data di consegna delle trascrizioni slitterà probabilmente di un mese, dal 10 gennaio a metà febbraio. E’ possibile che anche in base a ciò siano state calendarizzate le prossime udienze per l’Operazione Panico:

  • 20 dicembre: conclusione testi accusa per i fatti del Melograno e del 25 aprile

  • 14 febbraio ore 10:30: episodi relativi alla prima sede del Bargello, assalto e bomba carta (gennaio/febbraio 2016)

  • 21 febbraio ore 9: (forse) inizio del botto di Capodanno

  • 28 febbraio ore 9: (forse) perizie DNA

  • 7 marzo ore 12

  • 12 marzo ore 11

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Sardegna [Italia]: Respinti i domiciliari per Paolo [it]

E’ stata respinta la richiesta di Paolo di sostituzione di misura cautelare, quindi del passaggio dal carcere agli arresti domiciliari.

Ricordiamo che Paolo è stato arrestato ormai più di un anno fa, il 31 ottobre 2017, per una rapina a mano armata in un ufficio postale di Cagliari, e per questo è stato condannato in primo grado a 6 anni.

Le motivazioni del non accoglimento della richiesta sono di natura prettamente di merito, cioè viene fatto rilevare come “i fatti per cui si procede siano particolarmente gravi e denotano la freddezza degli autori della rapina e la loro spregiudicatezza in relazione alle circostanze e modalità del fatto”, inoltre “relativamente al tempo trascorso… è un tempo assolutamente ancora adeguato alla gravità dei reati commessi ed alla misura della severa pena comminata…”, pertanto “non sussiste alcun motivo per revocare la custodia cautelare in atto, mentre sussistono ottimi motivi per mantenerla in atto”.

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Italia: Il prigioniero anarchico Paska interrompe lo sciopero della fame [it]

Notizie da Paska, ha interrotto lo sciopero della fame la settimana scorsa [24/11/2018], senza ottenere il trasferimento. Ancora non si sa se gli verra’ dato il 14bis come preannunciato.

L’udienza del 13 dicembre saltera’, a quanto pare, per malattia del giudice.

A breve nuovi aggiornamenti!

Italia: Aggiornamenti processo “Scripta Manent” [it]

Nel corso dell’ udienza del 14 novembre è stato notificato per l’ennesima volta il calendario udienze, dopo che l’addetta del Tribunale alle trascrizioni delle intercettazioni ha chiesto ulteriore tempo, ottenendo 60 giorni di proroga e venendo nominata pure una seconda perita.

Il PM ha riferito che la P.G. (polizia giudiziaria) aveva dimenticato di consegnare un cd audio e durante l’udienza ha provato a chiedere proroga della custodia cautelare, ma per ora è stato fissato un calendario che rientrerebbe all’interno dei tempi di custodia cautelare… che scadrebbe a fine febbraio (calcolando le 30/35 udienze avvenute, da metà gennaio la scadenza slitta al 18 febbraio più qualche giorno a seconda delle udienze tenute a gennaio). Nell’udienza del 14 ha relazionato il perito DNA del Tribunale, nominato dopo la relazione di Capra (perito DNA della difesa), che aveva contestato su diversi punti l’attendibilità della vecchia perizia.

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Cile: Manifesto di solidarietà con il prigioniero Joaquín García [it]

SOLIDARIETÀ COMBATTIVA E INSURREZIONALE

Il compagno antiautoritaio Joaquín García si trova detenuto da novembre 2015, accusato di attentato esplosivo contro un covo di sbirri. Dopo essergli stati imposti gli arresti domiciliari, il compagno decise di fuggire, ma verrà ripreso con l’addosso una pistola, e quindi nuovamente rinchiuso. Infine i tribunali decisero di condannarlo per questi fatti a 13 anni di carcere.

DIMENTICARE I NOSTRI PRIGIONIERI VUOL DIRE DIMENTICARE LA GUERRA STESSA
NULLA È FINITO!!! JOAQUIN GARCIA IN STRADA

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Russia: Proroga della custodia cautelare per quattordicenne Kiril Kuzminkin, fino 2 febbraio 2019 [it]

Il 28 novembre, il tribunale di Presnensky di Mosca ha esteso fino al 2 febbraio 2019 il periodo di detenzione del quattordicenne Kiril Kuzminkin, con l’accusa di fabbricazione di ordigno esplosivo improvvisato. Questa informazione è stata data mercoledì dal portavoce del tribunale, Aleksej Černikov.

Con la decisione del Tribunale di Presnensky è stata accolta la richiesta di proroga della misura di custodia cautelare per l’adolescente per altri due mesi, fino al 2 febbraio 2019”, ha detto il portavoce del tribunale. L’incontro si è svolto a porte chiuse, in quanto l’accusato è minorenne. Il periodo delle indagini è stato esteso fino alla stessa data.

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Trento [Italia]: Iniziativa per Paska, Ghespe e Giovanni (25/11/2018) [it]

Interrotto festival del cinema “Tutti nello stesso piatto” in supporto a Paska in sciopero della fame a Trento

Domenica 25 novembre a Trento una trentina di compagni e compagne hanno interrotto la premiazione del festival “Tutti nello stesso piatto”. Questa manifestazione era a loro dire il modo per sollevare la questione dei “diritti umani” tramite film e documentari. L’ipocrita Provincia di Trento, che si vanta di essere un territorio accogliente e democratico quando invece finanzia imprese militari, ricerche belliche e progetti repressivi di ogni sorta, cerca con iniziative di questo genere di farsi una facciata pulita e “solidale”. Tra i promotori dell’iniziativa c’era anche Elsa – The European Law Student’s Association – ente che spesso a Trento organizza nelle università eventi nei quali si possono trovare militari e uomini in divisa, oltre che magistrati e giudici. Durante l’interruzione i compagni hanno distribuito volantini e fatto interventi per Paska in sciopero della fame e in solidarietà a Giovanni e Ghespe.

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Italia: Nuovamente trasferito l’anarchico sardo prigioniero deportato Davide Delogu [it]

Dopo un mese e mezzo trascorso in Sardegna per seguire un processo, il compagno anarchico sardo Davide Delogu è stato nuovamente deportato nella galera di Augusta (Siracusa).

Prigioni cilene: Lettera del prigioniero in guerra Juan Flores [it]

Chi sono i nostri nemici?
Chi sono i nostri amici?
Si tratta di una questione di grande importanza per la rivoluzione.
(Mao Tze Tung)

Spesso lungo la strada incontriamo persone che la pensano come noi, che ragionano allo stesso modo. Persone che, al di là del dialogo, sono interessate ad un progetto ed al suo sviluppo. Delle volte però, questo dialogo, non si traduce in un qualcosa di concreto, non c’è un elemento di continuità. Il problema più grande è che molte persone non sanno cosa significhi progettare e sviluppare qualcosa in comune accordo. Non ragionare con la propria testa, non avere memoria del passato, non opporsi alla barbarie capitalista e alla cultura borghese spesso conduce all’immobilismo, alla rassegnazione, all’indifferenza, ed ogni tentativo di risveglio equivale allo scavarsi la fossa con le proprie mani.

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Genova [Italia]: Tattoo Circus Benefiti Prigionieri/e – 1 e 2 Dicembre [it]

SABATO 1° DICEMBRE :
DALLE 14 FINO A SERA: tatuaggi, piercing, massaggi e trattamenti osteopatici personalizzati
ALLE ORE 18: Presentazione del libro “I giustizieri. Propaganda del fatto e attentati anarchici di fine ottocento”, Edizioni Monte Bove, con l’autore Gino Vatteroni
DALLE 21: cena
A SEGUIRE DJ SET

DOMENICA 2 DICEMBRE:
DALLE 12 FINO A SERA: tatuaggi, piercing, massaggi e trattamenti osteopatici personalizzati
ALLE ORE 14: Aggiornamento sul processo “Scripta Manent”

Presso il CIRCOLO LIBERTARIO VAL BISAGNO in Piazzale Adriatico, Genova
In treno: dalla stazione Brignole, autobus 48 480 482 680
In auto: uscita Genova est, procedere su SS45 fino a Piazza Adriatico

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Cile: Respinto l’annullamento della sentenza contro il compagno Joaquin Garcia (19/11/2018) [it]

Il 19 novembre 2018 il tribunale d’appello di San Miguel ha deciso di respingere l’annullamento della sentenza e del processo contro il compagno anarchico Joaquin Garcia Chanks.

Alla luce di questo, si conferma la condanna di 13 anni contro il compagno, accusato di aver collocato un ordigno esplosivo contro il 12° commissariato e porto di una pistola. Questa si è trasformata in una delle prime condanne così alte per collocamento di bombe. Oggi, quando la polizia è solita effettuare le sue ronde di sangue, torture e morte, non restiamo indifferenti verso quelli che sono in carcere accusati di averla attaccata.

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[Prigioni Cilene] Scritto del compagno sovversivo Juan Aliste Vega [it]

Pallottole nere e sensibilità rivoluzionaria.

Credo che uno dei significati dell’essere un rivoluzionario passi attraverso la sensibilità. La sensibilità che ci permette di fissare una posizione all’interno di questo stile di vita imposto dalla supremazia capitalistica della classe dirigente, con il suo insieme di legami strutturali che esercitano un controllo perpetuo sulla vita di milioni di uomini, donne e bambini. Il suo dominio si espande sempre di più e cerca di controllare gli spazi, i territori, i tempi, i sentimenti ed ogni traccia di libertà che ancora ci rimane.

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Italia: Aggiornamenti sull’anarchico sardo prigioniero deportato Davide Delogu (13/11/2018) [it]

Oggi 13/11/2018 il compagno anarchico sardo prigioniero deportato Davide Delogu è stato assolto per quanto riguarda il “procedimento Buoncammino”. Davide si trovava sotto processo con l’accusa di tantata evasione in seguito ad una ribellione avvenuta nel 2013 all’interno del carcere di Cagliari.

Italia: Aggiornamento sul sciopero della fame di Paska e appello alla solidarietà (10/11/2018) [it]

Aggiornamenti su Paska del 10\11\18:
Paska ci ha fatto sapere che è stato spostato in isolamento e che ci rimarrà per 15 giorni, a regime chiuso, ha solo mezz’ora d’aria, il resto del tempo lo passa da solo in cella, per gli spostamenti ha sempre una scorta di 2-3 guardie e i colloqui li fa in separata sede, a porta aperta e con il piantone delle guardie sulla porta. Ha segni evidenti in faccia del pestaggio subito prima dell’udienza dell’8\11, cosa che ha provato a dichiarare in aula ma che gli è stato impedito di fare dal giudice che ha perentoriamente ordinato che venisse portato fuori dalle guardie. Ha provato a farsi refertare le botte (ha preso duri colpi sia in testa che sulla schiena) ma il medico non ha refertato proprio nulla, per questo intende chiedere il divieto di incontro con i medici e gli infermieri.
Nonostante ciò Paska tiene duro e porta avanti le sue lotte a testa alta.
Rilanciamo l’invito al presidio sotto il carcere di La Spezia il 18\11\18 alle 15:00.
PASKA LIBERO E SPORTIVO.

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Indonesia: Aggiornamento sul processo contro i detenuti di Yogyakarta (11/2018) [it]

Aggiornamento sui detenuti anarchici a Yogyakarta, per adesso stanno bene come ci si poteva attendere. Anche se il compagno BV sta registrando difficoltà respiratorie, però inizia a star meglio.

Il processo sarà molto lungo, soprattutto per i compagni BV, AM e W. Per quelli che il processo è iniziato l’8/11/2018, hanno già affrontato la fase dibattimentale (difesa dell’imputato), e ricevuto dal P.M. la richiesta della pena massima di 10 mesi al processo del 1° novembre 2018, al tribunale distrettuale di Sleman. Attualmente si trovano detenuti nel carcere di Cebongan, Sleman, in attesa della successiva udienza, che ha in programma la consegna del verdetto per il 22/11/2018.

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Italia: Resoconto dell’udienza dell’8 novembre per “l’operazione Panico” [it]

Giovedì 8 novembre c’è stata la terza udienza per l’Operazione Panico. Come si sia svolta, non si sa e alla fine non ci interessa più di tanto. I fatti si commentano da soli.

In aula erano presenti Giova, Ghespe e Paska, qualuno degli imputati, e un pubblico di compagni. Non appena è iniziata l’udienza, Paska ha chiesto la parola, tramite il suo avvocato, per leggere una dichiarazione. E’ arrivato in aula con i segni delle botte prese nel carcere di La Spezia la mattina stessa, prima della traduzione a Firenze. Ha iniziato a leggere la sua dichiarazione, che cominciava narrando il pestaggio da parte dei secondini, ma il giudice ha ordinato subito che gli venisse spento il microfono, blaterando che ciò che stava dicendo non era pertinente al processo, che quella non era la sede competente per denunciare quei fatti e cazzate simili. Paska, nonostante ciò, ha continuato a leggere alzando la voce, ma è stato strattonato via dalle infami guardie, che hanno tentato di strappargli di mano i fogli, rinchiudendolo nei sotterranei del tribunale. I compagni presenti e gli imputati si sono alzati protestando rumorosamente, e per tutta risposta il giudice ha espulso il pubblico dall’aula. A quel punto, anche gli imputati sono usciti per confrontarsi con gli altri, mentre l’avvocato di Paska ha chiesto che fosse riammesso in aula, anche nella gabbia se necessario, e ha ricordato che il suo assistito è da qualche giorno in sciopero della fame per protestare contro le condizioni detentive e per chiedere il trasferimento ad un altro carcere. Al giudice, ovviamente, gliene importava ben poco, e ha disposto che Paska rimanesse chiuso nelle celle sotterranee. Gli imputati sono rientrati in aula per leggere una breve dichiarazione, affermando che anche il giudice è complice dei maltrattamenti che sta subendo Paska in carcere, ribadendo la solidarietà ai tre compagni prigionieri e la volontà di non continuare ad assistere all’udienza. Il giudice ha provato a interrompere quasi subito, parlando sopra al compagno che stava leggendo la dichiarazione, al che gli imputati sono usciti dall’aula definitivamente. Sappiamo che subito dopo anche Giova e Ghespe hanno chiesto di essere portati via, e la cosa ha forse provocato nel giudice un ripensamento, perché ha fatto richiamare Paska per chiedergli se volesse tornare in aula. Il compagno ha assentito, e così pure Giova e Ghespe. I compagni imputati invece sono rimasti all’esterno del tribunale, dove alcuni hanno improvvisato un breve presidio nei pressi del cancello d’ingresso, per poi riunirsi con gli altri nell’attesa di salutare i compagni al termine dell’udienza. Questo però non è stato possibile, perché i tre, a fine processo, sono stati caricati in fretta e furia nei furgoni cellulari che hanno fatto un pezzo di strada in contromano per non passare davanti ai compagni, ma si sa, la miseria umana dei secondini non ha confini.

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La Spezia [Italia]: Paska in sciopero della fame (05/11/2018) [it]

Paska in risposta alla condizioni detentive e alle provocazioni delle guardie ha iniziato uno sciopero della fame da lunedì 5 novembre.

Il 18 novembre ci sarà un presidio sotto il carcere di La Spezia

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Provocazioni delle guardie nei confronti di Paska

Il processo riguardo la denominata “operazione Panico” a Firenze, per la quale tre nostri compagni sono detenuti (e tante/i altre/i imputate/i) prosegue, ed è arrivato alla sua terza udienza.

I giorni immediatamente precedenti alla prima udienza, Paska, detenuto nel carcere di Teramo, viene trasferito al carcere di La spezia: durante la traduzione le guardie gli “smarriscono” effetti personali e gli negano ogni informazione sulla sua destinazione e sulla durata della permanenza nella nuova prigione.

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Italia: Documento dell’anarchico sardo prigioniero deportato Davide Delogu [it]

(Il documento che segue è stato redatto e letto dal compagno anarchico Davide Delogu il 10 Ottobre 2018, durante un udienza del processo che lo vede accusato di tentata evasione dalla galera di “Buoncammino” nel 2013, nella città di Cagliari, in Sardegna)


Come si sa, inizialmente questo processo è stato bloccato per un anno dal D.A.P., tentando (fallendo) di imporlo in videoconferenza, abusando l’utilizzo di tale “misura di emergenza”, per incatenarmi nel ruolo di ostaggio inerme da una tecnologia insidiosa e prevaricatrice, per fiaccare la volontà del detenuto come strumento per depersonalizzarlo, per chi non resiste, prenderlo per sfinimento, isolarlo dal proprio contesto affettivo e solidale, per far tacere nella rassegnazione la tensione refrattaria , e in particolare la lotta contro il carcere, realtà invece che non ha mai cessato di esistere/resistere nonostante tutto. Sono le stesse “misure emergenziali” con cui vengo ingabbiato nelle cloache penitenziarie della Sicilia da anni (deportato come conseguenza repressiva alle lotte intraprese nel carcere di “Buoncammino”) con l’applicazione di reggimi differenzianti, tra i quali l’estremizzazione dell’isolamento 14-BIS, attuati con arbitrarietà feroci, perverse metodiche sioniste, per abbattere moralmente e fisicamente il detenuto,e con esso quella lotta originaria, che non sono riusciti tuttavia a fermare, essendo un’individualità viva, incorreggibile/indomabile e non soggetto ad alienazione/annichilimento carcerario, alimentando invece più rabbia, disprezzo e determinazione nell’affrontare combattendo la tortura bianca degli isolamenti continui e totali in questione, ma anche del carcere in generale, quale strumento vendicativo dello Stato, con cui pianifica e sperimenta sulla nostra pelle di dannati, l’evoluzione repressiva sull’ideologia della manipolazione dell’identità e sull’appiattimento delle menti e degli istinti, all’interno di un vivere subumano, da automi, per il mantenimento non solo del potere carcerario (che si può colpire quando si vuole…) ma dell’intero dominio imperialistico-capitalista di civilizzazione del sistema di cose esistenti nella società e in tutto ciò che vi è attorno.

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Chiamata di solidarietà con gli anarchici russi [it]

I servizi speciali in Russia stanno preparando la distruzione del movimento anarchico. Il pretesto è l’attacco-bomba dei giovani anarchici. Il diciassettenne anarchico Mikhail Zhlobitsky si è fatto esplodere nell’edificio di FSB [ex KGB, ndt]della città di Arkhangelsk, nella mattina del 31 ottobre. Prima dell’esplosione aveva scritto un messaggio sul social network “Vkontakte” e sulla chat “Reči buntovščika” (Parole di un ribelle, ndt) del Telegram messenger (t.me/rebeltalk). In questi messaggi, alcuni minuti prima dell’esplosione aveva segnalato la preparazione dell’azione, citandone i motivi – propaganda col fatto e vendetta per le torture e per la repressione di FSB contro gli anarchici.

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Per quanto riguarda la morte di Kevin Garrido – Chiarimenti e presa di posizione [it]

Il 2 novembre, Kevin Garrido è stato assassinato nella prigione di Santiago 1, situata nella regione cilena. A seguito delle notizie che circolano attraverso i siti web di contro-informazione su questa persona, riteniamo sia necessario fare alcune precisazioni:

Kevin Garrido, NON ERA ANARCHICO, nei suoi ultimi comunicati ha chiarito la sua affinità con l’ideologia eco-estremista: “Hanno svolto delle indagini su di me, mi hanno pedinato e mi hanno dato la caccia puntandomi la pistola alla testa. Hanno mostrato la mia faccia in televisione, i giornali mi hanno diffamato e le loro argomentazioni erano piene di idiozie. Mi hanno falsamente etichettato come anarchico e hanno presunto che, di fronte a un gran numero di poliziotti, avrei chinato la testa e sarei rimasto in silenzio. Mi hanno costretto a rimanere seduto in una delle loro aule di tribunale per più di sei ore, obbligandomi ad ascoltare le parole del pubblico ministero che mi davano il vomito. “

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