[Argentina]: Né Vittime né Carnefici [it]

Non vogliamo parlare di repressione, nemmeno di persecuzioni o “caccia alle streghe”, come è stato detto o come abbiamo letto. Non consideriamo libri o giornali delle “armi”, né abbiamo una retorica romantica sulla lotta anarchica. Essere anarchici non è qualcosa di semplice, non è una questione di scegliere un’ideologia e attraversare la vita senza alcun cambiamento, essere un anarchico ha un peso, e un peso abbastanza importante.

Siamo nemici dichiarati dello Stato, siamo sfruttati, siamo oppressi, noi non chiediamo nulla, non vogliamo regali o riforme, non vogliamo leggi. Siamo anarchici che combattono come possono, sempre basandoci sui nostri valori.

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Argentina: Senza paura e con costanza estendiamo l’attacco Informazioni sul recento attacco repressivo dello Stato argentino [it]

Lo scorso 14 novembre nella città di Buenos Aires sono avvenuti due fatti specifici, che hanno sollevato un interesse mediatico e una pronta risposta poliziesca/giudiziaria.

Nel pomeriggio, al cimitero di Recoleta, precisamente nel mausoleo dedicato al colonnello Ramon Falcon (giustiziato dal compagno Simón Radowitzky) esplode una bomba, lasciando ferita la compagna Anahi Salcedo, poi trasferita nell’ospedale fernandez, oggi detenuta, dopo aver riportato ferite sul volto e sul cranio, aver perso tre dita di una mano, e attualmente in coma indotto. Nello stesso luogo è stato arrestato il compagno Hugo Rodriguez.

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Chiamata di solidarietà con gli anarchici russi [it]

I servizi speciali in Russia stanno preparando la distruzione del movimento anarchico. Il pretesto è l’attacco-bomba dei giovani anarchici. Il diciassettenne anarchico Mikhail Zhlobitsky si è fatto esplodere nell’edificio di FSB [ex KGB, ndt]della città di Arkhangelsk, nella mattina del 31 ottobre. Prima dell’esplosione aveva scritto un messaggio sul social network “Vkontakte” e sulla chat “Reči buntovščika” (Parole di un ribelle, ndt) del Telegram messenger (t.me/rebeltalk). In questi messaggi, alcuni minuti prima dell’esplosione aveva segnalato la preparazione dell’azione, citandone i motivi – propaganda col fatto e vendetta per le torture e per la repressione di FSB contro gli anarchici.

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Polonia: Arrestati due anarchici per le proteste contro EEC nel 2015 (19/10/2018) [it]

Polonia, Katowice, 2015, AntyKongres: i compagni anarchici abitanti in Polonia organizzarono un Anti-congresso, una protesta contro il Congresso economico europeo (EEC) svoltosi a Katowice, Polonia. Gli anarchici organizzarono manifestazioni, conferenze e alla sera decisero di occupare un edificio abbandonato in segno di protesta contro il capitalismo e le decisioni economiche prese sopra di noi da politici e borghesi, e contro le politiche abitative in Polonia. La polizia ha cercato di entrare e sgomberare, e mettere a tacere le voci di dissenso, impedendo di ostacolare gli incontri all’EEC. I nostri compagni si sono difesi in modo coraggioso e impavido lanciando petardi [piccoli esplosivi] e bottiglie, ma al mattino l’unità antiterrorismo è riuscita ad entrare utilizzando granate stordenti, per poi arrestare 21 anarchici.

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Italia: Sentenziare non è dimenticare [it]

È come se l’umanità si fosse divisa fra quelli che credono nell’onnipotenza umana – ritenendo che tutto sia possibile purché si sappia a tale scopo come organizzare le masse – e quelli per cui l’impotenza è diventata la maggior esperienza della loro vita.
Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo

Macchina da guerra

Il 25 settembre, la macchina dello Stato e i suoi putridi meccanismi, in questo caso la Corte di Cassazione, hanno tentato di posare una pietra tombale alla prima tranche giudiziaria riguardante la rivolta di Cremona del 24 gennaio 2015.

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Opuscolo sul DNA [it]

DOWNLOAD PDF: Opuscolo DNA

Pubblichiamo l’ultimo opuscolo informativo su DNA, Banca Dati e prelievo coatto.
E’ rivolto ai detenuti e alle detenute, ed è pensato per essere diffuso in carcere.
Quindi, stampate, leggete, e vai di piego libri!!


Messico: Abbasso la Legge sulla sicurezza interna [it]

In lotta permanente contro lo Stato e il suo controllo: Abbasso la legge sulla sicurezza interna!

L’approvazione della Legge sulla sicurezza interna (LSI) in Messico rappresenta un sintomo del bisogno di capitalismo globale di rinnovare le sue riserve di potere e di espansione del suo progresso economico, a vantaggio della società di classe e della sua visione antropocentrica del mondo. In merito alla repressione di espressioni contrarie ai suoi interessi o non favorevoli al dominio globale, accompagnata da espropriazioni e sequestro di terre, venti e acque, da sfruttamento di “risorse energetiche” e di corpi umani e animali, lo Stato sta generando le modifiche di leggi importanti per raggiungere i propri obiettivi. Anche se la LSI è un’espressione latente a livello giuridico di progresso tecnologico industriale mediante il totalitarismo e la militarizzazione del paese o di sua attività solidificata contro le resistenze, perché di fatto l’esercito è stato inviato in missione sociale o nello specifico quasi sempre nei momenti di tensione politica ed economica in Messico, esempi storici in cui emerge questa pratica abbondano:

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Galizia [Spagna]: Custodia cautelare per uno degli arrestati per lo sgombero di Insumisa [it]

Nota di ContraMadriz: estraiamo le seguente informazione da diverse notizie apparse sui siti di controinformazione. L’attacco contro le occupazioni continua, questa volta con il bastone, invece della carota di negoziazione. Ricordiamo che viviamo momenti di conflitto e di lotta in difesa dell’occupazione come arma rivoluzionaria, come ben ci ricordano diverse mail ricevute in merito al mese di maggio in difesa dell’occupazione, tra molti altri indicatori. Per leggere clicca qui, qui, qui e qui.

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Operazione repressiva europea a partire dai disordini durante il G20 di Amburgo – Aggiornamento [it]

Il 29 maggio, alle 6 di mattina, è stata lanciata un’operazione repressiva a livello internazionale, orchestrata dal gruppo di polizia investigativa tedesca “Schwarzer Block” (Blocco Nero). Questa operazione ha già ottenuto risultati in Francia, Svizzera, Italia e Spagna.

Visto che la polizia tedesca ha perso il controllo nella sua più grande e più militarizzata operazione del secolo – Visto che abbiamo preso le strade durante le proteste contro il G20 ad Amburgo la scorsa estate, dimostrando allo Stato che non ci può controllare completamente, neanche con la forza – Lo Stato tedesco sta cercando persone per incolpare e punire, persone con le quali rappresentare la rivolta di G20 e la sua conseguente repressione.

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Madrid [Spagna]: Operazione repressiva europea a partire dai disordini durante il G20 di Amburgo [it]

Nota di ContraMadriz: in attesa di più informazioni, riportiamo l’articolo seguente dalla stampa borghese. In questo si dice che si tratta di un’operazione diretta dalla polizia tedesca in Francia, Italia, Svizzera e Spagna, con il coordinamento delle forze poliziesche locali. In Spagna si è saputo di tre perquisizioni, due a Carabanchel e un’altra in Calle Bravo Murillo (Madrid). L’obiettivo è quello di arrestare persone implicate durante le proteste contro il G20 ad Amburgo, identificate in immagini e fotografie. Non dimentichiamo che la polizia tedesca aveva creato una pagina web con foto di attivisti durante gli scontri e le proteste.

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[Cile] Sul rafforzamento dello Stato di Polizia. Alcune parole per scrollarsi di dosso il terrore antiterrorismo [it]

Negli ultimi giorni di marzo la nuova squadra di Sebastián Piñera [presidente del Cile, ndt.] è tornata alla carica con il suo zelo antiterroristico, come durante il precedente governo (2010-2014). Questa volta lo scenario indicato per realizzare le minacce repressive è l’intero Wallmapu.

Dopo il vertice repressivo con il ministro dell’Interno, Andrés Chadwick, il sottosegretario agli Interni, Rodrigo Ubilla, il procuratore generale, Jorge Abbott, il nuovo direttore generale dei Carabinieri, Hermes Soto, e il direttore della PDI [polizia investigativa, ndt], Héctor Espinosa, in quella che viene definita come regione di Araucanía, sono state annunciate le pronte modifiche nel marchingegno repressivo.

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Italia: Aggiornamento Scripta Manent [it]

La compagna anarchica Anna Beniamino (arrestata in settembre 2016 nel contesto dell’operazione Scripta Manent, attualmente detenuta in carcere di Rebibbia) ci fa sapere (2 aprile 2018) che gli “inevitabili commenti a voce alta” espressi durante il processo in corso per la suddetta operazione, “hanno fatto guadagnare” a lei e a Marco Bisesti (anche lui detenuto da 09/2016, attualmente in carcere di Alessandria) un paio di rapporti disciplinari, tramutati in qualche giorno di isolamento.

Entrambi i compagni se la ridono del “castigo”.

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Carcere di Korydallos – Atene [Grecia]: Testo dell’anarchico Nikos Romanos sul caso dei “terroristi individuali” (27/03/2018) [it]

Ieri si sono conclusi i nostri casi penali con la decisione dello Stato di condannarci ad anni di carcere come “terroristi individuali” con elementi e accuse che rappresenterebbero un caso di routine in un processo formale di ordinario diritto penale.

La sentenza di ieri rappresenta il punto cruciale per i processi politici e per le nuove correlazioni modellate sulla mappa di repressione penale contro il movimento anarchico.

Hanno rivendicato l’arma legale dello Stato, lo strumento del “terrorismo individuale”, che non è altro che la criminalizzazione dell’identità politica anarchica, prova sufficiente per condannare i combattenti in base alla legge antiterrorismo (187A). Così, se un compagno è stato irrevocabilmente prosciolto dall’accusa di partecipazione in un’organizzazione, come noi, la sua identità politica può rappresentare il mezzo per essere condannato sotto la 187A, come è stato detto molte volte dal p.m. Apostolaki – “sono anarchici, perciò i loro atti sono terroristi”, “non hanno cambiato le loro posizioni, quindi le loro azioni posso essere caratterizzate in modo differente”. Nello stesso tempo, è stato creato un nuovo campo aggiornato per espandere la 187A, dove un’azione anarchica che va oltre i limiti della legittimità civica sarà descritta come “terrorismo individuale”, aumentando la lunghezza delle condanne e il tempo trascorso in carcere.

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Francia : Due ondate di perquisizioni e tre carcerazioni preventive (27-28/03/2018) [it]

Tolosa: Non ci lasceremo buttare fuori[1]

Resoconto parziale di due perquisizioni a Tolosa e di una visita non desiderata nella città della porcellana [Limoges; NdT].

6 del mattino del 27 marzo 2018, i gendarmi sbarcano in due case di Tolosa. Ci sono diverse unità: fra l’altro, le sezioni di ricerca [che esercitano la funzione di polizia giudiziaria, agendo quindi su ordine di una Procura; NdT.] di Tolosa e Limoges, con i relativi PSIG (plotoni di sorveglianza e d’intervento della Gendarmeria [un po’ i “duri” di quella branca della sbirraglia; NdT.]). Durante questa lunga mattinata, vengono presi del materiale informatico, dei taccuini, del denaro, dei telefoni, ma anche delle mutande e delle federe di cuscino, per i rilievi del DNA. Soprattutto, due persone vengono portate via. Dopo un breve passaggio alla gendarmeria di Balma [città della periferia di Tolosa, quest’ultima essendo invece in “zona polizia”; NdT], partenza per Limoges, dove le persone sono presentate alla giudice istruttore. Questa notifica loro che il loro arresto è prolungato fino al giorno dopo. Ogni persona verrà trattenuta in una caserma diversa, a qualche chilometro da Limoges. Nel frattempo, a Limoges, una terza persona subisce pressappoco lo stesso trattamento.

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Francia: Affaire Quai de Valmy – Aggiornamenti su Krem (03/2018) [it]

Notizie sul trasferimento di una delle persone condannate per aver preso parte all’incendio della macchina della polizia quai di Valmy a maggio 2016.

Essendo stato condannato a più di 2 anni, fu trasferito, coi ceppi ai piedi, dalla prigione di Fleury-Mérogis al centro di detenzione di Meaux, carcere in “gestione delegata” GEPSA, filiale di Engie. Se molti prigionieri aspettano mesi o anni per il loro inserimento in CD, sperando in condizioni di detenzione meno dure, per lui è stato veloce.

Data la volontà dell’Autorità Penitenziaria di intimidire detenuti e persone solidali, non crediamo che questo sia un favore:

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Italia: Aggiornamenti sull’Operazione Panico (11/03/2018) [it]

Il 9 gennaio, dopo circa 2 anni dall’apertura, è stata notificata la chiusura delle indagini dell’Operazione Panico e così abbiamo avuto accesso a quasi tutte le carte dell’inchiesta. Dopo aver fatto visionare ad un perito di genetica la relazione della Scientifica in merito ai reperti, al prelievo dei campioni di dna ed alle relative analisi, abbiamo dunque valutato la possibilità di presentare un’istanza di scarcerazione per Ghespe al Gip. Quest’ultimo, infatti, sin dal momento della convalida degli arresti di agosto, aveva messo in discussione l’impianto accusatorio di quella che, ai nostri occhi, appariva niente meno che una rappresaglia portata avanti dalla questura e dagli immancabili Ros. Pertanto, come scelta meramente tecnica, abbiamo deciso di richiedere degli interrogatori per rallentare l’iter processuale ed il passaggio delle carte dal Gip al Gup. Questa mossa, piuttosto insolita, è stata interpretata dalle pagine dei giornali come una forma di paura da parte nostra di fronte alla gravità delle accuse e la possibilità che qualcuno parlasse stimolava l’appetito di Pm e Digos. I giornalisti, in tutta la loro miseria ed abituati all’arte diffamatoria, in seguito hanno riportato che ciò sarebbe pure avvenuto. Per la loro tristezza, invece, ci siamo tutti avvalsi della facoltà di non rispondere, rilasciando singolarmente delle dichiarazioni spontanee, come già avvenuto a febbraio (2017) in occasione degli interrogatori di garanzia, riguardo all’accusa collettiva di associazione a delinquere ed alla squallida suddivisione gerarchica e di ruoli tra le compagne e i compagni a Firenze. Purtroppo però, lo stesso giorno, siamo venuti a conoscenza della mossa da parte della procura di stralciare Ghespe dall’associazione a delinquere e di procedere separatamente per lui riguardo ai fatti di Capodanno, accelerando così i tempi in modo da aver già assegnato un Gup al suo caso. L’intento, piuttosto chiaro, sembra quello di voler giungere ad una condanna senza perder tempo rispetto ad altre questioni.

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Cile: La prigioniera anarchica Tamara Sol di nuovo trasferita al centro di sterminio di Valdivia (28/02/2018) [it]

Il 28 febbraio 2018, l’amministrazione penitenziaria decide di trasferire Tamara Sol dalla sezione di massima sicurezza, dove è rimasta ostaggio dal 25 gennaio.

Questa volta, i carcerieri decidono di trasferire la compagna Sol, nonostante siano in attesa di esami nell’ospedale penale di Santiago, nel centro di sterminio di Llancahue, situato a Valdivia, nel sud del Cile.

Il centro di sterminio di Llancahue è una prigione privata e negli ultimi anni si è resa nota per la particolare durezza del suo regime interno, insieme alle percosse e alle torture dei suoi carcerieri, molti dei quali sono stati trasmessi alla televisione e denunciati pubblicamente.

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Bra$ile: Iniziativa di solidarietà, contro l’operazione “Érebo” (04/03/2018) [it]

Domenica, 04/03, alle ore 16, ci sarà un dibattito in solidarietà con gli anarchici colpiti dalla repressione nella regione meridionale del territorio dominato dallo Stato spagnolo.

L’incontro si svolgerà nel “centro di cultura sociale” nel centro di São Paulo.

Durante la nostra conversazione, ci sarà la lettura di contro-informazioni e lo scambio di idee simili.

Perciò, abbiamo preparato un opuscolo con alcuni testi su quessto tema. Il materiale è disponibile in libera distribuzione in portoghese, spagnolo, inglese e italiano.

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Madrid [Spagna]: Alcune considerazioni sulla nuova video-sorveglianza nel quartiere di Vallekas (02/2018) [it]

Lo scorso 16 febbraio è stato reso pubblico il rapporto della Direzione Generale della Polizia di Madrid sull’istallazione della video-sorveglianza in varie zone di Vallekas, concretamente nei pressi di Puente de Vallekas. Come riportato da “El Salto Diario”, l’installazione di queste 25 telecamere trasformerà questa zona in un bel corso, dove lo Stato e i suoi mercenari controlleranno quello che succede 24 ore al giorno. Questo rapporto è stato presentato su richiesta del Consiglio Distrettuale con a capo il signor Paco Pérez (consigliere di Ahora Madrid [partito di sinistra, ndt], sorpresi?), e rappresenta l’atto finale di una campagna mediatica che chiedeva una maggiore presenza di polizia nel quartiere con la vecchia e ripetuta scusa di criminalità, questa volta focalizzandosi sulle convenienti “bande di narcotrafficanti”.

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Grecia: Lettera del detenuto anarchico in sciopero della fame, Ntinos Giagtzoglou (25/02/2018) [it]

Come risultato della massiccia mobilitazione in prigioni di Korydallos, Malandrino e Chania, un rappresentante del Ministero di Giustizia ha incontrato i rappresentanti dei detenuti del carcere di Korydallos (l’intera prigione è stata occupata dai prigionieri per ben 5 ore), che ha promesso che lunedì si svolgerà un’altra riunione per esaminare la domanda del nostro compagno. I prigionieri hanno concluso l’occupazione avvertendolo che reagiranno nuovamente se la richiesta del compagno non sarà soddisfatta.
Ntinos si trova adesso in carcere di Larissa e ha annunciato che intensificherà il suo sciopero della fame con lo sciopero della sete da domenica 25/02/2018. Ha pubblicato anche una lettera sulla sua lotta.
La lettera del compagno:

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Grecia: Aggiornamenti sul prigioniero anarchico Konstantinos Giagtzoglou in sciopero della fame (24/02/2018) [it]

Oggi, 24/02, di prima mattina un gruppo di forze speciali della polizia (EKAM) è entrato nel carcere di Korydallos sequestrando il compagno Konstantinos Giagtzoglou (in sciopero della fame da 21/02, esigendo il trasferimento permanente nel carcere di Korydallos, situato ad Atene), per trasferirlo nel carcere di Larissa. Il compagno ha opposto resistenza, ed è perciò stato ferito dai maiali. Non gli è stato permesso di prendere alcuna delle sue cose, neanche le medicine.

Come risposta immediata il resto dei detenuti si è ribellato occupando tutte le sezioni del carcere, esigendo un’incontro il rappresentante del Ministero della Giustizia, per chiedere l’immediato ritorno di Konstantinos nel carcere di Korydallos.

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Brasile: Solidarietà con gli anarchici colpiti dall'"Operazione Érebo" [it]

Alcune parole di solidarietà con gli anarchici colpiti dall'operazione "Erebo" a Porto Alegre (RS), da qualche luogo nel territorio controllato dallo Stato brasiliano e capitalismo globale.

Quasi quattro mesi fa un'operazione di polizia con a capo il commissario Jardin ha portato alla perquisizione di abitazioni e spazi collettivi nella città di Porto Alegre. Diverse persone e spazi sono diventati bersaglio di questa operazione, e alcuni libri pubblicati dalla biblioteca anarchica Kaos sono stati usati come prova per accusare i compagni.

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Lo sviluppo di un intento per giustificare l’ingiustificabile [it]

“Dato che il numero sta dalla parte di governati, l’unica opzione dei governanti per continuare ad esserlo è l’opinione.” – James Madison

Lo Stato, intrinsecamente, viene istituito per esercitare il potere, e per esercitare il potere (perché il potere si esercita e, come la Storia continua a dimostrare, possiede la propria logica) è obbligato a mantenere l’ordine, e così lo Stato diventa il garante dell’ordine; l’ordine imposto dal potere, l’ordine necessario per far esistere il potere. Esistono modi differenti per mantenere l’ordine, ma i più efficaci sono quelli basati sul bastone e la carota. Secondo questa filosofia, affinché la persona governata si comporti bene, cioè si pieghi ai disegni del potere e mantenga l’ordine, le si deve promettere qualcosa (di materiale, solitamente) che naturalmente mai o difficilmente raggiungerà, e quando si comporta male la si deve punire. Ma nelle forme più sofisticate dell’esercizio di potere (e occorre nuovamente ricordare che il potere viene esercitato soprattutto e in maniera più elaborata ed efficace attraverso l’istituzione di uno Stato), cioè negli autoproclamati Stati di diritto, nelle democrazie, ma anche in molte dittature, non solo l’ordine viene mantenuto con il bastone (e la sua carota), ma viene giustificato anche il bastone contro il disobbediente. Questo avviene perché in queste forme un po’ più sofisticate lo Stato si presenta come un semplice arbitro e garante di convivenza perché, come dice Madison uno dei padri fondatori degli Stati Uniti d’America, i governanti davanti ai governati presentano in definitiva solo la propria opinione. Per questo motivo lo Stato cercherà sempre di giustificare in qualche modo le sue punizioni, come il padre benevolo che picchia i propri figli per il loro bene, per condurli sulla retta via, come quando chi punisce soffre più dei puniti per aver dovuto ricorrere a tali estreme misure. Si può dire inequivocabilmente che fino ad oggi (e questo può essere seguito dal passato più recente fino ai giorni nostri) il bastone più pesante posseduto dallo Stato, la frusta più valida e letale è la legge antiterrorismo. Però, da dove proviene questa legge?

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Brasile: Mesi di agitazione anti-autoritaria per l’attacco anarchico contro l’Operazione Érebo [it]

Solidarietà non sottomessa a tutti gli anarchici perseguitati nella regione meridionale del territorio dominato dallo Stato bra$iliano.

Lanciamo una chiamata per azione estensiva nei mesi di febbraio e marzo in risposta all’“operazione érebo”.

Nel 2017 la polizia civile di Porto Alegre ha dato inizio alla cosiddetta “operazione érebo”, perseguitando gli anarchici e gli spazi libertari. A noi è chiaro che lo Stato vuole schiacciare tutti coloro che trasformano le proprie idee in una minaccia reale.

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