Cile: Trasferita l’anarchica detenuta Tamara Sol (01/2017) [it]

Dopo la punizione imposta alla compagna Sola per aver aggredito una miserabile guardia carceraria, la gendarmeria la mette in isolamento.
In seguito ad un malore la compagna viene portata all’ospedale e dopo, nonostante fosse ancora sotto gli effetti delle medicine, la gendarmeria la trasporta inaspettatamente nella prigione di Valparaiso.
Arrivata al Valparaiso viene portata nel Modulo B col resto della popolazione penale.
Secondo amici e familiari la compagna sta bene e si è ripresa dalla punizione, le botte e il sorprendente trasferimento.
Nessun rispetto con le carceriere!

(tradotto da RadioAzione)


Čile: Kazneni premještaj zatvorene anarhistice Tamare Sol (01.2017.)
Nakon što je drugarici Sol nametnuta kazna zbog napada na jednu bijednu zatvorsku stražarku, žandarmerija ju je stavila u izolaciju.
Nakon što joj je pozlilo, drugarica je odvedena u bolnicu, nakon čega ju je, bez obzira što se još nalazila pod lijekovima, žandarmerija neočekivano odvezla u zatvor Valparaiso.
Po dolasku u Valparaiso, smještena je na odjel B, uz ostale obične zatvorenike. Po riječim prijatelja i članova obitelji drugarici je dobro i oporavila se od kazne, batina i od neočekivanog premještaja.
Bez poštovanja prema tamničarkama!

Parigi [Francia]: L’anarchico detenuto Damien Camelio condannato a 10 mesi (19/01/2017) [it]

Resoconto del processo di Damien

Giovedì 19 gennaio 2017, Damien, incarcerato dall’8 dicembre e accusato di danni commessi durante la manifestazione spontanea e distruttiva del 14 aprile, affrontava il proceso a Parigi.
C’erano una quarantina di persone solidali. Contesto di procesi per direttissima, essenzialmente dei casi di delinquenza per sopravvivenza e di piccola economia parallela. Una giovane Procuratrice dal vocabolario indigesto che chiede la prigione a tutto spiano con la banalità con cui io salto i tornelli della metro, la nozione di ostacolo in meno. Un giudice paternalista che, in più delle sentenze, si permette di distribuire senza alcun problema delle diagnosi psicologiche [si tratta della stessa procuratrice e dello stesso giudice del processo per direttissima che Damen ha rifiutato l’8 dicembre ; NdT].
Brutta aria. Ciò dicendo non voglio dire che ce ne siano di migliori, a fare quei mestieri di cani.
Al momento della lettura delle accuse contro Damien, ci si agita in sala. Si tratta di vetri sfondati: l’Ufficio di collocamento, la Camera di Commercio, una concessionaria Jaguar, un supermecato Franprix. Ogni bersaglio dell’elenco viene seguito da uan scarica di applausi. Il togato in capo chiede a Damien se riconosce i fatti. Quest’ultimo si esprime chiaramente, dichiara che non riconosce né le categorie di innocente o colpevole, né la legittimità del giudice, né la giustizia in generale. La sala scandisce dei cori «abbasso lo Stato, gli sbirri ed i padroni», con l’aggiunta di «e i giudici», «e i procuratori», «abbasso la polizia in borghese». In risposta, lui grida «fotti la giustizia!», i perturbatori dell’udienza si fanno butare fuori, Damien compreso.
Alla fine viene riportato alla sbarra, il processo si farà a porte chiuse. La procuratrice chiede 8 mesi di galera, ne prenderà 10, resta in detenzione, e 14000 euro di rimborso dei danni. Si potrà ricordare, di passaggio, la confusione dei rappresentanti dell’Ufficio di collocamento che esprimono la speranza che Damien trovi un lavoro quando uscirà (è risaputo, se i loro locali si fanno attaccare in tutta la Francia è di certo con la speranza di vederli più efficaci) e la disperzione contenuta di quelli della Jaguar di fronte al rifiuto di un rimborso supplementare per danni morali, che stimavano a 2000 euri.
Dopo lettura della sentenza, di nuovo, si gridano parole gentili. «Viva l’anarchia», grida il compagno prima di essere portato via. «Libertà», «abbasso lo Stato, i giudici e i secondini», si può sentire dalla sala.

Non lasciamo lo Stato e i suoi sgherri fare i loro sporchi affari tranquilli.
Fotti la giustizia, viva la rivolta!

(tradotto da guerresociale)


Pariz [Francuska]: Anarhist Damien Camelio osuđen na 10 mjeseci zatvora (19.01.2017.)
Sažetak suđenja
U četvrtak 19. januara 2017. u Parizu se sudilo Damienu, u zatvoru od 8. prosinca i optuženom za nanošenje štete tokom spontanog i destruktivnog prosvjeda 14. aprila.
Bilo je prisutno oko četrdesetak solidarnih osoba. Kontekst suđenja po brzom postupku u slučajevima kriminala zbog preživljavanja i sitne paralelne ekonomije. Jedna mlada tužiteljica, neprobavljivog vokabulara, koja svom silom zahtjeva zatvor, istom banalnošću kojom ja preskačem okretne rampe u podzemnoj željeznici, pojam jedne prepreke manje. Jedan paternalistički sudac koji, osim donošenja presuda, usuđuje se i bez ikakvog problema donositi i psihološke dijagnoze [radi se o istoj tužiteljici i sucu
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Basilea [Svizzera]: Liberato l’ultimo detenuto della manifestazione di 24 giugno (14/12/2016) [it]

Ieri, mercoledì 14 dicembre 2016, l’ultimo detenuto del 24 giugno è stato rilasciato a Basilea. Il rischio di fuga non era più giustificabile per motivi della sentenza pendente.
Dopo quasi sei mesi di detenzione preventiva, d’ora in poi dovrà affronta il divieto di entrare in territorio svizzero per un periodo di quattro anni. Il divieto è valido da oggi e la sua violazione è punibile con pena detentiva. Questa misura dimostra molto chiaramente come le autorità repressive stanno prendendo sul serio questa faccenda e come sarebbe illusorio credere che il peggio è ormai dietro di noi.
Durante il processo, che potrebbe svolgersi in estate o addirittura in autunno 2017, è probabile che l’accusa richieda pene detentive per alcune delle venti persone accusate.
Fino ad oggi, in questo caso un minore è già stato condannato dal tribunale minorile a dieci giorni di carcere, e un anno di libertà vigilata. Ha fatto ricorso alla sentenza.
Nulla è finito! Esprimiamo la nostra solidarietà in futuro e il sostegno alle persone accusate!


Basel [Švicarska]: Oslobođen i posljednji zatvorenik prosvjeda 24. juna (14.12.2016.)
Danas, u srijedu 14. decembra 2016., i posljednji zatvorenik 24. juna oslobođen je u Baselu. Rizik bijega nije više bio opravdan zbog kazne u tijeku.
Nakon više od šest mjeseci u kućnom pritvoru, sada će se morati suočiti sa zabranom ulaska na švicarski teritorij u trajanju od četiri godine. Zabrana je na snazi od danas i njeno kršenje je kažnjivo zatvorom. Navedena mjera vrlo jasno dokazuje kako represivne vlasti uzimaju ovu stvar ozbiljno i kako ne smijemo pasti u zabludu da je najgore već iza nas.
Moguće je da tokom suđenja, koje će se vjerojatno održati na ljeto ili možda čak na jesen 2017., tužilaštvo zatraži zatvorske kazne za neke od dvadeset optuženih osoba.
Do danas je u tom slučaju jedan maloljetnik već osuđen na sudu za maloljetnike na deset dana zatvora, popraćenih godinom dana uvjetne. Uložio je žalbu na presudu.
Ništa nije gotovo! Izrazimo solidarnost u buduće i podržimo optužene osobe!

Carcere di Ferrara [Italia]: Censura sequestra testo di Alfredo Cospito (09/12/2016) [it]

Il compagno Alfredo Cospito, prigioniero in AS2 a Ferrara per la gambizzazione di Adinolfi e di recente destinatario di un nuovo mandato di arresto per l’operazione denominata “Scripta Manent” – operazione che ha comportato, su richiesta della procura di Torino, ad un nuovo periodo di censura della posta da parte dei secondini – ci scrive che i suoi articoli vengono sistematicamente sequestrati.
In particolare Alfredo ha inviato un lungo contributo per una nuova iniziativa editoriale, una nuova rivista anarchica di agitazione ed approfondimento teorico che dovrebbe uscire agli inizi del prossimo anno. Solo dopo 10 giorni dall’invio del suo articolo, senza ricevere risposta da parte dei destinatari che anzi lo sollecitavano ignari ad inviare il gradito contributo, Alfredo ha potuto apprendere che la lettera era stata sequestrata. In altre parole il responsabile di sezione il cui triste e infame lavoro consiste nel fotocopiare ogni lettera, in uscita o in entrata, per i prigionieri sottoposti a censura, inviandone copia al pm Sparagna, ha deciso che in questo caso lo spionaggio non bastava; che l’articolo del compagno non doveva uscire affatto. Decisione che quanto meno ha il merito di fare chiarezza sulle ipocrisie repressive del regime democratico. Al potere non interessa soltanto la repressione di quelle azioni che rispondono con la giusta violenza alla violenza infinitamente maggiore che lo Stato e il Capitale ogni giorno compiono per tenere in piedi il loro dominio. Il potere, dai togati dell’antimafia di Torino fino al misero secondino ferrarese, non tollera nemmeno che i compagni prigionieri possano continuare a scrivere, ad agitare, a provocare, collaborando, magari anche scontrandosi, con la riflessione di altri individui che non ci stanno a continuare a subire.
Non riuscirete ad isolare i compagni e le compagne prigioniere.
Avremmo preferito annunciare pubblicamente l’uscita della nostra rivista solo quando questa fosse stata effettivamente pronta. Andremo avanti nella nostra pubblicazione, con maggiore orgoglio nel sapere che questa sta già innervosendo i burocrati della repressione. Certi che la nostra complicità con Alfredo e le altre compagne prigioniere non si può certo esprimere in tutta la sua gioiosa sincerità solo sulle pagine di un giornale.


Zatvor u Ferari [Italija]: Cenzura zaplijenila tekst anarhističkog druga Alfreda Cospita (09.12.2016.)
Drug Alfredo Cospito, zatvorenik na AS2 [odjel visokog nadzora] u Ferrari zbog ranjavanja Adinolfija i nedavno primatelj jednog novog naloga za hapšenje zbog operacije nazvane “Scripta Manent” – operacija koja je dovela, po zahtjevu torinskog tužilaštva, do jednog novog perioda cenzure nad poštom od strane zatvorskih stražara – piše nam da se njegovi članci sustavno zaplijenjuju.
Posebno, Alfredo je poslao jedan dugački doprinos za novi izdavački projekt, novi anarhistički časopis agitacije i teorijske analize, koji bi trebao izaći početkom iduće godine. Alfredo je uspio doznati da je njegovo pismo zaplijenjeno tek 10 nakon što ga je poslao, kada nije dobio odgovor od primatelja, koji su ga naprotiv, u neznanju, požurivali da pošalje dobrodošao doprinos. Drugim riječima, odgovorni je na odjelu, čije se tužni i sramotni posao sastoji od fotokopiranja svakog ulaznog i izlaznog pisma drugova podvrgnutih cenzuri, te od slanja jednog primjerka tužitelju
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Aquisgrana [Germania]: Fissate le date del processo contro gli anarchici di Barcellona accusati di rapina in banca [it]

Il tribunale di Aquisgrana ha fissato le date per l’inizio del processo contro i due compagni di Barcellona accusati di esproprio di una filiale della Pax-Bank ad Aquisgrana nel novembre del 2014. Il processo inizierà il 23 gennaio, e le date delle 25 udienze sono state fissate.
I due compagni sono stati arrestati rispettivamente il 13 aprile e il 21 giugno in un’operazione repressiva condotta dai Mossos d’Esquadra e dalla polizia tedesca, contro il centro sociale Blokes Fantasmas e numerose abitazioni private. Da allora i due compagni di Barcellona sono tenuti in custodia cautelare nelle carceri di Aquisgrana e Colonia. Non dimentichiamo che c’è anche una terza compagna che attualmente sta affrontando un processo indipendente, ma che fa parte della stessa repressiva caccia alle streghe che, partita dalle rapine in banche tedesche, si è propagata attraverso l’Europa.
Da Barcellona rinnoviamo la nostra solidarietà e il nostro sostegno incondizionato a questi compagni, e invitiamo tutte le individualità e i collettivi di ravvicinarsi e prepararsi a ogni nuova informazione o risposta all’aggressione dello Stato contro coloro che si ribellano al suo ordine e alla sua miseria.
GLI ANARCHICI DETENUTI IN GERMANI NON SONO SOLI
LI VOGLIAMO LIBERI
LI VOGLIAMO TRA DI NOI

queste le date nello specifico:
23 e 26 gennaio
9,13,14 e 16 febbraio
2,6,9,10,13,20,23,27,28 e 31 marzo
3,7,24,25,28 aprile
5, 12, 18 e 22 maggio


Aachen [Njemačka]: Određeni datumi suđenja protiv anarhista iz Barcelone optužene za pljačku banke
Sud u Aachenu je odredio datume početka suđenja protiv dvoje anarhista iz Barcelone optužene za eksproprijaciju podružnice Pax Banke u Aachenu, novembra 2014. Suđenje će započeti 23. januara, a datumi sveukupno 25 ročišta su već određeni.
Ovo dvoje drugova je uhapšeno 13. aprila, odnsono 21. juna, tokom jedne represivne operacije koju su sproveli Mossos d’Esquadra i njemačka policija, protiv
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Basilea [Svizzera]: Aggiornamento sulla repressione a fine ottobre [it]

Breve riassunto: 24 giugno si è svolta a Basilea una manifestazione selvaggia. Quattordici persone sono state arrestate per presunta partecipazione, mentre sette persone sono state prese in custodia. Qualche settimana più tardi un’altra persone viene incarcerata. Tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno tutti vengono rilasciati – a condizione di presentarsi alla stazione di polizia una volta alla settimana.
Ma degli otto di Basilea ancora una persona si trova in carcere, anche se sono trascorsi più dei quattro mesi imposti. Qualche settimana fa il detenuto è stato trasferito dal carcere di “Liestal” alla prigione di “Waaghof” a Basilea. Dopo quattro settimane ha potuto appena la scorsa settimana ricevere la prima visita.
Invece del rilascio, come previsto da regolamento, al detenuto sono state notificate altre otto settimane di detenzione, dall’inizio della settimana scorsa. Si ha l’impressione che il magistrato incaricato del caso sta cercando di mantenerlo in carcere fino all’inizio di un eventuale processo. Questo potrebbe avvenire probabilmente anche quest’anno. Perché al P.M. sta diventando sempre più difficile giustificare i prolungamenti della detenzione.
E’ completamente chiaro che questo deve fare da esempio per dimostrare che le forme d’azione della lotta sono severamente punite dalla legge. Ma questo è qui infine secondario.
E nonostante tutto: non lasciamo i detenuti da soli – La nostra solidarietà contro la loro repressione!


Basel [Švicarska]: Vijesti o represiji s kraja oktobra
Kratak sažetak: 24. juna u Baselu se održao divlji prosvjed. Četrnaest osoba je uhapšeno zbog navodnog učestovanja u istom, dok je sedam osoba zadržano u zatvoru. Nekoliko tjedana kasnije još je jedna osoba zatvorena. Između kraja ljeta i početka jeseni svi su otpušteni – uz uvjet da se jednom tjedno javljaju u policijsku stanicu. Ali osmorice iz Basela još se jedna osoba nalazi u zatvoru, mada su protekla više
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Paesi Bassi: Un altro divieto d’accesso per gli anarchici dell’Aia (10/2016) [it]

Ieri un antifascista e un anarchico dell’Aia hanno ricevuto un altro divieto d’accesso al quartiere, cinque giorni dopo la scadenza del precedente divieto d’accesso per diversi anarchici dell’Aia.
Questa volta il divieto d’accesso riguarda il centro di Aia e il quartiere di Haagse Hout durante le prossime manifestazioni di Pegida, accompagnato dall’obbligo di firma alla stazione di polizia.
La polizia si è presentata ieri in casa di un anarchico dell’Aia per consegnargli un altro divieto d’accesso. Questa volta nel contesto delle azioni intraprese contro il gruppo di estrema destra Pegida, che ha annunciato le sue proteste mensili ad Aia iniziando da ottobre. Il divieto d’accesso sarà in vigore durante le prossime tre manifestazioni di Pegida ad Aia e riguarda il centro città e il quartiere di Haagse Hout. Durante queste tre date, 09 ottobre, 13 novembre e 11 dicembre, l’anarchico e l’antifascista non potranno entrare in questa zona e dovranno presentarsi alla stazione di polizia due volte al giorno.
Il precedente divieto d’accesso era emesso dal sindaco ed era indirizzato contro la resistenza alla brutalità della polizia nello Schilderwijk. Questa volta è stato l’ufficio di pubblico ministero ad emettere il divieto d’accesso, con l’intenzione di soffocare la resistenza antifascista. Questo rappresenta l’ultimo passo di una serie di misure repressive contro gli anarchici e gli antifascisti dell’Aia. Alcuni anarchici dell’Aia avevano già scritto di questo nell’articolo The area-ban against anarchist in a broader context of repression in The Hague.
Il P.M., la polizia e il sindaco dell’Aia sono impegnati a schiacciare la lotta anarchica e la resistenza antifascista. Ma se loro pensano che la repressione ci farà indietreggiare, allora devono aspettarsi delle altre cose. La lotta contro il fascismo e per un mondo migliore non ha bisogno di essere legittimata dallo Stato, saturo di razzismo e discriminazione. La lotta contro il fascismo è sempre legittima; allora, adesso e nel futuro.
Fermiamo la repressione contro gli anarchici e gli antifascisti!


Nizozemska: Još jedna zabrana pristupa anarhistima iz Haga (10.2016.)
Jučer su jedan anarhist i antifašist iz Haga dobili još jednu zabranu pristupa kvartu, pet dana nakon što je istekla prethodna zabrana nekim anarhistima.
Ovaj put se zabrana pristupa odnosi na centar Haga i na kvart Haagse Hout tokom nadolazećih prosvjeda Pegide, popraćena obavezom javljanja na policijsku stanicu.
Policija se jučer pojavila u domu jednog anarhista iz Haga kako bi mu uručila još jednu zabranu pristupa. Ovaj put u kontekstu djela koja su bila poduzeta protiv grupe ekstremne desnice Pegida, koja je najavila da će prosvjedovati svaki mjesec u Hagu započevši od sada. Zabrana pristupa ostaje na snazi tokom tri prosvjeda Pegide u Hagu i odnosi se na centar grada i na kvart Haagse Hout. Tokom ta tri datuma, 09.10., 13.11., 11.12., anarhist i antifašist neće smijeti ući na to područje i morat će se javljati na policijsku stanicu dvaput dnevno.
Prethodnu zabranu pristupa bio je izdao gradonačelnik
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Besançon [Francia]: Spaccati i vetri della CCI in segno di solidarietà (20/09/2016) [it]

La solidarietà è l’attacco!

Nella notte tra il 19 e il 20 settembre è stata attaccata la camera del commercio e dell’industria.
Più di un dozzina di vetri sono stati spaccati e delle iscrizioni sono state tracciate con la bomboletta di color rosso sulla facciata. Una di esse diceva “Né capitale né Stato”.
La repressione che si è scatenata in tutta la Francia contro i rivoltosi nella giornata del 15 settembre ci ha chiaramente spinto ad agire.
Questo attacco è un segno di solidarietà con tutti/e i/le ribelli del movimento contro la legge sul lavoro.
Né legge né lavoro!

Besançon [Francuska]: Razbijena stakla CCI u znak solidarnosti (20.09.2016.)
Solidarnost je napad!
U noći između 19. i 20. septembra napadnuta je gospodarsko-industrijska komora.
Brojna stakla su razbijena i slogani su ispisani crvenom bojom po fasadi. Jedan od njih kaže “Ni kapital ni državu”.
Represija koja je 15. septembra bijesnila diljem Francuske protiv pobunjenika očigledno nas je potaknula na djelovanje.
Ovaj je napad znak solidarnosti sa
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