Titolo: Buenos Aires [Argentina]: Falliti due attacchi bomba (14/11/2018)
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AGGIORNAMENTO 17/11/2018: Nella notte tra mercoledì e giovedì 10 persone sono state arrestate in uno spazio occupato di Buenos Aires. Ricordiamo che il G20 di Buenos Aires inizia tra due settimane.


NOTA DI INSTINTO SALVAJE: La seguente notizia necessita di verificare tutti gli antecedenti, dato che è stata ripresa da vari media nemici di comunicazione. Finché non avremo maggiori informazioni sulle affinità delle due persone legate a questo episodio, si chiede di prendere con attenzione e cautela ciò che viene pubblicato. Seguiranno aggiornamenti il più presto possibile.


Il 14 novembre di questo anno viene riportato dai media del nemico della regione argentina che ad una ragazza chiamata Anahí Esperanza Salcedo di 33 anni sarebbe esplosa una bomba nel momento di collocazione. Secondo questa informazione, sarebbe stata arrestata e trasferita all’ospedale assieme ad un uomo chiamato Hugo Alberto Rodriguez di 38 anni, il quale è poi stato trasferito alla scuola di polizia Juan Vucetich. Queste due persone sarebbero anarchiche e il luogo prescelto per collocare l’ordigno esplosivo sarebbe stata la tomba di Ramón Falcón, militare e capo di polizia che reprimeva con il pugno di ferro le manifestazioni operaie dell’inizio XX secolo. La repressione ordinata nella Settimana Rossa, del maggio 1909, lasciò decine di morti e feriti. Il 14 novembre di quell’anno, un giovane anarchico di nome Simón Radowitzky, appena arrivato dall’Ucraina, lanciò una bomba artigianale contro la carrozza sulla quale viaggiava [Falcón, ndt] dopo aver lasciato, precisamente, il Cimitero di Recoleta. Morì qualche ora dopo. Questo mercoledì si celebrano 109 anni di questo attacco.

Anahí Salcedo è in condizioni gravi nell’ospedale di Fernández. Secondo le informazioni fornite dal medico curante ai media nemici, sarebbe gravemente ustionata, avrebbe perso tre falangi di una mano e sofferto la distruzione nel massiccio cranio-facciale a causa di ustioni gravi. Attualmente è sottoposta all’assistenza respiratoria meccanica.

L’ordigno esplosivo di origine artigianale era composto da cinque tubi riempiti con polvere da sparo e da tappo cieco, tenuti assieme con fascette. Avevano un timer di 55 minuti, e misuravano circa 34 centimetri per 25. Per adesso non si conosce il motivo della prematura detonazione dell’ordigno, dato che sarebbe esploso solo uno dei tubi riempiti con polvere.

A presto nuovi aggiornamenti.

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Ieri 14 novembre, c’è stato un tentativo di attacco realizzato con ordigno esplosivo contro il giudice federale, Claudio Bonadio, a Belgrano. Il fatto sarebbe avvenuto alle 7 di sera. In questo momento un uomo di 26 anni, di nome Marco Viola, si trova detenuto e accusato di collocamento di ordigno esplosivo nel cortile anteriore dell’abitazione del giudice.

L’ordigno incendiario era composto da un tubo di 25 collegato a due tubi di gas butano e un deodorante, che si azionava con una miccia. Il Segretario alla Sicurezza di Buenos Aires, Marcelo D’Alessandro, collega Marco a gruppi anarchici. Questa informazione non proviene né dal detenuto né da persone a lui vicine, perciò si è deciso di aspettare la dichiarazione sia del detenuto, che dei suoi affini. Gli aggiornamenti saranno pubblicati appena ottenuti.

Instinto Salvaje