Francia: L’ultimo detenuto del caso del Quai de Valmy è uscito ! [it]

Ieri, sabato 26 gennaio, l’ultima parsona detenuta per l’incendio della macchina della polizia di Quai de Valmy [Parigi; NdT] nel maggio 2016 è uscita dalla casa circondariale di Meaux.

Dopo quasi due anni di prigione [il compagno era stato arrestato il 7 febbraio 2017; NdT] ha potuto ritrovare i suoi amici, ma deve sempre rendere dei conti alla Giustizia.

I numerosi messaggi di solidarietà dimostrano che la repressione non frena la rivolta contro questo mondo d’autorità!

Finché ci saranno giudici, sbirri e secondini…

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Besançon [Francia]: Non hai sentito? (26/01/2018) [it]

botti nella notte

Tra venerdì e sabato 26. Sono le 2 passate. 1, 2 poi 3 esplosioni nel mezzo della notte, nell’ora quando i valorosi lavoratori affogano le loro settimane di sfruttamento nei bar e nei locali del centro città.

Su un parcheggio tra la CCI [camera di commercio e dell’industria, ndt] e l’istituto superiore Jules Haag, un camion dell’azienda Dallmayr è stato incendiato. Specializzata in distribuzione di caffè e bibite, questa azienda tedesca ristora gli sfruttati durante la loro pausa, per renderli sempre più docili e redditizi.

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Parigi [Francia]: Attacco per un dicembre nero (11/12/2018) [it]

“Voi aspettate la Rivoluzione! E sia! La mia è da molto tempo incominciata! Quando sarete pronti – Dio che lunghissima attesa! – non proverò disgusto a percorrere un tratto di cammino insieme con voi!
Ma quando vi fermerete io continuerò la mia marcia folle e trionfale verso la grande e sublime conquista del Nulla! Ogni Società che voi costruirete avrà i suoi margini e sui margini di ogni Società si aggireranno i vagabondi eroici e scapigliati, dai pensieri vergini e selvaggi che solo sanno vivere preparando sempre nuove e formidabili esplosioni ribelli! Io sarò fra quelli!”
Delle belle parole – non devono restare solo delle parole.

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Francia: L’ultimo prigioniero del caso Quai Valmy uscirà presto, sotto condizione [it]

La domanda di libertà condizionale dell’ultima persona in prigione per il caso di Quai de Valmy è stata definitivamente rigettata dalla Camera d’applicazione delle pene, giurisdizione d’appello del Giudice d’applicazione delle pene (JAP).

Rimarrà rinchiuso nella prigione di Meaux fino a quando uscirà con i crediti di riduzione pena[1]; la data prevista è fine gennaio.

Ciononostante, entra nella categoria delle persone toccate dalla legge scritta del 2014 da Taubira [ministra guardasigilli socialista; NdT] (art. 71-2 del Codice penale), che permette di applicare, per il periodo di riduzione della pena, un certo numero di condizioni da rispettare, perché in caso contrario si rischia di tornare direttamente dentro. In poche parole, una specie di controllo giudiziario a posteriori, dopo che è già stata scontata la pena detentiva, e che, colla scusa della reinserzione, costituisce una pena supplementare.

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Parigi [Francia]: La benzina aumenta? Useremo della diavolina (27/11/2018) [it]

A quanto pare quest’autunno è di moda il giallo fluorescente. A quanto pare si accompagna abbastanza bene con il blu-bianco-rosso. A quanto pare bisogna assolutamente esserci, partecipare, contribuire, perché c’è gente in piazza, senza organizzazioni, e ci sono danneggiamenti. A quanto pare se non ci si va si resta per forza davanti a internet.

Noi ce ne sbattiamo.

Le barricate sugli Champs Elysées non nascondono la confusione. I danni non possono rimpiazzare le idee antiautoritarie. Eravamoin piazza nel 2016, ci saremo di nuovo, ma non per difendere il vecchio mondo e le sue auto. E pensiamo che esistono un sacco di altre possibilità, basta cercarle.

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Parigi [Francia]: Macchina diplomatica a fuoco (13/11/2018) [it]

Domenica 11, i più grandi massacratori d’oggi hanno commemorato il primo macello mondiale (ed hanno preparato quelli del futuro).

Noi continuiamo a portare il vecchio slogan degli anarchici di quei tempi là: contro la loro guerra, contro la loro pace, per la rivoluzione sociale.

La notte da lunedì 12 a martedì 13, in questa capitale militarizzata e sotto videosorveglianza, abbiamo incendiato una macchina di una rappresentanza diplomatica qualunque, all’angolo della rue Spontini e dell’avenue Foch e anche la grossa Porsche di borghese parcheggiata a fianco (si, è possibile portare la guerra a casa dei ricchi e dei potenti!).

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Parigi [Francia]: Nella notte della città [it]

La notte del 16 ottobre, verso le 3 ho incendiato 4 macchine della Posta parcheggiate in rue des Renaudes nel 17 arrondissement. È bastato qualche pezzo di diavolina spinto attraverso la griglia del radiatore…

Non se ne dispiacciano quelli che hanno già voluto spiegare tutto, ma quello che mi ha spinto quella sera è meno il fatto che degli impiegati zelanti della Posta hanno infamato dei sans-papiers alla polizia, ma piuttosto il lavoro quotidiano della Posta, un meccanismo importante e spesso ignorato di questa società, dell’economia e della gestione statale.

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Francia: Affaire Quai de Valmy – Un anno dopo il processo, delle notizie dell’ultimo prigioniero [it]

Un anno dopo la condanna di 7 persone ad anni di prigione per l’incendio di un macchina di sbirri in Quai de Valmy (Parigi) il 18 maggio 2016, uno dei condannati marcisce ancora in galera, ormai da febbraio 2017.

La sua domanda di liberazione condizionale, dopo aver aspettato per più di nove mesi, gli è stata rifiutata con la motivazione del suo silenzio sui fatti contestatigli. Può darsi che non vuole esprimere rimorsi alla famiglia questurina delle vetrine [gioco di parole fra “famille des victimes”, famiglia delle vittime, e “famille des vitrines”, famiglia delle vetrine – da una scritta della primavera 2016 su… una vetrina rotta; NdT]. Al contrario di un altro condannato che, dopo essersi dissociato dall’atto e dalle idee durante il processo, cerca oggi di vendere la sua storiella sugli scaffali dei supermercati rivoluzionari.

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Parigi [Francia]: Nemici di questo mondo (12/10/2018) [it]

Pensiamo che l’azione diretta sia anche un mezzo per uscire dai vicoli ciechi della palude del “giro”, dei suoi luoghi comuni accettati in maniera acritica, dei suoi slogan combattivi che restano spesso parole in aria.

Soli, associati per una notte o per la vita – secondo la sensibilità di ciascuno.a – lasciamoci dietro i dogmi e scegliamo il caos della vita.
Per i difensori di questo mondo noi siamo dei malfattori. Siamo semplicemente suoi nemci e ne siamo fiere.
La notte fra giovedì 11 e il 12 ottobre, rue d’Hautpoul (Parigi 19) abbiamo bruciato un furgoncino di Vinci (costruttore di prigioni) e una macchina della SNCF [la Trenitalia francese; NdT] (che fa la caccia ai poveri ed ai sans-papiers).

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Parigi [Francia]: Bouygues in cenere (4/10/2018) [it]

Nella notte tra mercoledì e giovedì 4 ottobre una vettura di Bouygues è stata incendiata in via Laurier nel 17° arrondissement di Parigi. Bouyygues è un ormai ben noto costruttore di prigioni.

Inviamo questi segnali di fumo a Krem, ultimo incriminato per il caso di Valmy ad essere incarcerato e a subire l’amministrazione penitenziaria. Non lasciamolo solo!

Che questo piccolo gesto incendiario possa donare forza e coraggio agli anarchici torturati e detenuti in Russia, come anche agli 8 di Basilea[1] che saranno processati alla fine di ottobre per una passeggiata selvaggia e saccheggio in una sera di giugno 2016.

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Francia: Respinta la domanda di scarcerazione dell’anarchico Kreme detenuto per l’incendio della macchina di polizia (17/07/2018) [it]

Il 21 giugno l’ultima persona incarcerata per il caso di quai de Valmy è comparsa davanti al giudice dell’applicazione delle pene (JAP) [magistrato di sorveglianza, ndt.] per una domanda di riduzione della pena.

Questa persona è detenuta da quasi un anno e mezzo e la data prevista per la scarcerazione è febbraio 2019. L’udienza si è svolta 9 mesi dopo che è stata presentata la domanda, nonostante il termine di 4 mesi previsti dalla legge. L’amministrazione penitenziaria e il p.m. hanno espresso un parere sfavorevole alla sua liberazione, argomentato dal suo ostinato silenzio sui fatti. Il JAP decide di deliberale l’11 luglio.

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Parigi [Francia]: Un piccolo contributo al disordine (03/05/2018) [it]

Ci siamo davvero divertiti il 1° maggio, e perciò volevamo provare a prolungare questo slancio di rivolta con i nostri piccoli mezzi.

Secondo noi, questi momenti di rivolta collettiva non si contrappongono ad altre pratiche, come l’azione diretta in piccoli gruppi, ma bensì si completano a vicenda.

Così siamo andati in cerca di nuovo combustibile per la fiamma del nostro rifiuto di questo mondo.

Nella notte tra il 2 e il 3 maggio, in via Haxo nel 19° [arrondissement, ndt.] è stato incendiato un furgone della Vinci (costruttori di prigioni) e una macchina con targa diplomatica.

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Les Lilas [Francia]: Solidarietà con a ZAD dal dipartimento 93 (13/04/2018) [it]

L’arroganza del potere che attacca la ZAD ci manda in bestia. Ne abbiamo abbastanza pure delle proteste simboliche.
Perciò, la notte dal 12 al 13 aprile abbiamo incendiato una macchina con la targa di un corpo diplomatico straniero, in rue de la Paix (a fianco del commissariato, hi hi hi), a Les Lilas [prima periferia di Parigi, nel dipartimento della Seine-Saint-Denis, n. 93, ritenuto il più “caldo” di Francia – anche se questo non è il caso di Les Lilas, comune abbastanza ricco; NdT.].

Siamo solidali con quelle e quelli che si battono sulla ZAD, almeno con quelli che non cercano di porvi le basi di un altro potere, forse immaginario, ma non meno detestabile.

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Parigi [Francia]: La solidarietà è l’attacco (03/04/2018) [it]

Due persone condannate a mesi di carcere in seguito allo sgombero del bosco Lejuc [a Bure, dove degli oppositori ad un progetto di interramento di rifiuti nucleari sono stati cacciati dalla Gendarmerie il 22 febbraio; NdT]. Tre in custodia cautelare in questi ultimi giorni a Limoges e Ambert. Krème tuttora in carcere per la macchina degli sbirri bruciata nel maggio 2016.

Noi crediamo che la miglior risposta alla repressione, la più dignitosa, resta l’attacco. Invece della ritirata, paranoia, dalle prese di distanza, mettere bastoni tra le ruote del potere. Scegliere il luogo e il momento in piccoli gruppi approfittando del casino delle manifestazioni o del silenzio della notte.
Mai arrendersi.

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Parigi [Francia]: Contro tutti i poteri (27/03/2018) [it]

Rue des Ternes, Parigi, notte del 27 marzo. Una macchina con targa diplomatica incendiata.

Ci opponiamo a tutti gli Stati e a tutti i nazionalismi, anche “oppressi”, perché saranno sempre pronti a diventare a loro volta degli oppressori. L’aggressione turca (e jihadista) contro Afrin è orribile, ma questo non ci farà marciare dietro le bandiere del nazionalismo curdo (anche sotto le insegne municipaliste-libertarie). Al nazionalismo, al collettivo, a tutti i partiti (anche immaginari, informali o classisti), noi opponiamo l’azione diretta individuale o in piccoli gruppi.

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Francia: Affaire Quai de Valmy – Aggiornamenti su Krem (03/2018) [it]

Notizie sul trasferimento di una delle persone condannate per aver preso parte all’incendio della macchina della polizia quai di Valmy a maggio 2016.

Essendo stato condannato a più di 2 anni, fu trasferito, coi ceppi ai piedi, dalla prigione di Fleury-Mérogis al centro di detenzione di Meaux, carcere in “gestione delegata” GEPSA, filiale di Engie. Se molti prigionieri aspettano mesi o anni per il loro inserimento in CD, sperando in condizioni di detenzione meno dure, per lui è stato veloce.

Data la volontà dell’Autorità Penitenziaria di intimidire detenuti e persone solidali, non crediamo che questo sia un favore:

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Francia: Bruciato veicolo del corpo diplomatico (22/01/2018) [it]

Lunedì sera, passeggiando tra i quartieri dei ricchi, cercavamo un modo per rovinare il loro sonno.

Non vogliamo saggiamente attendere un’ipotetica rivoluzione che verrà non si sa bene quando e non si sa bene come, come se dovesse piovere dal cielo. Una rivoluzione che probabilmente non arriverà se ci limitiamo ad attenderla saggiamente. Abbiamo pensato di reagire adesso, di distruggere un po’ di ciò che piano piano distrugge le nostre vite, limita i nostri desideri.

Immersi in questi pensieri, ci siamo imbattuti in una grossa BMW di un corpo diplomatico, all’inizio di via Cardinet.

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Besançon [Francia]: Attacchi contro gli ingranaggi della tecnologia di sorveglianza e di lavoro (30/12/2017) [it]

Questo mondo ci nausea. Ci addomestica per il lavoro, sacralizza la merce e il consumo di massa, mentre milioni di persone fanno fatica a spostarsi, rimanere o morire. Alcuni non si rassegnano a questo stato di cose e cercano bene o male di sopravvivere occupando edifici abbandonati e rubacchiando nei negozi. Questo mondo di sfruttamento e di oppressione è visibile a tutte le persone che lo subiscono e/o sono disposte a vederlo per quello che è, in particolare all’approssimarsi delle feste di fine anno quando questo dominio dei ricchi viene esibito forse ancora di più.

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Parigi [Francia]: Fuoco a tutti gli Stati e ai loro lacchè (28/12/2017) [it]

Nella notte tra 27 e 28 dicembre abbiamo incendiato una macchina del corpo diplomatico, in via Laugier a Parigi 17 [arrondissement, ndt].
Poco importa a quale Stato appartiene, tutti ostacolano la libertà e li odiamo tutti.

Nei quartieri ricchi della capitale abbiamo trovato macchine di servizi diplomatici stranieri ad ogni angolo della strada. Si riconoscono dalle targhe verdi con numeri e lettere arancioni.
Basta un po’ di determinazione e di diavolina...

Solidarietà con i compagni/e sotto processo in italia per l’operazione scripta manent.
Solidarietà con Lisa, imprigionata in germania, accusata di aver rapinato una banca, e con Konstantinos arrestato ad Atene il 28 ottobre, accusato di diversi attacchi esplosivi.
Solidarietà con Krème, sempre in carcere per la macchina di sbirri bruciata in quai de valmy.

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Roma [Italia]: Bruciate 6 auto ENI (01/12/2017) [it]

Roma 1° Dicembre.

Bruciate 6 auto enjoy del car sharing Eni-Trenitalia per il coinvolgimento di Eni in Libia.
Colpiamo ENI ovunque.

Solidarietà ax arrestatx ed imputatx per Scripta manent, Firenze, I/le compax colpitx dalla repressione per le macchine degli sbirri incendiate in Francia e Polonia, ax imputax del Brennero ed a tuttx coloro che non si piegano a questo marcio esistente, Un saluto a Krem in isolamento.

Grenoble [Francia]: Incendiato Centro di cultura tecnica, scientifica e industriale (21/11/2017) [it]

Grenoble, polo tecnologico pacificato?

Nella notte di 21 novembre ci siamo introdotti nella Casemate di Grenoble (più facile del previsto, dato che la porta era aperta (idioti!) e l’abbiamo devastata (chiunque abbia mai lanciato dei computer attraverso una stanza, saprà di cosa parliamo), e infine l’abbiamo allegramente incendiata. Mentre il telegenico responsabile del fablab si sta agitando pateticamente nei media, noi pubblichiamo il nostro comunicato, eco inseparabile dal nostro atto incendiario contro questa istituzione notoriamente nociva a causa della diffusione di cultura digitale.

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Prigione di Fleury-Mérogis [Francia]: Krèm in isolamento (18/11/2017) [it]

Nel caso dell’incendio della volante di Quai de Valmy, andato a sentenza lo scorso settembre, due persone sono rimaste in detenzione. Una di questi, Kara è stata rilasciata martedì 14 novembre. L’altro, ancora in custodia, è stato messo da sabato in Sezione Disciplinare (il buco) di Fleury-Mérogis.

Sabato 18 novembre al mattino, i secondini entrarono nella sua cella. Gli chiesero di fare i bagagli per cambiare piano, in un momento in cui andava d’accordo con il suo co-detenuto, aveva appena avuto accesso allo sport e aveva finito solo allora di pulire la disgustosa cella in cui era arrivato alcuni giorni prima. Lo spostamento avrebbe significato ricominciare tutto da capo. Per questo rifiutò. Venne quindi portato con la forza da diversi secondini al buco. Questo lunedì è stato presentato alla commissione disciplinare. Accusato di “violenza fisica contro un membro del personale”, “ha rifiutato di sottomettersi a una misura di sicurezza”, è stato condannato a 20 giorni di buco, di cui 6 sospesi.

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Parigi [Francia]: Processo contro un testo di solidarietà (08/11/2017) [it]

Mercoledì 8 novembre alle ore 13:30, al Tribunale distrettuale di Parigi, un compagno sarà processato per aver pubblicato l’invito per un incontro sul caso della macchina di sbirri incendiata in quai de Valmy. La giustizia cerca di condannare l’epressione della nostra solidarietà, non lasciamola svolgere il suo sporco lavoro in tranquilità.

L’invito incriminato: Sul caso della macchina di polizia incendiata 18 maggio 2016

Meylan (Isère) [Francia]: Il desiderio di disfarsi della logica di vittimizzazione creando amicizie forti e attaccando – un empowerment della prassi [it]


Perché non vogliamo rimanere nel ruolo di vittime nel quale la società ci vorrebbe relegare riconoscendoci come ragazze. Vittime, perché non siamo in grado di essere autonome, di difenderci, di condurre le nostre vite come vorremmo. Perché siamo deboli, troppo sensibili, soggette a stati d’animo ormonali, dipendenti e fragili. Perché abbiamo bisogno di figure forti per farcela, di medici per curarci, di uomini per sostenerci, di bambini per sentirci realizzate, di sbirri per proteggerci.

La nostra educazione inculca queste stronzate nelle nostre teste, e finiamo per assimilarle. La lotta contro il sessismo è, per noi, la lotta contro il genere. E lottare contro il genere vuol dire rifiutare la logica che genera le assegnazioni, senza negare che condizionano anche noi.

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Grenoble [Francia]: Incendi solidali (27/10/2017) [it]

Nella notte tra 26 e 27 ottobre abbiamo incendiato tre veicoli nella via Jean Perrot a Grenoble, cioè un veicolo della SPIE (azienda che si ingrassa costruendo carceri), una macchina di una ditta di sicurezza privata, e un veicolo della Schindler. Abbiamo anche cercato di incendiare una Jaguar ma, per ragioni oscure, sembra che ne sia uscita solo con qualche traccia sulla carrozzeria e con le gomme fuse.

Con questo gesto vogliamo inviare la nostra solidarietà a Ghespe e Paska, oggi detenuti in Italia a seguito dell’ondata di arresti nell’agosto scorso, ai due incarcerati per la storia della sbirro-mobile bruciata. Ci rallegriamo anche dei recenti attacchi contro gli sbirri a Limoges, a Clermont e a Isère, ed esprimiamo il nostro sostegno agli incendiari tuttora anonimi.