Messico: Attacco esplosivo contro concessionaria General Motors (02/11/2018) [it]

lo sterile agglomerato di individualità nelle lotte che sono già di per sé obsolete e il discorso pacifista che ha optato per conquistare diversi gruppi (di sinistra) ci disgustano e ci obbligano a riaffermarci nella nostra posizione contro questa megamacchina, sempre cercando di lasciare le parole e iniziare l’attacco, diretto contro quelli che sostengono e difendono questo stato attuale delle cose, non ci soffermeremo a riflettere se questo o quello ha maggior peso sul danno alla natura, dato che tutti questi fanno parte di un unico insieme la cui stessa esistenza è nociva alla terra.

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Paulding County (Georgia) [USA]: Sabotato il sito di costruzione del carcere (04/11/2018) [it]

Nel 2016 gli elettori della contea di Paulding hanno approvato un nuovo centro di detenzione per adulti e di polizia, di 77 milioni di dollari. La Turner Construction (filiale della società tedesca Hochtief) sta gestendo questo progetto e subaltando il lavoro alle imprese locali. I lavori di costruzioni sono ben avviati.

Di prima mattina del 4 novembre siamo entrati nel cantiere edile e messo fuori uso due caricatori frontali, una trivellatrice e un escavatore. Le chiavi di tutti i macchinari erano nel cruscotto, perciò abbiamo alleggerito la compagnia da queste. Ci siamo poi spostati negli uffici locali del progetto, dove siamo riusciti a staccare la corrente del cantiere e mettere fuori uso due gol carts e un furgone dell’azienda. Al momento di questa pubblicazione, 4 giorni più tardi, un caricatore frontale e la trivellatrice sono ancora fuori servizio. Il lavoro è stato rinviato per diverse ore il lunedì successivo all’azione.

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Indonesia: Aggiornamento sul processo contro i detenuti di Yogyakarta (11/2018) [it]

Aggiornamento sui detenuti anarchici a Yogyakarta, per adesso stanno bene come ci si poteva attendere. Anche se il compagno BV sta registrando difficoltà respiratorie, però inizia a star meglio.

Il processo sarà molto lungo, soprattutto per i compagni BV, AM e W. Per quelli che il processo è iniziato l’8/11/2018, hanno già affrontato la fase dibattimentale (difesa dell’imputato), e ricevuto dal P.M. la richiesta della pena massima di 10 mesi al processo del 1° novembre 2018, al tribunale distrettuale di Sleman. Attualmente si trovano detenuti nel carcere di Cebongan, Sleman, in attesa della successiva udienza, che ha in programma la consegna del verdetto per il 22/11/2018.

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Italia: Resoconto dell’udienza dell’8 novembre per “l’operazione Panico” [it]

Giovedì 8 novembre c’è stata la terza udienza per l’Operazione Panico. Come si sia svolta, non si sa e alla fine non ci interessa più di tanto. I fatti si commentano da soli.

In aula erano presenti Giova, Ghespe e Paska, qualuno degli imputati, e un pubblico di compagni. Non appena è iniziata l’udienza, Paska ha chiesto la parola, tramite il suo avvocato, per leggere una dichiarazione. E’ arrivato in aula con i segni delle botte prese nel carcere di La Spezia la mattina stessa, prima della traduzione a Firenze. Ha iniziato a leggere la sua dichiarazione, che cominciava narrando il pestaggio da parte dei secondini, ma il giudice ha ordinato subito che gli venisse spento il microfono, blaterando che ciò che stava dicendo non era pertinente al processo, che quella non era la sede competente per denunciare quei fatti e cazzate simili. Paska, nonostante ciò, ha continuato a leggere alzando la voce, ma è stato strattonato via dalle infami guardie, che hanno tentato di strappargli di mano i fogli, rinchiudendolo nei sotterranei del tribunale. I compagni presenti e gli imputati si sono alzati protestando rumorosamente, e per tutta risposta il giudice ha espulso il pubblico dall’aula. A quel punto, anche gli imputati sono usciti per confrontarsi con gli altri, mentre l’avvocato di Paska ha chiesto che fosse riammesso in aula, anche nella gabbia se necessario, e ha ricordato che il suo assistito è da qualche giorno in sciopero della fame per protestare contro le condizioni detentive e per chiedere il trasferimento ad un altro carcere. Al giudice, ovviamente, gliene importava ben poco, e ha disposto che Paska rimanesse chiuso nelle celle sotterranee. Gli imputati sono rientrati in aula per leggere una breve dichiarazione, affermando che anche il giudice è complice dei maltrattamenti che sta subendo Paska in carcere, ribadendo la solidarietà ai tre compagni prigionieri e la volontà di non continuare ad assistere all’udienza. Il giudice ha provato a interrompere quasi subito, parlando sopra al compagno che stava leggendo la dichiarazione, al che gli imputati sono usciti dall’aula definitivamente. Sappiamo che subito dopo anche Giova e Ghespe hanno chiesto di essere portati via, e la cosa ha forse provocato nel giudice un ripensamento, perché ha fatto richiamare Paska per chiedergli se volesse tornare in aula. Il compagno ha assentito, e così pure Giova e Ghespe. I compagni imputati invece sono rimasti all’esterno del tribunale, dove alcuni hanno improvvisato un breve presidio nei pressi del cancello d’ingresso, per poi riunirsi con gli altri nell’attesa di salutare i compagni al termine dell’udienza. Questo però non è stato possibile, perché i tre, a fine processo, sono stati caricati in fretta e furia nei furgoni cellulari che hanno fatto un pezzo di strada in contromano per non passare davanti ai compagni, ma si sa, la miseria umana dei secondini non ha confini.

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La Spezia [Italia]: Paska in sciopero della fame (05/11/2018) [it]

Paska in risposta alla condizioni detentive e alle provocazioni delle guardie ha iniziato uno sciopero della fame da lunedì 5 novembre.

Il 18 novembre ci sarà un presidio sotto il carcere di La Spezia

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Provocazioni delle guardie nei confronti di Paska

Il processo riguardo la denominata “operazione Panico” a Firenze, per la quale tre nostri compagni sono detenuti (e tante/i altre/i imputate/i) prosegue, ed è arrivato alla sua terza udienza.

I giorni immediatamente precedenti alla prima udienza, Paska, detenuto nel carcere di Teramo, viene trasferito al carcere di La spezia: durante la traduzione le guardie gli “smarriscono” effetti personali e gli negano ogni informazione sulla sua destinazione e sulla durata della permanenza nella nuova prigione.

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Roma [Italia]: Attaccato ripetitore (09/2018) [it]

In una sera di settembre ci siamo mossi per attaccare col fuoco un ripetitore telefonico. avevamo negli occhi e nel cuore la rabbia per la morte di una persona alla foresta di Hambach, durante la resistenza allo sgombero della polizia. le infrastrutture delle telecomunicazioni sono oggi uno dei perni del moderno dominio tecnologico, funzionali al funzionamento di altri dispositivi e strutture tecnologiche facenti parte anch’essi di una rete complessa, in cui ogni elemento è dipendente dall’altro. l’essenza autoritaria del sistema è espressa chiaramente da questa interdipendenza tecnologica. nonostante la tendenza oggi sia di creare sistemi sempre più autonomi, è ancora possibile colpirne un elemento mettendo fuori uso l’intera rete con un effetto a cascata.

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Italia: Documento dell’anarchico sardo prigioniero deportato Davide Delogu [it]

(Il documento che segue è stato redatto e letto dal compagno anarchico Davide Delogu il 10 Ottobre 2018, durante un udienza del processo che lo vede accusato di tentata evasione dalla galera di “Buoncammino” nel 2013, nella città di Cagliari, in Sardegna)


Come si sa, inizialmente questo processo è stato bloccato per un anno dal D.A.P., tentando (fallendo) di imporlo in videoconferenza, abusando l’utilizzo di tale “misura di emergenza”, per incatenarmi nel ruolo di ostaggio inerme da una tecnologia insidiosa e prevaricatrice, per fiaccare la volontà del detenuto come strumento per depersonalizzarlo, per chi non resiste, prenderlo per sfinimento, isolarlo dal proprio contesto affettivo e solidale, per far tacere nella rassegnazione la tensione refrattaria , e in particolare la lotta contro il carcere, realtà invece che non ha mai cessato di esistere/resistere nonostante tutto. Sono le stesse “misure emergenziali” con cui vengo ingabbiato nelle cloache penitenziarie della Sicilia da anni (deportato come conseguenza repressiva alle lotte intraprese nel carcere di “Buoncammino”) con l’applicazione di reggimi differenzianti, tra i quali l’estremizzazione dell’isolamento 14-BIS, attuati con arbitrarietà feroci, perverse metodiche sioniste, per abbattere moralmente e fisicamente il detenuto,e con esso quella lotta originaria, che non sono riusciti tuttavia a fermare, essendo un’individualità viva, incorreggibile/indomabile e non soggetto ad alienazione/annichilimento carcerario, alimentando invece più rabbia, disprezzo e determinazione nell’affrontare combattendo la tortura bianca degli isolamenti continui e totali in questione, ma anche del carcere in generale, quale strumento vendicativo dello Stato, con cui pianifica e sperimenta sulla nostra pelle di dannati, l’evoluzione repressiva sull’ideologia della manipolazione dell’identità e sull’appiattimento delle menti e degli istinti, all’interno di un vivere subumano, da automi, per il mantenimento non solo del potere carcerario (che si può colpire quando si vuole…) ma dell’intero dominio imperialistico-capitalista di civilizzazione del sistema di cose esistenti nella società e in tutto ciò che vi è attorno.

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Chiamata di solidarietà con gli anarchici russi [it]

I servizi speciali in Russia stanno preparando la distruzione del movimento anarchico. Il pretesto è l’attacco-bomba dei giovani anarchici. Il diciassettenne anarchico Mikhail Zhlobitsky si è fatto esplodere nell’edificio di FSB [ex KGB, ndt]della città di Arkhangelsk, nella mattina del 31 ottobre. Prima dell’esplosione aveva scritto un messaggio sul social network “Vkontakte” e sulla chat “Reči buntovščika” (Parole di un ribelle, ndt) del Telegram messenger (t.me/rebeltalk). In questi messaggi, alcuni minuti prima dell’esplosione aveva segnalato la preparazione dell’azione, citandone i motivi – propaganda col fatto e vendetta per le torture e per la repressione di FSB contro gli anarchici.

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Per quanto riguarda la morte di Kevin Garrido – Chiarimenti e presa di posizione [it]

Il 2 novembre, Kevin Garrido è stato assassinato nella prigione di Santiago 1, situata nella regione cilena. A seguito delle notizie che circolano attraverso i siti web di contro-informazione su questa persona, riteniamo sia necessario fare alcune precisazioni:

Kevin Garrido, NON ERA ANARCHICO, nei suoi ultimi comunicati ha chiarito la sua affinità con l’ideologia eco-estremista: “Hanno svolto delle indagini su di me, mi hanno pedinato e mi hanno dato la caccia puntandomi la pistola alla testa. Hanno mostrato la mia faccia in televisione, i giornali mi hanno diffamato e le loro argomentazioni erano piene di idiozie. Mi hanno falsamente etichettato come anarchico e hanno presunto che, di fronte a un gran numero di poliziotti, avrei chinato la testa e sarei rimasto in silenzio. Mi hanno costretto a rimanere seduto in una delle loro aule di tribunale per più di sei ore, obbligandomi ad ascoltare le parole del pubblico ministero che mi davano il vomito. “

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Spagna: Sull’arresto di due anarchici, il 29 ottobre a Madrid [it]

Lunedì scorso, 29 ottobre, la Brigada de Información si è recata in casa di due anarchici a Madrid per arrestarli. Sono accusati di reato di danneggiamento, causatio dall’incendio di un bancomat della Bankia nel quartiere di Vallekas, durante la settimana di azione per la riccorrenza della detenzione di compagna Lisa, che attualmente si trova prigioniera dello Stato tedesco, condannata a 7 anni, per rapina in banca.

Non è la prima né l’ultima volta che lo Stato reprime qualsiasi traccia di azione diretta anarchica. E’ da un po’ di tempo che lo Stato sta potenziando il suo apparato repressivo, ne sono la prova la proliferazione di videosorveglianza (come in questo caso), il prelievo del DNA, il coordinamento con gli altri corpi di polizia a livello europeo (come nel caso di Lisa o dei perseguitati di G20, con l’ultimo episodio nello Stato spagnolo lo scorso 10 ottobre, con perquisizioni dei compagni a Palencia e a Madrid).

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Francia: Kairos n°7 – versione in lingua italiana [it]

Traduzione del foglio anarchico francese Kairos n° 7


Diffondere la nostra rabbia, sempre
Un’estate in inferno

La lunga estate del 2017 è stata scottante. Enedis, filiale di Energie de France incaricata della gestione della rete elettrica, è stata particolarmente toccata. Il 18 maggio, per “festeggiare” l’anniversario della macchina degli sbirri incendiata in Quai de Valmy [a Parigi; NdT], un furgoncino di questa società si infiamma a Rennes. Poi, una dozzina di loro veicoli brucia il 30 maggio a Grenoble. Come una strizzatina d’occhio a questa azione, “ai primi di giugno, da qualche parte in Francia” altri tre furgoni di Enedis bruciano. L’11 giugno è a Crest (nel dipartimento della Drôme) che un locale di questa impresa viene dato alle fiamme. A Bagnolet (Seine-Saint-Denis), un furgoncino di un’azienda associata a Enedis nella posa dei contatori elettrici connessi Linky è in preda al fuoco il 2 luglio. Diverse macchine finiscono in cenere il 17 agosto, su un altro parcheggio di Enedis, a Bar-le-Duc (Meuse).

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Francia: Uscito n° 7 di “Kairos” – giornale anarchico in lingua francese (11/2018) [it]

Abbiamo il piacere di annunciarvi l’uscita del settimo numero di Kairos (novembre 2018).

Come al solito, potete trovarlo in formato PDF sul blog, assieme a tutti i numeri precedenti.


Spagna: Attaccate agenzie immobiliari in solidarietà con gli spazi occupati [it]

Giovedì 27 settembre, le finestre dell’agenzia immobiliare a Vallekas sono state distrutte. L’agenzia è stata anche coperta di vernice.

Questa azione vuole incoraggiare i compagni dei Centri Sociali Occupati Gatonera (Carabanchel-Madrid) e Ka La Trava (Gràcia-Barcelona), come pure le persone che lottano in difesa degli spazi occupati, come strumento rivoluzionario.

I quartieri sono stati trasformati dalla speculazione capitalista, la gentrificazione è un serrare di viti in un processo ciclico che colpisce tutte le città del mondo. Le agenzie immobiliari e altre società capitaliste, come banche e speculatori, ne sono i responsabili. Propaghiamo l’attacco contro di loro e costruiamo ponti basati sulla solidarietà e l’attacco.

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Spagna: Sei anarchici arrestati a Murcia [it]

Sei anarchici sono stati arrestati a Murcia dalla Polizia Nazionale Spagnola, che li accusa di essere responsabili di vari attacchi esplosivi e incendiari contro le infrastrutture, inclusi i piloni. I sei anarchici, dell’età tra 21 e 27 anni, sono accusati di possesso, deposito e commercio illecito di esplosivi, e danno alle proprietà. Questo operazione avviene dopo un arresto e perquisizione avvenuti nel giugno di quest’anno nella città di Molina de Segura (regione di Murcia), quando un giovane anarchico è stato arrestato e materiale esplosivo sequestrato. Trenta azioni simili per dispositivo e bersagli sono avvenuti a Murcia. I sei anarchici arrestati sono accusati di nove ultimi attacchi.

Polonia: Arrestati due anarchici per le proteste contro EEC nel 2015 (19/10/2018) [it]

Polonia, Katowice, 2015, AntyKongres: i compagni anarchici abitanti in Polonia organizzarono un Anti-congresso, una protesta contro il Congresso economico europeo (EEC) svoltosi a Katowice, Polonia. Gli anarchici organizzarono manifestazioni, conferenze e alla sera decisero di occupare un edificio abbandonato in segno di protesta contro il capitalismo e le decisioni economiche prese sopra di noi da politici e borghesi, e contro le politiche abitative in Polonia. La polizia ha cercato di entrare e sgomberare, e mettere a tacere le voci di dissenso, impedendo di ostacolare gli incontri all’EEC. I nostri compagni si sono difesi in modo coraggioso e impavido lanciando petardi [piccoli esplosivi] e bottiglie, ma al mattino l’unità antiterrorismo è riuscita ad entrare utilizzando granate stordenti, per poi arrestare 21 anarchici.

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Berlino [Germania]: Incendiate macchine della ditta di sicurezza (15/10/2018) [it]

(anarhija.info pubblica la seguente traduzione non perché ne condivide il contenuto, ma come risposta al testo del compagno Cospito pubblicato in “Fenrir”)

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Berlino, 15 ottobre 2018

Il movimento anarchico ha affilato il suo profilo. Questo significa che la repressione contro di noi si è intensificata negli ultimi anni. Dalla Germania il G20 ha innescato un aumento delle attività delle agenzie di sicurezza, perché hanno compreso che non hanno controllo su di noi e ciò è diventato talmente ovvio che si è resa necessaria una risposta. La distruzione ad Amburgo, l’assenza di compromesso e la determinazione degli incappucciati li ha colpiti esattamente là dove era previsto. L’incertezza è scattata, in un luogo dove la proprietà definisce le persone e la loro complicità con una società in guerra. Le macchine di lusso o di pattuglia sull’orlo di diventare una pila di plastica carbonizzata – en passant contro la guerra in corso contro i poveri, gli esclusi e gli inopportuni.

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Italia: NUOVO IBAN per cassa di solidarietà Operazione Panico [it]

Comunichiamo il nuovo IBAN per versamenti sul conto a sostegno delle spese (legali e per i prigionieri) dell’ Operazione Panico.
La Carta è sempre la stessa, n. 5333171039986134 intestata a Youssra Ramadan, agenzia Poste Italiane.

IBAN:IT71Q3608105138290113490114
BIC/SWIFT (per transazioni internazionali): PPAYITR1XXX

The IBAN and BIC codes to send money to support legal costs & prisoners of the Operation Panico have changed. These are the new ones.

Voilà les nouveaux Iban et Bic pour le soutien des frais de justice et des prisonniers pour l’Operation Panico.

Cile: E’ uscito il numero 28 del bollettino anarchico “La Bomba” [it]

DOWNLOAD PDF: La Bomba #28

Le azioni in territorio cileno non cessano. I ribelli antiautoritari continuano a innalzare con fermezza l’azione come una proposta reale che si manifesta nell’attacco qui ed ora contro un intero tessuto sociale che viene amministrato dai tentacoli dello Stato (e per lo Stato), cercando di danneggiare a ciò che essi credono essere giustamente un bersaglio. Molte di queste azioni di tanto in tanto hanno un “piccolo” spazio nelle notizie della stampa mercenaria, quelle che rompono “per bene o per male” la vita quotidiana, raggiungendo le orecchie degli affini, dei cittadini e del nemico.

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Grecia: Continua il processo d’appello per 250 attacchi esplosivi e incendiari delle CCF (23/10/2018) [it]

Martedì, 23/10, nell’aula giudiziaria del carcere di Korydallos, continua il processo d’appello per i 250 attacchi esplosivi e incendiari della Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

I 10 membri dell’organizzazione sono stati condannati da 21 a 28 anni di carcere.

I compagni prigionieri dello Stato fanno parte della nostra lotta e di noi.

La solidarietà con i compagni detenuti e perseguitati è indissolubilmente legata alla lotta per la rivoluzione, per una società di uguaglianza e libertà, per l’anarchia.

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Parigi [Francia]: Nella notte della città [it]

La notte del 16 ottobre, verso le 3 ho incendiato 4 macchine della Posta parcheggiate in rue des Renaudes nel 17 arrondissement. È bastato qualche pezzo di diavolina spinto attraverso la griglia del radiatore…

Non se ne dispiacciano quelli che hanno già voluto spiegare tutto, ma quello che mi ha spinto quella sera è meno il fatto che degli impiegati zelanti della Posta hanno infamato dei sans-papiers alla polizia, ma piuttosto il lavoro quotidiano della Posta, un meccanismo importante e spesso ignorato di questa società, dell’economia e della gestione statale.

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Scorzè [Italia]: Liberare degli animali, distruggere le gabbie (12/09/2018) [it]

La notte del 12 settembre, in località Rio San Martino a Scorzè (provincia di Venezia), un incendio ha distrutto un capannone che conteneva l’ufficio e la rimessa di un allevamento di visoni. I danni sono di 300.000 euro secondo il proprietario, Michele Caccaro. Nessun animale è stato ferito.

È il quinto attacco che questa impresa subisce in quattro anni. I rappresentanti della filiera della pellicceria, fieri della loro competenza Made in Italy, non esitano a parlare di “terrorismo”.

Un furgone della stessa ditta era già stato incendiato la notte dal 30 giugno al 1° luglio 2017. Le telecamere di sorveglianza avevano filmato due persone incappucciate che cercavano senza successo di rompere i vetri del locale dove ci sono le gabbie, prima di versare del liquido infiammabile attraverso un vetro rotto del veicolo. Migliaia di visoni vi erano stati liberati a febbraio 2016, quando il sistema d’allarme era stato sabotato decine di metri di recinto abbattuti e le gabbie aperte. Una scritta firmata “Animal Liberation Front” era stata lasciata sul luogo. Già a fine agosto e a fine ottobre 2014, centinaia di mustelidi, dei 700 che vi si trovavano imprigionati, avevano potuto uscire (ma la maggior parte era stata di nuovo catturata).

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Francia: Affaire Quai de Valmy – Un anno dopo il processo, delle notizie dell’ultimo prigioniero [it]

Un anno dopo la condanna di 7 persone ad anni di prigione per l’incendio di un macchina di sbirri in Quai de Valmy (Parigi) il 18 maggio 2016, uno dei condannati marcisce ancora in galera, ormai da febbraio 2017.

La sua domanda di liberazione condizionale, dopo aver aspettato per più di nove mesi, gli è stata rifiutata con la motivazione del suo silenzio sui fatti contestatigli. Può darsi che non vuole esprimere rimorsi alla famiglia questurina delle vetrine [gioco di parole fra “famille des victimes”, famiglia delle vittime, e “famille des vitrines”, famiglia delle vetrine – da una scritta della primavera 2016 su… una vetrina rotta; NdT]. Al contrario di un altro condannato che, dopo essersi dissociato dall’atto e dalle idee durante il processo, cerca oggi di vendere la sua storiella sugli scaffali dei supermercati rivoluzionari.

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Nantes [Francia]: Spie carbonizzata (16/10/2018) [it]

Distruggiamo la società carcerale

Spie è un’impresa che costruisce prigioni e più in generale un ingranaggio essenziale della macchina che ci controlla, ci sorveglia, ci rinchiude e ci espelle. Ho quindi bruciato uno dei loro camioncini, questo martedì 16 ottobre fra le 3 e le 4 del mattino, in rue du Capitain André David a Nantes. 2 bottiglie di plastica riempite con un miscuglio di 2/3 di benzina e un terzo di olio per motori, il tutto con dei blocchi di diavolina incellofanati contro la bottiglia e poi piazzate dietro gli pneumatici. Poi, basta accendere e ciao, hasta la malekom…

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Parigi [Francia]: Nemici di questo mondo (12/10/2018) [it]

Pensiamo che l’azione diretta sia anche un mezzo per uscire dai vicoli ciechi della palude del “giro”, dei suoi luoghi comuni accettati in maniera acritica, dei suoi slogan combattivi che restano spesso parole in aria.

Soli, associati per una notte o per la vita – secondo la sensibilità di ciascuno.a – lasciamoci dietro i dogmi e scegliamo il caos della vita.
Per i difensori di questo mondo noi siamo dei malfattori. Siamo semplicemente suoi nemci e ne siamo fiere.
La notte fra giovedì 11 e il 12 ottobre, rue d’Hautpoul (Parigi 19) abbiamo bruciato un furgoncino di Vinci (costruttore di prigioni) e una macchina della SNCF [la Trenitalia francese; NdT] (che fa la caccia ai poveri ed ai sans-papiers).

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New York (USA): Attaccato Circolo dei Repubblicani (12/10/2018) [it]


12/10/18, Città di New York: Una cellula anarchica ha distrutto i vetri del circolo del partito governativo e lasciato scritte per coincidere con un’iniziativa da questo organizzata assieme al fascista Gavin McInness, cofondatore di Vice Media e fondatore dei Proud-Boys (gruppo americano di estrema destra). Sono state anche incollate le serrature e distrutte le tastierine digitali. Nessuno è stato arrestato.

Stanotte abbiamo dato un preavviso al Partito Repubblicano, in spregio alla politica di miseria di massa che hanno sostenuto. Il governo statunitense ha istituito campi di concentramento in tutto il paese per i latinoamericani, ha assassinato senza ritegno i neri, e persiste con la sua macchina da guerra che ha per decenni trucidato musulmani nella più totale impunità. La cosiddetta “Terra delle Libertà” porta il mondo al tasso di incarcerazione pro capite, e allo stesso tempo trae profitto dalla nuova piantagione tra le mura carcerarie.

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