Messico: Lettera del prigioniero anarchico Fernando Bárcenas sul trasferimento carcerario (02/2017) [it]

Ancora una volta l’istituzione carceraria cerca di scoraggiare e smorzare le mie convinzioni ribelli, organizzando il mio trasferimento al Centro per l’Esecuzione di Sanzioni Penali. Questo viene effettuato in accordo con il 43° Tribunale penale, che ha inviato la decisione, ordinando il mio allontanamento dal Carcere Nord, dopo essere stato condannato. L’amministrazione precedente, con il direttore Rafael Oñate Farfán al commando, aveva numerosi motivi, dato che i loro interessi erano minacciati da continue agitazioni e proteste nel carcere, ma comunque sapevano che nel luogo in cui mi stavano mandando avrei trovato costanti conflitti e violazioni di regole, perché in qualunque luogo mi trasferiscono ci sarà sempre un tentativo di insurrezione.
Questo si è verificato nella zona 3 del modulo di entrata, e nelle zone 7 e 5 di “segregazione e sicurezza istituzionale” del modulo C.O.C [centro di osservazione e classificazione, ndt.].
Ogni volta quando mi ribellavo cercavano di raggirarmi, tentando di farmi credere che erano miei amici, finché non ho fatto capire le mie posizioni davanti alla situazione, e aggredire le guardie diventò una necessità per poter sopravvivere qui dentro, una necessità costante per evidenziare la ribellione consapevole dentro queste mura.
Così, dopo due anni di segregazione negli spazi di Sicurezza Istituzionale mi presentano una punizione camuffata da “privilegio”: il mio trasferimento al

Germania: Lettera della prigioniera anarchica accusata di rapina in banca ad Aquisgrana (01/2017) [it]

Distruggere il patriarcato
Sui problemi sociali, razziali e patriarcali delle donne in carcere

E’ ben risaputo che nella società tedesca le diseguaglianze sono diffuse. La classi superiori sono sicure e assistite, non hanno problemi esistenziali e, nonostante i problemi più vasti presenti nel mondo, sono in grado di offrire ai propri figli un futuro promettente, non disponibile alle classe inferiori. Mentre una piccola minoranza di persone è in grado di arricchirsi, la maggioranza viene lasciata a vivere con il minimo indispensabile, lavorando per un merdoso basso salario e costantemente spinta verso un consumo insensato, in modo che il sistema determinato dal profitto in cui viviamo possa continuare a funzionare. Mentre alcuni si abbronzano sui propri smodati yacht di lusso nel Mediterraneo, o volano intorno al mondo nei jet privati, molti non si possono permettere neanche una vacanza nella vita, o di pagare l’affitto o la bolletta della luce o di comprarsi un paio di denti nuovi. Mentre i super-ricchi difendono il proprio abbondante patrimonio dalle tasse, mettendolo al sicuro nei paradisi fiscali, società off-shore e di comodo, e perciò non dovranno mai affrontare nessun serio procedimento giudiziario, i poveri scontano mesi o anni di prigione per contravvenzioni e reati minori – per somme di denaro che i ricchi spendono quotidianamente in qualche minuto.
Lo Stato e i media promuovono l’idea che ogni bambino nasce in un mondo di opportunità uguali, ma ogni bambino sa che chi è ricco e potente non finisce in carcere, perché può permettersi un buon avvocato costoso. Coloro che si ritrovano con un cattivo avvocato o vengono percepiti, per motivi sociali o razziali, come i “soliti sospetti”, saranno sfortunati. Coloro che non conoscono la lingua tedesca, o non sanno leggere o scrivere, non hanno praticamente nessuna possibilità di essere difesi e costantemente dipendono dall’aiuto di altri, che spesso non è disponibile. Alla società non importa nulla di tutto ciò. Come al solito, l’immagine del nemico viene creata intorno all’idea dello straniero delinquente, il terrorista arabo o nord-africano e il pericoloso profugo, i quali dovrebbero tutti essere o rinchiusi o deportati prima possibile. Alla Germania piace promuoversi come paese aperto al mondo, che accoglie i profughi, ma questo succede solo quando efficacemente si integrano nel sistema del lavoro, quindi quando può trarre profitto da loro, o quando permettono di essere etichettati come vittime. Quando, tuttavia, arrivano in Germania come
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Tolosa [Francia]: Bruciati veicoli in solidarietà con il prigioniero anarchico Damien e con l’anarchico arrestato a Montreuil (11/02/2017) [it]

Una macchina dell’agenzia immobiliare e una scavatrice Eiffage sono state bruciate nella notte tra il 10 e l’11 febbraio. Qualche diavolina e della motivazioni sono stati sufficienti.
Abbiamo preso di mira il veicolo della Eifagge perché costruisce carceri, e un’agenzia immobiliare a caso perché ci avvelenano la vita, quotidianamente.
Ma anche delle altre ragioni ci hanno spinto ad agire. L’ultima lettera di Damien che abbiamo letto ci ha restituito un po’ di coraggio. E’ un piacere constatare che gli atti solidarietà riescono ad entrare dentro, e raggiungere il proprio scopo quando “colorano il grigiore dei muri”.
Quanto questa lettera ci incoraggia, tanto l’incarcerazione del compagno di Montreuil, mercoledì scorso, ci incazza e profondamente ci spinge a reagire. Conoscendoli o meno, in Francia come ovunque, noi esprimiamo la solidarietà con gli atti e le emozioni quando la repressione tocca coloro con i quali condividiamo la sete di libertà e la determinazione contro tutte le forme di potere, sia che essi firmano le loro azioni o scelgono l’anonimato.
Agli anarchici d’azione, ovunque nel mondo, vi inviamo un po’ di calore.


Toulouse [Francuska]: Zapaljena vozila u znak solidarnosti s Damienon i anarhistom uhapšenim u Montreuilu (11.02.2017.)
Vozilo agencije za nekretnine i jedan bager Eiffage zapaljeni su u noći između 10. i 11. februara. Nekoliko kocki za potpalu i motivacija bile su dovoljne.
Nanišanili smo poduzeće Eiffage zato što gradi zatvore, i jednu agenciju za nekretnine nasumice, zato što zagađuje živote, svakodnevno.
Ali i drugi razlozi su nas natjerali da
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Montreuil [Francia]: Bruciato veicolo della GEPSA (11/02/2017) [it]

Sabato 11, a seguito della bellissima rivolta a Bobigny, ne volevamo ancora...
... e abbiamo bruciato un veicolo della COFELY davanti al Fort de Noisy [sede di Service Action, braccio armato del servizio di intelligence esterno, ndt]. COFELY-ENGIE è la proprietaria della GEPSA, primario partner privato nella gestione delle carceri [e dei CIE in Italia, ndt].
Un pensiero ai ribelli di Montreuil, ai rivoltosi nelle carceri, come a Valence, al bel incendio della macchina degli sbirri lo scorso 18 maggio. Un saluto complice e solidale agli anarchici in carcere, in Francia e ovunque.
Propaghiamo la rivolta!


Montreuil [Francuska]: Zapaljeno vozilo GEPSA-e (11.02.2017.)
Subota 11., nakon prekrasnih nemira u Bobignyju, željeli smo još...
... i zapalili smo vozilo COFELY-ja ispred Fort de Noisyja [sjedište Service Action-a, oružanih snaga sigurnosno-obavještajne agencije, nap.prev.]. COFELY-ENGIE je vlasnica GEPSA-e, primarnog privatnog partnera u upravljanju zatvorima.
Pozdrav pobunjenicima u Montreuilu, u zatvorima, kao u Valenci, lijepom požaru pandurskog vozila 18. maja. Suučesnički i solidarni pozdrav anarhistima u zatvoru, u Francuskoj i svugdje.
Širimo nemire!

Carceri cilene: Parole di solidarietà dei compagni prigionieri con le anarchiche detenute Tamara Sol, Tato e Claudia (01/2017) [it]

Nota: Il seguente testo dei compagni detenuti Fabián Durán, Enrique Guzmán, Nicolás Rojas e Joaquín García è stato scritto come risposta all’attacco vigliacco dei secondini contro le compagne detenute, Tamara Sol, Tato e Claudia, avvenuto 11 e 12 gennaio. Come risposta a questi attacchi brutali e codardi, gli amici e i famigliari delle compagne si sono velocemente mobilitati, organizzando una protesta davanti al carcere il 13 gennaio. Durante la protesta sono stati esposti striscioni davanti al carcere, urlati slogan e fatte le scritte sui muri del carcere. La polizia antisommossa ha attacco i manifestanti con gli idranti e arrestato 5 compagni. Anche se la protesta è stata repressa, ha comunque inviato un chiaro messaggio alle autorità carcerarie, che agli attacchi contro i compagni rivoluzionari detenuti si risponderà immediatamente.

Dai moduli della sezione di massima sicurezza salutiamo ognuna della compagne sequestrate dallo Stato, le quali giorno dopo giorno, con dignità e orgoglio, affrontano la realtà carceraria nelle sue forme ed espressioni.
Alcuni giorni fa abbiamo saputo, in forma più o meno parziale, del attacco codardo dei secondini contro le compagne Tamara Sol, Tato e Claudia. Siamo pienamente coscienti quanto questi atti siano diventati ripetitivi, sia come punizione, isolamento o come un eterno pacchetto, ma la ripetizione ostacola la normalizzazione, e questo dona più forza a noi e alle nostre convinzioni. Ogni giorno diventiamo sempre più impazienti di vendicarci della società carceraria e di coloro che la difendono.
Conosciamo le motivazioni personali di molti secondini, e la verità è che non ci preoccupano, perché sappiamo cosa provano verso i prigionieri politici, mentre noi sappiamo che ogni attacco codardo è causato dai loro tentativi frustrati di sconfiggerci, quindi loro per noi non rappresentano altro che dei motivi per sentirci fieri.
Salutiamo ognuna delle compagne e i loro famigliari che con la propria solidarietà e con l’atteggiamento intransigente si sono radunati davanti al carcere in sostegno delle compagne.
Concludiamo queste parole inviando tanto amore e forza alle compagne.
Seguiamo le loro decisioni e non esiteremo ad unirci a qualunque azione ritenuta necessaria.
Fabián Durán – Enrique Guzmán – Nicolás Rojas – Joaquín García

Nota di anarhija.info: Negli ultimi giorni di gennaio 2017 il compagno Nicolás Rojas, accusato di attacco molotov contro la porta della chiesa di San Francesco avvenuto nell’ottobre 2015, ha ottenuto gli arresti domiciliari, dopo aver trascorso tutto questo tempo in custodia cautelare. Per la liberazione dei prigonieri della lotta di strada! Né Dio Né Padroni!


Čileanski zatvori: Riječi solidarnosti s Tamarom Sol, Tatom i Claudijom (01.2017.)
Napomena: Slijedeći tekst zatvorenih drugova Fabián Durána, Enrique Guzmána, Nicolás Rojasa i Joaquín Garcíe napisan je kao odgovor na kukavički napad zatvorskih stražara na zatvorene drugarice, Tamaru Sol, Tato i Claudiju, koji se odvio 11. i 12. januara. Kao odgovor na te brutalne i kukavičke napade prijatelji i članovi obitelji drugarica su se brzo mobilizirali, organizirajući prosvjed ispred zatvora 13. januara. Tokom prosvjeda izloženi su trasparenti ispred zatvora, uzvikivani su slogani i ispisane parole na zidovima zatvora. Intervnentna policija napala je prosvjednike šmrkovima i uhapsila 5 drugova. Mada je prosvjed ugušen, ipak je poslao jasnu poruku zatvorskim vlastima da će se odmah odgovoriti na napade protiv
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Parigi [Francia] : Viva il carburo di tungsteno (18/01/2017) [it]

In solidarietà con Damien, che passa domani in tribunale a Parigi. L’occasione di condividere la notevole efficacia di un piccolo compagno di tasca.
Mi giravano le palle di brutto, stasera. Pensavo a Damien che passa in processo, alla grandiosa manifestazione del 14 aprile, quando ci eravamo divertiti a spaccare tutto, a tutti quegli stronzi che ci rovinano la vita, alle nostre maschere subacquee e alle maschere a gas che si annoiano, da quando non spacchiamo più tutto, tutti i giovedì [durante i quattro mesi di movimento contro la Loi travail, le manifestazioni erano spesso il giovedì – qualche volta pure il martedì; NdT].
Intorno alla Porte des Lilas [nord-est di Parigi; NdT], ho sfondato gli schermi di 7 bancomat, 4 pannelli pubblicitari JCDecaux ed i vetri di una macchina della RATP [i trasporti pubblici di Parigi; NdT] e di una della SPIE (costruttori di carceri).
Tutto ciò con una discrezione (relativa: fa un piccolo “ploc”, soprattutto sui vetri delle macchine) molto apprezzabile, grazie ad una piccola rondella che serve per tagliare le piastrelle, di 22 mm di diametro, in carburo di tungsteno, montata su un laccio abbastanza robusto da sopportare i graffi del vetro rotto. Per gli sbirri è una collana fantasia carina, ma è la bestia nera dei vetri. Si trova in tutti buoni negozi di bricolage.

Bob aggiustatutto

(tradotto da guerresociale)


Pariz [Francuska]: Živio volframov karbid (18.01.2017.)
U znak solidarnosti s Damienom, koji će sutra biti na sudu u Parizu. Prilika da podijelimo značajnu učinkovitost jednog malog džepnog druga.
Baš sam bio užasno bijesan, noćas. Mislio sam na Damiena koji mora pred sud, na sjajni prosvjed 14. aprila, kada smo se zabavili sve uništavajući, svim onim govnima koji nam uništavaju živote, na naše podvodne i gas maske koje se dosađuju otkad više ne uništavamo sve, svakog četvrtka [tokom četiri mjeseca pokreta protiv Zakona o radu prosvjedi su često bili četvrtkom – ponekad i utorkom; nap.prev. na tal.].
U okolici Porte des Lilas [sjevero-istok Pariza; nap.prev. na tal.] razbio sam 7 ekrana bankomata, 4 reklame JCDecaux te stakla jednog vozila RATP-a [pariški javni prijevoz; nap.prev. na tal.] i jednog SPIE-a (graditelja zatvora).
I sve to uz znatnu diskreciju (relativnu: čuje se mali “plok”, nadasve na staklima vozila), zahvaljujući jednom malom kotačiću koji se koristi za rezanje pločica, od 22 mm promjera, od volframovog kabrida, svezanog za prilično čvrstu vrpcu kako bi podnio ogrebotine razbijenog stakla. Za pandure će to biti samo jedna maštovita dražesna ogrlica, ali to je crna zvijer za stakla. Naći ćete ga u svim boljim dućanima za uređenje doma i vrta.

Bob samsvojmastor

Bruxelles [Belgio]: Bruciate macchine dei collaborazionisti in segno di solidarietà (31/12/2016) [it]

La nostra visione della festa

piccoli piaceri quotidiani

Ecco: è festa.
Si beve, si fuma, ci si sfonda per dimenticare che quest’anno somiglierà a tutti gli altri. O sarà ancora peggio.
La nostra idea della festa era un po’ diversa.
Stufi della falsa intensità dei soliti apputamenti del movimento, benpensanti e alcolici, abbiamo deciso di andare fare festa come piace a noi.
Esageriamo rapidamente. Dobbiamo ammettere che non sappiamo trattenerci.
Falsh di un istante, riapro gli occhi e respiro forte sotto il mio passamontagna, mi sforzo di inspirare col naso ed espirare con la bocca. Sono totalmente nell’attimo presente e null’altro sembra avere importanza.
Gestire il proprio stress. Verifico per la quattordicesima volta di avere l’accendino. Un lampeggiante passa poco lontano, contatto fisico con gli amici. Come una voglia di battersi contro tutta questa rassegnazione.
Dai, si va, a testa bassa. Nella mia testa ci sono dei canti di delinquente che risuonano.
Si posa della diavolina sotto le ruote, si guarda bene tutt’intorno, si accende, si corre, brucia già bene, non si ride ancora, troppa tensione.
Più tardi, ci si distende un po’, si ride, ci si accarezza. Veloci. Furtivi. Sono momenti rubati.
Momenti di vita. Certo che bruciamo della macchine. E a dirvela tutta, nonsolo a San Silvestro.
Certo che lo facciamo senza rivendicazione.
Certo che abbiamo l’indecenza di essere ancora vivi.
Sono cose che ripetiamo senza sosta, ma non aspettiamo nulla.
Non crediamo che andrà meglio e che la gente si rivolterà, o che possiamo rivoluzionare questa società.
Non abbiamo tempo di distribuire dei volantini del cazzo, dei manifesti, di persuadere, di invitare, di convincere, di arruolarsi, di sedurre.
Abbiamo l’impazienza avvitata al corpo e rifiutiamo questo gioco.
Noi troviamo la nostra libertà nell’attacco, non nell’attesa di futuri migliori o di ipotetiche condizioni riunite o di prospettive e progettualità insurezzionali.
In una totale assenza di freni, abbiamo incendiato una macchina di guardie giurate, una appartenente alla ditta Vinci [grande impresa francese di lavori pubblici, che costruisce, fra altre porcherie, prigioni; NdT] e una della società Bam (e bam! suona come un invito, no?), costruttori di prigioni in Belgio.
Oltre la gioia che ci ha procurato, volevamo mandare un piccolo messaggio ai compa incarcerati/e.
Sia ai compa dell’internazionale nera, agli impazienti, agi arrabbiati, a quelli/e che non aspettano che scoppi il casino per lanciarsi, a tutti/e quelli/e che cospirano, che al compagno Damien, arrestato di recente per devastazione (viva il van, viva il van, viva il vandalismo).
Ci rivediamo presto.

Scandalosamente vostri
Delle teste bruciate

[tradotto in italiano da guerresociale]


Bruxelles [Belgio]: Zapaljena vozila kolaboracionista u znak solidarnosti (31.12.2016)
Naše pojam zabave
mali svakodnevni užitci
Evo: zabava je.
Pije se, puši, ubijamo se da bi zaboravili kako će i ova godina naličiti svakoj drugoj. Ili će pak biti još gore.
Naš pojam zabave je nešto drugačiji.
Umorni od lažnog intenziteta uobičajenih druženja pokreta, dobronamjernih i alkoholnih, odlučili smo da se zabavimo onako kako se nama sviđa.
Brzo pretjerujemo. Moramo priznati da se ne znamo ustezati.
Bljesak trenutka, ponovno otvaram oči i snažno dišem ispod fantomke, trudim se da udišem kroz nos i izdišem na usta. Potpuno sam u sadašnjem trenutku i čini se da ništa drugo nije bitno.
Upravljati vlastitim stresom. Po četrnaesti put provjeravam da li imam upaljač. U blizini prolazi patrolno vozilo, fizički kontakt s prijateljima. Kao želja za borbom protiv sve ove rezignacije.
Daj, idemo, spuštene glave. U mojoj glavi odjekuju pjesme razbojnika.
Stavljamo kocke za potpalu ispod kotača, dobro se osvrnemo oko sebe, zapalimo, trčimo, dobro gori, još se
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Messico: Testo di Fernando Barcenas per C.N.A. Marsiglia (01/12/2016) [it]

Dal Carcere Nord di Città del Messico, 1 dicembre 2016

Nelle carceri di Città del Messico l’isolamento viene utilizzato come una misura disciplinare di massa per estorcere ed estirpare dai detenuti ogni singolo centesimo.
“All’interno” di queste città con più di 50.000 detenuti maschi e femmine, il capitalismo è quello che è, non è camuffato, non porta la maschera democratica. E oggi annuncia la sua legge elementare in modo chiaro: noi, gli emarginati, saremo sterminati. Ma non prima di offrire anche l’ultima goccia del nostro lavoro da schiavi, il nostro mal pagato sudore amaro, amaro perché sappiamo che è contro la nostra volontà.
Nel frattempo dettano le condizioni di partecipazione nel loro scambio: “Entra nel furgone o ti abbatte.” Chiedono cinicamente che molti codardi entrino nelle file della mafia perché sanno che non avranno il coraggio di abbandonare le proprie comodità.
Però, il carcere non è sempre stato così...
La valanga di droghe che si rovescia su di esso lo ha trasformato in un’immensa casa di pazzi, dove i bisogni dei detenuti vengono soddisfatti per meglio derubarli, spingendoli in una vita di automi agli ordini del commercio...
Per questo motivo è così importante non smettere di immaginare ed essere sensibili. Nonostante loro cercano di trasformarci in macchine da guerra.
Adesso rimangono solo azione e solidarietà, sapendo che il carcere non è nient’altro che la società in cui viviamo.
In guerra fino alla liberazione totale.

Fernando Barcenas

Parigi [Francia]: Fanculo la giustizia. Rifiutata la scarcerazione di Damien (28/12/2016) [it]

Oggi, mercoledì 28 dicembre si è svolta l’udienza per la scarcerazione di Damien, detenuto dall’8 dicembre nel carcere di Fleury con l’accusa di aver attivamente partecipato alla manifestazione gioiosa, notturna e selvaggia del 14 aprile 2016.
Il compagno appariva contento di vedere che qualcuno era venuto per sostenerlo. Va notato che molti dei presenti hanno ricevuto l’informazione quello stesso giorno, mentre gli altri, nel caso migliore, il giorno precedente.
In sostanza, la sua domanda è stata, senza grandi sorprese, respinta e quindi rimane a Fleury, almeno fino al processo, il 19 gennaio.
I pochi minuti di parola che gli sono stati concessi, hanno permesso a Damien di ricordare la morte di un detenuto a Fleury, avvenuta due settimane fa per motivi di salute, mentre il suo compagno di cella continuava per ore a battere sulla porta, ma era troppo tardi quando la persona aveva finalmente ricevuto l’assistenza medica.
Dal canto suo, ha rimarcato che odia la legge, gridando “fanculo la giustizia” alla fine dell’udienza. Nell’aula si sono levate alcune grida, “libertà”, “solidarietà”, prima di uscire con la rabbia nel cuore.
Solidarietà attiva con Damien
Abbasso lo Stato, la giustizia e i loro sostenitori!
Libertà per tutti!

i presenti all’udienza

per scrivere:
Damien Camélio
n° d’écrou 432888
MAH de Fleury-Mérogis (Bâtiment D5)
7, avenue des Peupliers
91705 – Sainte-Génevieve-des-Bois



Pariz [Francuska]: Odjebi pravdu. Damienu odbijeno otpuštanje iz zatvora (28.12.2016.)
Danas, u srijedu 28. decembra, održalo se ročište za otpuštanje Damiena, zatvorenog od 8. decembra u Fleuryju, pod optužbom za aktivno sudjelovanje na radosnom, noćnom i divljem prosvjedu 14. aprila 2016.
Drug je izgledao zadovoljan što vidi nekoga tko ga je dođao podržati. Treba napomenuti da
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Santiago [Cile]: Barricate di fuoco – Sebastián Oversluij Seguel presente! [it]

Ci riappropriamo del tempo, cioè lo recuperiamo, lo rubiamo. Solamente in questo modo possiamo unirci ad altre individualità per far sorgere un coordinamento operativo, con lo scopo di mettere in questione e colpire l’ordine costituito. Convinti di questo, abbiamo invaso con barricate diverse vie e viali di Santiao, agendo contro l’ordine costituito con il quale i potenti ci vogliono dominare.
Questa azione di propaganda che abbiamo realizzato per le vie della città era carica di memoria vendicativa, dato che ormai sono trascorsi sei anni di assoluta impunità da quando lo Stato cileno aveva massacrato 81 detenuti. Infatti, era l’alba del 8 dicembre 2010, nella sezione nord e sud del quarto piano della Torre 5, del carcere di San Miguel, quando la macchina statale svelò la sua vera faccia, e questa volta senza dissimulare o occultare la tortura e la morte, che tragicamente invase i corpi inceneriti di 81 persone.
Come anarchici/antiautoritari non leggiamo tra le righe di questi fatti, come qualcosa di accidentale, la nostra posizione è chiara, e dalle strade abbiamo fatto una esplicita chiamata al conflitto aperto contro tutti quelli che fanno parte delle strutture carcerarie, indipendentemente dal loro livello di responsabilità.
Il miglior atto di memoria è tener sempre presente la loro morte e pianificare la nostra vendetta contro lo Stato, le sue istituzioni e i suoi complici funzionari – in questo caso la sinistra istituzione della Gendarmeria.
Consolidando la memoria illegalista, ci ricordiamo del compagno Sebastian Oversluij caduto in combattimento durante l’espropriazione di una banca statale a Pudahuel. Tre anni dopo la sua morte riaffermiamo e rivendichiamo la sua azione come una delle molte pratiche che
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Tolosa [Francia]: Incendio di solidarietà (20/11/2016) [it]

A Tolosa, nella notte tra il 19 e il 20 di novembre, un furgone della eiffage [azienda costruttrice di carceri] è stato distrutto dalle fiamme.
Quando la repressione prende di mira gli anarchici, dalle accuse per le rapine ad aquisgrana fino all’operazione “scripta manent” in italia, la solidarietà è la nostra arma.
Vi inviamo un po’ di calore.


Toulouse [Francuska]: Požar solidarnosti (20.11.2016.)
U Toulouseu, u noći između 19. i 20. novembra, jedno kombi eiffagea [poduzeće koje gradi zatvore] uništio je plamen.
Kada represija nanišani anarhiste, od optužbi za pljačke u aachenu do operacije “scripta manent” u italiji, solidarnost je naše oružje.
Šaljemo vam malo topline.

Francia – Germania: Azioni di solidarietà con gli anarchici accusati di rapina ad Aquisgrana (4-7/11/2016) [it]

Berlino: Attaccati vari bancomat a Berlino nelle notti tra il 4 e il 7 novembre.
Come piccolo segno della nostra solidarietà abbiamo reso inutilizzabile vari bancomat nelle diverse notti in alcuni quartieri di Berlino.
Con questo vogliamo inviare molta forza e saluti calorosi alla compagna accusata di aver partecipato ad una rapina in banca ad Aquisgrana.
Per noi l’espropriazione della banca e la distruzione dei soldi sono simili e presentano una buona maniera per attaccare il potere repressivo.
Solidarietà, rabbia e anarchia!

Tolosa: Nella notte tra il 3 e il 4 novembre tre veicoli parcheggiati nel parcheggio dell’azienda Eiffage, costruttrice di carceri, sono stati distrutti dalle fiamme.
Inviamo tutta la nostra solidarietà ai compagni accusati di rapina ad Aquisgrana.
Questo ci ha riscaldato.


Francuska – Njemačka: Djela solidarnosti s anarhistima optuženima za pljačke u Aachenu (04.-07.11.2016.)
Berlin: Napadnuto nekoliko bankomata u Berlinu u noćima između 4. i 7. novembra.
Kao mali znak naše solidarnosti uništili smo nekoliko bankomata kroz par noći u različitim berlinksim kvartovima.
Ovime želimo poslati mnogo snage i toplih pozdrava drugarici optuženoj za sudjelovanje u jednoj pljački banke u Aachenu.
Za nas su eksproprijacija banke i uništenje novca slični, i predstavljaju dobar način napada na represivnu moć.
Solidarnost, bijes i anarhija!

Toulouse: U noći između 3. i 4. novembra tri vozila parkirana na parkingu tvrtke Eiffage, graditeljice zatvora, uništena su vatrom.
Šaljemo svu našu solidarnost drugovima drugaricama optuženima za pljačke u Aachenu.
To nas je ugrijalo

Messico: Riflessioni dell’anarchico Fernando Bárcenas nel foglio anti-carcerario “El Canero” (06/2016) [it]

Fernando Bárcenas Castillo è un giovane anarchico, musicista e studente della Facoltà di Lettere Vallejo di Città del Messico. Ha vent’anni ed è arrestato il 13 dicembre 2012 durante una protesta contro l’aumento del prezzo dei biglietti della metropolitana. Viene accusato di aver bruciato l’albero natalizio della Coca-Cola, e da allora si trova nel Carcere Nord in Messico. Nel dicembre 2014 è condannato a cinque anni e nove mesi per attacco all’ordine pubblico e per criminalità organizzata. Ha fatto appello e adesso sta aspettando la decisione. In carcere Fernando ha organizzato alcuni progetti informativi come riviste e il foglio anti-carcerario “El Canero”.

Riflessioni Fernando Bárcenas sul foglio “El Canero”, Carcere Nord, Città del Messico, giugno 2016
Il progetto “El Canero” nasce da ore di noia, da discussioni condivise e da riflessioni nelle celle d’isolamento in zona 3 nell’area d’ingresso, osservando la routine e comprendendo che dobbiamo sempre ricominciare; in questo modo è nato il bisogno di ridare qualche significato.
Qual era il significato della vera lotta contro il dominio e lo Stato?
Significa ancora qualcosa per continuare ciecamente a credere nelle mie idee?
La mia testa si era riempita di domande ed allora ho capito che avevo bisogno di trovare un modo per non soccombere all’angoscia e alla disperazione...
All’inizio ho cominciato a scrivere per iniziare un dialogo con me stesso, poi quando ho concepito il modo in cui materializzare la mia libertà interiore l’ho utilizzata come luogo di introspezione, partendo dal punto quando mi sono trovato con i miei carcerieri, le mie carceri soggettive, i miei comportamenti autoritari e remissivi, un luogo che ha acquistato significato solo ritrovando me stesso, e questo è di fatto diventato uno strumento per riconquistare fiducia nella mia individualità unica e libera.
Poi, sono arrivate le domande.
Ha senso scrivere a sé stessi?
Di cosa avevo bisogno per spezzare le sbarre dell’isolamento?
Le domande infinite mi hanno portato ad una ed unica risposta: “Scrivere!”
Se la libertà è indispensabile e apprezzata come la vita stessa, fino al punto che preferiamo sacrificare la nostra vita che sottometterla alla schiavitù e alle catene, allora perché non lottare per diffondere la libertà e renderla possibile agli altri, per provare la sensazione di libertà e di pienezza che ci dà, scorrendo attraverso il nostro corpo ogni volta che usciamo dai confini legali, dalle norme sociali, qui ed adesso?
Noi siamo i protagonisti della rivolta, e in ogni atto decisivo guardiamo a noi stessi come a degli esseri capaci di autodeterminazione, capaci di riprendersi le vite e di andare avanti in modo coerente verso la sperimentazione e la creazione di nuove forme di relazioni, senza trasformasi in istituzioni sociali strada facendo. Per questo motivo dobbiamo, sia fuori che dentro le mura del carcere materiale, riflettere e chiederci: siamo contenti di vivere sottomettendoci a tali condizioni? Vogliamo distruggere la realtà o la vogliamo solo trasformarla? Ma soprattutto dobbiamo sapere se abbiamo davvero fatto questa scelta, se è davvero nostra.
Fernando Bárcenas
Carcere Nord, Città del Messico


Meksiko: Razmatranja anarhističkog zatvorenika Fernanda Barcenasa u anti-zatvorskom listu “El Canero” (06.2016.)
Fernando Bárcenas Castillo je jedan mladi anarhist, glazbenik i student Filozofskog fakulteta Vallejo u Mexico Cityju. Ima dvadeset godina i uhapšen je 13.12.2012. tokom jednog prosvjeda protiv poskupljenja karte podzemne željeznice. Optužen je za paljenje božićnog drvca Coca-Cole i od tada se nalazi u Sjevernom zatvoru Meksika. U decembru 2014. osuđen je na pet godina i devet mjeseci pod optužbom za napad na javni red i za organizirani kriminal. Uložio je žalbu i sada čeka odluku. U zatvoru je Fernando
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Pantin – Parigi [Francia]: Sabotaggio in solidarietà con i compagni arrestati in Italia nell’Operazione “Scripta Manent” (03/10/2016) [it]

SCRIPTA MANENT? ACTA NON VERBA!
Di fronte alla repressione che ha colpito i/le compagni/e anarchici/che in Italia (Operazione Scripta Manent), di fronte ai nostri nemici, che sono lo Stato e il capitale, noi pensiamo che adesso e sempre la migliore solidarietà è l’attacco. Loro stanno pagando per delle azioni che appartengono a tutti gli anarchici del mondo. Vogliamo inviarli un segno della nostra vicinanza alle azioni. Al contrario degli altri che qui ed altrove si accontentano con un po’ di retorica sui loro siti internet.
Nella notte tra il 3 e 4 di ottobre, nella via Candale Prolongée a Pantin abbiamo bruciato un veicolo della Engine, azienda che collabora con lo Stato nelle detenzioni (gestione di carceri e centri di detenzione).
Fuoco alle carceri!
La solidarietà è l’attacco!

Alcuni altri anarchici solidali di Parigi


Pantin – Pariz [Francuska]: Solidarna sabotaža s uhapšenim drugovima u Italiji u Operaciji “Scripta Manent” (03.10.2016.)
SCRIPTA MANENT? ACTA NON VERBA!
Naspram represije koja je pogodila drugove/arice anarhiste/ice u Italiji (Operacija Scripta Manent), naspram naših neprijatelja, države i kapitala, mi smatramo da je sada i uvijek najbolja solidarnost napad. Oni plaćaju za djela koja pripadaju svim anarhistima diljem svijeta. Želimo im poslati znak naše bliskosti s djelima. Za razliku od onih koji ovdje kao i drugdje se zadovolje s malo retorike na svojim internet site-ovima.
U noći između 3. i 4. oktobra, u ulici Candale Prolongée u Pantinu zapalili smo jedno vozilo Enginea, poduzeća koje surađuju s državom
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Tolosa [Francia]: Incendiato un veicolo della SPIE, azienda costruttrice di carceri (21/09/2016) [it]

Solidarietà è l’attacco.
Un veicolo della SPIE è stato incendiato nella notte tra il 20 e 21 settembre.
Questa azienda costruisce le prigioni.
Solidarietà con coloro che lottano, fuori e dentro le carceri.

Toulouse [Francuska]: Zapaljeno vozilo poduzeća za izgradnju zatvora (21.09.2016.)
Solidarnost je napad.
Jedno vozilo SPIE zapaljeno je u noći između 20. i 21. septembra.
To poduzeće
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Tolosa [Francia]: Sabotaggio di solidarietà con gli anarchici coinvolti nell’operazione “Scripta Manent” (12/09/2016) [it]

Ad un veicolo di Eiffage, uno di Bouygues [aziende costruttrici di carceri], 2 di Orange [azienda di telecomunicazioni] e ad una macchina privata sono state tagliate le gomme durante il fine settimana.
Queste aziende sono attivamente coinvolte nella costruzioni delle carceri, nello sfruttamento dei detenuti o assistono gli sbirri.
Pensiamo ai nostri compagni coinvolti nella presente operazione repressiva in Italia.
Baci

Toulouse [Francuska]: Solidarna sabotaža s anarhistima pogođenim represivnom operacijom “Scripta Manent” u Italiji (12.09.2016.)
Jednom vozilu poduzeća Eiffage, jednom Bouygues [poduzeća koja grade zatvore], dvoma Orangea [poduzeće za telekomunikacije] i jednom privatnom automobilu prerezali smo gume tokom vikenda. Ova su poduzeća aktivno uključena u izgradnju zatvora, izrabljivanje zatvorenika ili su pomoćnici pandura.
Mislimo na naše drugove pogođene sadašnjom
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Montreuil [Francia]: La solidarietà è l’azione diretta (06/09/2016) [it]

Nelle prime ore della mattina di 6 settembre abbiamo dato fuoco a 5 autolib [servizio di auto elettriche a noleggio automatico] a nella via Beausse e nella via Sergent Godefroy a Montreuil.
Queste macchine sono il segno dell’imborghesimento della città. I loro cosiddetti veicoli “puliti” non sono che un altro passo in avanti verso lo sfruttamento della natura e degli umani, come l’energia nucleare.
Un mondo che noi combattiamo.
Solidarietà con i detenuti a seguito del movimento contro la Legge sul lavoro e il suo mondo, almeno con coloro che hanno mantenuto la testa alta di fronte alla repressione. Lo solidarietà non si dovrebbe limitare alle dichiarazioni. Non si esprime solo attraverso il sostegno legale, nelle assemblee utilizzate come trampolino di lancio politico per gli specialisti della “difesa”. La solidarietà è l’azione diretta.
Libertà per tutti e tutte!
La piccola fiammiferaia e le sue compagne

Montreuil [Francuska]: Solidarnost je direktna akcija (06.09.2016.)
Rano ujutro 6. septembra zapalili smo 5 autoliba [električni automobili za naizmjenično automatsko iznajmljivanje], u ulici Victor Beausse i u ulici Sergent Godefroy u Montreuilu.
Ona su znak džentrifikacije grada. Ta navodno “čista” vozila su samo još jedan korak dalje u izrabljivanju prirode i čovjeka, kao što je nuklearna energija.
Svijet protiv kojeg se mi borimo.
Solidarnost sa zatvorenicima uslijed pokreta protiv zakona o Radu i
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