Bellingham (Washington) [USA]: Sabotati 5 veicoli per trasporto di detenuti [it]

11 giugno – Mezzanotte – Costa Salish occupata/Territorio Lummi

In ricorrenza di 11 giugno, giornata di solidarietà con i prigionieri anarchici, abbiamo imbrattato e tagliato i pneumatici a 5 veicoli per trasporto di detenuti, appartenenti al dipartimento di correzione dello Stato di Washington, carcere di Bellingham. I 5 veicoli non sono più in funzione.

Per gli anarchici, agitatori, scontenti e ambientalisti del Mare di Salish: i proprietari e i loro lacchè hanno scatenato un’ondata di caldo senza precedenti nella nostra regione. Adesso tocca noi a scatenare il caldo. Bruciate, sbirri!

...

Brema [Germania]: Incendiato veicolo del carcere (05/07/2019) [it]

“Il carcere ti sta cercando”... “Ti abbiamo trovato”

Nella notte tra il 4 e il 5 luglio, abbiamo incendiato un veicolo di JVA Bremen (carcere di Brema) nel parcheggio recintato TÜV NORD a Brema-Walle.

JVA Bremen si distingue per le sue pessime condizioni, le celle sono sovraffollate, il tetto spande, e le cure mediche sono o estremamente inadeguate o completamente negate.

Ma, non vogliamo lanciare un appello per la riforma delle carceri, o neppure per rafforzare l’illusione che esiste una cosa come carcere “umano” o “più giusto”.

...

Lipsia [Germania]: Mezzo edile della Eurovia-Vinci incendiato in solidarietà con Anna e Silvia (24/06/2019) [it]

Odiamo le prigioni, molti dei nostri compagni sono rinchiusi dentro, alcuni sono stati torturati, e le carceri rappresentano il cuore dell’imposizione dell’ordine prestabilito. La Vinci costruisce carceri, e questo mezzo le appartiene, perciò lo abbiamo voluto incendiare. Così, il filo dei pensieri che ha portato il 24 giugno alla distruzione del mezzo per la costruzione di strade è stato in realtà piuttosto semplice.

Potremmo anche presentare questa questione in un modo leggermente diverso: viviamo in un mondo dove è troppo complicato saper dire in modo chiaro cosa è collegato a cosa. Perciò, le persone che riparano la strada lavorerebbero per qualche filiale della rete aziendale Vinci, una delle più grandi compagnie edili del mondo. Loro non hanno nulla a che fare con le prigioni. Il mezzo per la costruzione di strade probabilmente non è stato utilizzato per la costruzione di prigioni. Basta attaccare le spregevoli attività di una sola parte di un’enorme compagnia per colpire ogni altra parte di questa azienda? Perché incendiare questo mezzo specifico invece di andare dove si trova un carcere ed attaccare là?

...

Canada: Incendiata macchina del vicedirettore di studio di architettura (11/06/2019) [it]

Nel giorno di solidarietà con i prigionieri anarchici di lunga condanna, è stata incendiata la BMW appartenente a André Cardinal, parcheggiata davanti alla sua casa in NDG [quartiere di Montreal, ndt]. André Cardinal è vicedirettore di Lemay, studio di architettura che sta progettando il carcere per gli immigrati a Laval.

Che il fuoco bruci per tutto ciò che il mondo di carceri e frontiere ci ha tolto.

Spagna: Comunicato della prigionera anarchica Lisa in solidarietà con i compagni in sciopero della fame in Italia [it]

Cari compagni,

voglio inviare un forte saluto di solidarietà e ribellione ai compagni anarchici detenuti, ora in sciopero della fame nelle carceri in Italia, come anche a tutti i perseguitati e i solidali per le strade.

E’ evidente la necessità di lottare contro le prigioni, l’isolamento e contro tutti i metodi di sicurezza sempre più avanzati che vengono applicati contro tutti i detenuti, e in particolare contro i combattenti, perché considerati conflittuali o pericolosi, o socialmente disadattati.

...

Alfredo Cospito
Contributo Per l’assemblea del 9 giugno 2019 a Bologna [it]

Ritengo importante che i compagne-i anarchiche-i con visioni e pratiche diverse si incontrino su questi temi. Per quanto limitato questo è il mio contributo, solo qualche spunto di riflessione critica.

Prima di affrontare dall’interno della “bestia” l’argomento per il quale vi siete riuniti e dire la mia sulle cose “positive” e negative di un AS2 e su come contrastare (secondo me) la repressione che ci sta colpendo bisognerebbe chiarire alcuni punti, farsi almeno due domande... La repressione sta realmente aumentando nei confronti degli anarchici-e? ...perché? Qual è la pratica che ha costretto il “potere” a diventare più aggressivo nei nostri confronti?

...

Grecia: L’anarchico Giannis Michailidis è evaso dal carcere di Tyrintha [it]

L’anarchico prigioniero Giannis Michailidis [talvolta il nome è riportato come Yannis e il cognome come Mihailidis] è fuggito pochi giorni fa dalla cosiddetta prigione rurale di Tyrintha (Tirinto), in Peloponneso. Era stato arrestato il 1° febbraio 2013 a seguito della doppia rapina avvenuta a Velventos (regione di Kozani, in Grecia), insieme agli anarchici Nikos Romanos, Dimitris Politis e Andreas-Dimitris Bourzoukos (per gli stessi fatti il 30 aprile 2013 vennero arrestati anche gli anarchici latitanti Argyris Dalios, Foivos Harisis, Giannis Naxakis e Grigoris Sarafoudis – non tutti sono stati condannati per le rapine). Il compagno, prima di evadere, stava scontando una condanna di 16 anni e 4 mesi imposta con la sentenza che ha fatto seguito al processo riguardo i fatti di Velventos. Inoltre, nel 2015 è stato condannato a 15 anni per delle accuse legate ad attacco contro la polizia avvenuto il 18 maggio 2011 a Pefki, durante un controllo (furono feriti due poliziotti e l’anarchico Theofilos Mavropoulos, a sua volta ferito, venne arrestato). Giannis è noto anche come “l’arciere di Syntagma” da quando, a febbraio 2011, nel corso dei disordini verificatisi durante uno sciopero generale, venne arrestato per avere colpito con arco e frecce la polizia antisommossa che proteggeva il parlamento greco in piazza Syntagma, ad Atene.

...

Montreal (Québec) [Canada]: Sabotato veicolo dei profittatori di carceri [it]

Un bel modo per trascorrere la serata

Alcune sere fa ci siamo imbattuti in un veicolo della Englobe. Englobe è un’azienda di ingegneria ambientale, subappaltata per eseguire valutazioni in loco per il carcere per gli immigrati a Laval. Abbiamo frantumato il parabrezza, tagliato tutte le gomme e lasciato la scritta sulla fiancata “No carcere per gli immigrati”. Questa è stata una spontanea e semplice espressione della nostra rabbia verso tutti quelli che sono coinvolti nella costruzione della prigione. Speriamo che almeno una persona farà a meno di andare a lavoro il prossimo giorno.

...

Montreal [Canada]: Sabotato studio di progettazione del carcere (14/04/2019) [it]

Nella notte del 14 aprile abbiamo fatto una visita alla sede di Lemay in St. Henri per dare un contributo alla lotta contro la costruzione del nuovo previsto carcere per migranti, che dovrebbe essere aperto nel 2021 a Laval, QC.

Lemay è il maggior studio di architettura coinvolto nella progettazione del carcere. Abbiamo chiuso le entrate dell’edificio inserendo della colla in tutte le serrature, distruggendo i sensori elettronici che permettono l’accesso allo stabile mediante il tesserino, e serrando le maniglie assieme con un lucchetto ad arco su varie entrate. I cancelli del garage sono stati bloccati da una combinazione di strisce chiodate e fumogeni, che sono stati sistemati per attivarsi all’apertura delle porte. Supponiamo che i dipendenti e i clienti dell’azienda hanno avuto difficoltà per entrare nell’edificio il giorno dopo, e speriamo che continueranno a sentire gli effetti dell’escalation delle azioni contro di loro e altri coinvolti in questo progetto.

...

Italia: Incendio al carcere, Boba arrestato (22/05/2019) [it]

Nella notte di ieri sera, mercoledì 22 maggio, dopo le ore 23:00 la polizia ha bussato alla porta di Boba, Mitzi e Victor con il pretesto di notificare un avviso orale alla compagna. Una volta dentro però, oltre alle carte per lei hanno sfilato dalle borse anche un mandato di arresto per Boba.

L’episodio sotto inchiesta risale alle prime iniziative messe in campo dopo l’operazione Scintilla, in particolare al saluto nel pratone delle Vallette avvenuto al termine della manifestazione antifascista contro la commemorazione annuale delle foibe. In quell’occasione aveva preso fuoco la pasticceria del carcere. L’accusa è di incendio (art.423), la cui pena prevista va da tre a sette anni, con l’aggravante (art.425) di aver commesso il fatto su “edifici pubblici […], destinati a uso di abitazione […], su ammassi di materiale combustibile o esplodente”. Inoltre gli viene contestato il reato di accensioni pericolose (art.703) per aver usato, secondo l’accusa, un razzo nautico, che tuttavia prevede un pena pecuniaria o l’arresto fino a massimo un anno.

...

Bamberg [Germania]: Attacco incendiario contro Massak Logistics (12 maggio 2019) [it]

Secondo la propria propaganda, la compagnia Massak Logistics Gmbh è una azienda leader quando si tratta di fare profitti dai bisogni delle persone. Werner Massak, che ha rilasciato delle interviste in quanto esperto di questi bisogni, ha fondato l’azienda nel 1993. Una azienda che non nasconde il fatto che è specialista nell’estrarre denaro dai prigionieri delle carceri.

Beni di uso quotidiano (cibo, tabacco, ecc.) sono consegnati da Massak Logistics a prezzi gonfiati a coloro che si trovano dietro le mura delle carceri. Poiché non esiste competizione per tali fornitori in prigione, l’azienda Massak può esercitare la propria tirannia in questo sistema. I loro clienti, i prigionieri, sono deprivati dell’opportunità di decidere per se stessi quali beni comprare e a quale prezzo.

...

Canada: Attacco alla Sodexo (29/03/2019) [it]

Nelle prime ore di mattino, di 29 marzo, abbiamo fatto visita alla casa della presidentessa di Sodexo Canada. Sono stati tagliati tutti i pneumatici di due veicoli nel suo cortile, i parabrezza sono stati sfondati, e sui cofani è stata lasciata la scritta FUCK SODEXO e la (A).

La Sodexo trae profitto dall’incarceramento in tutto il mondo. Tra le altre cose, offrono servizi di gestione per carceri private e per i centri di detenzione dei migranti, e servizi di mensa per le prigioni.

In Canada, nello specifico, traggono profitto dall’economia estrattiva offrendo servizi di protezione e di mensa per i siti di estrazione.

...

Berna [Svizzera]: Solidarietà incendiaria con i 18 di Basilea in processo da 25 gennaio [it]

Nuovo incendio per Implenia / Solidarietà con i 18 di Basilea

Nella notte di giovedì 24 gennaio 2019 un veicolo del costruttore Implenia è stato incendiato nel quartiere di Lorraine.

Questo incendio fa parte della resistenza contro il cantiere di ingrandimento del carcere di Bässlergut a Basilea, come anche della lotta contro tutti i campi e tutte le prigioni. Implenia partecipa al cantiere di ingrandimento di questa prigione.

Inoltre, consideriamo questo attacco come un piccolo gesto di solidarietà con i 18 di Basilea.

...

Carcere di La Spezia [Italia]: Aggiornamenti da Paska [it]

“Confermo quanto detto, ma voglio un medico adeguato per quello che mi è successo. Quando sono sucito dalla cella, è vero ho spinto l’agente che era presente sul piano. Poi sceso all’ingresso ho spinto l’altro agente che mi aspettava e che faceva parte della scorta. Dichiaro però, che subito dopo, sono stato aggredito da più di dieci agenti, con schiaffi e pugni; mi hanno buttato a terra e ho ricevuto pugni e schiaffi, calci in testa, sulla schiena, sull’addome, su gamba sinistra e destra e sulla mano sinistra. E quando mi sono alzato ho ricevuto degli schiaffi fino a quando mi hanno ammanettato. Durante il tempo del pestaggio sono stato offeso e minacciato pesantemente”. Visto quanto emerge dagli atti, e soprattutto viste le certificazioni sanitarie DA CUI NON RISULTA QUANTO DICHIARATO DAL DETENUTO, tenuto conto della gravità dell’episodio, il collegio applica la sanzione di giorni 15 di esclusione dalle attività in comune.

...

Italia: Documento dell’anarchico sardo prigioniero deportato Davide Delogu [it]

(Il documento che segue è stato redatto e letto dal compagno anarchico Davide Delogu il 10 Ottobre 2018, durante un udienza del processo che lo vede accusato di tentata evasione dalla galera di “Buoncammino” nel 2013, nella città di Cagliari, in Sardegna)


Come si sa, inizialmente questo processo è stato bloccato per un anno dal D.A.P., tentando (fallendo) di imporlo in videoconferenza, abusando l’utilizzo di tale “misura di emergenza”, per incatenarmi nel ruolo di ostaggio inerme da una tecnologia insidiosa e prevaricatrice, per fiaccare la volontà del detenuto come strumento per depersonalizzarlo, per chi non resiste, prenderlo per sfinimento, isolarlo dal proprio contesto affettivo e solidale, per far tacere nella rassegnazione la tensione refrattaria , e in particolare la lotta contro il carcere, realtà invece che non ha mai cessato di esistere/resistere nonostante tutto. Sono le stesse “misure emergenziali” con cui vengo ingabbiato nelle cloache penitenziarie della Sicilia da anni (deportato come conseguenza repressiva alle lotte intraprese nel carcere di “Buoncammino”) con l’applicazione di reggimi differenzianti, tra i quali l’estremizzazione dell’isolamento 14-BIS, attuati con arbitrarietà feroci, perverse metodiche sioniste, per abbattere moralmente e fisicamente il detenuto,e con esso quella lotta originaria, che non sono riusciti tuttavia a fermare, essendo un’individualità viva, incorreggibile/indomabile e non soggetto ad alienazione/annichilimento carcerario, alimentando invece più rabbia, disprezzo e determinazione nell’affrontare combattendo la tortura bianca degli isolamenti continui e totali in questione, ma anche del carcere in generale, quale strumento vendicativo dello Stato, con cui pianifica e sperimenta sulla nostra pelle di dannati, l’evoluzione repressiva sull’ideologia della manipolazione dell’identità e sull’appiattimento delle menti e degli istinti, all’interno di un vivere subumano, da automi, per il mantenimento non solo del potere carcerario (che si può colpire quando si vuole…) ma dell’intero dominio imperialistico-capitalista di civilizzazione del sistema di cose esistenti nella società e in tutto ciò che vi è attorno.

...

La passione per la libertà Intervista a Jean Weir [it]

Allora, com’è che ti sei fatta arrestare, il 19 settembre 1994, insieme ad altri quattro compagni (Antonio Budini, Christos Stratigopulos, Eva Tziutzia e Carlo Tesseri) con l’accusa di rapina a mano armata alla Cassa Rurale di Serravalle d’Ala (TN), in Italia? Qual è stata l’evoluzione della tua vita che ti ha portato a quella situazione?


Com’è che mi sono fatta arrestare quel 19 settembre 1994? Beh, ovviamente non si è trattato di un “crimine perfetto”... Un paio di persone del posto hanno visto dei tizi scavalcare una staccionata in località Chizzola e andare nei boschi su per le montagne: ne è seguita una massiccia “caccia all’uomo” e nel giro di qualche ora siamo stati tutti presi. Ma non credo sia questo ciò che intendevate. Mi avete chiesto come la mia vita è evoluta fino portarmi a quel momento. Cercherò di rispondere a questa domanda, che sembra implicare il fatto che quello sia stato una specie di momento culminante verso il quale la mia vita avrebbe teso.

...

Saint-Martin-d’Hères (Isère) [Francia]: Un segnale di fumo per i/le prigionieri/e [it]

Questa notte abbiamo bruciato una decina di veicoli e macchine di cantiere di Eiffage[1], perché questa impresa occupa una funzione fondamentale nella nostra società carcerale.

Eiffage s’impone implacabilmente nella produzione di spazi di costrizione e di controllo. Posa i suoi artigli sulla maggior parte dei dispositivi della nostra grande gabbia invisibile. Scuole, luoghi di lavoro, abitazioni, tribunali, ospedali (psichiatrici e altri), case di riposo, caserme, stadi, spazi pubblici sono altrettante barriere che ci mantengono in cattività.

...

Parigi [Francia]: Bouygues in cenere (4/10/2018) [it]

Nella notte tra mercoledì e giovedì 4 ottobre una vettura di Bouygues è stata incendiata in via Laurier nel 17° arrondissement di Parigi. Bouyygues è un ormai ben noto costruttore di prigioni.

Inviamo questi segnali di fumo a Krem, ultimo incriminato per il caso di Valmy ad essere incarcerato e a subire l’amministrazione penitenziaria. Non lasciamolo solo!

Che questo piccolo gesto incendiario possa donare forza e coraggio agli anarchici torturati e detenuti in Russia, come anche agli 8 di Basilea[1] che saranno processati alla fine di ottobre per una passeggiata selvaggia e saccheggio in una sera di giugno 2016.

...

Francia: Uscito n° 6 di “Kairos” – giornale anarchico in lingua francese (10/2018) [it]

DOWNLOAD PDF: Kairos – Journal anarchiste

“Per lo Stato il carcere è lo strumento fondamentale per tenere separati da questa società i recalcitranti, i ribelli, gli incontrollabili e gli indesiderabili. È una punizione inflitta dallo Stato di diritto, ma è anche un modo per mantenere sotto controllo quelle persone che rifiutano – per scelta o per necessità – di rispettare il patto sociale che prevede l’approvazione della miseria, lo sfruttamento e le relazioni di oppressione che ne derivano. [...] L’attacco diretto contro ciò che rappresenta il carcere e l’autorità ci permette di sentirci vivi, di instaurare complicità ribelli al di là dei muri, comunicando attraverso gesti di ostilità infuocata contro la prigione, i suoi lacchè e i suoi collaboratori (architetti, fornitori vari, costruttori ecc.). Ognuno di loro ci infonde speranza nella nostra lotta per farla finita con tutte le carceri. Perciò, all’attacco!” – Kairos

Peaugres (Ardèche) [Francia]: Gabbie che chiamiamo libertà (02/08/2018) [it]

Un pensiero per tutte le persone, rinchiuse in gabbia o meno, che vorrebbero vedere queste ultime distrutte, sapendo che non si tratta solo di gabbie materiali.

Nei nostri pensieri ci sono anche tutti gli esseri viventi, a motivare la nostra voglia di distruzione e di vita. La settimana scorsa abbiamo attaccato lo zoo-safari di Peaugres, incendiando le quattro casse, delle piccole cabine prefabbricate ricoperte di pannelli in legno. Abbiamo piazzato su ognuna di esse due dispositivi: il primo (un mezzo panetto di diavolina) sotto una delle finestre, sperando che il calore avrebbe fatto esplodere il vetro, permettendo così al fuoco di spandersi all’interno; il secondo dispositivo (un litro e mezzo di miscela benzina-olio, con il resto della diavolina) ai piedi della finestra, sotto i pannelli di legno. Era nostra intenzione moltiplicare i punti di accensione del fuoco, in modo che si propagasse in maniera più efficace. Abbiamo anche verificato che l’incendio non avrebbe potuto propagarsi alla foresta vicina (una zona di terra e di asfalto li separa, e non c’era vento).

...

Nantes [Francia]: Engie in cenere (14/04/2018) [it]

Azione diretta contro la metropoli, gli espulsori ed il suo capitalismo

Nella notte fra sabato 14 e domenica, a Nantes, sul boulevard Pasteur, nel quartiere Zola, ho incendiato un camion di Engie Axima. Engie Axima, fra altre nocività, partecipa all’imprigionamento ed alle espulsioni, collaborando alla gestione dei CIE. Visto il luogo in cui era parcheggiato il camion, doveva anche partecipare alla costruzione di una residenza di lusso, come ce ne sono molte che spuntano come funghi a Nantes.

Vaffanculo alla metropoli, al suo capitalismo ed ai suoi servi.

...

Monaco [Germania]: Immobilizzato qualche collaborazionista del sistema carcerario (03/2018) [it]

È facile attaccare.

Qualche giorno fa abbiamo attraversato le vie arrabbiati. Una sciarpa sul viso, un coltello in tasca. Un veicolo della SECURITAS, ffsss, ffsss, ffsss. Ancora un veicolo della vigilanza, ffsss, ffsss, ffsss. Due veicoli della SPIE, coinvolta nella costruzione delle carceri in Francia: ffsss, ffsss, ffsss. Un veicolo della TELEKOM, che produce e sviluppa tecnologia di sorveglianza per il carcere: stessa cosa, gomme bucate. I veicoli di queste aziende si trovano in ogni città, in ogni quartiere. È facile attaccare. Questo è per tutti quelli che lottano contro il sistema carcerario. Forza e saluti!

[Francia] Contro la prigione, dall’esterno Alcuni spunti per allargare i nostri campi d’azione [it]

Una semplice constatazione

Finché esisterà la detenzione, le persone detenute si ribelleranno. Le ribellioni all’interno di differenti tipi di carcere (prigioni, centri di detenzione, carceri minorili, manicomi) hanno avuto e hanno forme diverse: tentativi d’evasione, rivolte (a volte con distruzione della struttura), violenza contro i secondini... Queste ribellioni, anche se lasciano sempre intravedere come causa il desiderio di libertà, sono spesso accompagnate da richieste riguardanti un miglioramento delle condizioni detentive, e non la pura e semplice fine del carcere. La condizione detentiva in cui queste forme di ribellione si manifestano è già di per sé estremamente difficile, e nella maggior parte dei casi la stessa ostacola la speranza di raggiungere la libertà. Questo può in alcuni casi spiegare il “realismo” riformista della maggior parte di rivendicazioni provenienti dall’interno delle carceri.

...

Repubblica Ceca: Fino a quando ancora la polizia e lo Stato sfrutteranno i detenuti? [it]

Se qualcuno viene forzato a lavorare per qualcun’altro sotto la minaccia di violenza, si tratta di qualcosa che solitamente chiamiamo schiavitù o sfruttamento. Però, se la polizia ceca e i tribunali fanno uso di questa pratica, la chiamano in un altro modo: preparare i condannati per i loro lavori e aiutare lo Stato. Non ha senso discutere su parole appropriate, quando è chiaro che le istituzioni statali stanno commettendo crimine organizzato contro i detenuti. Ha senso però fermare questi crimini.

...