Operazione repressiva europea a partire dai disordini durante il G20 di Amburgo – Aggiornamento [it]

Il 29 maggio, alle 6 di mattina, è stata lanciata un’operazione repressiva a livello internazionale, orchestrata dal gruppo di polizia investigativa tedesca “Schwarzer Block” (Blocco Nero). Questa operazione ha già ottenuto risultati in Francia, Svizzera, Italia e Spagna.

Visto che la polizia tedesca ha perso il controllo nella sua più grande e più militarizzata operazione del secolo – Visto che abbiamo preso le strade durante le proteste contro il G20 ad Amburgo la scorsa estate, dimostrando allo Stato che non ci può controllare completamente, neanche con la forza – Lo Stato tedesco sta cercando persone per incolpare e punire, persone con le quali rappresentare la rivolta di G20 e la sua conseguente repressione.

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Francia: Uscito n°4 di “Kairos” – giornale anarchico in lingua francese (05/2018) [it]

DOWNLOAD PDF: Kairos – Journal anarchiste

Annunciamo l’uscita del nuovo numero di Kairos per questo mese di maggio 2018. Eccezionalmente, si tratta di un quattro-pagine su lotte attuali alle università, nel bosco di Notre-Dame des Landes e su rivolte parigine del 1° maggio.

Buona lettura e non esitate a inviarci i vostri commenti, suggerimenti per i testi ecc.

Sommario:
Et si tout le monde détestait la domestication ? Récit sur les occupations de facs: p.1-2
ZAD partout, État nulle partChronologie des actions de solidarité: p.2-3
Rien n’est fini – Souvenirs d’un 1er mai parisien: p.4
Comme un amer goût de déjà-vu: p.4

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Bellecombe-en-Bauges (Savoia): Bagliori d’incendi [it]

Attacco incendiario di una cava della Vicat

La città avanza, la foresta diminuisce. E noi, in mezzo, ci sentiamo spesso molto vulnerabili, incapaci di arginare alcunché. Il cemento che trasuda da tutti i pori di questa società ci priva di vita, di sensazioni, di sostanze. Le foreste gestite in maniera eco-responsabile somigliano a delle fosse comuni. L’angoscia nelle viscere, i pugni che si stringono, un velo di durezza che ricopre gli occhi. E la difficoltà a parlarne, dato che le parole non possono che sfiorare la profondità della tristezza e della collera che sentiamo.

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Grenoble [Francia]: Affascinante e miserabile (16/04/2018) [it]

Nella notte di lunedì 16 aprile, 3 agenzie immobiliari, un Apple store e gli uffici di un’azienda del settore dell’edilizia e dei lavori pubblici sono stati vandalizzati nel centro della città di Grenoble.

Distruzione e devastazione hanno sempre rappresentato sia l’obiettivo che i mezzi, per individui ribelli, per vivere la propria negazione del mondo. Da piccoli atti a grandi attacchi, gesti sparsi, affascinanti e miserabili, concretizzano una vera conflittualità contro tutti i poteri.

Recentemente in questa città varie sedi di enti di alloggi popolari sono state rovinate. Inevitabilmente, i dirigenti di queste istituzioni e della città hanno predicato, piagnucolando, a proposito della loro funzione sociale in favore dei poveri. I pennivendoli del luogo, virtuali e cartacei, hanno ovviamente trasmesso questa spudorata ipocrisia. Irritati dalla loro sfacciataggine, questa notte impugniamo i nostri martelli, uscendo per devastare degli uffici, come eco a questi attacchi contro gli enti di alloggi popolari.

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Parigi [Francia]: Un piccolo contributo al disordine (03/05/2018) [it]

Ci siamo davvero divertiti il 1° maggio, e perciò volevamo provare a prolungare questo slancio di rivolta con i nostri piccoli mezzi.

Secondo noi, questi momenti di rivolta collettiva non si contrappongono ad altre pratiche, come l’azione diretta in piccoli gruppi, ma bensì si completano a vicenda.

Così siamo andati in cerca di nuovo combustibile per la fiamma del nostro rifiuto di questo mondo.

Nella notte tra il 2 e il 3 maggio, in via Haxo nel 19° [arrondissement, ndt.] è stato incendiato un furgone della Vinci (costruttori di prigioni) e una macchina con targa diplomatica.

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Ambert [Francia]: Rilasciati due compagni arrestati nell’ultima ondata repressiva [it]

Dal 27 marzo, molteplici perquisizioni, arresti e incarcerazioni hanno colpito anarchici e affini in tutta la Francia (Ambert, Amiens, Limoges e Tolosa per il momento).

Una breve per annunciare la buona notizia nella nebbia ambientale. I due compagni di Ambert, incarcerati dal 28 marzo, sono stati rilasciati sotto sorveglianza giudiziaria a seguito del giudizio di appello sulla custodia. Devono firmare due volte alla settimana e non possono vedere e comunicare tra loro e con un certo numero di persone.

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Nantes [Francia]: Delle scavatrici che si infiammano (15/04/2018) [it]

Nella notte fra domenica e lunedì, due scavatrici hanno cercato di mettere fine ai loro giorni, ecco il loro comunicato:

— disgustate di servire i progetti della metropoli di Nantes, di servire la sua vetrina con lo scopo di attirare gli imprenditori ed i giovani impiegati, cacciando i poveri e gli/le inadatti/e di questo mondo marcio
- rabbiose per il fatto che quasi tutte le capanne della ZAD siano state distrutte
- in sostegno alle persone che laggiù resistono senza compromessi allo Stato ed all’autorità sotto tutte le sue forme.

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Nantes [Francia]: Engie in cenere (14/04/2018) [it]

Azione diretta contro la metropoli, gli espulsori ed il suo capitalismo

Nella notte fra sabato 14 e domenica, a Nantes, sul boulevard Pasteur, nel quartiere Zola, ho incendiato un camion di Engie Axima. Engie Axima, fra altre nocività, partecipa all’imprigionamento ed alle espulsioni, collaborando alla gestione dei CIE. Visto il luogo in cui era parcheggiato il camion, doveva anche partecipare alla costruzione di una residenza di lusso, come ce ne sono molte che spuntano come funghi a Nantes.

Vaffanculo alla metropoli, al suo capitalismo ed ai suoi servi.

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Les Lilas [Francia]: Solidarietà con a ZAD dal dipartimento 93 (13/04/2018) [it]

L’arroganza del potere che attacca la ZAD ci manda in bestia. Ne abbiamo abbastanza pure delle proteste simboliche.
Perciò, la notte dal 12 al 13 aprile abbiamo incendiato una macchina con la targa di un corpo diplomatico straniero, in rue de la Paix (a fianco del commissariato, hi hi hi), a Les Lilas [prima periferia di Parigi, nel dipartimento della Seine-Saint-Denis, n. 93, ritenuto il più “caldo” di Francia – anche se questo non è il caso di Les Lilas, comune abbastanza ricco; NdT.].

Siamo solidali con quelle e quelli che si battono sulla ZAD, almeno con quelli che non cercano di porvi le basi di un altro potere, forse immaginario, ma non meno detestabile.

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Parigi [Francia]: La solidarietà è l’attacco (03/04/2018) [it]

Due persone condannate a mesi di carcere in seguito allo sgombero del bosco Lejuc [a Bure, dove degli oppositori ad un progetto di interramento di rifiuti nucleari sono stati cacciati dalla Gendarmerie il 22 febbraio; NdT]. Tre in custodia cautelare in questi ultimi giorni a Limoges e Ambert. Krème tuttora in carcere per la macchina degli sbirri bruciata nel maggio 2016.

Noi crediamo che la miglior risposta alla repressione, la più dignitosa, resta l’attacco. Invece della ritirata, paranoia, dalle prese di distanza, mettere bastoni tra le ruote del potere. Scegliere il luogo e il momento in piccoli gruppi approfittando del casino delle manifestazioni o del silenzio della notte.
Mai arrendersi.

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Montreuil [Francia]: Serata di sostegno per prigionieri anarchici italiani (06/04/2018) [it]

La migliore difesa è l’attacco!
Serata di sostegno per i prigionieri anarchici italiani

Venite a discutere, bere, mangiare, cantare, ballare per aiutare a pagare le spese di difesa per un compagno accusato di aver collocato un ordigno esplosivo davanti ad una libreria fascista legata a Casapound, il 31 dicembre 2016 a Firenze, e per i compagni accusati nel contesto dell’operazione Scripta Manent di diversi attacchi distruttivi contro le strutture e i rappresentanti del Potere avvenuti nell’ultimo decennio.

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Francia : Due ondate di perquisizioni e tre carcerazioni preventive (27-28/03/2018) [it]

Tolosa: Non ci lasceremo buttare fuori[1]

Resoconto parziale di due perquisizioni a Tolosa e di una visita non desiderata nella città della porcellana [Limoges; NdT].

6 del mattino del 27 marzo 2018, i gendarmi sbarcano in due case di Tolosa. Ci sono diverse unità: fra l’altro, le sezioni di ricerca [che esercitano la funzione di polizia giudiziaria, agendo quindi su ordine di una Procura; NdT.] di Tolosa e Limoges, con i relativi PSIG (plotoni di sorveglianza e d’intervento della Gendarmeria [un po’ i “duri” di quella branca della sbirraglia; NdT.]). Durante questa lunga mattinata, vengono presi del materiale informatico, dei taccuini, del denaro, dei telefoni, ma anche delle mutande e delle federe di cuscino, per i rilievi del DNA. Soprattutto, due persone vengono portate via. Dopo un breve passaggio alla gendarmeria di Balma [città della periferia di Tolosa, quest’ultima essendo invece in “zona polizia”; NdT], partenza per Limoges, dove le persone sono presentate alla giudice istruttore. Questa notifica loro che il loro arresto è prolungato fino al giorno dopo. Ogni persona verrà trattenuta in una caserma diversa, a qualche chilometro da Limoges. Nel frattempo, a Limoges, una terza persona subisce pressappoco lo stesso trattamento.

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Montreuil [Francia]: Fuoco a Enedys (26/03/2018) [it]

Società nuclearizzata, scorie radioattive nell’aria, nell’acqua e nella terra. Società di controllo, microspie intelligenti nelle case, tutto connesso, misurato, sorvegliato.

Voglia di rivolta, voglia di distruzione, voglia di libertà. Nella notte tra il 25 e il 26 marzo abbiamo incendiato un veicolo della Enedis [gestore della rete di ditribuzione elettrica francese, filiale di Électricité de France, n.d.t.] per linky [contatore elettrico “intelligente” e connesso in permanenza, che permette al fornitore di conoscere in tempo reale il consumo elettrico di un abbonato, n.d.t.] , in rue de Paris, a Montreuil.

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Parigi [Francia]: Contro tutti i poteri (27/03/2018) [it]

Rue des Ternes, Parigi, notte del 27 marzo. Una macchina con targa diplomatica incendiata.

Ci opponiamo a tutti gli Stati e a tutti i nazionalismi, anche “oppressi”, perché saranno sempre pronti a diventare a loro volta degli oppressori. L’aggressione turca (e jihadista) contro Afrin è orribile, ma questo non ci farà marciare dietro le bandiere del nazionalismo curdo (anche sotto le insegne municipaliste-libertarie). Al nazionalismo, al collettivo, a tutti i partiti (anche immaginari, informali o classisti), noi opponiamo l’azione diretta individuale o in piccoli gruppi.

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[Francia] Il mio anarchismo [it]

“Individui innanzitutto. Le definizioni, quando non sono gabbie, sono come dei sassi lanciati nell’acqua: creano cerchi sempre più ampi, ma nessuno di questi riesce a contenere completamente la nostra individualità. Coscienti di questo, le parole non ci fanno paura. Perché siamo anarchici?“ – Adesso, n°19, 2004

L’anarchismo è un’attitudine individuale di fronte alla vita, non una teoria sociale, né un’ideologia politica o un’identità. In ogni caso è così che la vedo io e quello che segue non è quindi altro che una visione personale, una descrizione del mio anarchismo.

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[Francia] Contro la prigione, dall’esterno Alcuni spunti per allargare i nostri campi d’azione [it]

Una semplice constatazione

Finché esisterà la detenzione, le persone detenute si ribelleranno. Le ribellioni all’interno di differenti tipi di carcere (prigioni, centri di detenzione, carceri minorili, manicomi) hanno avuto e hanno forme diverse: tentativi d’evasione, rivolte (a volte con distruzione della struttura), violenza contro i secondini... Queste ribellioni, anche se lasciano sempre intravedere come causa il desiderio di libertà, sono spesso accompagnate da richieste riguardanti un miglioramento delle condizioni detentive, e non la pura e semplice fine del carcere. La condizione detentiva in cui queste forme di ribellione si manifestano è già di per sé estremamente difficile, e nella maggior parte dei casi la stessa ostacola la speranza di raggiungere la libertà. Questo può in alcuni casi spiegare il “realismo” riformista della maggior parte di rivendicazioni provenienti dall’interno delle carceri.

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Francia: Uscito n°3 di “Kairos” – giornale anarchico in lingua francese (03/2018) [it]

DOWNLOAD PDF: Kairos – Journal anarchiste

“Nel greco antico kairos indica l’idea del momento opportuno da cogliere, quella occasione favorevole, dell’attimo propizio che consente la riuscita di un’azione in mezzo ai rischi del mondo e alle incertezze di circostanze esterne. Per questo è necessario passare alla pratica, imparare a cogliere questo kairos, da una parte cercando di riconoscerlo senza nascondersi dietro il facile pretesto delle circostanze, e dall’altra preparandosi ad agire in modo da non lasciarsi scappare questa opportunità.

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Genova [Italia]: Incendiato ripetitore (13/03/2018) [it]

Viviamo in una realtà dove essere connessi è fondamentale se si vuole rimanere al passo coi tempi e vivere al ritmo, nevrastenico, che la società moderna ci offre.
Le relazioni umane si sono sfaldate dietro a dei display, a delle App.

Senza Whatsapp rischi di essere escluso dal tuo gruppo di amici... seriamente.

Al lavoro, in famiglia, nella coppia ci richiediamo a vicenda di essere sempre reperibili: “mandami la posizione di dove ti trovi”, “manda un selfie”, “ascolta questo messaggio vocale”.
Nonostante ci si renda conto che “forse” stiamo uscendo poco da casa, che i legami siano sempre più virtuali e che dopo una giornata di lavoro, il primo pensiero appena tornati a casa sia quello di accendere il pc, non vogliamo dedurre da soli che ci sia qualcosa che non va, mentendo a noi stessi.

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Francia: Affaire Quai de Valmy – Aggiornamenti su Krem (03/2018) [it]

Notizie sul trasferimento di una delle persone condannate per aver preso parte all’incendio della macchina della polizia quai di Valmy a maggio 2016.

Essendo stato condannato a più di 2 anni, fu trasferito, coi ceppi ai piedi, dalla prigione di Fleury-Mérogis al centro di detenzione di Meaux, carcere in “gestione delegata” GEPSA, filiale di Engie. Se molti prigionieri aspettano mesi o anni per il loro inserimento in CD, sperando in condizioni di detenzione meno dure, per lui è stato veloce.

Data la volontà dell’Autorità Penitenziaria di intimidire detenuti e persone solidali, non crediamo che questo sia un favore:

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Besançon [Francia] : Attacco di una filiale di Enedis (01/03/2018) [it]

notte tra il 28 febbraio e il 1 marzo. Besançon.

sede Enedis [gestore della rete di ditribuzione elettrica francese, filiale di Électricité de France; N.d.T], all’angolo del viale Gaulard e della via Bersot: spaccati numerosi vetri, muri e facciate imbrattati con vernice. lasciata la scritta: “SEPPELLIAMO I NUCLEOCRATI”.

solidarietà significa non limitarsi agli eventi festivi e a qualche discorso infiammato. Riprendiamo l’abitudine all’attacco e al sabotaggio, come nell’ autunno 2012 nella campagna vicino a Nantes con l’operazione Cesar [grossa operazione della Gendarmeria, che voleva svuotare la ZAD di Notre-Dame-des-Landes dei suoi occupanti; la resistenza sul posto ed una grossa ondata di solidarità conflittuale in tutta la Francia, rivolta soprattutto contro il Partito Socialista allora al governo e l’impresa Vinci, incaricata della costruzione dell’aeroporto, ne ha fatto una dura sconfitta per il governo; NdT] .

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Besançon [Francia]: Una lama sotto il giubbotto e la rabbia dentro (22/02/2018) [it]

“Passeggiavo per le stradine, alla ricerca dei grossi venduti che ogni giorno si arricchiscono sulla pelle dei/le detenuti/e”

Questa piccola strofa di canzone popolare l’ho canticchiata ritornando dalla mia passeggiata, contento/a del sabotaggio di qualche meccanismo della reclusione. Un mucchio di imprese finanziano, concepiscono e costruiscono le strutture della repressione, che si tratti di prigioni o di CIE, oppure dei nuovoi locali del Ministero dell’Interno.

Al mattino del 22 febbraio, alcuni veicoli di imprese sono rimasti fermi, dopo aver avuto i pneumatici bucati. Fra questi c’erano:

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Grenoble [Francia]: defoncia [it]

Centro-città, nella notte del 19 febbario; alcune silouhettes nere ed un’agenzia immobiliare si incotrano in modo fracassante. Per le prime si tratta di una breve avventura, per la seconda la fine di una lunga vetrina [“devanture”, che rima con “aventure”, vuol dire facciata/vetrina; NdT]. Una scritta su un muro, il marciapiede coperto di pezzi di vetro, torna la calma nella notte.

Ci siamo chiesti, una sera, cosa volevano salvare di questa vita, c’è stato tutto su un pezzettino di carta. Malgrado le poche cose che ci avevamo annotato, sapevamo bene non avevamo la possibilità di impedirgli di finire. Senza speranza, ci siamo detti che valeva piuttosto la pena di attaccare tutto quello che non figurava su quel foglietto.

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Rennes [Francia]: Bling bling al parco delle Prairies Saint Martin (29/01/2018) [it]

Azione di sabotaggio contro il progetto di “parco naturale ed urbano” delle Pariries Saint Martin a Rennes.

Ben incazzati contro i loro progetti urbani che ci sgomberano e vogliono farci andare via dalla loro città, nella notte fra il 28 e il 29 gennaio abbiamo lasciato esprimersi la nostra rabbia contro politici, promotori immobiliari e urbanisti. Di questi tempi, delle pubblicità inondano Rennes per vendere gli ultimi lotti del progetto per borghesi “Abitare nelle Prairies”, ciò ci ha spinti ad agire contro questo progetto di parco-museo, con il quale il Comune ha distrutto tutto, cerca di cacciar via gli abitanti per finire di installare un bel “parco naturale ed urbano”. Ma sappiamo quello che si nasconde dietro tutto quella vernice ecologista.

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Francia: Bruciato veicolo del corpo diplomatico (22/01/2018) [it]

Lunedì sera, passeggiando tra i quartieri dei ricchi, cercavamo un modo per rovinare il loro sonno.

Non vogliamo saggiamente attendere un’ipotetica rivoluzione che verrà non si sa bene quando e non si sa bene come, come se dovesse piovere dal cielo. Una rivoluzione che probabilmente non arriverà se ci limitiamo ad attenderla saggiamente. Abbiamo pensato di reagire adesso, di distruggere un po’ di ciò che piano piano distrugge le nostre vite, limita i nostri desideri.

Immersi in questi pensieri, ci siamo imbattuti in una grossa BMW di un corpo diplomatico, all’inizio di via Cardinet.

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Qualche riflessione sulla solidarietà [it]

Kairos, journal anarchiste, n. 2 – gennaio 2018

Come comportarsi di fronte alla repressione statale? Combatterla, diranno tutti gli animi in rivolta. Sì, ma appunto, qual è la differenza fra lottare contro questo mondo nel suo complesso, e quindi anche contro la prigione, ed esprimere solidarietà verso alcune persone precise, colpite dalla repressione statale (sapendo che questo secondo approccio, quello della solidarietà, non può essere separato dalla lotta complessiva contro questo mondo)?

Anche se desidero farla finita con la Giustizia, le prigioni ed ogni tipo di privazione della libertà, quindi desideri la libertà per tutte le persone incarcerate, io non sono solidale che di un’infima parte di queste. Sarei in effetti solidale con le persone che lasciano trascorrere il tempo, rassegnate, piegando la schiena di fronte al sistema penitenziario, oppure si adattano al meno peggio, cercando di ottenere qualche piccolo beneficio? Con le persone di merda, che si possono trovare in galera (esattamente come fuori)? Non idealizziamo i/le detenuti/e, in quanto vittime di una Giustizia odiata: molti di loro sono ben lungi dall’essere individui con i quali vorrei avere dei contatti.

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