Aquisgrana [Germania]: Aggiornamento sul processo contro le anarchiche accusate di rapina in banca (16/02/2017) [it]

Durante l’odierna udienza hanno testimoniato due spazzini che nel giorno della rapina avevano trovato una borsa nelle vicinanze della banca. Uno di loro non aveva neanche visto cosa conteneva, e ha testimoniato ben poco. L’altro, svuotandola nel suo contenitore, ha visto che dentro c’era una pistola ed ha allarmato la polizia. Non era certo se si trattava di una borsa sportiva con dentro una borsa di plastica o se c’erano due borse.
Hanno testimoniato anche i due sbirri che hanno risposto alla chiamata degli spazzini e che hanno chiuso la zona intorno la banca dopo la rapina. Hanno detto che loro non hanno toccato la borsa, mentre lo ha fatto uno degli spazzini (con i guanti da lavoro).
Oltre a questo, il giudice ha letto vari rapporti della scientifica riguardo al materiale trovato in banca (strumenti, fascette reggicavi, taglierino con un’impronta ecc.) e un rapporto per determinare se le tracce trovate sulla cassaforte e sulla porta d’entrata dell’appartamento (davanti alla banca e all’entrata dei dipendenti) coincidono con gli strumenti trovati in banca. Questo ultimo rapporto non è definitivo.
La prossima udienza si svolgerà il 2 marzo alle ore 09:00.


Aachen [Njemačka]: Vijesti sa suđenja protiv anarhistica optuženih za pljačku banke (16.02.2017.)
Na današnjem su ročištu svjedočila dva ulična čistača koji su na dan pljačke pronašli torbu u blizini banke. Jedan od njih nije ni vidio što torba sadrži tako da je jedva i svjedočio. Drugi, kad ju je ispraznio u svoju kantu, vidio je da je sadržavala pištolj i obavijestio policiju. Nije bio siguran da li se radilo o jednoj sportskoj torbi s plastičnom vrećicom unutra ili
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L’Aia [Paesi Bassi]: Anarchico in isolamento a causa dello scanner (18/02/2017) [it]

Il compagno arrestato lo scorso sabato dopo la manifestazione spontanea nel quartiere di Schilderswijk, all’Aia (Paesi Bassi), si trova ancora nelle mani delle autorità. Stanno facendo pressione, aggravando la sua già difficile situazione. Momentaneamente si trova rinchiuso in cella di isolamento in un carcere ad Alphen aan den Rijn.
Lo scorso sabato venti persone manifestavano nel quartiere di Schilderswijk contro la violenza di polizia e la repressione. Si trattava di una manifestazione non autorizzata, soffocata dopo circa quindici minuti a causa della crescente presenza di polizia. Dopo che la polizia ha perquisito il quartiere, 7 persone sono state arrestate, di cui 6 sono state rilasciate dopo un paio di ore. L’ultima persona si trova ancora dentro, accusato di un semplice reato minore; disturbo di ordine pubblico. Un’infrazione che di solito si conclude con 6-12 ore di detenzione e comporta la pena massima di una multa. Ma il nostro compagno non è stato ancora rilasciato.
Si trova ancora in custodia perché il P.M. sostiene che non ha collaborato con lo scanner di impronte digitali. Questo è falso. Alla stazione di polizia lui ha collaborato con lo scanner, ma questo non ha potuto leggere le sue impronte perché erano coperte di colla. L’incapacità di effettuare la scansione a causa di motivi pratici è un fatto completamente diverso. Tuttavia, il nostro compagno è stato portato davanti al G.I.P. Il giudice ha deciso di trattenerlo in custodia cautelare fino al processo, il 1° marzo.
Dopo la decisione del giudice è stato trasferito nel carcere di Alphen aan den Rijnm, dove è stato posto in isolamento, senza ricevere il numero di registrazione, perciò non può ricevere posta.
Tutte queste misure repressive sembrano essere la vendetta per un’azione contro la violenza di polizia, un’azione che era mirata nello specifico contro la repressione sulle persone che lottano contro la violenza di polizia. Il sistema giudiziario dice che i sospetti non sono obbligati a collaborare con il procedimento. Adesso è chiaro che il sistema interpreta la legge come gli comoda.
Chiediamo a tutti di diffondere questo messaggio quanto più possibile, e di essere presenti al processo, il 1° marzo, che inizierà alle ore 13:30, e si svolgerà nel Palazzo di Giustizia in via Prins Clauslaan 60, all’Aia. Ci ritroveremo alle ore 12:45 all’entrata. Ovvio, ci sono tanti altri modi per esprimere la propria rabbia e solidarietà.
Solidarietà con il nostro compagno imprigionato! Siamo maledettamente incazzati e lo vogliamo libero!


Hag [Nizozemska]: Anarhist u izolaciji zbog skanera (18.02.2017.)
Drug koji je uhapšen u subotu nakon spontanog prosvjeda u četvrti Schilderswijk, Hag (Nizozemska), još se nalazi u rukama vlasti. Vrše pritisak na njega i pogoršavaju već ionako tešku situaciju. Trenutno se nalazi zatvoren u izolacijskoj ćeliji, u jednom zatvoru u Alphen aan den Rijn.
Prošle je subote dvadeset osoba prosvjedovalo u Schilderswijku protiv policijskog nasilja i represije. Prosvjed nije bio najavljen vlastima i raspršen je nakon petnaest minuta zbog sve većeg prisustva policije. Nakon što je policija pretresla četvrt, 7 osoba je uhapšeno, ali je njih šestero otpušteno već nakon par sati. Posljednja osoba se još nalazi u pritvoru. Optužen je za
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Elephant Ed. : Juan José Garfia — Adiós Prisión. The story of the most spectacular escapes [en]

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Original title: ADIÓS PRISIÓN. El relato de las fugas mas espectaculares, First Spanish edition: Txalaparta ed., Tafalla, October 1995
Italian Edition: ADIÓS PRISIÓN. Il racconto delle fughe più spettacolari Biblioteca Dell’Evasione, August 2008
Translated by Barbara Stefanelli and Jean Weir in collaboration with Antonia and other accomplices

Introduction to the English edition
As soon as I finished reading Adiós Prisión in the Italian edition published in August 2008 I felt the urge to translate it. It is one of those books that you do not want to finish. You cannot get it out of your head, you want to delve deeper and deeper into it.
This book talks about freedom, the urgent need for freedom and the impossibility of living without it. This book says that freedom must be taken back at all costs and that is exactly what the protagonists of Adiós Prisión, Spanish prisoners under the infamous FIES regime, did: they took back their freedom using all means necessary, challenging the impossible, ready to kill for it if necessary. There is no room for political correctness or abstract morals concerning human life here: if the screws keep you locked up and your life, even in its most banal and insignificant aspects, is at the mercy of their caprice, violence and stupidity, your only choice is to eliminate them if they put themselves between you and your freedom.
The protagonists of this book are not passive subjects of the prison system, on the contrary they are well aware of the fact that prison is the absolute negation of human dignity. As FIES prisoners they are experiencing directly how human beings will never adapt to life in prison, and their most impelling need is to escape in order to put an end to a situation that is unendurable.
The FIES, Ficheros de Internos de Especial Seguimento (record of prisoners under special observation) was inaugurated by the Spanish prison system in 1991 in order to further punish and control prisoners who had been carrying out revolts in the Spanish jails over the previous decades. Two amnesties were granted following the dictator Franco’s death, one in 1976 and one in 1977, but they were systematically denied to a large number of prisoners, the ‘social’ prisoners, whereas many of those declared or considered ‘political’ were released. It was then that revolts started breaking out continuously, not only for the amnesty to be extended to all prisoners but also against the unbearable conditions inside the jails (torture, beatings, overcrowding, rotten food, no medical attention for prisoners affected by medical conditions, and so on). Prison infrastructures were smashed and destroyed as a result of the frequent riots that occurred in most Spanish prisons in the years following Franco’s death. The FIES was created with the precise aim of keeping a record of the most rebellious prisoners of those years. However, it was not just an archive for gathering information about hot-headed prisoners: along with its inauguration special wings were being built inside prisons all over Spain to hold those considered particularly dangerous by the prison system. In the special wings the cells were tiny, the walls were completely bare, the toilet was a hole in the floor, the bed was made of iron, and it was impossible to see out through the barred window. Prisoners spent days, months, years locked up in these dungeons and were allowed to keep nothing with them as their personal possessions were seized on entry to the wing. The screws were always ready to provoke, search and beat prisoners, knowing that they could count on total impunity and the
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Aquisgrana [Germania]: Aggiornamento sul processo contro le anarchiche accusate di rapina in banca (02/2017) [it]

Breve riassunto della terza e quarta udienza del processo contro le compagne anarchiche di Barcellona accusate di aver espropriato una succursale della Pax Bank, di Chiesa cattolica, ad Aquisgrana.
La terza udienza del processo era incentrata sull’affermazione (molto tecnica) dell’esperto di DNA del LKA [polizia criminale, n.d.t.], che ha analizzato le tracce trovate su alcuni pezzi di abbigliamento e strumenti, e i metodi utilizzati per determinare la loro corrispondenza con i campioni prelevati (in modo illegale, come ha sostenuto l’avvocato di difesa) dalle compagne accusate durante un falso alcoltest e da una latina di birra. Il giudice e gli avvocati hanno posto all’esperto varie domande, il quale ha “ammesso” che attualmente non è possibile determinare per quanto tempo una traccia di DNA si trovava su un oggetto, e che la “qualità” delle tracce varia dal tipo di materiale (metallo liscio o ruvido, tessuti, materiale poroso ecc.) o dalle circostanze igieniche, tra le altre cose. Sono stati mostrati anche i filmati di tre telecamere nel piano sotterraneo (dove si trova la cassaforte), ma senza ulteriori commenti.
La quarta udienza ha ascoltato le testimonianze dei due dipendenti della banca che avevano le chiavi e sono andati, assieme ai rapinatori, nel piano sotterraneo. Il primo di loro si ricordava di una donna con la parrucca argentea, e di altre tre persone, tutte tra i 20 e i 30 anni. Non ha riconosciuto gli oggetti sulle foto che il giudice gli ha mostrato. In quel periodo, a questo testimone la polizia ha chiesto di fare l’identikit della persona, e ha confermato che si tratta dell’immagine mentale dal lui ricordata della persona con quale è sceso nella cassaforte. Ha anche ammesso che ha visto le fotografie delle nostre compagne pubblicate allora sulla stampa locale. Non ha riconosciuto nessuna delle persone presenti nell’aula come autori della rapina.
Il secondo testimone (vicedirettore della succursale) ricordava tre o quattro persone. Una donna con lunga parrucca nera o castana, e con la pistola. Per quanto riguarda le fotografie mostrategli dal giudice, ha suggerito che la borsa e la parrucca potrebbero corrispondere agli oggetti da lui ricordati. La polizia non gli ha chiesto di fare l’identikit né gli ha mostrato alcun filmato. Non ha riconosciuto nessuno dei presenti in aula. Dopo ogni testimonianza sono stati proiettati i tre filmati, per vedere se ognuno dei testimoni si avrebbe ricordato di qualcos’altro, ma senza successo.
Ancora una volta le accusate hanno potuto contare sul sostegno dei compagni presenti in aula per esprimere loro la propria solidarietà. La prossima udienza si svolgerà giovedì 16 febbraio alle ore 9:00.


Aachen [Njemačka]: Vijesti sa suđenja protiv anarhistica optuženih za pljačku banke (02.2016.)
Kratki rezime trećeg i četvrtog ročišta sudskog procesa protiv anarhističkih drugarica iz Barcelone optuženih za eksproprijaciju jedne podružnice Pax Banke, katoličke crkve, u Aachenu.
Treće ročište procesa usredotočilo se na (vrlo tehničku) izjavu jednog stručnjaka DNK iz LKA [kriminalna policija, nap.prev.], koji je analizirao uzorke pronađene na nekoliko primjeraka odjeće i alata, te metode korištene pri određivanju njihovog podudaranja s uzorcima uzetim (protuzakonito, kao što je advokat obrane naglasio) od anarhističkih drugarica tokom jednog lažnog alko-testa i s jedne limenke piva. Sudac i advokati postavili su stručnjaku razna pitanja, te je “priznao”
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Barcellona [Spagna]: Attacco incendiario in solidarietà con le anarchiche accusate di rapina in banca ad Aquisgrana (28/01/2017) [it]

Nella notte del 28 gennaio abbiamo incendiato due veicoli dell’azienda Prosegur [multinazionale di sistemi di sicurezza, n.d.t.], vicino alla loro sede nel quartiere di Bellvitge, Hospitalet. Non pensiamo sia necessario giustificare un tale attacco contro i cani da guardia.
Per eseguire quest’azione abbiamo ricorso ad un vecchio metodo utilizzato dagli anarchici. Il dispositivo consiste in una piccola bottiglia riempita di benzina con stoppino e fiammiferi attorno.
Con questo piccolo gesto vogliamo inviare tutto il nostro amore e la nostra forza alle anarchiche accusate di aver espropriato una banca ad Aquisgrana, che stanno affrontando il processo da 23 gennaio.
Viva l’anarchia!


Barcelon [Španjolska]: Solidarni napad požarom s anarhisticama optuženima za pljačku banke u Aachenu (28.01.2017.)
U noći 28. januara zapalili smo dva vozila kompanije Presegur [multinacionalka sigurnosnih sistema, nap.prev.], pokraj njihovog sjedišta u četvrti Bellvitge, Hospitalet. Smatramo da nije potrebno opravdavati ovaj napad na pse čuvare.
Za izvođenje ovog djela pribjegli smo jednoj staroj metodi koju koriste anarhisti. Sastoji se od jedna male boce ispunjene benzinom, od fitilja i šibica.
Ovom malom gestom željeli smo poslati svu našu ljubav i našu snagu anarhisticama optuženima za eksproprijaciju jedne banke u Aachenu, kojima se sudi od 23. januara.
Živjela anarhija!

Spagna: Attesa l’espulsione e rilascio dei prigionieri anarchici Mónica Caballero e Francisco Solar (02/2017) [it]

Secondo la stampa ufficiale spagnola e cilena, l’Audiencia Nacional (Corte Nazionale) di Spagna ha deciso, il 30 gennaio, di commutare il resto della sentenza di Mónica e Francisco in espulsione. Si suppone che gli avvocati dei compagni si sono appellati all’articolo 89 del Codice penale spagnolo, che permette ai cittadini stranieri condannati che stanno servendo più di un anno di carcere di sostituire la condanna con l’espulsione dallo Stato spagnolo. La sentenza iniziale di 12 anni è stata ridotta in appello, lo scorso dicembre, a 4 anni e 6 mesi, ciò significa che i compagni fino ad oggi hanno scontato più di un terzo della loro sentenza.
Si prevede che dopo il procedimenti burocratici della polizia, i compagni saranno scortati dalla polizia spagnola in Cile, dove saranno consegnati alla polizia cilena, per essere poi rilasciati, di nuovo in strada.
Ulteriori notizie appena disponibili.


Španjolska: Očekuje se udaljavanje iz zemlje i oslobođenje anarhističkih zatvorenika Monike Caballero i Francisca Solara (02.2017.)
Po riječima španjolske i čileanske službene štampe, Audienca Nacionale (Nacionalni Sud) Španjolske je odlučio, 30. januara, da zamjeni ostatak kazne Monike i Franciska udaljavanjem iz zemlje. Pretpostavlja se da su se advokati drugova pozvali na članak 89 španjolskog Kaznenog zankona, koji dozvoljava stranim građanima na odsluživanju kazne duže od godinu dana, da se ista zamijeni udaljavanjem iz španjolske države. Drugovima je izvorna kazna od 12 godina smanjena putem žalbe na 4 godine i 6 mjeseci, prethodnog decembra, što znači da su do sada odslužili više od trećine kazne.
Očekuje se da će nakon budućih policijskih procedura drugovi odletjeti sa španjolskom policijom u Čile, gdje će ih predati čilanskoj policiji, da bi bili otpušteni, ponovno na ulice.
Više vijesti čim budu dostupne.

Cile: Caso Bombas II – 24/03/2017 inizio del processo contro gli anarchici Juan, Nataly ed Enrique [it]

Dopo anni di indagini e arresti per agli attacchi alle stazioni di polizia e all’infrastruttura Santiago Metro nel 2014, la nauseante procura del Sud ha deciso di fissare la data per iniziare il processo secondo la legge antiterrorismo.
L’accusa avrà 186 testimoni, 87 esperti, 231 documento e 648 prove da presentare sull’altare dell’inquisizione democratica dal 24 marzo 2017, quando inizierà il processo contro i compagni.
Come gli altri mega-processi, è previsto che anche questi duri alcuni mesi.
C’è un bisogno urgente di costruire una solidarietà rivoluzionaria per affrontare la macchina giudiziaria che sta cercando di divorare le vite di Juan, Nataly ed Enrique.


Čile: Slučaj Bombas II – 24.03.2017. početak suđenja protiv anarhista Juana, Nataly i Enriquea
Nakon godina istrage i hapšenja za napade na policijske stanice i na infrastrukturu Santiago Metro 2014., odvratno južno tužilaštvo odlučio je odrediti datum početka suđenja po antiterorističkom zakonu.
Optužba će imati 186 svjedoka, 87 stručnjaka i 648 dokaza da iznese na oltar demokratske inkvizicije od 24. marta 2017., kada će započeti suđenje protiv drugova.
Kao i druga mega-suđenja, očekuje se da će i ovo trajati nekoliko mjeseci.
Nužno je odmah izgraditi revolucionarnu solidarnost da bi se suprotstavili pravosudnom aparatu koji pokušava progutati živote Juana, Nataly i Enrique.

Aquisgrana [Germania]: Secondo giorno del processo contro le anarchiche accusate di rapina in banca [it]

Oggi si è svolta la seconda udienza del processo contro le compagne accusate di aver rapinato, nel 2014, una succursale della Pax-Bank ad Aquisgrana (Germania). L’accusa ha chiamato 3 testimoni: due addette alle pulizie e una passante, che pare abbia visto delle persone in atteggiamento sospetto e abbia allertato la polizia.
In generale le versioni dei fatti descritte dalle due dipendenti, riguardo al primo momento, erano alquanto differenti, e certe volte anche contraddittorie. Si ricordavano di un numero diverso di persone coinvolte nella rapina: la prima asseriva che c’era una donna con parrucca rossa (anche se non ha riconosciuto la parrucca sulle foto che il giudice le ha mostrato) e che erano presenti altre 3 o 4 persone; mentre la seconda testimone ha dichiarato di aver visto un gruppo di 6 persone in totale, e che non riusciva a ricordarsi se c’erano 1 o 2 donne. La prima testimone ha detto che la donna le ha semplicemente mostrato la pistola, senza mai puntarla direttamente; mentre la seconda che la pistola era puntata alla sua testa, però si è mostrata titubante quando il giudice le ha chiesto se ha urlato quando è stata minacciata di morte.
La terza testimone ha dichiarato di aver visto un gruppo di 5 o 6 persone, incluse le due donne, una con lunghi capelli neri e l’altra bionda. Ha aggiunto anche che, secondo lei, una delle 6 persone aveva l’aspetto asiatico e che tutti assomigliavano a studenti.
L’accusa e il giudice hanno chiesto a tutte le testimoni se riconoscevano tra le persone presenti qualcuno dei partecipanti alla rapina, e tutte hanno dato una risposta negativa.
Tra il pubblico era presente un poliziotto in borghese, facente parte dell’indagine, che prendeva appunti e osservava tutti sia all’infuori che dentro l’aula. Quando l’avvocato gli ha rivolto la domanda, è stato costretto ad ammettere che è un poliziotto della LKA (Ufficio di Investigazione Statale). L’accusa ha giustificato questo dicendo che l’indagine è ancora aperta.
E’ stato confermato che la prossima udienza si svolgerà lunedì 13 febbraio alle ore 9.


Aachen [Njemačka]: Drugi dan suđenja protiv anarhistica optuženih za pljačku banke
Danas je održano drugo ročište sudskog procesa protiv drugarica optuženih za pljačku podružnice Pax-Banke u Aachenu (Njemačka), 2014. Tužiteljstvo je pozvalo tri svjedoka: dvije čistačice i jednu prolaznicu, koja je navodno vidjela osobne sumnjivog ponašanja i alarmirala policiju.
Općenito verzije činjenica koje su dvije zaposlenice opisale, u vezi prvog trenutka, bile su prilično različite, a ponekad i
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Francia: Complicità attiva con i rivoltosi di Aulnay ed altrove (02/2017) [it]

Ci tenevo a condividere qualche gesto di complicità con i rivoltosi di qui e di altrove, che si tratti di chi ha spaccato il naso di un controllore a Clairs-Soleil (Besançon), i ribelli di Aulnay-sous-Bois e del dipartimento della Seine-Saint-Denis, che in queste ultime notti distruggono un po’ di ciò che li rende deboli e li opprime: Autolib’, ristoranti KFC, commissariati, edifici istituzionali, mobilio urbano di JCDecaux...
Ho un pensiero particolare per Damien ed il compagno arrestato il 7 febbraio scorso in una casa occupata di Montreuil e che, da quel momento, è rinchiuso fra quattro mura. Tra l’altro, se oggi lui è in galera è per la sua presunta partecipazione al grande fuoco di gioia di quai de Valmy [Parigi; NdT] il 18 maggio scorso, quando dei ribelli hanno dato fuoco a una macchina di sbirri. Un gesto per il quale molte persone pagano oggi, ma che non ha finito di scaldarci il cuore. Come ogni volta che i porci in uniforme (guardie giurate, controllori, sbirri, militari) si fanno attaccare e distruggere i loro strumenti di lavoro.
La rabbia dentro mi ha quindi spinto ad agire :
- una decina di bicilette in libero servizio di JCDeacaux, un pullmino di trasporti del Dipartimento del Doubs, una macchina dell’agenzia di noleggio di macchine di cantiere LOXAM e un 4x4 di un grosso borghese hanno avuto gli pneumatici bucati.
- i vetri di un veicolo del Dipartimento sono stati sfondati
- sul fondo bianco di una pubblicità JCDecaux il cui vetro è stato sfondato (hurrà per i casseur che si rimettono al lavoro di questi tempi) è stata fatta una grossa scritta “Fotti la polizia”.
Un po’ dovunque sono state fatte delle scritte sui muri: “Sbirri, porci, assassini” e la variante “Sbirri razzisit/stupratori, assassini” e un “14/02: fate la sommossa, non gli acquisti per i regali”.
Contro gli sbirri ed il mondo che proteggono, continuiamo a propagare le fiamme della rivolta!

(tradotto da guerresociale)


Francuska: Aktivno sučesništvo s pobunjenicima u Aulneyu i drugdje (02/2017)
Želio sam podijeliti nekoliko gesti suučesništva s pobunjenicima ovdje i drugdje, radilo se o onima koji su razbili nos jednom kontroloru u Clairs-Soleilu (Besançon), o pobunjenicima u Aulney-sous-Boisu i u departmanu Seine-Saint-Denis, koji posljednjih noći uništavaju nešto od onog što ih oslabljuje i guši: Autolib, restorani KFC, policijske stanice, zgrade institucija, urbani namještaj JCDecaux...
Poseban pozdrav za Damiena i druga uhapšenog 7. februara u jednoj okupiranoj kući u Montreuilu, koji se od tada nalazi zatvoren među četiri zida. Između ostalog, ako je on danas u zatvoru to je zbog njegovog navodnog sudjelovanja u velikom požaru radosti u quai de Valmy [Pariz, nap.prev. na tal.] 18. maja prošle godine, kada su pobunjenici zapalili jedno pandursko vozilo. Gesta zbog koje mnoge osobe danas ispaštaju, ali koja nam i dalje grije srce. Kao svaki put kada se svinje u uniformi (zaštitari, kontrolori, panduri, vojnici) napadnu i
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Tolosa [Francia]: Bruciati veicoli in solidarietà con il prigioniero anarchico Damien e con l’anarchico arrestato a Montreuil (11/02/2017) [it]

Una macchina dell’agenzia immobiliare e una scavatrice Eiffage sono state bruciate nella notte tra il 10 e l’11 febbraio. Qualche diavolina e della motivazioni sono stati sufficienti.
Abbiamo preso di mira il veicolo della Eifagge perché costruisce carceri, e un’agenzia immobiliare a caso perché ci avvelenano la vita, quotidianamente.
Ma anche delle altre ragioni ci hanno spinto ad agire. L’ultima lettera di Damien che abbiamo letto ci ha restituito un po’ di coraggio. E’ un piacere constatare che gli atti solidarietà riescono ad entrare dentro, e raggiungere il proprio scopo quando “colorano il grigiore dei muri”.
Quanto questa lettera ci incoraggia, tanto l’incarcerazione del compagno di Montreuil, mercoledì scorso, ci incazza e profondamente ci spinge a reagire. Conoscendoli o meno, in Francia come ovunque, noi esprimiamo la solidarietà con gli atti e le emozioni quando la repressione tocca coloro con i quali condividiamo la sete di libertà e la determinazione contro tutte le forme di potere, sia che essi firmano le loro azioni o scelgono l’anonimato.
Agli anarchici d’azione, ovunque nel mondo, vi inviamo un po’ di calore.


Toulouse [Francuska]: Zapaljena vozila u znak solidarnosti s Damienon i anarhistom uhapšenim u Montreuilu (11.02.2017.)
Vozilo agencije za nekretnine i jedan bager Eiffage zapaljeni su u noći između 10. i 11. februara. Nekoliko kocki za potpalu i motivacija bile su dovoljne.
Nanišanili smo poduzeće Eiffage zato što gradi zatvore, i jednu agenciju za nekretnine nasumice, zato što zagađuje živote, svakodnevno.
Ali i drugi razlozi su nas natjerali da
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