Belgio Italiano
Bruxelles [Belgio]: Assolti 12 anarchici (28/05/2019) [it]
Martedì 28 maggio è stato emesso il verdetto per il processo contro 12 anarchici a Bruxelles.
Ricordiamo che erano accusati di “associazione a delinquere” e di una serie di altri “reati” avvenuti nel contesto di lotte condotte su basi anarchiche.
Durante il processo, nell’ultimo mese, il p.m. aveva chiesto che gli accusati vengano condannati al lavoro o a varie pene detentive. La difesa invece ha chiesto l’assoluzione a causa dell’inammissibilità del giudizio.
Il tribunale ha infine dichiarato l’inammissibilità del giudizio, perciò sono stati assolti! Solo una persona, che non era inclusa nella csd. associazione a delinquere, è stata dichiarata colpevole di aggressione ad uno sbirro, ma nessuna sentenza è stata emessa per questo.
30 mag 2019 Leggi il testo completo...
Solidarietà con gli anarchici processati dallo Stato belga [it]
Fare perdere la repressione
Tutte le forme di violenza fisica e psicologica intrinseche all’imposizione quotidiana propria di tutti gli Stati e di tutte le democrazie, questa è la repressione.
La continua espansione delle sue pene, dei procedimenti giudiziari e degli strumenti di reclusione potrebbero essere la sua realizzazione più ovvia.
L’interiorizzazione generalizzata della sua percezione di “giustizia” e l’onnipresente confusione che afferma che la realizzazione personale passa attraverso il lavoro e il consumo sono sicuramente i suoi più grandi successi.
Tuttavia, la repressione perde.
Ogni volta che ci ribelliamo, sputiamo di fronte al colonialismo morale di questo sistema, e lo sabotiamo.
Ogni volta, ondate di rivolta espongono i limiti del controllo dello Stato, e rendono immaginabile una fine completa ad esso.
Ogni volta, le nostre azioni scartano la cortina fumogena delle menzogne e ci fanno capire che la nostra libertà è da trovare nell’attaccare l’autorità e non nell’obbedire ad essa.
La repressione ha tutto da perdere.
28 apr 2019 Leggi il testo completo...
Processo contro alcuni anarchici in Belgio: stabilita la data [it]
Fra il 2008 e il 2014, lo Stato belga ha portato avanti una grossa inchiesta sulle lotte multiformi – ma sempre al di fuori dei sentieri battuti – che se la prendevano con i CIE, le frontiere, le prigioni e questo mondo fondato sull’autorità e lo sfruttamento. Nella sua linea di mira: la biblioteca anarchica Acrata, delle pubblicazioni anarchiche ed antiautoritarie (Hors Service, La Cavale e Tout doit partir), decine di volantini e manifesti, un buon centinaio di azioni, di attacchi e di sabotaggi… insomma, la lotta contro il potere nelle sue diverse espressioni.
16 dic 2018 Leggi il testo completo...
Bruxelles [Belgio]: Aggiornamento sul caso degli anarchici indagati per terrorismo (01/08/2017) [it]
Innanzitutto, la Camera ha abolito in tutti i casi l’accusa di terrorismo. Sia come fattore aggravante, dove l’Ufficio Federale di Procura l’aveva allegato ad un reato specifico, che come accusa di partecipazione in un gruppo terrorista. La Camera poi ha cancellato certe accuse che considerava non sostenibili per mancanza di prove sufficienti, per giustificare il loro rinvio al processo, incluse le accuse di attacco alla stazione di polizia di Marolles, di incendio di alcune macchine dei secondini sul parcheggio del carcere di Ittre, di fabbricazione di false buste paga, di saccheggio nei supermercati, di incitazione a commettere reati terroristi (riqualificato prima come “incitazione a reati gravi e minori”, mai poi respinto a causa della sua prescrizione).
Dall’altra parte, la Camera di Consiglio ha riformulato la “partecipazione in un gruppo terrorista” in “associazione creata con lo scopo di attaccare persone o proprietà attraverso la perpetrazione di reati gravi o minori” (9 persone accusate). Questo ha trasformato l’accusa di “capi di un gruppo terrorista” in “provocatori o capi banda di un’associazione creata con
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7 ago 2017 Leggi il testo completo...
Bruxelles [Belgio]: Ritorno di fiamma solidale (26/06/2017) [it]
in solidarietà con gli anarchici nel mirino della giustizia anti-terrorismo in Belgio
per inviare forza e coraggio a tutti coloro che portano rabbia di rivolta nei loro cuori
13 lug 2017 Leggi il testo completo...
Belgio: Anarchici indagati per terrorismo [it]
Dopo un’udienza sulla legalità di specifiche tecniche investigative utilizzate nel corso di quest’indagine (pedinamenti, intercettazioni telefoniche, microspie in casa, perquisizioni segrete, video-sorveglianza installata davanti e dentro le case), nell’ottobre del 2015 il caso fu mandato alla Camera di Consiglio per l’udienza preliminare. La prima udienza di questa
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10 lug 2017 Leggi il testo completo...
Bruxelles [Belgio]: Perché? Perché no? (23/04/2017) [it]
che inzozzan qua e là
i furgoni delle guardie
poi accendon la benzina”
(sur ritmo del Ballo del qua qua – liberamente tradotto)
Domenica 23 aprile 2017
Anderlecht [quartiere popolare di Bruxelles; NdT], la notte. C’é del vapore di respirazione che esce dal passamontagna. Tagli un buco per topi in una rete, non una a caso. Quella che protegge un parcheggio schifoso sul quale sono parcheggiati 4 furgoni della polizia. Apri la tua tanica, puzza forte. Glu glu, sulle ruote dietro. Ti chini e accendi. Il tempo di apprezzare la vista dei furgoni presi dalle fiamme, e riparti. Il cuore che batte più veloce. Sudi alle ascelle, ma nella testa prendi il volo.
Lo hai fatto perché é vietato. Lo hai fatto perché fa paura. Lo hai fatto perché fa pure ridere. Lo hai fatto perché non hai voglia di restare seduto a guardare sfilare tutta quella merda. Lo hai fatto perché potevi farlo. Lo hai fatto perché “non serve a niente”. Ma lo hai fatto perché vuoi scegliere la tua vita. E nella tua testa non ci sono più reti né furgoni. Nella tua testa ci sono solo incendi e sorrisi.
In solidarietà con i/le compagni/e accusati/e di rapina a Aachen.
E, per forza, hai anche un pensiero infiammato per Krèm e Kara, accusati/e dell’incendio di una macchina di sbirri, a Parigi nel 2016. E un bacio per Damien.
Viva il fuoco.
Viva i folli.
cappuccio e tenerezza
(tradotto da guerresociale)
25 apr 2017 Leggi il testo completo...
Liegi [Belgio]: Bello come un commissariato che brucia (18/04/2017) [it]
Non siamo dei soldati.
Siamo dei criminali.
Non abbiamo una patria, nessuna causa superiore, alcun ordine da ricevere da nessun altro che noi stessi.
Pero’ combattiamo.
Per ritrovare le nostre vite, cercare le nostre libertà.
Combattiamo la miseria delle nostre esistenze, l’oppressione delle morali e le sbarre che ci rinchiudono.
Nella notte del 18 aprile abbiamo incendiato un commissariato a Liegi (Belgio), è stato completamente distrutto, devastato dalle fiamme.
Dedichiamo questo attacco alle compagne di Aachen accusate in un caso di rapina.
Determinazione e coraggio!
Pensiamo anche al compagno di Montreuil e a Damien, sempre rinchiusi a Fleury.
Tenete duro!
Una dedica a tutti/e quelli/e che cospirano.
Con gioia, Amore e Violenza.
Sempre in guerra.
“hai un accendino?” e soci
(tradotto da guerresociale)
20 apr 2017 Leggi il testo completo...
Bruxelles [Belgio]: Solidarietà nella sommossa (17/04/2017) [it]
Ieri sera [lunedi 17 aprile, NdT] a Bruxelles abbiamo incendiato un camion della BAM (ditta che costruisce delle prigioni).
Delle fiamme solidali per le compagne accusate di rapina a Aachen.
Solidarietà nella sommossa.
(tradotto da guerresociale)
19 apr 2017 Leggi il testo completo...
Bruxelles [Belgio]: Incendio di solidarietà (30/01/2017) [it]
Abbiamo incendiato un veicolo di una ditta di sicurezza per inviare forza e coraggio a Damien e a tutti/e i/le detenuti/e che non rinunciano...
Né attese, né speranze.
Viva l’attacco.
Bruxelles [Belgija]: Požar solidarnosti (30.01.2017.)
Bruxelles, noć 30. januara.
Zapalili smo jedno vozilo zaštitarske tvrtke da bi poslali snage i hrabrosti Damienu i svim zatvorenicima/ama koji/e ne odustaju.
Ni očekivanja, ni nade.
Živio napad.
31 gen 2017 Leggi il testo completo...
Bruxelles [Belgio]: Incendiato veicolo del corpo diplomatico [it]
Allora l’attacco...
Conoscendo un quartiere con veicoli dei corpi diplomatici, e avendo qualche accendifuoco sempre a portata di mano (sembra che siano pure dei/lle delinquenti/esse che si fanno dei nascondigli di materiale in città per essere sempre pronti), abbiamo deciso di andare a fare un giro.
Le vie erano calme e silenziose. E abbiamo approfittato di questo fatto per scivolare nella notte (come dei ninja poco credibili) e incendiare questa lussuosa macchina sportiva, la cui targa (numero e l’ordine dei numeri e lettere sono differenti dalle targhe usuali) chiaramente indicava l’appartenenza ad un’eurocrate diplomatico (impiccati con la propria cravatta!).
Quando il pneumatico ha preso fuoco per bene, ci siamo ritirati.
Facendo ciò, abbiamo pensato alla chiamata espressa dai compagni (delle CCF/in Grecia), sotto il nome del progetto Nemesi, per attaccare direttamente gli individui, e non solo edifici/istituzioni. Vogliamo dire che concordiamo con questa chiamata, e che condividiamo i loro desideri.
Kalinikta malaka!
Bruxelles [Belgija]: Zapaljeno diplomatsko vozilo
Jučer navečer, pošto nam se nije dalo vratiti nakon ispijanja soka ili gledanja filma, ili utopliti se pod jorganom (premda je ponekad vrlo ugodno), tražili smo da počinimo neku glupost, koja bi nam dozvolila da probavimo nešto svakodnevnog bijesa, da priuštimo radosti stomaku i da nas zadovolji na trenutak.
Onda, u napad...
Poznavajući jedan kvart s diplomatskim vozilima, i uz par kocki za potpalu uvijek pri ruci (izgleda da
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17 gen 2017 Leggi il testo completo...
Riproducibilità, diffusione dell’attacco e l’organizzazione informale [it]
“Avalanche” #9, dicembre 2016, “La riproducibilità dell’attacco e l’organizzazione informale”
“L’immagine mediatica del “terrorista” lavora assieme alla polizia per difendere la pace sociale. Il cittadino applaude o si impaurisce, ma rimane sempre un cittadino, cioè uno spettatore. “La lotta armata” si presenta come una forma superiore di scontro sociale. Colui che è militarmente più caratteristico – secondo l’effetto spettacolare delle azioni – rappresenta l’autentico partito armato. Lo Stato, da parte sua, ha tutto l’interesse di ridurre la minaccia rivoluzionaria ad alcune organizzazioni armate per trasformare la sovversione in una battaglia campale tra due eserciti. Quello che il dominio teme è la rivolta generalizzata e anonima [...]”
“Una cosa è che gli anarchici possiedono armi, l’altra, molto differente, è essere un gruppo armato. [...]”
11 marzo 2009, un video intitolato “19 secondi di guerra sociale” è stato caricato on-line da qualche anonimo. Nel video tre combattenti anonimi, a viso coperto, mostrano con quale semplicità ed efficacia è possibile attaccare coloro che distruggono le nostre vite. Per attaccare una banca in un paio di secondi, bastano due martelli, una bomboletta e determinazione. Forse al momento l’aspetto più rilevante del video era l’approvazione riscossa su YouTube, bastava vedere i commenti per farsi un’idea. Ma dal punto di vista odierno la cosa più rilevante era, secondo noi, l’ondata di sabotaggi effettuati nella capitale messicana (e sicuramente anche nelle altre regioni) dopo la diffusione di questo video. La diffusione del sabotaggio non era casuale, era dovuta alla semplicità con cui questo simbolo di dominio veniva attaccato, e alla facilità con cui certi mezzi possono essere ottenuti; questo significa: riproducibilità.
Per un lungo periodo la maggioranza dei sabotaggi, che informalmente e anonimamente – o alcuni rivendicati – inondarono la Città del Messico e altre regioni del paese, condivideva una caratteristica che andava oltre ogni rivendicazione. Questa caratteristica consisteva nel fatto che gli attacchi erano realizzati con mezzi facilmente riproducibili, quindi accessibili ad ogni compagno o ad ognuno che sente il bisogno di attaccare quello che ci opprime e ci sfrutta. Anche oggi molti attacchi vengono realizzati in questo modo, potenziando la loro diffusione.
In un progetto di lotta insurrezionale e informale che intende diffondersi a, diciamo, livello sociale, ma anche tra i compagni, un elemento necessario e indispensabile è la riproducibilità. Concretamente, riproducibilità significa che gli atti di sabotaggio vengono realizzati con mezzi (ordigni incendiari, armi esplosive o altri strumenti) che possono essere facilmente costruiti e utilizzati, quindi facilmente ottenibili per ognuno. L’intento, oltre a questo, è che il sabotaggio possa essere a disposizione di tutti, che ogni persona possa accedere all’attacco contro quello che la reprime, e che non deva andare in cerca di gruppi già formati (e talvolta spettacolari) per imparare a fare delle cose. La riproducibilità si riferisce all’individuo che trova i mezzi per agire, incontrando compagni affini con i quali condividerà il sapere, discutendo cose prima e dopo l’azione.
Quando parliamo di informalità non parliamo solo di un metodo organizzativo di lotta anarchica, ma parliamo anche di uno strumento con cui l’individuo acquisisce un’autonomia assoluta, e perciò non è obbligato ad assoggettarsi all’ideologia del gruppo – gruppi che spesso presentano tinte autoritarie, ma ben camuffate da “libertarie” o “autonome”, inseriti nella necessità di passare all’attacco, subentrando nei progetti anarchici o individuali, per poi dopo sommergerli in una logica di sottomissione ad un apparato centrale. Ma è precisamente attraverso la discussione, la riflessione e la critica che l’individuo incontra il bisogno di convergere con altre individualità uniche, o con
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5 gen 2017 Leggi il testo completo...
Bruxelles [Belgio]: Solidarietà incendiaria con gli anarchici incarcerati ad Aquisgrana (28/09/2016) [it]
Un’antenna di telefonia mobile (Base, Proximus, Mobistar) è stata incendiata.
Solidarietà con gli anarchici detenuti ad Aquisgrana
Libertà per tutti e tutte
Bruxelles [Belgija]: Plamena solidarnost s anarhistima zatvorenima u Aachenu (28.09.2016.)
Zapaljena je antena mobilne telefonije (Base, Proximus, Mobistar).
Solidarnost s anarhistima zatvorenima u Aachenu
Sloboda za sve
13 ott 2016 Leggi il testo completo...