Regno Unito : “Pioggia e Fuoco” – Comunicato della FAI britannica (2011) [it]

Ripubblichiamo questo testo scritto dalla F.A.I. britannica perché lo consideriamo ancora oggi significativo, come lo era allora nel 2011. Con la sempre più crescente escalation della società tecno-industriale su quest’isola-carcere, e con le sue infiltrazioni negli angoli del pianeta non ancora toccati da essa, è più che mai necessario contribuire a portare la civiltà e il suo dominio al crollo, a prepararsi per l’attacco dell’imminente crollo. “...ogni momento della vostra vita dipende dalla vostra capacità di agire e ribellarvi contro chiunque e qualsiasi cosa provi a mettere l’autorità al di sopra di voi...”

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Sulle ITS e minacce virtuali [it]

Questo testo non pretende essere né una risposta né intende disarmare qualche discorso, e tanto meno vuole essere una critica. È una risposta ad una serie di minacce ricevute via mail, con le quali, mi pare, queste persone abbiano definitivamente toccato il fondo e non possono diventare più ridicole.
Vari testi e riflessioni critiche da differenti parti del pianeta sono state mosse negli ultimi mesi contro le ITS in Messico e in generale contro tutta la tendenza autodenominata “eco-estremista”. Possiamo leggere i contributi di gruppi anarchici insurrezionali del Messico, come anche le critiche di altri compagni come Eat di Indonesia, la critica realizzata da uno dei gestori del blog It’s Going Down! di Nord America, o i due testi pubblicati nel Regno Unito, intitolati Eco-estremiso e l’attacco indiscriminato – La Chiesa di ITS Messico e Darko Mathers non era un eco-fascista. Era alquanto ovvio che questa “tendenza eco-estremista” avrebbe ricevuto una risposta.
Dopotutto, negli ultimi anni la dialettica tra i diversi gruppi di azione diretta contro il dominio (siano essi anarchici o meno) è stata una costante, sfruttando le azioni per stabilire un dialogo fruttuoso che affila sia la teoria che la pratica, migliorando i colpi di quelle persone che in maniera puntuale e strategica, o come parte già irrinunciabile delle loro vite, hanno scelto di passare all’attacco qui e adesso. E ovviamente, le risposte delle ITS (Individualità Tendenti al Selvaggio) non si sono fatte attendere, però devo dire che si sono dimostrate più deludenti di
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“Sulle vacanze ad Amburgo”: Selfie, disordini e la tirannia delle immagini (09/08/2017) [it]

Un mese fa iniziava ad Amburgo, in Germania, il vertice del G-20, e con questo le proteste di massa contro lo stesso, con richieste da una gestione più “umana” del capitalismo fino alla distruzione totale di questo sistema per costruire un altro mondo più etico, dove ci sarebbe un posto e rispetto per tutti, dove non esisterebbe repressione o gerarchia, dove la terra sarebbe protetta e dove la sete insaziabile di benefici vacui sui quali si basa questa società sparirebbe dai nostri valori e obiettivi della vita. Quello che è avvenuto durante i 3 giorni del vertice e delle mobilitazioni potete leggerlo su molti siti, incluso anche questo blog, se cercate tra i post corrispondenti (iniziando dal mese di luglio, per i curiosi), e dato che io, per varie ragioni qui irrilevanti, non potevo andare ad Amburgo (e mi dispiace) non commenterò quello che è successo né entrerò nei dettagli. Di questo hanno parlato e continuano a parlare i compagni che erano là. A me piacerebbe parlare di un aspetto particolare di quelle mobilitazioni, che credo si produce troppo spesso in questo tipo di contesti e che a me, almeno, pare un problema serio, e inoltre anche mi irrita. Si tratta di quello che si conosce come la “tirannia delle immagini”. In una società come questa di oggi, lo spettacolo ...

ITS o la retorica di decomposizione Dichiarazione congiunta di gruppi insurrezionali del territorio messicano [it]

Dal sito web La Rebellion de las Palabras una critica indirizzata al coro merdoso definitosi “Mafia Eco-Estremista” – dell’ambiente di gruppuscoli eco-fascisti e di nichilismo di destra degli Individualisti Tendenti al Selvaggio (ITS), scritta da gruppi anarco-insurrezionalisti, CCF-Messico e altri anonimi del territorio di Stato messicano:

(Dichiarazione congiunta)

“La Tigre, nel suo passo indomito, accumula memorie e tracce di sentieri percorsi, per riaffermarli ostinatamente; libertà illimitata che non assicura cibo, ma che a priori omette ogni possibilità di degenerare in gregge o nell’approvazione di pascolo. Indomabile e irriducibile essa affronta i nemici più tenaci. Per far ciò essa impugna i suoi istinti, sfruttando il vantaggio della sua portentosa vista notturna, il suo olfatto prodigioso e infine il suo udito finemente sintonizzato. Nel suo attacco immediato: essa sfigura, squarcia, uccide e muore, per rinascere indomabile e feroce. Nulla sfugge a questo divenire, esposta ai cacciatori più audaci e ai domatori più tenaci, veterinari e circhi, taverne e altari, costumi e leggi, sistemi di pensieri e istituzioni politiche. Tutto viene scosso, lacerato o eliminato in questo movimento, di cui solo l’immaginazione può discernere un principio, ma nulla e nessuno può decifrare i suoi obiettivi e il suo fine. (...) L’anarchismo, concepito non come una realizzazione inevitabile, ma come una tensione permanente incarnata in una aperta configurazione di pensiero e azione, è anche una tigre, indomabile e feroce, affetto da cima a fondo da questo entrare capriccioso nella libertà.” – Gustavo Rodríguez
“Qualunque cosa che uno possa ritenere elementi negativi nella cosiddetta “area” è anche sua responsabilità contribuire alla loro eliminazione. Burocrazia, egemonia, gerarchie informali, intrighi, false amicizie e “compagni” che pugnalano alla schiena saranno lì finché esisteranno gli anarchici, perché sono elementi umani delle nostre contraddizioni che entrano costantemente in conflitto gli uni con gli altri. Tutte queste patologie sono dovute ad atteggiamenti che non appartengono ad una singola tendenza anarchica ma sono presenti in tutte, e che se non sono affrontate per quello che sono, ce le ritroveremo davanti ancora ed ancora.”Cospirazione delle Cellule di Fuoco / Cellula di Violenza Metropolitana

Ai compagni nella regione messicana e nel mondo, agli incendiari e ai refrattari del pianeta, agli internazionalisti dediti ad una nuova coordinazione di informalità anarchica:
Esattamente cinque e sette mesi addietro firmammo una “dichiarazione congiunta” a richiesta di un compagno verso quale nutriamo grande affetto e rispetto. Questa testo era intitolato Seconda dichiarazione congiunta di anarchici insurrezionali e gruppi eco-anarchici. Si trattava di uno scritto indubbiamente necessario dato il contesto in cui fu scritto, e questo lo abbiamo messo in
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L
“Eco-estremismo e l’attacco indiscriminato – La Chiesa di ITS Messico” [it]

“E l’azione di Di Giovanni non fu mai un’azione genericamente violenta, un’azione indiscriminatamente diretta a colpire qualsiasi cosa per determinare quella tensione che può essere soltanto favorevole al potere e alla sua politica di consolidamento. L’azione di Di Giovanni fu sempre guidata da un ragionamento rivoluzionario preciso, colpire i centri del potere con azioni punitive e d’attacco, con azioni che trovano la loro giustificazione in un atto repressivo del potere e con azioni che prendono l’iniziativa allo scopo di spingere le masse verso l’obiettivo rivoluzionario. E in queste azioni Di Giovanni tenne sempre presente la situazione generale delle masse, anche se spesso lo si accusò di non avere tenuto conto di ciò”A.M. Bonanno, “Severino Di Giovanni. L’idealista della violenza”.

Non rappresento nessuna organizzazione o gruppo, scrivo questo testo da un punto di vista personale, come anarchico nichilista di una tendenza insurrezionale anti-civilizzazione. Ho eseguito azioni dirette in difesa della Terra, quindi lo Stato e la società probabilmente mi considererebbero un “eco-estremista”, però questo termine non mi interessa, dato che è diventato un’ideologia di tipo settario della Chiesa. Non ho scritto prima della Chiesa di ITS Messico o dell’idiota(i) pseudo-nichilista(i) in Italia, perché negli ultimi anni sono diventati visibilmente reazionari e più simili ai “neri” gruppuscoli di estrema destra.
Sono trascorsi alcuni anni da quando la Chiesa di ITS Messico ha detto qualcosa simile a “la FAI non ci rappresenta”, e “le CCF non ci rappresentano”... Bene, non riesco a ricordarmi nulla di simile detto dalle CCF o dalla FAI, o da qualunque altro innanzitutto, quindi perché la Chiesa ITS pubblica sermoni su questo ancora oggi, e perché non hanno ancora preso un biglietto di sola andata lontano dall’anarchia nera, che sostengono essere irrilevante, per andarsene nell’abisso nichilizzatore, come dissero che avrebbero fatto, lasciandoci noi, tutte suore anarchiche, da sole?
Era facile prevedere a cosa andava incontro questo gruppuscolo con il proprio neurotico fan-club – autoritarismo verde cultuale, paganesimo, irrazionalismo e attacchi indiscriminati – ma non abbiamo già visto questo? Tuttavia, alla Chiesa di ITS Messico, con i suoi pochi piccoli auto-proclamati eco-estremisti e pseudo-nichilisti, piace porsi com
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Belgio: Anarchici indagati per terrorismo [it]

Alla fine del 2008, nel periodo di ostilità diffuse, scatenate dalle rivolte in Grecia dopo l’assassinio di Alexis da parte della polizia, la Procura Federale di Belgio ha lanciato un’inchiesta contro gli anarchici e gli antiautoritari. Nel 2010, in base ad una lista di azioni attribuite dalla polizia al “movimento anarchico”, e mentre la lotta contro la nuova prigione di tipo chiuso a Steenokkerzel si sviluppava, la magistrata Isabelle Panou fu assegnata al caso, classificato come anti-terrorista. In maggio, e nuovamente in settembre 2013, sono state effettuate una decina di perquisizioni nel contesto di questa indagine, sia di case che della biblioteca anarchica “Acrata” a Bruxelles. E’ solo in questo momento che l’esistenza di un’indagine anti-terrorista diventa visibile per la prima volta. L’indagine era condotta da sezione anti-terrorismo della polizia federale, con il supporto della Sicurezza Nazionale, dei Servizi Segreti Generali e della sicurezza militare, nei periodi differenti, come anche con il sostegno dei servizi anti-terrorismo di altri paesi europei. L’indagine è stata chiusa nel 2014, e oggi vede 12 anarchici e antiautoritari davanti ad un processo.
Dopo un’udienza sulla legalità di specifiche tecniche investigative utilizzate nel corso di quest’indagine (pedinamenti, intercettazioni telefoniche, microspie in casa, perquisizioni segrete, video-sorveglianza installata davanti e dentro le case), nell’ottobre del 2015 il caso fu mandato alla Camera di Consiglio per l’udienza preliminare. La prima udienza di questa
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ITS (Individualità Tendenti al Selvaggio): Rivendicazione e critica a confronto [it]

Non c’è nulla di anarchico nell’eco-fascismo: una condanna delle ITS

Testo tratto dal sito statunitense It’s Going Down:

“Quando l’orrore bussa alla tua porta è difficile nascondersi. Tutto quello che puoi fare è respirare, raccogliere la forza e affrontarlo... Ho sentito la notizia sulla donna trovata nella Città Universitaria. Subito mi è salita la rabbia, protestando la criminalizzazione della vittima. La mattina dopo mi sono svegliato con l’orrore e la sofferenza, perché si trattava di una mia famigliare.” – Dichiarazione della famiglia di Lesvy Rivera alla società messicana

” Per questo motivo rivendichiamo anche l’omicidio di un altro essere umano nella Città Universitaria il giorno 3 maggio... Molto è emerso dopo avere trovato, questo maledetto essere senza vita in un telefono pubblico “che se soffriva di alcolismo, che non era studente, che se questo che se quello”... Che importa? È solo uno della massa in più, è solo un maledetto umano che meritava la morte.” – 29a Dichiarazione delle Individualità Tendenti al Selvaggio (ITS)

Certe cose non dovrebbero neanche aver bisogno di essere dette, ma succede troppo frequentemente in questo disastro del mondo che quello che dovrebbe essere più ovvio spesso viene assimilato alle esigenze politiche, ideologiche, economiche, emotive o di internet. L’intenzione di questo scritto è condannare i recenti atti eco-estremisti in Messico e coloro che gli hanno accolti all’estero.
Questa critica non aspira ad alterare la natura degli Individualisti Tendenti al Selvaggio (ITS), delle Individualità Tendenti al Selvaggio (ITS), di Reazione Selvaggia (RS), del Gruppo Indiscriminato Tendente al Selvaggio (GITS), della Mafia Eco-Estremista o di qualunque nome si daranno domani. Come ogni altro tiranno deluso, sociopatico, questi individui si sono dichiarati al di sopra di ogni disapprovazione, critica, ragione o responsabilità. Si sono nominati giudici, giuria ed esecutori; guardiani e tutori della Verità utilizzando un passato idealizzato per giustificare le proprie azioni. Come autoritari assoluti, hanno costruito una cornice teorica che, nonostante la sua continua mutevolezza e incoerenza, in un modo o nell’altro sempre finisce con giustificare il motivo per cui devono tenere il coltello sulla gola dell’intera umanità. In breve, pensano e agiscono come lo Stato.
C’è stata un discussione sulle ITS su un podcast del sito di It’s Going Down, lo scorso dicembre. Per chi non lo sapesse, le ITS e la loro prole di acronimi affiliati sono apparsi pubblicamente nel 2011 come un raggruppamento anti-civilizzazione che fa esplodere le cose e cerca di uccidere persone che non gli piacciono, innanzitutto gli scienziati ricercatori universitari. Nei primi comunicati parlavano in favore dell’anarchismo e della rivoluzione. Nel corso di un paio di anni e di vari raggruppamenti e scissioni, hanno poi adottato una ferma posizione di rifiuto e di reazione. Hanno ripudiato l’anarchismo, la rivoluzione, la Sinistra o qualunque altra cosa connessa al sociale o all’umano. Hanno fieramente adottato il manto dell’eco-estremismo, proclamando il loro disgusto verso i cari John Zerzan o Ted Kaczynski, in precedenza lodati.
Prevedibilmente, attraverso il loro crescente isolamento e reattività, le ITS si sono trasformate in semplici assassini. (O almeno gli piace pensare di esserlo). “L’essere umano merita l’estinzione” e “Noi stessi ci poniamo contro l’essere umano, senza che i nostri atti abbiano a che fare con l’uso della civilizzazione “ è adesso il loro credo. Come tali, in Messico, le ITS sostengono di essere usciti a caccia di boscaioli, ma non avendone trovati decisero di imboscarsi, sparando e uccidendo una coppia in escursione, il 30 aprile, perché “Vogliamo solo che rimanga chiaro che, nessun essere umano sarà tranquillo nella natura”. Suggeriscono che gli essere umani dovrebbero, invece, rimanere nelle città, ma poi rivendicano il feminicidio di Lesly Rivera del 3 maggio, all’Università Nazionale Autonoma del Messico, dichiarando: “Neanche nelle loro maledette città saranno in salvo”. Il fenomeno delle ITS, iniziato in
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“ Affinità e Solidarietà contro il vittimismo e l’autorità” – Comunicato degli anarchici Mónica Cabellero e Francisco Solar (02/02/2017) [it]

Queste parole arrivano con ritardo a causa di restrizioni sulle comunicazioni nei centri di sterminio spagnoli. 7 marzo 2017 Mónica e Francisco sono stati finalmente rilasciati, in Cile, dove sono stati accolti da un grande spettacolo dei media e da minacce repressive. Oggi, finalmente, sono tornati in strada con la propria dignità intatta.

Nella lotta per rompere con il sistema cerchiamo e creiamo forme di relazioni che sono l’incontrario di imposizione e autorità. Forme che ci fanno sentire confortevoli, per poterle sviluppare autonomamente nelle nostre proposte e nei nostri atti di confronto quotidiano. Con questo sensazione comprendiamo che l’affinità rappresenta la maniera più adatta alle relazioni anarchiche, e che non si tratta di un prodotto di slogan vuoti ripetuti fino a nausea, ma del risultato di pratiche e visioni condivise, che hanno aiutato a generare legami duraturi di fratellanza e di compagni, che oltrepassano i semplici legami di amicizia.
La fiducia e l’interesse che provengono dal sentire e dal sapere che si condividono idee di ribellione permanente rappresentano la sostanza e la forza dell’affinità, che aiuta a costruire e sviluppare le pratiche anti-autoritarie. Queste idee, invece, sono inseparabili dalla nostra scelta di vita, l’opzione che rafforza ciò che pensiamo e riafferma ciò che facciamo. E’ attraverso queste relazioni che cresciamo individualmente e possediamo l’innegabile possibilità di agire senza vincoli, che impediscono lo sviluppo di atteggiamenti burocratici e autoritari, eliminando la concentrazione di potere.
Le critiche indirizzate a queste posizioni hanno rimarcato che con questa forma è impossibile influenzare la “realtà sociale”, e che questo trasforma l’anarchismo in un ghetto. La nostra risposta è che noi non concepiamo l’anarchismo come un partito politico che utilizza tutte le proprie strategie per incrementare i numeri per poter raggiungere l’egemonia. Noi pensiamo che i mezzi devono essere coerenti con i fini, altrimenti sarebbe contraddittorio pretendere la liberazione totale. Per noi, l’anarchismo è soprattutto una tensione dove l’iniziativa individuale gioca un ruolo centrale, e non una realizzazione.
Dato che questa esperienza di detenzione si sta avvicinando alla fine, possiamo dire che abbiamo vissuto la nascita, il consolidamento e il rafforzamento dei rapporti di affinità. I nostri compagni hanno dato un significato alla parola “solidarietà”, riempiendoci di forza e orgoglio. Superando molte difficoltà, siamo stati capaci di
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Cile: Parole del prigioniero anarchico Joaquin Garcia (01/2017) [it]

Sono tascorsi cinque mesi da quando sono tornato ad abitare le celle della Sezione di Massima Sicurezza del C.A.S. e penso sia necessario fare un riferimento sia al personale che allo scenario carcerario. I motivi per cui non ho scrtto prima sono, ovviamente, personali; ma sono soprattutto dovuti alla convinzione – nonostante sia convinto che condividere esperienze crea legami inesauribili – che la piattaforma virtuale e suoi mezzi di comunicazione sono molto distaccati dalla realtà e rendano un’idea astratta del quotidiano carcerario e individuale. Irriducibile? Sì, l’esistenza o meno di un’altalena emotiva, né la convinzione né la mente che vacilla, però questa ripugnante idea del martire d’acciaio dietro le sbarre deve cadere. Con il suicidio dell’immagine e del feticcio, con la reale complicità distruttiva.

“Il pessimismo è l’oppio degli intellettuali, l’ottimismo appartiene agli imbecilli. Un realismo fanatico e sognatore, la consapevolezza che non siamo adatti a questo mondo, i valori che difenderemo in ogni momento, più il calore complice di coloro che amiamo e stimiamo.”

CINQUE MESI FA, UN PO’ SULLA DETENZIONE:
Il 7 settembre, verso le cinque di pomeriggio e dopo poco più di due mesi dalla violazione degli arresti domiciliari totali imposti dall’apparato giudiziario, sono stato arrestato mentre salivo su un autobus rurale in direzione di qualche luogo. Salgo, saluto il conducente, avanzo, un metro, una mano sul mio petto, “scendi”, “mani dietro la testa”, a terra, faccia contro il suolo; guardo a sinistra, il mare, la sua brezza, l’odore della terra e della vegetazione, un momento fugace, ma completamente consapevole di quello che sta succedendo, adesso sarà sostituito dall’odore di candeggina e cloro, dal giubbino giallo e dal sottile ma irritante odore di saliva del carcere. A parte il significato personale, l’arresto non aveva niente di spettacolare e non ne avrei scritto se non avessi voluto chiarire un punto; l’idea propagandista della stampa su un presunto “controllo preventivo”, come se fosse stato casuale! L’ossessione malata per la sorveglianza e il controllo deve riaffermarsi costantemente nel cittadino paranoico, e quale miglior momento della cattura di un “terrorista latitante”.
Ne è valsa la pena? Impossibile rispondere con un semplice “sì”, a volte così secco, vuoto e auto-compiacente, ci sono molte più cose da mettere sulla bilancia. Però, è innegabile che ne vale la pena di ogni esperienza in cerca di libertà; prendersi la responsabilità della vita con tutte le sue vittorie, le sue sconfitte, le sue allegrie e i suoi dolori, sono tutte esperienze che l’assoggettato non potrà mai conoscere. Non si tratta di chiedersi se ne è valsa la pena tentare, pensarlo in questo modo mi condannerebbe ad essere un eterno perdente, si tratta del primo passo verso qualsiasi azione di valore e che – forse più spiritualmente che materialmente – rappresenterà un guadagno.

“La penna e la pistola sono fatte di stesso metallo. La nuova guerriglia urbana dipende molto meno dai mezzi operativi e molto più dalla nostra decisione di attaccare il potere.”

ECO-ESTREMISMO E ANARCHIA
Condivido le parole espresse dei compagni della Cellula Rivoluzionaria Paulino Scarfò/FAI-FRI, l’attacco possiede morale e questo corrisponde, ovviamente, al codice dei valori e agli obiettivi che si pone ogni cellula rivoluzionaria, ai suoi motivi e al contributo nello sviluppo delle teorie e pratiche antagoniste. Da questo punto di vista io penso che la critica di altre correnti
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Nuovo archivio delle edizioni in lingua inglese “Elephant Editions” (Lavori in corso) [it]

archive.elephanteditions.net

Quando le parole si mescolano con la passione di approfondire la nostra comprensione della realtà, diventano armi indispensabili per l’auto-organizzazione della lotta contro tutto quello che ci opprime. Non rimangono solo sulla carta – o sullo schermo – ma penetrano nei cuori e spiriti ribelli, donando coraggio e risolutezza – se molti di noi non reagiscono contro ciò che viola la nostra dignità spesso non è per mancanza di coraggio, ma perché semplicemente non sappiamo da dove iniziare.
Dobbiamo liberare la realtà dalla dimensione fittizia creata dai media, per renderla tangibile ed esposta all’attacco. Per poter raggiungere questo abbiamo bisogno di conoscere il nemico in tutte le sue forme, incluse quelle che giacciono nascoste dentro di noi, accovacciate, aspettando di balzare per spingerci indietro nell’ovile del consenso o dissenso governabile. Leggere certi testi diventa un incontro, le tensioni che sentiamo bruciare dentro diventano più chiare, e diviene più facile assimilarle per passare all’attacco.
Abbiamo bisogno anche di analisi – dell’economia, delle “nuove” tecnologie. Senza le nostre, proprie idee, analisi e progettualità non siamo nulla, mere astrazioni che costruiscono castelli in aria.
Attacco e teoria dell’attacco, che è la stessa cosa per gli anarchici, rappresentano gli elementi essenziali di lotta, senza i quali esisterebbe solo di nome. Perciò, abbiamo bisogno anche della critica dei metodi anarchici: delle fisse organizzazioni anarchiche di sintesi, del sindacalismo o delle federazioni che poggiano sui numeri, dato che sono limitative e anacronistiche in termini di attacco. Nello stesso tempo, abbiamo bisogno di una critica delle organizzazioni clandestine fisse e dell’“attacco al cuore dello Stato”, prevalenti negli anni Settanta, e di valorizzare i piccoli gruppi basati sull’affinità, sull’agire diretto, per trasformare la realtà senza nessun senso di sacrificio, ma per la propria gioia e libertà immediata, nel contesto della libertà per tutti.
L’anarchismo non è un concetto storico o una teoria politica, è un modo di concepire la vita, “una scommessa che dobbiamo giocare giorno dopo giorno”, e non consideriamo la storia come fondamento – o “fare la storia” l’obiettivo – della nostra azione. Tuttavia, gli anarchici possiedono un ricco e passionale passato, o meglio lascito, che diventa nostro solo quando lo incontriamo attraverso il proprio confronto con l’autorità e il dominio. Lontano dai tediosi tomi scolastici, le vite dei compagni del passato, le loro idee, i loro metodi e le loro azioni, le loro lotte e le conseguenze (spesso il carcere o addirittura la morte) vivono e possiedono per noi un significato oggi, mentre cerchiamo di lottare contro le condizioni del capitale post-industriale. Per questo motivo abbiamo pubblicato, e continueremo, anche testi dei o sugli anarchici e ribelli del passato, che hanno ancora oggi molto da dire quando si incontrano attraverso una dimensione di scambio di idee ed esperienze tra chi legge e chi scrive.
Quindi, Elephant Editions è semplicemente una collezione di testi, un contributo nel grande calderone di sogni, idee e sperimentazioni per coloro che hanno deciso di trasformare i loro desideri in realtà, adesso, senza rimandare.


Novi arhiv izdanja na engleskom jeziku “Elephant Editions” (Radovi u toku)
Kada se riječi pomiješaju sa strašću za produbljivanjem našeg shvaćanja realnosti, one postaju neophodno oružje za samo-organizaciju borbe protiv svega što nas ugnjetava. Ne ostaju na papiru – ili na ekranu – već prodru u pobunjenička srca i duhove, pružajući hrabrost i odlučnost – jer ako mnogi od nas ne djeluju protiv onoga što vrijeđa naše dostojanstvo često nije zato što im nedostaje hrabrosti, nego jednostavno jer ne znamo odakle početi.
Trebamo osloboditi realnost od fiktivne dimenzije koju su stvorili mediji, kako bi postala opipljiva i izložena napadu. Da bi to postigli trebamo upoznati neprijatelja u svim njegovim oblicima, uključujući i one koji leže sakriveni unutar nas, šćućureni, čekajući da iskoče i povuku nas nazad u tor suglasja ili podatnog otpora. Čitanje određenih tekstova postaje susret, tenzije koje osjećamo da gore u nama postaju jasnije, čime ih lakše asimiliramo kako bi prešli u napad.
Trebamo i analize – ekonomije, “novih” tehnologija. Bez naših vlastitih ideja, analiza i projekata mi smo ništa, puke
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Paroxysm of Chaos
Dissacrazione della universalità e il significato teatrale della rappresentazione di civiltà Prologo [it]

Nell’area geografica dove mi trovo (e non solo) vi è una necessità di sfida verso una totale morte mentale e pratica, che ci circonda sull’isola-carcere, distruggendo l’idolo socialmente costruito e penetrando in una battaglia che dal punto di vista materiale di sicuro non può essere vinta. Scambiando esperienze e strumenti, e sfruttandoli appieno in qualsiasi modo possibile, non fermandosi neanche quando si è in ginocchio dalla disperazione, creando rotture interne ed esterne nella realtà. Una realtà che ha consolidato la fiducia negli sbirri e nella Legge, l’auto-repressione fondata sulla logica sociale dell’“uguaglianza”, i delatori e i cittadini “cani da guardia” chiamati ronda di quartiere, le telecamere anche su luogo più stupido che si possa immaginare, il multiculturalismo con la morale dell’umanità e la “gioia” di essere un cittadino libero, il sacrificio dei desideri dell’individuo sull’altare del consumo (mentale e materiale), l’estremo addomesticamento di animali non-umani che possono essere commercializzati e il genocidio di coloro che rappresentavano una minaccia all’umanità civilizzata, quindi trasformando qualsiasi terreno rimasto in un paesaggio quasi sterile. Creando anche riserve naturali, carceri per l’ambiente terrestre, ma anche per individualità non umane, che funzionano come l’ideologizzazione totale del controllo Umano su tutto. La logica della carcerazione ideologizzata è impiantata ovunque intorno a noi. Ma anche la logica del vittimismo.
Un anarchico flusso della vita, da un punto di vista nichilista egoista, può essere creato anche da una persona sola. Da individualità che si muovono da ombra in ombra, impegnate nella parola e nell’azione, cercando di attuare la propria evoluzione decivilizzata, all’interno di un errare nello sconosciuto senza un’obiettivo finale. Il ruolo primario è solamente la soddisfazione del sé, il tentativo di autentiche relazioni con altri animali, umani e non-umani, ma anche con i magnifici ambienti dei campi terrestri all’infuori dell’interpretazione sociale, la coerenza di non costruire al di là di essere sé stessi e il piacere dell’auto-realizzazione con tutti i mezzi a propria disposizione, portando ogni sensazione e ogni momento agli estremi. Contro ogni civiltà e cultura, riconoscendo naturalmente che i propri elementi sono stati creati da qualche parte, ma cercando comunque la soddisfazione nell’attacco ad ogni costrutto antropocentrico, che in epoca odierna governa ogni essere umano, e perciò emergono anche solo per un attimo dalla palude di ogni civiltà umana.
Io penso ed agisco a mio modo personale, e non secondo i modi dei retorici di propaganda. Il mio nemico non è qualunque cosa rappresenti “l’autorità”, questo spettro della maggior parte di anarchici, in un sterile modo materialista o come un “ripulire” da comportamenti “cattivi”, ma è tutto ciò che rappresenta il carcere e un governo per la mia individualità. Quello che incorona il “dovere” e la Verità. L’autorità è interna, non esterna dagli umani, quando le idee creano le astrazioni che ci richiedono qualcosa, manifestandosi in questo modo nel mondo reale. L’autorità è lo standard interiorizzato. Non è quel mondo “malvagio” che deve essere “esorcizzato” per salvare la “purezza” universale. Il “mondo” non mi interessa, non mi ha mai interessato. La crociata contro “l’autorità” appartiene ai soldati di qualunque ideologia. Non parlo il linguaggio “antiautoritario”! Non parlo di eguaglianza tra ideologie anarchiche, ma della completa distruzione di ideologia fino alle sue radici, che non può essere raggiunta su scala mondiale, ovviamente. Ero caduto in trappola credendo che qualcuno non pensava politicamente, come me, ma mi ero sbagliato. Però, non importa, le conclusioni sbagliate ci rafforzano se non ci abbandoniamo alla mercé della delusione.
La civiltà capitalista è l’evoluzione della vita per coloro che capiscono cos’è la massa e come realizzare l’ascesa del proprio potere. Sono contro di loro non perché un’anarchica morale cristiana mi dice di eliminare “l’autorità” dalla faccia della terra, ma perché dentro questa realtà di controllo e di dominio del sistema, la mia individualità annaspa. Ognuno vuole creare gli zeloti. Addirittura gli anarchici, ma quando vedono il veleno
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Anarhija.info
Rosso e/o Nero – Black and/or Red [it]

Se qualche “compagno” si attende la traduzione in italiano della rivendicazione firmata dalla Colonna Insurrezionale FAI-FRI di Cile, intitolata “Progetto Nemesi”, sarà un’attesa infinita, dato che la redattrice/traduttrice di questo sito disprezza il comunismo (come già spiegato nel testo Aut Aut) quanto il capitalismo e la democrazia, quindi ne ha piene le ovaie di continuare a leggere nei testi anarchici (o “anarhcici”) delle “citazioni rosse”, come ad esempio delle RAF, Gramsci, esercito di Rojava, MIR, FPMR e di tutte le altre organizzazioni e personaggi che si battevano per realizzare quella stessa idea che ha trucidato gli anarchici in varie parti del mondo, essendo un’idea autoritaria.


If some “comrade” is waiting for translation in Italian of the claim signed by Insurrectional Column FAI-FRI from Chile, entitled “Project Nemesis”, it will be an endless wait, since the editor/translator of this site despises communism (as explained in the text Aut Aut) as much as capitalism and democracy, therefore these anarchist (or “anarchist”) texts with “red references” really broke my ovaries, as to RAF, Gramsci, army of Rojava, MIR, FPMR, and to all other organizations and figures, who fought to achieve the same idea that slaughtered the anarchists in different parts on the world, because it is an authoritarian idea.