nichilismo Italiano
Ad Nihilo – nuovo sito anarchico in lingua francese [it]
Ad Nihilo è uno strumento di diffusione di testi anarchici di tendenze marginali all’interno del movimento anarchico.
Nichiliste, anticivilizzatrici, antinataliste, antispeciste, queer e individualiste, queste sono le tendenze alle quali daremo voce su questo blog in via di sviluppo.
7 apr 2019 Leggi il testo completo...
Valparaiso(Cile) / Grecia: Alcune parole e riflessioni che necessitano di essere rispolverate [it]
Il 5 maggio 2010 in Grecia è stato indetto un nuovo sciopero generale. Una grande manifestazione e rivolte selvagge hanno scosso Atene, mentre alcuni manifestanti tentavano di entrare in parlamento, scontrandosi con la polizia, vari negozi sono stati saccheggiati e incendiati. In questo contesto un gruppo di compagni anarchici attacca e lancia dei molotov contro una filiale della banca Marfin, incendiandola, senza accorgersi dei tre impiegati rimasti bloccati nell’istituto finanziario, che morirono nell’incendio.
1 lug 2018 Leggi il testo completo...
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“Eco-estremismo e l’attacco indiscriminato – La Chiesa di ITS Messico”
[it]
Non rappresento nessuna organizzazione o gruppo, scrivo questo testo da un punto di vista personale, come anarchico nichilista di una tendenza insurrezionale anti-civilizzazione. Ho eseguito azioni dirette in difesa della Terra, quindi lo Stato e la società probabilmente mi considererebbero un “eco-estremista”, però questo termine non mi interessa, dato che è diventato un’ideologia di tipo settario della Chiesa. Non ho scritto prima della Chiesa di ITS Messico o dell’idiota(i) pseudo-nichilista(i) in Italia, perché negli ultimi anni sono diventati visibilmente reazionari e più simili ai “neri” gruppuscoli di estrema destra.
Sono trascorsi alcuni anni da quando la Chiesa di ITS Messico ha detto qualcosa simile a “la FAI non ci rappresenta”, e “le CCF non ci rappresentano”... Bene, non riesco a ricordarmi nulla di simile detto dalle CCF o dalla FAI, o da qualunque altro innanzitutto, quindi perché la Chiesa ITS pubblica sermoni su questo ancora oggi, e perché non hanno ancora preso un biglietto di sola andata lontano dall’anarchia nera, che sostengono essere irrilevante, per andarsene nell’abisso nichilizzatore, come dissero che avrebbero fatto, lasciandoci noi, tutte suore anarchiche, da sole?
Era facile prevedere a cosa andava incontro questo gruppuscolo con il proprio neurotico fan-club – autoritarismo verde cultuale, paganesimo, irrazionalismo e attacchi indiscriminati – ma non abbiamo già visto questo? Tuttavia, alla Chiesa di ITS Messico, con i suoi pochi piccoli auto-proclamati eco-estremisti e pseudo-nichilisti, piace porsi com
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27 lug 2017 Leggi il testo completo...
Cile: Parole del prigioniero anarchico Joaquin Garcia (01/2017) [it]
“Il pessimismo è l’oppio degli intellettuali, l’ottimismo appartiene agli imbecilli. Un realismo fanatico e sognatore, la consapevolezza che non siamo adatti a questo mondo, i valori che difenderemo in ogni momento, più il calore complice di coloro che amiamo e stimiamo.”
CINQUE MESI FA, UN PO’ SULLA DETENZIONE:
Il 7 settembre, verso le cinque di pomeriggio e dopo poco più di due mesi dalla violazione degli arresti domiciliari totali imposti dall’apparato giudiziario, sono stato arrestato mentre salivo su un autobus rurale in direzione di qualche luogo. Salgo, saluto il conducente, avanzo, un metro, una mano sul mio petto, “scendi”, “mani dietro la testa”, a terra, faccia contro il suolo; guardo a sinistra, il mare, la sua brezza, l’odore della terra e della vegetazione, un momento fugace, ma completamente consapevole di quello che sta succedendo, adesso sarà sostituito dall’odore di candeggina e cloro, dal giubbino giallo e dal sottile ma irritante odore di saliva del carcere. A parte il significato personale, l’arresto non aveva niente di spettacolare e non ne avrei scritto se non avessi voluto chiarire un punto; l’idea propagandista della stampa su un presunto “controllo preventivo”, come se fosse stato casuale! L’ossessione malata per la sorveglianza e il controllo deve riaffermarsi costantemente nel cittadino paranoico, e quale miglior momento della cattura di un “terrorista latitante”.
Ne è valsa la pena? Impossibile rispondere con un semplice “sì”, a volte così secco, vuoto e auto-compiacente, ci sono molte più cose da mettere sulla bilancia. Però, è innegabile che ne vale la pena di ogni esperienza in cerca di libertà; prendersi la responsabilità della vita con tutte le sue vittorie, le sue sconfitte, le sue allegrie e i suoi dolori, sono tutte esperienze che l’assoggettato non potrà mai conoscere. Non si tratta di chiedersi se ne è valsa la pena tentare, pensarlo in questo modo mi condannerebbe ad essere un eterno perdente, si tratta del primo passo verso qualsiasi azione di valore e che – forse più spiritualmente che materialmente – rappresenterà un guadagno.
“La penna e la pistola sono fatte di stesso metallo. La nuova guerriglia urbana dipende molto meno dai mezzi operativi e molto più dalla nostra decisione di attaccare il potere.”
ECO-ESTREMISMO E ANARCHIA
Condivido le parole espresse dei compagni della Cellula Rivoluzionaria Paulino Scarfò/FAI-FRI, l’attacco possiede morale e questo corrisponde, ovviamente, al codice dei valori e agli obiettivi che si pone ogni cellula rivoluzionaria, ai suoi motivi e al contributo nello sviluppo delle teorie e pratiche antagoniste. Da questo punto di vista io penso che la critica di altre correnti
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2 mar 2017 Leggi il testo completo...
Paroxysm of Chaos
Dissacrazione della universalità e il significato teatrale della rappresentazione di civiltà
Prologo [it]
Un anarchico flusso della vita, da un punto di vista nichilista egoista, può essere creato anche da una persona sola. Da individualità che si muovono da ombra in ombra, impegnate nella parola e nell’azione, cercando di attuare la propria evoluzione decivilizzata, all’interno di un errare nello sconosciuto senza un’obiettivo finale. Il ruolo primario è solamente la soddisfazione del sé, il tentativo di autentiche relazioni con altri animali, umani e non-umani, ma anche con i magnifici ambienti dei campi terrestri all’infuori dell’interpretazione sociale, la coerenza di non costruire al di là di essere sé stessi e il piacere dell’auto-realizzazione con tutti i mezzi a propria disposizione, portando ogni sensazione e ogni momento agli estremi. Contro ogni civiltà e cultura, riconoscendo naturalmente che i propri elementi sono stati creati da qualche parte, ma cercando comunque la soddisfazione nell’attacco ad ogni costrutto antropocentrico, che in epoca odierna governa ogni essere umano, e perciò emergono anche solo per un attimo dalla palude di ogni civiltà umana.
Io penso ed agisco a mio modo personale, e non secondo i modi dei retorici di propaganda. Il mio nemico non è qualunque cosa rappresenti “l’autorità”, questo spettro della maggior parte di anarchici, in un sterile modo materialista o come un “ripulire” da comportamenti “cattivi”, ma è tutto ciò che rappresenta il carcere e un governo per la mia individualità. Quello che incorona il “dovere” e la Verità. L’autorità è interna, non esterna dagli umani, quando le idee creano le astrazioni che ci richiedono qualcosa, manifestandosi in questo modo nel mondo reale. L’autorità è lo standard interiorizzato. Non è quel mondo “malvagio” che deve essere “esorcizzato” per salvare la “purezza” universale. Il “mondo” non mi interessa, non mi ha mai interessato. La crociata contro “l’autorità” appartiene ai soldati di qualunque ideologia. Non parlo il linguaggio “antiautoritario”! Non parlo di eguaglianza tra ideologie anarchiche, ma della completa distruzione di ideologia fino alle sue radici, che non può essere raggiunta su scala mondiale, ovviamente. Ero caduto in trappola credendo che qualcuno non pensava politicamente, come me, ma mi ero sbagliato. Però, non importa, le conclusioni sbagliate ci rafforzano se non ci abbandoniamo alla mercé della delusione.
La civiltà capitalista è l’evoluzione della vita per coloro che capiscono cos’è la massa e come realizzare l’ascesa del proprio potere. Sono contro di loro non perché un’anarchica morale cristiana mi dice di eliminare “l’autorità” dalla faccia della terra, ma perché dentro questa realtà di controllo e di dominio del sistema, la mia individualità annaspa. Ognuno vuole creare gli zeloti. Addirittura gli anarchici, ma quando vedono il veleno
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14 dic 2016 Leggi il testo completo...
Anarhija.info
Aut Aut
[it]
Questo che segue è solo una raccolta di pensieri sparsi che affioravano alla mia mente mentre traducevo il testo, di tasselli che non compongono un mosaico figurativo, ma un’ astratta immagine personale libera a interpretazioni, perché non possiedo verità da trasmettere, e tanto meno da mercificare.
Questo opuscolo tocca vari argomenti, e molti di essi, secondo il mio punto di vista, vanno a sgretolare il concetto dell’individualismo in sé (sia a livello teorico che pratico). E proprio coloro (almeno gli autori del testo) che abbracciarono l’idea della F.A.I., propagando la versione nichilista dell’anarchia, adesso propongono di snaturalizzare la prima, cercando di indirizzarla nelle forme (strutture) che sono più proprie ad un, oserei dire, “insurrezionalismo comunista” che anarchico, più affine forse ai gruppi come 17N, cercando di strutturare l’anarchia informale in piattaforme, organizzazioni fisse, cluster, gruppi, sotto-gruppi, gruppi di prova ecc. Il testo sta tentando di lanciare una proposta completamente antitetica alla F.A.I., però conservando lo stesso aggettivo “informale”. Non perché qualcuno detiene su di essa i “diritti d’autore”, ma perché va ad eclissare tutto quello che c’è di informale e di individualista in questo progetto. Partendo dalla mia esperienza personale, se ritengo che un progetto non soddisfa i miei bisogno sono libera di crearmi un altro, senza cercare di convincere gli altri di adattarsi ai miei bisogni. Questo, per me, significherebbe far politica.
Non è che con queste mie parole voglio, per l’amor dell’anarchia, imporre a qualcuno le mie idee, solamente penso che chi progetta organizzazioni così strutturate e fisse, forse farebbe meglio a darsi anche un nome più appropriato. “Informale”, nel documento della F.A.I. in lingua italiana (“Chi siamo – Lettera al movimento anarchico e antiautoritario”): “Inoltre chi fa parte della F.A.I. ne è militante a tutti gli effetti solo nel momento specifico dell’azione e della sua preparazione, non investe l’intera vita e progettualità dei compagni (...)”. Poi se in qualche altra lingua questo concetto possiede significati diversi forse
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20 ott 2016 Leggi il testo completo...
Antisocial Evolution
Nuovo sito anarco- nichilista
[it]
Introduzione al progetto Evoluzione Antisociale
Iniziando con l’introduzione a questo blog deve essere detto che non ci sarà alcuna mercificazione spettacolarizzata dei suoi contenuti in modo da renderli dei prodotti che si adottano e giustificano la sua esistenza. L’esistenza di questo blog si regge sui valori delle persone e non delle ideologie. All’interno dell’alienazione capitalista di mercificazione delle personalità e delle idee il discorso anarchico che vuole decostruire tutti i sistemi deve misurare le parole per non cadere nella trappola di offrire solo un altro prodotto della civiltà. Immergendoci nei più profondi pozzi del nostro essere accendiamo lampi caotici che cercano di affermare la vita davanti al controllo, davanti alle macchine della fogna tecnologica e alla comunicazione compromessa di Internet, e sfidare e profanare le astrazioni della Legge. Pensiamo che esistono molte posizioni individuali sull’anarchia e percezioni generalizzate che non sono state comunicate perché manca una certa cultura, prodotto della civiltà. Ma questo è esattamente ciò che vogliamo distruggere. Gli standard con i quali l’alienazione sfida il pensiero personale e rende l’agire impossibile, si deve mettere il piede su certi fondamenti per svelarli. Per andare aldilà di uno uso reificato del linguaggio, per distruggere e creare mediante un contenuto personale, annientando tutte le astrazioni della sistematizzazione civilizzata, le quali non sono altro che prodotti della dominazione sociale, e quindi cercare di scatenare la pluralità del caos. La cosa più importante da dire è che questo sperimento non è qui per “illuminare” qualcuno su come e perché si “dovrebbe” agire. Ci sono stati molti idealisti nel pensiero anarchico, e ognuno in cerca di speranze o di qualcosa a cui aggrapparsi per infrangere il proprio vuoto esistenziale li può leggere. Ci sono anche molti manichei che puzzano di senso del dovere per coloro che amano il senso di appartenenza. Questo sperimento non appartiene a nessuna tendenza fittizia né tenterà imperativamente di erigerne una, con il pericolo di creare un prodotto per i consumatori sterilizzati di un’epoca della massima depersonalizzazione. Cercherà invece di creare legami egoistici che non possiedono modelli di ruolo o un esito noto, legami tra gli ego individuali volontariamente lontani da immaginari legami-ruoli, che si creano all’interno di un contesto di resistenza che reagisce alla società. Questo non significa che coloro che scrivono queste righe sono una “élite” o qualche specie di specialisti in tuttologia, al contrario, provengono da qualcuno che vuole più sperimentazione nella teoria e nella pratica con liberazione totale come strumento delle persone, e mai come persone al servizio di cause idealistiche che acquisiscono la forma del significato universale. Quindi, non siamo dei proseliti dell’ideologema della “distruzione dell’esistente”, pilastro del nichilismo ideologico politico che si è sviluppato come un’inevitabile reazione alla fallita gestione degli esattamente stessi valori sacri, utilizzando un costrutto chiamato Anarchia a mo’ di castello al quale anarchico come ruolo deve dedicarsi secondo i bisogni di “questo”. Quando il tuo contenuto unico viene schiacciato sotto le forme di un sapere esplicito, tu inevitabilmente divieni ideologia.
Siamo contrari alla moralità e vediamo nell’ideologia un ostacolo fondamentale per la realizzazione dell’unicità della persona, ed entrambe consideriamo pilastri fondamentali per l’istituzionalizzazione del controllo, dei ruoli della società e dei sistemi che rafforzano e perpetuano la civiltà. Percepiamo la moralità come un sistema di valori santificati che esigono conformità, secondo un’immagine ideologica che ognuno ha costruito all’interno della propria mente e che indica la “strada giusta”. Non tutte le forme di moralità sono estremamente condannabili, mentre certe altre lo sono. La moralità può provenire da ognuno, non è connessa ad alcun -ismo, in realtà non ha a che fare con i termini. E’ sempre connessa al modo di pensare, ma soprattutto al luogo d’origine del modo di pensare e alla maniera in cui esso si rivela. Innanzitutto, se non abbiamo dei reali valori personali provenienti dalla nostra esperienza personale di vita, ma delle idee reificate come lo sono i valori, non importa se implichino universalità o meno, allora automaticamente parliamo della moralità. Ogni idea, costrutto della mente, elevata ad un livello più reale di colui che la valorizza è una coscienza ideologica, e questo non è la coscienza di una persona ma un’Idea con un contenuto predefinito, che di conseguenza porterà alla moralità perché questa idea non è mai stata vista come una scelta, bensì come una verità. Come la “strada giusta”, e certe volte come “l’unica strada”. Ed è qui che la politica si insedia. Ma noi non apparteniamo a nessuna ideologia politica. Noi apparteniamo a noi stessi. L’ideologema l’Anarchia contro l’Autorità crea solamente una nuova autorità sopra
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19 set 2016 Leggi il testo completo...