Rovereto [Italia]: Incendiato portone di una chiesa raduno di antiabortisti (10/01/2019) [it]

Nella notte fra il 8 e il 10 gennaio, ignoti hanno incendiato il portone della chiesa di S. Rocco a Rovereto. La chiesa è il luogo d’incontro di un gruppo di integralisti cattolici. Davanti alla chiesa era stato allestito un presepe in cui le donne che ricorrono all’interruzione di gravidanza venivano paragonate a Re Erode che infilza un feto con la spada. Lasciata la scritta “i veri martiri sono in mare”.

Di seguito il manifesto a proposito dell’incendio contro la chiesa di S.Rocco affisso a Rovereto e Trento.

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Rovereto [Italia]: Azione contro Benetton (05/01/2019) [it]

Apprendiamo dai media locali che, nella notte fra il 4 e il 5 gennaio, ignoti hanno danneggiato le vetrate di un negozio Benetton in centro a Rovereto. Stando ai giornali, una scritta vergata collegava Benetton, azionista di maggioranza di Autostrade per l’Italia, al crollo del ponte Morandi di Genova.

Italia: Nuova carta di solidarietà Scripta Manent [it]

Comunichiamo il cambio del numero di carta postepay cui inviare soldi a sostegno dei compagni indagati per l’operazione Scripta Manent:
5333 1710 7777 2446

Chi preferisse effettuare un bonifico può contattarci all’indirizzo mail cassamanent@tutanota.com e riceverà le coordinate IBAN e l’intestazione della carta.

Cogliamo l’occasione per chiedere uno sforzo ai compagni dal momento che stiamo per affrontare le ultime fasi del processo e che andranno affrontate altre spese legali.

Storie Di Ordinaria Quotidianità [it]

Un testo su un ordinario abuso di potere e coatti Trattamenti Sanitari Obbligatori contro chi non si allinea alla pacificazione passiva della società e si ribella subendone tutte le conseguenze giuridiche e psichiatriche (il testo è la bozza integrale di un documento, redatto poi dall’avvocato, mandato al Tribunale di StranaLanda).


Al Giudice del Tribunale di StranaLanda

dr.ssa Stacippa
per il procedimento penale 666999/2766 P.R.R.R.
nel quale il sottoscritto Dott. Nessunx è imputato

Ci sono momenti della vita in cui ti girano le balle.
Ci sono persone a cui le balle girano tutta la vita, per svariati motivi che non voglio elencare.
Quest’ultima categoria di persone fa uno sforzo quotidiano: supera apparentemente il proprio malessere interiore per far quadrare la convivenza necessaria a una discreta socialità o meglio chiamamola socializzazione in una società che non si sono scelti ma che gli é stata calzata a forza nonostante gli andasse scomoda, se non proprio stretta.
E questo in Generale.
Capita poi che nel Particolare all’improvviso [...]

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Italia: Brevi dal presidio di capodanno [it]

La notte di capodanno, come l’anno scorso, c’è stato un presidio sotto il carcere di Sollicciano. Nonostante il gelo, particolarmente pungente in quella zona orrenda, la notte è stata riscaldata e rischiarata dal calore e la presa bene dei numerosi compagni venuti per l’occasione. Oltre al rumore e ai fuochi d’artificio, per un paio d’ore alcuni compagni rappers ci han regalato uno splendido concerto. Non sembrava esserci molta risposta da dentro, ma da una chiamata di stamattina abbiamo saputo che ci hanno sentito forte e chiaro e che è stato emozionante; le guardie avevano preventivamente chiuso tutte le celle con le porte blindate, quindi non potevamo sentire le urla che provenivano da dentro. E’ solo un piccolo gesto, ma siamo contenti di aver portato un po’ di vicinanza nella notte in cui il senso d’isolamento dentro si fa più opprimente, mentre il resto del mondo, fuori, festeggia non si sa bene cosa.

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Italia: Aggiornamenti sulla repressione – il metodo udinese [it]

A Udine da un mese a questa parte la repressione sta assumendo nuove forme, tanto da costituire, per quanto ci risulta e almeno a livello locale, un precedente inedito.

Le persone che presentano notifiche alla questura o ai vigili finiscono per ritrovarsi nomi, cognomi, fotografie, e pure gli indirizzi sistematicamente pubblicati su internet dall’addetto stampa del comune (ufficialmente un giornalista), voluto al suo posto dal sindaco fascio-leghista Fontanini insediato a maggio. Questo infatti, vicino ai fasci e ai nazi locali, dalla fine di novembre ha già pubblicato in quattro occasioni i dati personali di attivist* e militanti sia sul suo profilo facebook che sul suo blog, tra le altre cose noto per essere fra i primi a livello nazionale quale fabbricatore e diffusore di fake-news (Il Perbenista).

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Italia: Attaccato Istituto Italiano di Tecnologia (24/12/2018) [it]

Alle prime ore del 24 Dicembre abbiamo attaccato l’Istituto italiano di tecnologia (Iit).
La vigilanza H24 alla receptions e la sicurezza privata in macchina non sono stati un buon deterrente; eravamo decisi ad attaccarvi e lo abbiamo fatto!

La Iit è il fiore all’occhiello dello stato italiano è una fondazione per lo sviluppo tecnologico e delle politiche nazionali a favore della scienza e della tecnologia. Lavora al potenziamento dei mercati e delle politiche di saccheggio e devastazione ogni giorno commesse dal capitale e dai governi.

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Italia: Operazione Panico – Aggiornamenti prossime udienze (13/12/2018) [it]

Giovedì 13 dicembre l’udienza è stata rinviata, come preannunciato, per malattia di uno dei giudici. E’ stato reso noto, inoltre, che il perito incaricato delle trascrizioni delle intercettazioni ha perso un mese di tempo, perché non si trovavano i file audio (…). Quindi la data di consegna delle trascrizioni slitterà probabilmente di un mese, dal 10 gennaio a metà febbraio. E’ possibile che anche in base a ciò siano state calendarizzate le prossime udienze per l’Operazione Panico:

  • 20 dicembre: conclusione testi accusa per i fatti del Melograno e del 25 aprile

  • 14 febbraio ore 10:30: episodi relativi alla prima sede del Bargello, assalto e bomba carta (gennaio/febbraio 2016)

  • 21 febbraio ore 9: (forse) inizio del botto di Capodanno

  • 28 febbraio ore 9: (forse) perizie DNA

  • 7 marzo ore 12

  • 12 marzo ore 11

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Sardegna [Italia]: Respinti i domiciliari per Paolo [it]

E’ stata respinta la richiesta di Paolo di sostituzione di misura cautelare, quindi del passaggio dal carcere agli arresti domiciliari.

Ricordiamo che Paolo è stato arrestato ormai più di un anno fa, il 31 ottobre 2017, per una rapina a mano armata in un ufficio postale di Cagliari, e per questo è stato condannato in primo grado a 6 anni.

Le motivazioni del non accoglimento della richiesta sono di natura prettamente di merito, cioè viene fatto rilevare come “i fatti per cui si procede siano particolarmente gravi e denotano la freddezza degli autori della rapina e la loro spregiudicatezza in relazione alle circostanze e modalità del fatto”, inoltre “relativamente al tempo trascorso… è un tempo assolutamente ancora adeguato alla gravità dei reati commessi ed alla misura della severa pena comminata…”, pertanto “non sussiste alcun motivo per revocare la custodia cautelare in atto, mentre sussistono ottimi motivi per mantenerla in atto”.

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Italia: Aggiornamenti processo “Scripta Manent” [it]

Nel corso dell’ udienza del 14 novembre è stato notificato per l’ennesima volta il calendario udienze, dopo che l’addetta del Tribunale alle trascrizioni delle intercettazioni ha chiesto ulteriore tempo, ottenendo 60 giorni di proroga e venendo nominata pure una seconda perita.

Il PM ha riferito che la P.G. (polizia giudiziaria) aveva dimenticato di consegnare un cd audio e durante l’udienza ha provato a chiedere proroga della custodia cautelare, ma per ora è stato fissato un calendario che rientrerebbe all’interno dei tempi di custodia cautelare… che scadrebbe a fine febbraio (calcolando le 30/35 udienze avvenute, da metà gennaio la scadenza slitta al 18 febbraio più qualche giorno a seconda delle udienze tenute a gennaio). Nell’udienza del 14 ha relazionato il perito DNA del Tribunale, nominato dopo la relazione di Capra (perito DNA della difesa), che aveva contestato su diversi punti l’attendibilità della vecchia perizia.

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Italia: Nuovamente trasferito l’anarchico sardo prigioniero deportato Davide Delogu [it]

Dopo un mese e mezzo trascorso in Sardegna per seguire un processo, il compagno anarchico sardo Davide Delogu è stato nuovamente deportato nella galera di Augusta (Siracusa).

Genova [Italia]: Tattoo Circus Benefiti Prigionieri/e – 1 e 2 Dicembre [it]

SABATO 1° DICEMBRE :
DALLE 14 FINO A SERA: tatuaggi, piercing, massaggi e trattamenti osteopatici personalizzati
ALLE ORE 18: Presentazione del libro “I giustizieri. Propaganda del fatto e attentati anarchici di fine ottocento”, Edizioni Monte Bove, con l’autore Gino Vatteroni
DALLE 21: cena
A SEGUIRE DJ SET

DOMENICA 2 DICEMBRE:
DALLE 12 FINO A SERA: tatuaggi, piercing, massaggi e trattamenti osteopatici personalizzati
ALLE ORE 14: Aggiornamento sul processo “Scripta Manent”

Presso il CIRCOLO LIBERTARIO VAL BISAGNO in Piazzale Adriatico, Genova
In treno: dalla stazione Brignole, autobus 48 480 482 680
In auto: uscita Genova est, procedere su SS45 fino a Piazza Adriatico

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Italia: Aggiornamenti sull’anarchico sardo prigioniero deportato Davide Delogu (13/11/2018) [it]

Oggi 13/11/2018 il compagno anarchico sardo prigioniero deportato Davide Delogu è stato assolto per quanto riguarda il “procedimento Buoncammino”. Davide si trovava sotto processo con l’accusa di tantata evasione in seguito ad una ribellione avvenuta nel 2013 all’interno del carcere di Cagliari.

Madrid [Spagna]: Sabotati bancomat in solidarietà con i compagni detenuti (12/11/2018) [it]

Nella notte tra l’11 e il 12 novembre 20 bancomat sono stati sabotati con martelli nella zona nord di Madrid. Che si moltiplichi l’azione anarchica per ogni colpo di Stato. Che la solidarietà si più delle parole.

Un saluto alle persone colpite dalla repressione lo scorso 29 ottobre per altri attacchi contro le istituzioni bancarie. Forza e affetto alla nostra compagna Lisa, detenuta dallo Stato tedesco per la rapina di una banca ad Aquisgrana.

Per l’anarchia.



Italia: Aggiornamento sul sciopero della fame di Paska e appello alla solidarietà (10/11/2018) [it]

Aggiornamenti su Paska del 10\11\18:
Paska ci ha fatto sapere che è stato spostato in isolamento e che ci rimarrà per 15 giorni, a regime chiuso, ha solo mezz’ora d’aria, il resto del tempo lo passa da solo in cella, per gli spostamenti ha sempre una scorta di 2-3 guardie e i colloqui li fa in separata sede, a porta aperta e con il piantone delle guardie sulla porta. Ha segni evidenti in faccia del pestaggio subito prima dell’udienza dell’8\11, cosa che ha provato a dichiarare in aula ma che gli è stato impedito di fare dal giudice che ha perentoriamente ordinato che venisse portato fuori dalle guardie. Ha provato a farsi refertare le botte (ha preso duri colpi sia in testa che sulla schiena) ma il medico non ha refertato proprio nulla, per questo intende chiedere il divieto di incontro con i medici e gli infermieri.
Nonostante ciò Paska tiene duro e porta avanti le sue lotte a testa alta.
Rilanciamo l’invito al presidio sotto il carcere di La Spezia il 18\11\18 alle 15:00.
PASKA LIBERO E SPORTIVO.

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Italia: Resoconto dell’udienza dell’8 novembre per “l’operazione Panico” [it]

Giovedì 8 novembre c’è stata la terza udienza per l’Operazione Panico. Come si sia svolta, non si sa e alla fine non ci interessa più di tanto. I fatti si commentano da soli.

In aula erano presenti Giova, Ghespe e Paska, qualuno degli imputati, e un pubblico di compagni. Non appena è iniziata l’udienza, Paska ha chiesto la parola, tramite il suo avvocato, per leggere una dichiarazione. E’ arrivato in aula con i segni delle botte prese nel carcere di La Spezia la mattina stessa, prima della traduzione a Firenze. Ha iniziato a leggere la sua dichiarazione, che cominciava narrando il pestaggio da parte dei secondini, ma il giudice ha ordinato subito che gli venisse spento il microfono, blaterando che ciò che stava dicendo non era pertinente al processo, che quella non era la sede competente per denunciare quei fatti e cazzate simili. Paska, nonostante ciò, ha continuato a leggere alzando la voce, ma è stato strattonato via dalle infami guardie, che hanno tentato di strappargli di mano i fogli, rinchiudendolo nei sotterranei del tribunale. I compagni presenti e gli imputati si sono alzati protestando rumorosamente, e per tutta risposta il giudice ha espulso il pubblico dall’aula. A quel punto, anche gli imputati sono usciti per confrontarsi con gli altri, mentre l’avvocato di Paska ha chiesto che fosse riammesso in aula, anche nella gabbia se necessario, e ha ricordato che il suo assistito è da qualche giorno in sciopero della fame per protestare contro le condizioni detentive e per chiedere il trasferimento ad un altro carcere. Al giudice, ovviamente, gliene importava ben poco, e ha disposto che Paska rimanesse chiuso nelle celle sotterranee. Gli imputati sono rientrati in aula per leggere una breve dichiarazione, affermando che anche il giudice è complice dei maltrattamenti che sta subendo Paska in carcere, ribadendo la solidarietà ai tre compagni prigionieri e la volontà di non continuare ad assistere all’udienza. Il giudice ha provato a interrompere quasi subito, parlando sopra al compagno che stava leggendo la dichiarazione, al che gli imputati sono usciti dall’aula definitivamente. Sappiamo che subito dopo anche Giova e Ghespe hanno chiesto di essere portati via, e la cosa ha forse provocato nel giudice un ripensamento, perché ha fatto richiamare Paska per chiedergli se volesse tornare in aula. Il compagno ha assentito, e così pure Giova e Ghespe. I compagni imputati invece sono rimasti all’esterno del tribunale, dove alcuni hanno improvvisato un breve presidio nei pressi del cancello d’ingresso, per poi riunirsi con gli altri nell’attesa di salutare i compagni al termine dell’udienza. Questo però non è stato possibile, perché i tre, a fine processo, sono stati caricati in fretta e furia nei furgoni cellulari che hanno fatto un pezzo di strada in contromano per non passare davanti ai compagni, ma si sa, la miseria umana dei secondini non ha confini.

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La Spezia [Italia]: Paska in sciopero della fame (05/11/2018) [it]

Paska in risposta alla condizioni detentive e alle provocazioni delle guardie ha iniziato uno sciopero della fame da lunedì 5 novembre.

Il 18 novembre ci sarà un presidio sotto il carcere di La Spezia

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Provocazioni delle guardie nei confronti di Paska

Il processo riguardo la denominata “operazione Panico” a Firenze, per la quale tre nostri compagni sono detenuti (e tante/i altre/i imputate/i) prosegue, ed è arrivato alla sua terza udienza.

I giorni immediatamente precedenti alla prima udienza, Paska, detenuto nel carcere di Teramo, viene trasferito al carcere di La spezia: durante la traduzione le guardie gli “smarriscono” effetti personali e gli negano ogni informazione sulla sua destinazione e sulla durata della permanenza nella nuova prigione.

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Roma [Italia]: Attaccato ripetitore (09/2018) [it]

In una sera di settembre ci siamo mossi per attaccare col fuoco un ripetitore telefonico. avevamo negli occhi e nel cuore la rabbia per la morte di una persona alla foresta di Hambach, durante la resistenza allo sgombero della polizia. le infrastrutture delle telecomunicazioni sono oggi uno dei perni del moderno dominio tecnologico, funzionali al funzionamento di altri dispositivi e strutture tecnologiche facenti parte anch’essi di una rete complessa, in cui ogni elemento è dipendente dall’altro. l’essenza autoritaria del sistema è espressa chiaramente da questa interdipendenza tecnologica. nonostante la tendenza oggi sia di creare sistemi sempre più autonomi, è ancora possibile colpirne un elemento mettendo fuori uso l’intera rete con un effetto a cascata.

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Italia: Documento dell’anarchico sardo prigioniero deportato Davide Delogu [it]

(Il documento che segue è stato redatto e letto dal compagno anarchico Davide Delogu il 10 Ottobre 2018, durante un udienza del processo che lo vede accusato di tentata evasione dalla galera di “Buoncammino” nel 2013, nella città di Cagliari, in Sardegna)


Come si sa, inizialmente questo processo è stato bloccato per un anno dal D.A.P., tentando (fallendo) di imporlo in videoconferenza, abusando l’utilizzo di tale “misura di emergenza”, per incatenarmi nel ruolo di ostaggio inerme da una tecnologia insidiosa e prevaricatrice, per fiaccare la volontà del detenuto come strumento per depersonalizzarlo, per chi non resiste, prenderlo per sfinimento, isolarlo dal proprio contesto affettivo e solidale, per far tacere nella rassegnazione la tensione refrattaria , e in particolare la lotta contro il carcere, realtà invece che non ha mai cessato di esistere/resistere nonostante tutto. Sono le stesse “misure emergenziali” con cui vengo ingabbiato nelle cloache penitenziarie della Sicilia da anni (deportato come conseguenza repressiva alle lotte intraprese nel carcere di “Buoncammino”) con l’applicazione di reggimi differenzianti, tra i quali l’estremizzazione dell’isolamento 14-BIS, attuati con arbitrarietà feroci, perverse metodiche sioniste, per abbattere moralmente e fisicamente il detenuto,e con esso quella lotta originaria, che non sono riusciti tuttavia a fermare, essendo un’individualità viva, incorreggibile/indomabile e non soggetto ad alienazione/annichilimento carcerario, alimentando invece più rabbia, disprezzo e determinazione nell’affrontare combattendo la tortura bianca degli isolamenti continui e totali in questione, ma anche del carcere in generale, quale strumento vendicativo dello Stato, con cui pianifica e sperimenta sulla nostra pelle di dannati, l’evoluzione repressiva sull’ideologia della manipolazione dell’identità e sull’appiattimento delle menti e degli istinti, all’interno di un vivere subumano, da automi, per il mantenimento non solo del potere carcerario (che si può colpire quando si vuole…) ma dell’intero dominio imperialistico-capitalista di civilizzazione del sistema di cose esistenti nella società e in tutto ciò che vi è attorno.

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Milan [Italy]: Villa Vegan under eviction [en]

Villa Vegan squat is under eviction! Days of resistance!

In recent days it has come rumor that they want to evict Villa Vegan Tuesday, October 30th.

We believe it is a trust information and we are determined to resist, so let’s make a call to all the people in solidarity reach us to prepare together resistance and mobilization against the eviction. It is welcome anyone who wants to support the place, who has crossed over the years, who has carried on the struggles that here have found complicity, all the comrades who they think that if they want to evict an anarchist space occupied by 20 years must cost him dear.

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Italia: NUOVO IBAN per cassa di solidarietà Operazione Panico [it]

Comunichiamo il nuovo IBAN per versamenti sul conto a sostegno delle spese (legali e per i prigionieri) dell’ Operazione Panico.
La Carta è sempre la stessa, n. 5333171039986134 intestata a Youssra Ramadan, agenzia Poste Italiane.

IBAN:IT71Q3608105138290113490114
BIC/SWIFT (per transazioni internazionali): PPAYITR1XXX

The IBAN and BIC codes to send money to support legal costs & prisoners of the Operation Panico have changed. These are the new ones.

Voilà les nouveaux Iban et Bic pour le soutien des frais de justice et des prisonniers pour l’Operation Panico.

Scorzè [Italia]: Liberare degli animali, distruggere le gabbie (12/09/2018) [it]

La notte del 12 settembre, in località Rio San Martino a Scorzè (provincia di Venezia), un incendio ha distrutto un capannone che conteneva l’ufficio e la rimessa di un allevamento di visoni. I danni sono di 300.000 euro secondo il proprietario, Michele Caccaro. Nessun animale è stato ferito.

È il quinto attacco che questa impresa subisce in quattro anni. I rappresentanti della filiera della pellicceria, fieri della loro competenza Made in Italy, non esitano a parlare di “terrorismo”.

Un furgone della stessa ditta era già stato incendiato la notte dal 30 giugno al 1° luglio 2017. Le telecamere di sorveglianza avevano filmato due persone incappucciate che cercavano senza successo di rompere i vetri del locale dove ci sono le gabbie, prima di versare del liquido infiammabile attraverso un vetro rotto del veicolo. Migliaia di visoni vi erano stati liberati a febbraio 2016, quando il sistema d’allarme era stato sabotato decine di metri di recinto abbattuti e le gabbie aperte. Una scritta firmata “Animal Liberation Front” era stata lasciata sul luogo. Già a fine agosto e a fine ottobre 2014, centinaia di mustelidi, dei 700 che vi si trovavano imprigionati, avevano potuto uscire (ma la maggior parte era stata di nuovo catturata).

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Italia: Resoconto della giornata del 9 ottobre, prima udienza del processo per l’operazione “Panico” [it]

Ieri, martedì 9 ottobre, si è tenuta la prima udienza (rinviata dal 12 luglio) del processo per l’operazione “Panico”. Un folto pubblico di compagni e compagne ha accolto calorosamente l’ingresso in aula dei 3 compagni prigionieri presenti all’udienza, provocando la stizza crescente del presidente del collegio giudicante. I tre hanno risposto ai saluti sorridendo e salutando, mentre le guardie infami li strattonavano verso il loro posto, in prima fila; non sono stati messi nelle gabbie, bensì a fianco dei difensori, divisi dagli altri coimputati da un muro compatto di secondini. Mossa che comunque non ha impedito lo scambio di sguardi, baci, e segnali d’affetto tra noi e loro. L’udienza s’è svolta secondo noioso copione: c’è stata nuovamente la discussione sull’ammissibilità delle parti civili, i giudici si son ritirati per deliberare, per poi rientrare e proclamare il fatto che, anche a processo riunito, tutte le parti civili (già citate per l’udienza preliminare) sono ammissibili. Successivamente c’è stato un breve dibattito in merito all’ordine temporale con cui disporre le perizie sulle intercettazioni rispetto alle testimonianze (se prima, dopo o durante), e la richiesta delle prove da parte di accusa e difesa. L’udienza è terminata con la calendarizzazione delle successive quattro udienze:

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Italia: Contro l’occhio del potere [it]

Da quel pezzo di terra chiamato Italia, nella regione chiamata Romagna.
Era una notte di luna piena, o forse una notte nera come il corvo, o forse erano tutte quelle notti che...

Scegli di viverti la città non più come una garrota di cemento e percorsi obbligati ma nel tentativo di decidere tu, sceglierti la strada, scavalcare ostacoli; giocare a nascondino con tutti gli agenti del controllo, umani o macchine (che poi si assomigliano e coincidono sempre di più) e attaccare questo presente che ci dà tanta rabbia e altrettanti obiettivi.

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La passione per la libertà Intervista a Jean Weir [it]

Allora, com’è che ti sei fatta arrestare, il 19 settembre 1994, insieme ad altri quattro compagni (Antonio Budini, Christos Stratigopulos, Eva Tziutzia e Carlo Tesseri) con l’accusa di rapina a mano armata alla Cassa Rurale di Serravalle d’Ala (TN), in Italia? Qual è stata l’evoluzione della tua vita che ti ha portato a quella situazione?


Com’è che mi sono fatta arrestare quel 19 settembre 1994? Beh, ovviamente non si è trattato di un “crimine perfetto”... Un paio di persone del posto hanno visto dei tizi scavalcare una staccionata in località Chizzola e andare nei boschi su per le montagne: ne è seguita una massiccia “caccia all’uomo” e nel giro di qualche ora siamo stati tutti presi. Ma non credo sia questo ciò che intendevate. Mi avete chiesto come la mia vita è evoluta fino portarmi a quel momento. Cercherò di rispondere a questa domanda, che sembra implicare il fatto che quello sia stato una specie di momento culminante verso il quale la mia vita avrebbe teso.

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