Prigionieri anarchici
Carcere di Fleury-Mérogis [Francia]: Lettera dell’anarchico Damien Camelio – “Contributo per un dibattito sulla giustizia” (01/2017) [it]
Avendo appreso che il 9 gennaio si svolgerà a Parigi un dibattito sulla giustizia, vorrei provare a parteciparvi per lettera, anche se non ho alcuna informazione sul tenore del dibattito visto che mi sono stati rifiutati sia i permessi di visita che i contatti telefonici.
Il tema della giustizia pone una moltitudine di questioni, quella sulla repressione, quella dell’autorità, della reclusione, del mantenimento della classe dominante e dell’ordine, della sottomissione e della ribellione, evidentemente legato a quello della difesa e dell’attacco, della rassegnazione o della dignità, dell’inazione o della vendetta.
Questa scelta personale appartiene ben inteso ad ogni individuo ed io non mi voglio certo presentare come colui che impartisce lezioni a qualcuno, né come martire o eroe che certo non sono. Non parlerò che della mia propria scelta che non è motivata da un dovere rivoluzionario fantasma, ma dalla volontà, dalla necessità che mi è propria di sentirmi più libero, più degno, più vivo di quanto non vorrebbero i miei carcerieri.
Il mio bagaglio intellettuale e teorico è relativamente limitato, ma la mia vita rassomiglia piuttosto a quella di una canaglia che a quella di un universitario, misuro a gran passi i corridoi dei tribunali dall’età di tredici anni e quelli delle prigioni dall’età di 17.
Queste osservazioni sono dunque il frutto più della mia esperienza personale, molto soggettiva, che quelle di uno che ha una certa postura ideologica prestabilita. Anche se oggi mi riconosco nell’anarchia non ne avevo la minima conoscenza quando, ancora bambino, ho conosciuto la mia prima detenzione con un fermo di polizia.
Fin da giovane, sono sempre stato contro le ingiustizie, contro coloro che le permettono e possiedono tutto, e contro coloro che li proteggono, ed è così che ho appreso a spogliare i primi e ad attaccare i secondi. Tra noi canaglie abbiamo un proverbio: 9 volte per te e una volta per gli sbirri. (?) È inevitabile, nella guerra sociale, asimmetrica per definizione, il minimo choc frontale ci sarà fatale perché loro sono
...
Il tema della giustizia pone una moltitudine di questioni, quella sulla repressione, quella dell’autorità, della reclusione, del mantenimento della classe dominante e dell’ordine, della sottomissione e della ribellione, evidentemente legato a quello della difesa e dell’attacco, della rassegnazione o della dignità, dell’inazione o della vendetta.
Questa scelta personale appartiene ben inteso ad ogni individuo ed io non mi voglio certo presentare come colui che impartisce lezioni a qualcuno, né come martire o eroe che certo non sono. Non parlerò che della mia propria scelta che non è motivata da un dovere rivoluzionario fantasma, ma dalla volontà, dalla necessità che mi è propria di sentirmi più libero, più degno, più vivo di quanto non vorrebbero i miei carcerieri.
Il mio bagaglio intellettuale e teorico è relativamente limitato, ma la mia vita rassomiglia piuttosto a quella di una canaglia che a quella di un universitario, misuro a gran passi i corridoi dei tribunali dall’età di tredici anni e quelli delle prigioni dall’età di 17.
Queste osservazioni sono dunque il frutto più della mia esperienza personale, molto soggettiva, che quelle di uno che ha una certa postura ideologica prestabilita. Anche se oggi mi riconosco nell’anarchia non ne avevo la minima conoscenza quando, ancora bambino, ho conosciuto la mia prima detenzione con un fermo di polizia.
Fin da giovane, sono sempre stato contro le ingiustizie, contro coloro che le permettono e possiedono tutto, e contro coloro che li proteggono, ed è così che ho appreso a spogliare i primi e ad attaccare i secondi. Tra noi canaglie abbiamo un proverbio: 9 volte per te e una volta per gli sbirri. (?) È inevitabile, nella guerra sociale, asimmetrica per definizione, il minimo choc frontale ci sarà fatale perché loro sono
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16 gen 2017 Leggi il testo completo...
Italy: Update on Operation “Scripta Manent” (16/01/2017) [en]
The Court of Cassation decided to commit Daniele for trial, concerning the decision of Court of Liberty [provincial appeals court]. Additionally, on January 10th the judge for the preliminary investigations rejected the house arrest.
We have been informed, after the prison visits, that Marco Bisesti has had the disciplinary council on January 13th, but he did not know its outcome yet, following the fact that he smashed with a coatrack several objects in prison office. This gesture was triggered by the installation of opaque windows which actually made impossible to look outside the building.
Italija: Vijesti o Operaciji “Scripta Manent” (16.01.2017.)
Kasacijski sud je odlučio pokrenuti sudski postupak protiv Danielea, u vezi odluke Suda Slobode [regionalni žalbeni sud]. K tome, 10. januara mu je istražni sudac odbio kućni pritvor.
Doznajemo, nakon zatvorskih posjeta, da je Marco Bisesti imao disciplinarno vijeće 13. januara, ali još nije upoznat s ishodom, zbog činjenice da je vješalicom razbio nekoliko predmeta u zatvorskom uredu. Gestu je potaknula instalacija neprovidnih prozora koji zaista onemogućuju pogled izvan zgrade.
We have been informed, after the prison visits, that Marco Bisesti has had the disciplinary council on January 13th, but he did not know its outcome yet, following the fact that he smashed with a coatrack several objects in prison office. This gesture was triggered by the installation of opaque windows which actually made impossible to look outside the building.
Italija: Vijesti o Operaciji “Scripta Manent” (16.01.2017.)
Kasacijski sud je odlučio pokrenuti sudski postupak protiv Danielea, u vezi odluke Suda Slobode [regionalni žalbeni sud]. K tome, 10. januara mu je istražni sudac odbio kućni pritvor.
Doznajemo, nakon zatvorskih posjeta, da je Marco Bisesti imao disciplinarno vijeće 13. januara, ali još nije upoznat s ishodom, zbog činjenice da je vješalicom razbio nekoliko predmeta u zatvorskom uredu. Gestu je potaknula instalacija neprovidnih prozora koji zaista onemogućuju pogled izvan zgrade.
16 gen 2017 Leggi il testo completo...
Berlino [Germania]: Incendiato l’ufficio di polizia in solidarietà con l’anarchico detenuto Damien Camelio (25/12/2016) [it]
Il 25 dicembre 2016 abbiamo incendiato il container della Ordnungsamt [polizia municipale, n.d.t.] nel quartiere di Steglitz a Berlino. A causa dei lavori in corso nell’istituzione gli ausiliari della polizia in quel periodo erano alloggiati nei container che servivano da uffici. Pe questo metodo siamo stati ispirati dall’attacco incendiario contro gli sbirri nel quartiere di Rissen ad Amburgo.
Che il nuovo pagliaccio in carica degli Interni faccia passare questo attacco sotto silenzio, a differenza del suo predecessore che denunciava ogni traccia d’incendio come attacco, a noi non interessa minimamente.
Se il monopolio d’informazione possa avere degli effetti sul dibattito intorno allo scenario di lotta radicale, ci sembra alquanto dubbio, relativo al basso livello di formazione teorica anarchica nella zona di lingua tedesca.
Tuttavia, vorremo dire qualcosa sulle nostre motivazioni di questo attacco.
Gli “spazi senza-legge” voluti da alcuni nel quartiere di Friedrichshain dovrebbero o corrispondere ad una necessità reale, almeno di una parte degli abitanti, oppure ad un’embrione di perdita del potere da parte dell’organo statale. Attualmente, entrambi gli scenari sono visibili ovunque a Berlino. Ovviamente, esistono quartieri dove la gioia suscitata da attacchi contro gli sbirri è più notevole che altrove. Eppure, la partecipazione a tali attacchi non è abbastanza forte. Questo difetto emerge da anni d’isolamento, dal rincorrere obiettivi incoerenti e da nuove tematiche apparse nella società. Ma uno dei fattori principali è indubbiamente il vuoto di contenuti, che galleggia come un tappeto d’alghe nel mare, talvolta in superficie, e talvolta in basso.
Contemporaneamente, nessun gruppo di sinistra radicale o antifascista è ormai disposto a creare delle priorità in materia di lotta. Né i quartieri vengono costantemente ripuliti dai nazi, né le strutture di clandestinità per le persone che ne hanno bisogno vengono diffuse con metodi pratici e di propaganda.
Per questo ci è apparso ragionevole attaccare il nemico nel suo punto debole. Mentre i gorilla pattugliano la città rincorrendo l’ordine, terrorizzando i gruppi marginali ed esigendo soldi per ogni chewing-gum incollato sul marciapiede, noi siamo andati a casa loro.
Nel quartiere di Steglitz la maggior parte di persone non avrà problemi con la Ordnungsamt, ma anche qui ci sono “gruppi e zone problematici” che hanno fatto, almeno, un piccolo sorriso per il nostro piccolo incendio. In caso contrario, vi abbiamo fatto un regalo per la vostra festa di ipocrisia.
I nostri atti d’agitazione non si adattano alle priorità locali, neanche dopo la situazione attuale, ma sono in funzione dei nostri obiettivi politici. L’ordine in vigore è presente ovunque, e conduce la gente all’obbedienza e alla servitù, quindi l’ordine sociale ci è avverso.
Con questo attacco sosteniamo gli obiettivi formulati in certi testi di chiamata per il contro-summit di G20 ad Amburgo, i quali non vogliono rimanere solo una chiamata temporanea, ma bensì creare un’esplosione di rabbia diffusa e continua contro l’ordine esistente oltre i confini tematici e nazionali.
Ma soprattutto un aumento di confronto diretto in strada con le forze del regime è di fatto necessario per aumentare gli atti di sabotaggio. Il cammino verso l’Amburgo in luglio necessita di più rivolte di quelle che accadono oggi.
Per questo salutiamo in particolare i detenuti per gli scontri dell’anno scorso a Thunfisch, incarcerati nella prigione di Lichtenberg, e Damien nella prigione di Fleury.
Gruppi autonomi
Berlin [Njemačka]: Zapaljen ured policije u znak solidarnosti s anarhističkim zatvorenikom Damienom Cameliom (25.01.2016.)
25. decembra 2016. podmetnuli smo požar u kontejner Ordnungsamta [općinska policija, nap.prev.] u berlinskoj četvrti Steglitz. Zbog radova u toku na zgradi institucije pomoćnici policije su bili trenutno smješteni u kontejnerima koji su služili kao uredi. Nadahnuće za tu metodu pronašli smo u napadu požarom na pandure u hamburškoj četvrti Rissen.
Da li će novi klaun na poziciji senatora unutrašnjih poslova prešutjeti navedeni napad, za razliku od svog prethodnika koji je svaki trag požarao smatrao napadom, to nas uopće
Che il nuovo pagliaccio in carica degli Interni faccia passare questo attacco sotto silenzio, a differenza del suo predecessore che denunciava ogni traccia d’incendio come attacco, a noi non interessa minimamente.
Se il monopolio d’informazione possa avere degli effetti sul dibattito intorno allo scenario di lotta radicale, ci sembra alquanto dubbio, relativo al basso livello di formazione teorica anarchica nella zona di lingua tedesca.
Tuttavia, vorremo dire qualcosa sulle nostre motivazioni di questo attacco.
Gli “spazi senza-legge” voluti da alcuni nel quartiere di Friedrichshain dovrebbero o corrispondere ad una necessità reale, almeno di una parte degli abitanti, oppure ad un’embrione di perdita del potere da parte dell’organo statale. Attualmente, entrambi gli scenari sono visibili ovunque a Berlino. Ovviamente, esistono quartieri dove la gioia suscitata da attacchi contro gli sbirri è più notevole che altrove. Eppure, la partecipazione a tali attacchi non è abbastanza forte. Questo difetto emerge da anni d’isolamento, dal rincorrere obiettivi incoerenti e da nuove tematiche apparse nella società. Ma uno dei fattori principali è indubbiamente il vuoto di contenuti, che galleggia come un tappeto d’alghe nel mare, talvolta in superficie, e talvolta in basso.
Contemporaneamente, nessun gruppo di sinistra radicale o antifascista è ormai disposto a creare delle priorità in materia di lotta. Né i quartieri vengono costantemente ripuliti dai nazi, né le strutture di clandestinità per le persone che ne hanno bisogno vengono diffuse con metodi pratici e di propaganda.
Per questo ci è apparso ragionevole attaccare il nemico nel suo punto debole. Mentre i gorilla pattugliano la città rincorrendo l’ordine, terrorizzando i gruppi marginali ed esigendo soldi per ogni chewing-gum incollato sul marciapiede, noi siamo andati a casa loro.
Nel quartiere di Steglitz la maggior parte di persone non avrà problemi con la Ordnungsamt, ma anche qui ci sono “gruppi e zone problematici” che hanno fatto, almeno, un piccolo sorriso per il nostro piccolo incendio. In caso contrario, vi abbiamo fatto un regalo per la vostra festa di ipocrisia.
I nostri atti d’agitazione non si adattano alle priorità locali, neanche dopo la situazione attuale, ma sono in funzione dei nostri obiettivi politici. L’ordine in vigore è presente ovunque, e conduce la gente all’obbedienza e alla servitù, quindi l’ordine sociale ci è avverso.
Con questo attacco sosteniamo gli obiettivi formulati in certi testi di chiamata per il contro-summit di G20 ad Amburgo, i quali non vogliono rimanere solo una chiamata temporanea, ma bensì creare un’esplosione di rabbia diffusa e continua contro l’ordine esistente oltre i confini tematici e nazionali.
Ma soprattutto un aumento di confronto diretto in strada con le forze del regime è di fatto necessario per aumentare gli atti di sabotaggio. Il cammino verso l’Amburgo in luglio necessita di più rivolte di quelle che accadono oggi.
Per questo salutiamo in particolare i detenuti per gli scontri dell’anno scorso a Thunfisch, incarcerati nella prigione di Lichtenberg, e Damien nella prigione di Fleury.
Gruppi autonomi
Berlin [Njemačka]: Zapaljen ured policije u znak solidarnosti s anarhističkim zatvorenikom Damienom Cameliom (25.01.2016.)
25. decembra 2016. podmetnuli smo požar u kontejner Ordnungsamta [općinska policija, nap.prev.] u berlinskoj četvrti Steglitz. Zbog radova u toku na zgradi institucije pomoćnici policije su bili trenutno smješteni u kontejnerima koji su služili kao uredi. Nadahnuće za tu metodu pronašli smo u napadu požarom na pandure u hamburškoj četvrti Rissen.
Da li će novi klaun na poziciji senatora unutrašnjih poslova prešutjeti navedeni napad, za razliku od svog prethodnika koji je svaki trag požarao smatrao napadom, to nas uopće
10 gen 2017 Leggi il testo completo...
Čile: Anarhist Ignacio Muñoz osuđen na 3 godine i jedan dan zatvora [hr]
U augustu 2015. uhapšen je Ignacio Muñoz pod optužbom da je prenosio eksplozivnu napravu sastavljenu od aparata za gašenje požara ispunjenog barutom kojem je dodan fitilj za aktivaciju, te letke solidarnosti sa zatvorenicima slučaja PDI.
Nakon što je zaustavljen na bicikli, kraj općine Lo Prado, drug je zadržan u pritvoru zatvora Santiago 1 pod pogubnim zakonom o kontroli oružja.
I sada ga je, nakon suđenja, sud osudio na tri godine i jedan dan zatvora, zbog izmjena navedenog zakona po kojem osuđeni moraju izdržavati kaznu u zatvoru.
Protiv njihovih presuda: Ni zakon o kontroli oružja ni antiteroristički zakon
Za oslobođenje drugova u zatvorima
Cile: Ignazio Muñoz condannato a 3 anni e un giorno
Nell’agosto dell’anno 2015 viene arrestato il compagno Ignacio Muñoz, accusato di trasportare un ordigno esplosivo composto da polvere nera compressa all’interno di un estintore attivato da una miccia, insieme a volantini in solidarietà per i prigionieri del caso PDI.
Dopo essere stato fermato in bicicletta, nei pressi del comune di Lo Prado il compagno è in prigione preventiva sotto la nefasta legge del controllo sulle armi nel carcere di Santiago1.
È ora, dopo aver affrontato il processo, il tribunale lo condanna a 3 anni ed un giorno di prigione effettiva. Ciò è dovuto alle modifiche della suddetta legge per la quale gli accusati devono espiare una pena effettiva.
Contro le loro sentenze: Né legge di controllo sulle armi né legge antiterrorismo.
Per la liberazione dei compagni in prigione.
[tradotto da RadioAzione]
Nakon što je zaustavljen na bicikli, kraj općine Lo Prado, drug je zadržan u pritvoru zatvora Santiago 1 pod pogubnim zakonom o kontroli oružja.
I sada ga je, nakon suđenja, sud osudio na tri godine i jedan dan zatvora, zbog izmjena navedenog zakona po kojem osuđeni moraju izdržavati kaznu u zatvoru.
Protiv njihovih presuda: Ni zakon o kontroli oružja ni antiteroristički zakon
Za oslobođenje drugova u zatvorima
Cile: Ignazio Muñoz condannato a 3 anni e un giorno
Nell’agosto dell’anno 2015 viene arrestato il compagno Ignacio Muñoz, accusato di trasportare un ordigno esplosivo composto da polvere nera compressa all’interno di un estintore attivato da una miccia, insieme a volantini in solidarietà per i prigionieri del caso PDI.
Dopo essere stato fermato in bicicletta, nei pressi del comune di Lo Prado il compagno è in prigione preventiva sotto la nefasta legge del controllo sulle armi nel carcere di Santiago1.
È ora, dopo aver affrontato il processo, il tribunale lo condanna a 3 anni ed un giorno di prigione effettiva. Ciò è dovuto alle modifiche della suddetta legge per la quale gli accusati devono espiare una pena effettiva.
Contro le loro sentenze: Né legge di controllo sulle armi né legge antiterrorismo.
Per la liberazione dei compagni in prigione.
[tradotto da RadioAzione]
5 gen 2017 Leggi il testo completo...
Prison of Latina [Italy]: The Censorship confiscated the texts by anarchist comrade Anna Beniamino (03/01/2016) [en]
The anarchist comrade Anna [arrested in Op. “Scripta Manent] write us that for the first time her outgoing mail has been blocked.
It’s about two texts for the 4th issue of publishing project “Croce Nera Anarchica” [Anarchist Black Cross magazine].
The texts concerned has been sent to me and to comrade Alfredo Cospito.
The Plague Upon You!
Omar Nioi/C.N.A.
Zatvor Latina [Italija]: Anarhističkoj drugarici Anni Beniamino cenzura zaplijenila tekstove (03.01.2017.)
Anarhistička drugarica Anna [uhapšena u Op. “Scripta Manent”] piše nam da joj je po prvi put blokirana izlazna pošta.
Radi se o dva tekta za 4. broj izdavačkog projekta “Croce Nera Anarchica” [časopis Anarhističkog Crnog Križa].
Navedeni tekstovi poslani su kako meni tako i drugu Alfredu Cospitu.
Neka vas kuga pogodi!
Omar Nioi/C.N.A.
It’s about two texts for the 4th issue of publishing project “Croce Nera Anarchica” [Anarchist Black Cross magazine].
The texts concerned has been sent to me and to comrade Alfredo Cospito.
The Plague Upon You!
Omar Nioi/C.N.A.
Zatvor Latina [Italija]: Anarhističkoj drugarici Anni Beniamino cenzura zaplijenila tekstove (03.01.2017.)
Anarhistička drugarica Anna [uhapšena u Op. “Scripta Manent”] piše nam da joj je po prvi put blokirana izlazna pošta.
Radi se o dva tekta za 4. broj izdavačkog projekta “Croce Nera Anarchica” [časopis Anarhističkog Crnog Križa].
Navedeni tekstovi poslani su kako meni tako i drugu Alfredu Cospitu.
Neka vas kuga pogodi!
Omar Nioi/C.N.A.
4 gen 2017 Leggi il testo completo...
Bruxelles [Belgio]: Attacco solidale con l'anarchico Damien, in custodia cautelare a Fleury (12/2016) [it]
E bam!
attacco di solidarietà con il compagno Damien
bruxelles la glaciale:
la scorsa notte mentre passeggiavo innocentemente con la sciarpa fino agliocchi e con il rompivetro in tasca ho incontrato questa vettura di guardie giurate che stazionava solitaria. dopo aver mostrato il dito medio alla telecamera sopra di me, ho spaccato i vetri della macchina.
troppe guardie, troppi sbirri, troppi secondini.
un piccolo pensiero per te quando si spacca Damien
HIT and RUN
P.S. dato che mi ero già scaldato, sulla via di ritorno ho sfondato dei pannelli pubblicitari in vetro che se la tiravano un po’ troppo (del tipo ricchezza di Natale, sapete).
distruzione dedicata a tutti/e quelli/e che non aspettano
Bruxelles [Belgija]: Solidarni napad s Damienom, u pritvoru u Fleuryju (12.2016)
I bum!
solidarni napad s drugom Damienom
bruxelles ledena:
prošle noći, dok sam nedužno šetao pokriveno šalom do očiju i razbijačem stakla u džepu, sreo sam to vozilo zaštitara koje je usamljeno stajalo. nakon što sam pokazao srednji prst telekameri iznad mene, razbio sam stakla automobila.
previše zaštitara, previše pandura, previše stražara.
mali znak pažnje za tebe kada se razbija Damien
HIT and RUN
P.S. pošto sam se već bio zagrijao, dok sam se vraćao razbio sam staklene reklamne panele koji su se previše folirali (tipa božićne raskoši, znate već).
uništenje posvećeno svima koji ne čekaju
attacco di solidarietà con il compagno Damien
bruxelles la glaciale:
la scorsa notte mentre passeggiavo innocentemente con la sciarpa fino agliocchi e con il rompivetro in tasca ho incontrato questa vettura di guardie giurate che stazionava solitaria. dopo aver mostrato il dito medio alla telecamera sopra di me, ho spaccato i vetri della macchina.
troppe guardie, troppi sbirri, troppi secondini.
un piccolo pensiero per te quando si spacca Damien
HIT and RUN
P.S. dato che mi ero già scaldato, sulla via di ritorno ho sfondato dei pannelli pubblicitari in vetro che se la tiravano un po’ troppo (del tipo ricchezza di Natale, sapete).
distruzione dedicata a tutti/e quelli/e che non aspettano
Bruxelles [Belgija]: Solidarni napad s Damienom, u pritvoru u Fleuryju (12.2016)
I bum!
solidarni napad s drugom Damienom
bruxelles ledena:
prošle noći, dok sam nedužno šetao pokriveno šalom do očiju i razbijačem stakla u džepu, sreo sam to vozilo zaštitara koje je usamljeno stajalo. nakon što sam pokazao srednji prst telekameri iznad mene, razbio sam stakla automobila.
previše zaštitara, previše pandura, previše stražara.
mali znak pažnje za tebe kada se razbija Damien
HIT and RUN
P.S. pošto sam se već bio zagrijao, dok sam se vraćao razbio sam staklene reklamne panele koji su se previše folirali (tipa božićne raskoši, znate već).
uništenje posvećeno svima koji ne čekaju
3 gen 2017 Leggi il testo completo...
Bruxelles [Belgio]: Bruciate macchine dei collaborazionisti in segno di solidarietà (31/12/2016) [it]
La nostra visione della festa
piccoli piaceri quotidiani
Ecco: è festa.
Si beve, si fuma, ci si sfonda per dimenticare che quest’anno somiglierà a tutti gli altri. O sarà ancora peggio.
La nostra idea della festa era un po’ diversa.
Stufi della falsa intensità dei soliti apputamenti del movimento, benpensanti e alcolici, abbiamo deciso di andare fare festa come piace a noi.
Esageriamo rapidamente. Dobbiamo ammettere che non sappiamo trattenerci.
Falsh di un istante, riapro gli occhi e respiro forte sotto il mio passamontagna, mi sforzo di inspirare col naso ed espirare con la bocca. Sono totalmente nell’attimo presente e null’altro sembra avere importanza.
Gestire il proprio stress. Verifico per la quattordicesima volta di avere l’accendino. Un lampeggiante passa poco lontano, contatto fisico con gli amici. Come una voglia di battersi contro tutta questa rassegnazione.
Dai, si va, a testa bassa. Nella mia testa ci sono dei canti di delinquente che risuonano.
Si posa della diavolina sotto le ruote, si guarda bene tutt’intorno, si accende, si corre, brucia già bene, non si ride ancora, troppa tensione.
Più tardi, ci si distende un po’, si ride, ci si accarezza. Veloci. Furtivi. Sono momenti rubati.
Momenti di vita. Certo che bruciamo della macchine. E a dirvela tutta, nonsolo a San Silvestro.
Certo che lo facciamo senza rivendicazione.
Certo che abbiamo l’indecenza di essere ancora vivi.
Sono cose che ripetiamo senza sosta, ma non aspettiamo nulla.
Non crediamo che andrà meglio e che la gente si rivolterà, o che possiamo rivoluzionare questa società.
Non abbiamo tempo di distribuire dei volantini del cazzo, dei manifesti, di persuadere, di invitare, di convincere, di arruolarsi, di sedurre.
Abbiamo l’impazienza avvitata al corpo e rifiutiamo questo gioco.
Noi troviamo la nostra libertà nell’attacco, non nell’attesa di futuri migliori o di ipotetiche condizioni riunite o di prospettive e progettualità insurezzionali.
In una totale assenza di freni, abbiamo incendiato una macchina di guardie giurate, una appartenente alla ditta Vinci [grande impresa francese di lavori pubblici, che costruisce, fra altre porcherie, prigioni; NdT] e una della società Bam (e bam! suona come un invito, no?), costruttori di prigioni in Belgio.
Oltre la gioia che ci ha procurato, volevamo mandare un piccolo messaggio ai compa incarcerati/e.
Sia ai compa dell’internazionale nera, agli impazienti, agi arrabbiati, a quelli/e che non aspettano che scoppi il casino per lanciarsi, a tutti/e quelli/e che cospirano, che al compagno Damien, arrestato di recente per devastazione (viva il van, viva il van, viva il vandalismo).
Ci rivediamo presto.
Scandalosamente vostri
Delle teste bruciate
[tradotto in italiano da guerresociale]
Bruxelles [Belgio]: Zapaljena vozila kolaboracionista u znak solidarnosti (31.12.2016)
Naše pojam zabave
mali svakodnevni užitci
Evo: zabava je.
Pije se, puši, ubijamo se da bi zaboravili kako će i ova godina naličiti svakoj drugoj. Ili će pak biti još gore.
Naš pojam zabave je nešto drugačiji.
Umorni od lažnog intenziteta uobičajenih druženja pokreta, dobronamjernih i alkoholnih, odlučili smo da se zabavimo onako kako se nama sviđa.
Brzo pretjerujemo. Moramo priznati da se ne znamo ustezati.
Bljesak trenutka, ponovno otvaram oči i snažno dišem ispod fantomke, trudim se da udišem kroz nos i izdišem na usta. Potpuno sam u sadašnjem trenutku i čini se da ništa drugo nije bitno.
Upravljati vlastitim stresom. Po četrnaesti put provjeravam da li imam upaljač. U blizini prolazi patrolno vozilo, fizički kontakt s prijateljima. Kao želja za borbom protiv sve ove rezignacije.
Daj, idemo, spuštene glave. U mojoj glavi odjekuju pjesme razbojnika.
Stavljamo kocke za potpalu ispod kotača, dobro se osvrnemo oko sebe, zapalimo, trčimo, dobro gori, još se
...
piccoli piaceri quotidiani
Ecco: è festa.
Si beve, si fuma, ci si sfonda per dimenticare che quest’anno somiglierà a tutti gli altri. O sarà ancora peggio.
La nostra idea della festa era un po’ diversa.
Stufi della falsa intensità dei soliti apputamenti del movimento, benpensanti e alcolici, abbiamo deciso di andare fare festa come piace a noi.
Esageriamo rapidamente. Dobbiamo ammettere che non sappiamo trattenerci.
Falsh di un istante, riapro gli occhi e respiro forte sotto il mio passamontagna, mi sforzo di inspirare col naso ed espirare con la bocca. Sono totalmente nell’attimo presente e null’altro sembra avere importanza.
Gestire il proprio stress. Verifico per la quattordicesima volta di avere l’accendino. Un lampeggiante passa poco lontano, contatto fisico con gli amici. Come una voglia di battersi contro tutta questa rassegnazione.
Dai, si va, a testa bassa. Nella mia testa ci sono dei canti di delinquente che risuonano.
Si posa della diavolina sotto le ruote, si guarda bene tutt’intorno, si accende, si corre, brucia già bene, non si ride ancora, troppa tensione.
Più tardi, ci si distende un po’, si ride, ci si accarezza. Veloci. Furtivi. Sono momenti rubati.
Momenti di vita. Certo che bruciamo della macchine. E a dirvela tutta, nonsolo a San Silvestro.
Certo che lo facciamo senza rivendicazione.
Certo che abbiamo l’indecenza di essere ancora vivi.
Sono cose che ripetiamo senza sosta, ma non aspettiamo nulla.
Non crediamo che andrà meglio e che la gente si rivolterà, o che possiamo rivoluzionare questa società.
Non abbiamo tempo di distribuire dei volantini del cazzo, dei manifesti, di persuadere, di invitare, di convincere, di arruolarsi, di sedurre.
Abbiamo l’impazienza avvitata al corpo e rifiutiamo questo gioco.
Noi troviamo la nostra libertà nell’attacco, non nell’attesa di futuri migliori o di ipotetiche condizioni riunite o di prospettive e progettualità insurezzionali.
In una totale assenza di freni, abbiamo incendiato una macchina di guardie giurate, una appartenente alla ditta Vinci [grande impresa francese di lavori pubblici, che costruisce, fra altre porcherie, prigioni; NdT] e una della società Bam (e bam! suona come un invito, no?), costruttori di prigioni in Belgio.
Oltre la gioia che ci ha procurato, volevamo mandare un piccolo messaggio ai compa incarcerati/e.
Sia ai compa dell’internazionale nera, agli impazienti, agi arrabbiati, a quelli/e che non aspettano che scoppi il casino per lanciarsi, a tutti/e quelli/e che cospirano, che al compagno Damien, arrestato di recente per devastazione (viva il van, viva il van, viva il vandalismo).
Ci rivediamo presto.
Scandalosamente vostri
Delle teste bruciate
[tradotto in italiano da guerresociale]
Bruxelles [Belgio]: Zapaljena vozila kolaboracionista u znak solidarnosti (31.12.2016)
Naše pojam zabave
mali svakodnevni užitci
Evo: zabava je.
Pije se, puši, ubijamo se da bi zaboravili kako će i ova godina naličiti svakoj drugoj. Ili će pak biti još gore.
Naš pojam zabave je nešto drugačiji.
Umorni od lažnog intenziteta uobičajenih druženja pokreta, dobronamjernih i alkoholnih, odlučili smo da se zabavimo onako kako se nama sviđa.
Brzo pretjerujemo. Moramo priznati da se ne znamo ustezati.
Bljesak trenutka, ponovno otvaram oči i snažno dišem ispod fantomke, trudim se da udišem kroz nos i izdišem na usta. Potpuno sam u sadašnjem trenutku i čini se da ništa drugo nije bitno.
Upravljati vlastitim stresom. Po četrnaesti put provjeravam da li imam upaljač. U blizini prolazi patrolno vozilo, fizički kontakt s prijateljima. Kao želja za borbom protiv sve ove rezignacije.
Daj, idemo, spuštene glave. U mojoj glavi odjekuju pjesme razbojnika.
Stavljamo kocke za potpalu ispod kotača, dobro se osvrnemo oko sebe, zapalimo, trčimo, dobro gori, još se
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3 gen 2017 Leggi il testo completo...
Chiamata di solidarietà con gli anarchici detenuti in Germania per rapina in banca [it]
I compagni anarchici accusati di aver partecipato all’esproprio di una banca ad Aquisgrana nel novembre 2014 sono ancora detenuti in Germania, nell’attesa del processo che inizierà il 23 gennaio 2017. La compagna olandese, anche lei sotto processo per l’esproprio di una banca sullo stesso territorio, è per adesso in libertà, anche se il P.M. ha fatto l’appello contro la sentenza di proscioglimento.
Come Solidaritat Rebel vogliamo che sentano la solidarietà attraversare le frontiere, le sbarre e i muri, e inviarli tutta la nostra forza e complicità!
Vogliamo smascherare e segnalare i tre importanti protagonisti responsabili del sequestro dei nostri compagni.
1) Gli accusatori: la Pax Bank e i suoi partner
Le succursali che sono state oggetto di espropriazioni appartengono alla Pax Bank e alla Aachener Bank [di Aquisgrana, n.d.t.]. La Pax Bank è un’istituzione legata, da quando è stata fondata dai sacerdoti a Colonia durante la Prima guerra mondiale, alla Chiesa cattolica e recentemente coinvolta anche nel traffico d’armi. Mentre predicano l’umiltà, l’etica e la moralità, si riempono le tasche vendendo armi alle guerre per le quali dopo chiedono preghiere. Un’altra prova dell’indissolubile alleanza tra Chiesa e Capitale.
2) I complici e i servi dello Stato: la collaborazione tra gli Stati e le loro forze dell’ordine
L’Ufficio federale della polizia criminale e dall’Agenzia di polizia criminale regionale (LKA) di Germania hanno richiesto alle polizie di altri Stati di raccogliere le informazioni: ad esempio, sono stati i Mossos d’Esquadra [polizia regionale catalana, n.d.t.] a raccogliere i dati necessari per identificare e localizzare i nostri amici. Inoltre, è stata l’Europol ad emettere il mandato d’arresto che si è concluso con l’estradizione dei nostri nemici (da Bulgaria e Barcellona) in carceri tedesche. Le frontiere, ancora una volta, valgono solo per i poveri, i ribelli, gli immigrati...; mai per i ricchi, le forze repressive o per il capitale.
3) Le tecnologie di controllo sociale e di repressione: nuove (e non così nuove) tecniche
Una delle prove fondamentali dell’accusa finora sono stati i campioni del DNA raccolti dai Mossos d’Esquadra all’insaputa degli accusati. Un’altra prova importante sono le analisi biometriche estratte dalle immagini registrate da telecamere di sorveglianza delle banche e dei dintorni: forme della testa e della mandibola, modo di camminare ecc. Tutte queste informazioni sono state estratte da registrazioni accumulate giorno dopo giorno quando passavamo per le nostre vie videosorvegliate.
Senza dimenticare il nostro rifiuto e il nostro disprezzo verso le carceri come centri di punizione per i dissidenti, vogliamo esprimere il nostro odio verso i media di comunicazione come generatori di una realtà in collaborazione con il Potere. Potere personificato in partiti politici, banche, mass media, Chiesa e in altri alleati dello Stato e del Capitale. Continuare la lotta è il miglior modo per non permetterli di schiacciare le nostre idee e le nostre pratiche ribelli, nonostante e contro i loro attacchi repressivi.
Non ci interessano i loro giochi di colpevole o innocente. Non sono vittime, sono combattenti, e nei giorni come il prossimo 23 gennaio, quando inizia il processo, noi ci riaffermiamo ancora una volta, rifiutando le loro categorie e forgiando i legami di solidarietà e ribellione. Perciò, vi invitiamo tutti a solidarizzare con loro sabato 21 gennaio sulle strade della vostra città, abitato o quartiere, per dare visibilità al caso dei nostri compagni detenuti.
Manterremo il blog aggiornato con le informazione che raccoglieremo sui nemici dei nostri compagni, che sono anche i nostri.
GLI ANARCHICI DETENUTI IN GERMANIA NON SONO SOLI.
LI VOGLIAMO LIBERI.
LI VOGLIAMO VICINI.
Poziv na solidarnost s anarhistima zatvorenima u Njemačkoj zbog pljačke banke
Drugovi anarhisti optuženi za sudjelovanje u eksproprijaciji podružnice jedne banke u Aachenu, novembra 2014., još se i dalje nalaze u njemačkim zatvorima, u očekivanju suđenja, koje će započeti 23. januara 2017. Drugarica iz Nizozemske, kojoj je također suđeno za eksproprijaciju podružnice jedne banke na istom području, trenutno je slobodna, mada je tužilaštvo uložilo žalbu na sudsku odluku razrješavanja optužbi.
Kao Solidaritat Rebel želimo da osjete kako solidarnost prolazi preko granica, kroz rešetke i zidove, i da im pošaljemo našu snagu i suučesništvo.
Želimo razmaskirati i prikazati tri važna protagonista otmice naših drugova.
1) Tužitelji: Pax Bank i njeni partneri
Podružnice banaka u kojima su izvršene eksproprijacije pripadaju institucijama Pax Banke i Aachener Banke. Pax Bank je banka povezana, otkad su je svećenici osnovali u Koelnu tokom Prvog svjetskog rata, s Katoličkom Crkvom, a nedavno upletena i u trgovinu oružjem. Dok propovjedaju poniznost, etiku i moral, pune svoje džepove prodajući oružje u ratovima za koje kasnije traže molitve. Još jedan dokaz neraskidivog savezništva između Crkve i Kapitala.
2) Suučesnici i lakeji države: suradnja između država i njihovih snaga reda
Federalna kriminalna policija i Ured lokalne kriminalne policije (LKA) iz Njemačke izdale su zahtjev za
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Come Solidaritat Rebel vogliamo che sentano la solidarietà attraversare le frontiere, le sbarre e i muri, e inviarli tutta la nostra forza e complicità!
Vogliamo smascherare e segnalare i tre importanti protagonisti responsabili del sequestro dei nostri compagni.
1) Gli accusatori: la Pax Bank e i suoi partner
Le succursali che sono state oggetto di espropriazioni appartengono alla Pax Bank e alla Aachener Bank [di Aquisgrana, n.d.t.]. La Pax Bank è un’istituzione legata, da quando è stata fondata dai sacerdoti a Colonia durante la Prima guerra mondiale, alla Chiesa cattolica e recentemente coinvolta anche nel traffico d’armi. Mentre predicano l’umiltà, l’etica e la moralità, si riempono le tasche vendendo armi alle guerre per le quali dopo chiedono preghiere. Un’altra prova dell’indissolubile alleanza tra Chiesa e Capitale.
2) I complici e i servi dello Stato: la collaborazione tra gli Stati e le loro forze dell’ordine
L’Ufficio federale della polizia criminale e dall’Agenzia di polizia criminale regionale (LKA) di Germania hanno richiesto alle polizie di altri Stati di raccogliere le informazioni: ad esempio, sono stati i Mossos d’Esquadra [polizia regionale catalana, n.d.t.] a raccogliere i dati necessari per identificare e localizzare i nostri amici. Inoltre, è stata l’Europol ad emettere il mandato d’arresto che si è concluso con l’estradizione dei nostri nemici (da Bulgaria e Barcellona) in carceri tedesche. Le frontiere, ancora una volta, valgono solo per i poveri, i ribelli, gli immigrati...; mai per i ricchi, le forze repressive o per il capitale.
3) Le tecnologie di controllo sociale e di repressione: nuove (e non così nuove) tecniche
Una delle prove fondamentali dell’accusa finora sono stati i campioni del DNA raccolti dai Mossos d’Esquadra all’insaputa degli accusati. Un’altra prova importante sono le analisi biometriche estratte dalle immagini registrate da telecamere di sorveglianza delle banche e dei dintorni: forme della testa e della mandibola, modo di camminare ecc. Tutte queste informazioni sono state estratte da registrazioni accumulate giorno dopo giorno quando passavamo per le nostre vie videosorvegliate.
Senza dimenticare il nostro rifiuto e il nostro disprezzo verso le carceri come centri di punizione per i dissidenti, vogliamo esprimere il nostro odio verso i media di comunicazione come generatori di una realtà in collaborazione con il Potere. Potere personificato in partiti politici, banche, mass media, Chiesa e in altri alleati dello Stato e del Capitale. Continuare la lotta è il miglior modo per non permetterli di schiacciare le nostre idee e le nostre pratiche ribelli, nonostante e contro i loro attacchi repressivi.
Non ci interessano i loro giochi di colpevole o innocente. Non sono vittime, sono combattenti, e nei giorni come il prossimo 23 gennaio, quando inizia il processo, noi ci riaffermiamo ancora una volta, rifiutando le loro categorie e forgiando i legami di solidarietà e ribellione. Perciò, vi invitiamo tutti a solidarizzare con loro sabato 21 gennaio sulle strade della vostra città, abitato o quartiere, per dare visibilità al caso dei nostri compagni detenuti.
Manterremo il blog aggiornato con le informazione che raccoglieremo sui nemici dei nostri compagni, che sono anche i nostri.
GLI ANARCHICI DETENUTI IN GERMANIA NON SONO SOLI.
LI VOGLIAMO LIBERI.
LI VOGLIAMO VICINI.
Poziv na solidarnost s anarhistima zatvorenima u Njemačkoj zbog pljačke banke
Drugovi anarhisti optuženi za sudjelovanje u eksproprijaciji podružnice jedne banke u Aachenu, novembra 2014., još se i dalje nalaze u njemačkim zatvorima, u očekivanju suđenja, koje će započeti 23. januara 2017. Drugarica iz Nizozemske, kojoj je također suđeno za eksproprijaciju podružnice jedne banke na istom području, trenutno je slobodna, mada je tužilaštvo uložilo žalbu na sudsku odluku razrješavanja optužbi.
Kao Solidaritat Rebel želimo da osjete kako solidarnost prolazi preko granica, kroz rešetke i zidove, i da im pošaljemo našu snagu i suučesništvo.
Želimo razmaskirati i prikazati tri važna protagonista otmice naših drugova.
1) Tužitelji: Pax Bank i njeni partneri
Podružnice banaka u kojima su izvršene eksproprijacije pripadaju institucijama Pax Banke i Aachener Banke. Pax Bank je banka povezana, otkad su je svećenici osnovali u Koelnu tokom Prvog svjetskog rata, s Katoličkom Crkvom, a nedavno upletena i u trgovinu oružjem. Dok propovjedaju poniznost, etiku i moral, pune svoje džepove prodajući oružje u ratovima za koje kasnije traže molitve. Još jedan dokaz neraskidivog savezništva između Crkve i Kapitala.
2) Suučesnici i lakeji države: suradnja između država i njihovih snaga reda
Federalna kriminalna policija i Ured lokalne kriminalne policije (LKA) iz Njemačke izdale su zahtjev za
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2 gen 2017 Leggi il testo completo...
Messico: Testo di Fernando Barcenas per C.N.A. Marsiglia (01/12/2016) [it]
Dal Carcere Nord di Città del Messico, 1 dicembre 2016
Nelle carceri di Città del Messico l’isolamento viene utilizzato come una misura disciplinare di massa per estorcere ed estirpare dai detenuti ogni singolo centesimo.
“All’interno” di queste città con più di 50.000 detenuti maschi e femmine, il capitalismo è quello che è, non è camuffato, non porta la maschera democratica. E oggi annuncia la sua legge elementare in modo chiaro: noi, gli emarginati, saremo sterminati. Ma non prima di offrire anche l’ultima goccia del nostro lavoro da schiavi, il nostro mal pagato sudore amaro, amaro perché sappiamo che è contro la nostra volontà.
Nel frattempo dettano le condizioni di partecipazione nel loro scambio: “Entra nel furgone o ti abbatte.” Chiedono cinicamente che molti codardi entrino nelle file della mafia perché sanno che non avranno il coraggio di abbandonare le proprie comodità.
Però, il carcere non è sempre stato così...
La valanga di droghe che si rovescia su di esso lo ha trasformato in un’immensa casa di pazzi, dove i bisogni dei detenuti vengono soddisfatti per meglio derubarli, spingendoli in una vita di automi agli ordini del commercio...
Per questo motivo è così importante non smettere di immaginare ed essere sensibili. Nonostante loro cercano di trasformarci in macchine da guerra.
Adesso rimangono solo azione e solidarietà, sapendo che il carcere non è nient’altro che la società in cui viviamo.
In guerra fino alla liberazione totale.
Fernando Barcenas
Nelle carceri di Città del Messico l’isolamento viene utilizzato come una misura disciplinare di massa per estorcere ed estirpare dai detenuti ogni singolo centesimo.
“All’interno” di queste città con più di 50.000 detenuti maschi e femmine, il capitalismo è quello che è, non è camuffato, non porta la maschera democratica. E oggi annuncia la sua legge elementare in modo chiaro: noi, gli emarginati, saremo sterminati. Ma non prima di offrire anche l’ultima goccia del nostro lavoro da schiavi, il nostro mal pagato sudore amaro, amaro perché sappiamo che è contro la nostra volontà.
Nel frattempo dettano le condizioni di partecipazione nel loro scambio: “Entra nel furgone o ti abbatte.” Chiedono cinicamente che molti codardi entrino nelle file della mafia perché sanno che non avranno il coraggio di abbandonare le proprie comodità.
Però, il carcere non è sempre stato così...
La valanga di droghe che si rovescia su di esso lo ha trasformato in un’immensa casa di pazzi, dove i bisogni dei detenuti vengono soddisfatti per meglio derubarli, spingendoli in una vita di automi agli ordini del commercio...
Per questo motivo è così importante non smettere di immaginare ed essere sensibili. Nonostante loro cercano di trasformarci in macchine da guerra.
Adesso rimangono solo azione e solidarietà, sapendo che il carcere non è nient’altro che la società in cui viviamo.
In guerra fino alla liberazione totale.
Fernando Barcenas
2 gen 2017 Leggi il testo completo...
Italy: Update on Operation “Scripta Manent” (01/01/2017) [en]
Dates set for the hearings of appeal in Court of Cassation against the order of Court of Liberty [provincial appeals court] that confirmed the pre-trial detentions ordered by the judge for preliminary investigations.
Daniele (not under investigation in operation “Scripta Manent” but arrested following the search carried out for it): January 13th, 2017.
Instead, for Marco Bisesti, Anna Beniamino, Alessandro Mercogliano, Valentina Speziale and Danilo Cremonese: 21st February, 2017.
Italija: Vijesti o Operaciji “Scripta Manent” (01.01.2017.)
Određeni datumi žalbenih ročišta na Kasacijskom sudu protiv odluke Suda Slobode [područni žalbeni sud] koji je potvrdio pritvor određen odlukom istražnog suca.
Daniele (nije pod istragom u operaciji “Scripta Manent”, već je uhapšen uslijed pretraga izvedenih zbog iste): 13. januar 2017.
Marco Bisesti, Anna Beniamino, Alessandro Mercogliano, Valentina Speziale and Danilo Cremonese: 21. februar 2017.
Daniele (not under investigation in operation “Scripta Manent” but arrested following the search carried out for it): January 13th, 2017.
Instead, for Marco Bisesti, Anna Beniamino, Alessandro Mercogliano, Valentina Speziale and Danilo Cremonese: 21st February, 2017.
Italija: Vijesti o Operaciji “Scripta Manent” (01.01.2017.)
Određeni datumi žalbenih ročišta na Kasacijskom sudu protiv odluke Suda Slobode [područni žalbeni sud] koji je potvrdio pritvor određen odlukom istražnog suca.
Daniele (nije pod istragom u operaciji “Scripta Manent”, već je uhapšen uslijed pretraga izvedenih zbog iste): 13. januar 2017.
Marco Bisesti, Anna Beniamino, Alessandro Mercogliano, Valentina Speziale and Danilo Cremonese: 21. februar 2017.
2 gen 2017 Leggi il testo completo...
Rivendicazioni/Claims
Prigionieri anarchici/Anarchist prisoners
Riflessioni/Reflections
Pubblicazioni/Publications
325
Act for freedom now
Ad Nihilo
Agitasi
Anarchist Black Cross - Greece
Anarchist Libraries
Anarchist Worldwide
Anarhistička Biblioteka Makedonija
Anarquia.info
Attaque
Černorudá Příručka [Czech]
Chronik
Congegno Individualista – L'incendiario
ContraMadriz
Contra Toda Nocividad
Croce Nera Anarchica
Dark Matter Publlications
Des oreilles et des yeux
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Edizioni Monte Bove
Elephant Editions
Inferno Urbano
Informazione Anarchica
Insuscettibile di Ravvedimento
Kairos - Journal anarchiste
Kronika odporu [Czech]
La Rebelión de las Palabras
Lukáš Borl // archiv
Network of Revolucionary Cells (SRB)
Parole al vento
Person(s) Unknown Publications
Propagación Anárquica
Publicación Refractario
RAAP
Sans Attendre Demain
Tormentas de Fogo
Traces of Fire
Untorelli Press
Warzone Distro