Repubblica Ceca: Cos’è l’operazione Fenix II? [it]

Le prime accuse sono arrivate nell’aprile 2015: cominciava così la prima parte dell’operazione Fenix. Nel marzo 2018, la Corte suprema di Praga ha lasciato cadere tutte la accuse contro tutte le persone coinvolte in questo caso. Nel frattempo, è cominciata la seconda parte di Fenix. Questo testo spiega di cosa si tratta.


Dalla prima alla seconda parte

Quando la polizia ha lanciato l’operazione Fenix, alcuni media hanno annunciato che la SRB (Rete di Cellule Rivoluzionarie) era stata dispersa. Ciononostante, i sabotaggi e gli attacchi incendiari sono continuati, il loro numero è aumentato. È presto diventato ovvio che sarebbe stato difficile associare gli accusati a queste azioni, così la polizia ha incominciato ad “investigare”.

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Repubblica Ceca: Lukáš Borl — Tutto il potere all’immaginazione? (12/11/2017) [it]

Quando avvennero i massicci scioperi di operai e studenti nella Francia del ’68, uno degli slogan era “Tutto il potere all’immaginazione”. La polizia e i tribunali cechi adesso possiedono una loro interpretazione. Loro affermano la propria autorità promuovendo la propria immaginazione.

Quando la polizia voleva il mandato d’arresto contro di me, i loro motivi si basavano su dichiarazioni speculative e su una massa di stronzate a caso. Ovviamente, è bastato per ricevere il mandato. E’ addirittura spaventoso quanto potente la loro immaginazione può essere.

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Repubblica Ceca: Rilasciato l’anarchico Lukaš Borl (04/2017) [it]


Lukaš B., anarchico in custodia cautelare da settembre 2016, oggi è stato rilasciato su cauzione. Questo significa che attenderà il processo fuori dalle mura carcerarie. È la prima volta dall’inizio dell’operazione Fenix che nessun anarchico in cosiddetta Repubblica Ceca si trova in prigione.

Repubblica Ceca: Dichiarazione del prigioniero anarchico Lukáš Borl (11/09/2016) [it]

Domenica 4 settembre 2016 sono stato arrestato dalla polizia a Most e poi portato in custodia cautelare nel carcere di Litomerice. Purtroppo è successo quello che non volevo, ma sapevo da sempre che questo poteva accadere in ogni momento. Per fortuna mi ero mentalmente preparato ad una tale situazione, così ho potuto affrontare con calma questo tipo di realtà sgradevole, alla quale io sono esposto e, sembra, le persone a me vicine.
Sono stato catturato da coloro che difendono il dominio del capitale sulle nostre vite. Tuttavia, questo non cambia nulla nella mia volontà di proseguire lungo il sentiero che ho scelto. Continuerò a distruggere e a creare. A combattere e ad amare. Rimango anarchico con tutto ciò che appartiene a questo. Ho deciso per adesso di scrivere alcuni paragrafi sulla mia detenzione. Sicuramente presto esprimerò la mia opinione su altre questioni che ritengo importanti.

*** Prima dell’arresto
Non è un segreto che in un certo momento ho deciso di “scomparire”, allarmato che la polizia stava progettando il mio arresto. Ho espresso le mie motivazioni nel testo Disappearing the State Control, pubblicato su vari siti del movimento anarchico. La scelta che feci mi permise di vivere nascosto e abbastanza contento per mesi. Mi spostavo liberamente e mangiavo bene. Il mondo intero divenne per me la mia casa, e fui capace di trovare isole per una vita culturale e sociale. A causa del sostegno emotivo e materiale ebbi abbastanza energia per continuare a lottare per l’emancipazione. Conoscevo i rischi collegati a questo, ma non ho mai pensato di porre fine a questo e non ci penso neanche adesso. Liberarsi dalla dittatura dello Stato e del capitalismo è un obiettivo così attraente che è impossibile per me distogliere l’attenzione da esso. Anche col fatto che il potere mi sta minacciando con il dito, il bastone o il carcere... Essere anarchico per me significa comprendere tali minacce come una conseguenza inevitabile del mio desiderio espresso per la libertà. Questo è collegato alla vita quotidiana dei ribelli. Un fatto che non ho potuto evitare, ma posso sfidarlo. Quello che sto facendo e continuerò a fare.

*** Le circostanze del mio arresto
La polizia mi ha arrestato a Most, una piccola città in cui sono nato e vissuto per tanto tempo. Parte della mia famiglia e molti amici vivono là. A Most gestivo con altre persone il centro sociale “Ateneo”, dove abbiamo organizzato una lunga serie di iniziative legate al movimento anarchico. In breve, in questa città sono una persona abbastanza conosciuta, sia dagli abitanti che dalla polizia e burocrati. Per alcune persone sarà stata un’espressione di “stupidità” il fatto che avevo deciso di tornare in questa città, dove contemporaneamente ero oggetto di un mandato d’arresto europeo. Anche se le persone a me più vicine pensassero così, non li darei colpa. Perché guardano alla questione da una posizione diversa dalla mia. Quindi, capisco che alcune persone non comprendono le idee e le azioni di uno che vive in clandestinità da tempo. La vita della persona in fuga è legata alla separazione dalle persone che lui/lei ama e che in precedenza sono state in stretto e frequente contatto. Si tratta di una delle cose più difficili che una persona in una situazione del genere deve affrontare. Raccolta di fondi, cibo, rifugio o sicurezza sono in confronto compiti relativamente semplici. Esistono due modi per affrontare una tale separazione. O la si accetta passivamente, il che significa esporsi anche ad una sofferente e infinita frustrazione. O si cerca di superare la separazione attraverso contatti occasionali, i quali ovviamente aumentano di molto il rischio di essere catturati dalla polizia. Io ho scelto “istintivamente” la seconda opzione. Sapevo cosa stavo rischiando e cosa potevo perdere. Ma, sapevo anche che in isolamento potevo perdere qualcosa di molto importante per
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Atene [Grecia]: Gesto solidale per 6 anarchici arrestati in Italia e Lukáš Borl in Repubblica Ceca (10/2016) [it]

Come gesto di solidarietà con i compagni recentemente arrestati in Italia e nella Repubblica Ceca abbiamo appeso uno striscione ad Atene, con scritto:
Attacco armato fino alla totale distruzione dell’autorità.
Per tutti i fratelli anarchici arrestati, per i nostri momenti rubati.
Solidarietà e complicità con i compagni recentemente arrestati in Italia e nella Repubblica Ceca.
Unione degli individui anarchici Uroborus


Atena [Grčka]: Solidarna gesta s 6 anarhista uhapšenih u Italiji i s Lukašom Borlom u Češkoj (10/2016)
Kao gestu solidarnosti s nedavno uhapšenih drugovima u Italiji i Češkoj objesili smo trasparent u Ateni, s natpisom:
Oružani napad sve do potpunog uništenja autoriteta.
Za svu uhapšenu anarhističku braću, za naše
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Repubblica Ceca: Arrestato l’anarchico latitante Lukáš Borl (04/09/2016) [it]

Domenica 4 settembre la polizia ha catturato il nostro compagno Lukáš Borl. Lukáš è un anarchico che per quasi un anno ha vissuto nella latitanza a causa di un’intensa sorveglianza precedente. Lunedì 5 settembre il tribunale ha ordinato la custodia preventiva. La PM Naďa Voláková ha commentato così il caso per l’agenzia stampa ceca: “Confermo la cattura di un uomo accusato di aver fondato, sostenuto e promosso un movimento finalizzato a sopprimere i diritti umani e le libertà, accusato di ricatto e atti illeciti dannosi...”
Non conosciamo ancora le accuse specifiche. Continueremo a fornire aggiornamenti. Potete esprimere il vostro sostegno inviando lettere o attraverso delle manifestazioni spontanee.
Lukáš si trova nel carcere preventivo di Litomerice. Questo l’indirizzo:
Lukáš Borl 1.3.1982
Vazební věznice Litoměřice
Veitova 1
412 81 Litoměřice

Češka: Uhapšen anarhist bjegunac Lukáš Borl (04.09.2016.)
U nedjelju 4. septembra policija je uhapsila našeg druga Lukáša Borla. Lukáš Borl je anarhist koji je oko godinu dana živio u ilegali zbog prethodnog intenzivnog nadzora. U ponedjeljak 5. septembra sud je donio odluku o preventivnom zatvaranju. Državna tužiteljica, Nadija Volakova, komentirala je na ovaj način slučaj za češku novinsku agenciju: “Potvrđujem hapšenje čovjeka optuženog za osnivanje, podršku i promicanje pokreta namijenjenog gušenju ljudskih prava i sloboda, za ucjenu i nanošenje djela kaznene štete...”
Još ne znamo točno za što je Lukaš
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