Besançon [Francia]: Fiamme nell’oscurità [it]

Dopo la sommossa di sabato 5 gennaio 2019.

Di auto, ne bruciano ogni notte.
A quelle che fanno funzionare questo mondo di controllo e di sfruttamento capita più di rado.
E farle andare in fumo necessita una buona dose d’abnegazione e di rabbia…
Eppure. Qualche ora dopo gli scontri nel quartiere di Chamars, una macchina della tecnologia del controllo é finita in fumo, in avenue Clémenceau: Polysécurité, piccola impresa locale, installa ogni ogni giorno sistemi di videosorveglianza e allarmi anti-intrusione.

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Libertà per Lisa, libertà per tutti [it]

Il 13 aprile 2016 i Mossos d’Esquadra, in collaborazione con la polizia tedesca, perquisirono tre abitazioni a Barcellona, che portò all’arresto di due compagne accusate di espropriazione di una succursale della Pax Bank (proprietà del vaticano) ad Aquisgrana, Germania. Al processo una di loro fu assolta, mentre Lisa fu condannata a 7 anni di carcere, una compagna attiva nelle lotte anarchiche, femministe e antirazziste di Barcellona.

Dopo essere stata detenuta per due anni e mezzo nelle prigioni dello Stato spagnolo e tedesco, lo scorso 21 dicembre è stata nuovamente estradiata in Soto del Real, dove dall’allora si trova reclusa nella cella 21 ore al giorno, con tre ore di aria, completamente sola. Però, oggi ci troviamo qui per accorciare le distanze e rompere con questo isolamento che vuole indottrinare, punire e cancellare.

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Berlino [Germania]: Attacco incendiario contro il Tribunale a Wedding (26/12/2018) [it]

In Nome del Fuoco Ardente – Solidarietà con i prigionieri del G20 di Amburgo!

Perquisizioni in tutta Europa. Arresti ed estradizioni. Informatori e denunce. Il gioioso caos dei giorni del vertice, e la conferma della perdita del controllo, hanno costretto lo Stato a reagire. Ma la reazione è stata molto più ostile di quanto ci aspettassimo, con attacchi diretti contro di noi e le nostre strutture, l’intensificazione della persecuzione, la volontà di punire e depoliticizzare le nostre idee e le nostre azioni.

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Philadelphia [USA]: Attaccati veicoli di polizia per Dicembre Nero (31/12/2018) [it]

Nell’ultimo giorno dell’anno abbiamo tagliato le gomme di due macchine di polizia parcheggiate davanti alla loro stazione. Questo attacco è stato eseguito per vendetta, soprattutto per la brutalità di polizia contro gli anarchici quest’estate a Philly, e in generale per tutte le umiliazioni, piccole e grandi, che polizia provoca ogni volta che svolge il proprio lavoro.

Questo attacco ci ha insegnato l’importanza della pazienza e della determinazione.

Scalda i nostri cuori vedere la polizia essere attaccata anche a Portland, anche se non concordiamo con alcuni dei loro obiettivi che abbiamo letto nelle rivendicazioni più recenti, perché riteniamo che nel sistema non si può trovare nessuna giustizia. Speriamo che i compagni si riferiscono a loro stessi quando parlano di continuare “finché qualcosa di serio non sarà fatto”, per noi è ovvio che la città e il campus liberale che hanno verniciato non stanno con noi. Noi pensiamo che sta a noi cercare la nostra vendetta.

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Conto Alla Rovescia: Un pugno d’anarchici d’azione e una doppia rapina Raccolta di testi e comunicati (Ed. Sole Nero, 2013) [it]

DOWNLOAD PDF: Conto alla rovescia


Quattro anarchici arrestati a Kozani dopo una doppia rapina in banca

Il 1° febbraio 2013, quattro anarchici sono stati arrestati dopo un inseguimento della polizia. Due di loro erano ricercati per partecipazione nel gruppo armato anarchico Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Poco prima c’era stata una doppia rapina in una banca e in una filiale delle poste greche, realizzata da 8 persone. Durante la fuga dei rapinatori è cominciata una caccia all’uomo da parte della polizia. A un certo punto alcuni dei rapinatori, per fuggire, sono saliti sull’auto di un medico, dopo aver fermato il veicolo. Quattro di loro sono riusciti a sparire e sono ancora oggi ricercati (per due di loro sono stati rilasciati dei mandati di cattura, mentre gli altri due sono sconosciuti alle autorità). Gli altri rapinatori hanno preso il medico con loro come ostaggio e hanno continuato la loro fuga nel furgone rubato che avevano usato per la rapina. Le auto e moto della polizia sono riuscite a intrappolare il furgone e arrestare gli anarchici. Nello stesso momento, lontano dall’area della rapina, un altro anarchico viene arrestato, mentre guidava un furgone rubato che era stato trasformato in un’ambulanza. Gli arrestati sono: Nikos Romanos, Dimitris Politis, Andreas-Dimitris Bourzoukos e Yannis Mihailidis. Questa “ambulanza” sarebbe stata usata dal resto dei rapinatori come ultimo mezzo di fuga, poiché trasformata in questo modo non avrebbe attirato l’attenzione della polizia. All’interno dei due veicoli vengono scoperte diverse armi (kalashnikov, pistole, mitragliette, scorpion Uzi) e la maggior parte dei soldi della rapina (circa 180.000 euro). Gli arrestati vengono pestati dalla polizia e portati dal giudice per l’interrogatorio. Durante il loro trasferimento urlano frasi come “lunga vita all’anarchia, bastardi!”. I quattro anarchici vengono incarcerati (uno di loro nel carcere minorile, avendo meno di 21 anni). Dalle investigazioni dell’antiterrorismo vengono scoperti e perquisiti degli appartamenti affittati con carte d’identità false dai compagni arrestati. In uno di questi vengono trovate pennette usb con comunicati di rivendicazione di due gruppi anarchici per diversi attacchi contro obiettivi dello Stato. Vengono trovate anche diverse carte d’identità falsificate.

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Uccidere gli spettri [it]

Dopo aver avuto la fortuna non simulata di non essermi ritrovato tra i Gilet gialli qui dove vivo, e aver avuto tempo di leggere i “pro” e i “contro”, talvolta con sfumature, e aver parlato con persone che sono andate tra le masse fluorescenti, ho pensato di dare anch’io il mio contributo sui Gilet gialli.

“Vi sono tre specie di despoti. Il despota che tiranneggia il corpo. Il despota che tiranneggia l’anima. Il despota che tiranneggia l’anima e il corpo. Il primo si chiama principe. Il secondo si chiama papa. Il terzo si chiama popolo.” Oscar Wilde

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INSTINTOSALVAJE.ORG –> ANARQUIA.INFO [it]

Anarquia.info nasce dalle modifiche redazionali del progetto instintosalvaje.org

Nuovo indirizzo di contatto:
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Santiago [Cile]: Comunicato di Juan Flores [it]

“Io tendo alla mia meta: vedo la mia strada; salterò oltre i dubitosi e i tardi. E così possa il mio cammino essere anche la mia distruzione” – Friedrich Nietzsche

Silenziosi, pacifisti, sensati e conformisti, ci vogliono così!!! Spettatori della propria violenza e miseria, ci indottrinano mediante i loro media di “comunicazione”, volendo convertirci in una massa vacua e senza idee. Il capitalismo è una peste che infetta tutto sul suo cammino, indipendentemente dal luogo dell’incubazione, e la sua violenza si percepisce innegabilmente, il suo braccio armato reprime e assassina apertamente e i cittadini si indignano, e più si indignano più innocenti si sentono...

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Cile: Incendiato furgone della compagnia telefonica [it]

Sin dagli albori della civiltà, la tecnologia è stata un altro strumento di quelli al potere per dominare. Negli ultimi decenni le telecomunicazioni hanno acquistato un ruolo importante nell’imposizione del progresso nei vari territori del pianeta.

Tra le più grandi multinazionali di telecomunicazioni si trova la Telefónica, l’azienda spagnola che concentra le proprie attività in Europa e in America Latina.

L’installazione di infrastrutture necessarie per questa brutale e orribile attività, come antenne, ripetitori, fibra ottica, tra molte altre, è sostenuta e si arricchisce alle spese della devastazione di territori e di esseri che li abitano. Inoltre, la Telefónica dispone di centri di ricerca per lo sviluppo di tecnologie di controllo, dotando di strumenti la polizia per perseguitare quelli che si ribellano contro il potere e il dominio.

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Saint-Etienne [Francia]: Questo cantiere ha dello STEELe quando va in fumo (31/12/2018) [it]

Periodo di feste. La coda cola lungo le arterie periurbane.
La merce aspatta i/le suoi/e feticisti/e affamati/e, ecco di nuovo l’epoca di una bulimia sociale aggravata.
Le masse si accumulano negli ipermercati, gli scaffali rigurgitano felicità pubblicizzata.
Diffusione di reclames sonore a destinazione di bipedi quasi morti.
I carrelli della spesa avanzano, docili, sospinti da emozioni semplificate.
Una, due o tre scatole di Ferrero Rocher, quest’anno?
La clientela è satura di stimoli; nessun timore, questa strana specie accellera il suo adattamento.
Delle telecamere di sorveglianza danzano, scivolano benevole nell’aria.
Dei portici antitaccheggio chiacchierano con dei giovani chip RFID.
Automobili immobili languiscono in ranghi fra il grigiume; disciplina di parcheggio.
Negozi vestiti di lamiere errano sull’asfalto. All’interno, il diniego, al dettaglio oppure a chili.
Quadro ordinario dei territori del terziario.
Zona artigianale, di divertimento o commerciale.
Le stesse aziende, le stesse catene, gli stessi schiavi.
Digressioni nel deserto della diversione. Laddove si sciupa ogni velleità di coscienza dell’alienazione.

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Italia: Brevi dal presidio di capodanno [it]

La notte di capodanno, come l’anno scorso, c’è stato un presidio sotto il carcere di Sollicciano. Nonostante il gelo, particolarmente pungente in quella zona orrenda, la notte è stata riscaldata e rischiarata dal calore e la presa bene dei numerosi compagni venuti per l’occasione. Oltre al rumore e ai fuochi d’artificio, per un paio d’ore alcuni compagni rappers ci han regalato uno splendido concerto. Non sembrava esserci molta risposta da dentro, ma da una chiamata di stamattina abbiamo saputo che ci hanno sentito forte e chiaro e che è stato emozionante; le guardie avevano preventivamente chiuso tutte le celle con le porte blindate, quindi non potevamo sentire le urla che provenivano da dentro. E’ solo un piccolo gesto, ma siamo contenti di aver portato un po’ di vicinanza nella notte in cui il senso d’isolamento dentro si fa più opprimente, mentre il resto del mondo, fuori, festeggia non si sa bene cosa.

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Telefoni, Facebook, Instagram, Snapchat... strumenti preziosi per gli sbirri e la giustizia [it]

Avere un telefono alla manifestazione pare una cosa pratica, per ritrovare i compagni, avere delle informazioni... Però, i telefoni sono localizzabili costantemente e permettono agli sbirri di sapere dove ti trovi in ogni istante. Le chiamate possono essere ascoltate, gli SMS letti, tutto ciò che viene detto sulle reti sociali può essere trovato, i telefoni possono essere utilizzati come per microfoni anche quando non chiamiamo, le telecamere degli smartphone possono essere attivate a distanza...

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45 Modi per sabotare la scuola [it]

Buon giorno ragazzi. La scuola è un killer lento e subdolo. Uccide la mente, soffoca ogni capacità di pensare e di agire. Se ne sei colpito, una cosa che puoi fare è contrattaccare. Questo scritto non è per quelli che non sono sicuri se la scuola è una cosa giusta o sbagliata. La scuola insegna obbedienza e sottomissione. Dopo Kossiga che consiglia agli studenti di scrivere “autonomia” e “movimento” con le lettere iniziali in minuscolo, Nonno Sandro che prende le difese “di questi bravi giovini”, i vari giornali che sbavano sul fatto che questi studenti non sono come quelli del ’68 mano nella mano per la Celebrazione della stabilità (il trionfo della restaurazione? La fine degli anni di piombo? Il perdono al signor Prodigo? Un fantomatico “dissenso istituzionale”? Siamo o non siamo nell’era del “We are the world, we are the children”?) non resta che dichiarare il proprio disprezzo per “i ragazzi del’85” e per tutti i loro sostenitori (NON esclusi gli anarchici). Il vostro patetico diritto alo studio tenetevelo tutto, noi stiamo dall’altra parte della barricata, assieme a Franti. Distruggi la tua scuola!

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