Titolo: Telefoni, Facebook, Instagram, Snapchat... strumenti preziosi per gli sbirri e la giustizia
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Avere un telefono alla manifestazione pare una cosa pratica, per ritrovare i compagni, avere delle informazioni... Però, i telefoni sono localizzabili costantemente e permettono agli sbirri di sapere dove ti trovi in ogni istante. Le chiamate possono essere ascoltate, gli SMS letti, tutto ciò che viene detto sulle reti sociali può essere trovato, i telefoni possono essere utilizzati come per microfoni anche quando non chiamiamo, le telecamere degli smartphone possono essere attivate a distanza...

In sintesi, tutto ciò che fai con il tuo telefono può essere monitorato, gli sbirri si sfregano le mani per alimentare i loro dossier e se ne servono al momento del processo (diverse persone sono già state condannate a causa di semplici post su facebook, ad esempio).

La sorveglianza sulle nostre vite è diffusa, gli sbirri, i giudici, il carcere, il lavoro, i controlli legati agli aiuti sociali... fanno parte di un arsenale di strumenti che vuole costringerci alla rassegnazione, a pacificare la rabbia per mezzo della paura, e mantenere il sistema in funzione.

Si tratti della manifestazione o di tutto il resto del tempo, le informazioni che transitano per telefono-internet possono metterti in pericolo, ma di solito non solo te, spesso colpisce anche i tuoi compagni, gli amici e/o le persone attorno. Perciò, stai attento a non trascinare con te persone che hanno fatto scelte differenti.


FILMARE/FOTOGRAFARE ALLA MANIFESTAZIONE = FARE IL LAVORO DEGLI SBIRRI

Sia la persona mascherata o meno, questo li permette di rintracciarla, per mezzo della sua statura, corporatura, marchi su vestiti e tutte le altre caratteristiche fisiche.

Anche se la tua immagine sembra innocua, questa rappresenta una tessera del puzzle giudiziario, perché la raccolta di foto e filmati serve regolarmente ad alimentare le indagini di polizia e ad incriminare le persone. La giustizia utilizza le immagini dei giornalisti e le immagini di video-sorveglianza, ma anche tutte le immagini pubblicate su internet o recuperate dagli smartphone o da fotocamere (se vieni arrestato alla manifestazione o perquisito).

E’ comprensibile voler conservare dei ricordi, ma tieni bene a mente che possono portare a delle conseguenze gravi per te e per gli altri, la prigione non è un gioco che vale la candela. E poi, le più belle rivolte restano impresse soprattutto nei nostri cuori!

Se a te non importa e continui malgrado tutto, non meravigliarti se vieni percepito come un aiutante di polizia e se qualcuno ti porta via il telefono.