Titolo: Spagna: Nuova pubblicazione anarchica “Infamia” (03/2018)
Origine: via mail
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Nuova pubblicazione anarchica di Madrid. Grautita.
Potete scaricarla cliccando qui.
Riportiamo qui l’editoriale.
Per ordini e altri contatti scrivere a: publicacioninfamia@autistici.org


Nell’epoca dell’antica Roma l’infamia significava la riduzione dell’onore del cittadino. Si veniva colpiti per aver commesso un atto vergognoso o vile, a seguito del quale il censore discreditava la persona inserendola nella categoria di infame. In questo modo la persona colpita non poteva accedere alle cariche pubbliche, né votare alle elezioni, e questo limitava le sue facoltà sociali e giuridiche.

Il diritto riconosceva due tipi di infamia, a seconda della cause. La infamia iuris era il risultato di frodi o di azioni fraudolente. La infamia facti si decretava quando una persona sviluppava un atto contrario all’ordine pubblico, alla morale o alle buone maniere.

Ed è con questo tipo di infamia che noi ci sentiamo identificati, è questa che rivendichiamo con orgoglio. Non rientra forse l’attività, l’azione o la strategia prettamente anarchica nella definizione di “un atto contrario all’ordine pubblico, alla morale o alle buone maniere”?

Se sull’ordine pubblico si basa l’esercizio della violenza (sia esplicita che simbolica) per obbligarci ad agire contro i nostri interessi e a vantaggio di assassini e sfruttatori, noi ci ribelliamo contro di esso e ci dichiariamo infami. Se l’unica cosa che la sua morale difende è la proprietà privata (concetto in base al quale viene effettuato il saccheggio della stragrande maggioranza dei diseredati e degli oppressi, tramite l’accumulo dei mezzi di sussistenza in poche mani privilegiate), noi ci ribelliamo contro di essa e ci dichiariamo infami. Se le sue buone maniere ci legano alla gerarchia sociale, trasformandoci in esseri umani di seconda classe, ci ribelliamo contro di essa e ci dichiariamo infami.

Per questo nasce questa pubblicazione. Per estendere la fiamma dell’infamia e della disobbedienza. Per lottare per l’anarchia.