Salonicco [Grecia]: Attaccato il consolato italiano per Paska e Ghespe (20/10/2017)
Per l’azione contro gli stati, il capitale e i meccanismi di autorità: per eliminare le distanze con gli insorti attorno al mondo, per rompere l’isolamento dei compagni imprigionati.
Il 3 di agosto, lo stato italiano esegue 8 arresti di compagni accusandoli del coinvolgimento in 2 diversi episodi (6 a Firenze, uno a Roma e uno a Lecce). Val la pena ricordare che per poter eseguire 2 di questi arresti, gli sbirri hanno sgomberato la Riottosa Squat di Firenze. Nello specifico, 5 sono accusati di aver piazzato una bomba fuori da una libreria fascista a Firenze, che esplodendo ha ferito gravemente uno sbirro, mentre altri tre di un attacco con le molotov a una caserma dei carabinieri della stessa città. Nei giorni successivi, 6 di loro vengono rilasciati per insufficienza di prove. Per quanto riguarda i compagni che sono ancora in carcere, Pierloreto Fallanca è accusato di essere membro di una associazione a delinquere, Salvatore Vespertino per il tentato omicidio dello sbirro, con una traccia biologica di DNA come unica prova.
Queste persecuzioni fanno parte della moderna strategia di un dominio che mira alla repressione delle lotte, al provocare delle vittime materiali presso le comunità in lotta, all’arresto e alla detenzione di anarchici, rivoluzionari, insorti e alla diffamazione, marginalizzazione e svuotamento di significato ideologico delle loro azioni.
Questa strategia trae nuova linfa dalle misure antiterrorismo che gli stati stanno implementando ed applicando. Il progetto dell’antiterrorismo è volto allo sterminio non solo materiale, ma anche etico dei nemici dello stato, con ogni possibile mezzo e tattica necessari.
Un metodo del genere è l’identificazione del DNA, che nonostante rimanga essenzialmente un argomento controverso, viene ritenuto da sbirri e magistrati una prova sufficiente a giustificare lunghe condanne e detenzioni. E oltre a ciò, tentando di invocare un’autorevolezza apparentemente scientifica, essi ci mettono tanto zelo da imporre l’uso della tortura per il prelievo violento del materiale genetico.
Il programma dell’antiterrorismo non si limita, chiaramente, all’uso del DNA e ai tradizionali metodi repressivi. I suoi argini traboccano costantemente, dal momento che attualmente vi sono integrati la persecuzione delle relazioni personali e amicali, i procedimenti contro l’espressione pubblica delle proprie idee radicali, oltre alla legittimiazione sociale di una realtà fatta di costante e massivo monitoraggio dei movimenti e delle comunicazioni, una realtà di forze di polizia diffuse e di reticolati di telecamere in ogni angolo della metropoli.
Puntando a imporre i loro meccanismi repressivi, gli stati stanno dando prova di una collaborazione di lunga data, che include lo scambio del know how e la condivisione di database comuni di individui sospetti, la cooperazione poliziesca e l’emanazione di mandati internazionali di cattura. Dall’altra parte, però, hanno sempre incontrato la resistenza di coloro che lottano nella guerra contro il potere, e la solidarietà che connette questi individui accomunati dalle proprie scelte.
E siccome i mezzi di questa guerra non sono determinati dai limiti della legittimità che il dominio si sforza di imporre ai propri cittadini, così anche la nostra solidarietà con i compagni intrappolati nelle loro maglie non è determinata dal potere. Questa infatti è innescata dalla nostra comune scelta di dare battaglia ai vari aspetti del potere e di posizionarsi entro lo schieramento della lotta anarchica. Questo è perché è solo attraverso la traduzione di queste scelte nella pratica che si cancellano le distanze tra gli insorti, che le false separazioni (frontiere, nazioni, patrie) vengono abolite, e vengono riaperte delle prospettive per la costruzione di un mondo universalmente senza autorità.
La mattina di venerdì 20 ottobre abbiamo attaccato l’edificio del Consolato Italiano a Salonicco, in solidarietà coi compagni che sono nel mirino della repressione dello stato italiano. Abbiamo invaso il palazzo armati di martelli e vernice, e abbiamo distrutto i computer, altri congegni, i sistemi di controllo e i vetri delle finestre.
GUERRA CON OGNI MEZZO CONTRO LO STATO E IL CAPITALE
SOLIDARIETÀ CON I COMPAGNI PIERLORETO FALLANCA E SALVATORE VESPERTINO, OSTAGGI DELLO STATO ITALIANO.
Anarchici/e