Atene [Grecia]: Attacco molotov contro la stazione di polizia antisommossa (02/12/2018)
In questi giorni le unità delle forze repressive reprimono nuovamente lo scoppio collettivo di rabbia e la necessità di conflitti violenti. Nei loro uffici, negli autobus antisommossa e nei bar hanno alimentato l’idea di poter prendere gli insorti per poterli umiliare, torturare e imprigionarli. In questi stessi giorni gli abbiamo attaccati nella loro sede. Per prenderli di sorpresa, per svelare i loro punti deboli e le loro carenze davanti al perenne desiderio di distruggerli. Gli stessi sbirri che orgogliosi pattugliano la città, convinti della propria illimitata abilità di terrorizzare la popolazione, sono stati costretti a fuggire pieni di paura nella notte di 2 dicembre, davanti alla propria stazione.
Come lo Stato democratico mantiene la popolazione in un continuo stato di sopravvivenza senza carestie e malattie dilaganti, così gli sbirri antisommossa stanno utilizzando il massimo della repressione senza esecuzione diretta. La loro presenza serve per imporre controllo, le loro azioni per ristabilire l’ordine. La guerra è chimica e le armi che sono autorizzati ad utilizzare non sono letali. In ogni modo loro rappresentano la cornice della stabilità, definendo i confini interni delle metropoli, tracciando percorsi e vicoli ciechi per le manifestazioni. Loro stanno occupando terreni, stabilendo le zone pericolose che devono essere circondate. Loro vengono utilizzati contro le rivolte sociali, contro i migranti all’interno dei campi, e per assicurare la distruzione dei luoghi naturali. Loro sono il simbolo del soggetto dominante nella base sociale, come il maschio bianco eterosessuale europeo, garante di leggi a favore della società statalista e capitalista. La creazione della stazione di polizia YMET [antisommossa, ndt] a Kaisariani è stata una mossa pianificata delle politiche contro-insurrezionali. Durante l’occupazione nazista greco-tedesca e la [[https://it.wikipedia.org/wiki/Ellinik%C3%B3s_La%C3%AFk%C3%B3s_Apeleftherotik%C3%B3s_Strat%C3%B3s][Dekemvriana] del 1944, questo quartiere era un’area di resistenza. Oggi sembra ormai normale vedere una presenza costante di sbirri in uniforme, che circolano e vivono attorno a questa base militare. Questo succede quando la repressione non viene affrontata in sé, ma il nemico viene cercato nell’origine naturale della repressione. Gli abitanti accettano di essere dominati dalle forze repressive locali se non vengono coinvolte le potenze straniere. Alcune parti delle forze di resistenza, sebbene negli ultimi decenni, hanno rifiutato la natura patriottica di Sinistra della tradizione guerrigliera. Noi siamo una parte di questa negazione, e stiamo cercando di sviluppare le nostre analisi al di là dell’egemonia di Sinistra.
L’insurrezione del 2008 in Greca è stata una delle più potenti del mondo contemporaneo. Ha mostrato una quantità di forza e di creatività che può essere scagliata contro i meccanismi statali, e quanto deboli e piccoli sembravano in quei giorni. L’omicidio di Grigoropoulos da parte della polizia greca sarà sempre presente nella nostra memoria e nelle nostre azioni. Anche se dobbiamo sottolineare che questo assassinio, e l’insurrezione che ha scatenato nella società, e tutta la gamma politica di Sinistra sono stati causati soprattutto perché si trattava di uno studente bianco quindicenne greco (nel frattempo cercavano di nascondere la sua identità politica). Dalla nostra angolazione, vediamo gli omicidi di Stato in vari soggetti, su base quotidiana, assieme all’imprigionamento e il dominio ovunque sul territorio. Perché le nostre lotte sono violente e costanti. I nostri atti insurrezionali non dipendono dalla legittimazione sociale. La società è un concetto astratto, si riferisce di più a ciò che è visibile e a ciò che è autorizzato ad esistere. Le nostre lotte sono legate alle nostre esperienze. Noi non combattiamo per salvare le persone, combattiamo per sopravvivere e portare la solidarietà a coloro che resistono, con l’obiettivo di stimolare più individui e collettivi ad unirsi a questa sincera lotta anarchica.
Le nostre tattiche possono essere facilmente adottate in ogni metropoli della fortezza InterStato. Ogni azione preparatoria, ogni conversazione, ogni aspetto del nostro piano, può portarci un passo avanti dal nostro nemico, concedendoci il vantaggio di sorprenderlo. Creiamo un movimento insurrezionale senza confini che sarà capace di propagare idee e pratiche anarchiche.
Inviamo un segnale di fuoco e ci uniamo alla chiamata per un Dicembre Nero, annunciato dai compagni in Cile, comunicando attraverso questa azione e le nostre parole con gli insorti di tutto il mondo. In memoria combattiva di tutti gli amici, compagni e sconosciuti uccisi o imprigionati dallo Stato.
VIVA L’ANARCHIA