#title Santiago [Cile]: Barricate di fuoco – Sebastián Oversluij Seguel presente! #SORTtopics Čile, Italiano, Sebastian Oversluij, zatvori, pobuna, pljačka banke, požar #source [[http://tracesoffire.espivblogs.net/2016/12/18/santiago-chile-barricades-of-fire-sebastian-oversluij-seguel-presente/][tracesoffire.espivblogs.net]] #cover s-c-santiago-cile-barricate-di-fuoco-sebastian-ove-1.jpg #lang it #pubdate 2016-12-21T15:34:19 #teaser Ci riappropriamo del tempo, cioè lo recuperiamo, lo rubiamo. Solamente in questo modo possiamo unirci ad altre individualità per far sorgere un coordinamento operativo, con lo scopo di mettere in questione e colpire l’ordine costituito. Convinti di questo, abbiamo invaso con barricate diverse vie e viali di Santiao, agendo contro l’ordine costituito con il quale i potenti ci vogliono dominare.
Questa azione di propaganda che abbiamo realizzato per le vie della città era carica di memoria vendicativa, dato che ormai sono trascorsi sei anni di assoluta impunità da quando lo Stato cileno aveva massacrato 81 detenuti. Infatti, era l’alba del 8 dicembre 2010, nella sezione nord e sud del quarto piano della Torre 5, del carcere di San Miguel, quando la macchina statale svelò la sua vera faccia, e questa volta senza dissimulare o occultare la tortura e la morte, che tragicamente invase i corpi inceneriti di 81 persone.
Come anarchici/antiautoritari non leggiamo tra le righe di questi fatti, come qualcosa di accidentale, la nostra posizione è chiara, e dalle strade abbiamo fatto una esplicita chiamata al conflitto aperto contro tutti quelli che fanno parte delle strutture carcerarie, indipendentemente dal loro livello di responsabilità.
Il miglior atto di memoria è tener sempre presente la loro morte e pianificare la nostra vendetta contro lo Stato, le sue istituzioni e i suoi complici funzionari – in questo caso la sinistra istituzione della Gendarmeria.
Consolidando la memoria illegalista, ci ricordiamo del compagno Sebastian Oversluij caduto in combattimento durante l’espropriazione di una banca statale a Pudahuel. Tre anni dopo la sua morte riaffermiamo e rivendichiamo la sua azione come una delle molte pratiche che
... Ci riappropriamo del tempo, cioè lo recuperiamo, lo rubiamo. Solamente in questo modo possiamo unirci ad altre individualità per far sorgere un coordinamento operativo, con lo scopo di mettere in questione e colpire l’ordine costituito. Convinti di questo, abbiamo invaso con barricate diverse vie e viali di Santiao, agendo contro l’ordine costituito con il quale i potenti ci vogliono dominare. Questa azione di propaganda che abbiamo realizzato per le vie della città era carica di memoria vendicativa, dato che ormai sono trascorsi sei anni di assoluta impunità da quando lo Stato cileno aveva massacrato 81 detenuti. Infatti, era l’alba del 8 dicembre 2010, nella sezione nord e sud del quarto piano della Torre 5, del carcere di San Miguel, quando la macchina statale svelò la sua vera faccia, e questa volta senza dissimulare o occultare la tortura e la morte, che tragicamente invase i corpi inceneriti di 81 persone. Come anarchici/antiautoritari non leggiamo tra le righe di questi fatti, come qualcosa di accidentale, la nostra posizione è chiara, e dalle strade abbiamo fatto una esplicita chiamata al conflitto aperto contro tutti quelli che fanno parte delle strutture carcerarie, indipendentemente dal loro livello di responsabilità. Il miglior atto di memoria è tener sempre presente la loro morte e pianificare la nostra vendetta contro lo Stato, le sue istituzioni e i suoi complici funzionari – in questo caso la sinistra istituzione della Gendarmeria. Consolidando la memoria illegalista, ci ricordiamo del compagno Sebastian Oversluij caduto in combattimento durante l’espropriazione di una banca statale a Pudahuel. Tre anni dopo la sua morte riaffermiamo e rivendichiamo la sua azione come una delle molte pratiche che i rivoluzionari, gli antiautoritari e gli anarchici hanno usato attraverso la storia per fronteggiare il dominio. Angry nel nostro ricordo, sempre presente. Per scatenare il conflitto contro tutte le forme di sfruttamento e autorità! Per moltiplicare le reti informali di attacco!

Barricate: Av. Lo Ovalle / San Francisco Av. Santa Rosa / Victoria Av. Vicuña Mackenna / Benito Rebolledo (SAN JOAQUIN CARCERE FEMMINILE) Av. Santa Rosa / Av. Departmental RUTA 68 / Scuola di Cavalleria dei Carabinieri

Appendice 1: Funzionari del carcere presenti nel giorno dell’incendio nel carcere di San Miguel 1. Cristian Flores (Operatore delle telecamere) 2. José Hormazabal (Capo di guardia notturna) 3. José Poblete (Guardia) 4. Francisco Riquelme (Guardia) 5. Edith Ramirez (Sottotente) 6. Cesar Gómez (Guardia armata) 7. Fernando Andrés Orrego Galarce (Ha lasciato la gendarmeria dopo il massacro) 8. Victor Fierro Pino (Sottoufficiale) 9. Gerardo Verizo Marín 10. Marcelo Gajardo Bravo

Appendice 2: GENDARMI DENUNCIATI AL PROCESSO 1. Jaime San Martín Vergara 2. Carlos Bustos Hofmann 3. Patricio Campos Tapia 4. José Hormazabal Sánchez 5. José Fco. Poblete Valverde 6. Francisco Javier Riquelme Lagos 7. Segundo Arnoldo Barria