Titolo: Santiago [Cile]: Attacco incendiario contro un autobus urbano (01/2018)
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E’ sempre momento di attaccare, ma non siamo indifferenti allo scenario corrente... mentre la società gioisce sedotta dalla visita del papa ed espia i suoi peccati nell’ansia dell’attesa, noi rivendichiamo l’avventura dell’azione diretta.

Arrivando nella notte di 10 gennaio, con desideri autonomi in atto, abbiamo lasciato un dispositivo incendiario sulla linea 01 dell’autobus Transantiago, attivatosi presso la via Franklin con San Francisco. Nel momento quando le fiamme hanno iniziato ad espandersi, il conducente pecora le ha soffocate con un estintore, incendiando così solo la parte posteriore di questo trasporto simbolo di logiche commerciali, che delega ritmi e impulsi, adattando la quotidianità al più stretto controllo sociale, fornendo i comfort tipici di una cultura alienante. Tuttavia, le nostre azioni infrangono questi ritmi e questi comfort, scegliendo con orizzontalità e senza capi dove e quando farlo, e sciogliendo le oscure intenzioni del conflitto permanente contro tutto ciò che si posizione come autorità.

Poi, eseguendo questo attacco in tale tempo e luogo, intendiamo che le nostre decisioni e parole sono legate a ciò che consideriamo ottimale nel momento di attacco. Perché ci sono ritmi che si sviluppano in modo sicuro, e soprattutto con una volontà che determina la ferita dei nostri nemici come una lama.

I materiali, i piani e gli obiettivi li fissiamo solo noi e avanzano secondo la direzione della guerra... Quando pretenderemo che il danno-distruzione sia differente, faremo così, e tutta la pianificazione punterà in quella direzione.

Nessuno ci guiderà, mai. Noi andiamo all’attacco decentralizzato, autonomo, liberamente associato, anarchico e violento. Salutiamo i nostri compagni in carcere. Juan Flores, recentemente condannato per un attacco esplosivo in base alla legge antiterrorismo, e Tamara Sol con il suo tentativo di fuga che dimostra come l’audacia è il miglior alimento.

Con un mondo intero da distruggere, moltiplicare l’azione autonoma adesso!

A 10 anni dalla sua caduta in combattimento...

Gruppo Autonomo Weichafe Matías Catrileo[1]


[1] Nota di Insurrection News: Weichafe (parola mapuche per “guerriero”) Matias Catrileo fu uciso da un colpo alle spalle da un agente in uniforme della polizia nazionale cilena, il 3 gennaio 2008, durante una protesta per il recupero del territorio nella località di Santa Margarita nelle terre Wallmapu (il cosiddetto Cile meridionale).