Titolo: Parigi [Francia]: La solidarietà è l’attacco (03/04/2018)
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Due persone condannate a mesi di carcere in seguito allo sgombero del bosco Lejuc [a Bure, dove degli oppositori ad un progetto di interramento di rifiuti nucleari sono stati cacciati dalla Gendarmerie il 22 febbraio; NdT]. Tre in custodia cautelare in questi ultimi giorni a Limoges e Ambert. Krème tuttora in carcere per la macchina degli sbirri bruciata nel maggio 2016.

Noi crediamo che la miglior risposta alla repressione, la più dignitosa, resta l’attacco. Invece della ritirata, paranoia, dalle prese di distanza, mettere bastoni tra le ruote del potere. Scegliere il luogo e il momento in piccoli gruppi approfittando del casino delle manifestazioni o del silenzio della notte.
Mai arrendersi.

Nella notte tra il 2 e il 3 aprile abbiamo incendiato una macchina del corpo diplomatico, in via Pierre Demours (Parigi 17).

Solidarietà con i compagni colpiti dalla repressione.
Solidarietà con Lisa incarcerata in Germania per rapina, e con i compagni/e sotto processo in italia per l’operazione scripta manent.

Cœurderage [gioco di parole tra Coeurderoy e “cuore di rabbia”, ndt.]


P.S. Pensiamo che le rivendicazioni di attacchi servono a spiegare i motivi che ci hanno spinti, come anche a motivare gli altri. La frustrazione dei commenti dei troll non ci interessa. Perciò, grazie di non pubblicare questo piccolo testo su questa pattumiera infestata da troll che è diventata Indy Nantes (già la pubblicazione della rivendicazione di una macchina con targa diplomatica, Nissan Juke violacea il 27 marzo, è stata fatta contro il nostro volere – forse apposta per sputare sull’azione diretta).