Titolo: Germania: Tutti ad Amburgo odiano la polizia / Tutto il mondo odia la polizia (26/03/2017)
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Quest’estate siamo rimasti senza parole, infatti, facevamo fatica a prendere fiato. Per un lunghissimo periodo questa domanda ci ha attanagliato: Quale idiota ha deciso di organizzare un vertice dei più grandi Stati industriali nel Hamburg Messe Hall [centro congressi della Fiera, n.d.t.], nel cuore del quartiere alternativo di Sinistra? Il “mistero” è stato svelato in dicembre. Olaf Scholz [sindaco, n.d.t.] lo ha personalmente promesso alla Cancelliera. Il motivo è ovvio: Amburgo, la porta del mondo, deve essere capace di gestire un simile vertice. Dopo il flop della candidatura per le Olimpiadi [respinta al referendum cittadino, n.d.t.], adesso è il momento per il summit.

Come Amburgo resisterà, lo sapremo tra circa tre mesi. (Storia dei vertici: Genova, Praga, Seattle, Gothenburg, Heiligendamm...) Non volevamo aspettare fino alle calde giornate prima del vertice. Per questo motivo abbiamo attaccato, il 26 marzo, la stazione di polizia di Amburgo, in via Grund, nelle prime ore del mattino, bruciando i veicoli parcheggiati nel cortile.

La nostra meta è stata scelta con cura, il meccanismo repressivo sta lavorando a piena velocità sulla criminalizzazione della resistenza. Per coloro che vogliono esprimere il proprio dissenso verso il vertice, le prigioni sono già state preparate: il carcere preventivo di Holstenglacis e il Centro di Giustizia di Billwerder forniranno celle per gli arrestati. Nel quartiere di Harburg, in via Schlachthof, un ex supermercato sarà trasformato nel punto di raccolta degli arrestati, con un ufficio giudiziario, a anche in Hahnoefersand saranno messi a disposizione 100 spazi per portarci i dimostranti presi in strada.

Siamo costantemente coscienti di cosa vuol dire vivere sotto lo stato d’assedio. Come nel periodo quando furono stabilite le “zone pericolose” per riportare il controllo dell’ordine esistente nel quartiere, o nel periodo quando i festival di strada venivano attaccati per dimostrare chi ha l’ultima parola. E infine nel periodo quando su tutta la via Hafen gravavano sospetti, con controlli d’identità razzisti e sorveglianze 24 ore su 24.

Ma tutto questo probabilmente impallidirà al confronto con quello che succederà qui ad Amburgo nei prossimi tre mesi. Già in dicembre la maggior parte del meccanismo repressivo è stato messo in moto. Una settimana prima del vertice OSCE lo stato d’assedio prevalse non solo al Messe Hall, ma in tutto il quartiere. Sembrava che ogni protesta o resistenza poteva essere stroncata sul nascere dalle unità di polizia ben equipaggiate. Furono eretti posti di blocco, preparati i cannoni ad acqua, con elicotteri che sorvolavano notte e giorno. La stampa pullulava di superlativi e immagini degli agenti SEK (unità speciali) ben preparati.

Questa offensiva è dovuta alle tattiche di insurrezione, e adesso è incorporata nell’architettura di sicurezza europea. I potenti si preparano per dei futuri conflitti interno-europei. Lo sfruttamento interno e le conseguenti sommosse, come in Grecia o più recentemente in Francia, stanno sempre di più diventando parte della vita quotidiana. Ed è precisamente contro di questo che l’apparato si è armato: per stroncare le ribellioni sulla nascita, e per essere capace di soffocarle con repressione immediata. Uno scenario di paura viene utilizzato per giustificare, davanti alle persone di questa società capitalista, il quotidiano riarmo interno. Si tratta di uno scenario che la maggior parte di persone ha automaticamente accettato negli anni scorsi. Il dibattito sull’estensione della video sorveglianza e sull’archiviazione dei dati non promette solo più “sicurezza”, ma promuove anche la sensazione che il controllo è onnipresente.

Le unità speciali come SFOE, MEK e SEK servono come mezzo di intimidazione tramite forza. Supportati da un equipaggiamento high-tech, rappresentano il bastione degli interessi del potere e le strutture di sfruttamento di questa società capitalista.

Una società che non può esistere senza auto-isolarsi. Una società che ha potenziato le sue UE frontiere esterne e creato la sua speciale agenzia frontaliera, Frontex. Sta diventando sempre più difficile per le persone a raggiungere l’Europa, e molte altre persone affogheranno nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungerla.

Abbiamo attaccato la polizia perché rappresentano una parte di questo subdolo meccanismo, direttamente applicando la violenza. Loro sono la colla che tiene tutto insieme. Tutti, dal grado più basso degli agenti di pattuglia fino ai più alti gradi degli sbirri, assolvono le loro funzioni. Se vogliamo parlare della distruzione del sistema, dovremo affrontarli direttamente. Saranno proprio queste forze che si posizioneranno sulla nostra strada quando ci riuniremo nell’estate per prendere d’assalto i saloni espositivi e le loro infrastrutture. Dobbiamo riconoscerli per quello che sono, dei veri e non simbolici protettori dell’ordine dominante, e attaccarli con tutta la forza. Chiunque difende l’ordine dominante è responsabile anche per lo sfruttamento del sistema globale capitalista, e deve perciò affrontare le conseguenze.

È sempre vero: Gli oppressi del mondo odiano la polizia.

Saluti solidali alla via Hafen: Non lasciatevi intimidire dagli s birri!

Amburgo dice Tschuess!

Amburgo, 26/03/2017