#title 10 Anni: Chiamata internazionale per agitazione e azione – Per una memoria offensiva e un Maggio Nero in memoria di Mauricio Morales #SORTtopics Italiano, Mauricio Morales, razmatranja #source [[https://insuscettibilediravvedimento.noblogs.org/post/2019/04/29/it-en-10-anni-chiamata-internazionale-per-lagitazione-e-lazione-per-una-memoria-offensiva-e-un-maggio-nero-in-memoria-di-mauricio-morales][insuscettibilediravvedimento.noblogs.org]] #cover 1-a-10-anni-chiamata-internazionale-per-agitazione-1.jpg #lang it #pubdate 2019-04-25T18:32:48 “Cercherò a rischio della mia vita, la migliore, l’autentica libertà...”- Punky Mauri Dieci anni fa, il 22 maggio 2009, un ordigno esplosivo trasportato dal compagno anarchico Mauricio Morales esplodeva accidentalmente prima di essere stato collocato nella Scuola di Gendarmeria a Santiago, in Cile, facendosi sentire nei cuori neri. Ha reso questa istituzione e coloro che la compongono visibili come un obiettivo da colpire, generando così uno stretto rapporto di solidarietà tra prigionieri e azione. Ma quella volta il nemico non era stato colpito, quella volta il boato non aveva scosso l’infrastruttura dei carcerieri; quella volta, durante le prime ore del mattino, la potente esplosione aveva tolto la vita a Mauri. Velocemente gli avvoltoi delle varie polizie, magistrati, giornalisti e ministri arrivarono a rovistare e a banchettare nel sangue e sul corpo di Mauri. In quella occasione la morte di un anarchico era un pretesto per sviluppare nuovi attacchi nella caccia repressiva agli ambienti anti-autoritari. Da allora il ricordo ha percorso diversi sentieri in lingue differenti, continenti, dalle strade alle parole, azioni e incendi. Il suo ricordo è rimasto vivo nell’azione multiforme che ci tiene legati ai nostri morti. E’ con questi gesti che l’ingranaggio dell’oblio, del silenzio e del pentimento è stato continuamente attaccato e sabotato, impedendo che le decisioni del compagno Mauricio Morales fossero divorate dal tempo o dal vortice dell’eccessiva informazione. Sono trascorsi 10 anni, è vero che talvolta sembra un’eternità e a volte solo una manciata di secondi. Oggi ritorniamo con fermezza ai gesti che sono diventati permanenti durante questi anni, cercando di infondere nuove energie e trasformarle in un ottimo motivo per affilare il nostro rifiuto di questo mondo: oggi come ieri, la memoria è attacco. Non stiamo cercando di contribuire ad una esasperante, spettacolare e super-eroica immagine del nostro compagno. Come sempre, Mauri era una delle persone che rifiutano questo mondo, un compagno, non un’icona, che usando il proprio ingegno e la propria volontà ha deciso di realizzare l’azione scontrandosi con questa realtà imposta. Quella notte avrebbe potuto essere lui o un altro/a compagno/a ad aver deciso di armarsi con le proprie negazioni. Solleviamo una memoria anarchica e iconoclasta, che lontana dal ricercare una continua riaffermazione o una disputa amara attorno alla proprietà del ricordo, è diretta in maniera offensiva contro questo mondo. Invitiamo i vari compagni sparsi per il mondo – la tendenza che è sempre in minoranza, che cerca la distruzione di ciò che ci rende schiavi, le menti irrequiete – che contribuiscono ad una memoria di azione contro il dominio. Questo maggio siamo coscienti dell’esistenza di una doppia dimensione; da una parte il pretesto per la lotta anarchica, e dall’altra il sincero dolore per la perdita di un compagno amato. Noi crediamo che in maniera complementare possiamo moltiplicare e riprodurre i gesti della memoria: attività, pubblicazioni, scritte, azioni, incendi, scontri di strada. Tutto funziona, perché nulla viene lasciato in disparte. Questa chiamata è per riprenderci quello che non è mai stato dimenticato, dando vita a questa continuità della prassi nell’attuale contesto, contribuendo così che le nostre morti rimangano pericolose alle orecchie dei potenti, azioni impossibili da recuperare da parte dei “cittadini progressisti” che ci separano e rigettando ogni espressione vittimista che intenda imporre un’immagine distorta del nostro compagno. Queste parole sono un invito all’azione e alla propaganda, a moltiplicare i gesti contro il potere, gesti che distruggono la porta dell’oblio che si cerca di chiudere dietro Mauri, ma sono anche un invito a rafforzare le nostre capacità, a moltiplicare le occasioni di memoria, a riprodurre la lotta e generare un conflitto attuale contro il dominio. Ai 10 anni: Per la memoria offensiva e un Maggio Nero in memoria di Mauricio Morales.
La nostra memoria nera continuerà a risuonare nelle fratture di questa cara pace sociale. Nulla è finito, tutto continua!
La memoria è attacco.
-2019-