Who’s to judge? About the shooting attack on the courthouse in Kiev [Ukraine] [it]

The time has come to elaborate further on our attack on Holosiivskyi district court in Kiev.

Among the commentaries on the attack, we’ve read more than once that some people don’t understand our motives. They don’t get how does Azat Miftakhov’s arrest in Moscow have anything to do with a courthouse in Kiev. We’ll try to explain, because it’s important to get this seemingly obvious message across.

Choosing the target:
We decided to go for a government court building. A lot of us have a good idea of what exactly is a courthouse today. Who among us hasn’t been in court? Who’s never had a friend or acquaintance on trial? Everyone felt this utter disdain for judicial robes, those who are fainter of heart – even fear. Why do we have to respect and accept them? Someone gave them the right to take our freedom and our lives, so now they sit there, up high, when you are languishing underneath, behind bars, with a watchdog in uniform hovering over you.

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Kiev [Ucraina]: Attacco al tribunale con arma da fuoco (12/03/2019) [it]

La mattina del 12 marzo 2019, la polizia ha riferito di un attacco al tribunale.

Il giorno prima, noi – gli anarchici di Kiev, abbiamo tenuto un’azione di solidarietà con l’anarchico Azat Miftakhov detenuti a Mosca.

Una volta in carcere, nelle grinfie del sistema punitivo, i nostri compagni dovrebbero essere consapevoli del nostro sostegno, che di solito si esprime sotto forma di concerti, picchetti, lettere…. Ma più importante è la fiducia che la loro causa continua a vivere, la fiducia nella ragione e nella coerenza della loro lotta. Non ci interessa il coinvolgimento di Azat in esplosioni e negli altri episodi, perché chi si definisce anarchico è già colpevole e merita una punizione dal punto di vista dello Stato.

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Rovereto [Italia]: Incendiato l’ingresso del tribunale (05/02/2019) [it]

Apprendiamo dai media locali che nella notte tra il 4 e il 5 febbraio è stato dato alle fiamme uno dei portoni d’ingresso del tribunale, quello che permette l’accesso dei mezzi della polizia penitenziaria. A pochi metri, sul muro del vecchio carcere, è stata lasciata la scritta “Tutti liberi, fuoco ai tribunali”.

Lipsia [Germania]: Attacco incendiario contro tribunale federale (01/01/2019) [it]

Durante la vigilia di Capodanno a Lipsia, Germania dell’est, la notte degli eccessi è stata utilizzata per iniziare un attacco contro un obiettivo che, fino ad allora, si presentava come strettamente sorvegliato e intoccabile. Ogni anno, durante la prima mezz’ora del nuovo anno le grandi città si trovano ricoperte di spessi strati di nebbia e smog, di infiniti rumori di esplosioni e masse di gente che si riversano su marciapiedi e spazi comuni per avere una buona vista sui fuochi d’artificio.

Il bersaglio dell’attacco era la Corte federale e la Procura di Stato. L’istituzione metaforicamente e letteralmente rappresenta l’organo centrale del sistema giudiziario, dello Stato e della sua società democratica.

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Francia: Lettera di Damien dalla prigione di Fleury-Mérogis (18/05/2017) [it]

Siamo al 18 maggio, data della mia liberazione condizionale, ma sono sempre dentro, e ci resterò.
Il magistrato di sorveglianza, Catherine Ardaillon, sindacalista di sinistra, militante al tribunale di Evry e alla prigione di Fleury-Mérogis per la generalizzazione delle pene alternative, ha infatti decretato che, comunque, per dei casi come il mio, per fortuna che ci sono le prigioni e che quindi non se ne parla di una pena alternativa per me.
A differenza dell’ultima pena che ho scontato [per tre attacchi incendiari/esplosivi avvenuti nel sud della Francia fra fine 2013 e inizio 2014, rivendicati come GADI (Groupe d’action directe international – Gruppo d’azione diretta internazionale); NdT] , non sono sottoposto alla legislazione antiterrorista, ma nei fatti questa mi viene applicata.
Ecco perché la domanda di uscita per un giorno, per poter andare a un colloquio di lavoro (cosa che, a priori, non può essere rifiutata a fine pena), che ho dato alla mia consigliera del Servizio penitenziario d’inserzione e di prova, la signora Jean-Baptiste, si è miracolosamente trasformato in una semplice domanda di “permesso per mantenere i legami familiari”, in modo che potesse essere rigettata dal Magistrato di sorveglianza Catherine Ardaillon.
Da qualche settimana, mi toccano numerose perquisizioni, perquise della cella, perquise della persona, etc. Non hanno trovato nulla fino a che un informatore (che mi era per forza molto vicino, per dare un’informazione così precisa) ha detto loro dove nascondevo le mie carte telefoniche SIM. Qualche giorno fa hanno quindi trovato 3 SIM nascoste all’interno di un pacchetto di cartine per tabacco nuovo. Le SIM erano intercalate fra le cartine al fondo del pacchetto. Durante la mia perquisizione, la guardia ha avuto un riflesso che ha tradito il fatto che hanno un informatore: subito prima della perquisa, quando svuotavo le tasche prima di svestirmi, ha immediatamente preso i miei due pacchetti di cartine per metterli da parte, mentre sembrava disinteressarsi del resto. Sapevo che ero fritto e, infatti, alla fine della perquisa, mi ha detto : “e là non c’è nulla?” poi ha tirato fuori tutte le cartine una ad una fino a trovare le SIM.
I giorni successivi, alcuni detenuti con cui sono in contatto hanno subito delle perquise dello stesso tipo.
Ieri sera, il 17 maggio, un gruppo d’intervento degli ERIS ha fatto irruzione nella mia cella intorno alle 20. Per quelli/e che non conoscono gli ERIS, sono dei gruppi di intervento [dell’Amministrazione penitenziaria; NdT] che hanno seguito la stessa formazione dei GIGN, del GIPNe del RAID [forze speciali della Gendarmerie, il primo, e della polizia, gli altri due; NdT], super-allenati e super-equipaggiati con diverse protezioni simili a quelle dei CRS [la Celere francese; NdT], giubbotti antiproiettile, scudi antiproiettile e passamontagna sotto il caso per non essere riconosciuti, guanti rinforzati, proteggi-tibia, etc. Sono di solito armati di manganello e flasball, con il quale tirano a distanza ravvicinata, evidentemente, visto che una cella non misura più di 9 m².
Bon, quindi ci hanno presi e buttati nel corridoio, messi faccia al muro con le mani sulla testa, poi messo le manette. Siamo poi stati tirati, il mio codetenuto ed io, ognuno in una diversa stanza di perquisizioni. Per la continuazione, conosciamo la musica: perquisizione integrale ben dura, con la particolarità, questa volta, che uno di loro
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Carcere di Fleury-Mérogis [Francia]: Lettera dell’anarchico Damien Camelio – “Contributo per un dibattito sulla giustizia” (01/2017) [it]

Avendo appreso che il 9 gennaio si svolgerà a Parigi un dibattito sulla giustizia, vorrei provare a parteciparvi per lettera, anche se non ho alcuna informazione sul tenore del dibattito visto che mi sono stati rifiutati sia i permessi di visita che i contatti telefonici.
Il tema della giustizia pone una moltitudine di questioni, quella sulla repressione, quella dell’autorità, della reclusione, del mantenimento della classe dominante e dell’ordine, della sottomissione e della ribellione, evidentemente legato a quello della difesa e dell’attacco, della rassegnazione o della dignità, dell’inazione o della vendetta.
Questa scelta personale appartiene ben inteso ad ogni individuo ed io non mi voglio certo presentare come colui che impartisce lezioni a qualcuno, né come martire o eroe che certo non sono. Non parlerò che della mia propria scelta che non è motivata da un dovere rivoluzionario fantasma, ma dalla volontà, dalla necessità che mi è propria di sentirmi più libero, più degno, più vivo di quanto non vorrebbero i miei carcerieri.
Il mio bagaglio intellettuale e teorico è relativamente limitato, ma la mia vita rassomiglia piuttosto a quella di una canaglia che a quella di un universitario, misuro a gran passi i corridoi dei tribunali dall’età di tredici anni e quelli delle prigioni dall’età di 17.
Queste osservazioni sono dunque il frutto più della mia esperienza personale, molto soggettiva, che quelle di uno che ha una certa postura ideologica prestabilita. Anche se oggi mi riconosco nell’anarchia non ne avevo la minima conoscenza quando, ancora bambino, ho conosciuto la mia prima detenzione con un fermo di polizia.
Fin da giovane, sono sempre stato contro le ingiustizie, contro coloro che le permettono e possiedono tutto, e contro coloro che li proteggono, ed è così che ho appreso a spogliare i primi e ad attaccare i secondi. Tra noi canaglie abbiamo un proverbio: 9 volte per te e una volta per gli sbirri. (?) È inevitabile, nella guerra sociale, asimmetrica per definizione, il minimo choc frontale ci sarà fatale perché loro sono
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Atene [Grecia]: CCF – Attacco bomba contro la casa della P.M. Tsatani (10/2016) [it]

PROGETTO NEMESI

ATTO PRIMO

Ci assumiamo la responsabilità per l’attacco alla casa della P.M. Tsatani Georgia nella via Hippocrates in centro città, accanto alla stazione di polizia di Exarchia.
Sapevamo che la Tsatani era scortata dalla polizia e che costituiva una meta sorvegliata, ma questo non ha rappresentato un ostacolo per il nostro attacco. Abbiamo scelto un atto simbolico mirante solo ai danni materiali, ma nel futuro la Cospirazione delle Cellule di Fuoco non si limiterà a questo...
La scelta è caduta su questa particolare P.M. per due motivi principali.
Il primo motivo è rappresentato dal fatto che la G. Tsatani è membro di circoli para-giudiziari impegnati a far “scomparire” i fascicoli dei casi che toccano gli interessi della mafia affaristica e politica (considerando il profitto, ovviamente). Lei rappresenta l’avanguardia giudiziale dei suoi capi.
L’apice della sua sporca carriera è il caso di Vgenopoulos, che la Tsatani ha messo agli atti, aiutandolo a salvarsi da una condanna sicura. La tangente che ha ricevuto dall’imprenditore Vgenopoulos ha gonfiato ancora di più il suo invisibile conto para-giudiziario. Sono queste nascoste nobili sponsorizzazioni d’affari che costruiscono le case lussuose dei giudici in cambio della loro “giustizia”.
Un altro esempio di stile della P.M. Tsatani, attentamente tenuto nascosto dai media, è il caso di Meimarakis. E’ stata lei a prendere il fascicolo del caso sugli armamenti e sulle tangenti dell’allora ministro della Difesa Nazionale, Vangelis Meimarakis, e a “dimenticarsi” di spedirlo al Parlamento, per proteggerlo. In compenso per questo accordo la figlia e il marito della Tsatani sono diventati candidati parlamentari della N.D. [Nea Demokratia, partito di destra, n.d.t.] sotto la presidenza di Meimarakis. La Tsatani era coinvolta anche nel caso dei Vatopedi, confermando ancora una volta il cartello mafioso di Chiesa-Giustizia, come in molti casi conosciuti sui quali “lavorava” per nascondere le loro attività e proteggere gli interessi dell’autorità.
Il secondo motivo per cui abbiamo scelto di colpire la P.M. Tsatani è la sua partecipazione nel sequestro giudiziario dei famigliari dei nostri compagni.
E’ stata lei a giudicare come inaccettabile una delle richieste di cauzione di Evi Statiri, moglie di Gerasimos Tsakalos, membro delle CCF. Contribuendo in questo modo anche alla campagna giudiziaria anti-guerriglia e e ad uno dei ricatti più immorali contro i rivoluzionari anarchici.
La furia vendicativa dei magistrati contro le famiglie dei nostri compagni è una scelta che dovranno pagare a caro prezzo, tutti i magistrati coinvolti e i loro famigliari.
Possediamo memoria e soprattutto pazienza, persistenza e coerenza...
Dedichiamo questa azione ai membri detenuti delle CCF, Gerasimo Tsakalos, Christos Tsakalos, George Polydoros e Olga Economidou.
Inviamo la nostra solidarietà alla compagna anarchica Angeliki Spyropoulou, a tutti i detenuti politici impenitenti che si trovano nelle celle della Democrazia Greca, e ai compagni italiani, Alfredo Cospito, Nicola Gai e agli anarchici accusati in Italia per la FAI nell’operazione “scripta manent”.

Presto seguirà il proclama completo come anche la nostra proposta per il progetto “Nemesi”.
Torneremo...

Cospirazione delle Cellule di Fuoco / F.A.I.

(nota del sito Antisocial Evolution: pubblichiamo questo comunicato per nostra scelta e non per dovere. Non condividiamo le percezioni comuni e il contesto teorico, ma condividiamo abbastanza referenze assiologiche comuni. Consideriamo i P.M. e i giudici nostri nemici non perché quello che loro chiamano “giustizia” è ingiusto, che fa esattamente quello per cosa è stata fatta, ma perché rappresentano la forma più alta di moralità istituzionalizzata, il sommo campo di depersonalizzazione che protegge la società. Perché rappresentano i dei sulla sfera terrestre. Per questi motivi sosteniamo pienamente questa azione e la promessa di attacco ad oggetti animati.)


Atena [Grčka]: Bombaški napad na dom javni tužiteljice Tsatani (10.2016.)
PROJEK NEMEZA
ČIN PRVI
Preuzimamo odgovornost za napad na dom javni tužiteljice Tsatani Georgije u ulici Hippocrates u središtu grada, pokraj policijske stanice u Egzarhiji.
Znali smo da Tsatani ima policijsku pratnju i da je meta pod nadzorom, ali to nije predstavljalo prepreku za naš napad. Odabrali smo simbolični čin usmjeren samo na materijalnu štetu, ali u budućnosti se Zavjera Vatrenih Ćelija neće ograničiti samo na to...
Odabrali smo baš ovu javnu tužiteljicu iz dva glavna razloga.
Prvi razlog proizlazi iz činjenice da je G. Tsatani dio para-pravosudnih sredina koje se bave “nestankom” spisa slučajeva koji se tiču interesa poslovne i političke mafije (uzimajući u obzir profit, naravno). Ona predstavlja pravosudnu gardu svojih šefova. Vrhunac njene prljave karijere je slučaj Vgenopoulos, kojeg je Tsatani arhivirala, pomažući da izbjegne sigurnu kaznu. Mito koji joj je poduzetnik Vgenopoulos dao još je više napuhao njen nevidljiv para-pravosudni račun. Takvim sakrivenim plemenitim poslovnim sponzorstvima grade se luksuzne kuće sudaca u zamjenu za “pravdu”.
Još jedan primjer stila tužiteljice Tsatani, pažljivo sakriven od medija, je slučaj Meimarakisa. Upravo je ona uzela spis slučaja o naoružanju i o mitu tadašnjeg ministra Nacionalne Obrane, Vangelisa Meimarakisa, i “zaboravila” ga poslati parlamentu, kako bi ga zaštitila. U zauzvrat, za taj dogovor, njena kći i muž postali parlamentarni kandidati N.D. [Nea Demokratia, stranka desnice, nap.prev.] pod
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Basel [Švicarska]: Vijesti o osmorici pritvorenih zbog divljeg prosvjeda 24. juna [hr]

Od osmorice početno pritvorenih do sada je oslobođeno sedmero osoba. U jednom slučaju istekao je rok pritvora, dok je ostalih šestero prijevremeno oslobođeno uslijed žalbe advokata obrane.
Osoba koja se još nalazi u pritvoru ne posjeduje švicarski pasoš te se njen slučaj posebno tretira. Trenutno ne možemo predvidjeti da li će biti oslobođena početkom oktobra ili će sud zatražiti produžetak pritvora.
Dug pritvor optuženih je sasvim jasno motiviran političkim stavom, između ostalih pristranošću istražnog suca koji, osim što je zauzet sprovođenjem kaznenih mjera palače pravde, istovremeno je aktivan i u stranci ekstremne desnice, UDC. Obije zgrade su bile meta
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Christos Tsakalos
Kronika sa suđenja za „250 kaznenih djela” [hr]

*** Posthumna presuda

Kada se nešto okonča obično nas zanima samo opći pregled.
Kalkuliramo korist i štetu.
Rijetko pogledamo unazad da bi razmislili o smjeru koji je doveo do krajnjeg ishoda. A još rjeđe gledamo ispred da bi promatrali novi obzor koji se rađa, kada danas postaje jučer...
Dva suđenja protiv Zavjere Vatrenih Ćelija okončala su se prije dva tjedna. Jedan je, u vezi 250 djela organizacije, trajao više manje 3 godine, dok je drugi, u vezi pokušaja bijega, trajao 5 dramatičnih mjeseci u neprekidnom ozračju tenzije s predsjedavajućom sutkinjom.
Svako od nas, tko je preuzeo političku odgovornost za ZVĆ i stao u obranu organizacije i njenih djela, osuđen je na 21–28 godina zatvora na prvom suđenju, a na 115 svako od nas na drugom...
Prvi zaključak je da suci vjeruju u zagrobni život, budući da jedan životni vijek nije dovoljan da se te kazne odsluže.
Drugi zaključak je da odabir urbane gerile i oružanog revolucionarnog djelovanja
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Basel [Švicarska]: Hapšenja i pretresi zbog prosvjeda (24.06.2016.) [hr]

U petak 24. juna 2016. odvio se mali, ali divlji prosvjed protiv rasizma, represije i đentrifikacije u Baselu (Švicarska), tokom kojeg su napadnute razne zgrade i policija. Kriminalni sud, privatna zaštitarska tvrtka, ured desničarske stranke SVP i osiguravajuće društvo neki su od meta napada. 14 osoba je nakon toga uhapšeno, optuženo za sudjelovanje. 2 osobe su ranjene tokom hapšenja.
U početku su optuženi za ometanje mira, nanošenje štete, nasilje i prijetnje predstavnicima vlasti i reda, te za napad.
Tog vikenda razni su domovi pretreseni diljem Šviarske, u kontekstu tog istog slučaja.
7 osoba je otpušteno u nedjelju 26. juna, dok je ostalih sedam osuđeno na 2 do 6 tjedana istražnog zatvora. Neki od zatvorenika bili bi već otpušteni da nisu osuđeni na duži pritvor, dok drugi mogu očekivati i duže zatočeništvo.

Izjava s prosvjeda kaže "dođimo i organizirajmo se kako bi slomili kavez i pobjegli kroz rešetke koje sadrže različite oblike prisile i represije, te otvorili
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ZATVOR KORYDALLOS - ATENA [GRČKA]: IZVJEŠĆE SA SUĐENJA PROTIV ČLANOVA ANARHISTIČKE GRUPE URBANE GERILE "ZAVJERA VATRENIH ĆELIJA" ZA POKUŠAJ BIJEGA IZ ZATVORA (18.05.2016.) [hr]

U srijedu 18. maja, nakon odgađanja zbog štrajka advokata, nastavilo se suđenje za pokušaj bijega protiv drugova iz Zavjere Vatrenih Ćelija (neuspjeli plan bijega januara 2015.). Optuženi su i drugarica Angeliki Spyropoulou te članovi obitelji drugova.
Važno je istaknuti da je predsjednik sudskog vijeća, A. Yfanti, upotrijebio svoju odvratnu moć, u potpunosti podređenu državnoj osveti protiv drugova iz ZVĆ, pokušavajući na primjer nastaviti suđenje bez advokata, izigravajući drugove i ignorirajući zahtjeve advokata.
Na početku ročišta, u srijedu, bio je odsutan advokat jednog od drugova iz ZVĆ. U tom slučaju sudsko vijeće mora odrediti novog advokata, ali predsjednik sudskog vijeća je odlučio da će mu biti suđeno i bez prisutnosti advokata.
Drugovi iz ZVĆ, Gerasimos Tsakalos, Olga Economidou i Christos Tsakalos, prisutni u sudnici, su odmah prekinuli ročište, vičući i psujući suca zbog njegovog fašističkog stava tokom suđenja. Drugovi su počeli bacati predmete, nakon čega su intervenirali stražari, dok je predsjednik sudskog vijeća pobjegao kako bi se sakrio u uredu.
Jedan od advokata iznio je zahtjev za prekidanjem suđenja zbog stava suca.
Drug Christos Tsakalos je zatim spomenuo rizik s kojim su članovi obitelji suočeni (majka, Gerasimosova supruga te brat druga Giorgosa Polydorosa), zato što su optuženi za "pripadanje terorističkoj organizaciji", uz otežavajuću okolnost, zbog čega mogu biti osuđeni na 20 godina zatvora.
Drugovi iz ZVĆ i drugarica Angeliki Spyropoulou preuzeli su odgovornost za plan bijega, što znači da nitko od ostalih okrivljenih nije igrao nikakvu ulogu u tome. Nakon toga su napustili sudnicu izjavljujući da bi ionako sudac bio zatražio njihovo izbacivanje, što se u stvari i desilo, sudac je naredio da se troje drugova, G. Tsakalos, O. Economidou i C. Tsakalos, na neodređeno izbace iz sudnice. Advokat je uložio prigovor, ali njegovi zahtjevi nisu uzeti u obzir.
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BRUXELLES [BELGIJA]: ODGOĐENO SUĐENJE ZA TERORIZAM PROTIV 12 ANARHISTA (10.05.2016.) [hr]

Bilo je prilično kratko, sudac je postavio pitanje jezika na kojem će se suđenje odvijati. U biti, svi potencijalni krivci nisu ništa izjavili na ispitivanjima, ali većina njih i nema ništa za reći... na nizozemskom! Dok se procedura nastavila na francuskom...
Ne znajući kako riješiti taj "problem", sastanak sudskog vijeća je odgođen.
Do sada nije zakazan novi datum.
Tako su svi optuženi ušli u novu fazu "pravosudne privremenosti".
Sada je na nama da držimo na oku čitavu ovu priču - bez alarmizma ili katastrofizma - kako ne bi dozvolili pravdi da krišom odradi svoj posao bez iskazivanja solidarnosti tim drugovima.
K tome, mada se optužbe odnose na par godina unazad, svijet se nije toliko izmijenio i uvijek je vrijeme za pobunu! Da li zbog trenutnih pobuna u zatvorima, zbog sramotnog zakona poznatog pod imenom "45 sati", zbog prosvjeda u centrima za imigrante, zbog sve gorih uvjeta života ili zbog svakodnevnog ponižavanja koje nameće dobar moral...
Razloga i šansi ima napretek.
Solidarnost u borbi.
Izvor: Act For Freedom Now!
BRUXELLES [BELGIJA]: 12 ANARHISTA I ANTIAUTORITARNIH OPTUŽENO ZA TERORIZAM
U utorak 10. maja 2016. sudsko vijeće će odlučiti da li smatraju shodnim nastaviti i održati sudski proces za terorizam protiv 12 anarhista i anti-autoritarnih.
Od 2008. do 2014. belgijska država je sprovela široku istragu mnogostruke borbe, u kontekstu borbi protiv centara za imigrante, granica, zatvora i svijeta utemeljenog na vlasti i izrabljivanju.
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KIJEV [UKRAJINA] - ZAPALJEN SUD (08.04.2016.) [hr]

Mi - anarhisti - potvrđujemo da je oko 3 ujutro, 8. aprila 2016., izvršen napad na sud, u kvartu Holosiivsky u Kijevu, s 4 boce zapaljive mješavine bačene na južnu stranu zgrade, od kojih su 2 odletjele u ured suca Didyka. Zbog čega je došlo do požara koji je spalio dokumente i druge stvari.
Ujutro su brojni mediji informirali javnost o tom napadu. Sigurnosna služba i policija objavile su niz različitih verzija i nagađanja o počiniteljima tog djela i o njihovim ciljevima. Čitav dan su TV i Internet snažno forsirale vijest, predstavljajući je uz ista nagađanja i špekulacije koje su im dostavili policija, vojno tužilaštvo i SBU [ukrajinska tajna služba, nap.prev. na engl.].
Sudac, čiji je ured oštećen, dobio je pratnju po naredbi ukrajinskog predsjednika. Desilo se da se naš napad odvio baš uoči susreta glede jednog važnog slučaja na kojem je radio taj isti sudac. Mediji su predložili vezu između požara i sudskog procesa. Želimo objasniti da su razlozi našeg napada mnogo dublji i širi. Nemamo nikakve veze sa slučajem Gereushnikov Aleksadrov i Yerofeyev. K tome, za nas su ruske tajne službe (GRU) neprijatelji isto koliko i ministarstvo obrane.
Zašto smo odabrali sud u kvartu Holosiivsky? Zato što je to najpoznatiji sud u zemlji. To predstavlja simbol zla i prevare. Izriče strašno nepravedne presude kada se radi o slučajevima na koja se stavlja naglasak i pod kontrolom su režima. Podsjećamo na "slučaj Pavlicenk". 2. oktobra 2012. sud u Holosiivskyju osudo je jednu dobru osobu - kao što je Dimitry Pavlichenko - na doživotni zatvor! Sud sprovodi u djelo ono što zatraže tužilaštvo i ministarstvo unutrašnjih poslova. Čak i nakon ostavke predsjednika Dmitryja nije se ništa izmijenilo. Nakon Euromaidana sudovi se nisu promijenili. Danas možemo navesti i druge apsurdne sudske procese. Obični ljudi kada se nađu naspram modernog pravosudnog sistema brzo nauče što je "pravda".
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