Cile: Due anni dall’inizio dei procedimenti contro gli anarchici Juan, Nataly ed Enrique [it]

A due anni dal sequestro dei compagni per il “Caso Bombas 2” ricordiamo gli eventi accaduti durante questo caso.

All’alba del 18 settembre nove poliziotti bastardi dei carabinieri brutalmente invadono l’abitazione di Nataly Casanova, che lei condivideva con Juan Flores e Guillermo Duran. Nataly, vedendo gli sbirri con i fucili puntati, fugge sopra i tetti delle abitazioni vicine, ma in vano perché la polizia riesce a catturarla in una casa del quartiere.
I tre compagni furono arrestati dalla polizia, chiedendo nomi e indirizzi, dato che non li conoscevano, con lo scopo di perquisire le case dei loro famigliari, sequestrando telefoni, computer, schede SIM e qualsiasi capo d’abbigliamento di color nero, cioè tutto quello che poteva essere utilizzato per incriminarli.
La casa di Nataly fu parzialmente distrutta durante la perquisizione, e invece i suoi averi basilari furono completamente distrutti.
Nonostante il fatto che l’inchiesta era condotta dalla procura del sud, i compagni vennero portati alla stazione di polizia di Ñuñoa, specialisti nei montaggi, dove furono sottoposti ad un prelievo di sangue forzato. La mattina seguente iniziò il banchetto dei media borghesi, demonizzando le vite dei tre compagni. La detenzione preventiva dei compagni fu prolungata di cinque giorni, fino a martedì 23 settembre, per concedere tempo sufficiente per montare le accuse.

I compagni sono stati accusati di seguenti attacchi:
— attacco terrorista contro la stazione di polizia numero 39 nel comune di El Bosque, avvenuto 11 agosto 2014. Questo capo d’accusa è stato rigettato successivamente.
- attacco terrorista contro un vagone della metropolitana nella stazione Los Dominicos, avvenuto 14 luglio 2014.
- e l’imputazione più emblematica, l’esplosione alla stazione Sub-Centro Escuela Militar, avvenuta 8 settembre 2014 (alcuni mesi dopo sono apparse 25 vittime sostenendo di aver subito una serie di lesioni, tra cui danni all’udito, perdita di un osso del dito e fratture aperte; l’accusa li aveva convinti che sarebbero stati risarciti al termine del processo). Per aumentare i reati e gli anni di carcere a Juan Flores la procura ha cercato le vittime dell’attacco, e degli avvocati privati avevano sporto denunce contro i compagni. La procura e il PM preferiscono puntare su una strategia-shock del pubblico, piuttosto che mostrare delle prove incriminanti.
- possessione della polvere da sparo presumibilmente sepolta nel cortile di casa.

Martedì 24 settembre, dopo 4 ore di fantasie, viene ordinata la detenzione preventiva per Juan e Nataly, e gli arresti domiciliari notturni per Guillermo, trasformati
...